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U.F.O.
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MessaggioInviato: 09/07/2009, 19:57 
scusate, ma mi sembra di ricordare che qualche giorno dopo il sequestro, in qualche tg diedero la notizia che i titoli erano falsi...allora la notizia era falsa??



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MessaggioInviato: 10/07/2009, 10:40 
i tg raccontano quello che il padrone gli dice di raccontare questa è una notizia che potrebbe fare boom ma non se ne è discusso danessuna parte in italia solo su siti come swissinfo o asianews o blog di "disinformazione".
comunque aggiungo un articolo da comedonchisciotte interessante...


LA VACANZA DEI “BANKSTER”* PROGRAMMATA PER SETTEMBRE ?
Postato il Giovedì, 09 luglio @ 17:10:00 CDT di marcoc

DI KURT NIMMO
Infowars

Bob Chapman, un influente previsore di tendenze internazionali, riporta la possibilita' di una cosiddetta "vacanza bancaria" programmata per fine Agosto o primi di Settembre. Secondo le fonti di Chapman, le ambasciate USA intorno al mondo, stanno vendendo dollari per accumulare denaro nelle rispettive valute locali dove le ambasciate operano.

A suo tempo FD Roosevelt impose una "vacanza bancaria" non appena insediato come presidente. L'azione risulto' poi essere un furto di oro alla popolazione americana, in cambio di inutile moneta fiat [senza copertura aurea , ndt].

"Molte ambasciate USA nel mondo hanno ricevuto l'avviso di comprare notevoli quantita' di valute locali" scrive Harry Schulz, "sufficienti per durare almeno un anno". Schultz pubblica la Harry Schultz Letter, una newsletter su investimenti internazionali, finanza, economia e geopolitica, che e' stata nominata nel 2005 e nel 2008 la "newsletter dell'anno" da Peter Brimelov, di Market Watch.

Schultz ritiene che le elites globali stiano organizzando una "vacanza bancaria" stile Roosevelt di durata indeterminata per cercare di risolvere il corrente caos bancario ed imporre nuove regole.

* La parola ha origine unendo banker-banchiere- e gangster-delinquente. Ndt

Il 5 Marzo del 1933, negli abissi della "Grande Depressione" organizzata dalla banche, l'appena eletto Franklin Delano Roosevelt dichiaro' una "vacanza bancaria" che forzo' la chiusura delle banche per 4 giorni. Dopodiche' Roosevelt spinse la legge sull'emergenza bancaria, attraverso il percorso legislativo. Passata al Congresso il 9 Marzo, la legge garanti' a FDR un controllo quasi dittatoriale sulle procedure bancarie. Concesse anche al Segretario del Tesoro il potere di esigere l'oro posseduto da ogni azienda e persona, ed accettare in controparte valuta cartacea.

Il 10 Marzo, Roosevelt promulgo' l'ordine esecutivo N. 6073, proibente l'invio da parte dei cittadini di oro al di fuori del paese, e alle banche di corrispondere oro. Poche settimane dopo, il 5 Aprile, Roosevelt promulgo' l'ordine esecutivo N. 6102 ordinante la cessione alla Federal Reserve di tutto l'oro e i certificai auriferi di ogni Americano, in cambio di valuta cartacea.

In altre parole FDR si cimento' in uno dei piu' grandi furti della storia - perlomeno fino ad ora.

FDR non solo derubo' il popolo Americano, ma anche gli stranieri detentori di dollari, assicurando quindi che la "Grande Depressione" si sarebbe diffusa intorno al mondo come un contagio gestito dai bankster.

Come Schultz nota, un'altra forzata "vacanza bancaria" portera' presumibilmente alla svalutazione formale del gia' traballante dollaro". "Ma svalutato contro cosa? L'Euro ? Dubbio. Oro? Forse. O verso il paniere di valute del Fondo Monetario Internazionale" cosa che egli ritiene la piu' plausibile.

Nei fatti, questa e' precisamente la cosa che i globalizzatori hanno in mente. A Marzo i media hanno riportato che il FMI era sul punto di creare miliardi di dollari sotto forma di "global quantitative easing" [allentamento quantitativo globale, ovvero l'allargamento della base monetaria globale ottenuto creando moneta dall'aria fritta. n.d.T.] chiamandoli come una "super valuta" globale, per risolvere la crisi economica (organizzata e gestita dai banchieri). " Il principo dietro questa manovra sta nel fatto che tutti avranno dollari in bonus, ma anziche' farli stampare dalla Federal Reserve, saranno imposti " ha dichiarato Simon Johnson, ex capo economista del FMI.

Si puo' parlare di inflazione?

Non e' un segreto che la visione dell'elite sia quella di una forma di valuta globale. Nel 2007, il direttore dell'economia internazionale del Consiglio delle Relazioni Estere [CFR, Council on Foreign Relations, noto serbatoio di cervelli e personalita' con notevole influenza sugli andamenti economici e politici mondiali, assimilabile ad altre entita' tipo Commissione Trilaterale, Bildelberg. n.d.t] ha affermato che il dollaro e l'euro sono solo valute temporanee. "E' il mercato che ha conferito al dollaro lo status di moneta globale- e cio' che il mercato da', il mercato puo togliere. Se le banche ed il dollaro cadono, il mercato puo' privatizzare la moneta per suo conto," pontifica Benn Steil.

Sembra piu' un "togliere" di stampo bankster - e non solo della moneta, ma soprattutto della sovranita' nazionale, in quanto la nascita di una valuta globale richiedera' la fine dei "nazionalismi monetari." Come ha detto Richard N. Haass, presidente del CFR, "gli stati devono essere pronti a cedere parte della sovranita' ad organismi internazionali, se si vuole che il sistema internazionale funzioni."

Quindi Mr. Schultz crede che una "vacanza bancaria" asservirebbe il desiderio bruciante dell'elite dei bankster internazionali. Cio' portera' alla "nazionalizzazione" ovvero un eufemismo per una sfrontata rapina. La "vacanza" permettera' al governo - posseduto con armi e bagagli dall'elite globale, e gestito dalla loro gentaglia - di rapinare creditori assicurati e possessori di titoli ed azioni. La Nazionalizzazione e' il processo senza ostacoli per arraffare compagnie di assicurazione, compagnie di mutui, banche, assistenza medica e costruttori di automobili, e passarle agli uomini del monopolio.

