mik.300 ha scritto: Cita:
Hannah ha scritto: Cita:
Blissenobiarella ha scritto: Per mia esperienza personale devo dire che spesso mi è capitato di osservare che quanto meno le persone conoscono se stesse, tanto meno sono capaci di comprendere l'altro...La regola è valida anche in senso opposto, chi non è capace di capire l'altro, non ha un alta consapevolezza né di sé né della propria identità. E mi sembra molto difficile riuscire a preservare qualcosa che non si conosce...
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)
Quoto.
![Felice [:)]](./images/smilies/UF/icon_smile.gif)
forse non ci capiamo..
tu empatizzeresti con un serial killer ?
tu comprenderesti un pluriassassino ?
si può empatizzare
fino ad un certo punto
e selettivamente..
capire l'altro è un conto
mettersi nei panni di/comprendere
è tutto un altro..
exemplum:
io certi idioti,
non li capisco
e non li voglio nemmeno capire..
capire=allinearsie io non mi voglio allineare..
più che empatizzare
a me piace usare il termine
"ENTRARE IN RISONANZA"..
che riassume le caratteristiche di cui sopra
(-> empatia selettiva)
io più che profondità di carattere
vedo pochezza dell'essere..
"..sono stato spiegato" ?
Beh io credo di aver capito che chi non conosce e rispetta se stesso, non può conoscere e rispettare nemmeno gli altri e, quindi, comprenderli.