10/05/2021, 21:28
TheApologist ha scritto:Tempus1891 ha scritto: E Sileri comunica che una raggiunta quota 30 milioni di vaccinati ( almeno con una dose) potrà essere tolto l'obbligo delle mascherine all'aperto.
La classica carotina alla fine del bastone...
Ma il milione di clandestini che arriverà quest'anno verrà vaccinato? E se si rifiutano, spaccano tutto e scappano, gli fanno la multazza?
10/05/2021, 21:53
Tempus1891 ha scritto:Intanto la Regione Lombardia informa che solo lo 0,5 di quelli che avrebbero dovuto vaccinarsi con AstraZeneca hanno rifiutato il vaccino. In Piemonte è zero. Resistenze significative sono tutte in Sicilia e dintorni. Quindi la campagna vaccinale procede spedita. E Sileri comunica che una raggiunta quota 30 milioni di vaccinati ( almeno con una dose) potrà essere tolto l'obbligo delle mascherine all'aperto.
10/05/2021, 22:40
Documento bomba del 2015: scienziati militari cinesi definivano il coronavirus della SARS come la “nuova era” delle armi biologiche e genetiche
https://www.detoxed.info/documento-del- ... genetiche/
11/05/2021, 09:15
MaxpoweR ha scritto:Tempus1891 ha scritto:Intanto la Regione Lombardia informa che solo lo 0,5 di quelli che avrebbero dovuto vaccinarsi con AstraZeneca hanno rifiutato il vaccino. In Piemonte è zero. Resistenze significative sono tutte in Sicilia e dintorni. Quindi la campagna vaccinale procede spedita. E Sileri comunica che una raggiunta quota 30 milioni di vaccinati ( almeno con una dose) potrà essere tolto l'obbligo delle mascherine all'aperto.
Su quali basi visto che possono prendere e trasmettere l'infezione? Così non appena saliranno i contagi daranno la colpa ai non vaccinati? Banda di decerebrati
11/05/2021, 09:29
argla ha scritto:Documento bomba del 2015: scienziati militari cinesi definivano il coronavirus della SARS come la “nuova era” delle armi biologiche e genetiche
https://www.detoxed.info/documento-del- ... genetiche/
Il documento bomba, a cui ha avuto accesso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, insiste sul fatto che sarà “l’arma principale per la vittoria” in un tale conflitto, delineando anche le condizioni perfette per rilasciare un’arma biologica e documentando l’impatto che avrebbe sul “sistema medico del nemico “.
Quest’ultima prova che Pechino considerava il potenziale militare dei coronavirus della SARS già nel 2015 ha anche sollevato nuovi timori sulla causa del Covid-19, con alcuni funzionari che credono ancora che il virus possa essere sfuggito da un laboratorio cinese.
Il documento, “New Species of Man-Made Viruses as Genetic Bioweapons”, afferma: “A seguito degli sviluppi in altri campi scientifici, ci sono stati importanti progressi nella fornitura di agenti biologici.
Ad esempio, la ritrovata capacità di congelare i microrganismi ha reso possibile immagazzinare agenti biologici e aerosolizzarli durante gli attacchi.”
Non esiste una chiara distinzione per la capacità di ricerca, perché il fatto che sia usata in modo offensivo o difensivo non è una decisione che questi scienziati prenderebbero”, ha detto.
Se stai sviluppando abilità apparentemente per proteggere i tuoi militari da un attacco biologico, stai allo stesso tempo dando ai tuoi militari la capacità di usare queste armi in modo offensivo. Non puoi separare le due cose.
11/05/2021, 09:32
Wolframio ha scritto:Non capisco
11/05/2021, 10:01
MaxpoweR ha scritto: Su quali basi visto che possono prendere e trasmettere l'infezione? Così non appena saliranno i contagi daranno la colpa ai non vaccinati? Banda di decerebrati
11/05/2021, 10:12
argla ha scritto:
Eppure anche molti medici stanno segnalando che i vaccinati rappresentano un problema per i non vaccinati...
11/05/2021, 13:00
11/05/2021, 13:31
12/05/2021, 12:30
Rivista medica USA: “l’Ivermectina come soluzione globale”
gli autori dello studio hanno scoperto che grazie all’impiego dell’ Ivermectina si potrà assistere ad una significativa riduzione del tasso di mortalità da Covid-19 e anche ad una riduzione dei tempi di recupero dalla malattia.
