Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




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MessaggioInviato: 06/01/2010, 18:22 
Notizia tratta dal sito: ""La porta del Tempo""


Le foto satellitari della NASA, nella banda dei raggi infrarossi, confermano le ipotesi sviluppate dall'Arch. Alberto Arecchi nelle sue ricerche su Atlantide (v. il libro: Atlantide, un mondo scomparso, un'ipotesi per ritrovarlo, ed. Liutprand, 2001).

Esse infatti rivelano che, all'epoca del cataclisma che pose fine all'esistenza di Atlantide, il Mediterraneo aveva un'estensione di gran lunga inferiore a quella attuale. In realtà il Mediterraneo si divideva in tre bacini ben distinti ed uno dei tre era un ampio lago d'acqua dolce, che si gettava nel mare a livello inferiore con una cascata dell'altezza di oltre 300 metri.

La foto satellitare mostra la località della grotta Franchthi, nell'Argolide sud-orientale.

Si tratta del luogo che ha registrato la più lunga continuità di insediamento umano, sull'intero territorio della Grecia. Un sito unico, perché è stato "abitato" senza pause dal 20000 ca. a.C. sino al 3000 ca. a.C. Gli scavi in questo sito sono durati dal 1967 al 1976 e la mappa disegnata mostra i diversi livelli del Mar Mediterraneo, alle varie epoche.

Gli studiosi americani Zapp ed Erikson osservavano nel loro libro che "l'Atene della narrazione di Platone, che all'epoca delle guere contro Atlantide si trovava sulla costa, oggi deve trovarsi parecchie miglia al largo della costa, e dev'essere sommersa da almeno 400 piedi d'acqua"... esattamente la stessa ipotesi sviluppata da Arecchi nel suo studio.

Fonte: I.ZAPP and G. ERIKSON, Atlantis in America: Navigators of the Ancient World, Adventures Unlimited Press, 1998, p. 182.
(8 Aprile 2009)

link: http://www.laportadeltempo.com


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MessaggioInviato: 09/01/2010, 15:24 
Ma la distruzione di Atlantide non può coincidere con il diluvio universale ????


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MessaggioInviato: 07/02/2010, 16:43 
Cita:
Atlantis90 ha scritto:

Ma la distruzione di Atlantide non può coincidere con il diluvio universale ????

Può darsi,però questo è ancora in fase di studio per averne la certezza.


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MessaggioInviato: 07/02/2010, 18:59 
Cita:
bleffort ha scritto:

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mauro ha scritto:

caro bleffort,
Cita:
Che Atlantide sia stata in Antardide,è solo un'ipotesi vagheggiata da qualcuno senza nesuna prova,neanche scritta,


come no!
Proprio un italiano il capitano Flavio Barbiero
http://www.flaviobarbiero.com/bf
ciao
mauro

mauro,io non ho letto il libro,in sintesi come spiega le sue teorie su Atlantide in Antartico? e quali prove porta?.poi non hanno cercato prove su Atlantide nel Canale di Sicilia e in Libia le quali vi sono migliaia di indizi e l'abbiamo vicini a tiro di schioppo,immaginati in Antartide.


La crosta terrestre si muove Bleffort e chissà che nel precedente ciclo precessionale non ci sia stato uno spostamento significativo.


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MessaggioInviato: 07/02/2010, 22:08 
ti riferisci alla teoria dello dislocamento di Charles Hapgood, Green?


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MessaggioInviato: 08/02/2010, 07:29 
Beh, la terra ha vissuto tanti sconvolgimenti, è passata dalla così detta pangea alla formazione degli odierni continenti, non vedo perchè non possa essere esistito un simile continente che in seguito a spostamenti della crosta terrestre e terremoti è sprofondato!


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MessaggioInviato: 08/02/2010, 21:26 
Cita:
Sirius ha scritto:

ti riferisci alla teoria dello dislocamento di Charles Hapgood, Green?


