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 Oggetto del messaggio: Puerta del Sol: in 100.000 contro i tagli
MessaggioInviato: 20/07/2012, 15:48 
Spagna: almeno 100.000 a Madrid contro tagli del governo

Sono almeno 100.000 solo a Madrid le persone scese in strada per manifestare contro i durissimi tagli imposti dal governo conservatore di Mariano Rajoi, con il Paese che e' stato ad un passo dal default, come ha rivelato oggi il ministro del Bilancio, Cristobal Montoro. Lo riferisce il sito del progressista El Pais. Gli indignados e i sindacati hanno convocato manifestazioni in oltre 80 citta'. .

(19 luglio 2012)




LA PROTESTA

La Spagna si ribella ai tagli
Scontri tra lavoratori e polizia.


Immagine

http://www.lettera43.it/economia/macro/ ... 558526.htm

Notte di scontri a Madrid: sono stati almeno 26 i feriti.

Una fontana della Puerta del Sol a Madrid completamente riempita di schiuma: questa una delle tante conseguenze degli scontri tra cittadini e polizia nella notte del 20 luglio.
Le proteste dei lavoratori contro l'auserity economica, iniziate il giorno 19 con manifestazioni in diversi luoghi, tra cui Barcellona, sono sfociate in violenza: 26 feriti e almeno 15 gli arresti, secondo il quotidiano el Pais.
LE PROTESTE CONTINUANO IN 80 CITTÀ. E i cittadini spagnoli non hanno intenzione di desistere: altri cortei sono stati organizzati in giornata in almeno 80 diverse città, tra cui Alicante, Bilbao e Siviglia.
Causa dei disordini dei 100 mila indignados spagnoli che sono scesi in piazza sono state le dichiarazioni che il ministro del Bilancio Cristobal Montoro ha rilasciato il 19 luglio. Montoro ha infatti ammesso: «La Spagna ha finito i soldi».
Se non fossero quindi arrivati gli aiuti della Banca centrale europea il Paese sarebbe fallito: una notizia che ha creato il panico nelle Borse e tra i cittadini.
Le strade dei centri urbani spagnoli sono diventate un campo di battaglia: contenitori bruciati, barricate improvvisate, proiettili di gomma e spari a salve.
Il 20 luglio è arrivata inoltre la notizia dell'approvazione della Finlandia degli aiuti economici alle banche iberiche da parte dell'Eurogruppo.

Poliziotti senza divisa contro i colleghi in servizio

I vigili del fuoco hanno inondato di schiuma una fontana della Puerta del Sol.

Immagine

Gli organizzatori hanno parlato addirittura di 800 mila persone in protesta, la polizia di 25 mila. In ogni caso sono stati in tanti a manifestare, soprattutto tra i dipendenti pubblici, fra cui poliziotti senza divisa che si sono trovati faccia a faccia con i colleghi in servizio. Ma a Madrid c'erano anche professori, medici e pompieri: proprio i vigili del fuoco hanno inondato la fontana di Puerta del Sol di schiuma.

DOPO LA MEZZANOTTE SCONTRI VIOLENTI. Dopo la mezzanotte gli scontri si sono intensificati proprio nella capitale, con una folla di persone dirette verso il Congresso, blindato da doppia recinzione.
Contro i manifestanti le forze dell'ordine hanno sparato proiettili di gomma e ferito, secondo fonti del pronto soccorso sul campo, almeno una persona.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 20/07/2012, 16:05 
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Messaggio di Thethirdeye
Se non fossero quindi arrivati gli aiuti della Banca centrale europea il Paese sarebbe fallito: una notizia che ha creato il panico nelle Borse e tra i cittadini.

Ma ci rendiamo conto...ma quali aiuti, pezzi di carta virtuali a pioggia solo ed esclusivamente per le banche!!
Questo è terrorismo, vogliono gettare la gente nella disperazione più nera...a che velocità poi...[8)]



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MessaggioInviato: 20/07/2012, 17:37 
L'urlo degli spagnoli: "Se ci volete morti sparateci"

Immagine

"Se ci vogliono morti bisogna chiamare le cose con il loro nome: è una guerra civile", dice una donna. Allarme default, esplode la rivolta a Madrid con contenitori bruciati e proiettili di gomma.

