Time zone: Europe/Rome




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 Oggetto del messaggio: Re: STORIA DELL' UNITA' D' ITALIA. NORD E SUD
MessaggioInviato: 19/09/2019, 21:28 
bleffort ha scritto:
La Mafia è un Parto delle tue idee politiche ed è nata come fronte anticomunista per proteggere i grandi ricchi Latifondisti, ricordati che gli americani pure l'ha rafforzata, inoltre se sai le vicende degli ultimi anni con le guerre di mafia saprai quando Salvatore Riina aveva dichiarato in Tribunale: I Comunisti sono la rovina dell'Italia, capito "Piedino Padano"?. [:246]

Premesso che sarebbe più utile risolvere i problemi attuali, io so soltanto che, almeno se ricordo bene, la Mafia in Sicilia è nata intorno a 1800 mentre gli ammerricani sono sbarcati nel 1943 cioè un secolo e mezzo più tardi. Ad ogni modo:
come mai la Mafia è nata in Sicilia e non piuttosto in Val d'Aosta, in Piemonte o in Lombardia?



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 Oggetto del messaggio: Re: STORIA DELL' UNITA' D' ITALIA. NORD E SUD
MessaggioInviato: 20/09/2019, 00:01 
sottovento ha scritto:
bleffort ha scritto:
La Mafia è un Parto delle tue idee politiche ed è nata come fronte anticomunista per proteggere i grandi ricchi Latifondisti, ricordati che gli americani pure l'ha rafforzata, inoltre se sai le vicende degli ultimi anni con le guerre di mafia saprai quando Salvatore Riina aveva dichiarato in Tribunale: I Comunisti sono la rovina dell'Italia, capito "Piedino Padano"?. [:246]

Premesso che sarebbe più utile risolvere i problemi attuali, io so soltanto che, almeno se ricordo bene, la Mafia in Sicilia è nata intorno a 1800 mentre gli ammerricani sono sbarcati nel 1943 cioè un secolo e mezzo più tardi. Ad ogni modo:
come mai la Mafia è nata in Sicilia e non piuttosto in Val d'Aosta, in Piemonte o in Lombardia?


IO ho scritto che gli americani l'hanno rafforzata e non che l'hanno fatta nascere in Sicilia, oltretutto loro poi ci sono nati mafiosi se vogliamo analizzare bene il loro comportamento. [:306]
Quando è nata la Mafia?: vedo che hai dato una data ben precisa, 1800 [:246] è sufficiente leggere e capire bene tutta la storia della Sicilia a partire da quella antica e vedrai che troverai la risposta, in quanto questa organizzazione inizialmente pare che sia nata come una specie di Lega o Movimento segreto per tutelare i Siciliani e per proteggersi dalle oppressioni che abbiamo subito e che si sono succedute periodicamente da tanti popoli stranieri da millenni nella nostra ambita Isola. [:305]


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 Oggetto del messaggio: Re: STORIA DELL' UNITA' D' ITALIA. NORD E SUD
MessaggioInviato: 10/01/2020, 13:03 
Lo Stato offende la Sicilia. Se non ci vogliono perché restare?

