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 Oggetto del messaggio: Re: Fukushima - il conteggio dei danni
MessaggioInviato: 10/06/2019, 19:56 
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Poteva essere una di quelle serie pesantissime e moraleggianti, dove l’inizio si mischia con la fine, dove la sceneggiatura prova a insegnare qualcosa allo spettatore e a puntare il dito contro i colpevoli. E invece Chernobyl, mini-serie Hbo e Sky, in onda su Sky Atlantic dal 10 giugno, è uno dei prodotti migliori del piccolo schermo, una miscela riuscitissima di finzione e messa in scena, d’ottima scrittura, di regia intelligente e di attori bravissimi.



In cinque puntate viene mostrata la tragedia ma, dice il creatore, Craig Mazin, non è una “disaster series”. C’è la scena dell’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl – attenti a dove cade l’accento – e nient’altro. Perché poi il grosso lo fanno i protagonisti, lo fa l’ambientazione precisa e puntuale; lo fa la fotografia, il tono del racconto; lo fanno i tanti, piccoli dettagli, e una rievocazione – meglio: una ricostruzione – storica impeccabile.

È un drama, certo. Ed è anche un documentario – perché nomi, cose, fatti sono elencati per bene, perché ogni pezzo è al suo posto, e ogni data viene rispettata. I protagonisti – Jared Harris, Stellan Skarsgard, Emily Watson – parlano in un inglese perfetto, impeccabile, e così tutti quelli che sono attorno a loro: è una produzione americana-europea, dopotutto. Ma anche così, anche con l’accento brit, con Harris che sembra recitare uno Shakespeare, e con Skarsgard che accartoccia la faccia, che urla, che soffia via le sue preoccupazioni, Chernobyl mostra l’Unione Sovietica; mostra la faccia di un mondo andato, perduto, che ha fatto di tutto, ogni cosa, per nascondere il proprio fallimento.


Il comunismo, ecco, non poteva sbagliare. E quindi tutti i morti, le radiazioni, la grafite, quella maledettissima grafite sui tetti della centrale nucleare, non c’erano, non subito, non finché anche gli altri, gli svedesi in testa, si sono accorti che qualcosa, qualcosa di tremendo e inspiegabile, era successo. I primi paragoni vengono fatti con le bombe nucleari che gli americani avevano sganciato su Hiroshima e Nagasaki. Ora è peggio, viene ripetuto fino alla nausea; molto, molto peggio.

Gli uomini si ritrovano a combattere contro sé stessi, contro i mostri che sono, e contro un nemico invisibile, fatto d’atomi impazziti e di piccolezze infinitesimali. La conta delle vittime, a oggi, è ancora incerta. C’è chi parla di poche decine; chi, invece, sul lungo tempo e sull’ampio spettro, di milioni e milioni. Chernobyl è esplosa, e parte del mondo è morta con essa, per sempre. E difficilmente, molto difficilmente, tornerà quello che era prima.

Una morale, in questa mini-serie, non c’è. Però è innegabile come, ancora una volta, sul banco degli imputati, ci sia l’uomo, con la sua fallibilità e la sua arroganza, con la sua incapacità d’accettare i propri sbagli e i propri errori, di fare ammenda, d’accettare e, poi, di chiedere scusa. Dall’altra parte della nebbia della guerra fredda, alcuni provavano a fare la differenza. E poi c’erano gli eroi: i pompieri, i minatori e i soldati che per primi, anche senza protezioni, si sono gettati in prima linea, hanno fatto l’impossibile e, per questo, sono morti.

Chernobyl è angoscioso, è potente, è terribile. Sappiamo già come andrà a finire, e sappiamo anche quale conclusione la trama avrà – perché ci viene mostrata durante la prima puntata. Ma non riusciamo a ignorare e a fare finta di niente; non è facile non sorprendersi davanti ai chiaroscuri caravaggeschi di alcune inquadrature; non è facile non irrigidirsi davanti alla storia che si ripete, e non è strano abbandonarsi ai tre mattatori, alla bravura di Harris, allo stoicismo della Watson e al profilo impassibile, freddo, così profondamente russo (anche se, e lo sappiamo, russo non è) di Skarsgard. I primi due sono scienziati, e il terzo è un dirigente del partito comunista, quello chiamato a risolvere – per modo di dire – la crisi.