Pubblicato il 20 luglio 2012

http://www.wallstreetitalia.com/article ... ateci.aspx

Roma - Contenitori bruciati, barricate improvvisate, spari a salve e proiettili di gomma. E' quanto è rimasto per le strade del centro di Madrid dopo la manifestazione in cui 100.000 persone hanno protestato contro i tagli del Governo. I disordini dopo la marcia si sono conclusi con almeno sei detenuti e 26 feriti. Passata la mezzanotte sono iniziati gli scontri tra la polizia e le centinaia di persone che si erano dirette verso il Congresso, blindato da una doppia recinzione.

La tensione è esplosa quando gli agenti hanno iniziato a disperdere e ad inseguire gruppi di manifestanti nelle strade circostanti, caricando in più occasioni e sparando proiettili di gomma che, secondo fonti del pronto soccorso sul campo, hanno ferito almeno una persona. Durante la manifestazione era stata massiccia la presenza di dei dipendenti statali: professori, medici, pompieri (che hanno inondato di schiuma antincendio una fontana della Puerta del Sol) e anche, senza divisa, molti poliziotti.


Il contenuto di questo articolo - pubblicato da La Repubblica - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

Roma - Maria Antonia Ribas ha 48 anni, un figlio matricola all'università e uno al liceo, un ex marito, un lavoro da bibliotecaria alla periferia di Madrid, 1.125 euro al mese, una permanente fatta in casa che le ha bruciato i capelli, una maglietta con il logo del supermercato, una laurea in filologia classica con encomio, un padre militare che la disapprova, una casa di 45 mq in affitto, 650 euro e meno di così in tre non si riesce a spendere.

Ora che passa a 980 di stipendio dovrebbe ritirare i figli da scuola, pensa, e trovare un posto in un alloggio sociale ma non è mica facile, sono tutti pieni e c'è la lista d'attesa, passano prima le donne sole con figli minori e i suoi hanno 16 e 18, non c'è speranza.

Si è offerta nel quartiere per fare le pulizie a ore ma nessuno può permettersi più una domestica, quelli che le avevano le hanno già mandate a casa. Sta in piazza con un cartello che dice "se ci volete morti sparateci", l'ha scritto a pennarello rosso su un cartone della spesa in un momento, chiarisce, "di vero malcontento".

L'astio e il malcontento di chi sta sottovento. "Per sovrapprezzo - dice - a noi impiegati pubblici ci trattano da profittatori e sfaccendati, gente che ruba lo stipendio dandosi malata, assenteisti perché lo so, certo, ciascuno ha in mente un impiegato delle poste che lascia il cartello "torno subito" per andare a bere il caffè, un'addetta all'anagrafe che manca dal lavoro da due anni, gli aneddoti sono mille. D'altra parte i posti pubblici sono stati usati per decenni dai politici locali come merce di scambio, hanno piazzato figli amici amanti e devoti per generazioni e sicuro che fra questi ce ne saranno parecchi che ne hanno approfittato. Ma siamo quasi tre milioni, e di questi tre milioni la maggioranza, glielo assicuro, è fatta da gente come me: che non è mai mancata un giorno e se necessario ha lavorato fuori orario, che ha aiutato i suoi scolari nei compiti il pomeriggio, ha assistito i malati con pazienza, ha accompagnato a casa l'anziana che non ricordava la strada. Anche di questi episodi potrei raccontarne a centinaia. Noi siamo lo Stato, piaccia o non piaccia. Storto in qualche sua parte, difettoso forse, comunque quello che questo Paese è stato in grado di produrre nei secoli, e gli somiglia. Noi siamo la Spagna, e se ci vogliono morti bisogna chiamare le cose con il loro nome: è una guerra civile".

Una guerra civile senza ideali da difendere, al contrario di quelle anche recenti di cui i vecchi hanno memoria. Senza parte politica né bandiere. Una guerra cattiva fra chi sta sopravvento e chi sottovento nella barca che fa acqua. Affonderà per tutti, nel caso, ma intanto chi siede sul bordo più alto spinge in mare il suo vicino e nessuno che pensi al vento e alla rotta da tenere: si salvi chi può, il mio vicino è il mio nemico.

E' l'ossatura dello Stato, questa volta, a ribellarsi contro chi governa: milioni di funzionari pubblici, gente fra quaranta e cinquant'anni più esasperata che rabbiosa, più stanca che indignata. Li vedi in piazza con le magliette slabbrate dalle lavatrici, le donne con le forcine in testa e le ciabatte da ospedale, quello in cui lavorano nei turni di notte.