Durante la "vacanza bancaria" di FDR, nota Schultz, migliaia di banche non riaprirono piu'; fu un modo salva faccia per chiuderle. Credo che lo stesso potrebbe accadere oggi; migliaia hanno poco o nessun valore, cariche di debiti e mutui tossici."

Quindi per ammorbidire la nazione per il prossimo saccheggio, l'amministrazione Obama ha proposto un piano per concedere alla Federal Reserve - agenzia privata e senza responsabilita' - poteri regolatori assoluti su tutta l'economia USA. Le nuove regole vedranno la FED autorizzata a "regolare" qualsiasi compagnia la cui attivita' la FED giudichera' minacciosa per l'economia ed i mercati - ovvero se "minaccia" gli interessi monopolistici dei banchieri.

"Il piano di 'riforma' regolatoria di Obama, non e' altro che la luce verde per una completa e totale appropriazione degli USA da parte di un cartello di banche private, che usurperanno le attuali istituzioni legislative, le quali sono ora accusate per la crisi finanziaria, per fare in modo che il loro status venga abolito ed il loro ruolo passato alla super potente FED" scrivono Paul Joseph e Steve Watson. "Il governo e' pronto a cedere tutto ad una monolitica e privata corporazione e alle progenie di un gruppo di banchieri bastardi, che si sono ingozzati dei soldi dei contribuenti per una cifra vicina all'intero PIL del paese, e che ora stanno figurativamente con il dito alzato al vento per sapere dove i soldi sono finiti."

Una "vacanza bancaria" farebbe meraviglie per qualsiasi "regola" che la Fed ed i banchieri hanno in mente. Sosterrebbe il consolidamento criminale in corso. Gli permetterebbe finalmente e formalmente di svalutare il dollaro, introducendo una "super valuta" globale di controllo e schiavitu'.

Un sottoscrittore del blog di Bob Chapman ha aggiunto altri dettagli alla prospettiva dell'oscuramento bancario. Il lettore afferma infatti di avere udito per caso due uomini con la giacca della FEMA [Federal Emergency Management Agency, un'agenzia tipo protezione civile n.d.t.] parlare con un ufficiale di polizia in California, e tutti erano d'accordo che la federalizzazione delle forze di polizia nel paese - processo in buona parte completato - sara' necessaria se le banche verranno chiuse a fine Agosto o agli inizi di Settembre perche' la situazione sara' alquanto orribile la' fuori.

Nessun dubbio. Perche' di quel tipo di Americano, resistente e socialmente corretto, che e' sopravvissuto alla "Grande Depressione", non ne rimangono molti esemplari.

Se la previsione del Sig. Schultz e' corretta, possiamo aspettarci rivolte all'ingresso delle banche e l'imposizione della legge marziale.

Titolo originale: "Bankster “Holiday” Planned for September?"

CHE FA IL PAIO CON UNA SCARNA MA INTERESSANTE INTERVISTA DI EUGENIO BENETTAZZO .....


"CORRIAMO IL RISCHIO CHE VENGA CREATA UNA SUPER-BANCA MONDIALE
Postato il Giovedì, 09 luglio @ 05:49:58 CDT di davide

IN BALIA DELLE LOBBY"

Intervista a Eugenio Benetazzo

FONTE: AFFARITALIANI.IT

Il vero pericolo di questo G8 è che si arrivi alla costituzione di un governo bancario mondiale attraverso un organismo monetario e finanziario di controllo del pianeta. Ne è convinto Eugenio Benetazzo, ex-bocconiano e ora primo ed unico predicatore finanziario in Italia (come lui stesso si definisce nel suo sito), che ad Affaritaliani.it spiega i rischi di un super-organismo in balia delle lobby. La crisi? E’ solo un primo assaggio di quello che arriverà nel 2012 a livello macroeconomico, energetico e alimentare, spiega il broker indipendente detto il Beppe Grillo della finanza, tra i pochissimi ad aver preannunciato in un saggio del 2006 la tempesta finanziaria. Secondo Benetazzo la colpa è tutta del Wto che “sta creando uno spostamento di ricchezza da Occidente ad Oriente, mettendo in seria difficoltà l'attività occupazionale dei Paesi occidentali con le delocalizzazioni”. Come uscirne? Col protezionismo e restituendo ai singoli Stati la sovranità monetaria.

Oggi (ieri,ndr) è iniziato il G8. I grandi della Terra cercano di mettere a punto nuove regole per la finanza mondiale, ma le divisioni al loro interno sono ancora molte. Che cosa succederà?

"La preoccupazione principale non è la regulation finanziaria: non è qui che sta il marcio. Il rischio è che ci sia una volontà occulta di arrivare silenziosamente ad un governo bancario mondiale attraverso un organismo monetario e finanziario di controllo del pianeta. Questo sì che potrebbe essere un grande problema. E a questo proposito non è casuale che la stessa Cina oltre due mesi fa abbia detto che non è più possibile far reggere gli equilibri del sistema finanziario sul dollaro Usa, chiedendo di fatto una nuova moneta internazionale".

Quindi lei vede come un pericolo l'istituzione di un super-organismo internazionale di controllo.

"Sì. E' una vera e propria minaccia".

Perché?

"Perché metterebbe tutte le economie dei singolo Paesi nelle mani della due diligence, del controllo, della vigilanza e delle politiche monetarie di un unico interlocutore. E basta vedere come già adesso Fed, Bce, Boe e Boj, pur mantenendo una loro cosiddetta indipendenza, abbiano dimostrato politiche monetarie fallimentari. Prenda l'Europa, che è governata da più di 10 anni dalla Banca Centrale Europea: tutti i Paesi che stanno abbracciando la politica Ue sono pesantemente in difficoltà. E uno di questi Paesi è il nostro che non può più contare su strumenti monetari propri come l'emissione di debito pubblico, l'aumento o la diminuzione dei tassi di interesse... "

Quindi lei teme la fusione delle principali banche centrali in un solo organo con super-poteri?

"Si presume che si tratti di una sorta di fusione. Con la coneseguente perdita o rinuncia di sovranità monetaria degli Stati a favore di un organismo esterno che si occuperà di armonizzare i flussi finanziari, la regulation di 4 aree economiche strategiche..."

Quello che di fatto c'è già in Europa con la Bce...

"Esatto. Il problema è che si passerebbe ad una nuova Banca mondiale, ancora più lontana, dove delle lobby occulte avranno ancora più potere..."

Quali lobby?

"Meglio non parlarne".

