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Grigio
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MessaggioInviato: 29/01/2010, 15:00 
L'uomo blu
IR4 ed esperienze extracorporee


Viaggi astrali, Abductions notturne, Missing Time. La nuova vita di un tranquillo londinese.



a cura di Peter Gersten del CAUS

Il primo Gennaio 1999 abbiamo ricevuto una interessantissima lettera, che riferiva di una PCE ("Personal Contact Experience" - esperienza personale di contatto). Ringraziamo Paul Green per averci parlato della sua vicenda, che siamo lieti di condividere con tutti voi. Ecco la storia, preceduta da una nota introduttiva di suo pugno.

"Vi mando una storia vera. Si tratta del mio incontro con un alieno risplendente di una luce bluastra, avvenuto nelle date sottoindicate. Io non credo che loro fossero, o siano tuttora, male intenzionati nei nostri confronti. Da allora sono in cerca di risposte. Vi autorizzo a diffondere il contenuto di questa lettera: vi prego, questo non è uno scherzo, ma qualcosa che mi è realmente accaduto. Grazie".
Paul Xavier Green, Londra.

Era l’alba del 17 Febbraio 1996. Mi sono svegliato d’improvviso e ho percepito subito una specifica presenza nella camera da letto. L’avevo sentita entrare e girare dal mio lato del letto e in principio pensai che fosse nostra figlia. Fuori stava per spuntare il sole. Domandandomi cosa ci facesse mia figlia così presto nella nostra camera da letto, aprii gli occhi. Guardai verso mia moglie e fui sorpreso nello scoprire un’entità sconosciuta al suo lato del letto. Stava in piedi di fronte all’armadio, quasi davanti a noi. Tutto il suo corpo emanava una luce soffusa e opaca, bianco-bluastra. Non era un classico Grigio, non riuscii a distinguere i caratteristici grandi occhi a mandorla neri. L’entità, curiosamente, aveva proporzioni più umane, testa piccola, tonda e pelata, con un mento decisamente appuntito e un collo molto sottile. Immagine Il corpo dell’"Uomo Blu" era cilindrico, con braccia molto sottili e flessibili che muoveva molto lentamente, in una maniera che mi ricordava i movimenti del Tai Chi (arte marziale cinese, ndr.). Lo splendore che emanava rese impossibile cogliere tutte le sue caratteristiche facciali. L’entità non ci minacciava in alcun modo, al contrario, sembrava diffondere un’aura di pace. Mi sorprende ancora oggi di non aver perso la testa in quei momenti. L’entità sembrava guardare in direzione della stanza di mia figlia (dall’altra parte del corridoio), quando la vidi per la prima volta. Appena registrai consciamente la sua presenza, l’entità reagì d’improvviso, girando la testa leggermente verso di me e allungando una mano nella mia direzione, con le dita aperte. Una pallida sfera di luce gialla, simile a un sole in miniatura completo di piccoli raggi tutt’intorno, saltò dal palmo della sua mano verso di me, al rallentatore! Mi investì sulla faccia, tra gli occhi e questa è l’ultima cosa che vidi. D’un tratto s’era fatto giorno e l’entità era sparita. Era come se il tempo fosse "saltato". Non so cosa fosse quell’essere (che io avevo soprannominato l’"Uomo Blu"), ma non ero assolutamente spaventato, solo sorpreso e incredibilmente calmo. Qualsiasi cosa fosse, non era nulla di cui avessi letto o visto in un qualche giornale o libro. Comunque, ero curioso: cosa stava facendo nella nostra camera da letto?


A volte ritornano

Sabato 18 Febbraio 1996, ore 5,35 circa. Durante la notte avevo dormito molto male, mi preoccupava che l’entità potesse tornare. Non ero proprio spaventato, ma trascorsi tutta la notte avvinghiato a mia moglie. Avevo questa paura irrazionale che potessero portarmi via e non restituirmi mai più, così rimasi tutto il tempo rannicchiato sotto le coperte, temendo di vedere l’entità che mi guardava. Suonerà incredibile o ridicolo, ma non feci altro che avvertire nella camera una presenza, come in attesa. Attorno alle 5,35 del mattino sentii gli uccelli che cantavano. Stanco di stringermi a mia moglie, mi girai e mi stesi sulla schiena, continuando a tenere gli occhi chiusi. Il canto degli uccelli aveva su di me un effetto rassicurante e, dopo tutto, non poteva succedere nulla. Mi sbagliavo. Non avevo finito di girarmi che qualcosa, o qualcuno, afferrò il mio braccio sinistro (o la mia mano) stringendolo in una morsa. Quasi simultaneamente sentii una vibrazione familiare che assaliva la mia mano, iniziava dalla punta delle dita e si insinuava salendo lentamente lungo il braccio. Era simile ad una scarica elettrica, ma dieci volte più forte di una normale scossa e mi faceva male (mai sentito un dolore simile prima). Stavo male ed ero spaventato. Allo stesso tempo, provando una sorta di paralisi in tutto il corpo, riuscii ad aprire gli occhi. Nella mia linea visiva, vidi di sfuggita degli occhi che fissavano intensamente i miei. L’intera immagine era nuovamente immersa in una pallida luce blu, la stessa vista la sera prima. Quegli occhi. Sembravano vagamente umani e stranamente femminili; ma no, non era mia moglie! Erano occhi che trasmettevano preoccupazione. C’era un’iride ben distinta e ciglia. Ero in preda al panico, in qualche modo cercai di staccarmi da quello sguardo intenso, di girarmi e afferrare mia moglie, mentre il braccio sinistro mi doleva terribilmente. Mia moglie si svegliò, trovandomi aggrappato a lei quasi freneticamente. Le dissi cosa era successo, ma si guardò intorno e non c’era nulla da vedere. Mi calmai un po’ e provai a tornare a dormire. Non avevo ancora chiuso gli occhi che ricevetti un chiaro messaggio telepatico, un’impressione mentale definita. Dico telepatico perché nella mia testa distinsi chiaramente le seguenti parole: "Tua figlia e te siete precisamente lo stesso". Dal modo in cui la frase era costruita si desumeva che la fonte non aveva una perfetta padronanza della lingua inglese. Sembrava anche che l’entità nel trasmettere il messaggio si stesse prendendo gioco di me. All’inizio pensai volesse riferirsi a mia figlia, ma c’era anche un’altra possibilità: durante una OBE (Out Of Body Experience - esperienza extracorporea o viaggio astrale, ndr.) di tre anni fa, mi ritrovai in una stanza con una ragazzina dal viso di fata, quasi immobile. Aveva la pelle diafana, lunghi capelli biondi, mento appuntito e gli occhi più intelligenti che avessi mai visto, un ibrido metà alieno e metà umano di nome Helas. Ero perfettamente conscio del fatto che lei fosse una parte di me, forse geneticamente. (Non chiedetemi come sia possibile, so che può apparire assurdo).


Una vibrazione amica

Le Entità (credo che stavolta fossero diverse ad operare assieme) non mi lasciarono stare. Ero lì, che rimuginavo sul messaggio, quando una ben nota vibrazione invase nuovamente il mio corpo. Era uniforme, delicata e non faceva male, simile alla sensazione che provo di solito prima di una OBE (o forse di un’abduction)! Allora ebbe immediatamente inizio una OBE: galleggiai verso il soffitto, prima in senso antiorario, una volta attorno al perimetro della stanza, abbracciando il soffitto, poi nuovamente sul letto. Una seconda OBE seguì quasi istantaneamente, quasi identica alla prima. Sembrava che qualcuno stesse testando l’apparecchio usato di solito per trasportarmi. Voglio dire che durante questi strani voli non potevo, e quasi sempre non posso, vedermi nel letto, quindi questa non è una NDE ("Near Death Experience" - esperienza di pre-morte, ndr.).
Quindi ebbi la terza OBE. Mi sollevai dal letto, dirigendomi verso l’appartamento superiore (una stanza da letto vuota), attraversai anche il successivo (anch’esso vuoto) e mi ritrovai in una terza stanza che non avrebbe dovuto essere là! A dire il vero avrei dovuto trovarmi sul soffitto. Ricordo vagamente una stanza con grigi muri metallici che sembravano essere fatti di lastre di pietre granitiche. Qui ho rimbalzato quasi senza peso, provando a galleggiare fuori dalle grandi finestre presenti su una parete della stanza, allo stesso modo in cui ero passato attraverso molti soffitti, ma per qualche ragione non potevo uscire da quella stanza. Ricordo di aver provato a uscire con i piedi in avanti verso la finestra e di essere rimbalzato all’indietro. All’improvviso mi sono ritrovato a volare all’altezza degli alberi in una città sconosciuta che somigliava ad una città del blocco orientale (ho passato cinque anni in Russia per studiare). La cosa interessante è che agitavo le braccia come un uccello per tenermi sospeso in aria, dovevo concentrarmi particolarmente per non cadere e mi sentivo euforico perché volavo, una situazione invero difficile, che mi tenne occupato per qualche minuto. Passai rapidamente squallidi isolati all’altezza dei lampioni e sembrava che nessuno mi vedesse. Vidi una ferrovia nelle vicinanze e su di essa si muoveva una piccola locomotiva diesel, di quelle usate per smistare i vagoni dei legnami. Dopo aver agitato energicamente le braccia per alcuni minuti mi annoiai e decisi che volevo tornare a casa. Stavo cominciando ad agitarmi, quando la scena scomparve all’improvviso così come era apparsa e mi ritrovai nuovamente a letto. Il tempo era "saltato" nuovamente e adesso era pieno giorno.


Un ricordo-schermo

Non potevo fare a meno di pensare che la "sequenza dell’Uomo Uccello" alla fine della mia esperienza doveva essere stata creata da questa (o queste) entità, sfruttando i miei ricordi di quando mi trovavo nel blocco orientale e facendo leva sulla fantasia umana (volare come un uccello), per tenermi mentalmente occupato mentre loro facevano ciò che volevano. Quella distorsione mentale della realtà era stata già usata su di me almeno una volta.
Vorrei sapere cosa è davvero accaduto durante quei momenti, così abilmente protetti dalla mia mente cosciente. Io vivo delle OBE fin dal 27 Dicembre 1993. Non ho dubbi che non si trattava di sogni o paralisi notturne. Mi sono visto consciamente mentre mi sollevavo dal letto e galleggiavo all’indietro fuori dalla finestra, girandomi lentamente dalla posizione orizzontale a quella verticale (con un angolo preciso di 90 gradi) mentre galleggiavo a mezz’aria proiettato in avanti. Non posso ricordare altro di questo episodio. In un’altra occasione rammento chiaramente di essermi svegliato all’improvviso per ritrovarmi a nuotare faccia avanti verso la finestra della camera da letto, passandoci attraverso come se non ci fosse. Proprio prima di ritornare lentamente in posizione orizzontale sul mio letto, vidi due entità umanoidi sedute sul letto accanto a mia moglie. Avvenne nel 1994.
Ci sono stati altri episodi paranormali inspiegabili, alcuni legati ai "viaggi fuori dal corpo", altri quali prove evidenti delle migliori abilità psichiche degli alieni. Non importa quello che potete pensare, temo di non essere d’accordo con la teoria dell’"Epilessia del Lobo Temporale" (con tante scuse alla dottoressa Susan Blackmore). La comparsa di un Uomo Blu (o Donna? - gli occhi erano femminili) nella mia camera da letto mi ha lasciato davvero di stucco. Io l’ho vista. Lei era là. Era reale. Che cosa voleva? Sono sicuro che queste esperienze non capitano solo a me. Probabilmente questa era un’abduction. Non la prima. Perché accade? Perché a me? Credo che i governi del mondo, incluso quello britannico, sappiano di queste visite aliene. C’è probabilmente qualcosa di importante, di cui non ci parlano. Per quanto riguarda me, voglio solo sapere cosa sta succedendo e voglio che il mondo capisca che il fenomeno abduction sta realmente accadendo.
Nove mesi e qualche giorno dopo l’apparizione dell’"Uomo Blu" la nostra famiglia è cresciuta: è arrivata una bambina. Oggi ha due anni e per la sua età è straordinariamente intelligente. Chiamatemi fissato, ma sono sicuro che la sua esistenza ha qualcosa a che fare con quello strano week-end del Febbraio 1996. Alcuni genitori con bambini della stessa età di mia figlia mi hanno detto che lei è troppo sveglia, per la sua età. È anche telepatica e fa cose strane, cose che facevo anch’io da piccolo e che sua sorella maggiore non fa. Gli esseri blu avevano ragione, quando mi dicevano: "Noi siamo esattamente uguali, ma non nel normale senso del termine - è qualcosa di speciale che abbiamo".


http://www.edicolaweb.net/da170301.htm



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MessaggioInviato: 29/01/2010, 19:13 
Il caso Taylor

Erano circa le 10,15 di mattina di venerdì 9 novembre 1979, quando il 61enne Robert Taylor, abitante a Livingston in Scozia, incontrò un UFO di straordinaria natura.



Quel giorno Taylor guidava un camioncino; sul sedile accanto c'era il suo cane. Era diretto a controllare il rimboschimento di un'area appena fuori l'autostrada M8 che collega Edimburgo con Glasgow. Giunto al chilometro voluto, fermò il camioncino in una piazzola sul ciglio dell'autostrada e s'incamminò a piedi verso il posto che doveva ispezionare: come ebbe superata una curva del sentiero che stava percorrendo, rimase stupefatto nel vedere che cosa c'era sospeso sulla radura di fronte a lui.

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L'oggetto era largo 6 metri e alto 4, di forma circolare ma circondato da una "visiera" come quella di un cappello. Intorno al "cappello", c'erano quelli che sembravano essere dei propulsori silenziosi. Dietro ad essi e nel corpo centrale dell'oggetto pareva vi fossero degli oblò, o almeno qualcosa di colore e materiale diverso dal resto dell'UFO. Sotto, il bordo dell'oggetto era un pò scuro, e Taylor ebbe l'impressione che la navicella stesse mimetizzandosi dietro "un alone di fumo solido". Giudicò che il suo colore naturale fosse grigio chiaro, e che la sua superficie non fosse lucida e riflettente, bensì piuttosto ruvida.

Ma il vero shock per Taylor doveva ancora venire. Un secondo dopo aver avvistato l'oggetto, due piccole sfere irte di punte si distaccarono insieme dall'UFO e cominciarono a rotolare lungo il terreno. Potevano ricordare le mine usate nella seconda guerra mondiale. "Mine" però di una natura fisica piuttosto insolita poiché, stando a Mr. Taylor, due aculei ruotavano orizzontalmente attorno all'asse verticale di ciascun globo, e i quattro aculei rimanenti, uno per volta, spingevano i globi in avanti (in direzione del testimone). In altre parole essi ruotavano attorno all'asse orizzontale delle due sfere...ne risultavano quindi due moti rotatori opposti ed impossibili per oggetti solidi convenzionali.

Protendendo le punte verso l'uomo. Erano larghe poco meno di un metro, e anch'esse di colore grigio chiaro, come il corpo della navicella. Quando furono vicine a lui, le sfere, una per parte, si attaccarono alle sue gambe e Taylor si sentì trascinare verso l'oggetto. Un odore acre lo avvolse, e perse i sensi.

Quando rinvenne, l'UFO era sparito e il suo cane stava ringhiando vicino a lui in uno stato di forte agitazione. Taylor sembrava aver perso la voce e si sentiva strano. Si sforzò di riavviare il suo camioncino, ma nella fretta e nella tensione sbagliò manovra finendo in una pozza di fango, e dovette tornare a casa a piedi. Per quattro ore ebbe mal di testa, oltre ad un'insopprimibile arsura alla gola, che durò per due giorni, come se fosse stato "intubato" per un'anestesia.

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Un successivo sopralluogo sul posto rivelò segni sul terreno correlati alle punte dei due oggetti sferici, là dove apparentemente avevano calpestato l'erba. Gli investigatori attribuirono inoltre particolare importanza ad un danno riscontrato sui pantaloni di Taylor: erano lacerati nei punti dove le sfere si erano attaccate. Gli strappi si trovavano nella parte alta, come se si fossero prodotti nello sforzo di trascinarlo in avanti. I jeans sono stati sottoposti a varie indagini da parte del British UFO Research Association, che li sta ancora trattenendo per eventuali altre analisi.

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Come testimone, Taylor è stato ritenuto onesto e responsabile, quindi attendibile. Lui stesso trova tuttora qualche difficoltà ad ammettere di aver visto una navicella extraterrestre, equipaggiata da robot, e non accetta l'idea di essere stato sottoposto a "esami". Per qualche tempo, tuttavia, è andato in giro con una macchina fotografica, nel caso gli fosse capitato di incontrare ancora un UFO. Un'inchiesta su di lui ha confermato che è una persona che beve molto poco, gode di ottima salute e non ha mai sofferto di mal di testa; il suo udito è buono e porta occhiali solo per leggere.

Se la sua esperienza sia stata oggettivamente reale, o invece semplicemente un parto della sua fantasia, è questione, come in molti altri casi analoghi, aperta a tutte le conclusioni.

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Comunque, le scrupolose ricerche compiute dall'ufologo inglese Stewart Campbell confermarono che le tracce riscontrate sul terreno, e altre prove indirette, indicavano la presenza, in quel campo presso l'autostrada, di oggetti fisici e concreti, diversi da qualsiasi altra cosa nota di origine umana.

http://magiaefuturo.myblog.it/archive/2009/08/16/le-sfere-di-livingston.html



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MessaggioInviato: 29/01/2010, 19:38 
Il fenomeno degli UFO triangolari

Lifting body, progetto Aurora, Black Horse - I misteri dell'aeronautica d'avanguardia



di Roberto Raffaelli

Oggetti volanti di origine misteriosa a pianta triangolare sono apparsi fin dai primordi dell'ufologia: uno dei casi più clamorosi si verificò il 24 luglio 1952 nello stato del Nevada quando i piloti di un bimotore B-25 Mitchell che sorvolava il territorio di Carson Sink alla quota di 3500 metri notarono un riflesso che rivelò la presenza di tre misteriose macchine di forma piatta e triangolare, prive di qualsiasi superficie verticale e di abitacolo. Erano argentee, perfettamente levigate, volavano in una stretta formazione a "V". Dopo qualche attimo di sorpresa i piloti del bimotore americano - due colonnelli dell'USAF dipendenti del Pentagono - manovrarono per avvicinarsi in modo da vedere meglio, ma i tre misteriosi congegni si allontanarono ad una velocità superiore a Mach 3.

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Nel corso degli anni '60 e '70 questi oggetti sono apparsi saltuariamente in varie parti del mondo ma il vero boom di queste forme si è verificato nei primi anni '80 col flap della Hudson Valley, situata poche miglia a nord di New York nel quale si sono registrati casi memorabili, come testimonia il libro di Philip J. Imbrogno Night Siege- The Hudson Valley UFO Sightings dal quale traiamo il seguente episodio.

Erano le 2.15 antimeridiane del 28 ottobre 1983 quando Jim Cooke, un ingegnere biomedico esperto in tecnologie laser, che era diretto alla sua casa di Mahopac nella Hudson Valley percorrendo la Statale 6 al volante della sua auto, nei pressi delle Croton Falls notò alcune strane luci che riverberavano tra la vegetazione a lato della sede stradale. In un primo momento gli sembrarono le luci di un aereo che si avvicinava velocemente, rallentò per osservare meglio, così le vide spegnersi repentinamente, mentre al di sopra degli alberi era appena distinguibile una massa scura che nulla aveva a che fare con quella di un aereo.

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Cooke fermò l'auto e uscì all'aperto, guardò per qualche minuto attraverso le piante che gli ostruivano parzialmente la visuale, poi decise di avvicinarsi. L'oggetto era immobile, sospeso a non più di 15 metri al di sopra della superficie del bacino idrico, era scuro, opaco, di forma triangolare, si trovava a circa 60 metri da lui, il tutto nel silenzio più assoluto.

Improvvisamente sui lati si accesero nove luci che diffondevano una luminosità rossastra e nella parte inferiore un raggio di luce rossa, che sembrava solida, cominciò a scandagliare la superficie dell'invaso.

Nel frattempo erano transitate alcune auto ed ogni volta l'oggetto aveva spento tutte le luci per riaccenderle quando erano transitate. Cooke aveva così avuto modo di notare che al buio e con tutte le luci spente quell'oggetto di 30 metri di lunghezza per 9 di spessore riusciva a rendersi quasi completamente invisibile.

Poco dopo il raggio inferiore si ritirò all'interno, le luci laterali si spensero ancora una volta, l'oggetto si inclinò verso l'alto con un angolo di circa 30 gradi e scomparve nella notte.

Il successivo big flap ebbe luogo in Belgio nel 1989: anche in questo caso si verificarono decine di avvistamenti in un lasso di tempo relativamente breve e con una concentrazione territoriale molto elevata.

In alcune occasioni l'allarme fu di tale entità da consigliare l'impiego di caccia F-16 dell'aviazione militare impegnati a più riprese nel vano tentativo di intercettare oggetti capaci di muoversi a bassa velocità in prossimità del suolo, perciò difficili da agganciare con i radar di bordo degli aerei.

La SOBEPS, l'organizzazione belga per lo studio degli oggetti volanti non identificati, ha accumulato un voluminoso dossier dal quale emergono in tutta la loro complessità le attuali modalità di apparizione del fenomeno.

Come esempio caratteristico di questa imponente casistica citiamo dal libro della Sobeps Vague d'OVNI sur la Belgique due strani casi.

Alle 7.40 del 15 gennaio 1990, a Hendersem, nelle Fiandre Orientali, un uomo che percorreva in auto alcune strade secondarie per recarsi al lavoro scorgeva improvvisamente una forte luminosità all'altezza degli alberi. La strada era perfettamente rettilinea e quel bagliore sembrava andare incontro alla vettura; il testimone continuò a guidare tenendo d'occhio il forte lucore fino a quando, arrivato ad un incrocio, si rese conto che c'era qualcosa sulla sua verticale.

Era un enorme triangolo, di colore scuro, con tre luci rosse nella parte anteriore e una posizionata all'estremità di un vertice posteriore; le tre luci anteriori, sporgenti rispetto alla struttura, avevano almeno un metro di larghezza; l'uomo seguì l'oggetto in direzione di Aalst notando che oscillava su un fianco rendendo così visibile la parte superiore dominata da una protuberanza centrale, una specie di cupola scura dalla quale tre nervature correvano verso i rispettivi angoli dando volume alla struttura.

Nell'aprile 1991 ancora il passaggio di un grande oggetto triangolare che volava molto lentamente a bassa quota: aveva tre grossi globi bianchi posizionati ai vertici e dai quali proveniva una potente luminosità; tra i globi posti sulla base c'erano due rettangoli molto dimensionati, all'interno di questi c'erano due file parallele di piccoli rettangoli simili a tegole separati da una scanalatura molto profonda nella quale innumerevoli punti luminosi occhieggiavano simili alle scintille provocate dalla corrente elettrica. L'estremità posteriore era composta da rettangoli di tutte le dimensioni separati da larghe giunture molto scure mentre dai vertici posteriori si protendevano aerodinamicamente verso l'esterno due grandi aste simili ad antenne o impennaggi.

Non mancano neppure casi al limite della fantascienza, come quello riportato dal Mufon UFO Journal del gennaio 1990 riguardo ad un enorme triangolo volante impegnato in uno strano combattimento aereo con due caccia americani sull'isola di Puerto Rico. Come riferito da alcuni esterrefatti testimoni, poco dopo le 19.00 del 28 dicembre 1988 mentre molti aerei militari appartenenti probabilmente alla Puerto Rico Air National Guard (F-15 Eagle) o all'U.S. Navy (F-14 Tomcat) incrociavano già da qualche tempo sulla zona ad alta quota, appariva improvvisamente sopra le montagne un grande oggetto triangolare dotato di molte luci intermittenti che si avvicinava a bassa quota inseguito da due aerei da caccia.

Mentre l'enorme macchina dalla struttura metallica grigia con una grande luce gialla al centro si muoveva in direzione ovest, i due caccia tentarono di intercettarla passandole davanti. A quel punto l'oggetto virò a sinistra riducendo la velocità fino ad arrestarsi; fu così che gli aerei vennero a trovarsi in rotta di collisione ma invece di un'esplosione a mezz'aria i testimoni videro gli aerei scomparire apparentemente all'interno della gigantesca macchina.

Ancora Philip J. Imbrogno in un articolo su UFO Universe dell'estate 1995 riporta l'avvistamento fatto da un sergente dell'Air Force Security Police dell'USAF in un punto imprecisato del Nellis Test Range, Nevada, il 28 novembre 1987. Mentre svolgeva compiti di pattugliamento perimetrale apparve improvvisamente una brillante luce rossa pulsante a bassa quota in avvicinamento da ovest. L'uomo notò che non si udiva alcun suono mentre un aereo, a così breve distanza e con dimensioni come quelle che si incominciavano ad intravvedere, avrebbe dovuto fare un rumore d'inferno.

L'oggetto continuò ad avvicinarsi con lentezza e quando si trovò a circa mezzo chilometro l'uomo salì a bordo della sua jeep e raggiunse il punto del perimetro esterno che sarebbe stato sorvolato dopo poco dal misterioso velivolo. Riuscì ad anticiparlo solo di qualche attimo prima che passasse sulla sua verticale a non più di 90 metri di quota, era grigio scuro e triangolare, nella parte inferiore aveva una decina di piccole luci rosse e nella parte anteriore la grande luce intermittente rossa ad alta intensità, sempre nella parte inferiore erano visibili delle aree circolari simili a portelli di accesso. Aveva le dimensioni di un Boeing 727 ed emetteva soltanto un leggero ronzio pulsante, non erano visibili scie o ugelli di alcun tipo [1].


UFO triangolari o "lifting body"

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La prima cosa che lascia perplessi è la forma di questi congegni.

E' logico che la pianta trilaterale sia imposta da qualche importante motivo tecnico ma le lente dinamiche di volo e la quota estremamente bassa alle quali vengono avvistate sono in netto contrasto con le più elementari leggi della dinamica del volo a meno che questi congegni non siano dotati di sistemi propulsivi rivoluzionari.

Inoltre il fatto che gli avvistamenti avvengono quasi sempre nelle ore notturne, induce a sospettare che durante il giorno alcune di queste macchine potrebbero essere maggiormente riconoscibili o rilevabili .

Studiando a fondo la casistica viene da chiedersi: "Ma esiste realmente un nesso tra gli "UFO" triangolari e il fenomeno UFO?".

Può darsi, ma alla fine degli anni '50 le centrali tecnologiche del Pentagono avevano in cantiere alcune decine di programmi con tecnologie proiettate nel futuro che una volta realizzati avrebbero cambiato per sempre il modo di concepire i veicoli addetti a missioni altamente paganti a livello strategico operanti nell'atmosfera e nello spazio circumterrestre.

Il più noto di questi progetti fu il Boeing X-20 Dyna Soar, il primo di una lunga serie di macchine a pianta triangolare, concepito per studiare le possibilità operative di un mezzo operante in orbita bassa. L'X- 20 era uno dei numerosissimi programmi in corso in quegli anni marchiati indelebilmente dall'evidente vantaggio tecnologico sovietico nel settore spaziale e dalla reazione estremamente nervosa nel blocco occidentale che aveva utilizzato tutte le risorse disponibili per recuperare il gap.

