30/01/2009, 12:14
30/01/2009, 16:53
barionu ha scritto:
Su bethsaida
http://forumbiblico.forumfree.net/?t=35738875
su nazareth
http://forumbiblico.forumfree.net/?t=35738875
30/01/2009, 17:07
30/01/2009, 18:00
30/01/2009, 18:18
01/02/2009, 01:20
01/02/2009, 10:31
01/02/2009, 10:50
greenwarrior ha scritto:
Scusatemi se non sarò prolisso come voi, ma il Cristo storico è quello che ha dato chiare indicazioni sul suo pensiero. Se non erro, suonava più o meno così: "Non mi servono templi di legno o pietra, osserva un albero e mi troverai, alza una pietra ed io sarò li" Tutto quello che è stato costruito poi dall' uomo, difetta in quanto tale. Diventa difficile perfino ricostruire i testi più vicini alla vita terrena di Gesù, figuriamoci le loro evoluzioni. A me piace pensare che sia stato un personaggio straordinario, e che il suo messaggio non sia da interpretare ma da applicare.
Immagine:
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01/02/2009, 11:10
barionu ha scritto:greenwarrior ha scritto:
Scusatemi se non sarò prolisso come voi, ma il Cristo storico è quello che ha dato chiare indicazioni sul suo pensiero. Se non erro, suonava più o meno così: "Non mi servono templi di legno o pietra, osserva un albero e mi troverai, alza una pietra ed io sarò li" Tutto quello che è stato costruito poi dall' uomo, difetta in quanto tale. Diventa difficile perfino ricostruire i testi più vicini alla vita terrena di Gesù, figuriamoci le loro evoluzioni. A me piace pensare che sia stato un personaggio straordinario, e che il suo messaggio non sia da interpretare ma da applicare.
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... infatti, Caro Green, ho aperto un 3d a tergo di questo ,proprio per indirizzare lì interventi come il tuo :
qui ci basiamo solo su l' analisi storica delle fonti.
zio ot [img]/Public/data/Barionu/200842184257_bevo.gif[/img]
( caffè d'orzo)
01/02/2009, 11:52
Emilio Salsi ha scritto:
“Mosè, ormai vecchio, designò Gesù a succedergli sia nella funzione profetica sia come comandante in capo per qualsiasi occorrenza: e a lui, per ordine di Dio, affidò la direzione di tutti gli affari” (Ant. IV, 165).
“Jehoshù a” o “Jeshùa” (contratto), come per noi “Salvatore”, aveva un doppio significato: come nome proprio di persona, oppure come titolo divino. Il titolo, attribuito a chi si rese protagonista di gesta eroiche “per ordine di Dio”, fu “Colui che salva”, “Jehoshù a”, proprio come Giosuè.
Le molte persone di nome “Gesù” che incontriamo nelle opere dello scrittore ebreo, in quelle originali erano tutti “Giosuè”.Gli Ebrei che adottavano quel nome lo facevano per onorare la memoria del conquistatore della Terra promessa a loro da Dio e questo spiega perché incontriamo tanti “Gesù” nelle opere di Giuseppe Flavio: i Giudei si riferivano al successore di Mosé, che “salvò” i loro padri dando ad essi una patria, non alla nuova divinità “Gesù detto il Messia” che non avevano mai sentito nominare.
Questo titolo “Salvatore” fu conferito a Giovanni da una corrente religiosa essena pertanto non corrisponde ad un semplice nome proprio di persona e la prova consiste nel fatto che, in “Atti degli Apostoli”, i Sadducei e i Farisei del Sinedrio, sempre, lo chiamano “costui”, mai “Gesù”. Coloro che trascrissero i Vangeli e gli “Atti” sapevano che “Gesù” era un attributo divino e, quando ravvisarono in Giovanni un “Salvatore” (Gesù), inviato da Dio, erano consapevoli che solo chi lo accettava come tale poteva chiamarlo “Gesù”, pertanto ne scaturì che gli Ebrei, seguaci di una fede diversa, non potevano riconoscergli né il titolo né la divinità.
Se “Gesù” fosse stato un semplice nome di persona, e ve n’erano molti fra i Giudei, nelle riunioni del Sinedrio e all’interno delle Sinagoghe i sacerdoti non avrebbero avuto alcun problema a chiamarlo “Gesù”, col patronimico, obbligatorio per gli Ebrei, ma sempre assente per “Gesù”, né, soprattutto, risulta che lui stesso si sia mai chiamato, o presentato a terzi con tale nome.
In conseguenza della contrazione subita dal vocabolo iniziale, derivato da Giosuè, “Jehoshù a”, questi, essendo uguale, “coerentemente”, fu riportato dai copisti, nelle opere di Giuseppe, col nome greco “Iesous”.