Chernobyl ha un andamento e una compostezza precisi, quasi perfetti, come, forse, non si vedevano da tempo in una serie televisiva. Perché non deve giocare con i cliffhanger, né insistere sulla sospensione dell’incredulità. È tutto già scritto, già detto, già saputo. E proprio per questo rivederlo è così efficace e, allo stesso tempo, così terribile. Questa è la televisione che si fa intrattenimento e si fa, pure, scuola; ed è la televisione migliore, la più bella, la più solenne.

2 – "HO CONOSCIUTO IL PERICOLO REALE E CAPITO L' IMPORTANZA DI DIRE LA VERITÀ SU QUEI GIORNI"

Gianmaria Tammaro per “la Stampa”

Nel 1986, quando il reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl esplose, Jared Harris era ancora uno studente della Central School of Speech and Drama di Londra.

«Ricordo la paura e la preoccupazione delle persone», racconta. Nella miniserie Hbo-Sky , interpreta Valery Legasov, uno degli uomini che si sono più adoperati per contenere il disastro nucleare. «Per appassionarmi alla storia, mi ci sono volute appena venti pagine di copione».

Ha imparato qualcosa che non sapeva?

«Pensavo di sapere ogni cosa, mi sbagliavo. Ho conosciuto il reale pericolo e ho conosciuto gli eroi, quelli di cui non si parla mai».


È difficile interpretare una persona veramente esistita?

«Non è così diverso dal dover interpretare un personaggio di finzione. Recitazione e metodo sono gli stessi. Provi, però, una certa responsabilità nei confronti di quelle persone che hanno vissuto quella tragedia e che sono sopravvissute».

Perché?

«Non vuoi deluderle. Vuoi assicurarti che ogni cosa sia il più autentica possibile».


Ci sono alcuni momenti che sfiorano il teatrale.

«Nel teatro la cosa più importante sono le parole. Qui, invece, sono le immagini. E i silenzi.

I momenti in cui non viene detto niente, in cui sono le persone e quello che c' è attorno a loro a raccontare qualcosa».


Sul sito IMDb «Chernobyl» è la serie più votata. Più di «The Wire» e di «Breaking Bad». Si aspettava questo successo?

«Ci speri sempre, ma non puoi mai saperlo con precisione. Molto dipende dal momento in cui una serie viene distribuita. Chernobyl è andata in onda mentre tutto il mondo parlava di ambiente e di problemi ambientali, di quella che è la nostra responsabilità come esseri umani».

Si tratta di questo, di buon tempismo?

«L' anno scorso ho lavorato a The Terror (Amazon Prime Video), e benché fosse una serie incredibile, non ha avuto la stessa visibilità che ha avuto Chernobyl. Perché non ha toccato nessun nervo scoperto. Questa, invece, sì: ne ha toccati molti».

Ovvero?

«È una serie che parla di persone, di esseri umani, che non mostra solo i colpevoli, ma mostra anche i fatti. E poi è una serie sulla verità. Su quanto sia importante dirla».


Una cosa che, al cinema, si fa sempre meno.

«La tv, molto spesso, parla a un pubblico più adulto e affronta argomenti diversi. I grandi studi cinematografici, oggi, vogliono intrattenere gli spettatori, convincerli ad andare in sala. E va benissimo. Amo i film di supereroi e i film d' azione».

La televisione, invece?

«Vuole mostrare il mondo e le persone che ci vivono. Si concentra sui rapporti umani. Sperimenta. È un po' quello che una volta era il cinema; ricordo i film e le storie degli Anni 70. Quando studiavo per diventare attore speravo di far parte di quel mondo. Poi è scomparso. È riapparso oggi, in televisione».

https://www.dagospia.com/rubrica-2/medi ... 205628.htm



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 Oggetto del messaggio: Re: Fukushima - il conteggio dei danni
MessaggioInviato: 11/06/2019, 13:00 
e ti pareva che non veniva fuori il solito pistolotto pseudo intellettuale sul comunismo.



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 Oggetto del messaggio: Re: Fukushima - il conteggio dei danni
MessaggioInviato: 11/06/2019, 13:39 
MaxpoweR ha scritto:
e ti pareva che non veniva fuori il solito pistolotto pseudo intellettuale sul comunismo.

Non è un pistolotto, è la realtà che molti di voi continuano a non vedere.



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 Oggetto del messaggio: Re: Fukushima - il conteggio dei danni
MessaggioInviato: 11/06/2019, 17:27 
MaxpoweR ha scritto:
e ti pareva che non veniva fuori il solito pistolotto pseudo intellettuale sul comunismo.



