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Era il primo marzo dello scorso anno, il giovedì prima delle elezioni politiche. Nel pieno della campagna elettorale il leader leghista decise di pubblicare un video in cui prometteva un taglio delle accise sui carburanti. Un tema molto sentito e di facile consenso. Tre giorni dopo le elezioni lo videro trionfare, insieme al M5s, e in seguito essere uno degli uomini forti del governo.
Dunque oggi il costo della benzina è inferiore rispetto a quando governava il centrosinistra? Assolutamente no.
Benzina sfonda quota 2 euro
Le promesse fatte in campagna elettorale, però, sono state dimenticate il giorno dopo le elezioni. Infatti nessuna accisa è stata eliminata – tra l’altro sin dal 1995 l’accisa sui carburanti è definita in modo unitario, insomma, è una voce sola nel costo del carburante, e il gettito che ne deriva non finanzia specifiche attività, quanto il bilancio statale nel suo complesso – e il costo del carburante è salito.
In questo periodo di ponti il prezzo ha sfondato quota 2 euro. E’ successo solo in alcuni distributori autostradali, ma è una soglia che fa capire quanto le promesse salviniane non siano state mantenute.
Costo del carburante oggi
Il prezzo medio nazionale – in base all’elaborazione di Quotidiano energia dei dati comunicati ieri dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise – praticato in modalità self della benzina è pari a 1,618 euro al litro, con i diversi marchi che vanno da 1,618 a 1,633 euro al litro (no-logo a 1,598). Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,508 euro al litro, con le compagnie che passano da 1,509 a 1,518 euro al litro (no-logo a 1,486).
Più alto il prezzo praticato al servito: per la verde il prezzo medio praticato è di 1,750 euro al litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,721 a 1,820 euro al litro (no-logo a 1,643), mentre per il diesel la media è a 1,643 euro al litro, con i punti vendita delle compagnie tra 1,628 a 1,725 euro al litro (no-logo a 1,531).
Prezzi mediamente più alti di quando l’allora candidato premier Salvini diffondeva il suo video propagandistico. La tattica è sempre la stessa: spararla grossa e poi far cadere l’argomento esultando per altri fantomatici risultati.
La verità è che come spiega il Codacons un pieno di gasolio costa oggi circa 5,5 euro in più rispetto ad aprile 2018 (+4 euro la benzina) e il rincaro alla pompa raggiunge quota +7% su base annua. Una vera e propria stangata.
Aumento accise nel 2020
Ma questo aumento è dovuto all’inasprimento delle sanzioni Usa all’Iran e le tensioni in Libia, le quotazioni del greggio e quindi dei prodotti petroliferi sono in rialzo. Nel 2020 ci potrebbe essere una nuova crescita del prezzo dovuto proprio alle accise.
Le accise, che non vengono aumentate da gennaio 2015, saranno incrementate nel 2020. Lo ha scritto nero su bianco il governo nella passata Legge di bilancio, dove viene indicato l’aumento dell’Iva e delle accise sui carburanti nel caso in cui non si riescano a disinnescare le clausole di salvaguardia previste dal piano triennale della Manovra. Si parla di un aumento sostanziale che porterebbe nelle casse dello stato 400 milioni di euro.
La dimostrazione che le accise non diminuiranno, tutt’altro, e che le promesse elettorali di Salvini erano solo bufale.
Pd: Da Salvini solo promesse, realtà benzina a 2 euro
Attacca il vicepremier il Pd. Il senatore Dario Parrini incalza i vicepremier: “Mentre continua l’indecente commedia dello scontro a favore di telecamere tra Di Maio e Salvini, il prezzo della benzina tocca punte di due euro. Meno male che avevano promesso di togliere le accise sui carburanti”.
Gli fa eco Antonio Misiani: “Stiamo ancora aspettando che l’infallibile Ministro Salvini intervenga sulle tanto vituperate accise, contro le quali si scaglia ciclicamente ad ogni tornata elettorale. Prima delle politiche 2018 vale la pena ricordarlo, aveva promesso di cancellarne ben sette al primo consiglio dei ministri. Un anno dopo, la benzina oggi sfiora i due euro al litro, nei giorni di maggiore spostamento per le famiglie italiane. E Salvini? Parla d’altro: meglio distrarre l’opinione pubblica con i continui litigi con Di Maio piuttosto che occuparsi di una situazione economica in continuo peggioramento”.
Anche il responsabile comunicazione dem Marco Miccoli ha commentato l’aumento: “In questi giorni di vacanza e di spostamenti gli italiani hanno ricevuto in regalo dal ‘Capitano’ Salvini aumenti vertiginosi della benzina, arrivata a sfondare i due euro al litro. Una sorpresa amara per milioni di italiani che stanno pagando quella che potremmo definire la ‘Salvini-Tax’ sugli automobilisti, considerando che le promesse sulla riduzione delle accise, sbandierate dal vicepremier, sono svanite nel nulla”.
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Hmmm, conviene fare il pieno altrove.