L'orda dei sottovento, nelle strade di Madrid e della Spagna intera, è un esercito di più due milioni e mezzo di persone, quasi tre. Se cerchi ci trovi la maestra dell'asilo di tuo figlio, l'infermiere che ha assistito tuo padre, la preside della scuola media, il pompiere dell'angolo sotto cas, l'autista del bus, il vigile urbano, la postina. Sfilano sotto i palazzi del governo con le maglie nere, a lutto. Sono la classe media, una volta si sarebbe detto la piccola borghesia impiegatizia. Guadagnano fra mille e duemila e cinquecento euro al mese: i loro stipendi sono stati tagliati tre volte in due anni, l'ultima volta la settimana scorsa, meno sette per cento.

A Natale non prenderanno la tredicesima. L'Iva intanto è salita dal 18 al 21 per cento, la bolletta della luce costa in media 36 euro in più al mese, le tasse universitarie per i figli segnano un più 50 per cento. L'assistenza sanitaria pubblica agli anziani è stata tagliata da quella che chiamano "legge canaglia", 260 mila ultraottantenni non avranno più diritto a cure pubbliche. L'emigrazione di chi ha fra 25 e 45 anni quest'anno è cresciuta del 44 per cento: scappano. Quasi cinquantamila persone - qualificate, laureate, nell'età centrale della vita - da gennaio a giugno sono fuggite al Nord: Scandinavia, Inghilterra, Germania. Di quelli che sono rimasti uno su quattro è senza lavoro: 25 per cento di disoccupati, e ora sono finiti anche i sussidi.

Il governo di Mariano Rajoy detto "il bugiardo" ha bisogno di 65 milioni di euro. Il bugiardo perché nemmeno questo, gli rimproverano, ha avuto il coraggio di dire: a quanto ammontasse l'importo della manovra. Ieri al dibattito non era in aula. Giorni fa quando ha annunciato i tagli agli stipendi dei dipendenti pubblici e l'abolizione delle tredicesime i deputati del partito popolare lo hanno applaudito. Applausi osceni, con la folla a battere le pentole sotto le finestre del congresso.

Una deputata del Ppe, Andrea Fabra, 39 anni, terza legislatura, figlia di un vecchio notabile di epoca franchista oggi sotto inchiesta per malversazione, ha detto ai microfoni "che si fottano", que se joden. E' stata la scintilla che ha dato fuoco alle polveri. Per cinque giorni consecutivi hanno inalberato cartelli contro di lei e per estensione contro la classe politica intera: che si fottano loro, "la prossima disoccupata sia Andrea Fabra", in spagnolo fa rima.

Per sventurata coincidenza, inoltre, negli stessi giorni si è inaugurato a Castellon, feudo della dinastia politica dei Fabra, il monumento in stile nordcoreano voluto dal padre di Andrea, Carlos, in onore di se medesimo e dell'aeroporto inutilizzato da lui fatto costruire con denari (miliardi) della regione. Il molosso, l'uomo-aereoplano, è costato 300 mila euro e consta di un gigantesco busto maschile sul cui capo sta appoggiato un aereo lucentissimo, l'unico per ora mai visto nell'aerostazione. I centralini dei giornali sono impazziti.

Altro argomento non hanno le lettere pubblicate dai quotidiani: che la classe politica cominci a tagliare da se stessa, che se ne vadano i corrotti, che rinuncino ai loro privilegi, ai posti sicuri per i loro figli incompetenti. Un'onda altissima, una rivolta che non conosce destra né sinistra, una sollevazione di popolo. L'eco dello tsunami è arrivato fino alle stanze ovattate della reggia se di punto in bianco il re e suo figlio Felipe hanno comunicato la decisione sovrana di ridursi del 7 per cento il vitalizio: da 290 a 270 mila euro quello di Juan Carlos, da 145 a 135 quello dell'erede al trono.

Mentre ancora ed ogni giorno si stendono per strada a simulare la morte uomini e donne vestiti di nero finalmente, dopo una settimana, la rampolla dei Fabra ha chiesto scusa, "mandarli a farsi fottere è stato inopportuno", poi sottovoce ha detto "non penseranno mica che voglia diventare io il capro espiatorio", perbacco. Il governo ha annunciato in pompa magna, dopo lungo conclave, che i "mileuristas", coloro che guadagnano meno di mille euro, avranno la tredicesima. Quelli che prendono fino a 962 euro netti, per l'esattezza.