Se però i Paesi del G8 non sembrano riuscire ad accordarsi sulle nuove regole da dare ai mercati, non è più difficile che riescano di comune accordo a fondare una banca centrale comune?

"Non è necessario che si mettano tutti d'accordo. Anzi: già il fatto che siano tutti in disaccordo, pone le condizioni per creare un soggetto super-partes. Ma ripeto: il marcio non è nelle regulation...".

E dov'è?

"Nel Wto. Che sta creando uno spostamento di ricchezza da Occidente ad Oriente, mettendo in seria difficoltà l'attività occupazionale dei Paesi occidentali con le delocalizzazioni. I mutui Usa, per esempio, non sono stati pagati proprio a causa della delocalizzazione: i subprime esistono da più di 30 anni ma sono venute meno le condizioni da parte dei soggetti interessati di poter pagare i propri impegni debitori a causa della perdita di milioni di posti di lavoro".

E il Wto che cosa c'entra?

"Spingendo per l'internazionalizzazione degli scambi mercantili e poi anche per l'abbattimento dei dazi doganali per favorire grandi corporation alimentari e industriali, ha portato a questo tipo di trasformazione societaria".

Nel suo libro-dvd in uscita L'economia allo sbando (Macroedizioni) lei parla di 3 crisi in arrivo: macroeconomica, alimentare e energetica.

"C'è una convergenza di fattori a livello macroeconomico, energetico, alimentare che poteranno ad esplodere una grande crisi planetaria dopo il 2012. La crisi che stiamo attraversando è solo una prima sfaccettatura: abbiamo avuto la manifestazione finanziaria, ora ci aspetta quella sociale".

E come si fa a contrastare questa crisi?

"Le strade ci sono. E non è certo internazionalizzandosi che si risolvono i problemi. Bisogna interrompere lo strapotere del Wto. Quindi: iniziare ad embargare l'Europa nei confronti di tutti i prodotti che iniziano a proliferare e invadere i mercati europei, consentendo la protezione dell'artigianato e dell'industria europea con manodopera autoctona. Si tratta semplicemente di difendere i livelli occupazionali: gli stessi che adesso l'Inghilterra rimpiange, a distanza di 20 dalle scelte della Thatcher e del suo processo di de-industrializzazione".

Tornare all'industria, questa la ricetta?

"Poi bisognerebbe ripristinare la sovranità monetaria all'interno del nostro Paese e avere una Banca Centrale che emette moneta per conto proprio".

Quindi dire addio alla Bce e alla Ue?

"Sì. Anche se potremmo mantenere una moneta per le spese infrastrutturali e, localmente, divise locali. Ricordiamoci: l'euro è un marco travestito, serve solo alla Germania che esporta fuori dall'Ue. Per l'Italia, per esempio, si sta prospettando il cosiddetto scenario argentino: moneta troppo forte e economia troppo debole".

BUONI PENSIERI


Ultima modifica di estraterrestre il 10/07/2009, 10:44, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 15/07/2009, 10:11 
continua il rincorrersi di notizie sentite questa.

IL TESORO DI CHIASSO, LE SUPERBANCONOTE AMERICANE CHE LA FED NON HA EMESSO
Postato il Martedì, 14 luglio @ 14:45:00 CDT di davide

Nuovi sviluppi nel giallo dei 134,5 miliardi di dollari sequestrati a due giapponesi. Un intrigo che porta molto in alto

DI LUIGI GRIMALDI
liberazione.it

E' un intrigo internazionale. Il mistero dei 134,5 miliardi di dollari sequestrati a Chiasso lo scorso 3 giugno è sempre più allarmante e avrebbe origine nella crisi finanziaria giapponese del 1998.
Circolano banconote da un miliardo di dollari l'una ma non emesse dalla Fed. Una storia di finanza parallela con i servizi segreti Usa (e i nostri) in chiaroscuro. I due fermati a Chiasso hanno un nome: Mitsuyoshi Watanabe e Akihiko Yamaguchi, personaggi già abbondantemente "bruciati" in campo finanziario internazionale e coinvolti (nel 2004) nel caso di una emissione non autorizzata di bond giapponesi (i cosiddetti Japanese 57 Series Bond - titoli esclusivamente utilizzati in transazioni intergovernative) del valore di 500 miliardi di yen ognuno. Una operazione in cui si sospetta vi sia stato lo zampino della Cia. Inoltre Yamaguchi è stato indicato da fonti riservate come dirigente del ministero delle finanze giapponese e cognato di Toshiro Muto. Un nome che porta lontano e talmente in alto da far comprendere come mai, dopo un mese e mezzo, ancora non sia stato emesso un solo comunicato ufficiale.



Stati Uniti Giappone e Italia

Stati Uniti, Giappone e Italia appaiono in misura diversa imbarazzati protagonisti di uno scandalo di stato. Il giorno dopo il vertice del G8 dell'Aquila sarebbe arrivata conferma che una speciale commissione sarebbe in arrivo dagli States per stabilire finalmente se i titoli sequestrati, per un importo di dimensioni tali da collocarsi al quarto posto nella classifica dei maggiori creditori degli Usa, dopo la Russia e prima dell'Inghilterra, siano veri o falsi. In ogni caso si tratta del più ingente traffico valutario della storia. Ma dell'arrivo degli "esperti" americani si favoleggia inutilmente sin dal giorno successivo al sequestro di Como.

Anomali traffici di stato

Veri o falsi? Non ha molta importanza: è una cifra in grado di incidere sugli assetti valutari del dollaro. Una eventualità che ha messo in fibrillazione i servizi segreti e le banche centrali di tutto il mondo. La Banca d'Italia non ha voluto rilasciare commenti rinviando la palla al Ministero dell'Economia dove fonti anonime hanno confermato che nella vicenda il profilo valutario è il più preoccupante. In questa faccenda ci sono troppe cose che non funzionano. Tanto per cominciare, quelli sequestrati a Como sono titoli esclusi dalle normali negoziazioni trattandosi di importi e tagli utilizzati nelle transazioni e nei rapporti tra stati e governi e non è credibile che siano stati messi in circolazione per una tentata truffa. Fatto sta che il 3 giugno i finanzieri di Como vanno a colpo sicuro, secondo fonti del Il Giornale , imbeccati dalla Cia che ai primi di maggio avrebbero avvisato i nostri servizi del possibile arrivo in Italia di una valanga di titoli di Stato Usa che "il governo nordcoreano stava cercando di convertire in euro. I nostri servizi allertano così la Guardia di Finanza e i titoli, per un importo che la Corea del Nord non ha mai posseduto, arrivano puntualmente a Chiasso, trasportati da due orientali regolarmente attesi al varco.

