04/08/2019, 12:15
04/08/2019, 13:53
Morley ha scritto:
Ti sfuggono? Niente paura, gli USurai NATI stanno modificando il clima per sciogliere Alaska e Groenlandia, nuove ricche terre promesse del loro signore.
Questa cosa non dovrebbe sfuggire al Saòn.
04/08/2019, 14:07
Wolframio ha scritto:UN SOGNO LUNGO CENTO ANNI: SCIOGLIERE I GHIACCI DELL’ARTICO!
Articolo NoGeoingegneria
Se da una parte oggi ci si preoccupa per il cambiamento climatico e in particolar modo per lo scioglimento dei ghiacci dell’Artico, dall’altra si sta realizzando il sogno covato da molti per lungo tempo.
[b]Dopo la Seconda Guerra Mondiale sono state avanzate proposte di fusione delle calotte polari da figure ben note, tra cui il primo direttore generale dell’UNESCO Julian Huxley nel 1946 oppure di un alto funzionario presso il US Weather Bureau, l’ingegnere petrolifero russo Petr Mikhailovich Borisov. [/b]
[b]Varie conferenze scientifiche hanno esaminato i vantaggi delle manipolazioni, mentre le società minerarie ed energetiche contemplavano l’uso di esplosioni nucleari per l’estrazione di carbone e petrolio. Borisov considerava utili gli effetti della fusione della calotta artica ed è stato preso sul serio dai climatologi sovietici. Una proposta di Borisov per fondere le calotte polari dell’Artico e della Groenlandia era la diffusione di polvere di carbone sul ghiaccio[/b]
L’idea di sciogliere la calotta polare artica risale al 1877 quando il geologo Nathaniel Shaler di Harvard propose di incanalare la corrente calda Kuroshio nello stretto di Bering.
1912Carroll Livingston Riker ad immaginare di cambiare il clima di tutta la costa atlantica del Nord America, riscaldando il cuore artico.
1929Hermann Oberth tedesco-ungherese fisico e ingegnere, a sognare specchi giganti da installare su una stazione spaziale per intensificare le radiazioni del Sole sulla superficie terrestre e liberare il mare del Nord dai ghiacci, per renderlo navigabile.
1946Julian Huxley, capo dell’UNESCO, a proporre di usare armi nucleari per spezzare la calotta polare artica.
1958 fantasticavano l’ingegnere sovietico e matematico M. GorodskyValentin Cherenkov, meteorologo sovietico, di immettere un anello di particelle metalliche di potassio nell’orbita polare della Terra per diffondere luce che raggiungendo la Terra aumenti la radiazione solare e scongeli il suolo permanentemente ghiacciato di Russia, Canada e Alaska.
Pyotr M. Borisov elencò nella sua pubblicazione del 1968 “Can we control the Artic Climate?”varie proposte per la fusione della calotta polare artica.
Copertura di grandi aree dell’Artico con polveri scuri come la polvere di carbone (G. Veksler, 1959
Creazione di una copertura nuvolosa sopra il bacino artico centrale (D. Fletcher, 1958
Coprire la superficie dell’acqua con una pellicola monomolecolare (M. Budyko, 1962
Installazioni per dirigere l’acqua più calda dell’Atlantico nel Mare di Kara (VP P’yankov, 1965
Pompando acqua fredda artica nel Pacifico ad attingere acqua calda dell’Atlantico nella regione artica Basin (PM Borisov, c. 1968
Pyotr Borisov suggerì di costruire una diga sullo Stretto di Bering per pompare acqua calda in direzione nord e inviarla a riscaldare Siberia e Canada (e quindi la calotta polare si sarebbe sciolta). VEDI ARTICOLO
Immagine: Jack Cook, Woods Hole Oceanographic Institute (*)
Petr Mikhailovich Borisov non era considerato uno scienziato pazzo. Il suo lavoro è stato di grande interesse per il governo sovietico, che stava già finanziando una vasta gamma di ricerche con l’intento di riscaldare l’Artico e tutto questo per un motivo semplice: la Russia ha larghe aree molto fredde. Circa il 63 per cento della Russia è coperta da permafrost, considerato un ostacolo significativo per lo sviluppo della Siberia.
