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Strane luci nel cielo durante il terremoto in Messico: il fenomeno delle luci telluriche che ha spaventato gli abitanti di Città del Messico – VIDEO
In Messico, sono state avvistate strane luci nel cielo durante il terremoto di magnitudo 7 che oggi ha colpito il Paese: tanta paura tra i residenti, ecco di cosa si tratta
Un terremoto di magnitudo 7 ha colpito il centro del Messico, provocando tanti danni materiali e almeno una vittima ad Acapulco, nello stato di Guerrero. Il sisma è stato avvertito anche a Città del Messico, dove i residenti impauriti sono usciti per strada. Proprio nella capitale, sono state avvistate una serie di luci che somigliavano alle aurore polari (vedi video in fondo all’articolo). Questi luminosi bagliori nel cielo sono conosciuti come “luci telluriche”, un fenomeno ottico tipico dei grandi terremoti e già più volte testimoniato in caso di grandi sismi.
Secondo gli esperti, il fenomeno è dovuto alla liberazione di energia prima, durante e dopo un terremoto. La luce che è stato possibile osservare oggi nel cielo di Città del Messico appare sulle aree dove c’è stress tettonico, attiva sismica o eruzioni vulcaniche. “L’interazione del movimento del suolo con l’atmosfera è reale. Ci sono documenti che mostrano che con un terremoto si possono produrre disturbi dinamici e segnali elettromagnetici”, spiega Víctor Manuel Cruz, sismologo dell’Istituto di Geofisica dell’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM).
Nel mezzo di una notte piovosa, c’è stato chi ha potuto confondere il fenomeno con fulmini o guasti al sistema elettrico, però in realtà si tratta di un “effetto luminoso non quantificabile”, come spiegava lo scienziato dell’Instituto Geominero de España, Miguel Ángel Rodríguez, in occasione del tragico terremoto del 19 settembre del 2017, quando morirono 350 persone.
Anche se la scienza non ha dato una spiegazione definitiva di questo fenomeno luminoso, tra le tante teorie, la più diffusa opta per la carica di energia che si libera durante il terremoto. Quando un’onda sismica colpisce il suolo e produce una rottura, l’attrito generato con alcune rocce, come il basalto, può provocare correnti elettriche che vengono espulse dalla loro superficie. In questo momento, appaiono le scariche che si osservano in cielo. La gamma di colori che può essere osservata, secondo i documenti storici, va dall’azzurro al viola o al bianco, come con le correnti elettriche.
I sismologi hanno accertato l’esistenza delle “luci telluriche” quando per la prima volta sono state fotografate in Giappone a Nagano durante lo sciame sismico di Mitsushiro, verificatosi tra il 1965 e il 1967. Anche in Italia, durante il terremoto del 1908 nello Stretto di Messina, sono state avvistate prima e durante la forte scossa che provocò oltre centomila vittime tra Sicilia e Calabria. Un documento importante risale anche al terremoto del 1783 sempre tra Calabria e Sicilia: un cronista del tempo le definì “luci di chiarezza tale da emulare lo splendore stesso del sole”. Il fenomeno è stato osservato e documentato anche durante il terremoto dell’Aquila del 2009, con fenomeni luminosi iniziati nove mesi prima della scossa principale e proseguiti per 5 mesi dopo l’accadere del sisma. Secondo gli esperti, infatti, queste luci, come l’emissione di vapore acqueo in determinate zone della superficie terrestre, possono essere una delle forme per prevedere un terremoto, anche con settimane di anticipo.