Così mentre l'USAF col Progetto 3059 tentava di realizzare un propulsore a razzo a combustibile solido da 1 milione di libbre/spinta e l'ARPA col Progetto Orion studiava una piattaforma spaziale, un veicolo manovrabile per mezzo di esplosioni nucleari controllate, l'US Navy nel quadro del programma Yo-Yo gettava le basi per la realizzazione di un veicolo da ricognizione strategica operante in orbita bassa.

Le basi teoriche e le capacità tecnologiche permettevano realizzazioni di assoluta avanguardia, così a metà degli anni '60 la NASA cominciò il collaudo di alcuni lifting body, aeroplani a fusoliera portante, nel quadro dei collaudi per la realizzazione di un futuro sistema di trasporto spaziale recuperabile, per alcuni anni nei centri sperimentali dell'USAF fecero la loro apparizione strani aeromobili simili a vasche da bagno triangolari: erano i vari M2-F2, HL-10, X-24 A e B, che fornirono ai tecnici le nozioni fondamentali per la realizzazione dell'aliante ipersonico che tutto il mondo avrebbe poi conosciuto come Space Shuttle.

I lifting body o corpi portanti sono quegli aeroplani che non affidano il proprio sostentamento nell'aria ad un bel paio d'ali ma alla portanza generata dalla fusoliera. Gli studi su queste macchine sono cominciati nel primo dopoguerra e fin dall'inizio si è scoperto che una delle migliori forme disponibili era prodotta dalla semi-rotazione di un triangolo nel quale la zona semiconica superiore forniva la portanza necessaria e la parte piatta sottostante procurava la stabilità; si scoprì che in galleria del vento queste forme avevano degli altissimi rendimenti a partire da numeri di Mach superiori all'incirca a 2.5 .

A metà degli anni '70 gli studi sui corpi portanti divennero una esclusiva dei militari che rilevarono il settore a causa dei pesanti tagli ai finanziamenti destinati alla NASA che, quale ente civile, fu costretta a gestire in economia i programmi che aveva già in corso limitando in maniera drastica l'attività di ricerca pura, mentre agenzie militari come il DARPA proseguirono le esperienze sugli ipersonici finalizzate alla realizzazione di un sistema di immissione in orbita di carichi militare.

Ma per completare il quadro di questa casistica non si possono ignorare i lifting body sovietici.

Uno dei lati più curiosi del dualismo tra USA e URSS in 40 anni di guerra fredda si estrinsecò nella cosiddetta "politica dello specchio" che in sostanza si riduceva ad una apparente tendenza degli OKB (Uffici Progettazione) sovietici a scopiazzare le migliori e più avanzate realizzazioni occidentali - come nel caso del supersonico civile Tupolev Tu-144 che sembrava la copia carbone dell'omologo occidentale Concorde, oppure quello della navetta Buran che, ad un occhio inesperto, può apparire praticamente identica allo Space Shuttle americano.

In realtà la motivazione di tanta apparente similitudine è dovuta al fatto, di per sè incontestabile, che problemi complessi portano a soluzioni simili e se le tecnologie militari pongono problemi molto complessi anche il numero delle soluzioni si riduce in modo drastico.

Quello che la stampa occidentale non sapeva, però, era che i progettisti sovietici, lungi dall'essere dei copioni, avevano sviluppato tecnologie su indirizzi e livelli totalmente sconosciuti in occidente come dimostrato dallo sviluppo dei grandi hovercraft e degli ekranoplani (connubi tra aerei e navi dalle velocità molto elevate).

Ciò che interessa noi però riguarda lo sviluppo di aeromobili a pianta triangolare e a questo proposito grandi centri di ricerca come lo TsAGI e gli OKB delle maggiori industrie aeronautiche hanno studiato e prodotto un notevole numero di macchine che, pur sfruttando lo stesso sistema di sostentazione dinamica nulla avevano a che vedere con i prototipi collaudati in occidente.

Un "Aurora" con la stella rossa?

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Un'ipotesi che nessuno ha mai valutato è l'incidenza che sistemi d'arma e aeromobili provenienti dall'ex Unione Sovietica hanno avuto sulla casistica degli UFO triangolari, ma la tipologia delle risposte strategiche che l'URSS ha sempre opposto al blocco occidentale autorizza a supporre che il progresso tecnico raggiunto dai vari OKB sia stato utilizzato in misura molto maggiore su sistemi d'arma in servizio operativo di quanto avvenuto in occidente, dove molte realizzazioni di avanguardia non sono mai andate oltre lo stadio di prototipo.

Questa constatazione ha un'importanza fondamentale nell'economia della nostra analisi in quanto risulta evidente che tecnologie avanzatissime sono state sviluppate in risposta a minacce - che in molti casi si sono rivelate aleatorie - provenienti dai paesi capitalisti [2].

Per oltre un ventennio i centri della difesa aerea dislocati in Europa hanno subito continue intrusioni aeree di misteriosi velivoli che sorvolavano rapidamente interi settori dello scacchiere eludendo con facilità tutti i tentativi di intercettazione grazie alle mirabolanti performance che essi sfoderavano in caso di necessità.

Non desta certo meraviglia che i comandi Nato abbiano accettato di buon grado che la sparuta casistica sfuggita al segreto militare sia diventata patrimonio esclusivo dell'ufologia: l'impotenza manifestata dai militari europei è pari soltanto a quella dei loro colleghi d'oltre cortina nei confroni dei sorvoli sul loro territorio di macchine altrettanto sofisticate, come l'SR-71 Blackbird; un'impotenza che ha alimentato una casistica, quella ufologica, apparentamente estranea a questi fatti.

Verso la fine degli anni '70 le intrusioni di macchine che operavano a Mach 3 - denominate Foxtrot Express in codice NATO - si diradarono fino a scomparire per riprendere nei primi anni '80 con aeromobili che operavano a velocità prossime a Mach 5 [3] derivate da una tradizione di studi iniziati nei primi anni '60 da parte di grandi progettisti come il responsabile dell'OKB Mikoyan, Gleb Lozino- Lozinskiy - ideatore del Project 50-50 (conosciuto anche come Spiral Project) un complesso tristadio da 140 tonnellate per la messa in orbita di uno shuttle nel quale il lifter principale era un triangolo capace di Mach 5.5 - 6, successivamente cancellato nel 1969 a causa dei vistosi ritardi realizzativi, o come Vladimir Celomei, responsabile del OKB-52 (un ufficio studi specializzato nella progettazione di missili atmosferici) e Alexei Tupolev, dell'omonimo OKB, che fin dagli anni '50 si erano dedicati allo studio di questa classe di macchine.

Nel corso degli anni vennero realizzati numerosi prototipi concepiti per operare espressamente con compiti di ricognizione strategica sfruttando i vantaggi delle forme triangolari e della formula lifting body.

Almeno uno di questi congegni ha operato nei cieli europei nel corso degli anni '80 come dimostrano le decine di rilevamenti radar e visuali che sono andati ad ingrossare i già corposi dossier presenti negli archivi dei vari servizi di intelligence dei paesi occidentali.

Solo a partire dal 1989 si è aperto qualche spiraglio sulla intensa attività sovietica di spionaggio aereo e sull'estensione degli studi su macchine ipersoniche addette a questo ruolo effettuate dai vari OKB anche se ancora oggi alcuni analisti si ostinano ad affermare l'occasionalità di queste missioni. In particolare i sovietici hanno sviluppato una tecnologia affidabile basata sulla teleguida di mezzi aerei molto sofisticati, come ha dimostrato la perfetta conclusione del volo della navetta Buran, lanciata in orbita nel 1989 e riportata a terra - con un errore di appena un metro e mezzo sul punto di contatto previsto - sotto il controllo, in ogni fase del suo volo, di un posto di pilotaggio virtuale posto al suolo.

Una ulteriore conferma della qualità di questi sistemi teleguidati proviene dalla declassificazione dei già citati drone supersonici Tu-123 DBR che effettuavano una sola missione in quanto, a parte la capsula contenente le informazioni rilevate, tutto il resto era a perdere. Utilizzati anche nel ruolo di ricognizione strategica sui paesi europei, mostrarono una estrema affidabilità, pur con una tecnologia costruttiva poco raffinata in base agli standard occidentali: infatti nessuno di questi congegni fu mai intercettato o precipitò sul nostro territorio.

Gli analisti occidentali hanno dimostrato una notevole miopia a non intravvedere la relazione tra questo aspetto della tecnologia sovietica e le numerose tracce radar che indicavano l'insistente presenza nei cieli europei di macchine ad altissime prestazioni capaci di accelerazioni e manovre violente a velocità assolutamente impossibili per mezzi pilotati

Dopo l'avvento della glasnost sono trapelate alcune notizie che nessuno ha posto in relazione con la relativa casistica ufologica attuando un'operazione che avrebbe portato almeno ad intuire il peso dei sovietici nel contesto di questa casistica.

Quando nel gennaio 1988 su una rivista militare bulgara il generale Alexander Yefimov commentò alcuni disegni "estremamente realistici" di un intercettore ipersonico elaborato dal bureau Tupolev che permettevano di apprezzare una configurazione triangolare con doppia unità propulsiva - un reattore NK-144 potenziato (lo stesso propulsore dei bombardieri Backfire) per la spinta in regime supersonico ed uno SCRAMJET (SupersoniC-Ramjet, statoreattore a flusso supersonico) ottimizzato per il regime ipersonico - gli analisti della General Dynamics si limitarono ad effettuare solo alcune comparazioni con il progetto di un grande supersonico passeggeri che Tupolev aveva presentato l'anno precedente ad un salone aeronautico. Omisero però di valutare che il "volume interno" della macchina apparsa sulla rivista bulgara era caratteristico di un mezzo destinato a compiti militari e che, stranamente, non prevedeva alcun compartimento di guida all'interno della struttura, quindi si trattava di un drone ipersonico dotato di soluzioni aerodinamiche sofisticate - in particolare nel meccanismo di parzializzazione delle bocche di captazione dei due tipi di motore - utilizzabile certamente anche come ricognitore strategico senza equipaggio [4].


Aurora: una risposta?

"Aurora non è esattamente un aereo spia" [Bill Sweetman, Aurora - The Pentagon's Secret Hypersonic Spyplane]

Seguendo il filo logico di questa analisi dovrebbe risultare evidente che la precipitosa ed inopportuna radiazione anticipata dei ricognitori SR-71 Blackbird da parte dell'USAF nel 1990 fu motivata dalla necessità di mettere in servizio un velivolo capace di ripetere le prestazioni del concorrente, ma conoscendo il loro modus operandi è facile arguire che gli americani siano voluti andare oltre concependo un mezzo capace di surclassare tecnologicamente quello avversario; per questo l'Aurora non è (o non è ancora) operativo, comunque dovrebbe trattarsi di un ricognitore strategico ipersonico pilotato destinato a sostituire i gloriosi SR-71 Blackbird.

E' molto probabile che Aurora sia un triangolo volante capace di volare a Mach 5 ad oltre 40 mila metri di quota. La sua forma caratteristica dovrebbe permettergli un buon sostentamento unito ad una superficie inferiore capace di smaltire notevoli quantità di calore dovuto all'attrito che si concentra nei punti di ristagno come la parte anteriore, i bordi esterni della fusoliera, e i bordi d'attacco delle superfici verticali.

Esistono numerose testimonianze ufologiche di macchine rispondenti alle caratteristiche di Aurora. La più importante e documentata è l'evento riportato da Chris Gibson, un ingegnere ex membro dei British Royal Observer Corps (ROC) che nell'agosto 1989 mentre era in servizio sulla Galveston Key una piattaforma petrolifera nel Mare del Nord che in quel momento incrociava al di sotto di una porzione di cielo destinata al rifornimento in volo, identificata dall'USAF col codice AAARA-6A.

Gibson vide un aereo cisterna KC-135 che stava rifornendo un aereo scuro che aveva la forma di un triangolo isoscele con un angolo di freccia di circa 75 gradi, mentre due F-111 controllavano la correttezza dell'operazione.

Come membro anziano dei ROC, Gibson aveva una competenza incontestabile nel riconoscere qualsiasi tipo di aeroplano: la funzione di questa organizzazione era proprio quella di addestrare i propri membri a riconoscere gli aerei nemici in arrivo e comunicarlo tempestivamente ai Comandi Operativi, perciò un errore del testimone è fuori discussione. Pare quindi che quel misterioso velivolo fosse proprio Aurora o qualcuno dei suoi POC (Proof-of Concep tvehicle, modello dimostratore di tecnologia).

Ma non è tutto. E' noto che i militari americani sono molto critici nei confronnti dell'attuale STS (Space Transportation System) Space Shuttle il quale - per tutta una serie di motivi che vanno dalla disponibilità condizionata alle esigenze del settore civile, all'alto costo unitario per chilogrammo immesso in orbita, all'eccessivo tempo di riallestimento per il lancio successivo - ha costretto il Pentagono ad integrarne l'attività con lanciatori che risalgono a concezioni e tecnologie degli anni '60. I dati attualmente disponibili indicano un rapporto-lanci tra i settori civile e militare di 5 a 4 a favore del primo e le previsioni per i prossimi anni manifestano una tendenza ancora più favorevole per il commerciale.

Per questo sulla base della filosofia esposta nel Piano Spaziale pubblicato nel 1983, nel quale veniva posta in evidenza la necessità di sviluppare la capacità di combattere nello spazio oltre all'esigenza di disporre di armi idonee, venne ripresa in considerazione l'idea di costruire uno spazioplano tutto militare: il TAV (TransAtmosferic Vehicle). L'impresa non si rivelò facile a causa delle diverse esigenze delle tre Armi che avrebbero dovuto utilizzare il veicolo.

L'ultimo tentativo, effettuato con i finanziamenti forniti dall'amministrazione Reagan, nel quadro delle ricerche per l'Iniziativa di Difesa Strategica (SDI) per la costruzione di un dimostratore di tecnologia chiamato X-30 portò alla progettazione di un ipersonico a pianta triangolare che avrebbe dovuto essere propulso da statoreattori supersonici (Scramjet) alimentati a metano o idrogeno liquido fino a oltre 100 chilometri di quota, poi un certo numero di motori a razzo lo avrebbero posto in orbita. Ma dopo alcuni anni di studi il programma venne cancellato per mancanza di fondi e per un'accertata inidoneità tecnica rispetto agli obiettivi del progetto.


Il futuro è "black horse"

"Black Horse è un concetto sostanzialmente differente da ogni altro" [Spacecast 2020].

Alle 13.45 del 5 agosto 1992 un 747 della United Airlines in volo da Los Angeles a Londra incrociava a 7000 metri di quota nei pressi della Geoge AFB con una prua di circa 40 gradi magnetici sul Daggett VOR, quando il pilota e il co-pilota sobbalzarono terrorizzati: uno strano e velocissimo veicolo stava per entrare in collisione con loro.

In pochi attimi videro che il misterioso velivolo con una miracolosa acrobazia riusciva a passare sotto la pancia dell'enorme aereo passeggeri e a dileguarsi. I due piloti lo descrissero come un lifting body nero a pianta triangolare delle dimensioni di un F-16, con un elemento chiaro (forse una superficie riflettente) sul dorso animato da un rateo di avvicinamento due o tre volte superiore al normale, per questo l'equipaggio del Jumbo valutò che il velivolo fosse in regime supersonico.

La George AFB è situata circa 15 miglia nautiche a sud della Edwards AFB, il famoso centro di collaudo dell'USAF; in proposito un portavoce del Defense Department of the Air Force dichiarava: "Non era certo un nostro programma segreto. Ma noi non siamo gli unici con strani progetti".

Infatti già nel 1982 la Boeing aveva rilasciato alcuni dettagli di un veicolo chiamato ALSV (Air Launched Sortie Vehicle) che la ditta stava elaborando per conto e sotto contratto dell'USAF. L'ALSV era un lifting body che sfruttava una tra le più classiche forme triangolari: la FDL-8. Aveva le dimensioni di un F-16 ed era in grado di volare con o senza pilota; concepito per compiere un certo numero di missioni aveva nella ricognizione strategica la sua destinazione primaria.

Il 6 gennaio 1995 i piloti del Boeing 737 della British Airways in volo da Milano a Manchester con a bordo 60 passeggeri mentre stavano iniziando la discesa sulla città inglese all'improvviso videro, poche centinaia di metri davanti a loro, un misterioso oggetto triangolare intersecare la loro traiettoria in rotta di collisione. L'ignoto velivolo, che emanava una vivida luminosità era uscito in pochi secondi dalla portata visiva. Dopo avere interpellato via radio la stazione radar gli increduli piloti si sentivano rispondere che i radar del controllo aereo non rilevavano alcun aeromobile nel loro settore.

Casi di questo tipo vengono trattati dai media come "UFO encounters", in realtà sarebbe meglio ascriverli al collaudo dei POC del Black Horse, ultimo di una serie di progetti nati dalle indicazioni di Spacecast 2020, una delle numerose commissioni di studio dell'USAF.

Black Horse è un TAV, concepito per portare in LEO (Low Earth Orbit) carichi fino a 2000 chilogrammi e svolgere un certo numero di missioni a carattere strategico operando come un ipersonico d'alta quota. Alla caratteristica forma triangolare unisce dimensioni molto contenute, simili a quelle di un F-16, in virtù del fatto che i suoi speciali motori a razzo al posto dei classici carburanti criogenici bruciano una miscela di normale carburante per aerei (JP5) e acqua ossigenata (H2O2).

Il velivolo sarebbe in grado di decollare da una normale pista con una quantità minima di carburante che verrebbe integrata immediatamente con un rifornimento in volo effettuato da un flytanker KC-135, ripetendo pedissequamente - a parte una notevole estensione dei parametri di prestazioni e quota - l'inviluppo di volo dell'SR-71 Blackbird, dopodiché entrerebbe nel profilo di missione assegnatogli.

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Nei programmi del'USAF, Black Horse o un suo gemello più progredito, dovrrebbe sostituire nei primi anni del prossimo secolo l'ormai obsoleto STS Shuttle, oltre ad operare nei profili di missione attualmente assegnati all'Aurora, per questo è verosimile arguire che i due programmi facciano parte dello stesso progetto.

Allora è possibile evitare di scomodare gli "UFO" per spiegare la presenza di oggetti triangolari nei cieli terrestri ?

Solo un particolare, nelle centinaia di testimonianze che hanno creato la casistica degli UFO triangolari, non collima nel modo più assoluto col genere di macchine finora descritte. Mi riferisco al parametro velocità.

Le macchine che abbiamo trattato fin qui, a causa delle loro caratteristiche tecniche e aerodinamiche, hanno altissime velocità di crociera e di atterraggio, neppure lontanamente assimilabili alle lente dinamiche di volo descritte da centinaia di testimoni durante gli UFO-flap euro-statunitensi. Questo significa che tutte le deduzioni fatte fino ad ora cadono miseramente?

Forse no, però dobbiamo fare appello alla consapevolezza che il fenomeno UFO non è l'effetto di una singola causa, ma il risultato di numerosissimi input tecnologici e ambientali, ai quali si devono sommare gli errori di valutazione dei testimoni.

Inoltre è necessario ricordare che questa casistica così varia e fuorviante viene sfruttata continuamente da chi ha l'esigenza di nascondere attività che per loro natura devono rimanere segrete: è il caso dei covert program militari, ed è proprio all'interno di questo settore che possiamo scorgere le evanescenti tracce di coloro che stanno alimentando la casistica degli UFO triangolari.


In viaggio verso i pianeti

"Nei prossimi 50 anni lo spazio diventerà il nucleo operativo dell'USAF - come lo fu del SAC (Strategic Air Command) negli anni '50 e '60". [Gen. Charles A. Horner - United States Command in Chief Space; USCINCSPACE]

"Se non pensiamo accuratamente al futuro non saremo preparati quando arriverà". [Gen. Ronald R. Fogleman, Headquarter United States Air Force]

Esiste un obiettivo che va oltre le più sfrenate speculazioni ma che una volta raggiunto renderebbe gli Stati Uniti il sistema sociale di riferimento per il prossimo millennio e forse oltre; da decenni i "maghi del Pentagono" lo stanno perseguendo nel più assoluto segreto avvalendosi di tecnologie che non esiteremmo a definire fantascientifiche: il dominio dello spazio interplanetario.

Credo sia utile specificare che la definizione spazio interplanetario non deve essere intesa in modo generico ma letteralmente nel senso di "conquista di quella parte del sistema solare che strategicamente, politicamente ed economicamente possa dare - a chi la occupa per primo - la possibilità di diventare la prima superpotenza interplanetaria" o più semplicemente, un omologo della conquista dell'America in chiave cosmica.

Ma andiamo con ordine. Dopo la grande corsa allo spazio che culminò nel luglio del 1969 con l'allunaggio di tre astronauti americani sul nostro satellite, si ebbe un improvviso arresto di tutte le attività umane nello spazio esterno. Il progetto Apollo era costato un fiume di danaro al contribuente americano ma l'inaspettato stop fece sì che tutte le esperienze tecniche acquisite col più imponente programma di conquista nella storia dell'umanità rimanessero per lo più inutilizzate.

Il governo americano motivò l'improvviso arresto delle attività spaziali dirette alla colonizzazione della Luna argomentando che tutto si era limitato ad un braccio di ferro politico con l'Unione Sovietica, ma le casse dello Stato ne avevano subito un contraccolpo durissimo quindi, tenuto conto che il confronto politico coi nemici d'oltre cortina era ormai vinto, era il caso di "_investire i miliardi della NASA nelle aree dei senzatetto, della fame nel mondo e della ricerca medica", come ebbe a specificare Ted Kennedy a questo proposito.

Al di là di quelle che sono le motivazioni ufficiali possiamo però individuare una prima grande giustificazione a questo ripensamento: gli scienziati della NASA si resero conto che i propulsori chimici in termini di spinta non erano competitivi neanche sulle più brevi distanze cosmiche, convinzione rafforzata dall'incidente dell'Apollo 13 rivelatosi come una vera cartina di tornasole che aveva posto lo staff NASA e il mondo intero di fronte al fatto che solo una enorme fortuna aveva salvato i tre astronauti con la navicella in pesante avaria a metà del percorso Terra-Luna evidenziando che in un progetto che aveva ingoiato molti miliardi di dollari nessuno aveva pensato di sviluppare un sistema di soccorso rapido capace di operare nello spazio tra la Terra e la Luna.

Purtroppo un mezzo del genere avrebbe dovuto avere una tecnologia superiore a quella delle astronavi dell'epoca, per questo in attesa di soluzioni tecniche più adeguate dopo la missione Apollo 17 il volo interplanetario fu momentaneamente accantonato a favore della conquista dello spazio circumterrestre che, grazie ai costi molto minori trovò - tra l'altro - il consenso unanime delle varie amministrazioni, ma non quello dei militari che già avevano impostato molte delle loro strategie di attacco al blocco sovietico includendovi delle basi lunari.

Da qui la grande svolta nella politica della leadership del Pentagono; ingentissimi finanziamenti vennero deviati in ricerche su sistemi d'arma che sarebbero stati i dominatori delle guerre del futuro: sfruttamento del laser, armi a fasci di particelle, sviluppo di una rete di rilevatori assolutamente originali operanti su tutto lo spettro delle frequenze, dall'infrarosso all'ultravioletto e ancora sensori visuali, uditivi, sismici, olfattivi, localizzatori satellitari capaci di individuare la presenza di aerei rilevandone la scia turbolenta, "sniffatori" molecolari e molto altro.

In questo quadro le ricerche black sui propulsori di nuova concezione destinati all'uso spaziale ebbero un impulso determinante; nessun motivo al mondo avrebbe dovuto rimettere gli Stati Uniti in competizione diretta con un nemico aggressivo e bene armato come lo era stato l'Unione Sovietica per tutto il periodo della Guerra Fredda, una situazione da evitare assolutamente specialmente se proiettata su scala interplanetaria: da qui l'obiettivo di una progressiva espansione in direzione dell'orbita di Saturno, col possibile sfruttamento della fascia dei pianetini - molto interessanti sotto l'aspetto minerario - e l'utilizzazione di Marte come punto di appoggio per tutta l'attività che dovrebbe svolgersi attorno a Giove e Saturno con particolare riferimento alle numerose lune dei due giganti gassosi.

Tutto questo richiede nuovi sistemi di previsione, attuazione e sviluppo. Attualmente molte tecnologie sono concepibili ma non disponibili ed è giocoforza quindi attendere che il progresso faccia il suo corso permettendo la realizzazione di progetti già pianificati a livello teorico.

Di fondamentale importanza la programmazione su base plurisecolare che darà modo a generazioni successive di scienziati, tecnici e specialisti di operare su linee convergenti verso un unico grande obiettivo.

I militari vogliono i pianeti ma il gap tecnologico che affligge il nostro periodo storico rispetto alle mete ipoteticamente raggiungibili in un futuro non troppo lontano è piuttosto marcato. Non per nulla la realizzazione e il lancio di poche e tecnicamente semplici sonde sperimentali in regioni mediamente lontane del nostro sistema solare hanno dato a tutto il mondo l'impressione del miracolo tecnologico.

Necessità fondamentale è lo sviluppo di veicoli spaziali capaci di velocità superiori almeno di un fattore 20 rispetto alle attuali in modo da rendere produttivi dal punto di vista economico spostamenti su distanze di centinaia di milioni di chilometri con tempi di percorrenza quantificabili in pochi giorni.

I teorici ci stanno lavorando da decenni con ricerche che si sono sviluppate su una gamma di concetti propulsivi molto più energetici degli attuali. La propulsione a stati chimici metastabili, propulsione via laser, propulsione basata sulla fissione e/o fusione nucleare, propulsione ad antimateria sono solo alcuni dei concetti esplorati e sperimentati con l'obiettivo di raggiungere il più alto rendimento essendo proporzionale a questo il massimo valore di spinta.

I futuri astroplani dovranno coniugare una estrema compattezza costruttiva con sistemi propulsivi che forniscano un elevato "impulso specifico" il che implica minori quantità di propellente a bordo e meno strutture con motori di minore massa, ossia una maggiore leggerezza.

Già da molto tempo i militari americani si sono dedicati allo studio e sperimentazione in questo settore ma l'immensità delle problematiche ha reso necessario estendere la ricerca ad un notevole numero di possibili propulsori congetturalmente utilizzabili, la gamma delle ricerche ha battuto numerose strade che hanno portato allo sviluppo di motori basati su principi eufemisticamente definiti esotici.

Tra tutti i sistemi allo studio la reazione tra materia e antimateria è quella che fornisce la maggiore energia per unità di massa e la cosa è interessante a tal punto che l'USAF dal 1980 sta finanziando progetti finalizzati di ricerca, coinvolgendo prestigiosi centri come il Los Alamos National Lab., il Lawrence Livermore National Lab., il Brookhaven National Lab., oltre a centri di ricerca e attività spaziali come il Jet Propulsion Laboratory e grandi industrie private quali McDonnell Astronautics Company, United Technologies R.C., Lockheed-Martin ecc. senza contare che molte delle institution civili e militari che hanno il compito specificio di pensare tecnologie sperimentali avanzatissime - i famosi think tank - si sono applicate con dovizia di mezzi a questa ricerca.