Si.[:D]



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MessaggioInviato: 08/02/2010, 21:29 
Cita:
Rubina71 ha scritto:

Beh, la terra ha vissuto tanti sconvolgimenti, è passata dalla così detta pangea alla formazione degli odierni continenti, non vedo perchè non possa essere esistito un simile continente che in seguito a spostamenti della crosta terrestre e terremoti è sprofondato!


Oppure si è spostato alle latitudini dov' è dislocata attualmente l' Antartide.
Sono stati trovati residui di vegetazione durante i carotaggi, il che dimostra che il clima era forse una volta più temperato, diciamo più o meno 12/15.000 anni fà.


Ultima modifica di greenwarrior il 08/02/2010, 21:30, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 09/02/2010, 22:38 
Greemwarrior,Stai affermando con sicurezza,che Atlantide sia stata in Antartide!.[:0]


Ultima modifica di bleffort il 09/02/2010, 22:43, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 09/02/2010, 23:15 
è una teoria. Queste mappe ci sono, ma potrebbero benissimo essere state mal interpretate, o comunque non è detto che il continente che rappresentino fosse atlantide (tenendo conto che non si è sicuri della sua esistenza)


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MessaggioInviato: 09/02/2010, 23:25 
Tartesso: la colonia perduta di Atlantide?

http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/ ... LO_ID=8454



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MessaggioInviato: 09/02/2010, 23:41 
Cita:
DigDug ha scritto:

Tartesso: la colonia perduta di Atlantide?

http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/ ... LO_ID=8454

Ha HA Ha!!,ognuno tira acqua al suo mulino.[:D]


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MessaggioInviato: 09/05/2010, 19:39 
CHE COSA INDICAVA QUELLA STATUA EQUESTRE
POSTA IN UN'ISOLA OCEANICA DISABITATA?

Ufficialmente l'arcipelago delle Azzorre, posto nel medio Atlantico sulla rotta fra l'America e l'Europa - geograficamente ancora appartenente a quest'ultima - é stato scoperto nel 1427.

Scopritore uno degli ammiragli al servizio di Enrico il Navigatore, probabilmente Gonzalo Velho; mentre la sovranità portoghese venne resa ufficiale cinque anni dopo, ossia nel 1432.
In realtà, una carta medicea del 1351 documenta l'esistenza di un arcipelago formato da sette isole a occidente della Penisola Iberica e, come se ciò non bastasse, una carta catalana della fine del XIV secolo mostra chiaramente tre isole situate in quella stessa posizione, chiamate rispettivamente Corvo, Flores e Sao Jorge.
E già qui c'è un bel mistero, per gli appassionati del genere.
Un secondo mistero è rappresentato dal fatto che, quando vi giunsero le caravelle portoghesi, l'arcipelago era disabitato; eppure vi furono trovate tracce di una presenza umana molto antica, che indussero taluni studiosi a identificarlo con le Isole Fortunate dell'antichità classica, poste molto oltre le Colonne d'Ercole, delle quali parlano autori come Omero, Plutarco, Diodoro Siculo e Plinio il Vecchio.
Sembra che nel 1749 i marinai di una nave inglese abbiano trovato, sull'isola di Corvo, la più nord-occidentale del gruppo, monete d'oro, d'argento, di rame e di bronzo delle città di Tiro e Sidone, risalenti al IV secolo a.C.; il che significa che i Cartaginesi dovevano aver stabilito un insediamento permanente sull'isola. E, se così è stato, senza dubbio vi avevano importato anche i loro riti religiosi.
Ed eccoci arrivati al terzo e più intrigante mistero: la statua equestre rinvenuta dai Portoghesi, sempre sull'isola di Corvo, che alcuni dicono essere stata costruita in bronzo, altri nella pietra, raffigurante un misterioso personaggio con il braccio levato, e una iscrizione, altrettanto incomprensibile, incisa sul basamento della stessa, in una lingua che nessuno fu in grado di leggere e comprendere.
Chi rappresentava quel personaggio? Forse il dio fenicio Baal, come hanno supposto i ricercatori Galileo Ferraresi e Clauio Piani? Ma Baal, nelle raffigurazioni rinvenute in Libano e nelle antiche colonie dei Fenici, tra le quali Cartagine, non viene mai raffigurato a cavallo. E chi era, allora, se non lui, quel misterioso personaggio a cavallo, che tanto stupore suscitò nei primi marinai Europei?
Il fatto stesso che si trattasse di una statua equestre rappresenta un mistero nel mistero.
Secondo gli studiosi di genetica, il cavallo, in Europa, fu addomesticato più di 28.000 anni fa; poi, circa 12.000 anni fa, la selezione delle razze equine s'interruppe bruscamente. Solo 4.000 anni a.C., in Eurasia, si ricominciò ad allevare il cavallo (1).
Che cosa significa tutto questo? Chi insegnò ai nostri progenitori un'arte che essi avevano da grandissimo tempo dimenticata? È possibile che il cavallo della statua di Corvo avesse qualcosa a che fare con tale mistero; che fosse una sorta di offerta votiva nei confronti di quei lontani, sconosciuti benefattori?
Scrive Charles Berlitz nel suo libro "Il mistero dell'Atlantide" (2):