I titoli e la pista Americana

Si tratta di 249 titoli. 10 Kennedy Notes da un miliardo di dollari l'uno e 239 titoli del Tesoro Americano da 500 milioni di dollari l'uno. Proprio dai Kennedy Notes arriva il bandolo per iniziare a sbrogliare questa intricatissima matassa. Non si tratta infatti di buoni del Tesoro ma di vera e propria carta moneta. Sissignori, si tratta di biglietti da un miliardo di dollari l'uno. Il fatto è però che l'emissione di tale Biglietto di Stato era, sino al sequestro di Como, se non proprio segreta, almeno non di dominio pubblico. Evidentemente è assai improbabile che un falsario riproduca, con assoluta perfezione (per la Guardia di Finanza si tratta di titoli indistinguibili dagli originali) un biglietto non in circolazione e di cui non è nota l'esistenza. Le super-banconote sarebbero state emesse nel 1998 e non sarebbero garantite dalla Federal Reserve che, in effetti, ha già dichiarato ufficialmente di non aver mai emesso titoli per il valore nominale di un miliardo di dollari.

La Fed non mente

I super-biglietti farebbero parte di una speciale emissione effettuata in base all'ordine esecutivo 11.110, firmato il 4 giugno 1963 dal presidente John Kennedy che aveva restituito al governo Usa il potere di emettere moneta, senza il coinvolgimento del Congresso, garantita attraverso le riserve federali di argento, e senza passare attraverso la Fed. Dopo l'assassinio del Presidente Kennedy l'ordine esecutivo 11.110 cadde in disuso e le banconote emesse dal governo furono ritirate dal mercato. Ma il fatto è che l'ordine esecutivo 11.110 non è mai stato formalmente abrogato. Si stima che nel 1998 il 99% delle banconote in circolazione erano "Banconote della Federal Riserve" mentre l'1% era costituito da "Banconote degli Stati Uniti". Bisogna sapere, per capirci qualcosa, che la stampa dei due tipi di banconote è quasi identica ad eccezione del fatto che una riporta la dicitura "Banconota della Federal Reserve" e l'altra "Banconota degli Stati Uniti". Inoltre, quelle della Federal Reserve hanno marchio e numero di serie verdi, quelle degli Stati Uniti marchio e numero di serie rossi. Basta guardare le foto diffuse dalla Guardia di finanza di Como per rendersi conto che le banconote da un miliardo di dollari sequestrate a Chiasso sono state messe dal Ministero del Tesoro Usa e non dalla Fed.

I consiglieri di Obama e la crisi del 1998

Al 1998 risale la grande crisi dello yen, con l'economia giapponese sull'orlo della bancarotta e il rischio di un tracollo dei mercati finanziari dello stesso tipo di quello che stiamo vivendo oggi.
Una eventualità allora scongiurata dall'intervento del governo americano deciso a sostenere il peso valutario dello yen in caduta libera. Nessuno si ricorda più di quella crisi ma all'epoca intervennero personalmente Rubin, ministro del Tesoro, e il suo vice: Larry Summers, oggi consigliere economico di Barak Obama e all'epoca inviato speciale di Washington nei Paesi nei guai, precipitatosi a Tokio il 18 giugno del 1998 per incontrare il ministro delle Finanze Hikaru Matsunaga e il suo vice, Eisuke Sakakibara, l'uomo conosciuto sui mercati come "Mister Yen".

Una trappola da romanzo

Ora il fatto davvero interessante è che i due giapponesi fermati a Chiasso, con la ciclopica cifra di 134,5 miliardi di dollari, sono personaggi abbondantemente "bruciati" essendo stati coinvolti in un precedente traffico miliardiario di titoli falsi in yen. In più le precauzioni assunte dai due per varcare la frontiera italo-svizzera sono da subito apparse agli investigatori assolutamente inadeguate al valore del traffico messo in atto. Una ingenuità incongruente con il curriculum dei due corrieri nipponici che invece hanno precedenti da professionisti dei traffici finanziari di altissimo livello. Yamaguchi in particolare sembra il personaggio più interessante e intorno al quale potrebbe cominciare a chiudersi il cerchio dei misteri sul "tesoro di Chiasso": se venisse confermato che si tratta di un ex alto funzionario del Ministero del Tesoro giapponese e se il suo nome porta effettivamente a Toshiro Muto i conti potrebbero cominciare a tornare. Toshiro Muto è stato infatti fino a poco tempo fa vice-governatore della Banca del Giappone ma anche, nel 1998, contestatissimo direttore del segretariato generale del ministero delle finanze di Hikaru Matsunaga e di Eisuke Sakakibara, i protagonisti, con Summers e Rubin, del "salvataggio dello yen" del 1998. Sakakibara fino a poco tempo fa è stato anche tra i più convinti sponsor della nomina di Muto a governatore della Banca centrale del Giappone. Insomma tutto fa pensare che i titoli del "tesoro di Chiasso" siano autentici e che rappresentino un acuto mal di pancia per l'entourage finanziario del governo Obama più che per quello Giapponese. Insomma, tira aria da colpi bassi.

Luigi Grimaldi
Fonte: http://www.liberazione.it/
14/07/2009



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MessaggioInviato: 16/07/2009, 14:22 
caro estraterrestre,
grazie per queste notizie [;)]
E dentro c'e n'è anche un'altra che magari non tutti sanno
Cita:
quarto posto nella classifica dei maggiori creditori degli Usa, dopo la Russia e prima dell'Inghilterra


LA RUSSIA! [:0]
ma anche la CINA
http://www.finanzainchiaro.it/dblog/art ... ticolo=949
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 20/09/2009, 22:35 
Fermati giapponesi e filippini: forse tentavano una truffa
Il mistero dei bond falsi
Miliardi verso la Svizzera
Titoli di Stato Usa. «Risalgono agli anni ’30»

MALPENSA (Varese) — Già la prima volta sembrava impossibile: 131 miliardi (miliar­di!) di dollari Usa in titoli di Stato sequestra­ti in un colpo solo a due giapponesi. Accade­va all’inizio di giugno alla frontiera ferrovia­ria italo-svizzera di Chiasso. Mistero sulla lo­ro provenienza e sulla loro destinazione. Adesso il mistero si moltiplica per due per­ché lo scorso agosto uno stock quasi identi­co di bond americani è stato intercettato al­l’aeroporto di Malpensa nel bagaglio di due filippini diretti in Svizzera: stavolta addirittu­ra 180 miliardi di dollari, l’equivalente del de­bito di un Paese come il Brasile, roba in gra­do di terremotare l’intero mercato finanzia­rio del pianeta.