L’Unione Sovietica ha dovuto spendere una quantità enorme di denaro nella lotta contro il ghiaccio. Sfruttare le vaste riserve di petrolio dell’Artico e della Siberia è stato fondamentale per la sua economia e lo è oggi per la Russia
Verso la fine degli anni ’50, nel periodo in cui Borisov ha proposto la sua diga, l’Unione Sovietica ha lanciato la NS Lenin, il primo rompighiaccio a propulsione nucleare e la prima nave civile a propulsione nucleare, seguì un balzo in avanti che portò alla creazione della più grande flotta di rompighiaccio nucleari.
L’uso dell’energia atomica di per sé fertilizzò le menti di moltinon solo dei russi.
Nella regione artica ebbero luogo numerose esplosioni nucleari. Uno dei più grandi impianti militari per test nucleari era sull’isola di Novaja Zemlja, dove dal 1955 al 1990 l’Unione Sovietica ha fatto esplodere 88 bombe in atmosfera, 29 sottoterra, e 3 sott’acqua. Nell’Artico russo , dove le bombe nucleari sono state utilizzate alla fine del 1980 per studi sismici, minerali, e nel tentativo di spegnere incendi di qualche giacimento di petrolio, si sono verificate decine di esplosioni nucleari civili e pacifiche (Fonte).
Ricordiamo ancheil progetto Plowshareche prevedeva di usare bombe atomiche per scavare porti e canali in Alaska.
Per tornare a Borisov e le sue idee, il ghiaccio artico, una volta sciolto, doveva riflettere molto meno la radiazione solare nello spazio e quindi la calotta glaciale artica non si sarebbe riformata. Un oceano artico libero dai ghiacci sarebbe diventato un grande vantaggio per il trasporto oceanico, in particolare tra l’Europa e l’Asia orientale. Molte terre nel nord del Canada e la Siberia sarebbero liberate dal permafrost e quindi adatte per l’agricoltura.
Borisov pensò che un ‘Oceano Artico libero dai ghiacci poteva portare ad una maggiore evaporazione dell’acqua e quindi aumentare le precipitazioni in tutto il mondo, compresa la regione del deserto del Sahara e quindi rinverdirlo.
Borisov considerò gli impatti della fusione della calotta polare artica utili per tutti e tutto.
Egli affermò che lo scioglimento della calotta di ghiaccio della Groenlandia aumenterebbe il livello del mare ad una velocità di solo 1,5 a 2 mm all’anno.
Negli anni ‘50 e ’60 i climatologi sovietici impegnarono una quantità notevole di pensieri a come potrebbe essere raggiunto lo scioglimento della calotta polare artica. Nel 1960 si sono tenute due conferenze sul tema a Leningrado, dopo una prima conferenza sul tema convocata nel 1959 a Mosca dal Presidium dell’Accademia delle Scienze dell’URSS .
HARRY WEXLERlaureato del MIT e scienziato di spicco in meteorologia ha aggiunto proposte piuttosto dettagliate.
Nel 1962, anno della sua morte, fu invitato a tenere una conferenza intitolata “IL CLIMA DELLA TERRA E LA SUA MODIFICA” allo Space Research and Technology Institute dell’Università del Maryland. Aveva lavorato alle correlazioni fra composti del cloro e del bromo e la DISTRUZIONE DEI LIVELLI STRATOSFERICI DI OZONO.
Quella di Wexler fu l’ultima di una lunga serie di proposte ambiziose per il riscaldamento dell’Artico. Per coincidenza, le sue proposte avvenivano nello stesso momento in cui la National Academy of Sciences stava lavorando al NATIONAL WEATHER MODIFICATION PROGRAM (programma nazionale per la modifica del clima), un ambito nel quale i militari si erano già avventurati fin dal 1958.