“Gesù Cristo”, l’essere soprannaturale descritto nei Vangeli, non è mai esistito. Le testimonianze sulla sua nascita sono talmente contraddittorie da rappresentare solo una delle molteplici prove di come sia stato “costruito” il suo mito evolutosi nei secoli.
Giovanni, eroe sacrificato alla causa giudaica, dopo la distruzione del Tempio da parte di Tito, venne riconosciuto dagli Esseni come “Salvatore” Messia, prescelto da Dio, con uno dei nomi più popolari fra gli ebrei sino a tutto il I secolo.
Ma, soprattutto, era il significato del vocabolo, con cui fu chiamato, che interessò i cristiani gesuiti: “Salvatore”; equivalente al “Soter” dei pagani, in particolare il Dio Mitra, il culto del quale ebbe maggior seguito popolare prima del cristianesimo.
Dopo che l’Imperatore Costantino, nella veste di Pontefice Massimo, decise di sincretizzare, in un solo Credo e unico “Salvatore”, i “Soter” delle più importanti religioni esistenti nelle Province imperiali, il Cristianesimo, risultato vincente dopo oltre un secolo di lotte, gradualmente, per distinguersi dai “Soter” pagani, preferì far passare il titolo divino di “Salvatore” soltanto come semplice nome proprio di persona: “Gesù”. Ma “Gesù” con aggiunto “il Salvatore” significa “Salvatore, il Salvatore”.
Giovanni, il vero nome del “Messia”, non fu citato dagli evangelisti Marco e Matteo, insieme ai suoi fratelli, perché lui era il soggetto. Giovanni è il vero protagonista dei Vangeli in cui si equivoca volutamente e spesso fra Giovanni Battista e “Gesù”, sovrapponendo le due figure ideologiche, fino al punto che San Luca inizia la sua novella con la “nascita” di “Giovanni, egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti” (Lc. 1, 13/15).
E il vero Giovanni di Gamala infatti era un Nazireo che non poteva bere vino, ma questo aspetto - gravissimo per la dottrina della “salvezza” fondata sul rito teofagico eucaristico (di origine pagana) che per il modo come fu ripreso dal cristianesimo prevedeva la trasformazione del vino nel sangue di “Gesù”, il nuovo “Soter” - costringerà i Padri creatori della fede cristiana a farlo divenire “Nazareno”:
“Avvertito in sogno da un angelo, (Giuseppe) si ritirò nelle regioni della Galilea e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai Profeti: Sarà chiamato Nazareno” (Mt. 2, 19/23).
01/02/2009, 12:46
01/02/2009, 13:17
Emilio Salsi ha scritto:
greenwarrior,
sono un semplice storico analista e come tale porto avanti una ricerca basata sulla lettura dei testi evangelici (considerati sacri dalla Chiesa), comparati con la storiografia dell'epoca. Gli studi, per ovvi motivi, sono lunghi ma infinitamente più brevi di tutta la "documentazione neotestamentaria" inventata da scribi monastici scaltri e ben consapevoli del grande "affaire" che avrebbe ingenerato l'illusione della vita eterna. Della interminabile, verbosa, "documentazione" clericale o filo clericale non mi pare abbia mai avuto da lamentarti, anzi ne consigli dell'altra.
In verità, da quanto letto, sin dalla prima analisi, avrei dovuto mettere in guardia voi credenti: se volete conservare intatta l'illusione della "resurrezione" è bene evitiate di approfondire la conoscenza sull'argomento del Cristo storico.
La storia è neutrale ma il suo innocente, lucido, candore verrà percepito come un pugno nello stomaco da chi è uso inghiottire l'ostia consacrata convinto che il pasto teofagico del proprio Dio gli possa aprire, un domani lontano nel tempo, le porte del "paradiso".
Amen.
http://www.vangeliestoria.eu/index.php
01/02/2009, 13:32
Lawliet ha scritto:Skeptikos ha scritto:
Sulle falsificazioni della chiesa cattolica sono abbastanza daccordo, sul fatto che Gesù non sia storicamente vissuto no.
Le opinioni personali in un contesto di ricerca lasciano il tempo che trovano, devono essere abbandonate per essere sicuri di rimanere coerenti ed attinenti ai fatti.
In ogni caso già il fatto che prima di Gesù ci siano stati numerevoli Dei e culti con protagonisti persone con la stessa identica vita di Gesù (apostoli, data di nascita, luogo di nascita, morte, etc. etc.), ne mette seriamente in dubbio la veridicità.
