Cita:
Giovanni dalla Teva ha scritto:
La conoscenza del linguaggio simbolico che ogni gruppo possiede, diventa la certificazione all'appartenza a quel gruppo.
Quindi lo studio complesso del simbolismo diventa lo studio complesso della storia di un gruppo, inteso come sistema formato di volta involta da sottosistemi di grado inferiore o sistemi di grado superiore.
Ad esempio prendiamo in esame il logia n ° 19 del vangelo di Tommaso.
Gesù disse: Beato colui che era prima di divenire. Se diverrete miei discepoli e ascolterete le mie parole, queste pietre saranno al vostro servizio. In paradiso, infatti, avete cinque alberi che non cambiano né d’estate (né) d’inverno e le loro foglie non cadono:
colui che li conosce non gusterà la morte..
...
1° Quale persona intendeva l'autore con il nome Gesù?
2° Gesù è nome proprio o invece riguarda il suo significato di salvatore, quindi un sopranome, oppure un termine identificatico che si davano i ribelli di quel tempo, mutuato dall'epopea asmonea per non farsi riconoscere?
3° "Beato colui che era prima di divenire." Ma prima di devinire che cosa?
4°Se diverrete miei discepoli e ascolterete le mie parole, queste pietre saranno al vostro servizio.
In questo caso la parola pietre potrebbe avere un significato diverso, quindi un simbolo diverso da quello normale.
Poi questo"In paradiso, infatti, avete cinque alberi che non cambiano né d’estate (né) d’inverno e le loro foglie non cadono:
colui che li conosce non gusterà la morte..[/i]
A che cosa si riferiscono i cinque alberi?
Sono forse i cinque figli maschi di Giuda il Galileo?
Sono forse i cinque libri della legge di Mosé?
Sono forse cinque virtù?
E quale tipologia di morte si riferisce?
Questa è la mia misera opinione.
E qui, caro Giovanni, casca l'asina e sorgono i primi problemi per l'analista di simboli. Il testo è simbolico o soltanto allegorico? C'è una grande differenza ad aver compreso l'intima essenza dell'emanatismo plotiniano. E, se è simbolico, qual è il data base nel quale bisogna ricercare i significati associati ai significanti? Ci troviamo al cospetto di un testo appartenente a una cultura "pura" o di uno scritto di un gruppo sincretico, vale a dire "imbastardito" da uno sposalizio di religioni e filosofie diverse? Intendo dire: i "cinque alberi" si ritrovano nella cultura ebraica precristiana (dove l'albero della vita in fondo è uno solo, al centro dell'Eden) oppure bisogna ricercarli nella gnosi, a partire dal Pistis Sophia? In questo secondo caso, la mole di letteratura gnostica disponibile è sufficiente per ricostruire il symbolarium originale e, quando lo sia, è una letteratura coerente in grado di consentire col logia 19 del VdT l'assemblaggio di un mosaico perfettamente coerente e significativo - quindi probabilisticamente accettabile - oppure è a sua volta inquinata da contributi non originali bensì prelevati da altre filosofie e religioni? In quest'ultimo caso io, nella consapevolezza che la vita umana è troppo breve, mi dileguo. Infine: considerato un dato simbolo, quante ricorrenze nel testo esaminato giustificano (logicamente e probabilisticamente) il significato a esso assegnato? E quante lo escludono? E quali studiosi lo hanno proposto?
Un'analisi simbolica è un esercizio estremamente complesso e, purtroppo, esiste in materia poca letteratura la quale, peraltro, affronta i problemi in maniera descrittiva e general-generica. Ecco perché, in dodici anni di studi, ho prodotto soltanto cinque analisi.