04/11/2018, 10:40
05/04/2019, 19:58
Francia, la legge anti-fake news varata da Macron colpisce il governo stesso
Parigi, 5 apr – Una legge anti-fake news che si è rivoltata contro i propri ideatori. E’ successo in Francia, dove il governo ha varato un provvedimento per un uso responsabile delle piattaforme social, le quali, per timore di infrangere la stessa legge, hanno impedito lo svolgimento di una campagna elettorale. Insomma, un boomerang inaspettato ha colpito l’esecutivo Macron, che aveva fortemente voluto il disegno.
Oui je vote
La campagna oggetto di censura aveva nome Oui je vote (sì, io voto), promossa con l’intento di spingere i più giovani a prendere sul serio l’incontro con le urne e ad iscriversi alle liste elettorali in vista delle prossime elezioni europee del 26 maggio. Ma Twitter, come riferisce l’agenzia di stampa Afp, una decina di giorni fa ha bloccato la campagna temendo di infrangere la legge promulgata a dicembre. Lo scopo del provvedimento era di dare trasparenza alle campagne politiche, rendendo nota l’identità di chi sta dietro le inserzioni a pagamento, allo scopo di monitorare eventuali manipolazioni. A detta del ministero, però, la piattaforma ha commesso uno sbaglio in quanto la campagna non è a nome di un partito specifico: si tratta solo di un’operazione che mira alla sensibilizzazione delle fasce più giovani dell’elettorato.
Eccesso di zelo
Si tratta sicuramente di un eccesso di zelo da parte di Twitter, ma questa vicenda (ed è probabile che ne seguiranno altre) ha mostrato l’effetto boomerang di leggi troppo severe e che lasciano scarso margine di azione a chi opera sulle piattaforme: quando vi è il minimo dubbio sulla liceità di un contenuto, sarà molto probabile che questo verrà tolto. Le decisioni vengono prese in modo sempre più arbitrario, dettate più dal timore di infrangere la legge e doverne sopportare le conseguenze, e sicuramente non accontentano tutte le parti in causa, si tratti di fake news, terrorismo, hate speech o innocentissime campagne pro-elezioni.
25/05/2019, 15:07
"Fake news e cyberspionaggio per le elezioni? Nascono in Russia"
C'è un po' di Russia in queste elezioni europee e questa presenza non è qualcosa di positivo. Quando si tratta di votazioni, è da là che provengono buona parte delle azioni di cyberspionaggio e la creazione di fake news. E anche se a portarle avanti sono gruppi di hacker ben noti, come Atp28 e Sanworm, il forte sospetto è che dietro ci sia direttamente Mosca. "Uno dei rischi cyber più critici durante le elezioni è il cyberspionaggio: in passato abbiamo identificato delle attività da parte di due gruppi di attacco russi che hanno preso di mira alcuni governi europei in occasione delle elezioni in Europa", dice all'Adnkronos Gabriele Zanoni, Consulting Systems Engineer di FireEye.
"Riteniamo - spiega ancora - che siano direttamente sponsorizzati dalla Russia. Oltre ad attaccare alcuni governi europei, hanno preso di mira anche alcuni media francesi e tedeschi, dei gruppi di opposizione nel loro Paese e delle organizzazioni Lgbt". L'interesse, spiega Zanoni, è quello di "ottenere accesso alle reti delle vittime per raccogliere informazioni che permetteranno alla Russia di prendere decisioni politiche più consapevoli, o a diffondere dati che potrebbero danneggiare un certo partito politico o un candidato alle elezioni europee".
Particolare attenzione va prestata sui social, continua l'esperto di cybersicurezza, "rimanendo scettici riguardo a quello che si legge". Anche in questo caso, spiega, c'è lo zampino della Russia: "Quando pensiamo alle 'influence operations' e all'abilità quindi di influenzare il modo in cui la gente pensa, viene in mente la Russia. Questo Paese ha condotto operazioni di influenza da molto tempo, e non solo in campo cyber. Sono molto esperti. Il vantaggio dei social media è che ognuno può prendere parte alle conversazioni, ma questo potrebbe essere anche uno svantaggio", avverte Zanoni.
Non solo Russia, comunque, quando si parla di fake news e operazioni di disinformazione sotto elezioni: "L'anno scorso abbiamo visto attaccanti iraniani diffondere fake news per promuovere interessi politici del Paese, compresi argomenti anti-sauditi, anti-israeliani e pro-palestinesi, come anche promuovere supporto per specifiche politiche americane favorevoli all'Iran, come ad esempio l'accordo sul nucleare Stati Uniti-Iran", spiega l'esperto di FireEye.
"Nel 2017 e nel 2018 - ricorda ancora Zanoni - abbiamo visto i social media servire come piattaforma per operazioni di informazione e disinformazione ad opera di individui, partiti politici e nazioni straniere. Anche se erano in corso diverse discussioni e audizioni al Congresso degli Stati Uniti, nell'Unione europea e in Gran Bretagna non è stato ottenuto poi molto. Nella seconda metà del 2018, FireEye ha annunciato una estesa rete di attività di informazione, presumibilmente pilotata da interessi politici dell'Iran, che ha coinvolto i social media".
Per cui, continua l'esperto di sicurezza informatica, anche in occasione di queste elezioni europee "prevediamo che i social media continueranno ad essere la piattaforma principale per produrre attività di informazione ad opera di nazioni straniere con strategici interessi per un particolare stato o regione. Questo tipo di campagne potrebbero sia promuovere uno specifico partito politico che possa essere più amichevole in certe politiche estere, o condurre ad interpretazioni politiche che causino un conflitto all'interno della nazione".
"Nel 2019 ci aspettiamo un'attività di influenza su larga scala nelle grandi nazioni, ma anche l'utilizzo dell'influenza nei media e sui social network con specifico riguardo per i conflitti locali nell'Europa dell'Est, come anche nell'area Pacifica e in altre parti del mondo. Questo tipo di campagne saranno molto difficili da individuare a causa della loro natura, e sarà impegnativo per le società di cyber security e per i governi individuare e scovare gli attaccanti. La capacità di fare 'attribuzione' per questi attacchi sarà vitale", conclude Zanoni.
25/05/2019, 15:16
25/05/2019, 17:29
25/05/2019, 19:53
25/05/2019, 19:57
MaxpoweR ha scritto:Sti russi hanno le mani in pasta ovunque eh e io che pensavo fossero gli USa i guardiani del mondo, ma che dico mondo, DELLA GALASSIA.
26/05/2019, 02:22
26/05/2019, 08:30
27/05/2019, 12:45
28/05/2019, 22:28
Wolframio ha scritto:Ora toccherà anche all'Iran prendersi alcune colpe per attacchi informatici.
29/05/2019, 00:29
29/05/2019, 02:25
29/05/2019, 06:16
sottovento ha scritto:Wolframio ha scritto:Ora toccherà anche all'Iran prendersi alcune colpe per attacchi informatici.
Quindi secondo te tutti gli attacchi informatici provenienti da certi paesi sarebbero soltanto frutto di strategie volte a screditarli agli occhi del mondo??
29/05/2019, 09:23