Forse qualcuno ha trovato una soluzione a processi estremamente sofisticati come la produzione su scala macroscopica e l'immagazzinamento di particelle e antiparticelle, e all'estrazione e controllo di antiprotoni e positroni a bordo.

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Sembrerebbe confermarlo la presenza di alcuni di quegli UFO triangolari che hanno operato su tutti gli scacchieri; potrà risultare difficile da accettare ma molti di quei congegni sono con tutta probabilità dei prototipi sofisticatissimi, prefigurazione degli astroplani che opereranno sui pianeti esterni, forse entro la fine del prossimo secolo. Le macchine attualmente in collaudo sono probabilmente azionate da sistemi propulsivi misti che sfruttano in qualche percentuale l'annichilazione tra materia e antimateria anche se è difficile capire a quale stadio di avanzamento sia giunta la ricerca militare che, al contrario di quella civile, non ha problemi di budget. Resta il fatto che a questi livelli le differenze tra velivoli triangolari sconosciuti e UFO diventano talmente tenui, da essere difficilmente discernibili anche per gli specialisti dell'analisi ufologica, ma l'argomento è talmente importante da non potere essere assolutamente sottovalutato, anche a costo di possibili e probabili errori di valutazione intermedia dovuti all'incertezza delle informazioni in analisi.


Note

[1] Prendendo spunto dai rapporti su UFO triangolari scuri pervenuti nei mesi di marzo, aprile e maggio 1995 dalla Contea di Derbyshire, U.K., un gruppo di ricerca inglese ha sintetizzato le modalità di apparizione dei misteriosi congegni nel modo seguente:
a) Le apparizioni degli oggetti avvengono quasi sempre nelle ore notturne. In molte occasioni i misteriosi velivoli si sono allontanati dopo circa due ore di permanenza in loco. Le testimonianze permettono di individuare con precisione l'orientamento in entrata e uscita dalle coste inglesi, i rapporti dalla costa est suggeriscono che gli oggetti se ne vanno dalla stessa parte da cui provengono, attraverso il Mare del Nord in direzione nord-est verso l'area dello Skagerrak, il tratto di mare tra la Norvegia e la Danimarca.
b) Gli oggetti emettono di norma un basso ronzio che occasionalmente diventa un rombo.
c) Nella quasi totalità dei casi quando gli oggetti sono vicini al suolo emettono dei raggi luminosi.
d) Durante gli avvistamenti la loro velocità è sempre bassa o nulla, con consistente aumento nella fase di allontanamento. Apparentemente le modalità di apparizione, collimano al di qua e al di là dell'Atlantico, ma la sensazione è che dietro alla casistica si nasconda qualcos'altro.

[2] - Un caso simbolo riguarda la risposta al bombardiere esareattore North American XB-70 Valkyrie che avrebbe dovuto compiere missioni di bombardamento atomico e ricognizione strategica a velocità di Mach 3 a quote eccedenti i 20 mila metri. Per controbattere questa minaccia i sovietici realizzarono nei primi anni '60 alcuni tra i più veloci velivoli nella storia dell'aviazione: il MiG 25 Foxbat capace di velocità prossime a Mach 3.2 concepito come intercettore d'alta quota, successivamente usato anche come piattaforma per la ricognizione strategica e il drone supersonico con ala a delta Tupolev Tu-123 DBR capace di volare per un'ora e mezza a Mach 3 ad oltre 20 mila metri. A dispetto della cancellazione del progetto Valkirye, avvenuta dopo la costruzione dei primi due prototipi, le due macchine sono rimaste in servizio fino ai giorni nostri. A causa del totale rovesciamento delle tecniche di bombardamento strategico - passate dalla dottrina dello sgancio da alta quota allo strike ad alta velocità radente al suolo - i due velivoli furono utilizzati in vari ruoli, compresa la ricognizione strategica il primo e come reconnaissance-drone ad altissime prestazioni il secondo, tanto che a metà degli anni '70 entrambi questi mezzi furono oggetto di numerose intercettazioni da parte dei caccia delle varie nazioni europee sorvolate. All'inizio degli anni '80, l'avvento dei caccia americani della serie 10 (F-14 ed F-15 in particolare) per superiorità aerea resero piuttosto problematici questi sorvoli costringendo i C2 (Comando e Controllo) sovietici a concludere le operazioni.

[3] Cfr. G. Pattera, "Gli zombie nei cieli italiani" su UFO - Rivista di Informazione Ufologica, n. 14 luglio 1994 , pag. 23

[4] Questa classe di veicoli spiegherebbe anche il motivo di alcune prestazioni sbalorditive esibite da quei fantomatici target, come le incredibili zoomate - possibili soltanto a macchine conformi alla filosofia del "no man on board" - che portavano il target in un tempo brevissimo a centinaia di chilometri di distanza lasciando interdetti operatori radar e piloti impegnati nell'intercettazione.

http://www.arpnet.it/ufo/triang18.htm



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Lo strano incontro a Clifton Bore


Immagine Australia 1974 - Il desolato, remoto Sturt Desert che si estende trai confini dell'Australia meridionale, del Nuovo Galles del Sud e del Queensland, fu lo scenario, a quanto si dice, di un bizzarro, inquietante incontro avvenuto nel 1974. Il testimone, "Ben", un ornitologo di Adelaide autore di numerosi libri su questo argomento, era in compagnia di un'amica, alla ricerca di fossili che abbondano in quel deserto australiano. La loro ubicazione esatta è Clifton Bore, nell'Australia del sud, 400 chilometri circa a nord-nord-ovest di Broken Hill, nel Nuovo Galles del Sud.Verso le 13,30 Ben si trovava a un chilometro e mezzo dalla sua station wagon. Aveva chiesto alla sua amica, che non era abituata a camminare su quel terreno, di tener d'occhio la macchina costantemente. A un certo punto Ben ebbe l'impressione che qualcuno lo osservasse. Improvvisamente due piccole creature, alte più o meno un metro, gli si avvicinarono. Kevin McNeil, autore di un articolo su quel caso, scrisse: "Quegli esseri erano umanoidi, ossia per molti aspetti simili agli esseri umani. Sembravano maschi, avevano i capelli corti pettinati in modo normale. […] indossavano abiti a pelle, argentei, simili a una tuta subacquea, apparentemente senza alcuna cucitura. Anche le loro facce non avevano niente di strano: apparivano leggermente abbronzati. La parte posteriore della testa, invece, era allungata. […] Le braccia erano decisamente più corte di quelle degli esseri umani."Quelle creature si esprimevano in una lingua incomprensibile, fatta di suoni brevi e secchi. Per quanto allarmato, Ben non ebbe la sensazione di essere in pericolo., e quando gli fecero cenno di seguirli non esitò neppure un momento. A una quindicina di metri da lì c'era un oggetto color argento, di un genere che non aveva mai visto in precedenza. Era a forma di hot dog e apparentemente non aveva né giunture né porte né finestre né sporgenze. Secondo Ben, era lungo poco meno di 8 metri e alto un metro circa. Al centro del velivolo si apriva il vano di una porta, e quelle creature lo spinsero a entrare. Ben si chinò per passare e, una volta dentro, si sentì assolutamente sconcertato. Con grande stupore, scoprì che l'interno era spazioso. "Ci si sarebbe potuta far entrare una corazzata a grandezza naturale", riferì al ricercatore. "Com'è possibile? È lungo quasi 8 metri e alto uno, lo so perché riuscivo a vedere al di sopra della cima, ma dentro era enorme… come se ogni idea di spazio non avesse più senso. "All'interno c'erano una ventina di umanoidi simili ai primi, e almeno quattro erano donne, con i capelli più lunghi. Sembravano avere tutti la stessa età, e sui loro volti non c'erano rughe: si aveva l'impressione che la loro crescita si fosse fermata a poco più di un metro e l'invecchiamento a venticinque anni. Gli alieni offrirono a Ben una bevanda in un bicchiere color argento metallizzato. Ben avrebbe preferito non bere, ma era più intimorito dalle eventuali conseguenze di un suo rifiuto. Appena ebbe bevuto, svenne. Quando, in seguito, gli fu chiesto di descrivere il sapore di quella bevanda, non riuscì a paragonarlo a niente che conoscesse. Una volta recuperati i sensi, si scoprì disteso sul pavimento del velivolo. I due alieni erano ancora vicino a lui, ma in qualche modo capì che era stato "rifiutato". Rifletté che ciò forse era dovuto alla sua età (aveva 38 anni a quell'epoca) oppure a una malattia che manifestò in seguito. (Se questo fu il vero motivo, è interessante notare l'analogia con il rapimento di Alfred Burtoo ad Aldershot, in Inghilterra, nel 1983.

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Burtoo fu rifiutato da alieni di bassa statura che, dopo averlo esaminato, dissero che "era troppo vecchio e malato" per poter servire ai loro scopi. Burtoo, a quell'epoca, aveva quarant'anni più di Ben). Gli alieni continuavano a parlare tra loro, ma Ben sentì, telepaticamente, che "sapeva" cosa stava accadendo. "Non avvertiva alcuna ostilità nei propri confronti - riferì McNeil - e a differenza dei suoi due 'guardiani', gli altri membri dell'equipaggio non gli prestarono attenzione. "I membri dell'equipaggio gli giravano attorno, accendendo e spegnendo luci. C'erano sette-otto schermi televisivi, che mostravano immagini sia all'interno che all'esterno, e su uno in particolare si scorgeva qualcosa di simile a dei motori, anche se Ben non riusciva a vederli materialmente. Sulla parete c'era anche un grande schermo simile a uno specchio, con immagini di puntini e girandole (forse galassie a forma di spirali?) e alcuni strani simboli che non riusciva a decifrare.Insieme ai suoi "guardiani", Ben camminò all'interno. In superficie, il pavimento era di un materiale metallico luccicante che non era né ruvido né scivoloso. L'atmosfera all'interno era normale: né lui né gli alieni avevano bisogno di apparecchiature per respirare. ben non sapeva come e non era in grado di capirlo, ma sentiva che gli alieni stessi erano in rado di spostarsi da un posto all'altro con la sola forza del pensiero. Ben rimase profondamente scioccato da ciò che vide poi: due bambine umane; una dimostrava dodici-tredici anni, l'altra otto-nove. Entrambe erano in una struttura che sembrava una gabbia. "A questo punto della registrazione Ben, padre di cinque bambini, sembrava piuttosto sconvolto e incapace di descrivere la 'gabbia' in maniera corretta. […] Dichiarò che era "pulita" e le due ragazzine sembravano in uno stato di trance. A quanto pareva, non capivano che cosa succedeva intorno a loro. Avevano molto spazio in quella "gabbia", ma non si muovevano: stavano lì in piedi. Ben non sapeva se riuscissero a vederlo; in ogni caso, non diedero segni di averlo notato. Erano europee (ossia bianche) e vestite normalmente. Gli alieni continuavano a gironzolare, svolgendo i propri lavori abituali a bordo del velivolo, senza degnare le ragazzine della minima attenzione. "Ben sentì che gli alieni progettavano di condurre le ragazzine nel proprio luogo di provenienza, così come sentì che, quanto a lui, era stato rifiutato perché non poteva essere loro utile in alcun modo. Ben si rese conto di una specie di ronzio, simile a quello di un motore, ma non riusciva a vedere da dove giungesse. Dato che si trovava proprio davanti alla porta aperta, approfittò dell'occasione. Scese dal velivolo e si trovò di nuovo nel deserto. Si allontanò senza fermarsi. Quando raggiunse la sua amica e la macchina, Ben apprese che era passata un'ora e mezzo da quando era partito alla ricerca dei fossili. "Scrisse le sue sensazioni nell'ora successiva al ritorno." - commentò McNeil. Durante l'intervista si riferiva costantemente a quegli appunti.
Era particolarmente turbato dal ricordo delle bambine. "Accadde realmente? Lo ritengo possibile, sia per quella sensazione di turbamento del testimone sia per i particolari che fornì, - fece notare McNeill - sfortunatamente c'è da aspettarsi che scettici e diffamatori "di professione" si precipitino a rovesciare disprezzo e battute sul presunto testimone per mettere fine all'attività di contatto". "GLI UFO continuano a ignorare le dichiarazioni scientifiche concernenti la loro non-esistenza e ritornano costantemente, dai loro luoghi di provenienza, sulla Terra che noi conosciamo e crediamo di capire. […] Una ricerca obiettiva e scientifica potrebbe approfondire la conoscenza che l'uomo ha di se stesso, del proprio mondo e dell'universo in cui vive".

http://ufoisland.blogspot.com/2009/04/lo-strano-incontro-clifton-bore.html


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Il caso Ilkley Moor


Uno dei casi di rapimenti alieni più unici che rari avvenne nella Ilkley Moor, Yorkshire, Inghilterra. Il protagonista della vicenda è l’ex-poliziotto Alan Godfrey, il quale dichiarò che la mattina del 1 dicembre 1987 fu rapito a bordo di un UFO e dopo il rilascio, riuscì a scattare una foto ad uno degli alieni.
La zona è strana di per sé. Scenario ideale di racconti lugubri come quello di Conan Doyle "Il mastino dei Baskerville", si dice che possa spaventare a morte durante il giorno, figuriamoci di notte! E’ un luogo misterioso, ci
sono pietre marchiate con strani segni, uno con la wastika, il Badger Stone, e il cerchio dei Dodici Apostoli, sempre di pietra. Molte volte le uniche creature viventi visibili sono le pecore al pascolo. Ilkley è teatro di altre vicende misteriose: luci notturne misteriose, strane luci filtrate
attraverso la nebbia che paiono mosse da intelligenze. Sicuramente un avvistamento stranissimo avvenne alla vicina base militare di Manwith Hill, o nel vicino aeroporto di Leeds Bradford. Ma niente che somigli alla vicenda del poliziotto Godfrey. Comunque di strane creature che scorrazzano fra i prati ce ne sono stati diversi.

Dopo esser stato poliziotto in un’altra città, Alan traslocò con la famiglia nello Yorkshire per avvicinarsi di più alla famiglia della moglie. Godfrey quel giorno fatidico camminava lungo la brughiera diretto alla casa del
suocero, e si era portato una macchina fotografica per riprendere le strane luci che si diceva apparissero in quel luogo, tutto attrezzato proprio per questo scopo, con pellicola apposita.
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L'essere mentre scende dalla vallata[/size] Sfortunatamente la foto che scattò era un po’ confusa, ma non ci sono dubbi a tutt’oggi che la creatura ripresa si un tipico Grigio. Assieme alla macchina fotografica, l’uomo aveva anche una bussola dato che il luogo era nebbioso e lui non era pratico. Mentre era lì, all’improvviso notò uno strano essere davanti a lui, nella vallata che scappò subito via. Lui si fece forza e lo inseguì, e ancora oggi non sa spiegarsi il perché. Fu una reazione impulsiva. Raggiunto il promontorio, girato l’angolo attorno alla montagnetta, rimase di sasso nel vedere un UFO con una cupola sulla sommità innalzarsi in cielo e sparire dalla vista.

Sopra la cupola c’era un quadrato chiaro. Non riuscì a fotografare l’UFO. Ora tutto era avvolto nel silenzio più profondo. Così lui riprese la sua passeggiata fino al villaggio. Dopo mezz’ora di cammino, si rese conto di un paio di cose: la bussola ora puntava a sud invece che a nord, e l’orologio del villaggio segnava un’ora avanti del suo. Ora l’uomo iniziò a sentirsi confuso. Aveva veramente visto qualcosa di strano? Per rispondersi a questa domanda, prese il bus e andò alla cittadina più vicina per sviluppare il rullino, perché era sicuro di aver fotografato la bizzarra creatura! Pareva piccola di statura, e tra il blu ed il verde di colore. Sapeva di aver ripreso qualcosa di importante, o per lo meno, credeva. E trovò i giusti canali per contattare l’ufologo Peter Hough. Il quale sapeva che quello che raccontava Godfrey era troppo bello per esser vero, e ciò lo preoccupò. Dopo averlo incontrato di persona, si convinse che era un uomo credibile, integro e non in cerca di fama e di notorietà per la sua foto. Non c’erano ragioni per credere che si fosse inventato tutto. Così iniziò ad investigare il caso. La pellicola ritraente l’alieno fu analizzata per prima da un esperto di foto di natura selvaggia. L’oggetto ripreso non era un animale di nessuna specie conosciuta. Non si capiva se la figura fosse immobile o meno. Una ricostruzione del luogo originario stabilì che era alto 4 piedi o poco meno.

Poi la pellicola fu mandata ai laboratori della Kodak di Hemel, Hempstead, che rilevarono che la cosa era parte della foto originale e non sovraesposta. Però non si capì che razza di creatura fosse. Poi la foto fu mandata negli USA per ingrandimento al computer e per ulteriori analisi. Il dr. Bruce Maccabee, fisico ottico nella Marina USA, fece la sua dichiarazione di esperto. Immagine
ingrandimento dell'essere Disse che la ripresa a rallentatore usata per le condizioni a bassa luce aveva reso il film troppo granuloso per essere analizzato meglio. – Spero che questo caso si provi definitivo. Purtroppo ora non si può dire che sia così – affermò egli. Si notò qualcosa di strano nella foto. C’era un quadrato bianco sulla collina, proprio dove Godfrey disse di aver visto l’UFO. Forse era una parte del velivolo che lui aveva ripreso senza rendersene conto?
L’uomo non poté dirsi sicuro di questo. L’ufologo poi prese in esame la bussola, che era stata sottoposta ad un forte campo magnetico che aveva alterato la direzione dell’ago, che ora indicava il sud. Hough scoprì che lo scanner della risonanza magnetica duplicò l’effetto. C’era anche il fatto
che non c’era possibilità di provare che la polarità opposta della bussola fosse avvenuta nella zona dell’evento. Per fare un falso, Godfrey poteva averla magnetizzata prima di andare nella landa. Ma ciò non convinceva Hough. Chiamò un’università per fare tests di radiazioni su quella zona, e
non ve ne furono trovate. Poi fece visitare Hough dallo psicologo. Secondo il quale l’uomo diceva il vero, così come lui lo conosceva. Tra l’altro aveva preso a fare strani sogni, da un po’ di tempo a questa parte, in cui vedeva cieli stellati immensi, e poi rimaneva stupito per la perdita di
cognizione temporale che aveva sperimentato.

Così, come ultimo test, fu sottoposto ad ipnosi regressiva dal Dr. Jim Singleton a casa di Arthur Tomlinson il 16 marzo 1988. C’erano anche Peter Hough e Mathew Hill, un amico giornalista dell’ufologo, che avrebbe registrato 3 cassette durante la sessione. Ecco alcuni brani:
dottore: voglio che torni indietro al 1 dicembre dell’anno scorso, quando camminavi nella brughiera. Rivivi quell’esperienza. Dimmi cosa ti successe

Alan Godfrey: cammino lungo la landa! È ventoso. Ci sono tante nubi.
Cammino in salita verso alcuni alberi. Vedo quella piccola cosa, non saprei, è verde e cammina verso di me. Rimango di stucco, non riesco a muovermi e la creatura avanza. Tutto resta confuso. Io, io fluttuo ora, nell’aria ma voglio scendere! E la creatura era lì davanti a me. Oddio! Voglio scendere!…
(lunga pausa)… (il paziente prende a respirare forte)… (singhiozza)… Tutto diventa nero, ora… (Pausa)…
Dottore: - Dici che tutto è diventato nero?
AG: - Mmmm! Non vedo niente. Dormo. Non sento niente… (breve pausa). C’è una luce forte, ora. Non so da dove provenga. Sono in una strana stanza e sento la voce dirmi di non aver paura. Non ho paura, ora. Vedo ancora la cosa verde ma non ho paura, ora. Vengo posto su un tavolo. Mi muovo se voglio, ma non ho paura, e c’è un tubo luminoso che si avvicina a me, parte dai piedi e sale fin sulla testa. Ha una luce dentro come un tubo fluorescente. E quella voce mi dice “non vogliamo farti male, e non aver paura”. Mi riscalda mentre sale sullo stomaco verso la testa. Chiudo gli occhi, mi fanno male! E' andato via, ora… (pausa) c’è qualcosa che il mio naso sente strano (e fa strani movimenti col naso), ma ora anche questo fastidio è andato. Sono in piedi, adesso, ma come mi ci sono messo in piedi non so. Vedo una porta dove uno degli esseri verdi mi fa cenno di seguirlò. Non voglio andare con lui.
Voglio stare qui. Non ho paura qui (pausa)
Dottore: - che succede ora?
AG: - cammino verso una porta dove c’è una luce forte, c’è luce dappertutto e voglio sapere da dove viene. Scendo giù per un corridoio dove c’è una finestra. Oddio! (shoccato) è reale? (forte singhiozzo)… (Pausa)… (il paziente sembra spaventato) non voglio stare quassù… sento ancora la voce dirmi che non c’è nulla da aver paura. E' bello anche se non mi resi conto (vedeva la Terra da un punto alto dello spazio come l’avevano vista gli astronauti dell’Apollo). Ho superato la finestra ora e cammino giù per un corridoio (lunga pausa)
Dottore: che succede ora?
AG: Arrivo alla fine del corridoio. C’è un portello aperto così esco. Sono in una stanza grande, rotonda, su una piattaforma innalzata contro il muro.
La mia macchina fotografica e la mia bussola si allontanano da me. Vanno verso la sfera. E’ difficile riprendermele, e quella sfera si muoveva attorno e diceva che non possiamo stare lì ancora. Ci vuole far uscire e i fori si chiudono nel muro. Non devo aver paura, disse la voce, ma vorrei
tanto tornarmene a casa (pausa) ha mani così grandi…
Dottore: che succede ora?
Ag: scendo giù per un corridoio ancora. È molto luminoso e vorrei sapere ancora da dove viene tutta quella luminaria. C’è un’altra porta, e otlre c’è
una stanza vuota e due delle creature verdi sono con me. C’è una immagine, si muove sul muro e mi chiedo chi ha ripreso quelle immagini?
Dottore: che succede adesso?
AG: guardo le immagini sul muro
Dottore: immagini sul muro?
AG: Mmm. Le creature sembrano preoccupate del danno che essa fa. Le immagini cambiano e appare un altro film e mi chiede se capisco. Io rispondo si. E' ora di andare. Tutto diventa nero. Cammino sulla landa ancora vicino ad una pianta. Certi movimenti – vedo qualcosa. Una creatura verde. Le urlai. Si voltò. Non so cosa sia. La fotografo ed ora si volta ancora. Corre velocissima, voglio sapere cos’è. La rincorro, ha girato l’angolo attorno alla collina. La vedo ora… c’è… c’è un UFO (ride), enorme, a forma di piatto, argentato. Sparisce?
Dottore: che succede adesso?
AG: - Torno a casa. Son le dieci sull’orologio cittadino. Non capisco come mai; erano solo le otto!
Dottore: hai detto che c’erano creature verdi. Descrivile
AG: - era piccola, con grandi orecchie appuntite, e grandi occhi. Neri. Non ha un naso ed una piccola bocca. Le mani sono grandi. Le braccia lunghe. Ed ha strani piedi.
Dottore: cioè?
AG: hanno la forma a V, con due grandi pollicioni. Deve essere difficile camminarci. L’essere si trascina piuttosto che camminare. Non ho paura di lui, anche se pare strano.
Dottore: hai menzionato grosse mani? Vedi altro di queste?
AG: Ha tre grandi dita, come salsicciotti. Grandi salsicciotti. Sono grossi.
Più delle mie mani.
Dottore: quanto pensi siano alte le creature?
AG: 4 piedi. Arrivano al mio stomaco.
Dottore: ora mi chiedo se posso chiederti due domande? Parlasti di un filmato?
AG: ce n’erano due
Dottore: 2 films?
AG: in uno si vedevano scene di distruzione di massa come fosse un telegiornale. C’era mondezza lungo i fiumi, e gente del Terzo Mondo che moriva. Non è bello, per niente
Dottore: vuoi dire qualcosa sull’altro film?
AG: è più o meno uguale, ma diverso..
Dottore: parlamene,
AG: no non ne devo parlare con nessuno.
Dottore: altro da aggiungere?
AG. No

Come Godfrey ricordò meglio tutto, raccontò il suo rapimento affascinando gli astanti. Fu preso a bordo dell’UFO, lo stesso che aveva visto decollare dalla Ilkley Moor. Fu esaminato poi rilasciato. Aveva scattato la foto all’alieno dopo esser stato rilasciato.
Comunque ancora oggi non si è potuto provare che si trattasse di un falso, né Godfrey ha mai cambiato da allora la sua versione dei fatti.

http://209.85.129.132/search?q=cache:RA ... lr=lang_it


Ultima modifica di Bastion il 02/02/2010, 15:06, modificato 1 volta in totale.


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Il caso Khoury
Capelli di alieno – Il paradigma del DNA




Immagine - Nel 1998 furono analizzati dei capelli caduti ad esseri alieni che effettuarono un rapimento a danno di un uomo di nome Peter Khoury. Tali capelli evidenziarono un DNA umanoide anomalo, con la presenza di due tipi di DNA, con un raro DNA di tipo Cinese/mongolo nel fusto del capello e un raro DNA di tipo Basco-Gaelico nella sezione della radice, con dei geni modificati per una maggiore resistenza ai virus ed alle malattie. Successivamente si è appurato che un simile capello poteva essere creato solo utilizzando tecniche di clonazione umana e di ingegneria genetica avanzata. I dati delle analisi confermarono la versione raccontata dal rapito sotto regressione ipnotica.

http://www.croponline.org/leprove.htm#Gli%20anni%20sessanta


(Ringraziamo per la traduzione Sabrina Pasqualetto) - Copyright © B. Chalker 2005

Nella 3 ° emissione, trimestre 1999, dell’ Australasian Ufologist (Vol.3, No.3, “UFO Rapimenti & Scienza: Un caso di strana evidenza”), ho descritto in dettaglio lo strano caso di Peter Khoury e la sua esperienza, nel 1992, con quelle che sembrano essere due entità di sesso femminile, una con gli occhi azzurri e radi capelli biondi e l’altra con i capelli scuri, pelle scura e un aspetto asiatico.

Come risultato di questo incontro, campioni di capelli biondi, apparentemente collegati all’entità bionda, sono stati recuperati e, successivamente, esaminati nel primo studio al mondo in materia di genetica implicato in un incontro alieno. Il mio libro, "Capelli di alieno: DNA e altre prove di rapimenti alieni", uscito nel 2005 e pubblicato da Paraview Pocket Books (una divisione della Simon & Schuster), utilizza il caso Khoury come potente piano di paragone ed esamina le prove in aree geografiche diverse compresi Stati Uniti, Sud America, Africa, Cina, e Australia, mio paese di origine.

Gli eventi bizzarri che si focalizzano su Khoury hanno fornito una straordinaria opportunità di valutare la realtà delle esperienze di rapimento; la scienza tradizionale sta affrontando le polemiche sui rapimenti alieni. Può un approccio mediato e tradizionale aiutare a determinare la realtà dell’esperienza di rapimento? Se questi strani episodi si verificano a livello fisico, almeno per come la intendiamo noi, un analisi del DNA del campione di capelli di alieno dovrebbe offrire un’occasione unica per applicare la scienza a questo settore controverso. Questa sarebbe una prova rigorosa della credibilità delle straordinarie affermazioni di Peter Khoury.