Doug Mainwaring – LifeSiteNews – 6 maggio 2021
La rivista “The American Journal of Therapeutics” ha pubblicato i risultati di una ricerca sull’Ivermectina, auspicandone l’impiego globale e sistematico come trattamento per la Covid-19. Il farmaco, normalmente utilizzato come anti-elmintico, è stato usato con successo in varie parti del mondo contro la Covid, ma è stato sempre screditato ed escluso dai protocolli terapeutici “ufficiali”.
Questa è una notizia molto positiva dato che i governi locali e nazionali di tutto il mondo stanno cercando imporre normative per rendere obbligatori i vaccini come condizione per consentire alle persone di tornare alla normalità. In molti si chiedono se i governi mondiali e Big Pharma abbiano come programma spingere le vaccinazioni di massa eliminando al tempo stesso metodi più economici ed efficaci di trattare il coronavirus.
In un articolo intitolato Review of the Emerging Evidence Demonstrating the Efficacy of Ivermectin in the Prophylaxis and Treatment of Covid-19 (Studio delle prove più recenti che dimostrano l’efficacia dell’ivermectina nella profilassi e nel trattamento della Covid-19) gli autori hanno dimostrato che, attraverso una assunzione regolare di ivermectina, si assiste ad “una importante riduzione del tasso di mortalità, dei tempi di recupero e, anche, della possibilità di contrarre la Covid.
In questo studio, i ricercatori citano esempi di “campagne di distribuzione di ivermectina che hanno portato ad una rapida diminuzione della morbilità e della mortalità in tutta la popolazione [presa in esame]” e che questo porta a concludere che “l’ivermectina è efficace in tutte le fasi della Covid-19”.
A dicembre la Associated Press ha cercato di smontare le teorie secondo le quali l’ivermectina avrebbe “un’efficacia miracolosa che annulla” la trasmissione del virus e, quindi, la gente non si ammalerà più”.
La Food and Drug Administration (FDA) statunitense continua mettere in guardia gli americani dal consumare ivermectina per trattare o per prevenire il Coronavirus.
Nonostante l’atteggiamento negativo della FDA, nel mese di gennaio l’Istituto Nazionale della Sanità (NIH) ha rivisto la propria posizione sull’impiego dell’ivermectina, classificandola come opzione per il trattamento della Covid-19. Lo scorso agosto, a dire il vero, l’Istituto non raccomandava l’uso dell’ivermectina per il trattamento, nonostante il crescente numero di studi e rapporti che mostravano dei risultati, spesso miracolosi, associati all’uso del farmaco.
Abbondanza di prove che dimostrano l’efficacia dell’ivermectina nel trattamento contro la Covid-19.
In contrasto al crescente numero di effetti collaterali debilitanti o decessi associati alla somministrazione dei vari vaccini, numerosi altri studi hanno dimostrato basse percentuali di effetti avversi dovuti all’uso di ivermectina. Secondo gli autori dello studio sopra menzionato, l’efficacia dell’ivermectina è supportata dalle seguenti motivazioni:
Sin dal 2012 molti studi di laboratorio hanno dimostrato che l’ivermectina inibisce la riproduzione di molti virus, tra cui quello di influenza, Zika, Dengue e altri.
L’ivermectina inibisce anche la riproduzione del SARS-CoV-2 e il legame ai tessuti del malato attraverso determinati meccanismi osservati e proposti.
L’ivermectina ha fortissime proprietà antinfiammatorie. I dati “in vitro” hann dimostrato che il farmaco impedisce sia la produzione di citochine sia la trascrizione del fattore nucleare -kB (NF-kB), che causa l’infiammazione.
Il farmaco riduce significativamente la carica virale e protegge dai danni organici in diversi modelli animali infettati con SARS-CoV-2 o Coronavirus simili.
L’ivermectina previene la trasmissione e lo sviluppo della Covid-19 in caso di contatto con persone infette.
Accelera il recupero e previene effetti collaterali negativi in soggetti con malattie più o meno gravi trattati poco dopo l’insorgenza dei primi sintomi.
Accelera la ripresa ed evita il ricovero in terapia intensiva e la morte dei pazienti ospedalizzati.