Certo, urlare oggi che il governo italico martorizza la nostra terra, è gratuito, in mala fede e fuori tempo massimo. Pare che soltanto adesso ci accorgiamo che la Sicilia viene danneggiata dalle scelte di un governo centrale, una volta soltanto assente e ignaro, oggi pure prevaricatore e penalizzatore. Ma dove viviamo?
La Sicilia subisce, dall’infausta Unità d’Italia, la disattenzione, lo schiavismo e lo sfruttamento, attuati da un governo centrale che sempre ha approfittato della “terra impareggiabile” ed in questo non è stato certamente solo, ma è stato favorito dalla connivenza di paria e di schiavi di cui non siamo riusciti a liberarci, neanche con l’ottenimento dello Statuto di Autonomia che oggi tutti minacciano attraverso una necessaria – dicono loro – riforma: riforma che deve essere letta come, ed esclusivamente, Statuto per l’INDIPENDENZA dell’Arcipelago Siciliano.
Non ci sono più mezze misure: uno Stato che non ci rispetta, che ci avvilisce, non ci vuole. Altro che tasse e balzelli. Andiamocene per la nostra strada, senza aspettare che questa classe politicante corrotta decida per noi. E’ delegittimata a farlo perché non ci rappresenta, ha venduto la terra “dove cammina un popolo”, è scarsa, livellata verso il basso, come la società contemporanea, capace di esprimere solo mezze calzette che assurgono a demiurgi solo perché i “migliori” se ne fregano, non si interessano, lasciano fare.
In questo momento la crisi contemporanea dimostra che non ce lo possiamo più permettere. Non possiamo lasciare al Ministro Presidente dello Stato regionale di Sicilia o al governo centrale, la responsabilità dell’incapacità. Dobbiamo intervenire senza esitazioni pena il declino di un vivere civile, il nostro, in cui la paura dei movimenti di popolazioni, emigrati e clandestini, ormai non influisce più di tanto. Solo gocce di destabilizzazione nella bacinella di una crisi che è diventata globale e da cui non si vede via d’uscita, visti anche i protagonisti in campo.
Alla fine del 1993, Cechia e Slovacchia decisero di separarsi ed andare ognuno per proprio conto per fronteggiare, con maggiori probabilità di successo, le sfide del terzo millennio. E quella doppia indipendenza avvenne senza drammi né manifestazioni, in maniera normalissima, dall’oggi al domani, senza rivendicazioni altisonanti, nella sola convinzione di futuro che ciascuno riteneva di poter affrontare entro una sua specificità linguistica, culturale, economica ed industriale. E fu una scelta coraggiosa, specie da parte della meno sviluppata Slovacchia, e di dignità identitaria. Perché, nonostante possa fare conto su uno Statuto di autonomia (disatteso) la Sicilia non potrebbe fare altrettanto con l’Italia? Perché dovrebbe accettare gli schiaffi continentali (come fa da tempo) senza ribellarsi e senza dignità?
Ci accorgiamo che giorno dopo giorno, vuoi per ignoranza, vuoi per mala fede, noi siciliani siamo additati come scialacquatori di fondi statali, (ed è vero, ma dovremmo essere noi a porre argine al malaffare) evasori, quando ci va bene, e pure mafiosi. E lo fanno in Continente in modo oltraggioso come ha fatto una trasmissione rai (Report) parlando dello statuto e additandoci come fruitori gratuiti di fondi statali cui attingeremmo a piene mani senza peraltro contribuire a pagare le spese. Certo sparare delle grosse menzogne, in prima serata e davanti a milioni di ascoltatori, decuplica almeno il danno e necessita di una risposta seria, che serva a ricordare che la Sicilia non è semplicemente una Regione, ma è praticamente uno Stato a se stante, che sostituisce lo Stato praticamente dappertutto e a sottolineare che i fondi che lo Stato centrale spende in Sicilia sono diretti a quelle funzioni che ancora non sono state trasferite allo Stato Siciliano.
Questo è il sentire comune continentale: la Sicilia costa troppi soldi allo Stato (il che – è dimostrato – è una grande bugia). Ma a questo punto, se ci ritengono effettivamente un peso morto, perché non ci lasciano andare? Perché non ci lasciano finalmente applicare il nostro Statuto di autonomia (meglio indipendenza, diciamo noi)?
La verità è che la Sicilia costituisce per loro un pozzo da cui attingere petrolio, tasse, manifatture, eccellenze agricole, cultura e con cui pagare le spese dello Stato, anche ricorrendo ad espedienti che niente hanno a che vedere con la tanto decantata solidarietà nazionale che funziona però solo a senso unico. Ne è riprova la decisione di creare una cabina di regia per la gestione centralizzata dei fondi europei che, creati per investire nella crescita del Mezzogiorno, al Mezzogiorno non arriveranno mai, con la scusa della lentezza nell’utilizzo che, in Sicilia e nel meridione certo esiste, dovuta principalmente alla incapacità dello Stato nel programmare una serie di spese che, come tutti sanno, sono prodromiche all’intervento poi dell’Europa. E della scarsa considerazione per la Sicilia ne è riprova, nel nuovo piano di sviluppo, la decisione dell’incentivo al fotovoltaico, a questo punto palesemente diretto alle regioni che dispongono di meno luce solare, con una nuova e fragrante penalizzazione proprio della Sicilia.
Ma, lo diciamo da tempo, il problema della Sicilia è all’interno della Sicilia stessa, siamo noi stessi siciliani – senza accampare i soliti revisionismi, pur necessari, o le giustificazioni facili ricorrenti – i responsabili della considerazione in cui siamo tenuti in Continente, pur se il danno fatto alla Sicilia in anni di sfruttamento coloniale è stato devastante, non solo quello in ambito economico, ma specialmente quello in campo etico e culturale.
Non si potrà certo cambiare dall’oggi al domani una mentalità sedimentata nel corso di secoli di ingiustizie. Per tutta Italia, compresi campani o calabresi, siamo la causa di tutti i mali, e questo grazie a tutti quei siciliani senza dignità e senza orgoglio che arrivano persino a giustificare tale disprezzo.
A questo punto si può auspicare che – se solo i siciliani fossero degni di ottenerla – una rivoluzione totale delle mentalità e degli atteggiamenti possa essere l’unica via per raggiungere quell’Indipendenza che oggi spaventa ed atterrisce gli impavidi. Indipendenza per essere padroni finalmente del nostro stesso destino e di quello dei nostri figli.
Eugenio Preta
https://www.laltrasicilia.org/5389/lo-s ... e-restare/


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 Oggetto del messaggio: Re: STORIA DELL' UNITA' D' ITALIA. NORD E SUD
MessaggioInviato: 31/03/2020, 18:05 
cip di attenzione

zio ot [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: STORIA DELL' UNITA' D' ITALIA. NORD E SUD
MessaggioInviato: 31/03/2020, 22:05 
L' unico modo per liberare l'Italia da lacci e lacciuoli è . . .
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 Oggetto del messaggio: Re: STORIA DELL' UNITA' D' ITALIA. NORD E SUD
MessaggioInviato: 31/03/2020, 22:07 
Meridionali secessionisti fate pure: non sacrificherò manco un pelo per l'unità.