01/02/2009, 13:40
greenwarrior ha scritto:Emilio Salsi ha scritto:
greenwarrior,
sono un semplice storico analista e come tale porto avanti una ricerca basata sulla lettura dei testi evangelici (considerati sacri dalla Chiesa), comparati con la storiografia dell'epoca. Gli studi, per ovvi motivi, sono lunghi ma infinitamente più brevi di tutta la "documentazione neotestamentaria" inventata da scribi monastici scaltri e ben consapevoli del grande "affaire" che avrebbe ingenerato l'illusione della vita eterna. Della interminabile, verbosa, "documentazione" clericale o filo clericale non mi pare abbia mai avuto da lamentarti, anzi ne consigli dell'altra.
In verità, da quanto letto, sin dalla prima analisi, avrei dovuto mettere in guardia voi credenti: se volete conservare intatta l'illusione della "resurrezione" è bene evitiate di approfondire la conoscenza sull'argomento del Cristo storico.
La storia è neutrale ma il suo innocente, lucido, candore verrà percepito come un pugno nello stomaco da chi è uso inghiottire l'ostia consacrata convinto che il pasto teofagico del proprio Dio gli possa aprire, un domani lontano nel tempo, le porte del "paradiso".
Amen.
http://www.vangeliestoria.eu/index.php
Che sia un illusione è una tua considerazione, accettabile ma comunque personale. Io credente mi sono posto mille domande, non tanto per autoipnotizzarmi ma per arrivare ad una conclusione logica ( lunga vita e prosperità ). Il risultato di questa mia profonda riflessione, mi ha portato a credere nell' esistenza dell' anima come entità governante e assestante dal corpo, quindi quello che tu chiami paradiso io lo chiamo passaggio e se ti infastidisce il rito della comunione, senza averne compreso il significato rituale, almeno evita di essere offensivo e parti dal presupposto che in questo forum ci sono persone che hanno un credo. E' più facile non credere e criticare, che credere e sperare.. Sono altresi convinto che la distanza che ci separa dalla verità, sia molto più lontana di quello che ci raccontano, ma che il traguardo sia quello.
Che Dio ti benedica fratello.
01/02/2009, 15:01
Lawliet ha scritto:greenwarrior ha scritto:Emilio Salsi ha scritto:
greenwarrior,
sono un semplice storico analista e come tale porto avanti una ricerca basata sulla lettura dei testi evangelici (considerati sacri dalla Chiesa), comparati con la storiografia dell'epoca. Gli studi, per ovvi motivi, sono lunghi ma infinitamente più brevi di tutta la "documentazione neotestamentaria" inventata da scribi monastici scaltri e ben consapevoli del grande "affaire" che avrebbe ingenerato l'illusione della vita eterna. Della interminabile, verbosa, "documentazione" clericale o filo clericale non mi pare abbia mai avuto da lamentarti, anzi ne consigli dell'altra.
In verità, da quanto letto, sin dalla prima analisi, avrei dovuto mettere in guardia voi credenti: se volete conservare intatta l'illusione della "resurrezione" è bene evitiate di approfondire la conoscenza sull'argomento del Cristo storico.
La storia è neutrale ma il suo innocente, lucido, candore verrà percepito come un pugno nello stomaco da chi è uso inghiottire l'ostia consacrata convinto che il pasto teofagico del proprio Dio gli possa aprire, un domani lontano nel tempo, le porte del "paradiso".
Amen.
http://www.vangeliestoria.eu/index.php
Che sia un illusione è una tua considerazione, accettabile ma comunque personale. Io credente mi sono posto mille domande, non tanto per autoipnotizzarmi ma per arrivare ad una conclusione logica ( lunga vita e prosperità ). Il risultato di questa mia profonda riflessione, mi ha portato a credere nell' esistenza dell' anima come entità governante e assestante dal corpo, quindi quello che tu chiami paradiso io lo chiamo passaggio e se ti infastidisce il rito della comunione, senza averne compreso il significato rituale, almeno evita di essere offensivo e parti dal presupposto che in questo forum ci sono persone che hanno un credo. E' più facile non credere e criticare, che credere e sperare.. Sono altresi convinto che la distanza che ci separa dalla verità, sia molto più lontana di quello che ci raccontano, ma che il traguardo sia quello.
Che Dio ti benedica fratello.
Sei libero di credere quello che vuoi riguardo Dio e riguardo il rito della comunione.
Ma lascia il diritto a chi vuole farlo di controllare la veridicità dei passi della Bibbia.
Oppure credi in Dio e nel passaggio solo perchè è scritto in un testo? Alla faccia della fede.
Il credo dovrebbe partire da se stessi, non condizionato da fattori esterni.