11/01/2020, 14:06
11/01/2020, 15:33
12/01/2020, 09:58
MaxpoweR ha scritto:finché si continuerà a dire che è l'uomo che causa il cambiamento climatico si continuerà a non poter far nulla. Il clima cambia perchè è sempre cambiato non è mai stato stabile. quindi prima si prende atto che viviamo in un ecosistema dinamico e che cambia radicalmente ogni 500\1000 anni oppure amen. Vogliono vendere le quote di emissioni di CO2 per mille mila miliardi? Lo facciano ma per lo meno io non mi faccio prevedere per il culo. Che bruci l'Australia, tra 30 anni sarà un paradiso terrestre.
barionu ha scritto:ANTROPOCENE
13/01/2020, 13:52
Con il termine catastrofe dell'ossigeno ci si riferisce alla grande estinzione di massa delle primitive forme di vita anaerobica della Terra causata dall'accumulo di letale ossigeno nell'atmosfera terrestre.
Questo importante evento, noto anche come Crisi dell'Ossigeno, Grande Ossidazione o Grande Evento Ossidativo, avvenne circa 2.450 milioni di anni fa all'inizio del Sideriano, il primo periodo del Proterozoico.
[...]
La disponibilità di ossigeno libero apparso per la prima volta nell'atmosfera provocò una notevole crescita e diversificazione delle specie di minerali fino ad allora presenti nella crosta terrestre. È stato calcolato che questo evento portò alla formazione di più di 2.500 nuove specie minerali, sulle circa 4.500 attualmente presenti sulla Terra. Molte di queste nuove specie sono forme idrate o ossidate di minerali già presenti nel mantello o nella crosta terrestre prima del grande evento ossidativo.
15/01/2020, 14:22
10/02/2020, 19:06
11/02/2020, 05:40
17/02/2020, 10:50
MaxpoweR ha scritto: finché non si abbandona il mantra del cambiamento climatico frutto delle azioni dell'uomo cattivo e si comincia a prendere atto che il clima muta perchè è sempre mutato e che siamo noi a doverci adattare a tale cambiamento (rapido, a volte rapidissimo, come lo è sempre stato e come lo è ora) ogni sforzo sarà del tutto inutile.
17/02/2020, 12:27
02/11/2020, 10:16
02/11/2020, 13:22
ArTisAll ha scritto:Australia, i koala rischiano l’estinzione prima del 2050. Sotto stress perenne
Secondo l’Università del Queensalnd i koala rischiano l’estinzione prima del 2050. L’eccessivo stress danneggia le difese immunitarie e causa più malattie.¯
Australia, i koala rischiano l'estinzione prima del 2050
I numerosi incendi boschivi e l'alterazione dell'habitat causati dalle attività antropiche hanno stressato il sistema immunitario di moltissime specie in Australia, tanto da mettere a rischio la sopravvivenza degli iconici koala, che potrebbero estinguersi prima del 2050. A rivelarlo uno studio, pubblicato sulla rivista Plos One, condotto dagli esperti dell’Università del Queensland, che hanno analizzato i dati raccolti in 29 anni nel New South Wales (NSW), lo stato orientale dell'isola. "Le popolazioni di koala - spiega Edward Narayan dell'Universita' del Queensland - sono diminuite costantemente principalmente a causa di malattie come la clamidia, una delle condizioni più comuni e la principale ragione per cui vengono ricoverati nei centri di cura. Incendi boschivi e distruzione del loro habitat hanno reso gli animali più suscettibili alle malattie".
Australia, la distruzione degli habitat naturali genera eccessivo stress
Il team ha osservato tre gruppi di salvataggio della fauna selvatica, Port Stephens Koalas, Port Macquarie koala Hospital e Friends of the koala con sede a Lismore, considerando i dati raccolti dal 1989 al 2018, relativi a 12.543 esemplari salvati. "Qualsiasi disturbo all'habitat di un animale attiva la risposta fisiologica allo stress - continua l'esperto - e se i fattori che hanno causato lo stress non cessano di esistere, l'eccessiva produzione di ormoni chiamati glucocorticoidi può compromettere il sistema immunitario". Gli autori premono per rafforzare la gestione sul campo, i regimi di controllo degli incendi boschivi, la pianificazione ambientale e le azioni politiche governative che dovrebbero ridurre in parte i fattori di stress ambientale e gravare meno sul sistema immunitario degli animali. "I koala - osserva lo scienziato - vengono considerati come vulnerabili all'estinzione dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) e dal Comitato scientifico delle specie minacciate del governo australiano, ma potrebbero presto essere ritenuti a rischio. I nostri dati evidenziano che uno dei motivi di ricovero più comuni era la manifestazione della clamidia".
I risultati del trattamento sembrano essere efficaci il più delle volte, tanto che la maggior parte degli esemplari considerati viene rimessa in libertà, ma circa il 17,44 percento risulta sottoposto a eutanasia. "I tassi di rilascio sono diminuiti nel tempo - riporta Narayan - abbiamo scoperto che l’età dell'animale può influenzare la prognosi e la possibilità di recupero, mentre non sono state riscontrate differenze di genere significative. Le tendenze a lungo termine dipingono un quadro di un costante declino delle popolazioni. La nostra speranza è che questo studio possa contribuire a sensibilizzare sull'importanza di massimizzare gli sforzi volti ad affrontare la situazione". L'esperto sottolinea che è comunque promettente notare che la maggior parte dei salvataggi, spesso intrapresi da gruppi di comunità e volontari, hanno portato alla riabilitazione e al rilascio di koala nell'ambiente. "Data l’entità delle perdite dovute agli incendi - conclude Narayan - che, secondo le stime del NSW ammontano a più di cinquemila esemplari, la popolazione dei koala australiani potrebbe estinguersi prima del 2050".
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Fonte
I koala rischiano l’estinzione prima del 2050.
Poi sarà la volta dell'essere umano (tra stress e virus)?
08/11/2020, 10:09
shighella ha scritto:Ciao Artisssuccio :*
Nel lontanissimo 1972 Adriano Celentano cantava "L'abero di 30 piani"(dal album "I Mali Del Secolo"), avevo 4 anni, le mie zie mi mettevano sul tavolo della cucina e me la facevano cantare : Una strofa di quella canzone dice :
" la nevrosi è di moda chi non l'ha ripudiato sarà" ...