Riduce la mortalità dei pazienti Covid-19 in condizioni critiche.
La sicurezza, la disponibilità e il costo del farmaco sono quasi insuperabili, data la bassa probabilità di importanti interazioni farmacologiche, con solo lievi e rari effetti collaterali osservati in quasi 40 anni di utilizzo e miliardi di dosi somministrate.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha incluso l’ivermectina nel proprio “Elenco dei medicinali essenziali”.
Gli autori fanno notare che:
“Nel contesto della sicurezza di lunga data dell’ivermectina, del basso costo e dell’ampia disponibilità insieme alla consistente, riproducibile, grande ampiezza dei risultati sui tassi di trasmissione, la necessità di ospedalizzazione e la mortalità, è stato proposto un ampio impiego sia nella prevenzione che nel trattamento”.
E concludono:
“Sulla base della totalità delle prove e delle evidenze epidemiologiche presentate in questa revisione, l’ivermectina dovrebbe essere impiegata globalmente e sistematicamente nella prevenzione e nel trattamento della Covid-19″.
All’inizio dell’anno, Youtube ha rimosso dall’account ufficiale di un senatore americano il video di un’udienza del Senato sui trattamenti del Coronavirus. La piattaforma video di proprietà di Google ha sostenuto che i video violavano la politica di disinformazione Covid-19.
Uno dei video ora cancellati era del Dr. Pierre Kory, membro fondatore del Front Line Covid Critical Care Alliance (FLCCC) “un gruppo di leader di grande rilevanza nel campo delle terapie critiche” che cerca di frenare l’eccessiva mortalità causata dal SARS-CoV-2. FLCCC ha sviluppato un trattamento che ha ridotto dell’83% il tasso di mortalità negli ospedali in cui questo trattamento è stato utilizzato.
Nell’udienza, Kory dichiarò:
“Negli ultimi tre o quattro mesi, le pubblicazioni emergenti forniscono dati conclusivi sulla profonda efficacia dell’agente antiparassitario, antivirale e antinfiammatorio chiamato ivermectina in tutte le fasi della malattia.”
Aggiungendo:
“L’ivermectina è altamente sicura, ampiamente disponibile e a basso costo. Ora abbiamo dati da oltre 20 studi clinici ben progettati, 10 dei quali randomizzati e controllati, con ogni studio che riporta costantemente grandi dimensioni e benefici statisticamente significativi nel diminuire i tassi di trasmissione, accorciare i tempi di recupero, diminuire le ospedalizzazioni, o grandi riduzioni dei decessi”.
Link : https://www.lifesitenews.com/news/medic ... -407670138
Fonte: https://comedonchisciotte.org/rivista-medica-usa-livermectina-come-soluzione-globale/
12/05/2021, 12:30
Rivista medica USA: “l’Ivermectina come soluzione globale”
gli autori dello studio hanno scoperto che grazie all’impiego dell’ Ivermectina si potrà assistere ad una significativa riduzione del tasso di mortalità da Covid-19 e anche ad una riduzione dei tempi di recupero dalla malattia.
Doug Mainwaring – LifeSiteNews – 6 maggio 2021
La rivista “The American Journal of Therapeutics” ha pubblicato i risultati di una ricerca sull’Ivermectina, auspicandone l’impiego globale e sistematico come trattamento per la Covid-19. Il farmaco, normalmente utilizzato come anti-elmintico, è stato usato con successo in varie parti del mondo contro la Covid, ma è stato sempre screditato ed escluso dai protocolli terapeutici “ufficiali”.
Questa è una notizia molto positiva dato che i governi locali e nazionali di tutto il mondo stanno cercando imporre normative per rendere obbligatori i vaccini come condizione per consentire alle persone di tornare alla normalità. In molti si chiedono se i governi mondiali e Big Pharma abbiano come programma spingere le vaccinazioni di massa eliminando al tempo stesso metodi più economici ed efficaci di trattare il coronavirus.
In un articolo intitolato Review of the Emerging Evidence Demonstrating the Efficacy of Ivermectin in the Prophylaxis and Treatment of Covid-19 (Studio delle prove più recenti che dimostrano l’efficacia dell’ivermectina nella profilassi e nel trattamento della Covid-19) gli autori hanno dimostrato che, attraverso una assunzione regolare di ivermectina, si assiste ad “una importante riduzione del tasso di mortalità, dei tempi di recupero e, anche, della possibilità di contrarre la Covid.