Chi sta cercando di piazzare una quantità di bond e obbligazioni per un valore pari a due punti di pil americano? E cosa sarebbe successo se a Chiasso e a Malpensa non fos­sero intervenuti gli uomini in divisa? A far rientrare parzialmente l’allarme c’è una noti­zia dell’ultima ora che trapela dagli ambienti investigativi: i titoli bloccati a Malpensa so­no quasi certamente delle patacche. E quasi certamente lo sono anche quelli di Chiasso perché i due carichi appartenevano quasi in­teramente alla stessa partita: titoli — in appa­renza — emessi dal governo americano ne­gli anni ’30, all’indomani della Grande De­pressione. La Guardia di Finanza di Malpen­sa attende nelle prossime ore una mail dagli Stati Uniti: sarebbe la conferma che quella trasportata dai due filippini è in realtà solo carta straccia.

«Ma di certo nessuno ha interesse a dire che i bond di Malpensa e Chiasso sono ve­ri... » si lascia maliziosamente sfuggire uno degli inquirenti. Senza dubbio: se i titoli ve­nissero messi tutti all’incasso, le finanze Usa andrebbero a fondo in un battibaleno e lo Stato dovrebbe dichiarare bancarotta. Ma il giallo finanziario resta tutto. L’ultimo capito­lo lo hanno scritto a Ferragosto i finanzieri all’aeroporto milanese, controllando il conte­nuto di due valigette 24 ore in mano a una coppia di viaggiatori con passaporto filippi­no: 180 miliardi di dollari, seppur non in contanti, una cifra comunque sbalorditiva e senza precedenti. I due fanno scena muta di fronte alle do­mande degli inquirenti e per loro scatta (e perdura) l’arresto, anche perché la Finanza ha ben presente quanto accaduto due mesi prima ai loro colleghi di Chiasso. Ai primi di giugno, su un treno diretto a Basilea ci sono due distinti signori giapponesi, Akihiro Yamaguchi e Mitsuyoshi Watanabe: in un doppio fondo delle loro valigie ci sono bond americani per 131 miliardi di dollari. Una pic­cola parte del carico è costituita da «Kenne­dy bonds» emessi fino agli anni ’90 e così chiamati perché riportano l’effigie del presi­dente ucciso a Dallas; la maggior parte, inve­ce, sono titoli antecedenti la Seconda Guerra mondiale. «Ai finanzieri i due dissero che si trattava di reperti storici senza valore», ricor­da l’avvocato comasco Massimo Scopelliti che fu chiamato come difensore d’ufficio. Sa­rà, ma perché nascondere dei souvenir in un doppio fondo?

Yamaguchi e Mitsuyoshi vengono subito rilasciati dalle autorità italiane e da allora so­no spariti. La notizia fa quasi subito il giro del mondo scatenando specie negli Usa rea­zioni ufficiali e fantasiose congetture. Una fo­to dei titoli sequestrati viene inviata via mail a Washington e il 19 giugno Stephen Meye­rhardt, portavoce del Tesoro americano di­chiara: «Quei titoli sono falsi». Ma il giudizio si basa solo su una immagine scannerizzata e su una considerazione: di quelle obbligazio­ni negli anni ’30 ne risultano emesse per un valore di 105 miliardi, molto meno dunque di quanto sequestrato a Chiasso. Si aggiunge al coro anche Darrin Blackford, «spokeman» della Cia che il 25 giugno dichiara: «Quei tito­li non sono stati emessi dal governo Usa». Ma le fonti, benché ufficiali, non rassicura­no la stampa americana: il Financial Times arriva a ipotizzare lo zampino della mafia nel traffico dei bond, ma è solo una ipotesi che appare più dettata dal folclore (se quei titoli vengono dall’Italia, deve esserci per forza di mezzo il Padrino). Il «carico da 11» ce lo mettono invece qual­che giorno dopo l’agenzia Asia News e il gior­nalista americano Hal Turner: i titoli sono ve­ri e il governo giapponese sta tentando di li­quidarli perché non crede più nelle possibili­tà del governo Usa di far fronte al suo debito pubblico; a supporto della tesi viene aggiun­to un particolare suggestivo: uno dei due bu­sinessmen giapponesi transitati da Chiasso è imparentato con un alto dirigente del Teso­ro giapponese. Ma Turner non è in grado di citare le fonti del suo scoop e la sparata si riduce a un semplice fuoco d’artificio.

Su Internet a questo punto circola una nuova versione: durante la Seconda guerra, diversi Paesi belligeranti hanno stampato e messo in circolazione moneta e titoli dei Pae­si nemici perfettamente contraffatta. Ecco perché dei giapponesi (o dei filippini) sono in possesso di titoli americani degli anni '30, ecco perché quanto sequestrato a Chiasso e Malpensa può essere gettato nel cestino. Se anche così fosse, resta in piedi un interroga­tivo: quale era lo scopo dei corrieri dei bond? Secondo fonti della Finanza italiana l’obietti­vo era depositarne una piccola parte in ban­che svizzere a mo’ di garanzia e sperare in questo modo di ottenere denaro contante. Nessun terremoto finanziario planetario, in­somma, ma solo una versione di Totò e Pep­pino con gli occhi a mandorla. Una risposta definitiva è attesa nei prossi­mi giorni: a Como si riunirà una commissio­ne di esperti Usa che esaminerà «de visu» i bond di Chiasso, la Finanza di Malpensa an­nuncia la chiusura delle indagini per i prossi­mi giorni.

Fonte
http://www.corriere.it/cronache/09_sett ... aabc.shtml


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Allucinante.... [8)]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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cari amici, avevo sentito la notizia del nuovo sequestro, al TG5 ,pochi giorni fa,ma non sono riuscito ad approfondire [:(]
ciao
mauro



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sono lo scuro della città di Jaffa
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MessaggioInviato: 05/10/2009, 10:08 
giusto perche non se ne parla ...



