12/02/2010, 19:40
Aztlan ha scritto:
Tutto quel che dici è giusto, Enki, ma nel conto non vanno messi i soli asteroidi della Fascia Principale, ma anche tutti quegli oggetti che potrebbero derivare da questo ipotetico e ripeto ipotetico pianeta, ovvero quelli che si sarebbero sparsi nelle vicinanze, compresi i satelliti gioviani, dalle dimensioni ragguardevoli.
Se mettiamo insieme questi ipotetici frammenti potremmo forse ottenere un pianeta nano... come ho detto prima, abbiamo i dati sulla massa dei corpi celesti in causa, dovremmo solo fare due calcoli.
Del resto, si parla di un (ipotetico) corpo celeste che sarebbe tanto antico da poter essere l' origine di corpi che ora orbitano intorno ad altri pianeti, o a pianeti stessi (vedi teoria Nibiru).
Non sto dicendo che ci credo a occhi chiusi, ma che è una possibilità da esaminare.
Saluti,
Aztlan
12/02/2010, 20:52
Aztlan ha scritto:
Lo so perfettamente, infatti mi chiedevo quale sarebbe il risultato se nel conto andassero anche i satelliti gioviani, che potrebbero essere stati catturati dopo questo (ipotetico) evento.
Se alla massa della Fascia degli Asteroidi aggiungiamo Io, Europa, Ganimede e Callisto, arriviamo almeno a un pianeta di modeste dimensioni?
Io ho portato i dati sulle masse dei corpi celesti in gioco, aspetto che qualcuno più bravo di me coi numeri (ci sono 10 elevati alla ventesima e oltre potenza) faccia il conto.
Comunque, non sono sicuro che NULLA potrebbe disgregare un pianeta: è vero che la Forza di Gravità è assai potente, ma ci sono nell' Universo forze ancora più potenti.
La reazione di fusione nucleare che avvengono nelle stelle (come il Sole), la capacità di attrazione di un buco nero, sono alcuni esempi, anche se non sono questi ovviamente a fare il.... caso nostro.
Sappiamo ancora poco dell' Universo e del sistema solare per poter cominciare con l' escludere a priori qualcosa. Neppure sappiamo se è infinito o finito, se terminerà collassando o se continuerà a espandarsi all' infinito, o se sia l' unico esistente. Insomma, non facciamoci cogliere dal tipico scetticismo della nostra specie.
Saluti,
Aztlan
12/02/2010, 22:38
13/02/2010, 12:15
13/02/2010, 13:43
13/02/2010, 17:47
13/02/2010, 17:52
15/02/2010, 20:11
15/02/2010, 20:19
16/02/2010, 16:16
Phobos flyby season starts again
16 February 2010
Today Mars Express began a series of flybys of Phobos, the largest moon of Mars. The campaign will reach its crescendo on 3 March, when the spacecraft will set a new record for the closest pass to Phobos, skimming the surface at just 50 km. The data collected could help untangle the origin of this mysterious moon.
The latest Phobos flyby campaign began today at 06:52 CET (05:52 UT), when Mars Express drew to within 991 km of Phobos’ airless surface. The flybys will continue at varying altitudes until 26 March when Phobos moves out of range. They offer prime chances for doing additional science with Mars Express, a spacecraft that was designed to study the red planet below rather than the grey moon alongside.
“Because Mars Express is in an elliptical and polar orbit with a maximum distance from Mars of about 10 000 km, we regularly pass Phobos. This represents an excellent opportunity to perform extra science,” says Olivier Witasse, Mars Express Project Scientist.
Back in 2009, the mission team decided that the orbit of Mars Express needed to be adjusted to prevent the closest approach of the spacecraft drifting onto the planet’s nightside. The flight control team at the European Space Operations Centre in Darmstadt, Germany, presented a number of possible scenarios, including one that would take the spacecraft to just 50 km above Phobos. “That was the closest they would let us fly to Phobos,” says Witasse.
Precise gravity measurements
Heavy emphasis is being placed upon the closest flyby because it is an unprecedented opportunity to map Phobos’ gravity field. At that range, Mars Express should feel differences in the pull from Phobos depending which part of the moon is closest at the time. This will allow scientists to infer the moon’s internal structure.
Previous Mars Express flybys have already provided the most accurate mass yet for Phobos, and the High Resolution Stereo Camera (HRSC) has provided the volume. When calculating the density, this gives a surprising figure because it seems that parts of Phobos may be hollow. The science team aim to verify this preliminary conclusion.
In particular, the MARSIS radar will operate in a special sequence to try to see inside the moon, looking for structures or some clue to the internal composition. “If we know more about how Phobos is built, we might know more about how it formed,” says Witasse.
The origin of Phobos is a mystery. Three scenarios are possible. The first is that the moon is a captured asteroid. The second is that it formed in situ as Mars formed below it. The third is that Phobos formed later than Mars, out of debris flung into Martian orbit when a large meteorite struck the red planet.
All the instruments will be used during the campaign, including HRSC. Although no imaging will be possible during the first five flybys, including the closest one, because Mars Express approaches from the nightside, high-resolution pictures will be possible from 7 March onwards. One task for HRSC is to image the proposed landing sites for the Russian mission Phobos-Grunt.
“It is always busy,” says Witasse about running the science mission. “The Phobos flybys make it even more exciting.”