In questo studio, i ricercatori citano esempi di “campagne di distribuzione di ivermectina che hanno portato ad una rapida diminuzione della morbilità e della mortalità in tutta la popolazione [presa in esame]” e che questo porta a concludere che “l’ivermectina è efficace in tutte le fasi della Covid-19”.
A dicembre la Associated Press ha cercato di smontare le teorie secondo le quali l’ivermectina avrebbe “un’efficacia miracolosa che annulla” la trasmissione del virus e, quindi, la gente non si ammalerà più”.
La Food and Drug Administration (FDA) statunitense continua mettere in guardia gli americani dal consumare ivermectina per trattare o per prevenire il Coronavirus.
Nonostante l’atteggiamento negativo della FDA, nel mese di gennaio l’Istituto Nazionale della Sanità (NIH) ha rivisto la propria posizione sull’impiego dell’ivermectina, classificandola come opzione per il trattamento della Covid-19. Lo scorso agosto, a dire il vero, l’Istituto non raccomandava l’uso dell’ivermectina per il trattamento, nonostante il crescente numero di studi e rapporti che mostravano dei risultati, spesso miracolosi, associati all’uso del farmaco.
Abbondanza di prove che dimostrano l’efficacia dell’ivermectina nel trattamento contro la Covid-19.
In contrasto al crescente numero di effetti collaterali debilitanti o decessi associati alla somministrazione dei vari vaccini, numerosi altri studi hanno dimostrato basse percentuali di effetti avversi dovuti all’uso di ivermectina. Secondo gli autori dello studio sopra menzionato, l’efficacia dell’ivermectina è supportata dalle seguenti motivazioni:
Sin dal 2012 molti studi di laboratorio hanno dimostrato che l’ivermectina inibisce la riproduzione di molti virus, tra cui quello di influenza, Zika, Dengue e altri.
L’ivermectina inibisce anche la riproduzione del SARS-CoV-2 e il legame ai tessuti del malato attraverso determinati meccanismi osservati e proposti.
L’ivermectina ha fortissime proprietà antinfiammatorie. I dati “in vitro” hann dimostrato che il farmaco impedisce sia la produzione di citochine sia la trascrizione del fattore nucleare -kB (NF-kB), che causa l’infiammazione.
Il farmaco riduce significativamente la carica virale e protegge dai danni organici in diversi modelli animali infettati con SARS-CoV-2 o Coronavirus simili.
L’ivermectina previene la trasmissione e lo sviluppo della Covid-19 in caso di contatto con persone infette.
Accelera il recupero e previene effetti collaterali negativi in soggetti con malattie più o meno gravi trattati poco dopo l’insorgenza dei primi sintomi.
Accelera la ripresa ed evita il ricovero in terapia intensiva e la morte dei pazienti ospedalizzati.
Riduce la mortalità dei pazienti Covid-19 in condizioni critiche.
La sicurezza, la disponibilità e il costo del farmaco sono quasi insuperabili, data la bassa probabilità di importanti interazioni farmacologiche, con solo lievi e rari effetti collaterali osservati in quasi 40 anni di utilizzo e miliardi di dosi somministrate.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha incluso l’ivermectina nel proprio “Elenco dei medicinali essenziali”.
Gli autori fanno notare che:
“Nel contesto della sicurezza di lunga data dell’ivermectina, del basso costo e dell’ampia disponibilità insieme alla consistente, riproducibile, grande ampiezza dei risultati sui tassi di trasmissione, la necessità di ospedalizzazione e la mortalità, è stato proposto un ampio impiego sia nella prevenzione che nel trattamento”.
E concludono:
“Sulla base della totalità delle prove e delle evidenze epidemiologiche presentate in questa revisione, l’ivermectina dovrebbe essere impiegata globalmente e sistematicamente nella prevenzione e nel trattamento della Covid-19″.
All’inizio dell’anno, Youtube ha rimosso dall’account ufficiale di un senatore americano il video di un’udienza del Senato sui trattamenti del Coronavirus. La piattaforma video di proprietà di Google ha sostenuto che i video violavano la politica di disinformazione Covid-19.