La tecnica di analisi del DNA utilizzata nel caso Khoury va al cuore di una delle affermazioni chiave della teoria alla base del programma dei rapimenti: ibridazione umana da parte di alieni. Essa offre l’occasione per testare la veridicità dell’affermazione che gli alieni stanno creando ibridi costituiti da materiale genetico sia alieno che umano. Se tali affermazioni sono vere, ci dovrebbe essere una certa compatibilità con il campione di DNA alieno, ma anche alcune anomalie non facilmente conciliabili con la ben nota variabilità del DNA umano. Infatti, la nostra analisi iniziale ha confermato che i capelli appartengono a qualcuno che era biologicamente e geneticamente vicino alla natura umana, ma di un tipo molto particolare.

Insieme, le due distinte fasi di analisi del DNA, effettuate sul campione di capelli recuperati dalle esperienze bizzarre di Khoury, forniscono una gamma impressionante di scoperte genetiche. Essi sembrano manifestare avanzate tecniche di manipolazione del DNA e alcune anomalie che solo ora stiamo scoprendo, o stiamo iniziando a dar loro un senso, nel settore della biotecnologia mainstream.

I capelli dell’alieno biondo hanno rivelato una straordinaria anomalia. A seconda che abbiamo analizzato il fusto rigido o il tessuto molle del capello, il suo DNA mitocondriale sembrava essere di due tipi diversi. Dal fusto inferiore del capello abbiamo ottenuto una rara sostituzione di Dna mitocondriale cinese. Ma dalla radice del tessuto molle, abbiamo ottenuto una sorta di DNA basco-gaelico, che aveva una rara sostituzione per quella razza, insieme a diversi altre sostituzioni.

Questo, di per sé, è stato un risultato sorprendente. La metodologia del test ha fatto sì che alcuni incidenti, come contaminazione o errori di laboratorio, venissero esclusi. In ogni DNA umano normale dovremmo ottenere DNA coerente, indipendentemente dal luogo dal quale il campione proviene, sia che si tratti di capelli, sangue o altri tessuti. I biochimici non possono spiegare questa strana anomalia. Non vi sono tracce di un fenomeno, piuttosto raro, chiamato eteroplasmia (dove due diversi tipi di DNA mitocondriale raramente appaiono all’interno dello stesso campione, di solito a causa della coesistenza di mutanti mitocondriali e di molecole di DNA definite "wild-type" all’interno di una cellula o tessuto). La eteroplasmia, che è più facilmente riscontrabile nei capelli umani rispetto ad altre parti del corpo, si riferisce a singole basi di transizione nel DNA mitocondriale. Per esempio, da G ad A o da C a T. Essi non sono grandi cambiamenti. L'esposizione ambientale e l’invecchiamento possono essere fattori determinanti.

Un articolo di ricerca su Nature Biotechnology, uscito nel 2000, che descrive le tecniche di taglio per la clonazione di ibridi nel trattamento della caduta di capelli, fornisce l’ indizio. Possiamo avere incontrato le prove di queste tecniche in uno straordinario analogo alieno grazie all'incontro di Khoury. Forse è ancora più controverso; abbiamo, per esempio, anche i risultati del DNA nucleare e della sua possibile resistenza virale all'HIV-AIDS, come il fattore di soppressione CCR5. Le implicazioni sono sorprendenti poiché meno dell’1% della popolazione ha questo fattore CCR5, che risulta cancellato nella maggioranza, che rende il campione di capelli, già insolito di per se, ancora più provocatorio. E, per aggiungere ulteriore intrigo, la mutazione CCR5 si è verificata solo 5.000 anni fa circa. Inoltre devo notare che i risultati limitati del DNA nucleare non erano sufficienti per ottenere un risultato del tutto esauriente su questo argomento.

Il lavoro tradizionale sul DNA ci ha dato uno straordinario livello di certezza che, nel luglio 1992, sia realmente avvenuto un incontro. Tutte le prove accertano che l’esperienza e l’anomalo capello non costituiscono nè una beffa, nè una allucinazione, nè, tanto meno, una fantasia. Lo studio del PCR sul DNA, ottenuto da campione di capelli, è stato condotto da un gruppo di biochimici, ben consolidati nel loro campo, con un incredibile seguito nelle pubblicazioni e nella ricerca per quanto concerne la biochimica ufficiale. Il loro studio è stato condotto in un laboratorio di biochimica professionale privato; altri studi sul DNA, effettuati dallo stesso team su altri elementi, come ad esempio i campioni provenienti da altri casi di incontri, come quello sulla costa del New South Wales e nel Queensland, il presunto artiglio alieno in California e l'abito indossato da Betty Hill durante il suo famoso rapimento nel 1961 nel New Hampshire, non hanno portato a scoperte così interessanti come quelle trovate nello studio del caso Khoury. Scienziati indipendenti, associati con la ricerca su alcune di queste prove, sono fiduciosi ed impressionati dalla qualità del lavoro dei biochimici delle originali ricerche sul caso.

Senza questa prova fisica, sarebbe stato logico attribuire il racconto del 1992 ad alcuni farmaci che il medico aveva prescritto a Peter per una ferita alla testa. Tuttavia la prova dei capelli ed i conseguenti risultati inusuali di Dna, che, come alcuni sostennero, risultava in conflitto con la realtà dell’incontro, non può essere imputata ad una allucinazione. Durante il suo lungo periodo di terapia medicale Peter ha avuto questa strana esperienza solo una volta. Circa nove mesi prima, un altro incontro, verosimilmente con le stesse donne, solo di recente chiarito, si è verificato senza il beneficio del farmaco, di lesioni o fattori di stress. In questo caso, nessuna prova fisica, come i capelli, fu lasciata.

Ci sono alcune somiglianze notevoli tra la strana donna dai capelli biondi che ebbe un rapporto fisico con il brasiliano Antonio Villas Boas nel 1957, e l'entità bionda di Khoury, anche se ci sono evidenti differenze. Mentre Khoury non ricorda di avere visto dei peli sulla zona pubica e sotto le ascelle della donna, il profilo di DNA emerso dal fusto e dalla radice dei capelli ha prodotto un raro Dna asiatico, mongolo, di solito associato con capelli scuri, ma presente in questi capelli biondi, e il raro Dna basco-gaelico, di solito associato con capelli scuri o di color rosso, ma anch’esso presente nei capelli biondi.

Il campo della genetica può offrire alle ricerche sugli UFO importanti punti di riferimento genetici fornendo eventuali marcatori genetici di rilevanza per aiutarci a svelare la realtà dietro i casi di rapimento. Forse le due femmine di Khoury sono, come alcuni pensano, gli “ibridi” per un progetto genetico alieno. Ma il concetto di ibridi nei casi di rapimento è stato, fino a poco tempo fa, difficile da conciliare con la nostra comprensione delle limitazioni della procreazione di interspecie. Infatti, se abbiamo a che fare con una specie tecnologicamente molto superiore che potrebbe essere biologicamente diversa da noi, ibridi di alieni e umani, risulterebbe scientificamente improbabile e logicamente poco, se non per niente, plausibile. D'altra parte, se gli alieni hanno imparato ad affrontare viaggi intradimensionali e spaziali, probabilmente avranno anche già conquistato le barriere biochimiche che normalmente ostacolano la procreazione tra specie differenti. Ma il ritmo di sviluppo nei settori della genetica e della biochimica nell’ultimo decennio ha ampliato l’orizzonte di questo dibattito in modo sostanziale. Anzi, la transgenetica, cioè il trasferimento di materiale genetico straniero in altri genomi, forse porta l’argomento delle normali barriere tra specie differenti umani verso le affermazioni dell’esistenza di alieni ibridi.

Certamente sarebbe più comodo se esistessero decine di campioni come quelli pervenutici dall’ esperienza di Khoury e se la loro analisi avesse rivelato dei risultati più consistenti. Ma per ora abbiamo solo questo anomalo campione, il quale ci ha fornito uno strano profilo di DNA. Nel frattempo, le nostre scoperte continueranno ad essere sottoposte a revisione e discussione. Mentre il caso Khoury conferma l’utilità di un approccio forense al DNA, la vera sfida per i ricercatori è quella di determinare se queste anomalie sono valide e significative. Per fare questo, i ricercatori dei casi di rapimento dovrebbero cooperare in un programma di sperimentazione incentrata sul profilo del DNA. La sperimentazione di un numero significativo di campioni legittimi ci permetterebbe di convalidare o invalidare le apparenti anomalie finora riscontrate. Tale strategia potrebbe aiutarci a stabilire se gli alieni sono una realtà biologica e se davvero qualcuno di loro sta visitando il nostro pianeta sequestrando esseri umani.

Il percorso affrontato in questa sede è una sorta di potente paradigma del DNA, con una strana prospettiva aliena. Essa affonda le sue radici saldamente nel campo della scienza. Nel mio libro “Hair of the Alien – DNA e le altre prove forensi di Alien Abduction” mi concentro su questo approccio forense del DNA come prova di rapimenti alieni. Mentre si da importanza al caso dei "capelli alieni" di Peter Khoury a Sidney, Australia, si stanno esaminando altri casi ed esperienze provenienti da tutto il mondo. Mentre la validità di questa prova verrà discussa, il mio obiettivo primario è quello di promuovere un approccio scientifico forense nell’esaminare il controverso caso di rapimenti alieni, focalizzandomi su un approccio in cui il DNA fornisce convincenti prove biologiche.

Parte di questo approccio comporta l’esame del DNA per trovare "modelli non darwiniani", i quali potrebbero riflettere un'"influenza" extraterrestre o da parte di esseri intelligenti; un segno di un intervento o una evoluzione artificiale. Il "Gruppo per l'evidenza di anomalie fisiche" (Anomaly Physical Evidence Group) ha esaminato questo argomento intrigante incentrato, in parte, su insolite mutazioni, polimorfismi, il nostro DNA "di scarto" e in altri aspetti. Alcune aree interessanti sono oggetto di esame.

Il professor Paul Davies dell’Università di Macquarie, la cui base si trova all’interno del Centro Australiano per l’ Astrobiologia, ha ipotizzato che una sorta di modello lungo il tipo di codice matematico, descritto nel romanzo, poi diventato film, "Contact", di Carl Sagan, può essere codificato nel nostro "DNA di scarto". Mentre questo suona come fantascienza, in particolare se codici matematici o simbolici sono stati individuati, l’idea non è così malvagia come sembra. Ho brevemente discusso questa particolarità con Paul Davies nel corso di un giorno post laurea alla Macquarie University il 12 aprile 2005. Egli ha indicato che le speculazioni sul suo "DNA di scarto", come prova dell’esistenza ET, sono destinate ad essere serie. Egli sentiva che l’idea non era meno seria di quella di cercare "segnali radio" di ET (per esempio SETI, che concorda, non aveva formulato alcuna prova credibile finora). Allora perché non provare qualcosa che è molto più semplice e potenzialmente anche alla portata delle nostre attuali capacità tecnologiche, alla ricerca di indizi codificati nel nostro DNA. Io gli ho detto che ciò si intersecava con un lavoro sul quale mi stavo concentrando ed ha espresso interesse nel vedere il mio libro. Se ciò si sviluppa solo a livello settario resta da vedere.

La scienza ci può aiutare a navigare attraverso l’intricato argomento UFO. Carl Sagan, in uno dei suoi ultimi libri, ha sostenuto che la scienza possa essere una candela nel buio "di un mondo ossessionato dal demone", Sagan assurge che il mondo è troppo invaghito di credenze discutibili. Tuttavia credo fermamente, ed i risultati preliminari di certo ne sono un sostegno, che la scienza, con una particolare attenzione verso un approccio forense del DNA, può contribuire a illuminare il cammino attraverso questo tema complesso e engnimatico. In definitiva potrà rivelarci qualcosa in più su noi stessi e, forse, molto sulla realtà degli UFO, che sembrano invadere il nostro mondo.

http://simonebarcelli.org/2009/10/capelli-di-alieno-il-paradigma-del-dna/



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Il caso Andrews


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Ann e Jason Andrews

Il caso di abduction dell’inglese Jason Andrews è uno dei più eclatanti, da premettere che è stato sottoposto ad accurati esami psichiatrici ed è risultato assolutamente sano di mente.

Per rendervi l’accaduto, ho riportato qui una parte dell’intervista durante il programma italiano “Piazza Grande” condotto da Giancarlo Magalli, in cui Jason Andrews e sua madre sono stati ospiti il 5 dicembre 2005.

Le parole della madre di Jason: “Immediatamente dopo la nascita di Jason nella sua stanza non lo trovavamo più, nella carrozzina, magari era nascosto sotto il letto oppure dietro alla porta… E’ stata una cosa che è andata avanti per dei mesi.

Quando questa cosa smise, noi non ci preoccupammo più e al 4° compleanno le cose cominciarono veramente a diventare pesanti.

Dopo la festa del compleanno ci fu una tempesta molto forte, sentivamo bussare alla porta e andavamo ad aprire, ma non c’era nessuno e poi c’era una specie di lampo di luce che aveva illuminato la stanza. Jason che dormiva si alzò, andò verso la porta e cominciò a parlare di numeri in codice binario, tutta una serie di formule strane. Andando verso la porta continuavano sempre più forti i rumori e tutta la casa era piena di rumori, di gente che batteva, sembrava gente che batteva e quindi io a un certo punto l’ho fermato e gli ho detto: - Dove stai andando?

E lui mi ha detto:<< Devo andare mi stanno aspettando>>.

Dopo questo episodio ci furono tutta una serie di episodi paranormali all’interno della nostra casa, una cosa che andò avanti per parecchio tempo fino all’età di 12 anni, prima che riuscimmo finalmente a scoprire cosa stesse succedendo.”

Per dare ai lettori un'idea più precisa dei fatti che riguardano Jason può essere utile riportare la trascrizione di un'intervista che egli concesse un po' di tempo fà alla televisione Discovery Channel.

Intervistatore: è ormai ben documentato il fatto che tu possieda capacità a dir poco inusuali! Affermi di aver dovuto sopportare rapimenti alieni per tutta la vita, ma ora sei giunto ad una fase in cui li accogli come benvenuti e desideri imparare sempre più cose da loro. Giungi addirittura ad affermare che "essi" hanno risvegliato in te la consapevolezza di essere tu stesso di origini aliene. Visto che ti hanno insegnato tante cose puoi spiegarci, per esempio, come fai a viaggiare e a proiettarti in astrale?

Jason: non è la stessa cosa, si tratta di due abilità differenti. Per proiettarmi in astrale in un altro posto devo semplicemente concentrarmi e desiderare fortemente di vedere quel luogo, tutto quel luogo; voglio trovarmi lì nella stessa realtà in cui esisto qui per diventare capace di vedere e di essere visto. Una parte di me, il me stesso, la mia energia va in quel posto e invia immagini al mio cervello. Mentre sono lì posso anche comunicare con le persone e il mio cervello può immagazzinare tutte queste informazioni come se stesse lì fisicamente. Ovviamente, visto che gran parte delle mie energie fisiche è ancora qui a supportare il mio corpo, è probabile che in quell'altro posto io sia visto come un'apparizione, un fantasma o qualcosa di simile; nel frattempo io sono anche in grado di camminare e di fare conversazione in quest'altra realtà: è un po' come guardare la televisione mentre, nel frattempo, stai facendo un sacco di altre cose.
Viaggiare in astrale, invece, è molto più facile e la maggior parte della gente può farlo, che ne sia cosciente o no. Succede quando si esce fuori dal corpo ed è uno stato in cui ci si può muovere agevolmente attraverso gli oggetti, i muri e si può andare dovunque. Più ci si impadronisce della tecnica e più velocemente si può viaggiare per raggiungere qualsiasi luogo, anche lo spazio, senza aver più paura di soffocare o di annegare.

Intervistatore: quando dici di "aver visitato" in Australia Isabelle de Beaumont- una signora con cui non ti eri mai incontrato prima - una settimana prima di partire realmente dall'Inghilterra, come hai fatto a proiettarti lì se non ci eri mai stato prima? Non sapevi ancora dove fosse realmente la casa, come fosse e come apparisse Isabelle, eppure hai descritto perfettamente tutto ciò e la stessa Isabelle ha riferito con dovizia di particolari la conversazione che avrebbe avuto con te.
Come è possibile viaggiare in astrale verso una destinazione sconosciuta?

Jason: la prima cosa che si deve imparare è che il tempo non esiste e che bisogna uscire dalla diffusa convinzione che il tempo scorra in forma lineare. In quel caso io riuscii a vedere nel futuro abbastanza da sapere dove mi sarei trovato la settimana seguente. Vidi come sarei arrivato lì e come avrei incontrato Isabelle, per questo fui in grado di riconoscere lei e la sua casa. Non c'ero mai stato prima ma ero così eccitato all'idea di andare in Australia e volevo vederla prima per controllare se fosse in grado di sostenere tutta questa storia. Lei era in grado e lo fece alla grande ed è stato un piacere trascorrere del tempo con una persona tanto illuminata.

Intervistatore: stai dicendo che puoi vedere nel futuro? Puoi prevedere i disastri che stanno per accadere. Per esempio, la tragedia in America dell'attacco alle Torri Gemelle, hai potuto vederla in anticipo?

Jason: certo che l'ho vista.

Intervistatore: e perchè non hai cercato di avvertire le autorità o di dirlo a qualche giornalista?

Jason: una delle cose più importanti che ho appreso da "Loro" è che non abbiamo il diritto di interferire. Ogni persona ha il proprio destino: un tempo per vivere e un tempo per morire. Ciò che accadde l'11 settembre 2001 è stato orrendo ma era destino che accadesse, doveva accadere. So che questo sembra crudele, ma i familiari delle vittime impareranno a reagire, troveranno nuovi significati nella vita e, forse, troveranno nuovi affetti. Tutto ciò rientra nello schema delle cose e ricordatevi che siete voi, la specie umana, che orchestrate i vostri destini fino alla fine. A volte mi è capitato di "vedere" incidenti che stavano per accadere a membri della mia famiglia o ad amici e sono intervenuto per avvertirli ed impedire che quei fatti avvenissero. Ricordati: il futuro non è mai scritto sulla pietra e, dato che il tempo non esiste, possiamo modificare gli eventi; però il fatto di impedire ad un mio amico di trovarsi in una macchina che avrà un incidente è una piccola cosa e non sarà certo in grado di modificare profondamente il futuro, mentre per un grave disastro nazionale è diverso. Mettiamolo in un'altra maniera: l'evento dell'11 settembre ha determinato tutta una nuova serie di eventi-alleanze di nazioni, movimenti di eserciti, giornalisti mobilitati etc. che, per dirla come direbbe la Scienza, ha determinato un enorme fenomeno di causa-effetto. L'intera umanità ha la responsabilità di aver reso l'11 settembre possibile, già a partire dall'invenzione dell'aereo e delle bombe. Ancora non vi rendete conto di quanto sareste potenti senza tutta questa porcheria, perchè?

Intervistatore: puoi spiegarti, per favore?

Jason: devi capire che tutto, assolutamente tutto su questo pianeta - incluso il pianeta stesso - è energia. Ci può essere insegnato come usare questa energia, come manipolarla - ed è quello che faccio io - rispettandola. Osserva la grana del legno di un tavolo al microscopio: vedrai un'infinità di minuscole molecole che si stringono l'una all'altra per dare al tavolo la sua densità, per renderlo abbastanza resistente da sostenere il peso delle cose, anch'esse costituite di energia imbrigliata. Quando bruciamo il tavolo che accade? Il fumo si alza dal fuoco: abbiamo trasformato un tipo di energia densa in un altro tipo di energia. Questo fenomeno accade per tutte le cose: niente muore o cessa di esistere: si limita a trasformarsi in un tipo di energia o vibrazione differente. La stessa cosa accade agli uomini quando muoiono. Il corpo fisico cessa di essere, torna alla terra o diviene fumo con la cremazione, mentre l'anima - ovvero l'energia - continua ad esistere per assumere un'altra forma fisica o, per esempio, per esplorare l'universo. Sebbene io non concordi in tutto con la teoria della reincarnazione nel senso che riguarda le "vite precedenti", sono certo che le energie da noi percepite come "anime" possano assumere qualunque forma desiderino, in qualunque parte dell'universo e oltre.

Intervistatore: e allora come spieghi quei medium che dicono di ricevere messaggi dai trapassati?

Jason: è semplice: queste persone, questi medium, sono già un gradino più su di voi, nel senso che sono in grado di usare l'energia - voi lo chiamereste un "dono" - che permette di "vedere" con la vista interiore. Alcune energie si lasciano dietro una traccia, una specie di "lettera" e questi medium sono in grado di leggere tali "lettere". Tutte le forme di energia possiedono una memoria, anche l'acqua, e questo è stato verificato dalla scienza. Immagina un fiume che ogni anno viene imbrigliato per un certo periodo e che poi riprende il suo corso nei canali quando le chiuse vengono aperte, se uno di tali canali non viene chiuso il flusso dell'acqua tenderà ad ignorare la nuova via e cercherà di ripercorrere quella usuale. In altre parole il fiume "ricorda" il percorso seguito per secoli e "vuole" scorrervi dentro. Tutti voi sareste in grado di usare questi poteri se riusciste a liberarvi delle vostre paure e dei vostri dubbi. Gli esseri umani erano in grado di fare queste cose migliaia di anni fà: tutti usavano la telepatia, la visione a distanza ed erano in grado di vedere in anticipo gli avvenimenti futuri; ma ora queste facoltà sono perseguitate. L'unico motivo per cui ora tu sei qui e mi stai intervistando è perchè, secondo i vostri standards, io sono "strano", "differente" e ciò mi rende interessante per il grosso pubblico.

Intervistatore: Jason, tu sei uno splendido giovane con grandi conoscenze, è questo il tuo segreto? "Loro" ti hanno dato una conoscenza tale da permetterti di fare ciò che vuoi?

Jason: prima di tutto lasciami dire che nessuno è onnisciente perchè ciò è concesso solo alla "Fonte Primaria", all'"UNO". Poi ti dico che sei in errore perchè il segreto non è il possedere una "conoscenza" - o la conoscenza assoluta - ma è l'arte di usare la conoscenza che si possiede, averne la chiave. Impara ad usare la tua conoscenza ed andrai lontano.

Intervistatore: hai menzionato la "Fonte Primaria", l'UNO, presumo che tu ti riferisca a Dio?

Jason: suppongo di si, se è così che volete chiamarlo.

Intervistatore: cosa hai capito di Lui?

Jason: ho capito che eoni fa c'era il vuoto e che a un certo punto in tale vuoto apparve una specie di energia. Crescendo, tale energia divenne sempre più potente e, col tempo, la "Fonte" si divise in altre energie simili a lei. Per essere esatti ci furono dodici forme di energia, ed è qui che la vostra Bibbia fà confusione: quando gli Scribi parlano di dodici Apostoli, delle dodici tribù di Israele etc., si sarebbero dovuti riferire, invece, alle dodici "Entità" prodotte dalla "Fonte". Queste nuove forme di energia si dispersero nel vuoto e crearono gradualmente l'Universo acquistando, col passare delle decadi, sempre più conoscenza. Così, tecnicamente, la vostra teoria del "Big Bang" potrebbe considerarsi corretta se riusciste a capire che tutto è energia e che tale energia reagisce contro se stessa. Secondo ciò che ho compreso tali dodici energie divennero sempre più intelligenti e sempre più indipendenti finché, alla fine, tre di esse commisero il crimine massimo: si rivoltarono contro la "Fonte" interferendo con la creazione che avevano contribuito a modellare. Come ho detto prima, noi possiamo dare avvertimenti in anticipo, ma non possiamo mai interferire direttamente. In conseguenza delle loro azioni le energie ribelli vennero scacciate dalla "Fonte" (è quello che la vostra Bibbia chiama la "cacciata" degli angeli ribelli). Ciò non significa che tali energie fossero demoniache ma non possiamo ignorare il ruolo che si erano assunte. Le nove energie rimaste vi hanno visitato diverse volte durante la storia e voi le avete conosciute sotto forma di grandi uomini come Gesù Cristo, il Buddha, Maometto etc., ma esse hanno visitato anche molti altri posti nell'universo e sono sempre state acclamate ed adorate allo stesso modo.

Intervistatore: mi piacerebbe molto approfondire questi argomenti, Jason, ma non abbiamo molto tempo a disposizione e così passo ad altri tipi di domande: potresti parlarmi del tuo metodo di guarigione?

Jason: bene, fondamentalmente accade quando dormo. Sento dove e quando andare in un posto specifico - per esempio dove è accaduto un grave incidente - e mi reco lì viaggiando in astrale. Di solito le vado a trovare nel posto prima che gli eventi accadano ma aspetto e poi fornisco l'aiuto che posso dare. Alcune delle vittime possono salvarsi e in quel caso mi applico per guarirle o per tenerle in vita in ospedale finché non iniziano a migliorare, ma per altri quello è il momento della fine del loro tempo fisico e anche lì mi adopero per aiutarli a raggiungere il loro prossimo stadio. Alcune di queste persone sono molto confuse, come se non capissero di essere morte, altre sono invece arrabbiate perché pensano di avere ancora un sacco di cose da fare; in quest'ultimo caso io e gli altri come me li assistiamo gentilmente per portarli ad accettare la situazione. Prima hai parlato delle Torri Gemelle: io ero lì e ho cercato di fare tutto il possibile per aiutarli e c'erano molti altri come me. Altre volte, invece, quelli di voi che sanno come proiettarsi vengono da me, a casa mia, e mi chiedono aiuto per malattie e cose simili che riguardano loro stessi o i propri familiari ed io vado con loro e faccio quel che posso. Quando i miei genitori permettono a dei visitatori di venire qui a casa io opero anche delle guarigioni fisiche ed è sempre lo stesso procedimento: si tratta di smuovere e sbloccare le energie all'interno del corpo delle persone. Non ci sono certezze, ma, se il danno si è instaurato da poco tempo, spesso il mio aiuto riesce a migliorare le cose. In questi casi cerco, poi, di insegnare alle persone come comportarsi in seguito e per la maggior parte dei casi tutto va per il meglio.

Intervistatore: è affascinante: persone - persone normali - che si proiettano in casa tua, e tu riesci a vederle facilmente?

Jason: certo che le vedo, e a volte è molto divertente perché alcuni di loro, sebbene perfettamente visibili, appaiono completamente fuori posto... Ricordi che ti ho detto che tutte le energie possono essere lette più o meno come una lettera? Bene, spesso il governo, l'esercito o altra gente come loro mi mandano certe persone (probabilmente con l'intento di spiarmi) ma io li riconosco subito. Lo sai che durante la Guerra del Golfo tutti dicevano che Saddam era pazzo perchè affermava di essere spiato psichicamente dagli Americani che si servivano di spie in grado di proiettare i propri corpi spirituali? Quelle persone non facevano altro che praticare la visione a distanza e proiettarsi su quelle coordinate per riportare informazioni strategiche. Te l'ho detto, ci sono molti di voi che possiedono queste facoltà.