I BONDS SEQUESTRATI A CHIASSO, LA CRISI E LO SPETTRO M3
Postato il Sabato, 03 ottobre @ 23:30:00 CDT di davide

DI PIETRO CAMBI
crisis.blogosfere.it


Sollecitato dal qualche affezionato(?) lettore mi trovo a fare il punto sui bonds sequestrati questa estate alle frontiere Italiane, per un valore di centinaia di miliardi di dollari.

Ben noto, ne abbiamo parlato diffusamente ">anche noi, è il sequestro di "Bond" americani per ben 134 miliardi di dollari avvenuto alla frontiera di Chiasso ormai ben 3 mesi fa. Molto meno noto è un sequestro avvenuto invece a Milano Malpensa alcune settimane fa, a carico di due filippini diretti in Svizzera.

In questo caso si trattava addirittura di 180 miliardi di dollari.

Questa volta le fiamme gialle hanno arrestato in flagranza di reato i due filippini ed hanno invitato gli esperti americani dell'US. Secret Service a dare una occhiata ai titoli.

Invito accolto e titoli riconosciuti falsi, per una serie di motivi.

Pare che servissero, pensate un poco, ad organizzare una stangata al fine di raccogliere fondi per una chiesa..

Come si suol dire? Le Vie del Signore sono infinite.



Sui titoli sequestrati a Chiasso, invece, per quanto possa sembrare strano, non c'e' ancora nessuna conferma o smentita ufficiale della loro autenticità.

Questo dopo numerosi solleciti, due interrogazioni parlamentari ( generate anche dai nostri post) e un fitto scambio di documentazione, in un arco di quasi tre mesi.

Proprio il confronto con i tempi di accertamento nel caso del sequestro di Malpensa deve portarci a ritenere che questi titoli POTREBBERO anche risultare originali, questa essendo una eventualità ovviamente PER NIENTE gradita dal Governo Americano.

In primo luogo perchè poco meno di 50 miliardi di dollari verrebbero confiscati dal governo italiano.

In secondo luogo perchè diverrebbe impossibile nascondere ancora quello che è un segreto di pulcinella, lo spettro che si aggira per le cancellerie e le dirigenze degli organismi finanziari di tutto il mondo: è in atto una massiccia quanto sotterranea fuga dal dollaro, che richiede mesi, se non anni di tempo per essere effettuata senza sconquassi e che porterà ad un rovinoso collasso del valore del biglietto verde, quando diventerà evidente che la bilancia dei pagamenti USA è completamente e definitivamente sballata, con i risparmiatori cinesi stufi di rischiare i loro sudati risparmi in pezzi di carta verdolini.

Le cose stanno così e starebbero così anche se i bonds fossero falsi.

In questo caso sarebbe interessante conoscere le motivazioni che hanno portato a liberare i due portaborse giapponesi tre mesi fa, una risposta che potrebbbe dare solo il Ministro Tremonti, visto che la legge avrebbe imposto, nel dubbio sulla autenticità dei bonds, il fermo dei duei asiatici. Ovviamente, se davvero si è fatta valere la superiore ragion di Stato, per liberare, d'ufficio, i due corrieri, sarebe interessante conoscere quale è stata, questa ragione di Stato.

La verità è che si cerca di far dimenticare la cosa, sperando che le acque si calmino e che si possa buttare questi maledetti bonds in fondo ad un cassetto e dimenticarceli, a dispetto di cassintegrati, precari e scudi fiscali vari.

O magari si potrebbe restiturli al Governo Americano, per una accuratissima indagine di cui a questo punto potremmo conoscere l'esito in antipo con una certa qual ragionevole certezza.

Cosa ci dice, in conclusione questa vicenda, al di la di ogni ragionevole dubbio, al di la della autenticità o meno dei bonds?

1) Che si stanno attivamente riversando in Svizzera ENORMI capitali in dollari espressi come titoli al portatore, a livelli e per importi mai raggiunti prima ( altrimenti questi sequestri costituirebbero una regola e non un unicum).

2) Che "bond" di queste dimensioni ENORMI del valore di 500 milioni o un miliardo di dollari ciascuno esistono davvero, dal momento che, ovviamente, se NON esistessero nessuno si prenderebbe la briga di farne così dettagliati, filigranati e certificati, esattamente come nessuno si prenderebbe mai la briga di realizzare una perfetta banconota da 300 euro.

3) Che, per lo stesso motivo, chi li deteneva, ragionevolmente Istituti di Credito di primaria importanza o addirittura Banche Nazionali, sta cercando di liberarsene in fretta ed in silenzio, cosi come in un complice silenzio li deteneva, visto non se ne conosceva nemmeno l'esistenza prima di questa vicenda.

4) Che questo è ben a conoscenza della Federal Reserve, come del Governo Americano, insieme alla consapevolezza che la massa monetaria in dollari è in rapido e silenzioso aumento, le due cose costituendo, insieme al progressivo collasso del castello di debiti costruito nell'ultimo decennio per tenere su il sogno americano, una tempesta perfetta in grado di mettere in gioco non tanto il ruolo internazionale ma addirittura la stessa sopravvivenza degli USA.

Non ci credete?

Beh, tanto per farvi drizzare le orecchie vi porto a conoscenza di un paio di curiose coincidenze che mi sono saltate agli occhi proprio scrivendo questo post.

1) L'US Secret Service. Confessate: ne avevate mai sentito parlare?

Io no.

Avevo sentito parlare della CIA, dell'FBI, della NSA....

L'US Secret Service è in realtà il più antico in assoluto ed è stato fondato addirittura nel 1865, da McKinley, il successore del povero Lincoln, con il compito espresso di combattere i falsari.

Perchè dovesse essere segreto non è dato sapere, anche se immagino che durante la guerra di Secessione le sedi della Federal Reserve rimaste negli Stati Confederati si dessero da fare per produrre tanti dollari più veri del vero e che qualcuno possa averci preso gusto ed aver continuato anche in seguito.

In ogni caso l' US Secret Service è rimasto, come è logico, sotto la dipendenza del Ministero del Tesoro Americano.

Fino al 2003.

per poi passare alle dipendenze del Dipartimento della Sicurezza Nazionale.

Curioso, eh?

Un'altra curiosità è che, un paio di anni dopo, nel 2006, la Federal Reserve, in modo altamente sospetto, abbia cessato di fornire dati sul misterioso parametro M3, ovvero, come spiega estesamente questo ottimo post di Iceberg finanza, sulla massa circolante dei dollari, così aprendo la strada ad una crescita incontrollata ( in senso stretto) della medesima, con i risultati che vediamo.