Le proposte di Wexler erano le seguenti :
– AUMENTARE LA TEMPERATURA DELLA TERRA DI 1.7°C iniettando una nube di cristalli di ghiaccio nell’atmosfera polare facendo esplodere 10 BOMBE NUCLEARI NELL’OCEANO ARTICO (scritto nel suo articolo “Modifying Weather on a Large Scale”, Science, n.s. 128 Oct. 31, 1958) in Science Magazine. http://www.sciencemag.org/content/128/3331/1059.extract
– DIMINUIRE LA TEMPERATURA DELLA TERRA DI 1.2 C, “lanciando un anello di particelle di polvere intorno all’orbita equatoriale”, una modifica rispetto ad una precedente proposta russa per riscaldare l’Artico (VEDI QUI
– DISTRUGGERE LO STRATO DI OZONO E QUINDI AUMENTARE NETTAMENTE LA TEMPERATURA SUPERFICIALE DELLA TERRA, irrorando diverse centinaia di migliaia di tonnellate di cloro e bromo con aerei stratosferici (1). Articolo integrale
Nel 1966 il professore Gordon Mac Donald , allora direttore associato dell’Istituto di Geofisica e Fisica Planetaria della University of California di Los Angeles ipotizzò una possibile modificazione intenzionale delle condizioni climatiche del pianeta attraverso lo scioglimento di enormi superfici di ghiaccio.
Aveva scritto nel suo libro “Unless Peace Comes”: …un meccanismo esiste per modificare catastroficamente il clima della Terra. Il rilascio di energia termica, forse attraverso esplosioni nucleari lungo la base di uno strato di ghiaccio, potrebbe avviare uno scorrimento verso l’esterno della coltre di ghiaccio che sarebbe poi sostenuta dall’energia gravitazionale. Un megaton di energia è sufficiente per fondere circa 100 milioni di tonnellate di ghiaccio. 100 megatoni di energia convertirebbero 0,1 centimetri di ghiaccio in uno strato sottile di acqua esteso a tutta la calotta antartica. Quantità più trascurabili di energia opportunamente posizionate potrebbe indubbiamente avviare il flusso verso l’esterno del ghiaccio. TESTO DEL DOCUMENTO
Nel 1974 Rosalie Bertell scriveva: “Nell’ambito degli Accordi di Vladivostock, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica presero la decisione congiunta di sciogliere la calotta polare artica. Non si tratta di un accordo bilaterale registrato dell’ONU, perciò non divenne mai accessibile a coloro i quali – più tardi – furono messi in allarme dal rapido scioglimento dei ghiacci e delle nevi polari, e dalla situazione degli orsi polari che ne è risultata. Per il pubblico, lo scioglimento della calotta polare artica è diventato un segnale forte e inquietante del cambiamento climatico, talmente forte che negli Stati Uniti ai media è stato richiesto di non parlare mai di orsi polari! A causa del segreto militare la gente è stata indotta a pensare che il controllo industriale delle emissioni di CO2 riporterebbe tutto a posto nell’Artico!” QUI
[b]RIASSUMENDO: A QUALCUNO IL CALDO PIACE.[/b]
Nel primo decennio del XXI secolo le voci dominanti in ambito climatologia, e non solo, annunciavano che, nel giro di pochi decenni, la calotta polare artica si scioglierà a causa del riscaldamento globale generale. Secondo uno scenario del World Energy Outlook 2014, la domanda di energia primaria mondiale crescerà del 37% nel 2040. Le risorse dell’Artico potrebbero svolgere un ruolo importante nel soddisfare la domanda di risorse energetiche e tale problematica non tocca un solo Stato, ma tutti gli attori globali. VEDI QUI
NOTA DI RIFLESSIONE
Che fine ha fatto il buco nell’ozono, il problema ambientale più di moda negli anni ’80 e ’90?
L’opinione pubblica probabilmente se n’è quasi dimenticata. D’altra parte sono passati quasi 30 anni da quando, nel 1987, con il Protocollo di Montreal il mondo decise di fare qualcosa di concreto per limitare i danni allo strato di ozono.