Intervistatore: passiamo molto rapidamente ad un altro argomento: tu affermi anche di essere a conoscenza dell'esistenza di "Figli delle Stelle". Per chi non conosce quest'argomento, puoi spiegare chi o cosa sono questi bambini e perchè si trovano qui in questo specifico momento?

Jason: i "Bambini delle Stelle" di solito nascono in famiglie dove uno dei genitori è stato rapito dagli alieni, che ne sia consapevole o no. Questi bambini sono incredibilmente intelligenti già da piccolissimi e percepiscono fin dall'inizio, sebbene amino profondamente i propri genitori, di provenire da qualche altra parte là fuori, tra le stelle. Questa sensazione spesso li riempie di tristezza e di desiderio di capire chi sono in realtà, anche se sono consapevoli che, quando saranno pronti, riceveranno le informazioni che desiderano, proprio come è accaduto a me. Si accorgeranno molto presto di non essere in sintonia con le richieste e le convenzioni di questa società e, crescendo, si sentiranno sempre più limitati dai propri corpi fisici. Sentiranno crescere in sé il proprio potere e avvertiranno in sè l'esistenza di ben altre capacità ma dovranno attendere finché tutto ciò non gli verrà confermato. Uso il verbo "confermare" perché questi ragazzi sanno già perfettamente chi sono e - cosa più importante - perché sono qui in questo preciso momento storico. In definitiva essi sono la vostra salvezza, essi sono la nuova razza umana che, se le verrà permesso, condurrà il mondo su un sentiero di pace e di comprensione. Questi ragazzi ormai vengono riconosciuti in tutto il mondo e il Dott. Richard Boylan, in America, lavora già con molti di loro; la stessa cosa accade in Australia e, sia pur meno diffusamente, nella stessa Inghilterra. Molti dei cosiddetti "esperti scientifici" sono scettici sulle capacità e le motivazioni di questi ragazzi ed altri li pongono addirittura sotto la supervisione di psichiatri "per il loro bene".

Intervistatore: tutto ciò è sbalorditivo, Jason. Ma, insomma, quanti ragazzi di questo tipo ci sono attualmente?

Jason: non sta a me dirlo; percepisco chiaramente che non devo rivelarlo senza il loro permesso. Posso solo dire che ormai ce ne sono abbastanza da fare la differenza e il permettere loro di rivelarsi dipende da voi.

Intervistatore: Jason, voglio ringraziarti per il tempo concessoci e mi rendo conto che, all'inizio dell'intervista, hai detto che non avresti fatto nessuna dimostrazione dei tuoi poteri perché non ami i giochetti da salotto ma non è che potresti fare qualcosa, anche una piccola cosa, solo per i telespettatori?

Jason: non mi piace esser messo in queste situazioni: sono stato il più onesto possibile con te riguardo alle cose che sono in grado di fare ma tu ancora mi chiedi delle prove. Non mi stupisco che il vostro pianeta si trovi in un tale stato penoso visto che nessuno di voi è disposto a credere a niente e a nessuno senza prove. Bene, visto che l'intervista è finita non vi serve più che la telecamera funzioni o che le luci siano accese, vero?"

E a quel punto il faro principale che illuminava Jason si spense ed il cameraman scoprì con stupore che, sebbene il video ripreso non avesse subito danni, la telecamera aveva smesso di funzionare e fu impossibile rimetterla in azione, pur non presentando difetti apparenti. Questi fatti vennero riportati in seguito sulla registrazione audio dell'intervista.


Riflessioni di Jason

Non mi aspetto che crediate a tutto quel che vi dirò, vi chiedo solo di mantenere la mente aperta. Mi è stato concesso di venire qui, su questo piccolo pianeta azzurro in pericolo, nel disperato tentativo di risvegliare nelle persone il loro vero potenziale basato su:
- la consapevolezza di essere tutti parte dell'Universo
- la consapevolezza di essere connessi con la Madre Terra
- la padronanza delle proprie capacità psichiche usate per il bene dell'Umanità e con lo scopo di aiutare la gente a:
- rifiutarsi di seguire ciecamente come pecore gli altri e di derogare solo a questi ultimi il diritto di pensare
- diventare tutto ciò che vogliono essere senza limitazioni di sorta.

Dopo aver detto queste cose e le altre che ho chiesto a mia madre di aggiungere al libro, voglio ancora sottolineare che sono una persona assolutamente normale, per citare il Bardo "Se mi ferisci, forse non sanguino?" (dovrei aggiungere "alla lettera"! Se c'è una cosa che non posso soffrire è la vista del sangue , soprattutto del mio!) Al momento attuale la maggior preoccupazione del me stesso sul piano umano è quella di far funzionare bene la macchina e di trovare una casa più accogliente per me e per la mia Jacquie! Non credo di essere migliore di qualcun altro, sono solo differente, e il mio lavoro consiste nell'aiutare gli altri.

Ho una fiducia totale nelle potenzialità fisiche e mentali degli esseri umani perchè lo leggo nei loro cuori e sto solo cercando di fare la mia parte il meglio possibile.

Tra tutte le abilità che possiedo preferisco di gran lunga quella che mi permette di aiutare gli altri riconoscendo il vero essere celato all'interno di Ciascuno di loro. Sia che le mie guarigioni avvengano a livello fisico o astrale, io sono qui per aiutare.

Le persone che conoscono il vero io spesso mi fanno domande tipo: "Perchè mi trovo qui?"- "Da dove vengo?" - "Qual'è la mia missione?" e addirittura, "A che serve tutto questo?"

Altra gente mi pone domande più "concrete" tipo: "da quanto tempo ti trovi qui?", "Hai conosciuto Atlantide, eri già qui a quel tempo?", "Esiste davvero la magia?", "Cos'è questa storia dei "Bambini delle Stelle?"

E' strano che nessuno mi abbia ancora chiesto se ho conosciuto Elvis! Tutto ciò mi dà molto fastidio ma, nel caso abbiate cominciato anche voi a farvi strane idee vi rispondo subito: "No, non conosco Elvis!"

Comunque, tornando a cose serie, posso dirvi che mi trovo qui da millenni, sotto varie forme. Ho visto la Terra distrutta centinaia di volte e non ho dubbi che accadrà di nuovo. Dovete iniziare a pensare al di fuori dei vecchi preconcetti per capire da dove vengo veramente. Quando avrete afferrato l'idea che il tempo non esiste vedrete l'intero universo che si riavvolge su se stesso, i fatti accadono e riaccadono in eterno.

Voi continuate ad arrovellarvi sui misteri di questo mondo, sui resti di edifici costruiti con tecnologie avanzate in quello che, secondo il vostro computo, era un tempo trascorso da millenni. Adesso provate a cancellare il fattore tempo e date di nuovo un'occhiata agli stessi misteri, ai testi che parlano di macchine volanti etc.: forse anche voi comincerete a capire. Aprite gli occhi, non tutto è stato costruito dal genere umano; molte cose sono state realizzate da altri viaggiatori che sono giunti qui di tanto in tanto e ciò è accaduto, per esempio, nel caso delle Piramidi. Tutto ciò che vi eccita tanto è, semplicemente, conseguenza del riavvolgersi dell'universo.

Gli Atlantidi: certamente erano una razza di cui essere fieri, osservarli ci dava la stessa sensazione che provereste voi vedendo vostro figlio che primeggia in tutti gli sports! Quando essi realizzarono tutto ciò che potevamo aspettarci da loro pensammo: "Beh, finalmente ce l'abbiamo fatta!" Ci costarono molta fatica e rappresentarono al meglio tutto ciò che avevamo sperato per l'umanità. C'eravamo riusciti: la loro cultura raggiunse tutti gli angoli del pianeta - erano un popolo intelligente che viveva in armonia - ed erano così intelligenti... La stessa vostra Bibbia parla del Giardino dell'Eden, pensateci! E' per questo motivo che incontrate sempre tante cose attribuite a loro!

Gli Atlantidei non erano semplicemente un'altra razza, come gli Aztechi o i Sumeri, essi erano il genere umano finalmente evoluto. Questa è la parte che non riuscite a capire: gli Atlantidei inglobavano tutte le razze umane in tutto il pianeta, erano i vostri progenitori. E poi si spensero. Tutto quel lavoro, tutto quell'orgoglio per averli generati, ed essi gettarono via tutto. Purtroppo, sebbene di tipo spirituale, la loro intelligenza li rese molto creativi ed essi la volsero ben presto verso la tecnologia . All'inizio ciò non creò danni e servì solo a divertirli, ma poi giunsero le armi e la gelosia di chi aveva meno nei confronti di chi aveva di più e, alla fine, giunsero le guerre. Essi si resero responsabili non solo della propria distruzione ma anche di quella della Terra che li aveva nutriti con tanto amore.

Pensateci! Da dove sono giunti genii come Leonardo da Vinci, Albert Einstein e Wolfgang Amadeus Mozart?

Non si è trattato di semplici casi fortunati, no, queste persone hanno scavalcato le generazioni ed hanno avuto chiari ricordi del tempo passato nel paradiso di Atlantide. Io credo nel Buddismo quando afferma che esista un giudizio per le azioni compiute in vita e che se si è vissuti bene si ha diritto ad una prossima incarnazione migliore mentre se si è vissuti male si scende di uno o più gradini. Alla fine ognuno di voi dovrebbe progredire abbastanza da poter ascendere attraverso le dimensioni e, così, nel caso di Einstein e degli altri come lui, la loro genialità non è stato altro che un richiamo all'intelligenza suprema che essi avevano già posseduto in altre vite.

Sfortunatamente questo processo avviene anche in senso inverso, come accade nel caso del gruppo degli "Illuminati" o, se preferite, di quelli che vogliono il "Nuovo Ordine Mondiale".

Sono riusciti a manipolare la situazione, grazie alla loro suprema intelligenza, e non si comportano certo come i Buddisti. Scoprirete che quelli ai vertici del potere sono tutti discendenti diretti degli Atlantidei, tutti con una memoria totale del loro intelletto originario. E, naturalmente, sono stati proprio loro i principali responsabili della fine di Atlantide, e sono pronti a farlo ancora. Essi sono pronti a servirsi di tutti i mezzi, anche dell'azione di certe razze rettiliane che hanno dei piani ben precisi. Essi hanno anche il totale controllo sui capi della terra - marionette nelle loro mani - convinti che denaro e potere siano tutto.

Ma anche queste marionette riceveranno un duro colpo, infatti quelli che li manipolano usano denaro e potere solo in vista di scopi ben maggiori: essi vogliono le anime degli esseri umani, le anime della gente che, come pecore, li seguiranno ciecamente, abbagliati dalla promessa di un qualcosa che renda le loro vite confuse degne di essere vissute.

Ma nessun potere, nessun essere o forza suprema potrà mai togliervi ciò che sarà sempre con voi: la vostra anima che è l'essenza di tutto ciò che voi siete. Voi indossate i vostri corpi come indossate i vestiti e ciò vi serve per godere degli aspetti fisici della Grande Madre, per vedere i colori della natura, sentire il tocco di un'altra persona, odorare i fiori, interagire con altre anime simili, toccare la vita altrui e amare e proteggere la bellezza del regno animale. I vostri corpi non sono altro che strumenti tecnologici costruiti allo scopo di farvi apprezzare il mondo fisico. L'energia della vostra anima è la forza indistruttibile di tutti gli esseri umani e non potrà mai essere controllata da un'altra forza, neanche se sarete voi a volerlo. Così, state attenti, questo è ciò che gli Illuminati vogliono: essi vogliono voi, tutti voi. Cercano di porsi in rivalità con l'"UNO" o, come dicono i Nativi Americani, il "Tutto Che E'.

Riguardo al controllo del pianeta c'è da dire che essi hanno già vinto la partita, non riuscirete a fermarli, è troppo tardi. Da quando, nelle ultime decadi, la tecnologia è cresciuta così selvaggiamente essi hanno raggiunto il massimo a cui aspiravano ed ora hanno il controllo completo. E' per le marionette che mi sento un po' triste, ancora non hanno capito che denaro e potere presto non avranno più alcun valore e che il peggio non tarderà ad accadere.

La magia: esiste? Certo che esiste, e, come ogni cosa sul pianeta, è lì per essere usata da voi. Così, in che consiste? La Magia è semplicemente la manipolazione delle energie presenti tutt'intorno a voi; può essere usata per controllare l'elettricità oppure per fare giochi da salotto tipo "far muovere gli oggetti". La levitazione è una facoltà alla portata di tutti e potete usarla non solo per voi ma anche per gli oggetti pesanti. Quelli che giunsero prima di voi - umani e non umani - conoscevano tutto questo; come pensate, altrimenti, che siano state costruite le Piramidi e gli altri edifici ciclopici? Rendetevi conto che tutto il pianeta dipende da frequenze elettromagnetiche per mantenere la rotazione, quelle stesse frequenze su cui sono sintonizzate le apparecchiature elettriche di tutti i tipi. Sono come l'aria che respirate, non potete vederle ma sapete che ci sono.

Ricordatevi anche che tutto, nell'esistenza, si riduce ad energia, in una forma o nell'altra. Spingete i vostri pensieri un poco oltre e capirete che la Magia non è altro che la capacità di manipolare tale energia. Tuttavia per riuscire a fare ciò dovrete prima diventare un tutt'uno con quell'energia, solo così potrete leggerla, comprenderla e, finalmente, piegarla ai vostri ordini. Spesso si dice che il pensiero ha un potere enorme e, ricordate le mie parole, è vero. E' difficile descrivere a parole una tale prodezza ma, per esempio, provate a immaginare questo: vi trovate in fondo ad una grande stanza e un vostro amico si trova al capo opposto; volete parlare al vostro amico ed è chiaro che, se userete un tono di voce normale, egli non potrà udirvi. Invece se urlerete egli vi ascolterà sicuramente. In effetti sarete costretti ad alzare la vostra voce su di una frequenza più alta capace di afferrare le energie vibranti tutt'intorno a voi affinchè le vostre parole giungano all'amico.

Quest'esempio è molto semplice ma spero vi possa aiutare a capire un po' di più come funziona la magia.

In questo campo c'è un'altra cosa che viene spesso fraintesa e riguarda la cosiddetta "magia nera". Io, personalmente, odio quando la gente parla di queste cose; non esiste niente del genere. La magia è magia e sono soltanto le persone ad essere buone o cattive.

Bambini delle Stelle o Indaco: loro sono qui in questo momento solo per insegnare e non per salvare.

Da sempre mi è chiaro che io sono qui non per cambiare il corso della storia ma soltanto per dare il mio aiuto, e soltanto nel caso in cui tale aiuto mi venga richiesto. I Bambini delle Stelle fanno esattamente la stessa cosa.

Noi non possiamo interferire con voi come specie ma possiamo cercare di insegnarvi ad intraprendere la strada giusta per diventare ciò che siete veramente. I Bambini delle Stelle sono una realtà, dovete abituarvici. Eppure continuate ancora a giudicarli secondo i vostri standards pensando che, solo per il fatto che alcuni di essi siano molto giovani - tre o quattro anni - e che ancora non sappiano leggere o scrivere, essi non siano in grado di darvi degli insegnamenti. Come siete arroganti, essi non partono dal livello di un normale bambino ma da molto più su. Le loro abilità non dovrebbero essere giudicate secondo le vostre misurazioni intellettive basate sul saper leggere, scrivere e far di conto: questi bambini sono così avanti da non aver praticamente bisogno di queste cose. Essi possono 'leggere' quando vogliono facendo scorrere le mani sulle pagine di un libro e coglieranno anche la traccia energetica dello scrittore, percependo sia il succo della storia che lo stato d'animo in cui veniva scritta. Alla fine non avranno la stessa immagine che avreste voi di quel libro, ma lo avranno compreso a modo loro. Non lasciatevi ingannare dalla loro età, pensate piuttosto a connettervi con loro e a permettere alla vostra forza vitale di fondersi con la loro per apprendere, per diventare una cosa sola, per diventare ciò che siete veramente e che dovete essere.

I cambiamenti della Terra: quando al vostro mondo accadrà l'inevitabile - e state certi che accadrà - i Bambini delle Stelle si salveranno. Come me, essi continueranno, sebbene in un'altra forma e non importa cosa accadrà : anche se il pianeta finirà noi TUTTI continueremo. Tuttavia la forma in cui voi continuerete è una cosa a cui dovreste pensare fin da adesso! Avete fatto abbastanza da guadagnarvi una nuova incarnazione su un nuovo pianeta? Ho sentito che gli scienziati ipotizzano che una volta la Terra abbia avuto un pianeta gemello; credete a me, ne ha avuto più d'uno e tutti adatti alla vita: capite dove voglio arrivare?

Forse la distruzione del vostro pianeta sarà conseguenza diretta del potere degli Illuminati o, forse, il vostro sole - che non è altro che una enorme sfera di idrogeno - riuscirà a penetrare le barriere che proteggono la Terra oppure esploderà cancellando tutto il Sistema Solare.

Oppure può darsi che la stessa Madre Terra ne avrà abbastanza di tutta la rovina che avete causato ai suoi doni, deciderà che il troppo é troppo e farà in modo che il proprio nucleo - la sua forza vitale - fermi la rotazione e si lascerà morire per conservare un po' di dignità. Forse essa si arrabbierà - ad un punto che non potete neanche immaginare - e vi procurerà tutta una serie di disastri che culmineranno con gli oceani che si solleveranno e spazzeranno via la terraferma. Forse finalmente i delfini e le balene potranno rioccupare il posto che compete loro e che avevano prima che iniziasse l'esperimento della razza umana: quello di intelligenze guardiane del pianeta.

Se so cosa accadrà? Forse, ma, ancora una volta, niente è scritto nella pietra. Il vostro destino può essere cambiato ma tocca a voi deciderlo. Vi suggerisco di pensarci seriamente.

Recentemente mi è stato chiesto quale sia la mia visione della realtà. La mia percezione della realtà è che non c'è alcuna realtà. Poichè io ritengo che tutte le forme di vita e tutti gli oggetti altro non sono che energia di un tipo o di un altro la realtà, in tale contesto, non ha alcun senso.

Tuttavia penso che l'energia costante in tutto il mondo sia quella dell'emozione e si può dire che la mia visione della realtà coincida con la percezione della vibrazione d'amore.

Naturalmente la visione della realtà cambia da uomo a uomo: per qualcuno può essere lavorare cinque giorni alla settimana e poi andare al pub nel week end, per qualcun altro può coincidere con la famiglia e con i figli e per qualcun altro può essere basata sull'ambizione e su una buona carriera professionale.

Va tutto bene, basta che vi aiuti.

Per me, tuttavia è diverso, perchè ho la fortuna (o la sfortuna, se preferite) di vedere al di là delle cose reali e tangibili e di abbracciare il tutto oltre ciò che dato per sicuro. Finchè l'energia spirituale dell'amore incondizionato nutrirà l'intero universo - e questa è la mia visione della realtà - dovete credere nella sua continuazione.

Cercate di vivere in pace ed armonia o, come firma sempre le lettere mia madre:

Con Tanta Luce e Amore

Jason Simon Andrews



EPILOGO

(Quella che segue è una conversazione tra Jason e sua madre).

Ho chiesto a Jason se lo Tsunami è stato l'inizio dei cambiamenti terrestri e mi ha risposto:

"No. L'intero processo è iniziato molti mesi fà. Se avete avuto problemi con l'impianto elettrico o con la ricezione di radio e televisione sappiate che quelli erano già risultati indiretti dei cambiamenti nel campo d'energia. L'energia sta cambiando per prepararvi al prossimo stadio. Quando accadrà? Ancora una volta, dipende da voi. Non c'è limite di tempo perchè il tempo non esiste. Il tempo è solo un qualcosa inventato dagli uomini per illudersi di controllare le cose.

Il cambiamento avverrà soltanto quando - e ripeto "quando" - il mondo sarà pronto per il prossimo stadio, ma le energie hanno già iniziato a cambiare per prepararsi. Ho già detto che la Terra comincia a stancarsi degli abusi compiuti dagli uomini e il prossimo stadio è inevitabile.

Oltretutto, lo Tsunami non è iniziato come disastro naturale. Ho 'sentito' che è stata fatta detonare una bomba sotto il fondo dell'Oceano Indiano e ciò ha causato un movimento delle placche tettoniche.

E' stato questo a determinare il terremoto sottomarino che ha causato l'onda disastrosa."

Jason, nel libro abbiamo parlato della tua preoccupazione per gli esseri disincarnati. Lavori spesso con tali esseri?

"Alcune anime vengono attratte da me o, più correttamente, dalla mia energia ed io devo aiutarle ad andarsene. Non è molto diverso da quando sono presente sulla scena di incidenti o fatti tragici; in quei casi, però, mi adopero anche per i vivi, aiutandoli fino all'arrivo dei soccorsi fisici."

Ho chiesto a Jason di ripetere che tipo di aiuto presta in questi casi.

"Vengo attirato dal campo di energia delle persone quando esse sono ancora in vita e spesso vengo visto vicino a loro in modo molto reale. Quando mi trovai sulla scena della tragedia dell'11 settembre venni visto con l'aspetto di un pompiere. Come ho detto prima, faccio ciò che posso per guarirli o tenerli in vita fino all'arrivo dei soccorsi. Alcune persone sono ferite gravemente e, sebbene possano riprendersi in ospedale, io ascolto prima i loro desideri. Se mi dicono di lasciarle andare perchè ne hanno avuto abbastanza e non se la sentono di continuare io faccio un passo indietro e le lascio spirare".

A questo punto l'ho interrotto, dicendogli che lui dovrebbe in ogni caso fare tutto il possibile per salvare vite umane ma lui ha risposto: "assolutamente no, il farlo non è nelle mie possibilità, è nelle loro ed io obbedirò sempre ai loro desideri."

Ho insistito dicendo che, forse, in questi casi lui dovrebbe andare contro i desideri delle persone, visto che potrebbero guarire, e mostrare più compassione. Dopo avermi fissato in silenzio per alcuni secondi mi ha risposto:

"Se in queste situazioni io provassi compassione non potrei fare il mio lavoro. La compassione è un'emozione e le emozioni spesso finiscono per intralciare questo lavoro. Ultimamente mi sono molto stancato perchè come molti, molti altri, ho prestato il mio aiuto durante la tragedia dello Tsunami. Esistono altre centinaia di persone "normali" che sono in grado di viaggiare come me e fanno tutto ciò che possono. Tuttavia tanti "soccorritori" non ce la fanno a sostenere ciò che vedono - cosa più che comprensibile - e crollano per l'emozione. A quel punto, che aiuto possono dare? Deve intervenire qualcun'altro, lasciare il proprio lavoro e soccorrere questi soccorritori: tutto ciò non fa che creare altri problemi.

Capisci cosa sto dicendo? Se mi lascio condizionare dalle emozioni non sono più in grado di fare quello che devo fare. A parte lo stress mentale ci sarebbe anche il senso di colpa di aver forzato qualcuno a 'decidere' di voler vivere. Tu parti dal presupposto che tutte le vite umane siano preziose - e lo sono, non mi fraintendere - ma voi siete molto di più ed è questo che, prima di tutto, vi dà la capacità di scegliere. E' questo che vi rende ciò che siete - avete il libero arbitrio - e il potere di scegliere da soli; è questo che vi rende degni".

Poi ho chiesto a Jason delle varie storie miracolose di sopravvissuti allo Tsunami - alcuni sono stati ritrovati vivi quattordici giorni dopo - perfino in buone condizioni. Uno di essi era un bambino ritrovato a galleggiare su di un materasso, e non era nemmeno stato bruciato dal sole. In fatti come questi potevano essere coinvolti dei "walk-ins"? (N.d.T. "Walk-In"= entità che si impadronisce di un corpo).

La sua risposta è stata illuminante:
"E' molto probabile. Non ho visto notizie su questi eventi particolari ma, con tanti corpi liberi, può darsi benissimo che molte entità abbiano pensato che fosse giunto il momento del proprio compleanno - nel senso letterale della parola! Nel caso del bambino illeso la spiegazione è facile; vedi, quando un'entità "cammina dentro" un corpo non le importa lo stato dell'"involucro". Può darsi benissimo che quel bambino sia stato, in realtà, ferito, ustionato o, addirittura, morto da un certo tempo. Quando l'entità si prepara ad usare un corpo ha anche il potere di ripararne i danni, ma solo prima di prenderne possesso; è una cosa che non può essere fatta dall'interno perchè, una volta entrata nel corpo, l'entità perde i propri poteri. Da quel momento, infatti, essa è inibita dalla forma umana e diviene soggetta alle vostre stesse leggi fisiche.

E' questo che ha dato origine a tutte quelle storie di persone uscite miracolosamente illese da catastrofi: esse sono state 'riparate' prima dal nuovo inquilino! Molte volte si legge che queste persone in seguito soffrono di amnesia: è perchè più a lungo lasci un corpo senza l'occupante originario, più difficile è l'accesso ai suoi ricordi da parte del nuovo arrivato. Di solito quando l'anima se ne va se ne vanno anche tutti i ricordi di quella incarnazione."

Ho interrotto Jason chiedendogli se tutti i "walk-ins" sono extraterrestri. Ha risposto:

"Definisci "extraterrestre", mamma."

"Lo sai: esseri non originari di qui."

E' rimasto a fissarmi per un momento e poi mi ha detto, con un sorriso sghembo:

"Ma nessuno di voi è di "qui".

Ho insistito chiedendo spiegazioni e mi ha detto:

"Devi ricordarti che la creazione di ogni cosa è iniziata con l'UNO ed è scaturita da esso. Le vostre anime non sono originarie di questo mondo, esse si limitano ad occupare i veicoli predisposti per loro; per esempio un bambino è il risultato della creazione operata da entrambi i genitori e così l'anima, che è una forma di energia indistruttibile, diviene umana solo quando 'stabilisce la sua residenza' in un corpo umano.

Così, tecnicamente, voi siete tutti extraterrestri perchè non c'è nessuno di voi che venga 'da qui'. Poichè tutto proviene dall'UNO non importa dove vi capiti di risiedere, siamo tutti la stessa cosa: energia proveniente dall'UNO. Ciò è vero anche per il Sistema Solare, per i pianeti, per i soli, le galassie e l'infinito: sono tutti energia proveniente dall'UNO.

Ed è a questo che voi umani dovete aspirare: dovete comprendere che siete tutti parte l'uno dell'altro, siete un'unica collettività. Solo quando smetterete di giudicarvi l'un l'altro e accetterete questa verità assoluta sarete pronti ad ascendere e ad unirvi agli altri esseri superiori per sviluppare il vostro vero potenziale. Così come è vero che tutti ci creiamo il nostro destino attraverso le scelte fatte, così è altrettanto vero, su scala superiore, che il nostro destino finale è la comprensione e l'accettazione del nostro ruolo nell'UNO creatore.