Peccato che, a conti fatti, siano meno di 15 mila: lo 0,6 per cento del totale. Peccato anche che in questo modo chi guadagna 960 euro finirà per avere più di chi ne prende 1100, una guerra fra poveri, nuove e più sgomente proteste. Per la prima volta nella storia del Paese si è assistito in diretta, durante il telegiornale delle nove di sera, all'occupazione del video. Canale 9, la tv autonoma di Valencia - le emittenti delle autonomie locali sono di proprietà delle regioni, in modo diretto o indiretto, e costano milioni di euro - ha presentato un piano di ristrutturazione in cui si annunciano 1295 licenziamenti. Il 76 per cento del personale. A casa, senza ammortizzatori. La nuova legge sui licenziamenti lo consente. Mentre il giornalista leggeva il tg hanno fatto irruzione nello studio a centinaia, quelli che non entravano hanno occupato il palazzo. Intervento della polizia, sgombero, trasmissioni interrotte, video nero. Alle famiglie a casa, all'ora di cena, è sembrato un presagio di guerra.

In effetti lo è. Fioriscono in rete appelli al razionamento, al boicottaggio dei consumi per contrastare l'aumento dell'Iva. Un decalogo diffusissimo inizia così: "Quando vuoi comprare qualcosa chiediti se è realmente necessario o se può aspettare. Non consumare energia: usa le scale per scendere e se puoi anche per salire. Spegni le luci, la sera usa candele. Limita l'uso di tv e computer: gioca a carte, leggi libri".

Alla biennale di Venezia arriverà dalla Catalogna l'anno prossimo una performance intitolata "25%", la percentuale dei disoccupati: dieci persone come fantasmi in vetrina. La copertina di un giornale portava la settimana scorsa le fotocopie di tre buste paga. Una maestra con 15 anni di servizio: 2000 euro. Un poliziotto di alto grado e fuori sede: 2300. Un consigliere comunale della stessa città: 5800. Intervistato, il consigliere comunale (34 anni, nessun titolo di studio, indicato dal partito e non eletto) diceva riecheggiando recenti parole di Rajoy: ci riprenderemo, è una fase, non siamo mica l'Uganda.

Di come vadano le cose in Uganda nessuno sa moltissimo, a queste latitudini. Il collasso della classe media del quarto paese più industrializzato di Occidente invece è qui sotto, basta affacciarsi alla finestra del Palazzo. Quasi tre milioni di persone coi piedi già in acqua. A lasciarli scivolare in mare sarà un'ecatombe. Non è detto che non corra sangue, nella lotta per la sopravvivenza. Non è detto, soprattutto, che senza equipaggio né rotta la barca comune non affondi comunque.

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MessaggioInviato: 20/07/2012, 20:14 
Provate a cominciare a ragionare (e lo propongo senza intenti polemici nè sovversivi) a cosa dovreste fare (non a cosa fareste, proprio cosa DOVRESTE fare) se si verificasse una situazione "spagnola", o anche peggio, "argentino-cilena". Cioè, una situazione ormai degenerata e non più gestibile con la semplice protesta.

Non tanto perchè "potrebbe capitare", quanto piuttosto perchè, secondo me, il fuoco esalta ma non si ragiona mai abbastanza su cosa DAVVERO significhi uno stato di "guerriglia" o, peggio, i carri armati per le strade.

Per dire, siete in contatto VERO con qualche associazione o organizzazione politica? Avete esperienza di piazza? Sapete cosa fare per non restare intossicati dai gas? Se vi trovaste col caffè ancora mezzi addormentati a guardare una tv in cui tutti i canali trasmettono solo un annuncio speciale "per la rinascita nazionale" (dei militari, insomma) in cui si dichiara la legge marziale eccetera, che fate? Chi chiamate? Cosa tirate fuori dall'armadio? Dove andate? Insomma, un ragionamento pratico di organizzazione (para)militare, perchè le rivoluzioni non si sostengono nè si combattono "così", perchè è "bello".


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MessaggioInviato: 20/07/2012, 21:39 
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sezione 9 ha scritto:

Provate a cominciare a ragionare (e lo propongo senza intenti polemici nè sovversivi) a cosa dovreste fare (non a cosa fareste, proprio cosa DOVRESTE fare) se si verificasse una situazione "spagnola", o anche peggio, "argentino-cilena". Cioè, una situazione ormai degenerata e non più gestibile con la semplice protesta.

Non tanto perchè "potrebbe capitare", quanto piuttosto perchè, secondo me, il fuoco esalta ma non si ragiona mai abbastanza su cosa DAVVERO significhi uno stato di "guerriglia" o, peggio, i carri armati per le strade.

