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fgb ha scritto
...Ho affermato di essere un evoluzionista e non un creazionista, se dovessimo accettare la Bibbia in toto senza distinguere tra libri allegorici, libri storici, libri sapienziali, libri profetici, libri normativi e raccolte di canti e cantici, solo per formare una prima scrematura, allora dovremmo accettare per vero e reale su questa terra l'esistenza ad oriente del giardino di Eden dei cherubini e della fiamma della spada folgorante, posta per custodire la via all'albero della vita Confronta Genesi 3,24.
Io ritengo che come primo passo essenziale, verso un approccio più razionale ai temi biblici, sia quello di riconoscere ciò che ancora oggi il mondo ebraico, nel suo complesso, si rifiuta sdegnosamente di accettare: vale a dire che con la riforma di Giosia ed Helkya si ebbe un cambiamento epocale nella religione ebraica (più esattamente in alcune regioni della Palestina, come la Giudea, centro della riforma), in quanto si passò da una forma di politeismo, non molto dissimile da quello degli altri popoli che vivevano nelle regioni circostanti la Palestina, ad una forma di rigido monoteismo.
Praticamente, si ripetè in Giudea ciò che era accaduto in Egitto circa 6 secoli prima, ai tempi del faraone Akhenaten. Sostegno fondamentale alla riforma 'monolatrica', venne al faraone da parte della casta religiosa del dio ATON/ATEN (in pratica una versione di AMON-RHA). Probabilmente fu proprio in seno a tale casta che venne progettata la riforma.
Discorso speculare si può fare con la riforma di Giosia. Il progetto riformistico venne sicuramente approntato in seno alla casta religiosa facente capo al sommo sacerdote Helkya. (ai tempi di Costantino il Grande e di papa Silvestro avvenne qualcosa di sostanzialmente analogo)
Dal momento che fu sicuramente in tale contesto che venne introdotto il sostantivo ADON-AY (o 'Aton-ay', in virtù dell'intercambialità della 'd' con la 't' nella glottica semitica), probabilmente in sostituzione di quello precedente, AMEN-AY (mio Amen), tutto ciò si presta, in modo assai 'intrigante', a tutta una serie di interessanti illazioni, anche in considerazione del fatto che, molto probabilmente, si ebbero DUE esodi distinti, di cui il primo fu quello che ebbe come protagonista Mosè.
Con molta probabilità, la locuzione 'AMEN-AY' (sinonimo di 'mio signore', 'mio dio', etc.) venne progressivamente trasformata in 'AMEYN', che in aramaico aveva il significato di 'COSI' SIA'. Da lì, a confondere AMEN (l'originario nome del dio di Mosè) con AMEYN, il passo fu breve e fu così che Amen, grazie all'azione dei falsari del tempio, divenne arbitrariamente sinonimo di 'COSI' SIA'!...
Nelle liturgie religiose che si svolgevano in occasione dei riti, nel periodo antecedente alla riforma giosiana, la formula di chiusura delle preghiere e delle omelie era 'AMEYN AMEN', vale a dire 'Così sia Amen'. Dopo la riforma, tale formula venne trasformata in 'AMEN AMEN', vale a dire 'Così sia così sia', stante il falso significato attribuito al termine Amen. Dall'assurdità della cosa traspare tutta la proterva volontà ingannatrice dei 'riformisti'!
E' utile sottolineare che non tutte le varie entità della società ebraica del tempo, accettarono tale truffaldina riforma (oggi difesa a spada tratta dal mondo rabbinico e dai suoi seguaci). Infatti, i samaritani ed i nazareni (per citare quelli più noti) la rigettarono e si separono dal nuovo corso giudaico, caratterizzato da un rigido monoteismo.
Saluti
Veritas
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