... perché, lo vuoi (come al solito) contro gli Yankee?



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 Oggetto del messaggio: Re: Fukushima - il conteggio dei danni
MessaggioInviato: 12/06/2019, 12:57 
eccoli non potevano che rispondere i 2 alfieri protettori dell'aquila... Siete carta letta.



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 Oggetto del messaggio: Re: Fukushima - il conteggio dei danni
MessaggioInviato: 12/06/2019, 13:10 
Quindi Chernobyl è "colpa del comunismo"?

Three mile island e Fukushima sono "colpa del capitalismo" allora...



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 Oggetto del messaggio: Re: Fukushima - il conteggio dei danni
MessaggioInviato: 10/09/2019, 12:10 
http://www.rainews.it/dl/rainews/media/ ... tml#foto-1

Fukushima. Acqua radioattiva potrebbe essere sversata nel Pacifico
Oltre un milione di tonnellate di acqua stoccata nella centrale dopo il sisma. Tepco: non c'è più spazio per immagazzinarla. Il ministro dell'Ambiente Yoshiaki: "Unica soluzione"

L'acqua contaminata della centrale atomica di Fukushima, colpita dal sisma e dallo tsunami del 2011, potrebbe finire nell'oceano Pacifico per mancanza di spazio nelle strutture di stoccaggio di Tokyo Electric Power Company Holdings (Tepco). Lo ha dichiarato il ministro della Protezione Ambientale giapponese, Yoshiaki Harada, nel corso di una conferenza stampa. "L'unica opzione sarà scaricarla in mare e diluirla", ha detto, "l'intero governo ne discuterà, ma vorrei dare la mia semplice opinione". La proposta di versare l'acqua contaminata in mare (già temuta in passato) era stata avanzata il mese scorso da Tepco, che aveva avvertito che non avrebbe avuto più spazio per stoccarla entro il 2022: a fine luglio scorso, Tokyo Electric Power aveva raccolto 1,15 milioni di tonnellate di acqua contaminata. L'acqua proveniente dalla centrale è stata ripulita delle sostanze più radioattive, ma contiene il trizio, ha spiegato Tepco, un isotopo dell'idrogeno considerato relativamente innocuo, e che viene comunemente rilasciato in mare dalle centrali nucleari. L'ipotesi dello sversamento nell'oceano irrita i residenti della zona e i pescatori e potrebbe avere ripercussioni anche nei rapporti con i Paesi dell'area, a cominciare dalla Corea del Sud, con cui le relazioni sono al punto più basso da decenni. Seul il mese scorso ha convocato un alto funzionario dell'ambasciata giapponese per ricevere spiegazione riguardo ai piani di smaltimento.


cioè il trizio viene versato in mare, non lo sapevo... nessun pericolo proprio?
immagino i pesci che trasportano ovunque e nella catena alimentare le sostanze radioattive, poi si ammalano persone e sembra che il motivo non ci sia
da parecchio tempo io non compro pesce che viene dal pacifico nelle zone confinanti la zona FAO del luogo
non compro nulla che venga da zone fao 61, 71,77, 67 ...
viene offerto scontato ogni tanto al supermercato

la Zona Fao di provenienza del pesce viene indicata nell'etichetta
zone-fao.jpg


certo c'è anche il pesce in altre zone che si nutre vicino a sottomarini atomici affondati o a rifiuti nucleari inabissati, tipo coste calabre e non so quali altre,
un regalino tossico a sorpresa... e poi la gente si ammala e non si sa perchè e perdove...

RECENTEMENTE ho visto un allarme riguardo al fatto che la provenienza del cibo non dovrebbe più essere indicata a partire dal 2020... mi chiedo se la vasta nuvola di bastardi governativi che amministra quello che mangiamo lo abbiano previsto anche per il pesce, proveniente dalle zone predette...

comunque una cosa è confinare l'acqua in un sito e l'altra diffondere il danno sia pur sfumato non mi è chiaro...
non vale la pena di costruire siti di stoccaggio? ma devono essere cretini...



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 Oggetto del messaggio: Re: Fukushima - il conteggio dei danni
MessaggioInviato: 13/09/2019, 12:38 
sottovento ha scritto:
MaxpoweR ha scritto:
e ti pareva che non veniva fuori il solito pistolotto pseudo intellettuale sul comunismo.

Non è un pistolotto, è la realtà che molti di voi continuano a non vedere.