Notizie su ANN ANDREWS

Ann Andrews è nata nella parte sud di Londra ed ha avuto un'infanzia povera ma felice. Sua madre era una casalinga della classe media ed aveva ereditato un grande amore per la natura e per gli animali dal proprio padre rumeno. All'età di dodici anni Ann si trasferì in campagna e lì incontrò suo marito Paul che, all'epoca, aveva 26 anni. Hanno due figli: Daniel di 25 anni e Jason di 21. Dopo la nascita di Jason iniziò a venire alla luce una parte della loro vita che fino ad allora era rimasta nascosta: sia Ann che Jason erano stati rapiti dagli Alieni. Da quel momento tutta la famiglia iniziò ad essere bersagliata da strani avvenimenti paranormali. Furono necessari 12 anni prima che gli Andrews scartassero tutte le spiegazioni razionali e, finalmente, accettassero la possibilità di una reale interazione aliena nelle loro vite.

Ann è autrice anche di "Rapiti : vera storia di un rapimento alieno nell'Inghilterra rurale"(1998) che testimonia la realtà della loro situazione di allora, le loro paure, la loro rabbia e la loro confusione.

"Jason, il mio figlio Indaco" è stato invece scritto sulla base di una raggiunta pace dovuta alla consapevolezza di quanto accaduto. Ora l'intera famiglia si sente capace di affrontare la questione aliena e tutti i fatti paranormali che continuano ad accadere in casa loro, anche se, di tanto in tanto, accadono ancora cose che li lasciano sbigottiti.

Ann afferma che, ormai, per qualche strano motivo, loro tutti si sentono grati.

http://shaika81italy.spaces.live.com/blog/cns!538A73FC85B17040!434.entry


Ultima modifica di cagliari79 il 03/02/2010, 09:26, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 04/02/2010, 19:27 
Il caso Reeves, John

The 1965 Brooksville, Florida Case
John Reeves: First Man on the Moon



by Billy J. Rachels

Prima che ci fosse Gulf Breeze c'era Brooksville, Florida, conosciuta come il Campidoglio UFO del mondo durante il 1960 e 1970. Nel 1968 ho lavorato in trasmissioni radiofoniche, ho commentato anche lo sbarco Neal Armstrong nel 1969, messa in onda la copertura di rete di reciproco su WCNH AM/FM a Quincy, FL. Poco dopo, ho sentito parlare di un uomo in Brooksville dicendo che è stato il primo uomo a mettere piede sulla luna. Nel 1970 e nel 1971 andavo a trovarlo e il luogo di atterraggio, la sua polvere di luna e calchi in gesso delle impronte.

La nostra storia inizia quando un metalmeccanico ex dal freddo del Nord decide di ritirarsi a Sunny, Central Florida. Nasce John Frank Reeves -- nel 1961 ha comprato una piccola casa sulla strada statale 50. Si trova 10 miglia da Brooksville e non troppo lontano dal Golfo del Messico. Mr. Reeves, che è uno dei più trascurati contattati di tutti i tempi, è un uomo semplice e onesto, con una formazione limitata. La sua forma di esercizio preferita è fare lunghe passeggiate dietro la sua casa nella sabbia, che ricorda un paesaggio collinare. Fu in una di queste passeggiate per il tempo libero che aveva il suo primo incontro con esseri provenienti dallo spazio. Era il 2 marzo 1965, e tra il 1965 e il 1971, avrebbe avuto una serie di incontri con il Popolo spaziale (come li avrebbe chiamati).

In quel giorno nel 1965, è stato a metà pomeriggio, a circa mezzo miglio da casa sua. Proprio come ha superato una duna di sabbia ha visto uno spettacolo incredibile. Circa a 100 metri di distanza vide un disco-oggetto seduto per terra con quattro cavalieri d'Italia. Mr. Reeves ha descritto l'oggetto come un disco di colore grigio argenteo, con una cupola nella parte superiore, ed emetteva un rumore sordo. Egli ha stimato che il diametro fosse di 40 piedi, da 8 a 9 piedi nel suo punto più grosso, e la distanza dal bordo del disco al suolo è stata di circa 3 1/2 piedi. John Reeves più tardi avrebbe costruito un modello in legno dalle reali dimensioni nel suo cortile.

Ora ritorniamo alla descrizione dell incontro. John non aveva mai visto niente di simile prima, e si muoveva con cautela.

Mentre si avvicinava allo strano oggetto notò una cifra di circa 25 metri dal piattino. Ha detto che sembrava avere della stratta pelle luminosa che copriva tutto il corpo. Più tardi, ha pensato che potrebbe essere stato un robot. L'essere si trasformò improvvisamente e cominciò a muoversi verso di John, tirando dalla sua parte un piccolo oggetto quadrato, simile a una macchina fotografica. L'essere, tenuto il dispositivo al livello del mento, spinse un pulsante che causò un flash estremamente luminoso. Mr. Reeves tentò di fuggire, ma inciampò in un cespuglio e perdette i suoi occhiali. Sdraiato per terra, guardò l'essere in quanto aveva raccolto gli occhiali e glieli porse. Ora John era abbastanza sconvolto. Come l'essere ebbe fatto il suo ritorno alla nave, caddero a terra due pezzi di carta, poi entrò l'oggetto tramite una sorta di pedane/scale sul lato inferiore. Mr. Reeves ha poi descritto qualcosa che non potrà mai dimenticare. Il piattino cominciò a ruotare in senso antiorario, prima lentamente, poi più veloce, come aumentò gradualmente la rotazione decollò e lasciò la zona, ad alta velocità.

Qualche tempo dopo, guardò le carte che caddero dal disco, con quello che sembrava essere la scrittura per la stazione radio locale. Egli è stato intervistato dall'Air Force. L'Air Force gli confiscò i documenti, e diverse settimane dopo gli restituirono un diverso tipo di carta senza alcun tipo di scritte.

Lo sceriffo locale e redattore di un giornale hanno detto di avere trovato il signor Reeves essere un uomo normale, sincero e onesto. Dopo alcuni ulteriori avvistamenti sono state effettuate nella zona - uno di basso livello - l'Air Force ha portato alcuni alti ufficiali e alcune attrezzature speciali, poi ha chiuso a tutti l'intera area, anche per lo sceriffo e i aiutanti. L'Air Force in seguito ha dichiarato che l'avvistamento era una bufala.

Mr. Reeves avrebbe avuto ulteriori avvistamenti e contatti con gli esseri. Il suo più importante contatto ha avuto luogo il 6 agosto 1968, quasi un anno prima che Neal Armstrong sbarcasse sulla Luna. Rispondendo ad una inspiegabile voglia di andare nella stessa parte del bosco dove aveva incontrato il piattino, vide lo stesso tipo di nave, e incontrò nuovamente il Popolo dello spazio per diverse ore. Fece loro molte domande. Loro parlavano inglese, così come altre lingue. Gli dissero che le loro navi erano fatte di una sostanza super forte, molto più forte dell'acciaio, ma leggero come l'alluminio. Descrisse gli esseri come belli, magri, alti, con la pelle liscia e caratteristiche simili a quelle orientali, ma solo leggermente.

Portavano tute aderenti ad un pezzo, e sembrava di essere nel loro 30s, anche se ha affermato di essere molto più vecchi. Gli chiesero se gli sarebbe piaciuto fare un viaggio verso la Luna. John disse subito di sì, sentiva di potersi fidare di loro.

L'intero viaggio (andata e ritorno). Sbarcarono sul lato oscuro della Luna, dove ha trovato la loro base racchiusa in una grande cupola trasparente, in cui egli era in grado di camminare comodamente con la sua camicia a maniche corte. Vorrei sottolineare che negli ultimi due anni, Richard Hoagland sostiene di aver trovato strutture simili nelle foto NASA Moon.

Inutile dire che, essendo il primo uomo sulla Luna, gli occhi del signor Reeves "quasi uscivano dalle orbite". Rendendosi conto che avrebbe avuto bisogno di una prova del suo viaggio, si chinò e raccolse un po' di polvere lunare in una bottiglia di medicina, e raccolse un cristallo grande quanto una palla da softball. Più tardi, quando parlò con gli scienziati del suo viaggio, disse loro che la Terra era più a forma di uovo, e che si potevano vedere le nuvole di luce sulla Luna. Egli non ha mostrato loro la polvere e le rocce, perché temeva che avrebbe confiscato i suoi campioni.

Un anno più tardi, come Neal Armstrong passò sulla superficie della Luna, disse: "la superficie della Luna varia dal grigio al farinoso molto scuro. Il pavimento è ricoperto da una polvere grigia che vanno da molto finemente granulato di grandi perle Glasslike molto molto simile al carbone della terra. Egli ha anche detto che poteva vedere le nubi di luce in lontananza, si uniscono, ma si dividono rapidamente. Nel loro viaggio di ritorno, hanno fatto notare che la Terra è più a forma di uovo.

Ho visto la polvere. E'stato molto più bello della polvere del carbone. Ho anche guardato in un libro su tutti i tipi di rocce e non potevo trovare qualcosa che ha trovato. Il cristallo che Giovanni mi aveva permesso di tenere, anche se non mi avrebbe dato un campione. Teneva la polvere e il cristallo chiusi in cassaforte. Lui avrebbe mostrato loro quasi niente, e ho dovuto pregare per vederli. Mi mostrò anche un duplicato di una bandiera che aveva dal loro mondo, dicendo che aveva la reale in una cassetta di sicurezza (non ho mai saputo se questo era vero). La gente dello spazio disse a John che il loro pianeta natale era chiamato Moniheya. Era grande 32000 miglia circa, con 30 paesi, la popolazione totale di 15 miliardi.

Nel settembre del 1972, le colline deserte di sabbia dove Giovanni amava passeggiare e incontrarsi con il popolo dello spazio, non c'erano più. Gli sviluppatori avevano iniziato rimozione degli alberi e l'appiattimento sulle colline per fare posto a un parco. E... sì, qualcuno ha ancora quel sito originale di atterraggio nel cortile.

Mr. John Reeves è ormai defunto, ma la sua pretesa di essere il primo Earthman sulla Luna vivrà per sempre nei cuori dei ricercatori come me.

NOTA DELL'EDITORE: (Brent Raynes) ritorna tra il 1969 e il 1975, ho fatto diversi soggiorni a Brooksville. Ho incontrato gente del posto, come Ramona Hibner e Eula Lewis, e sentito tutti i tipi di storie affascinanti di UFO, alieni, e bigfoot. E, naturalmente, ho incontrato John Reeves a casa sua. E 'stato un circo. La gente veniva da quando ero lì, e il signor Reeves raccontò la sua storia a loro, come ha detto a me. Egli non sembra stancarsi di raccontare la sua storia più e più volte.

Prese la gente intorno alla sua proprietà per visualizzare un curioso monumento che aveva costruito per il Popolo dello spazio. Nelle vicinanze è stata la replica Saucer che il signor Reeves aveva costruito, come indicato nel suddetto articolo.

Mr. Reeves era un uomo molto bello e aperto. Sembrava credesse davvero alle sue storie. Ramona sentiva che era stato "programmato", con certi ricordi, da un'intelligenza aliena, e che i suoi ricordi e le esperienze non potrebbe essere attendibile come prova oggettiva di ciò che è effettivamente emerso nel corso dei suoi "incontri". E, naturalmente, sui dettagli si potrebbe abbellire e distorcere con la frequente rielaborazione.

Tuttavia, Brooksville effettivamente utilizzati per il Campidoglio UFO della ricerca mondiale, e John Reeves è stato il suo contatto celebre!

http://ufoexperiences.blogspot.com/2007 ... eeves.html



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MessaggioInviato: 07/02/2010, 10:20 
Las Vegas UFO Crash, 18 aprile 1962

Pochissimi resoconti di crash retrodatati si svolgono in una riserva militare. La maggior parte delle relazioni sono dei civili che hanno successo sulla scena di un evento straordinario. La distruzione di un rapporto riguardante un oggetto presso la base aerea di Nellis, fuori Las Vegas, Nevada, nel 1962 è l'eccezione che conferma la regola. Il vasto complesso di Nellis è il luogo in cui uno sembra sia caduto un disco volante tutt'ora in mano al governo e alla forza aerea. E ci sono, letteralmente, decine di testimoni in prima persona che videro l'accaduto.


Immagine Come molti dei rapporti degli incidenti UFO, il caso di Las Vegas è stato trascurato dalla maggioranza della comunità dei ricercatori UFO. Frank Edwards, che ha citato il caso Roswell in un singolo paragrafo del suo libro del 1966 "Dischi volanti - Serio affare", ha scritto di più nel suo libro del 1964 "Strange World" riguardo l'incidente vicino a Las Vegas. Anche se spesso ha scritto a memoria e non sempre è possibile verificare i fatti, ha gettato le basi del caso e lo ha segnalato prima di chiunque altro.

Anche secondo lui, un oggetto avvistato su Oneida, New York, era diretto a ovest. Ci sono state segnalazioni dal Kansas e dal Colorado, e le indicazioni di qualcosa di vicino al suolo al di fuori di Eureka, Utah. Qualcosa di estremamente luminoso, ha illuminato le strade di Reno, Nevada, come il sole di mezzogiorno, per poi girare verso Las Vegas, molto più a sud est. Si vide una luce molto forte, e scomparve dai radar della Nellis Air Force Base a dieci mila piedi di altezza.

Migliaia di persone videro questo oggetto mentre attraversava il paese la sera del 18 Aprile 1962. L'aeronautica fece scattare immediatamente il cover-up e spiegarono che si trattò di un bolide, una meteora così brillante che potrebbe illuminare il buio come il sole del pomeriggio. Cioè, la spiegazione riportata è di un fenomeno naturale che è raro, interplanetario, ma certamente non sotto il controllo intelligente.

Edwards ha sostenuto che solo un giornalista vide l'"esplosione" dell'oggetto. Il "Las Vegas Sun" aveva pubblicato la storia, e Edwards, senza intervistare un solo testimone, lo aveva utilizzato come base per il suo resoconto.

L'edizione del Sun del 19 aprile segnalava ESPLOSIONI ROSSE BRILLANTI E FLARES NEL CIELO DI LAS VEGAS. La loro storia non ha lasciato dubbi su quello che era successo e stessa cosa per quanto riguarda ulteriori testimoni. Nella guida del paragrafo, Jim Stalmaker, un giornalista del Las Vegas Sun, ha riferito di "una spada fiammeggiante" che aveva iniziato una ricerca a terra per uno strano oggetto volante non identificato, il quale aveva allertato la Air Force in diversi stati.

Un portavoce del Comando della Difesa Aerea del Nord a Colorado Springs. Colorado, il tenente colonnello Herbert Rolph, riferisce ai giornalisti che i primi ad osservarlo, nel Oneida, New York, zona, avevano visto una sfera luminosa rossa a ovest. Volava molto in alto, non faceva rumore, e scomparve in pochi secondi.

Il radar captò l'oggetto, e gli operatori lo videro come striature nel Midwest. Il Comando della Difesa Aerea allertò un certo numero di basi, comprese Nellis - Las Vegas. I rapporti indicano che i piloti erano decollati per scramble dalla Base Aerea di Luke, vicino a Phoenix.

A Nephi, Utah, in accordo al Las Vegas Sun, testimoni hanno riferito che l'oggetto luminoso rosso volava in testa. Quando se ne andò, ci fu un boato simile a quella dei motori a reazione.

Edwards pensò che poteva provenire dai motori dei caccia intercettori che davano la caccia all'Ufo. Poi, secondo le relazioni, l'UFO scese vicino a Eureka, Utah, ci fu un'interruzione del servizio elettrico di una centrale elettrica vicino al luogo di atterraggio. E' decollato pochi minuti dopo, continuando verso ovest. E' stato visto sopra Reno, Nevada, a quanto pare cambiò improvvisamente rotta e si diresse verso sud, poi scomparve dagli schermi a est di Las Vegas.

Nella Contea di Clark, Nevada, l'ufficio dello sceriffo è stato subissato di chiamate telefoniche per "l'esplosione". Testimoni hanno detto che l'oggetto era in viaggio quasi orizzontalmente a nord-est di Las Vegas, fino all'esplosione finale dalla direzione di Mesquite, Nevada.

Il vice sceriffo Walter Bun, che ha guidato la ricerca e l'unità di soccorso, si è trasferito in jeep con l'unità nella zona di Spring Mountain in jeep per la ricerca di relitti. In una intervista telefonica condotta nel novembre del 1988 Butt mi ha detto che cercarono per tutta la notte, e quando albeggiò continuarono, utilizzando un aereo. Non trovarono nulla di importante, tranne alcune ceneri che avrebbero potuto essere i resti di un falò acceso settimane prima da un cacciatore.
Quando nessuno segnalò un aereo abbattuto o mancante, Bun e gli altri sospesero la ricerca.

Frank Maggio fu anche menzionato nella storia del Las Vegas Sun, un fotografo del giornale cercò Frank Maggio nella rubrica telefonica di Las Vegas. Non esisteva, ma c'era un laboratorio fotografico Maggio. Pensò fosse la stessa persona, e lo chiamò.

Non poteva aggiungere nulla alla storia che era apparsa sul giornale. Egli descrisse l'UFO come una "tremenda spada fiammeggiante". Ci fu una serie di esplosioni luminose che si spensero nel cielo. Scomparve a est di Las Vegas.

Il prossimo passo sembrò ovvio. Nel 1969 l'Air Force aveva annunciato la chiusura del Project Blue Book, l'indagine ufficiale riguardante gli UFO. Sei o sette anni più tardi, i files Blue Book sono stati declassificati, e chi potrebbe arrivare a Maxwell Air Force Base vicino a Montgomery, Alabama, potrebbe fare la ricerca in essi. Non molto tempo dopo i files furono trasferiti al National Archives di Washington, DC, e copiati su microfilm. Chiunque con le risorse può acquistare copie di essi. Novantasei rotoli di microfilm a 22 dollari al rotolo. Tutto quello che dovevo fare era verificare nei files del Blue Book e vedere che cosa avevano da dire sul caso.

Il 18 aprile, secondo i files Blue Book, c'è stato un avvistamento radar nella Base Aerea di Nellis, il quale è stato etichettato in un primo momento come "non identificato", ma poi fu cambiato in "Dati insufficienti per una analisi scientifica." Nella memoria che registrava il progetto (ATIC FORM 329) la causa è stata riassunta come: "avvistamento radar". Vari oggetti veloci. (Importante osservare che) l'osservazione iniziale di 060, nessuna altezza. Scomparso a 105 [gradi] az [at] 10.000 piedi di altitudine. Heading tentatively NE, tuttavia scomparso istantaneamente a Sud. Osservato dal radar di ricerca e di altezza. "Nessun avvistamento visivo".

L'ultima affermazione era ridicola. Nessun avvistamento visivo, eccezion fatta per tutte quelle persone a Las Vegas che avevano chiamato l'ufficio dello sceriffo. Nessun avvistamento visivo, fatta eccezione per Frank Maggio, che ha riportato la fine di fuoco per l'oggetto. Nessun avvistamento visivo, tranne Walter Butt che ha guidato un gruppo di ricerca nel deserto alla ricerca del relitto.

Ho continuato a cercare il file, cercando un punto di riferimento per l'avvistamento da Eureka, Utah: le informazioni circa l'avvistamento nei pressi Nellis erano disponibili al Las Vegas Sun, ma non nel file ufficiale dell'aeronautica.

L'indice principale non ha mostrato alcun avvistamento nello Utah il 18 aprile, ma ha fatto una lista di meteoriti il 19 aprile. (Più tardi le note nel file stesso confermarono la data del 18 aprile). Il progetto registrato sulla memoria affermava: "L'oggetto è apparso sopra Cuba e apparentemente sbarcarono fuoristrada a ovest di Eureka, Utah. Abbastanza luci foto elettriche che controllavano le luci dei lampioni della città. Essi annotarono "RPTS multiple. Tentativo di recupero dal Col. Amico e dal dottor Hynek". Il loro resoconto: "Era un Astro, probabilmente un meteorite".

Ci fu una cartella di file disponibili, ma non era stata depositata nel luogo in cui avrebbe dovuto essere bloccata alla fine di aprile del 1962. Inclusi in essa c'erano una serie di relazioni da parte di funzionari militari scritte poco dopo l'incidente.

Secondo il capitano Herman Gordon Shields, che è stato interrogato alla Hill Air Force Base di M. Douglas Crouch, il capo delle sezioni investigazione criminale: stavo volando con un aereo C-119 mi trovavo al posto di sinistra [il posto del capitano]. Eravamo approssimativamente a circa due miglia a ovest di La Van, Utah, volando a 8.500 piedi MSL (sul livello del mare). La nostra vera velocità era un po' meno di 170 nodi. Stavamo facendo una svolta a destra da una linea di circa 068 gradi a 165 gradi. Eravamo circa 25 gradi dal banco dell'aereo e avevamo girato per circa 30 gradi in una linea di circa 098 o 100 gradi, quando cominciò a diventare molto luminoso nel cock-pit (cabina di pilotaggio). L'illuminazione proveniva dall'alto. Lampeggiava lentamente. La mia prima impressione, mentre l'intensità era bassa era che fossero le luci di atterraggio di un altro aereo. Naturalmente, quando l'intensità aumentò, è stato escluso automaticamente. La cabina è stata illuminata dall'alto. Nel C-119 vi è un quadro strumenti al centro del pozzetto sopra il soffitto della cabina di guida. La fonte di luce veniva da questa zona che non si vedeva più, in altre parole, dritta alla base di questo pannello strumenti, perché né il tenente Larson, né io abbiamo visto la fonte di illuminazione. Abbiamo continuato il turno. L'intensità della luce aumentava fino a quando abbiamo potuto vedere gli oggetti (a terra) luminosi come il giorno per un raggio di cinque-dieci miglia dal velivolo. Probabilmente aveva un diametro di circa 20 miglia o giù di lì. Gli oggetti erano sul terreno, sulle colline intorno a noi, erano chiaramente distinguibili. I colori erano distinguibili. Era brillante come luce diurna. L'intensità della luce diminuiva più velocemente quando aumentava. Dopo che la luce era diminuita di intensità stavamo ancora cercando la fonte di luce, e ho notato un oggetto alla mia sinistra, tra l'ala e la parte inferiore della fusoliera, sembravano degli aerei atterrati sulle colline. In questi minuti la luce era diminuita e le colline diventarono nuovamente buie. Era di nuovo notte. E questo oggetto, che ho visto era luminoso. Aveva un aspetto molto sottile paragonabile alla dimensione di una sigaretta, che è il diametro rispetto alla lunghezza dell'oggetto. La parte anteriore, o la parte inferiore dell'oggetto era molto brillante, di un bianco intenso, come un fuoco di magnesio. La seconda metà, la sezione di poppa, era di un colore giallastro chiaramente distinguibile.

Direi che l'oggetto è stato praticamente diviso a metà, la parte anteriore era di un bianco intenso, la sezione di poppa aveva un colore giallastro.

Più tardi nella stessa relazione, il capitano Shields ha detto, "Ho visto solo un oggetto sottile. Non so quale forma aveva. Era un oggetto sottile ... Nessun'altra traccia lo seguiva. Era stato chiaramente definito. L'ho visto per un brevissimo periodo, forse uno o due secondi".

Era disponibile anche nelle file Eureka una relazione non classificata dell'intelligence che correva a sette singolo pagine distanziate su fogli di formato Legal. Molti dei testimoni hanno riferito solo di una palla di fuoco nel cielo. La loro relazione segnalava una serie di esplosioni dopo che l'oggetto era sparito (boom sonico?), e una scia di fumo grigio.

Un uomo a Silver City, Utah (nome cancellato nel 1976 dai funzionari dell'aeronautica) ha affermato che l'oggetto era una palla di luce incandescente delle dimensioni di un pallone da calcio. Ha detto che era bianco con sfumature giallastre e un giallo brillante fiamma frastagliata proveniente dalla parte posteriore (il quale conferma la descrizione del capitano Shields). Il testimone sconosciuto ha affermato:

Come l'oggetto passò sopra Robinson (Utah), rallentò, e dopo, si sentì un suono ansimante, l'oggetto "schizzò" di nuovo. Dopo che questa procedura era stata ripetuta tre o quattro volte, l'oggetto cominciò a scendere a terra e diventò di colore bluastro e poi bruciato o si è oscurato. Dopo che l'oggetto ha cominciato a rallentare ha cominciato a oscillare nel suo percorso.

Al termine della relazione, Crouch ha scritto:

Il responsabile della relazione è Chief Criminal Investigator, OS-9, la sicurezza e la Law Enforcement Division, Hill Air Force Base, Utah. Analisi preliminari indicano la logicità di ciascuno degli osservatori intervistati, persone mature, e che ogni persona è convinta di aver osservato un oggetto tangibile, non identificabile come un pallone o un aeromobile di tipo convenzionale. La teoria che l'oggetto era un aeromobile con equipaggio è stata abbandonata a causa della forma e del colore fiammeggiante della coda dell'oggetto, oltre al fatto non ci sono segnalazioni di aerei dispersi in quest'area. Non erano presenti nessuna condizione meteorologica o astronomiche inusuali, le quali avrebbero potuto fornire una spiegazione per l'avvistamento. Nessun test missilistico è stato condotto nelle immediate vicinanze. L'ipotesi che l'oggetto fosse un meteorite caduta è in dubbio a causa delle dichiarazioni di tre osservatori che descrivono la traiettoria orizzontale, più la descrizione dei suoni provenienti dall'oggetto.

A causa della inaccessibilità della valle, a dieci miglia di larghezza per 15 miglia di lunghezza in cui l'oggetto in apparenza è atterrato, non è prevista nessuna ulteriore ricerca. Con il completamento di questa relazione iniziale, nessuna spiegazione è stata sviluppata per la luce brillante nella zona, l'oggetto stesso, o lo spegnimento dell'oggetto.

La relazione finale è stata firmata da Douglas M. Crouch e dal maggiore Charles W. Brion, capo, Sez. e Law Enforcement Division, Hill Air Force Base, Utah.

Secondo l'indagine delle forze aeree, l'avvistamento aveva anche mostrato che l'oggetto era sceso vicino a Eureka, Utah. Era stato segnalato in quella zona un oggetto luminoso color arancio, abbastanza luminoso per spegnere le cellule fotoelettriche.

Ma anche con le conclusioni tratte dai primi investigatori dell'avvistamento, la forza aerea inviò in Utah l'8 maggio 1962 J. Allen Hynek e il tenente colonnello Robert Friend. Crouch li accompagnò nella loro indagine. Hanno trascorso "un giorno intero" a rintracciare i testimoni, nel centro dello Utah. Alla fine della giornata decisero che i residenti avevano visto un fenomeno molto raro conosciuto come un bolide. Caso chiuso.

Più tardi Friend, scrivendo a "Hq USAF, SAFOI-3b (Maggiore Hart)", ha riferito:

Il numero di report generati dall'avvistamento del 18 aprile 1962, e il fatto che l'inchiesta Air Force si sia conclusa negativamente per quanto riguarda l'UFO, hanno dichiarato che non avrebbe potuto essere una meteora (Allegato # 1), è stata richiesta un'ulteriore indagine dall'FTD [Foreign Technology Division]... L'indagine è stata completata in un giorno e si è concluso che l'oggetto era un bolide. C'è stato un tentativo di individuare l'oggetto, ma questo tentativo fallì a causa del carattere generale dei dati (dati corrotti?). Ulteriori studi indicano che la meteora probabilmente impattò nella zona del Wasatch National Forest, ma l'Air Force non ha fatto alcun ulteriore tentativo di recupero.