Un recentissimo studio del MIT ci rassicura, il buco nello ozono si sta riducendo. Dal 2000 al 2015 abbiamo “riconquistato” 4 milioni di chilometri quadrati di ozono (circa metà degli Stati Uniti, ci fanno notare).
Niente male se pensiamo che negli anni settanta, quando la comunità scientifica cominciò a prestare attenzione al problema, si ipotizzava addirittura la scomparsa dello strato di ozono intorno al 2050 (3). Oggi si ipotizzano scenari non meno catastrofici.
Come stanno realmente le cose?
VEDI ANCHE
Grande Anomalie – la Siberia in freezer e l’ Artico ‘bollente’
E’ l’Artico il vero nocciolo dell’ attuale crisi nel rapporto est-ovest?
Fenomeni meteo estremi causati dal riscaldamento dell’Artico
Alti livelli di cloro molecolare nell’atmosfera dell’Artico
IL MUOS PER IPERMILITARIZZARE E DEPREDARE L’ARTICO
ECCO PER QUALE MOTIVO VOGLIONO FAR SCIOGLIERE I GHIACCI DELL’ARTIDE.IL DIO DENARO AL DI SOPRA DEL PIANETA
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04/08/2019, 14:09
04/08/2019, 14:14
04/08/2019, 14:19
Ufologo 555 ha scritto:[:291] ... strano che da quando ero ragazzino mio padre mi diceva che si scioglivano i ghiacciai e gli Iceberg .......
04/08/2019, 14:23
sottovento ha scritto:Ufologo 555 ha scritto:[:291] ... strano che da quando ero ragazzino mio padre mi diceva che si scioglivano i ghiacciai e gli Iceberg .......
Si è vero, del resto ho sentito che quella attuale è l'estate più calda dal 1870 o giù di li, ora non so nel 1800 che mezzi avessero per analizzare le variazioni climatiche ma certamente se ciò è vero è altrettanto vero0 che nel 1800 non avevano l'inquinamento di oggi però è anche vero che nel 1800 esistevano 4 stagioni definite, non c'era l'umidità di oggi, i ghiacci erano al loro posto, le trombe d'aria in Italia nemmeno ce le sognavamo e non si era verificata l'estinzione di specie animali di oggi. Insomma, avranno anche avuto estati record ma nel complesso il pianeta godeva di una salute molto migliore.
04/08/2019, 14:25
sottovento ha scritto:Questa situazione dello scioglimento dei ghiacci (e del riscaldamento globale), mi preoccupano assai più di una guerra nucleare. Anzi, forse sarà la volta buona che tutti i popoli si uniranno per una stessa causa. Se non lo faranno in tempo già per noi ancora giovani saranno cavoli amari quando saremo anziani perché ho letto di allarmi nel breve termine anche nell'ordine di 10 anni cioè niente.
sottovento ha scritto:nb: mal che vada io mi trasferisco in Val Senales!!!
Ufologo 555 ha scritto:[:291] ... strano che da quando ero ragazzino mio padre mi diceva che si scioglivano i ghiacciai e gli Iceberg .......
04/08/2019, 14:26
04/08/2019, 15:41
04/08/2019, 16:30
04/08/2019, 19:35
mauro ha scritto:caro FABIOSKY,sembra una cifra spaventosa, maluglio si parla di 197 miliardi di tonnellate:
confrontata col volume della terra :il volume di acqua presente sulla Terra è stimato in 1.400.000.000 km³
x 1000.000.000= 1.400.000.000.000.000.000. tonnellate, una goccia![]()
tenendo presente quanto se ne ripristinerà in inverno, quando diranno...era glaciale!![]()
ciao
mauro
04/08/2019, 20:48
FABIOSKY63 ha scritto:non si ripristinerà un tubo...perché si sta sciogliendo ANCHE il permafrost come GIA' in Siberia... e poi seguiranno le calotte...caro Mauro...
04/08/2019, 22:21
04/08/2019, 22:31
Wolframio ha scritto:Non agitarti, lascia stare le scie chimiche che fanno piu danni che bene.![]()
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La terra come tutti gli esseri viventi ha i suoi anticorpi e quando serve li attiverà.