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 Oggetto del messaggio: Re: STORIA DELL' UNITA' D' ITALIA. NORD E SUD
MessaggioInviato: 02/04/2020, 13:09 
Cita:
Cotugno di Napoli eccellenza nazionale. Smascherata la propaganda per coprire i disastri liberal-leghisti al Nord

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di Fabrizio Verde


Da questa crisi l'Italia è chiamata ad uno sforzo congiunto e nazionale ma l'informazione ha già deciso di individuare in Napoli e nel Mezzogiorno il capro espiatorio di 30 anni di disastri propagandati come unico sistema possibile.

Per questo Napoli e il sud il generale sono costantemente oggetto di attacchi tanto subdoli quanto strumentali. Questa attitudine di certa cattiva stampa non è cambiata nemmeno con lo scoppio dell’epidemia di Covid-19. A dimostrarlo i tanti servizi farlocchi sulla presunta inosservanza a Napoli delle misure di contenimento del contagio decise dal governo. Gli attacchi alla proposta di terapia portata avanti dal dottor Ascierto del Pascale di Napoli, supportati dalla già nominata stampa in servizio permanente anti-mezzogiorno.

Quindi è ovvio che su questi media non troveranno spazio le tante eccellenze che ci sono nel mezzogiorno d’Italia. Nonostante le politiche di saccheggio portate avanti indiscriminatamente sin dall’unità d’Italia nei confronti di questa parte della penisola italiana.

L’emittente britannica Sky News ha dedicato un bel reportage all’ospedale Cotugno di Napoli. Dove nessun medico o infermiere è rimasto contagiato dal nuovo coronavirus. Che in altre parti d’Italia ha colpito con particolare virulenza il personale medico e paramedico.

«L’attenzione ai dettagli è una costante assoluta», afferma l’emittente nello spiegare come vengono trattati i pazienti affetti da Covid-19 che vengono trasportati nella struttura napoletana specializzata nelle malattie infettive. «Ciò che colpisce davvero qui è che le regole di separazione degli ambienti infetti e delle aree pulite sono seguite da tutti», nota inoltre Sky.

Un medico della struttura, abituata ad avere a che fare con malati come quelli affetti da HIV, ha spiegato che c’è un alto tasso di infezione tra i medici del nord perché non sono riusciti a far funzionare le linee di separazione. Un dato di fatto incontrovertibile, non un’accusa alle strutture o ai medici settentrionali.

Questa vicenda mostra ancora una volta, ove mai ve ne fosse bisogno, che le fake news non hanno confini. Non vengono utilizzate solo per denigrare paesi lontani e diversi dal punto di vista ideologico e politico. Servo sempre per lo stesso scopo: coprire i fallimenti di un sistema che il virus ha messo nudo. La realtà lo accusa e mette di fronte ai propri fallimenti. Il coronavirus colpisce con maggiore virulenza laddove la sanità è stata devastata in nome del profitto e l’austerità.

Il Mezzogiorno d’Italia da oltre 150 anni è stato sacrificato sull’altare del profitto divenendo una colonia interna, come spiegava l’economista marxista Nicola Zitara. Forse per questo c’è bisogno dell’arrivo a Napoli di un’emittente d’Oltremanica per attribuire il giusto plauso a una struttura d’eccellenza come il Cotugno che nonostante il peso di questa emergenza opera in maniera pressoché impeccabile.

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Da questa emergenza sanitaria si può uscire come paese finalmente unitario e solidale o con le tensioni regionali ancora più accentuate. Lo spettacolo pietoso tra governo e regioni, nonché il livello becero della nostra informazione stanno spingendo per la seconda opzione. Serve una grande azione di riscatto popolare, come quella mostrata dai medici, infermieri e operatori sanitari di Bergamo, Brescia e del Cotugno di Napoli, perché prevalga finalmente la prima.

Notizia del: 01/04/2020

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-cotugno_di_napoli_eccellenza_nazionale_smascherata_la_propaganda_per_coprire_i_disastri_liberalleghisti_al_nord/82_33974/



E a milano si scappellano per 20 posti letto costati 21 milioni di €che tra 30 giorni verranno smantellati. Il famoso METODO LOMBARDO delle mazzette e delle prostitute ballerine. Tutta apparenza, poi quando serve crepano tutti dagli utenti ai medici. Tra l'altro è stata proprio l'incompetenza sesquipedale dimostrata in un ospedale della provincia di Beramo che ha acceso la miccia del super focolaio. Eccellenza, non c'è che dire.

La legge del contrappasso.



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