La dichiarazione di Friend, il fatto che lui e Hynek siano andati nella zona, e l'assenza di un conflitto di dati suggeriscono che la spiegazione più probabile è quella che ha offerto. In effetti, il dottor Robert Kadesch, professore associato di fisica presso l'Università dello Utah, mi ha confermato questo punto di vista. Anche diversi giornali della zona scrissero semplicemnte "probabilmente era un bolide".

Ma il file ufficiale dell'air force, la lettera di Friend, e le dichiarazioni di Kadesch sono la fine di tutta la storia di questo caso nello Utah. I colloqui condotti con i principali testimoni del caso in grado di creare più domande che risposte.
E gli articoli dei quotidiani creavano un enigma interessante. Secondo il Nevada State Journal, l'oggetto volava su Reno, passando da ovest a est. Eppure i testimoni nello Utah sostenevano universalmente che l'oggetto era in viaggio da sud-est a nord-ovest. A un certo punto l'UFO sembrava aver invertito la direzione, e una meteora non l'avrebbe fatto.

Tra i primi ad avvistare l'oggetto è stato lo sceriffo Raymond Jackson di Nephi. Era sulla strada principale e ha "sentito una specie di rombo". Alzò lo sguardo e vide una fiamma giallo-bianco che andava verso ovest, udì una serie di forti boati, e vide delle luci uscire da Nephi. Jackson notò in particolare le luci dello studio del medico, ma disse, "Tutte le luci si spensero temporaneamente". Sarebbe diventato un indizio importante, quando il resto del caso fu stato messo insieme.

Anche nell'area di Nephi c'erano Maurice Memmott e Dan Johnson. Secondo un articolo pubblicato sul giornale Nephi Times News, gli uomini erano a sud della città, stavano lavorando nelle loro aziende, quando sentirono un boato. Memmott sostiene che egli non si ricorda più molto dell'incidente, solo una luce nel cielo, che illuminò la zona come il sole. . Mi ha detto che crede ora che sia stata una meteora.

Dan Johnson, d'altro canto, ricorda l'evento abbastanza bene. Egli ha detto: "due di noi sono stati nei campi ... non c'erano le luci così eravamo nel buio totale". E' passato sopra l'orizzonte a sud-est, è passato direttamente su di loro. "Era una luce molto forte".

Johnson non ricorda di aver udito alcun suono, ma secondo lui l'oggetto era atterrato da qualche parte in direzione nord-ovest. Non credeva che fosse a più di cinque o sei miglia di distanza.

Johnson ha anche detto che pensava che alcuni uomini fossero militari ma nessuno di essi indossava l'uniforme - riuscirono a intervistare sia Memmott che lui. Gli uomini li accompagnarono in campagna e li fecero scegliere il luogo in cui (secondo loro) l'oggetto era atterrato.

Il Times-News ha confermato la storia dell'indagine di Johnson e ha aggiunto una nota interessante. La speculazione è stata che gli investigatori non erano dall'aeronautica, ma soldati dell'esercito Dugway Proving Grounds, non così lontano dalla zona.

Tracciando le date fornite dalla relazione di Friend e le informazioni disponibili dal Times-News, pare che la conclusione sia corretta. Due squadre separate di investigatori hanno fatto il giro a Nephi dopo gli eventi. E poche persone ricordano di aver parlato con colonnello Friend e con il dottor Hynek. Friend, a quanto pare, era lì in uniforme durante il giorno. Non vi è alcun modo che le due squadre avrebbero potuto essere confuse.

Il sergente EC Sherwood del Utah Highway Patrol è stato anche quella sera a Nephi. Alzò gli occhi in tempo per vedere la palla di fuoco e pensò che era una cosa proveniente dal New Mexico's White Sands Missile Range. E' stata una luce per lo più blu e mi sembrava di esplodere proprio sopra, buttava fuori una nuvola di scintille bianche.

La moglie di Sherwood sentì l'esplosione e corse fuori. Vide la luce, ma nulla al di là di questo. Mi ha detto che i vicini videro la stessa cosa.

Un certo numero di altri residenti a Nephi hanno riportato le esplosioni o il rombo. Alcuni di loro hanno spiegato che si trattava di una serie di esplosioni, venti o trenta di loro sostengono che si trattasse del motore di un razzo o di un proiettile d'artiglieria che li sorvolava.

Da Nephi, l'oggetto si recò a nord-ovest, verso Eureka, che dista circa trenta miglia. Sorvolava Bob Robinson e Floyd Evans.
Secondo Robinson, erano in viaggio a sud di Eureka quando si fermarono per un attimo e si arrampicò sul loro pick-up.
Robinson vide la luce a sud-est e la indicò. Evans pensò che si trattasse di un aereo a reazione.

L'oggetto si avvicinò rapidamente e passò sopra la sua testa. Robinson ha detto che pensava che non fosse più grande di cinquecento piedi. Si trattava di un oggetto in fiamme, e lui pensava di poter vedere una serie di finestre quadrate come sulle imbarcazioni da diporto quasi nascoste nel bagliore dell'oggetto.

Robinson ha detto che entrambi gli uomini erano spaventati da questa esperienza. Si nascosero sotto al pick-up per proteggersi. Il motore del pick-up cominciò a farfugliare e funzionava normalmente o meno come l'oggetto si avvicinava o si allontanava, ma il motore non andò in stallo e le luci non si spensero completamente.

Come li raggiunse, l'oggetto sembrava lento, come per dare un'occhiata al camion. Secondo Robinson l'oggetto o la luce è rimasto visibile per circa due minuti. Come sparì verso occidente, le luci del pick-up e il motore ripresero a funzionare normalmente.

Quando Robinson tornò a casa, sua moglie, Betty, disse che sembrava come se avesse visto un fantasma. La sua faccia era bianca, e lui era così eccitato che è stato difficile per lei capire quello che stava cercando di dire.

Lei era in grado di raccontargli il suo avvistamento. Mentre stava seduta in casa, aveva sentito il rombo di un oggetto, e aveva visto la luce. L'interno della casa era stato illuminato con effetti stroboscopici. Non era l'unica ad averlo avvistato. Joseph Bernini, il capo della polizia, ha detto che era a una riunione del Consiglio municipale, quando tutti sentirono il rombo. Bernini ha detto che il rombo era come un proiettile d'artiglieria, andando oltre Vide la luce, ma non vide nessun oggetto. Era stato tutto il tempo dentro. Come l'oggetto volava su Eureka, le luci della strada si spensero.
Bernini, intervistato dai giornalisti, ha detto che le luci della strada erano delle cellule fotoelettriche e la curiosità per la luce intensa li fece uscire. Secondo lui, nessun altro ha segnalato di aver blackout.

La moglie di Bernini e il figlio videro la luce, ma il figlio, David, ha visto anche un oggetto. Chi ha visto l'oggetto ha confermato la direzione. Si muoveva da sud-est verso nord-ovest. Molti di coloro che l'hanno visto hanno detto che era un migliaio di piedi vicino a terra. Ci fu un oggetto visibile dietro il bagliore, il pilota riferì che egli non solo aveva visto la luce, ma anche l'oggetto. Il fatto importante è che Shields stava guardando verso il basso quando la vide. Kadesch, quando richiesto, disse che credeva che l'oggetto era un bolide e che era esploso in aria da sessanta a settanta miglia da loro.

Il flash è stato così intenso che i residenti di Gridley, Kansas, avevano riferito di vederlo. Altri, come i testimoni di Reno, hanno inoltre affermato di aver visto il flash.

Kadesch ha spiegato ulteriormente che le persone a terra, guardando verso il cielo notturno, non avevano punti di riferimento. E' stato difficile per loro giudicare le dimensioni e la distanza, soprattutto se non si sà esattamente ciò che avevano visto. Kadesch non aveva visto l'oggetto, ma la sua famiglia aveva ancora detto che era un bolide. Non c'era alcun dubbio nella sua mente. Quando è stato chiesto al personale di volo che ha riportato dell'oggetto al di sotto del loro aereo, hanno riferito che "le informazioni sono troppo frammentarie. Potrebbe essere la curvatura della terra che ci ha tratti in inganno".

Ma nel Reno si aggiunge un'ulteriore complicazione. Un testimone, Homer Raycraft, ha detto di aver visto "una grande palla di fuoco che viaggiava verso est". Egli ha sostenuto che l'oggetto scomparve dietro una catena montuosa e poi ci fu un grande lampo. Alcuni a Reno, come Dwight Dyer, responsabile dell'ufficio della Associated Press di Reno, i controllori della torre di controllo dell'aeroporto di Reno, insieme con i controllori a Elko e Las Vegas, hanno inoltre riferito che vedevano il flash. E 'stato descritto come un bianco brillante, con una lunga coda, cambiava a verde, arancione e rosso.

Un altro equipaggio ha visto lo stesso oggetto. Secondo gli ufficiali alla Stead Air Force Base, un pilota della Bonanza Air Lines pilota ha riferito che la luce passò sotto il suo aereo, il quale volava a undicimila piedi. Due equipaggi di due diversi aerei, denunciarono l'oggetto sotto di loro. Accoppiato con la testimonianza di tre testimoni nello Utah che avevano detto che l'oggetto era a circa cinquecento piedi al di sopra di loro, tendevano ad escludere la teoria del bolide, perché il meteorite sarebbe stato troppo bassa per troppo tempo.

Un altro problema si è creato quando tutto il materiale dal giornale di Reno è stato rivisto. Il giornale contiene un disegno che mostra il percorso dell'oggetto in quanto passò sul Nevada. Il problema è che il disegno mostrava il viaggio da nord, su un angolo del Nevada, il crash al suolo vicino a Eureka, Utah. Era in viaggio, secondo i testimoni del Nevada, nella direzione opposta, come è stato sostenuto dai testimoni dello Utah. L'oggetto era stato descritto come una palla di fuoco, tutti avrebbero dato la stessa direzione di volo. I testimoni in Nevada avrebbero guardato ad est quando lo videro, ma avrebbero detto che l'oggetto si movesse nella stessa direzione generale, come quelli che avevano avvistato l'UFO in Utah.

Il Los Angeles Times riporta che l'oggetto è stato visto oltre Reno e stava volando verso est. Ha inoltre riportato che la luce è stata vista anche a Las Vegas. La questione diventa, come è possibile per un meteorite?

Un portavoce della Nellis Air Force Base ha riferito che i meteoriti non sono normalmente monitorati dal radar. La traccia ionizzata lasciata da loro a volte è rilevata, ma si tratta di una striscia sulla portata e non un singolo punto in movimento, come descritto da parte di operatori militari a Las Vegas. Come facciamo a sapere che l'oggetto visto a Las Vegas è lo stesso che è stato segnalato in Utah e sopra Reno? Sembrava come se avessimo due avvistamenti: uno a Las Vegas il 18 aprile, e uno su Utah il 19 aprile. Con due avvistamenti, non vi è più di tanto insolito da spiegare. Un meteorite caduto vicino a Eureka, Utah, e qualcos'altro sui tracciati radar vicino a Las Vegas.

Ma sapevo che non era giusto. Avevo parlato con un uomo, che desidera rimanere anonimo, che si trovava in Eureka, Utah, la notte in cui il "meteorite" cadde. Egli era alla guida, stava attraversando la città e guardava la palla luminosa arancione.
Lo vide vicino a terra, ma poi lo vide decollare nuovamente. Spense le luci in tutta Eureka, prima di salire di nuovo.
Qualcosa che un meteorite non poteva fare.

Era abbastanza vicino al testimone perché potesse vedere una forma ovale, e sentì un rumore, come un ronzio. Decollò verso ovest, verso il Nevada. Egli lo osservò fino a quando non scomparve dalla vista sul Nevada. Il punto è che c'è stato un testimone che aveva visto l'oggetto scendere vicino a Eureka, come avevano visto altri. Ma a differenza loro, lo aveva visto decollare nuovamente, con striature verso ovest. Ha suggerito che l'oggetto non avesse finito il suo volo nello Utah. Allegati alle relazioni in Nevada, ha suggerito che un singolo oggetto è stato responsabile di tutti gli avvistamenti.

L'Air Force, che aveva ricevuto tutti i risultati, inizialmente fece la stessa cosa, che collega i rapporti. Ufficiali alla Stead Air Force Base, Nellis Air Force Base, e il NORAD hanno tutti una conclusione. I rapporti da Utah e Reno sostengono che l'avvistamento è stato effettuato circa quindici minuti dopo l'ora (Utah, a Mountain Standard Time, ha riferito l'accaduto alle 20:15. Reno, il Pacific Standard Time, ha riferito alle 19:15). Il radar di Nellis, secondo la documentazione ufficiale dell'aviazione, di cui il tempo di osservazione, sedici minuti dopo gli eventi nello Utah, ma il portavoce ufficiale ha detto che il Nellis Air Defense Command è stato allertato dalla scia di fuoco, la quale è stata vista verso le 19:20, Pacific Standard Time, o in pochi minuti dal rapporto dello Utah.

Ancora più importante, i piloti erano partiti in scramble dalla Luke Air Force Base a Phoenix dopo l'avvistamento radar.
Altri documenti inclusi nel Project Blue Book file suggerirono che i piloti erano stati inviati in scramble da Nellis. Un altro punto deve essere fatto. I rapporti, così come presentati nel Project Blue Book, recano una falsa data. Il caso dello Utah ha registrato il tempo come "Zulu", o l'orario principale di Greenwich, il che significa che è stato avanzato quel periodo dell'anno di sei ore. Aggiungi sei ore per il tempo delle 20:15, e si avanza al primo mattino del giorno successivo.
Una rapida occhiata al file mostra il caso Utah datata 19 aprile, e il caso di Las Vegas registrato in tempo locale, come il 18 aprile. Sulla carta sembra come se fosse accaduto il giorno dopo, quando, in realtà, è accaduto in pochi minuti l'uno dall'altro, nello stesso giorno.

Ci sono altre note interessanti nel file ufficiale. Un portavoce della 28a Divisione Aerea della Stead Air Force Base ha ammesso che la luce di Eureka si era spenta e che gli scramble erano stati criptati da Nellis, a seguito delle osservazioni radar. Poi, il 21 settembre 1962, il maggiore CR Hart dell'ufficio di informazione al pubblico dell'air force, rispondendo a una lettera inviata da un residente di New York, ha affermato:

Registrazione ufficiale della lista Air Force del 18 aprile 1962. L'avvistamento del Nevada, a cui lei fa riferimento, è stato registrato come "non identificato, dati insufficienti". Vi è una nota aggiuntiva nel senso che "la traccia riportata è caratteristica di quella registrata da un U-2 o un pallone meteo, ma non esistono dati sufficienti a sostenere pienamente tale valutazione". Il fenomeno non è stato intercettato o attaccato.

Non intercettato? Con i rapporti dei files che hanno mostrato chiaramente gli scramble sono stati codificati da Nellis e di altri rapporti di jet che decollano da Luke? E la spiegazione che la traccia è stata segnalata caratteristica di un pallone o di un U-2? Che era? La traccia di un pallone sarebbe fatta in base ai capricci del vento, "volando" nella direzione in cui soffiava il vento, cambiando direzione, come è passata da un livello ad un altro. Un U-2, sotto il controllo intelligente di un pilota, non potrebbe volare in modo irregolare. Sicuramente l'operatore radar sarebbe stato in grado di dire se era la traccia di un pallone o un jet.

La risposta alla lettera dell'uomo era una menzogna, pura e semplice. L'evidenza del file la mostrano. Ma più importante è il fatto che l'aviazione stava sostenendo che l'oggetto potrebbe essere stato un U-2 o un pallone d'alta quota. La ragione per cui non poteva spillarla è che non ci sono registrazioni di un tale volo o di lancio di palloni. Erano messi alle strette. Potrebbe essere stato un pallone. Avrebbe potuto essere un volo-alto di un aereo spia U-2. Ma non era altro. Ricordate, c'è stato un follow-up, che ha sostenuto che l'oggetto è stato così brillante che aveva colpito le cellule fotoelettriche per l'illuminazione stradale di Eureka. Che è un bene, una spiegazione logica per l'interruzione del segnale di alimentazione, ma non tiene conto di tutti i fatti. Le luci a Nephi, secondo Raymond Jackson, sono state messe fuori combattimento. Le cellule fotoelettriche ingannate dalla luminosità dell'oggetto non tengono conto di questo.

E vicino a Eureka, Bob Robinson ha riferito che il motore e i fari del suo pick-up sono stati colpiti dal sorvolo dell'oggetto. "Sembra" che in quell'UFO erano visibili gli stessi tipi di effetti elettromagnetici che erano stati segnalati in decine di altri casi UFO.

Allora, che cosa abbiamo?

Abbiamo la storia di un oggetto che è stato visto iniziare il suo viaggio sull'Oneida, New York. E' stato visto da migliaia di persone. Nello Utah si avvicinava al suolo, toccato terra, e non ha preso il via 19 Aprile, come sostenuto dall'aeronautica, ma il 18 aprile. E' stato abbastanza vicino al suolo che le persone al centro dello Utah hanno dato una buona occhiata a esso. Ha manovrato mentre era vicino al suolo, rallentando e accelerando. I testimoni in diverse comunità centrali dello Utah intorno alle aree di Eureka e Nephi pensano sia atterrato. Un testimone ha riferito che è atterrato e poi decollato. Ha proseguito il suo viaggio fino a quando fu vicino a Reno, poi cambiò rotta a sud-est, ha sorvolato Las Vegas, dove è stato seguito sul radar, e poi si è spento. La documentazione dell'avvistamento è disponibile attraverso una varietà di giornali, compreso il Las Vegas Sun, Los Angeles Tribune, Desert News e Telegram, Salt Lake Tribune, Eureka Reporter e Nephi News-Leader. Ulteriore documentazione proviene dal Project Blue Book e da Frank Edwards. E' un caso che illustra la politica della forza aerea di spiegare gli avvistamenti UFO, anche se si devono cambiare le date per dare false spiegazioni.
Esso dimostra che la forza aerea mentisce al pubblico circa la situazione UFO. E dimostra che gli investigatori dell'aeronautica, quando consegnano una soluzione, non avrebbero chiesto le domande di base. Hanno scelto la soluzione più veloce.

Ciò significa che l'ufficiale che dice si trattasse dell'U-2 o di un pallone sa che tutti i voli sopra quattordicimila piedi sono stati monitorati con attenzione. E lui sa che gli U-2 non sono come un aereo privato Pieper Cub o Cessna, i quali voli sotto la quota critica di quattordici mila piedi sono pianificati e registrati, e quelle registrazioni esistono ancora, se ci fosse stato un U-2 in volo quella zona, l'Air Force l'avrebbe dimostrato.

E la stessa cosa si può dire per i palloni d'alta quota. Nel 1962 sono stati monitorati dettagliatamente. Con così tanti aerei commerciali che volano, i militari non potevano non sapere di avere un aereo passeggeri in volo dentro un pallone da ricerca. Sapevano dove sono stati i palloni e quali tracce hanno preso. L'avvistamento radar potrebbe far pensare ad un pallone ad alta quota o a un U-2, ma quella non è la soluzione. Infine, il file dell'Air Force collega i due eventi, anche se alla fine i rapporti di Las Vegas con quelli dello Utah risultano separati. In una pagina del file che appare prima del rapporto dell'Intelligence preparato da Douglas Crouch, un ufficiale sconosciuto ha scritto:

Il 18 aprile 1962, il comando della Difesa dell'Air Force era perplesso da un oggetto volante che era esploso in un lampo accecante e sembrava essere una meteora, ma aveva la caratteristica unica di essere monitorato dal radar a 70 miglia a nord-ovest di Las Vegas, Nevada. Un rapporto di allarme del Comando della Difesa Aerea riferisce che l'oggetto è stato rintracciato e tracciato su New York, Kansas, Utah, Idaho, Montana, New Mexico, Wyoming, Arizona e California, la sua luce ha illuminato un'area molto più grande di quella creatasi dall'esplosione della bomba a idrogeno che avverrà nel Pacifico in un prossimo futuro, a centinaia di chilometri di altezza. Tale notazione non è nel file di Las Vegas, ma nel file dello Utah. E suggerisce che il radar in altre parti del paese da New York alla California monitorino l'oggetto. Il tempo di volo, secondo il rapporto di avvistamento di Las Vegas, era di trentadue minuti, troppo lungo per un meteorite. Un meteorite avrebbe attraversato gli Stati Uniti molto più velocemente. E ciò significa che l'oggetto, qualunque cosa fosse, non era un meteorite.

Con i casi separati, l'aviazione è stata in grado di trattarli in modo frammentario. Il caso Utah potrebbe diventare un bolide. Robert Kadesch, uno scienziato non è coinvolto con il progetto UFO a Wright-Patterson Air Force Base o la politica estera Technology Division, ha fatto una testimonianza plausibile. La sua dichiarazione, riportata in tutto il paese, suonava bene, quando la testimonianza di altri testimoni è trascurata.

E’ facile accettare le spiegazioni dell’Air Force sul caso se sono considerati eventi separati. E' facile credere che gli avvistamenti dello Utah sono stati il risultato di un meteorite, anche se gli investigatori, Crouch e Brion, avevano detto che non avevano alcuna spiegazione per gli avvistamenti.

Questo rivela anche che l'aeronautica non era interessata a un'indagine o a risolvere enigmi. Essi sono interessati a cancellare i casi ed eliminare le etichette. Lo sappiamo perché i testimoni dello Utah intervistati come Bob Robinson e Floyd Evans. Hanno intervistato una dozzina di testimoni, alcuni dei quali descrivevano l'oggetto e qualcuno ha detto che era vicino al suolo. Sapevano che la luce si era spenta a Nephi, ma riportano solo che la luce era così intensa che colpiva le cellule fotoelettriche a Eureka. Hanno ignorato le informazioni che non si accordavano con la teoria del bolide.

Qualcosa di estremamente straordinario è successo la notte del 18 aprile 1962. L'aeronautica ha offerto una serie di spiegazioni ignorando i fatti. Ma i testimoni che erano lì conoscono la verità. Hanno visto qualcosa dallo spazio, e non è stato un meteorite. Era qualcosa proveniente da un altro mondo.

Autore: Kevin Randle
http://www.ufocasebook.com/lasvegascrash1962.html

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MessaggioInviato: 09/02/2010, 14:17 
Aereo della Marina incontra un UFO gigante


Immagine È stato nei primi mesi del 1959, quando ho appreso di questa rapporto nascosto - un incontro sorprendente con un UFO. L’inizio capitò quando lessi un breve messaggio da parte dell'Ammiraglio Delmar S. Fahrney, l'ex responsabile missili della Marina, che conoscevo da anni.

"Capitano James Taylor, USN, Rte., ha un importante avvistamento UFO fatto da un pilota della marina e dal suo equipaggio. Chiamarlo allo Spacetronics, Inc., a Washington, District 7-9.481".

Quella notte, quando il capitano Taylor mi ha dato questo rapporto drammatico della Marina, ho potuto vedere perché non era mai stato rilasciato al pubblico. Più tardi, l'Ammiraglio Fahrney e io ci siamo incontrati presso il Club dell'Esercito-Marina e abbiamo discusso i dettagli. Fahrney sapeva, così come ho fatto io di nascosto, gli altri casi UFO - alcuni dei quali altamente significativi. Ma questo spiccava per importanza.

Immagine Era successo nel 1956. In volo di crociera a 19.000 piedi, un R7V-2 Navy datrasporto - un quadrimotore Super Constellation - stava volando verso ovest attraverso l'Oceano Atlantico. La tappa successiva era Gander, Terranova. Destinazione finale, Naval Air Station, Patuxent, nel Maryland.

La notte era chiara, la visibilità illimitata. Sul sedile del pilota più anziano, il Comandante George Benton stava controllando gli strumenti della dim-lit. A trentaquattro anni, Benton aveva un decennio di voli in Marina alle spalle.

Aveva fatto la traversata atlantica più di duecento volte. Tornò in cabina dove due equipaggi extra della Navy air, tornavano a casa dal dovere in terra straniera.

La maggior parte di questi uomini erano addormentati. Tra gli equipaggi di rilievo e regolari di Benton, a bordo del Constellation c’erano quasi 30 piloti aviatori, navigatori e ingegneri di volo.

Come da comando, Benton, finito il suo controllo della cabina di pilotaggio, guardò le stelle. Poi si piegò in avanti, perplesso. Pochi minuti prima, il mare era buio. Ora c'era un grappolo di luci, come un paese, circa venticinque miglia più avanti.

Benton guardò il suo co-pilota, tenente Peter W. Mooney. "Che cosa saranno quelle luci?" Mooney guardò giù, spaventato.

"Sembra una piccola città!"

E’ quello che penso." "Dobbiamo essere molto fuori rotta. Non c'è terra laggiù." "Non può esserci terra". Erdman si precipitò sul tavolo con la mappa. "Quell’ultima luce mostra ..." Si interruppe, fissava le luci a grappolo. "Allora?" disse Benton. "Devono essere le navi", disse Erdman”. "Forse un incontro per qualche operazione speciale".


Dischi volanti giganti

"Non assomigliano a navi", disse Benton. Chiamò l’addetto alla radio John Wiggins. Nessuna. parola dei movimenti insoliti delle navi, riportò Wiggins. E nessun segnale della posizione delle luci. Se fossero state le navi, stavano mantenendo il silenzio radio. Benton disse a Erdman: “Sveglia gli altri equipaggi.”
In pochi istanti, due o tre piloti affollarono la cabina di pilotaggio. Benton disattivò il pilota automatico, virò perché gli uomini nella cabina potessero vedere meglio.

Immagine Come l’aereo cominciò a girare intorno, le strane luci si spensero improvvisamente. Poi apparvero diversi anelli colorati i quali cominciarono a diffondersi. Benton ne notò uno, sembrava che la sua dimensione stesse crescendo.

Dietro di lui, qualcuno esclamò. Benton diede un'altra occhiata.
Quell’anello luminoso non era in superficie - era qualcosa che correva verso l’aereo.

"Che diavolo è?" disse Mooney.
"Non so", borbottò Benton. Virò a sua volta il Constellation, per iniziare una salita in piena potenza. Poi vide che era inutile. L'anello luminoso potrebbe prenderli in pochi secondi.

Ora si vedeva il bagliore, veniva dal bordo di un oggetto rotondo di grandi dimensioni. Aveva raggiunto la loro quota, rapidamente prendeva la forma come di un disco gigante.

L’equipaggio del Constellation impallidì, l’oggetto correva verso di loro. “Sta per colpirci!”, disse Erdman. Benton aveva conosciuto la paura normale, ma questo è stato un incubo. Intorpidito, attese il crash.

Improvvisamente il disco gigante si inclinò. La sua velocità si ridusse notevolmente, angolava oltre la porta vicino all’ala. Il comandante respirò. Guardò il viso pallido di Mooney, e vide le espressioni stordite degli altri.

Guardando fuori dal finestrino del portellone, egli cautamente cominciò ad incassare. Si fermò, come vide il disco.

Aveva oscillato intorno, stava disegnando affiancato, volava li a circa un centinaio di metri. Per un attimo aveva una visione chiara del mostro.

La sua mole era sorprendente, il suo diametro era tre a quattro volte l’ala del Constellation. Almeno una trentina di piedi di spessore dal centro, era come un gigantesco piatto rovesciato sopra l'altro.