«È probabile che cartaginesi o fenici abbiano visitato le isole, in quanto a Corvo, la più occidentale delle Azzorre, si sono ritrovate monete cartaginesi. I primi esploratori avevano rinvenuto a Corvo la statua in pietra di un uomo a cavallo, con una iscrizione indecifrabile scolpita sulla base. Purtroppo però il re del Portogallo, nel XVI secolo, ordinò di rimuoverla, e gli operai la ruppero, sottraendola alle indagini dei futuri studiosi. La statua e la sua preziosa iscrizione sono così scomparse. Ma un indizio affascinante è giunto ugualmente fino a noi, come narra A. Braghine, ricercatore moderno, nel suo libro "The Shadow of Atlantis" ("L'ombra dell'Atlantide"). Quando gli esploratori portoghesi in cerca di nuove terre giunsero per la prima volta alle Azzorre e videro la statua, notarono che il braccio levato del cavaliere indicava l'ovest, la direzione del Nuovo Mondo. E pare che gli abitanti di Corvo chiamassero quella statua "Catés", parola inesistente in portoghese o spagnolo, ma che, per una strana coincidenza linguistica, assomiglia alla parola che nel dialetto quechua dell'antico impero inca vuol dire "da quella parte" o "va di lì": "cati".»

Dunque: ecco qui una bella storia di mistero, una di quelle storie che fanno impazzire gli appassionati di tutto ciò che è remoto, indefinito, enigmatico.
Un'isola disabitata, ma benedetta dal clima subtropicale, ricca di vegetazione, di montagne verdi innaffiate dalle piogge, persa in mezzo all'Oceano Atlantico: già lo scenario è suggestivo, fa venire in mente l'isola di Prospero ne "La tempesta" di Shakespeare (che però, quasi certamente, aveva in mente le Bermuda).
Sembra di vederlo, lo stupore, sui visi di quei primi marinai portoghesi i quali, sbarcati sull'isola, la trovano ospitale e imbandita con tutte le delizie del clima e del suolo, rigogliosa, esuberante; e tuttavia, stranamente, inspiegabilmente vuota di esseri umani. Vuota, ma come in attesa; vuota, ma come se gli abitanti se ne fossero andati per qualche inspiegabile ragione.
E poi, eccoli lì davanti alla statua, alla statua col braccio proteso verso Occidente, come ad indicare sconosciute lontananze; a tentare vanamente di leggere gli incomprensibili caratteri scolpiti sul basamento di pietra, in chissà quale lingua morta e dimenticata; a interrogarsi reciprocamente con lo sguardo, muti, assorti, forse come appaiono i pastori del famoso quadro di Nicolas Poussin "Et in Arcadia Ego".
Il gesto di indicare qualcosa - qualcosa o qualcuno - è un gesto ordinario e abituale, quasi banale allorché si vede la cosa mostrata; ma, se questo non avviene, allora quel gesto si carica di valenze misteriose e insondabili e suscita fantasie, presentimenti, inquietudini, un po' come una luce accesa nell'ultima finestrella di una grande casa addormentata nella notte.
Ne sanno qualcosa gli ammiratori di Leonardo, i quali, davanti al suo stupendo "San Giovani Battista", da sempre si domandano che cosa vorrà mai indicare il Santo con il dito indice della mano destra, proteso verso l'alto; per non parlare di quel suo sorriso indefinibile, allusivo, dolcissimo, parente prossimo di quella della Gioconda.