Vedo vedo... infatti sono apolitico e non tifo per nessuno. Sei tu che non vuoi vedere gli orrori dei tuoi "amici", anzi, dei tuoi idoli.



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 Oggetto del messaggio: Re: Fukushima - il conteggio dei danni
MessaggioInviato: 17/10/2020, 01:38 
Fukushima, il governo verso il rilascio di acqua radioattiva in mare
In meno di due anni finirà spazio di stoccaggio nelle cisterne


Il governo giapponese è pronto a riversare in mare l'acqua contaminata utilizzata per raffreddare gli impianti danneggiati nella catastrofe nucleare di Fukushima. Lo anticipano i media nipponici, spiegando che una decisione potrebbe esser presa entro fine mese, malgrado continui l'aspro dibattito sulle controversie di tale scelta per l'ambiente. Già all'inizio dell'anno una sottocommissione governativa aveva giudicato il rilascio della acqua nell'oceano, o la sua evaporazione nell'atmosfera, come 'opzioni realistiche'.

Diversamente, le associazioni locali dei pescatori e i residenti hanno sempre espresso la loro disapprovazione, temendo un crollo della domanda di prodotti marini della regione e per le ripercussioni ambientali sull'intera area geografica. Secondo le fonti citate dal giornale Yomiuri, il governo di Tokyo è pronto a istituire un comitato di esperti per confrontarsi con le municipalità della prefettura e discutere il piano con le attività produttive locali. L'eventuale immissione dell'acqua radioattiva in mare avrebbe bisogno dell'approvazione dell'Autorità nazionale di regolamentazione del nucleare (Nra), e la realizzazione di strutture adeguate per il trasporto, che richiederebbero almeno due anni di lavori.

L'acqua che serve a raffreddare gli impianti è filtrata usando un sistema avanzato di trattamento dei liquidi (Alps), capace di estrarre 62 dei 63 elementi radioattivi presenti, tranne il trizio, un isotopo radioattivo dell'idrogeno. Secondo i calcoli del gestore dell'impianto, la Tokyo Electric Power (Tepco) - con un aumento giornaliero di 170 tonnellate di liquido trattato, lo spazio per lo stoccaggio all'interno delle cisterne dovrebbe esaurirsi entro l'estate del 2022.

In base ai dati della prefettura attualmente sono presenti 1.044 serbatoi che contengono 1,23 milioni di tonnellate di liquido. Lo scorso febbraio, durante una visita alla centrale di Fukushima, il direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, aveva ammesso che il rilascio dell'acqua nell'Oceano Pacifico sarebbe in linea con gli standard internazionali dell'industria nucleare. Il premier giapponese Yoshihide Suga, nel corso di una sua recente visita all'impianto, ha detto che il governo intende prendere una decisione in tempi rapidi. L'incidente del marzo 2011, innescato dal terremoto di magnitudo 9 e il successivo tsunami, provocò il surriscaldamento del combustibile nucleare, seguito dalla fusione del nocciolo, a cui si accompagnarono le esplosioni di idrogeno e le successive emissioni di radiazioni.


https://www.ansa.it/sito/notizie/cronac ... d4e92.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Fukushima - il conteggio dei danni
MessaggioInviato: 17/10/2020, 04:21 
come facciano a pensarla solamente una cosa del genere ba davvero dell'incredibile



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 Oggetto del messaggio: Re: Fukushima - il conteggio dei danni
MessaggioInviato: 17/10/2020, 08:57 
Si infatti,
poi si mangiano pesce crudo
A cena e pranzo..

Magari ce lo mandano a noi..


Se aprono le cisterne contaminate
Goccia a Goccia (invece che aprire le dighe di botto)
Penso si riferiscano a quello,
Forse limitano i danni
Ma sempre acqua contaminata è..

A quel punto riempissero una petroliera d'acqua
E l'andassero a scaricare in mezzo all'oceano,
Sempre goccia a goccia..

Avremo sicuramente un tonno a tavola
Leggermente più radioattivo



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Fukushima - il conteggio dei danni
MessaggioInviato: 18/10/2020, 00:49 
mik.300 ha scritto:
..

Magari ce lo mandano a noi..