Visto a questa distanza, il bagliore lungo il bordo era confuso e irregolare.
Poteva trattarsi di un effetto elettrico, una serie di tubi di scarico di jet o luci che si aprivano a cerchio, Benton non poteva dirlo. Ma la luce era abbastanza forte per mostrare la superficie curva del disco, dava una acuta impressione di metallo riflettente.

Se Benton non aveva visto alcun segno di vita, aveva la sensazione che venivano osservati. Combattendo un impulso di allontanarsi, aveva tenuto una linea retta. Gradualmente, la strana macchina accelerava.

Inclinando la sua forma massiccia verso l'alto, accelerò rapidamente e si perse con le stelle.

Il Comandante Benton, raggiunto il suo microfono, chiamò l’Aeroporto di Gander e si identificava. "Vedi altro traffico qui fuori?" chiedeva alla torre."Abbiamo avuto qualche cosa in merito alla portata vicino a te", dissero da Gander "Ma non ci hanno risposto”.

"L’abbiamo visto" disse Benton cupo. "Non era un aereo". Fece alla torre un breve rapporto, e ricevuti a Gander messaggi della telescrivente, sono stati portati alla US Air Defense Command, ufficio del Comandante, Eastern Sea Frontier, il direttore dell’Intelligence dell’Air Force e l'Air Technical Intelligence Center.

Quando il Constellation sbarcò a Gander, funzionari dei servizi segreti dell’Air Force incontrarono gli uomini trasportati. Fin dall'inizio, era chiaro avessero accettato l'avvistamento di un disco gigante come un fatto.

Per due ore, Benton e gli altri sono stati attentamente interrogati [ragguagliati], separatamente e congiuntamente: Quanto si è avvicinato l’oggetto? Qual era la sua dimensione ... stimato rateo di salita ... avete notato eventuali interferenze elettriche ... che è successo agli altri anelli luminosi?

Dalle risposte alle decine di domande, era emersa l'opinione della maggioranza. Il disco volante era grande tra i 350 ei 400 piedi di diametro, e apparentemente metallico. Nessuna interferenza notata con i motori, strumenti non osservati e radio non operativa durante questo breve periodo.

Tempo per il disco gigante a salire all'altitudine del trasporto, tra cinque e otto secondi, la velocità indicata tra 1.400 e 2.200 nodi, il disco partì e accelerò sopra questa velocità.

Non tutti gli uomini nella cabina aveva visto gli anelli luminosi. Di coloro che li avevano visti, la maggior parte sono stati a guardare l’enorme disco e non vedevano gli anelli "scomparire". Se anche loro, dove volavano i dischi, erano in un incontro come qualcuno ha suggerito, apparentemente sfrecciavano al largo, mentre un altro faceva la verifica sul Constellation.

A un certo punto, un Capitano dell’Intelligence chiese a Benton se aveva visto qualche forma di vita all'interno del disco.


Controllo intelligente

“No, ma era controllato intelligentemente, questo è certo”. Benton lo guardò attentamente.”Quella dimensione, sarebbe difficilmente per essere telecomandatata, non è vero?” “Non lo so” rispose l'uomo dell’Air Force.

Né avrebbe raccontato ciò che il radar dell’Aeroporto di Gander aveva mostrato la velocità del disco e le manovre.
"Che cosa c'è dietro tutto questo?" domandò Mooney. "Fino ad ora, ho creduto all'Air Force. Lei dice alla gente che i dischi volanti non esistono…"

"Mi dispiace, non posso rispondere a queste domande", disse il capitano. "Perché no? Dopo una paura così, abbiamo il diritto di sapere cosa sta succedendo." L'ufficiale dell’Intelligence scosse la testa. "Non posso rispondere a queste domande", ripeté.

Il più rapidamente possibile, i rapporti dell’Intelligence con tutti i dettagli venivano mostrati ai quattro comandanti della Difesa già notificati, con un messaggio aggiuntivo per il direttore dell’Intelligence Navale.

Dopo che il Constellation raggiunse Patuxent, gli equipaggi aerei furono intervistati [debriefed] ancora una volta, per ordine della Marina. Ogni uomo ha fatto una relazione scritta, con la sua opinione su ciò che aveva visto.

Cinque giorni dopo, il Comandante Benton ricevette una telefonata da uno scienziato di un’alta agenzia governativa. “Vorrei informarla che avete un close-up di avvistamento UFO. Mi piacerebbe incontrarli”. Benton controllò, e trovò l'uomo che era stato rimosso dalla Marina. Il giorno dopo, apparve lo scienziato, mostrò le sue credenziali, ascoltò attentamente la relazione di Benton. Poi aprì un caso di spedizione e ne tirò fuori alcune fotografie.

"Era come uno di questi?" "Al terzo quadro, Benton lo fermò. "Era questo!" Guardò nettamente lo scienziato.
"Qualcuno deve conoscere le risposte, se ha le fotografie delle cose".

L'altro uomo prese le immagini. " "Mi dispiace, Comandante.". Chiuse il suo caso e andò via.

Nel momento in cui io (Donald Keyhoe), ebbi appreso del caso, avevo prestato servizio come direttore della commissione per le indagini nazionali Fenomeni Aerei per due anni.

fonte: Flying Saucer Review, Volume 49/2, Summer 2004, pp. 21-23
Dai documenti NICAP, dal Maggiore Donald E. Keyhoe
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http://www.ufocasebook.com/navy1956.html



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1947-Portland, Oregon, Flying Saucers Seen; Multiple Witnesses


Titolo originale: i dischi non erano normali fuochi d’artificio

By Phil Stanford

The Portland Tribune, Jul 3, 2006

[img][img]http://www.ufoforum.it/public/data/cagliari79/2010211152912_ufonewstag5.jpg[/img][/img] Quello che so, però, perché l’ho letto sui giornali, è che 59 anni fa da oggi, decine di cittadini di Portland, compresi i piloti, gli agenti di polizia, e solo i semplici civili come voi e come me, hanno visto - o almeno credevano di aver visto - dischi volanti sopra la Città delle Rose (Rose City).

Secondo una fonte minore The Oregonian, i primi dischi volanti, o qualunque cosa fossero, sono stati avvistati direttamente su Oaks Amusement Park.

Immediatamente, l'ufficio di polizia inviò la segnalazione a "tutte le auto", risposero alla segnalazione tre poliziotti che dissero di averlo visto anche loro.

Uno di loro, Earl Patterson, identificato come un “veterano dei Corpi Aerei”, disse che stavano viaggiando velocemente, barcollando e tessendo", e, a suo parere non erano aerei.

Gli altri due, Walter Lissy e Robert Ellis, entrambi i piloti civili, videro i dischi, cambiavano direzione improvvisamente e viaggiavano a una velocità "terrificante".

-----------------------------------

Capt KA Prehn, insieme a due dei suoi uomini alla sede di Harbor Patrol a Irving, riferì di aver visto diversi "dischi" passargli sopra la testa ad un'altezza di 10.000 piedi.

Erano incerti se fossero tre o sei, a causa della confusione dei lampi provenienti dagli oggetti, che "sembravano oscillare, tessere e girare fino a quando ... a volte solo uno spicchio era visibile".

Il Capitano Prehn descrisse l’oggetto come un “coprimozzo che oscillava”. “Un aereo normale era nel cielo, al momento”, continuava il giornale, “ma furono d’accordo che questi oggetti non erano degli aerei”.

Nel frattempo, oltre al quartier generale della polizia di Stato nel sud-est il Sergente McLoughlin Claude Cross riferì di aver visto due oggetti che guardava da lontano come "palloncini, di un bianco quasi puro, in viaggio di traverso, senza luci lampeggianti".

-----------------------------------

Ma per timore di essere tentati di prendere la via più facile - che presero, naturalmente, questi oggetti misteriosi furono scambiati effettivamente per palloni meteorologici della CIA – esiste il rapporto di un aereo della United Airlines in rotta quella notte da Boise a Portland.

O come dice il titolo nella parte superiore della prima pagina del 5 luglio dell’Oregonian unmincingly: "Squadra di Aerei di Linea conferma Dischi Volanti sullo Stato”.

Poco dopo il decollo da Boise, un veterano della II Guerra Mondiale, il Capitano EJ Smith, più il suo co-pilota e una hostess, “macchiarono” nove di essi. Allo sbarco, Smith li descrisse come "più grandi di un aereo ... molto sottili, molto piatti sul fondo e ... grezzi o irregolari sulla parte superiore".

I dischi, che volavano a circa la stessa altezza dell’aereo, li avevano seguiti per 15 minuti prima di scomparire improvvisamente.

"Nessun oggetto che conosco potrebbe scomparire così in fretta", osservò Smith.

I titoli dell’Oregonian del giorno dopo: "Dischi volanti ovunque, nuove storie convertono gli scettici".

Ma poi, ad essere onesti, non abbiamo avuto un flyby UFO decente in un lungo periodo.

http://www.ufocasebook.com/portlandoregon1947.html



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Il caso Botta
Argentina Ufo Crash (1950)


Prologo: nell’aprile 1950, in una data imprecisata, Mr. E.C. Botta trovò uno strano disco e 4 piccoli piloti defunti in una remota regione in Argentina. Ritornò sul luogo con un amico il giorno dopo, ma trovò solo un mucchio di cenere rovente. Videro però un oggetto sigariforme brevemente mentre volava sopra di loro ad alta quota. Il 10 (come sostiene Timothy Good in ‘Base Terra’) o il 15 maggio 1950 (come sostiene Roberto Pinotti in ‘UFO top-secret’), in Argentina, a 280 chilometri da Bahia Blanca, un UFO si schiantò al suolo coi suoi piloti perché abbattuto apparentemente da altri UFO, che evolvevano sulla zona. L’ingegnere aeronautico Enrico Botta ne esaminò i rottami. I piloti erano già morti (fonte: Alberto Perego). Leonard Stringfield, ex-funzionario dei servizi segreti dell’USAF, in seguito specializzatosi come semplice cittadino nei casi di UFO, venne a sapere la notizia di cui sopra. Il testimone era proprio il dottor Enrique Carotenuto Botta, ex-pilota della II Guerra Mondiale, e, all’epoca dei fatti, ingegnere-architetto. Inizialmente riferì tutto al ricercatore venezuelano Horacio Gonzales, esponente dell’APRO di Caracas, che a sua volta mise Stringfield in contatto con Botta. I fatti che seguono sono stati integrati da Timothy Good, nel suo libro “Base Terra”, con alcune informazioni fatte pervenire da Gonzales al defunto ufologo Jim Lorenzen, creatore e direttore dell’APRO, che oggi ha chiuso i battenti.

Immagine Botta stava guidando sull’autostrada a circa 75 miglia dal suo albergo, in una zona isolata conosciuta come Bahia Blanca, quando vide un oggetto metallico a forma di disco fermo sul terreno subito fuori dall’autostrada, inclinato, con una luce lampeggiante sulla sommità.
Fermò la sua auto e guardò l'oggetto per pochi minuti per vedere cosa sarebbe successo. Dopo che non ebbe visto alcun movimento, decise di avvicinarsi ancora di più all’oggetto sconosciuto. Si avvicinò per vedere di cosa si trattasse, e, attraverso un minuscolo portello laterale in parte aperto, riuscì ad entrarvi.

Immagine In un primo momento l’interno dell’oggetto sembrava vuoto, ad eccezione di una luce rossa lampeggiante al vertice di una cupola. Come si avventurò più in dentro, vide un divano curvo con quattro posti, tre di questi erano occupati da piccoli esseri umanoidi alti circa 4 piedi, defunti. Uno, forse il pilota, era seduto al centro della torre su una specie di poltrona di comando, dalla quale emanava un odore di ozono ed aglio. Aveva le mani posate su due leve.
Tutti e tre avevano i capelli corti color grigio-marrone, la pelle bronzea ed i volti scuri, forse carbonizzati. Indossavano tute color grigio piombo. Al tatto i corpi gli erano parsi rigidi.

Le tre piccole creature erano di fronte ad un pannello di controllo, il quale era composto da luci, misuratori e contatori di diverso tipo. Non si vedevano né cavi né tubi, solo il pannello dei comandi dove c’era una piccola sfera, apparentemente di vetro, con un cerchio. A destra del pilota uno schermo televisivo.

Botta scese dall’oggetto, salì in macchina e corse all’albergo dove alloggiava. Riferì tutto ai suoi colleghi (due dei suoi più cari amici), i quali decisero di recarsi sul posto il mattino dopo, per fare una ricerca.
Quando il mattino successivo giunsero sul luogo dello schianto, l’unico indizio fu un mucchio di cenere. Botta scattò due foto: una al mucchio di cenere e un’altra ad un suo collega che ne raccoglieva un po’, le sue mani si arrossarono e rimasero color porpora per parecchi giorni.

I tre uomini, scoraggiati dalla mancanza dell’oggetto, cominciarono a guardare intorno alla zona per vedere se riuscivano a trovare altre prove dell’atterraggio. Esplorando in giro, gli studiosi alzarono accidentalmente gli occhi e videro in cielo un “sigaro volante” ed altri due UFO piccolini discoidali, uno dei quali rimase sospeso su di loro a 600 metri di altezza.
Botta scattò altre 5 foto, delle quali solo 2 ben riuscite. Poi i due dischi balzarono verso l’alto e si ricongiunsero al “sigaro volante” il quale scomparve in pochi secondi.

Botta, poi, dopo aver toccato l’astronave, la quale gli sembrò molto elastica al tatto, soffrì di inspiegabili febbri per diversi giorni. Nessun medico riuscì a diagnosticare di cosa si trattasse, e la pelle gli si coprì di vesciche. I sintomi durarono per diverse settimane. Era entrato nel disco con gli occhiali da sole verde scuro, quelli dei piloti, ma i contorni delle lenti gli rimasero segnati attorno ad entrambi gli occhi. Un test non mostrò alcun segno di assorbimento da radiazioni.

Il Dr. Botta avrebbe in seguito riferito i dettagli delle sue osservazioni del giorno dell’incidente. Egli ricorda che vide aperture o fori nel pavimento dell’oggetto. Il pannello di controllo aveva una sfera trasparente sopra di esso, la quale ruotava. Si stupì per la consistenza del materiale esterno del disco. All’apparenza era metallico, ma sentiva come una sostanza “gommosa” che lo ricopriva.


http://www.robertolapaglia.org/dossierufo.htm
http://www.ufocasebook.com/drbotta.html



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MessaggioInviato: 12/02/2010, 19:30 
B-17 incontra nove UFO
Utah - July 16, 1947


Questa è la prima volta che offro questo evento per i media.
All’epoca in cui avevo visto nove dischi volanti, facevo parte dell’Aeronautica Americana. Avevo doverosamente segnalato il mio avvistamento alla Sezione Operazioni diretta dall’Ufficiale Maggiore alla base dell’Aeronautica di Travis.

Il pilota del nostro aereo che mi era stato assegnato al momento era anche il responsabile della sezione. Ero all’Ufficio distribuzione aerea del Comando Aereo Far East, nel 1947 si trovava in Giappone, a Fuchu.

Immagine Avevo un programma, prendere un aereo B-17 dal deposito aereo di Middletown, Pennsylvania. Era stato modificato come velivolo di soccorso aereo. Ciò comporta tale modifica per ospitare una scialuppa di salvataggio e l’eliminazione delle bombe per il salvataggio in mare. Ero assegnato a uno di questi viaggi per osservare il processo di modifica.

Ero imbarcato come passeggero sul volo di un B-17 dal Giappone al deposito Aereo di Middletown. L'equipaggio colse un aereo modificato B-17 (senza il canotto di salvataggio) per tornare in Giappone.

Su quel volo di ritorno, avevo posizionato in me il naso dell’aereo. Mentre ci avvicinavamo a Promontory Point, Utah ore 15,30, 16 luglio 1947, notai diversi oggetti che emergevano dal lago salato. In un primo momento pensai che fossero grandi uccelli bianchi, ma essi venivano verso il nostro aereo ad alta velocità, tale che mi ero allarmato.

Tuttavia, in pochi istanti virarono a sinistra del nostro aereo, ma abbastanza vicino perché li identificassi come nove dischi, di circa 40-60 piedi di diametro, con una luce blu sotto la pancia.

Erano quello che sembrava essere una formazione a V di tre, tre e tre. Passarono cabrando a sinistra del nostro aereo. Andai subito nella cabina di pilotaggio e dissi al pilota il mio avvistamento. Egli non li aveva visti. Tuttavia, l'ingegnere di volo, sergente tecnico GJH (nome cancellato), Serial Number AFxxxxxxxx, glieli fece vedere e confermò la mia osservazione.

Eravamo in disappunto su un’unica cosa. T/SGT. Egli li vide come un po’ più piccoli del nostro aereo e descrisse la parte superiore degli oggetti come “sabbia colorata”.

Ero stato nelle Isole Filippine e in Giappone per circa 18 mesi e non ero a conoscenza dell’eccitazione UFO negli States in quel periodo. Il tempo sulla zona dell’avvistamento era perfettamente limpido e non c'era modo che avesse potuto essere scambiato per ciò che avevo visto.

Parlo di questo evento per i miei amici e per gli altri che vogliono ascoltare la mia esperienza. Poiché non vi è molto interesse alle storie di tali avvistamenti, io non sono mai andato oltre il semplice raccontare l'evento.

Inoltre, non ho mai avuto ulteriori contatti con T/SGT. Da quando era stato assegnato a una diversa organizzazione della mia. Ho mantenuto il ricordo di questo evento tutti questi anni nel mio raccoglitore, per assicurarmi che i dati mi fossero immediatamente disponibili nel caso qualcuno volesse nomi e date.

Ho anche messo una copia dei dati nella mia cassaforte personale.

C'è una cosa che mi dispiace di questo evento. Avevo appena comprato una macchina da presa con un teleobiettivo, negli States in questo viaggio, l’avevo davanti tutto il tempo, e al momento non pensavo che fosse sufficiente per scattare foto dell’avvistamento.

Tuttavia, il tutto era finito in pochi secondi.

COL. USAF (RET)
California, USA


http://www.ufocasebook.com/ninediscs1947.html



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MessaggioInviato: 14/02/2010, 10:37 
Pilota avvista 6 luci UFO sopra Morristown


La mattina del 10 luglio 1947, Mr. John H. Janssen, direttore del Daily Record (una rivista American Aviation) stava volando nel suo aereo diretto all’Aeroporto di Morristown, nel New Jersey.

Immagine Vide sei luci, luminosi oggetti sferici con anelli sfumati intorno a loro, i quali volavano in un sentiero in alto nel cielo sopra di lui. Janssen afferrò la sua macchina fotografica e scattò una foto. Riuscì a fotografare solo quattro dei sei oggetti.
Immagine
Due settimane dopo, il 23 luglio, ebbe un altro incontro con quello che gli sembrava essere lo stesso oggetto, o molto simile. Stava di nuovo volando con il suo aereo sopra Morristown a 6.000 piedi di altezza.

"Mentre i miei occhi giocavano oltre l'orizzonte, mi resi conto di una forte luce che sembrava quella di un bulbo di un flash fotografico. Veniva dall’alto, da molto in alto. Era in quella posizione sopra il mio aereo a ore 11.

In un primo momento ho pensato che fosse semplicemente il riflesso del sole che rimbalzava contro i lati di un aereo ad alta quota. Non ci avevo più pensato. Ma poi il motore del mio aereo iniziò a funzionare male, tossiva e singhiozzava spasmodicamente.

Così ho dato pieno gas sperando di scongelare qualsiasi pezzo di ghiaccio che poteva essersi accumulato nel carburatore. Il motore emise un colpo di tosse sibilante e si spense. Ora, il naso del mio aereo, invece di precipitare in discesa, rimase... rigido... fisso sull'orizzonte, nel suo normale livello di volo.

Improvvisamente, mi resi conto che il mio aereo stava ora sfidando la fondamentale legge di gravità. Mi spaventai e in una situazione così strana fui vicino al panico. Ho visto che l'indicatore di velocità segnava zero! C’era ora uno strano formicolio, come la sensazione di elettricità che scorreva nel mio corpo.

Ho avuto una strana sensazione che qualcosa mi osservasse ed esaminasse, qualcosa che studiava minuziosamente i miei lineamenti, i miei vestiti, e il mio aereo ... Gettai una goccia di sudore freddo dal mio occhio. Poi l'ho visto! Stava sopra la mia ala sinistra, era un oggetto strano, uno degli oggetti volanti!

Era flangiato e un vapore proteggeva i lati e gli oblò.

Sembrava irradiare una tonalità metallica opaca che comunicava l'impressione di una forza naturale, e una super-intelligenza non di questo pianeta. Era immobile. Forse un quarto di miglio di distanza... al di là, e leggermente più in alto, ho potuto vedere un altro oggetto (simile), apparentemente fisso nel cielo.

Pensai che il secondo oggetto era strano, ma in attesa che quello più vicino a me completasse l'esame. Poi ho avuto l’inspiegabile impulso di raggiungere e far scattare l'interruttore magnetotermico. L’avevo staccato quando il motore si spense. Ora avevo azionato su on (acceso) l’interruttore dei due magneti.

Lentamente l'elica riprese a girare ... poi il motore si avviò in un rombo costante e ritmico. L’aereo cabrò in stallo, scese veloce, prese velocità e resse sotto controllo", ha ricordato il signor Janssen.


http://www.ufocasebook.com/morristownnewjersey1947.html



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MessaggioInviato: 14/02/2010, 11:03 
Dossier progetti segreti USA:
UFO e IAC

La partita a scacchi fra strutture impegnate nello studio degli Oggetti Volanti Alieni Identificati


di Adriano Forgione

Il colonnello Wilson era un ex-militare che, con Philip J. Corso non solo condivideva lo stesso grado di ufficiale, ma anche l'intenzione di offrire alla gente la sua verità sul fenomeno UFO e sul "cover-up". Nonostante Wilson sia morto nel novembre 1997, il dottor Michael Wolf ha conservato le sue principali dichiarazioni e la prova della loro veridicità che ci ha fornito nel corso di un nostro lungo incontro organizzato da Paola Harris, parlandoci di telepatia e comunicazione con alieni, programmi governativi di manipolazione mentale e scenari futuri legati al contatto ed un nuovo mondo che ci attenderebbe. Il tutto connesso da un filo sottile che aveva una sola origine: l'interesse nutrito dai gruppi occulti di potere sul fenomeno UFO. La storia di questi ultimi 50 anni non sarebbe stata altro che una partita a scacchi giocata ed incentrata sulla gestione politica, economica, scientifica e sociale del contatto con alcune razze aliene, nonché sullo studio dei loro velivoli cosmici.

CONOSCI STEVE WILSON?
Abbiamo verificato le credenziali scientifiche ed il curriculum militare del dottor Wolf. Essi corrispondono e certificano quanto da lui dichiarato. Possiamo quindi apertamente smentire quei ricercatori, fra cui Stanton Friedman, scagliatisi contro di lui, accusandolo di non aver fornito prove sufficienti a sostegno delle sue lauree e la sua reale appartenenza ad un organismo di importanza strategica fondamentale per la Difesa USA quale I'NSC. Ebbene, tali prove le abbiamo viste con i nostri occhi. Così come abbiamo accertato di persona come Wolf lavori all'interno di strutture tuttora impegnate direttamente nello studio degli UFO o meglio degli IAC "(Identified Alien Craft)".
Durante una delle nostre conversazioni, alla mia domanda "conosci il colonnello Steve Wilson?" senza proferire parola, Wolf mi ha consegnato le dichiarazioni dell'ex-militare chiedendomi di leggerle. Parte di questo materiale era già conosciuto agli addetti ai lavori, ma alcune rivelazioni risultano nuove quanto sbalorditive. Quanto pubblicato qui è l'insieme delle informazioni di Wilson. Nella sezione "I progetti Majic" viene menzionato, tra i tanti, il Project Aquarius, di cui Wolf ci ha mostrato i documenti originali nella loro parte iniziale, mai declassificati e mai visti da un civile prima d'ora. Si tratta di un indice approfondito facente parte di un fascicolo molto grande, diviso in diverse sezioni e stampato in sole due copie, contrassegnate da timbri e classifiche di sicurezza assegnate al documento solo menzionato da Wilson. Wolf ci ha vietato di fotocopiare o di prendere appunti del documento, ma abbiamo cercato di ricostruirne gli elementi fondamentali, sperando che la memoria non ci inganni.

AQUARIUS E ALPHACOM
Il Project Aquarius era inserito in un progetto più ampio chiamato ALPHACOM (dove ALPHA sta per "prima" essendo la lettera iniziale dell'alfabeto greco e COM per 'Comunicazione"). Nato nel 1953 con il nome di Project GLEEM, era sotto il controllo dei NSC/MJ12 (National Security Council/Maiestic12) e doveva raccogliere ogni tipo di informazione tecnologica, scientifica, storica sugli UFO/IACs.
Solo nel 1966 gli venne assegnato il nome di Aquarius. Oltre al crash di Roswell, nell'indice viene menzionato un ennesimo incidente avvenuto sempre in New Mexico nel 1949. Uno degli alieni sopravvisse allo schianto e fu trasferito in una base sita anch'essa in New Mexico. Ci furono dei tentativi di dialogo che portarono dopo qualche tempo allo sviluppo di un sistema di comunicazione chiamato "Picturegraphics". Il linguaggio della EBE veniva direttamente tradotto in immagini su di un video. Vennero ottenute una serie di informazioni circa il pianeta di provenienza dell'EBE (non menzionato nell'indice). L'alieno morì il 18 giugno 1952 per cause ignote.

Nel 1958, l'indice riporta l'atterraggio di due UFO nel deserto dello Utah. Uno dei due oggetti venne volontariamente abbandonato dall'equipaggio, al fine di lasciarlo nelle mani degli Americani. Una sorta di test d'intelligenza che impegnò numerosi scienziati, da cui si ottennero numerose e preziose informazioni.
La navetta fu considerata una meraviglia tecnologica dagli scienziati statunitensi, ma la complessità delle sue strumentazioni ne rendeva estremamente complicata la comprensione.
Ad un certo punto delle loro indagini, continua il documento, le autorità giunsero alla conclusione che le attività esplorative degli alieni non erano verosimilmente aggressive od ostili, ma ciò nondimeno appariva opportuno non divulgare alcunché alla popolazione allo scopo di evitare il panico generale.


Nel 1964 ebbe luogo il primo contatto organizzato con delle EBE. Un alto ufficiale fu addestrato a comunicare telepaticamente in lingua EBE. Dall'incontro si appurò che la prima visita delle EBE risaliva a 5.000 anni fa, mentre 2.000 anni fa venne mandato un uomo per innalzare la coscienza dei genere umano. Nella sezione iniziale dei documenti ALPHACOM/Aquarius si specifica che la natura di questi oggetti si era dimostrata totalmente non aggressiva ed i loro occupanti erano preoccupati per il proliferare dei nucleare. Più volte essi avevano sorvolato e stazionato su basi militari dotate di testate nucleari, disattivandone i sistemi di controllo. Venne in tal modo varato un programma per evitare i diversi tipi di influenza di questi oggetti sugli armamenti atomici.

http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/nu21_03i.htm



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