Nel caso della statua dell'isola di Corvo, la figura a cavallo pareva indicare in direzione del mare, verso il tramonto del sole: vale a dire in direzione dell'America; che, però, all'epoca della scoperta delle Azzorre, era ancora "ufficialmente" sconosciuta agli Europei. Anche se, noi lo sappiamo bene, così non era in realtà: perché, anche lasciando perdere i Vichinghi (e il fatto che, fino al XIV secolo, la Groenlandia era perfino una sede vescovile danese), è probabile che fin dal 1399 i fratelli veneziani Zeno, accompagnati dal principe delle Shetland e delle Orkneys, Henry Sinclair, abbiano raggiunto le coste nordamericane.
Del resto, nella cappella del castello scozzese di Rosslyn, residenza dei Sinclair, costruita prima del viaggio di Cristoforo Colombo (per l'esattezza, a partire dal 1440), sono scolpite alcune pannocchie di mais: una pianta americana che gli Europei, evidentemente, non avrebbero potuto conoscere e rappresentare, se non per averne visto i frutti con i loro occhi.
Oppure la statua equestre di Corvo indicava non già la lontana America, bensì una terra che era esistita un tempo, ma che, nel XV secolo d.C., più non esisteva, essendo sprofondata negli abissi dell'oceano?
In questo caso, il mistero si sposterebbe dalle lontananze dello spazio a quelle di un tempo remoto: e la statua, nel 1400, non avrebbe più indicato il presente, ma il passato. Idea, questa, veramente strana e affascinante.
Avrebbe potuto trattarsi di un continente scomparso; avrebbe potuto trattarsi dell'Atlantide di Platone, di cui le Azzorre sono considerate, da alcuni studiosi, come le ultime vestigia, insieme alle Canarie e all'isola di Madeira?
Platone, però, colloca la distruzione di Atlantide in un anno corrispondente al 9.560 a.C.; per cui, all'epoca dei Fenici, essa era già scomparsa da millenni; e, inoltre, il filosofo greco dice chiaramente che essa era situata nel mezzo dell'Oceano e che, dall'altra parte di esso (vale a dire in direzione Ovest), esisteva un altro, ancor più vasto continente, circondato a sua volta dal "vero" oceano.
Atlantide! Basta pronunciare questo nome per sentirsi letteralmente invadere dalla potente suggestione del mito, anzi del Mito con la "M" maiuscola, il mito per eccellenza. Generazioni su generazioni di uomini si sono interrogate su di esso e si sono domandate, quasi spasmodicamente, se il filosofo greco, nel "Timeo" e nel "Crizia", dietro la finzione letteraria del dialogo fra Solone e il sacerdoti egiziani di Sais, si sia abbandonato alla creazione di una semplice favola o se, viceversa, abbia descritto un avvenimento da lui realmente ritenuto storico.
Se Corvo era, o piuttosto era stata, un avamposto di Atlantide, allora quella statua voleva forse tramandare un ricordo o, anche, levare un monito.
Noi sappiamo che i sacerdoti di Baalbek solevano celebrare uno strano rito religioso, avente lo scopo di ricordare il Diluvio Universale.
Ecco come lo descrive Andrew Thomas nel suo libro "I segreti dell'Atlantide" (3):

«I sacerdoti di Baalbek (oggi in territorio libanese) avevano la strana abitudine di versare dell'acqua in mare, attinta nel Mediterraneo, nel crepaccio di una roccia vicina al empio, onde tener vivo il ricordo delle acque del diluvio che vi erano state inghiottite; contemporaneamente questa cerimonia serviva a commemorare il salvataggio di Deucalione. Per procurarsi quell'acqua i sacerdoti dovevano fare un viaggio di quattro giorni fino alle rive del Mediterraneo e altri quattro giorni ci volevano per tornare sino a Baalbek.»