Basterà tenere d'occhio le offerte del Lidl tra un paio di mesi.. Se il tonno sarà a prezzi troppo stracciati, beh forse sarà meglio evitare! [:246]



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MessaggioInviato: 09/04/2021, 14:37 
09 aprile 2021 11:57

Giappone, l'acqua radioattiva di Fukushima sarà riversata in mare

E' la decisione del governo nonostante la contrarietà dell'industria della pesca, dei residenti e dei rappresentanti dell'agricoltura locale. Anche i Paesi confinanti condannano

Secondo i media nipponici, il governo giapponese ha deciso di rilasciare nell'oceano l'acqua radioattiva contenuta nelle cisterne, impiegata per raffreddare i reattori danneggiati nella centrale di Fukushima. I media citano fonti dell'esecutivo e spiegano che l'annuncio verrà reso noto martedì, nonostante la contrarietà dell'industria della pesca, dei residenti e dei rappresentanti dell'agricoltura locale.

Disapprovazione di Cina e Corea del Sud - Disapprovazione è stata espressa a più riprese anche dai Paesi vicini, tra cui la Cina e la Corea del Sud. Per raffreddare gli impianti danneggiati nella catastrofe del 2011, ogni giorno si aggiungono ai serbatoi circa 140 tonnellate di acqua contaminata (nella quale è presente il trizio, un isotopo radioattivo dell'idrogeno). Nell' area adiacente all'impianto sono già presenti più di 1.000 cisterne, e secondo il gestore della centrale, la Tokyo Electric Power (Tepco), entro l'estate del prossimo anno si raggiungerà la massima capacità consentita.

Fonte
https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/g ... 102k.shtml
[8)]


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MessaggioInviato: 09/04/2021, 16:15 
purtroppo siamo in mano a defli psicopatici



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MessaggioInviato: 10/05/2021, 15:21 
----------------




https://www.reccom.org/chernobyl-brucia-ancora/





Il risveglio del drago: 40 anni dopo,

Chernobyl brucia ancora






Gli scienziati ucraini si stanno affrettando per determinare se le reazioni in corso a Chernobyl

si spegneranno da sole o richiederanno interventi straordinari per evitare un altro incidente



By retemedia -10 Maggio 2021


Trentacinque anni dopo l’esplosione che devastò la centrale nucleare di Chernobyl e terrorizzò il mondo, si è scoperto che le reazioni di fissione hanno ripreso a bruciare le masse di combustibile di uranio sepolte in profondità all’interno di una delle martoriate sale del reattore.

“È come la brace in un barbecue“, spiega Neil Hyatt, un chimico dei materiali nucleari dell’Università di Sheffield. Ora, gli scienziati ucraini si stanno affrettando per determinare se le reazioni si spegneranno da sole o richiederanno interventi straordinari per evitare un altro incidente.

I sensori stanno monitorando un numero crescente di neutroni, un segnale di fissione, in uscita da una stanza inaccessibile; Anatolii Doroshenko, dell’Istituto per i problemi di sicurezza delle centrali nucleari (ISPNPP) di Kiev, ha riferito sulla vicenda la scorsa settimana durante le discussioni sullo smantellamento del reattore.


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“Ci sono molte incertezze“, afferma Maxim Saveliev dell’ISPNPP. “E non possiamo escludere la possibilità di [un] incidente“. Il conteggio dei neutroni sta aumentando lentamente, dice Saveliev, suggerendo che ci sia ancora qualche anno per capire come soffocare la minaccia. Qualsiasi rimedio escogitato da lui e dai suoi colleghi sarà di vivo interesse per il Giappone, che sta affrontando le conseguenze del proprio disastro nucleare di 10 anni fa a Fukushima, osserva Hyatt. “È un’entità di rischio simile“.

Lo spettro della fissione autosufficiente, o criticità, nelle rovine nucleari ha perseguitato a lungo Chernobyl. Quando una parte del nucleo del reattore dell’Unità Quattro si sciolse il 26 aprile 1986, le barre di controllo in grafite e la sabbia si riversarono sul nucleo per cercare di estinguere il fuoco ma si fusero insieme alle barre di combustibile di uranio e il loro rivestimento di zirconio, formando una lava unica al mondo.

Cosa sta succedendo a Chernobyl

Questa lava, particolarmente fluida, riuscì a insinuarsi nelle stanze del seminterrato della sala del reattore dove si indurì in formazioni chiamate materiali contenenti carburante (FCM), che sono carichi di circa 170 tonnellate di uranio irradiato, il 95% del combustibile originale.