Il fantasma che si aggira nelle felpatissime cancellerie e nei disturbatissimi sogni dei governatori ha quindi un nome, sia pure poco attraente.

Si chiama M3.

E si traduce con una vigliaccata, ovvero con l'illusione che ci sia una ripresa.

Una illusione che pagheremo duramente.



Pietro Cambi
Fonte: http://crisis.blogosfere.it
Link: http://crisis.blogosfere.it/2009/10/i-b ... ro-m3.html
3.10.2009



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MessaggioInviato: 05/10/2009, 10:44 
Cita:
estraterrestre ha scritto:


giusto perche non se ne parla ...



Grazie mille per la segnalazione... [;)]
Davvero interessante.



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Mi fa pensare questa relazione sapeva qualcosa secondo voi....

News > Esteri > Giappone, trovato morto l'ex ministro delle Finanze che si presentò ubriaco al G7 di RomaSi giustificò sostenendo di aver preso dei farmaci
Giappone, trovato morto l'ex ministro delle Finanze che si presentò ubriaco al G7 di Roma
Shoichi Nakagawa (Xinhua) ultimo aggiornamento: 04 ottobre, ore 12:31
Tokyo - (Adnkronos/Ign) - Sul corpo di Shoichi Nakagawa, 56 anni, non sono stati trovati segni che facciano pensare ad una morte violenta commenta 0 vota 1 invia stampa
Tokyo, 4 ott. (Adnkronos/Ign) - Shoichi Nakagawa, 56enne ex ministro delle Finanze giapponese, è stato trovato morto a letto nella sua abitazione a Tokyo. Ne hanno dato notizia i media, che citano fonti di polizia, secondo cui sul corpo dell'esponente liberaldemocratico non sono stati trovati segni che facciano pensare a una morte violenta.




Nel febbraio scorso, Nakagawa - che al voto del 30 agosto vinto dal Partito democratico non era riuscito a essere rieletto in Parlamento - era stato costretto alle dimissioni, dopo che a Roma, in occasione di una conferenza stampa a conclusione del G7 dei ministri delle Finanze, si era presentato apparentemente ubriaco. Il politico aveva cercato di giustificarsi sostenendo di aver preso dei farmaci contro l'influenza che lo avevano stordito ma, nel pieno della crisi economica e finanziaria che aveva travolto i mercati e nell'imbarazzo della comunità internazionale, l'allora premier Taro Aso non aveva potuto che rimuoverlo.



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MessaggioInviato: 05/10/2009, 12:19 
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estraterrestre ha scritto:

giusto perche non se ne parla ...



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In questo caso si trattava addirittura di 180 miliardi di dollari.

Questa volta le fiamme gialle hanno arrestato in flagranza di reato i due filippini ed hanno invitato gli esperti americani dell'US. Secret Service a dare una occhiata ai titoli.

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Pare che servissero, pensate un poco, ad organizzare una stangata al fine di raccogliere fondi per una chiesa..

Come si suol dire? Le Vie del Signore sono infinite.



Sui titoli sequestrati a Chiasso, invece, per quanto possa sembrare strano, non c'e' ancora nessuna conferma o smentita ufficiale della loro autenticità.

Questo dopo numerosi solleciti, due interrogazioni parlamentari ( generate anche dai nostri post) e un fitto scambio di documentazione, in un arco di quasi tre mesi.

Proprio il confronto con i tempi di accertamento nel caso del sequestro di Malpensa deve portarci a ritenere che questi titoli POTREBBERO anche risultare originali, questa essendo una eventualità ovviamente PER NIENTE gradita dal Governo Americano.

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In questo caso sarebbe interessante conoscere le motivazioni che hanno portato a liberare i due portaborse giapponesi tre mesi fa, una risposta che potrebbbe dare solo il Ministro Tremonti, visto che la legge avrebbe imposto, nel dubbio sulla autenticità dei bonds, il fermo dei duei asiatici. Ovviamente, se davvero si è fatta valere la superiore ragion di Stato, per liberare, d'ufficio, i due corrieri, sarebe interessante conoscere quale è stata, questa ragione di Stato.

La verità è che si cerca di far dimenticare la cosa, sperando che le acque si calmino e che si possa buttare questi maledetti bonds in fondo ad un cassetto e dimenticarceli, a dispetto di cassintegrati, precari e scudi fiscali vari.

O magari si potrebbe restiturli al Governo Americano, per una accuratissima indagine di cui a questo punto potremmo conoscere l'esito in antipo con una certa qual ragionevole certezza.

Cosa ci dice, in conclusione questa vicenda, al di la di ogni ragionevole dubbio, al di la della autenticità o meno dei bonds?

1) Che si stanno attivamente riversando in Svizzera ENORMI capitali in dollari espressi come titoli al portatore, a livelli e per importi mai raggiunti prima ( altrimenti questi sequestri costituirebbero una regola e non un unicum).

2) Che "bond" di queste dimensioni ENORMI del valore di 500 milioni o un miliardo di dollari ciascuno esistono davvero, dal momento che, ovviamente, se NON esistessero nessuno si prenderebbe la briga di farne così dettagliati, filigranati e certificati, esattamente come nessuno si prenderebbe mai la briga di realizzare una perfetta banconota da 300 euro.

3) Che, per lo stesso motivo, chi li deteneva, ragionevolmente Istituti di Credito di primaria importanza o addirittura Banche Nazionali, sta cercando di liberarsene in fretta ed in silenzio, cosi come in un complice silenzio li deteneva, visto non se ne conosceva nemmeno l'esistenza prima di questa vicenda.

4) Che questo è ben a conoscenza della Federal Reserve, come del Governo Americano, insieme alla consapevolezza che la massa monetaria in dollari è in rapido e silenzioso aumento, le due cose costituendo, insieme al progressivo collasso del castello di debiti costruito nell'ultimo decennio per tenere su il sogno americano, una tempesta perfetta in grado di mettere in gioco non tanto il ruolo internazionale ma addirittura la stessa sopravvivenza degli USA.

Non ci credete?

Beh, tanto per farvi drizzare le orecchie vi porto a conoscenza di un paio di curiose coincidenze che mi sono saltate agli occhi proprio scrivendo questo post.

1) L'US Secret Service. Confessate: ne avevate mai sentito parlare?

Io no.

Avevo sentito parlare della CIA, dell'FBI, della NSA....

L'US Secret Service è in realtà il più antico in assoluto ed è stato fondato addirittura nel 1865, da McKinley, il successore del povero Lincoln, con il compito espresso di combattere i falsari.