Il collegamento tra la fine di Atlantide e la vicenda del Diluvio Universale, presente nella memoria di moltissime civiltà antiche, è, naturalmente, ipotetico; ma che cosa vi è di sicuro e accertato, in tutto questo mistero?
Un'altra ipotesi è che, ponendo gli antichi il soggiorno dei morti in qualche lontana isola al di là delle Colone d'Ercole, quella statua e quel gesto indicassero non solo e non tanto una direzione geografica, bensì una direzione metafisica. Quando parlavano dell'Isola dei Beati, infatti, gli antichi la ponevano ad Ovest del Mediterraneo, nell'Oceano, per il semplice fatto che quella era la direzione del sole al tramonto: si trattava, quindi, di un simbolo.
Il regno dei morti non è un luogo materiale, ma un luogo dell'altra dimensione, un radicale "altrove". L'uomo (o, piuttosto, il dio?) a cavallo dell'isola di Corvo voleva forse alludere all'al di là, alla dimensione della vita dopo la morte?
Il fatto che il re del Portogallo volle far rimuovere la statua non si spiegherebbe se non con il fatto che i Lusitani avessero compreso trattarsi di un simbolo religioso del paganesimo e, perciò, ai loro occhi, "diabolico" e meritevole di essere allontanato, se non addirittura distrutto. Difficile pensare che si sia trattato di un gesto "politico", volto a eliminare qualsiasi rivendicazione da parte di altri Stati, dato che si trattava chiaramente di una statua antica e che l'arcipelago, all'arrivo degli Europei, era disabitato.
Insomma, potrebbe essere stata una decisione ispirata dal fanatismo religioso, come quella che, nella seconda metà del XVI secolo spinse il vescovo dello Yucatan, Diego de Landa, a far ricercare e distruggere tutti i simboli religiosi dei Maya, ivi comprese opere in terracotta, piccole pietre lavorate, pietre d'altare e, soprattutto, tonnellate di codici con geroglifici. De Landa aveva detto testualmente: "Troviamo tutti i libri scritti nella loro religione e, dato che in essi non v'è cosa che non sia corrotta da superstizione e falsità diabolica, bruciamoli indistintamente!"; e, anche se poi era sembrato pentirsi e si era messo a studiare il poco che rimaneva di quei manoscritti, ormai un danno irreparabile era stato compiuto.
Probabilmente non sapremo mai chi fosse il personaggio raffigurato nella statua equestre di Corvo; non sapremo mai che cosa indicasse con il braccio levato; non sapremo mai perché i Fenici, i Cartaginesi o altri si siano dati la pena di erigerla su un'isola in cui non avevano costruito alcun tempio e alcuna città, per poi ripartirsene all'improvviso, così com'erano venuti. Né sapremo se aveva qualcosa a che vedere con la mitica civiltà di Atlantide.
E allora? Non tutti i problemi, diceva Gabriel Marcel, si possono ridurre a dei semplici problemi... non tutto si può spiegare, catalogare, archiviare.
Vi sono delle domande che restano aperte, che lo resteranno per sempre.
Ed è giusto che sia così: perché si tratta di domande che potrebbero trovare una risposta solamente nel più profondo di noi stessi...

Fonte
http://www.edicolaweb.net/dimen77a.htm


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MessaggioInviato: 10/05/2010, 15:17 
Il topic non l'ho letto tutto ma volevo chiedere: ma alla fin fine le prove concrete di questa Atlantide (o Mu o Lemuria) ci sono oppure no?
Lasciate da parte i vari miti sui continenti scomparsi, io mi riferisco solo all'Atlantide di cui parla Platone, quell'Atlantide con due raccolti l'anno e gli elefanti, sconfitta dalla flotta greca (al di là di tutte le teorie che vogliono Atlantide come una potenza iper teconologica).



Cita:
DigDug ha scritto:

Tartesso: la colonia perduta di Atlantide?

http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/ ... LO_ID=8454


Proprio come nel cartone "il mistero della pietra azzurra" [:D]!


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