Il sarcofago di cemento e acciaio chiamato Shelter, eretto 1 anno dopo l’incidente per blindare i resti dell’Unità Quattro, ha permesso all’acqua piovana di penetrare. Poiché l’acqua rallenta, o modera, i neutroni e quindi aumenta le loro probabilità di colpire e scindere i nuclei di uranio, ogni volta che si sono verificate forti piogge il conteggio dei neutroni è salito alle stelle.

Dopo un acquazzone nel giugno 1990, uno “stalker” – uno scienziato di Chernobyl che rischia l’esposizione alle radiazioni per avventurarsi nella sala del reattore danneggiata – si precipitò dentro e spruzzò una soluzione di nitrato di gadolinio, che assorbe i neutroni, su un FCM che lui ed i suoi colleghi temevano potesse diventa critico.


Diversi anni dopo, nell’impianto sono stati installati irrigatori a base di nitrato di gadolinio posizionati sul tetto, ma questo spray non può penetrare efficacemente in alcune stanze del seminterrato.

I funzionari di Chernobyl presumevano che qualsiasi rischio di criticità sarebbe svanito quando l’enorme New Safe Confinement (NSC) è stato fatto scivolare sul rifugio nel novembre 2016. La struttura da 1,5 miliardi di euro aveva lo scopo di sigillare il rifugio in modo che potesse essere stabilizzato e alla fine smantellato. L’NSC tiene anche fuori la pioggia e, da quando è stato posizionato, il conteggio dei neutroni nella maggior parte delle aree del rifugio è rimasto stabile o in calo.

Ma il conteggio ha iniziato a salire in altri punti dell’impianto, quasi raddoppiando in 4 anni nella stanza 305/2, che contiene tonnellate di FCM sepolte sotto i detriti. I modelli ISPNPP suggeriscono che l’essiccazione del carburante stia in qualche modo facendo rimbalzare i neutroni attraverso di esso in modo più efficace, piuttosto che minore, nella scissione dei nuclei di uranio. “Sono dati credibili e plausibili“, afferma Hyatt. “Non è chiaro quale possa essere il meccanismo“.

insomma, una vera e propria reazione nucleare autoalimentata di cui non capiamo completamente le cause né siamo sicuri dei possibili rimedi da adottare.

La minaccia non può essere ignorata. Mentre l’acqua continua a ritirarsi, il timore è che “la reazione di fissione acceleri in modo esponenziale“, afferma Hyatt, portando a “un rilascio incontrollato di energia nucleare“.

Non c’è possibilità che si ripeta il 1986, quando l’esplosione e l’incendio che ne seguì inviarono una nube radioattiva sull’Europa. Una reazione di fissione incontrollata in un FCM potrebbe avviarsi dopo che il calore della fissione avrà fatto evaporare l’acqua rimanente. Tuttavia, osserva Saveliev, sebbene qualsiasi reazione esplosiva sarebbe contenuta, potrebbe minacciare di far cadere parti instabili del rifugio traballante, riempiendo l’NSC di polvere radioattiva.


Affrontare la minaccia appena scoperta è una sfida scoraggiante.




I livelli di radiazione nella stanza 305/2 impediscono di avvicinarsi abbastanza per installare dei sensori. E spruzzare nitrato di gadolinio sui detriti nucleari non è possibile, poiché è sepolto sotto il cemento.

Un’idea è quella di sviluppare un robot in grado di resistere all’intensità delle radiazioni abbastanza a lungo da praticare fori negli FCM e inserire cilindri di boro, che funzionerebbero come barre di controllo e assorbirebbero i neutroni. Nel frattempo, ISPNPP intende intensificare il monitoraggio di altre due aree in cui gli FCM hanno il potenziale per diventare critici.

Le risorgenti reazioni di fissione non sono l’unica sfida che devono affrontare i custodi di Chernobyl. Assediati da intense radiazioni e alta umidità, gli FCM si stanno disintegrando, generando ancora più polvere radioattiva, complicando ulteriormente i piani per smantellare il rifugio.

Una formazione FCM chiamata Elephant’s Foot era così dura che gli scienziati dovettero usare un fucile Kalashnikov per tagliarne un pezzo per l’analisi. “Ora ha più o meno la consistenza della sabbia“, dice Saveliev.

L’Ucraina intende da tempo rimuovere gli FCM e conservarli in un deposito geologico. Entro settembre, con l’aiuto della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, e sta cercando di sviluppare un piano completo per farlo. Ma con questa novità, potrebbe essere più difficile che mai diseppellire i resti irrequieti del reattore.



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