Real time updates of the flyby campaign can be followed at the Mars Express blog http://webservices.esa.int/blog/blog/7
16/02/2010, 23:26
non riteniamola impossibile l'ipotetica esistenza in un lontano passato di un pianeta piu' o meno piccolo fra marte et giove,purtroppo conosciamoquasi nulla del ns sistema solare,caso mai sarebbe necessaria una spiegazione su come una serie di "ciotolame spaziale"di volumi diversi si trovano tutti in quella posizioneAztlan ha scritto:
Sono costretto a dar ragione ad Enkidu e Morlok: probabilmente, non è mai esistito alcun pianeta tra Marte e Giove. Io l' ho buttata lì, non è neanche l' argomento principale della discussione.
Io non sono tra coloro che non cambiano mai idea: brutto vizio....
Sottolineo per il caro amico Enki che io sono il primo a sostenere la Teoria dell' Antico Astronauta, e a porla al centro di altre questioni, come le origini della vita sulla Terra e dell' Uomo - vedi mie discussioni nella sezione Paleoastronautica.
Direi di tornare in argomento - le due lune di Marte - oppure discutere di altre "anomalie teoriche" visto che tra lune marziane, acqua sui satelliti di giove e "Quinto Pianeta", questa è ormai non ufficialmente una discussione su tutte le teorie "alternative" sul sistema solare. Per cui invito tutti a postare le proprie, per allargare il raggio del dibattito.
Spero solo che questo non trasformi la discussione nell' ennesimo topic su Nibiru, ne abbiamo già più di quante sono le teorie sul presunto "pianeta degli Annunaki"....
Saluti,
Aztlan
17/02/2010, 09:32
ubatuba ha scritto:non riteniamola impossibile l'ipotetica esistenza in un lontano passato di un pianeta piu' o meno piccolo fra marte et giove,purtroppo conosciamoquasi nulla del ns sistema solare,caso mai sarebbe necessaria una spiegazione su come una serie di "ciotolame spaziale"di volumi diversi si trovano tutti in quella posizioneAztlan ha scritto:
Sono costretto a dar ragione ad Enkidu e Morlok: probabilmente, non è mai esistito alcun pianeta tra Marte e Giove. Io l' ho buttata lì, non è neanche l' argomento principale della discussione.
Io non sono tra coloro che non cambiano mai idea: brutto vizio....
Sottolineo per il caro amico Enki che io sono il primo a sostenere la Teoria dell' Antico Astronauta, e a porla al centro di altre questioni, come le origini della vita sulla Terra e dell' Uomo - vedi mie discussioni nella sezione Paleoastronautica.
Direi di tornare in argomento - le due lune di Marte - oppure discutere di altre "anomalie teoriche" visto che tra lune marziane, acqua sui satelliti di giove e "Quinto Pianeta", questa è ormai non ufficialmente una discussione su tutte le teorie "alternative" sul sistema solare. Per cui invito tutti a postare le proprie, per allargare il raggio del dibattito.
Spero solo che questo non trasformi la discussione nell' ennesimo topic su Nibiru, ne abbiamo già più di quante sono le teorie sul presunto "pianeta degli Annunaki"....
Saluti,
Aztlan
17/02/2010, 22:20
18/02/2010, 07:55
Riccardo aeritel ha scritto:
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Sognai, durante una notte, una breve serie di episodi.
Il ricordo di essi è stato fortissimo.
Poi ho constatato che, da oltre 10 anni, questa sequenza si è realizzata.
Se vi sono stati immani sconvolgimenti, nel lento divenire del Sistema solare, questi possono aver avuto una causa "intelligente".
Da noi non va certo meglio, tra le popolazioni di un pianeta, con le sciagurate migliaia di atomiche costruite.
Vi rendete contro della barbarie di certi viventi? Non solo pensare, ma costruire migliaia di atomiche. Solo per restare in... equilibrio.
18/02/2010, 19:45
ubatuba ha scritto:
ciao morlock,non mi sono spiegato bene volevo solo sottolineare come tutti quei pianetini o asteroidi siano quasi tutti raggruppati in quella zona,certamente l'influenza di giove e'la spiegazione,ho parlato di un ipotetico pianeta ben sapendo che questi corpi sono molto diversi tra di loro anche per la composizione (alcuni sono formati in prevalenza di metalli, altri da rocce basaltiche, altri ancora da composti "primitivi" ricchi di carbonio e forse ghiaccio d'acqua), per la rotazione (con periodi variabili fra le poche ore e le settimane), per la forma (si va da corpi quasi sferici a forme molto irregolari e allungate e, probabilmente, anche a veri e propri sistemi binari), per l'albedo o riflettività della superficie (che varia tra quella del carbone e quella del marmo,quindi la quasi impossibilita'possano essere il frutto di una collisione,cmq fino a certezza definitiva in linea teorica tutto puo'essere possibile,l'alternativa:La teoria alternativa che attualmente gode del favore degli astronomi planetari è piuttosto quella del "pianeta abortito": fra Marte e Giove, un pianeta cominciò ad accumularsi dai planetesimi ivi presenti, ma subito dopo un qualche prcesso - probabilemnte connesso all'"ingombrante" presenza di Giove non troppo lontano -disturbò le orbite dei protoasteroidi, aumentandone le velocità relative e rendendo distruttive le collisioni reciproche. Collisioni che da allora in poi continuano a frammentare gli asteroidi riducendoli in pezzi sempre più piccoli.