Uno dei video ora cancellati era del Dr. Pierre Kory, membro fondatore del Front Line Covid Critical Care Alliance (FLCCC) “un gruppo di leader di grande rilevanza nel campo delle terapie critiche” che cerca di frenare l’eccessiva mortalità causata dal SARS-CoV-2. FLCCC ha sviluppato un trattamento che ha ridotto dell’83% il tasso di mortalità negli ospedali in cui questo trattamento è stato utilizzato.
Nell’udienza, Kory dichiarò:
“Negli ultimi tre o quattro mesi, le pubblicazioni emergenti forniscono dati conclusivi sulla profonda efficacia dell’agente antiparassitario, antivirale e antinfiammatorio chiamato ivermectina in tutte le fasi della malattia.”
Aggiungendo:
“L’ivermectina è altamente sicura, ampiamente disponibile e a basso costo. Ora abbiamo dati da oltre 20 studi clinici ben progettati, 10 dei quali randomizzati e controllati, con ogni studio che riporta costantemente grandi dimensioni e benefici statisticamente significativi nel diminuire i tassi di trasmissione, accorciare i tempi di recupero, diminuire le ospedalizzazioni, o grandi riduzioni dei decessi”.
Link : https://www.lifesitenews.com/news/medic ... -407670138
Fonte: https://comedonchisciotte.org/rivista-medica-usa-livermectina-come-soluzione-globale/
08/04/2020
Eloise Mastrangelo premiata nel 2011 per la scoperta della nuova attività antivirale dell'ivermectina
Eloise Mastrangelo premiata nel 2011 per la scoperta della nuova attività antivirale dell'ivermectina
In una corsa contro il tempo senza precedenti, scienziati di tutto il mondo stanno investigando possibili terapie contro Covid-19.
In questo contesto, l’Istituto di biofisica (Ibf) del Cnr di Milano ha attivato una collaborazione con il Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologia (Icgeb di Trieste) per testare direttamente sul Covid-19 le molecole caratterizzate dai ricercatori Ibf nei laboratori del Cnr di Milano.
Già dal 2005, infatti, i ricercatori Ibf-Cnr Eloise Mastrangelo e Mario Milani, che guidano il gruppo di biologia strutturale, si sono dedicati alla caratterizzazione e inibizione del meccanismo replicativo dei virus a Rna attraverso studi strutturali e funzionali delle proteine coinvolte nella replicazione virale. Tali ricerche sono state arricchite da collaborazioni con rinomati laboratori virologici europei. La loro più che decennale attività ha prodotto diverse decine di pubblicazioni su riviste scientifiche rilevanti nel campo virologico, nonché premi e convocazioni a congressi nazionali e internazionali.
Fra i risultati del gruppo di ricerca, particolarmente interessante è stata la scoperta della nuova attività antivirale dell’ivermectina, antiparassitario già utilizzato nella cura di alcune gravi malattie tropicali. La scoperta è avvenuta nel 2009 grazie ad un lungo e approfondito studio computazionale e sperimentale su alcune proteine virali, e ha portato al deposito di un brevetto che purtroppo, per mancanza di fondi, non è stato portato avanti. Oggi, la necessità di affrontare l'emergenza sanitaria ha portato a un nuovo interesse per le proprietà antivirali dell’ivermectina, caratterizzandone l’attività inibitoria sulla replicazione di altri virus, come il recente virus Zika, l’influenza e l’HIV. Pochi giorni fa un gruppo di ricercatori australiani ha pubblicato, sulla rivista Antiviral Research, la capacità dell’ivermectina di eliminare il Covid-19 entro 48 ore dall’infezione su cellule umane. Il farmaco, riscoperto nel 2009, potrebbe dunque rappresentare una nuova arma contro il Coronavirus.
Per informazioni:
Eloise Mastrangelo
Cnr - Istituto di biofisica
via Celoria, 26 - 20133 Milano
eloise.mastrangelo@cnr.it
12/05/2021, 13:35
MaxpoweR ha scritto:Rivista medica USA: “l’Ivermectina come soluzione globale”
Del tutto ignorato dal governo... E' evidente che non vogliono curare ma gli servono i morti e che non appena ci sia una qualche cura CERTIFICABILE il loro castello di bugie cadrebbe all'istante così come le autorizzazioni alla somministrazione di vaccini in regime emergenziale.
12/05/2021, 19:44
13/05/2021, 04:52