Perchè dovesse essere segreto non è dato sapere, anche se immagino che durante la guerra di Secessione le sedi della Federal Reserve rimaste negli Stati Confederati si dessero da fare per produrre tanti dollari più veri del vero e che qualcuno possa averci preso gusto ed aver continuato anche in seguito.

In ogni caso l' US Secret Service è rimasto, come è logico, sotto la dipendenza del Ministero del Tesoro Americano.

Fino al 2003.

per poi passare alle dipendenze del Dipartimento della Sicurezza Nazionale.

Curioso, eh?

Un'altra curiosità è che, un paio di anni dopo, nel 2006, la Federal Reserve, in modo altamente sospetto, abbia cessato di fornire dati sul misterioso parametro M3, ovvero, come spiega estesamente questo ottimo post di Iceberg finanza, sulla massa circolante dei dollari, così aprendo la strada ad una crescita incontrollata ( in senso stretto) della medesima, con i risultati che vediamo.

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3.10.2009



Analisi lucida, anzichenò. Tuttavia, conserva lati oscuri (almeno per un profano come me) perché ci sono alcune domande che sembrano avere risposta incoerente.

Mi pare che un discorso simile l'abbiamo già affrontato ma ho qualche perplessità che butto lì.

Se è vero (com'è vero) che il potere supremo è nelle mani di coloro che manovrano l'economia, quale vantaggio possono trarre costoro da una guerra civile americana? In altre parole, se coloro che stanno dietro a tutto questo sono mossi da interessi solamente conomici, che senso ha che uccidano la mucca che dà loro il latte? Ricominciare? Magari da un'altra parte? Non sono stupidi, lo sanno bene anche loro che con le risorse stiamo ormai alla canna del gas. Qualsiasi accelerazione in questa fase assomilgia più ad un suicidio che altro.

C'è qualcosa che non torna in tutto questo. A meno che gli interessi veri di questo signori non siano affatto economici [}:)] ... eheheh ... sì, c'è poco da ridere, ma mi viene naturale [8D]



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Cita:
eSQueL ha scritto:

Mi pare che un discorso simile l'abbiamo già affrontato ma ho qualche perplessità che butto lì.

Se è vero (com'è vero) che il potere supremo è nelle mani di coloro che manovrano l'economia, quale vantaggio possono trarre costoro da una guerra civile americana? In altre parole, se coloro che stanno dietro a tutto questo sono mossi da interessi solamente conomici, che senso ha che uccidano la mucca che dà loro il latte? Ricominciare? Magari da un'altra parte? Non sono stupidi, lo sanno bene anche loro che con le risorse stiamo ormai alla canna del gas. Qualsiasi accelerazione in questa fase assomilgia più ad un suicidio che altro.

C'è qualcosa che non torna in tutto questo. A meno che gli interessi veri di questo signori non siano affatto economici [}:)] ... eheheh ... sì, c'è poco da ridere, ma mi viene naturale [8D]



Per quel che può valere ti do la mi personale opinione.

Il movimento di denaro in valuta americana (dollari) servono solamente per tappare debiti che non verranno mai saldati o che comunque dovranno essere "convertiti". Sembra un suicidio perchè il dollaro crollerà.... ma di fatto non lo è perchè tra poco la nuova moneta americana sarà un'altra..... cioè l'Amero! [:263]

Soldi che già sono, tra l'altro, in CIRCOLAZIONE... eheheheh



Per quanto riguarda le risorse e ciò che trapela dai media, direi che tra signoraggio bancario e crisi finanziaria, sono riusciti a spremere i cittadini del mondo in lungo e in largo..... senza che nessuno avesse MAI battuto ciglio... [;)]



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Sì TTE, anch'io ero giunto in sostanza alle stesse conclusioni. Tuttavia, il sospetto è che si voglia andare ben oltre.

Allora, io vivo a Brescia. Ecco, se ti fai un giro da queste parti e hai la fortuna (o sfortuna) di visitare un allevamento suinicolo o, peggio, avicolo, ti puoi rendere conto di quanto l'avidità umana possa generare mostri. Dati ARPA: la stragrande maggioranza dei suini macellati in zona soffre di enfisema polmonare. Mentre nei capannoni avicoli non spengono mai la luce per costringere le ovaiole a lavorare 24 ore su 24.

Ok, amettiamo per un attimo che questo sia il fine ultimo dei padroni del mondo. Non credi che un disegno di questo tipo significhi necessariamente la restaurazione di un medioevo sia spirituale sia materiale e, quindi, un sostanziale impoverimento in termini assoluti della vita sulla terra? Dico, se questi cialtroni fossero davvero tutti addotti dai rettili e i c.d. illuminati nient'altro che un gruppo di morti-viventi sotto il loro dominio? Se così fosse, allora la devastazione alla quale stiamo assistendo avrebbe un senso ... c***o [}:)]



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MessaggioInviato: 05/10/2009, 19:38 
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eSQueL ha scritto:

Ok, amettiamo per un attimo che questo sia il fine ultimo dei padroni del mondo. Non credi che un disegno di questo tipo significhi necessariamente la restaurazione di un medioevo sia spirituale sia materiale e, quindi, un sostanziale impoverimento in termini assoluti della vita sulla terra? Dico, se questi cialtroni fossero davvero tutti addotti dai rettili e i c.d. illuminati nient'altro che un gruppo di morti-viventi sotto il loro dominio? Se così fosse, allora la devastazione alla quale stiamo assistendo avrebbe un senso ... c***o [}:)]



E' quello che sostengo oramai da un paio d'anni. E te lo dice una persona assolutamente ottimista di natura. Quello che tu dici, collima perfettamente con le conclusioni a cui sono arrivato dopo anni di studi in questi ambiti. E cioè.... se vediamo le cose dal loro punto di vista, tutto improvvisamente ha un senso logico. Se invece lo vediamo dal nostro... è come se il mondo andasse al contrario.

Quindi la domanda da farsi è:

Perchè il mondo va verso la distruzione?

La risposta più sintetica è:

Perchè chi comanda davvero, ha intenzioni e finalità
opposte rispetto al volere dell'umanità intera.



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MessaggioInviato: 05/10/2009, 19:58 
[color=red]Perchè il mondo va verso la distruzione?

La risposta più sintetica è:

Perchè chi comanda davvero, ha intenzioni e finalità
opposte rispetto al volere dell'umanità intera.
[/color]

o perchè non sono umani



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