Per dire, siete in contatto VERO con qualche associazione o organizzazione politica? Avete esperienza di piazza? Sapete cosa fare per non restare intossicati dai gas? Se vi trovaste col caffè ancora mezzi addormentati a guardare una tv in cui tutti i canali trasmettono solo un annuncio speciale "per la rinascita nazionale" (dei militari, insomma) in cui si dichiara la legge marziale eccetera, che fate? Chi chiamate? Cosa tirate fuori dall'armadio? Dove andate? Insomma, un ragionamento pratico di organizzazione (para)militare, perchè le rivoluzioni non si sostengono nè si combattono "così", perchè è "bello".


ma cosa vuoi che si faccia qui nel caso di dittatura militare?

tutti in piazza in camicia nera o rossa a osannare il nuovo duce o il nuovo 'el comandante'
[:o)]


qui si manifesta solo contro i governi democraticamente eletti. Monti compreso anche se qualcuno dirà che non è stato eletto democraticamente



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MessaggioInviato: 20/07/2012, 22:07 
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sezione 9 ha scritto:

Provate a cominciare a ragionare (e lo propongo senza intenti polemici nè sovversivi) a cosa dovreste fare (non a cosa fareste, proprio cosa DOVRESTE fare) se si verificasse una situazione "spagnola", o anche peggio, "argentino-cilena". Cioè, una situazione ormai degenerata e non più gestibile con la semplice protesta.

Non tanto perchè "potrebbe capitare", quanto piuttosto perchè, secondo me, il fuoco esalta ma non si ragiona mai abbastanza su cosa DAVVERO significhi uno stato di "guerriglia" o, peggio, i carri armati per le strade.

Per dire, siete in contatto VERO con qualche associazione o organizzazione politica? Avete esperienza di piazza? Sapete cosa fare per non restare intossicati dai gas? Se vi trovaste col caffè ancora mezzi addormentati a guardare una tv in cui tutti i canali trasmettono solo un annuncio speciale "per la rinascita nazionale" (dei militari, insomma) in cui si dichiara la legge marziale eccetera, che fate? Chi chiamate? Cosa tirate fuori dall'armadio? Dove andate? Insomma, un ragionamento pratico di organizzazione (para)militare, perchè le rivoluzioni non si sostengono nè si combattono "così", perchè è "bello".

Ma cosa credi che gli spagnoli si divertano a prendere le bastonate?
Se una persona non riesce più ad andare avanti e non può mantenere la famiglia e i figli, alla fine è ovvio che non ragiona più e si incaxxa di brutto, ma che dovrebbero fare, suicidarsi in massa [?]
Il tuo è un discorso che in teoria non fa una piega, ma in pratica ...
Quanto agli armadi, sembra che in Italia siano piuttosto riforniti:

Sono circa 10 milioni le armi legali in italia, con almeno quattro milioni di famiglie "armate", cioè in possesso di almeno una pistola. Nel 2007 erano 4,8 milioni le persone, pari all'8,4% della popolazione totale, che dichiaravano di detenere un'arma da fuoco, da caccia o da tiro a segno o da difesa. 34mila i privati che posseggono un porto d'armi, ai quali si sommano le oltre 50mila guardie giurate, i circa 800mila cacciatori con licenza per abilitazione all'esercizio venatorio e i 178mila permessi per uso sportivo (tiro a volo o tiro a segno). Altri 3 milioni di italiani hanno denunciato, invece, la presenza di armi in casa, ereditate o inservibili.
Sono questi i numeri della diffusione delle armi da fuoco nel nostro Paese, almeno di quello legali.
Fonte:http://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/12/news/in_italia_armi_il_4_milioni_di_famiglie_scatta_l_allarme_crescita_esponenziale-2607531/



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Non ci siamo capiti bene. Comunque, è evidente che abbiate paura (come me) di una situazione del genere. Il punto allora sarebbe di evitare una situazione del genere. Quindi, eviterei di rallegrarsi (sempre che qualcuno lo abbia fatto) per gli "scontri di piazza". Come diceva Crozza, "abbassiamo i toni"... E manteniamo saldo il controllo degli animi, perchè lo scontro sarebbe, come dice Angel, tra carri armati e doppiette...

E' per questo che continuo ad invitarvi a ragionare "come se"...


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sezione 9 ha scritto:

Non ci siamo capiti bene. Comunque, è evidente che abbiate paura (come me) di una situazione del genere. Il punto allora sarebbe di evitare una situazione del genere. Quindi, eviterei di rallegrarsi (sempre che qualcuno lo abbia fatto) per gli "scontri di piazza". Come diceva Crozza, "abbassiamo i toni"... E manteniamo saldo il controllo degli animi, perchè lo scontro sarebbe, come dice Angel, tra carri armati e doppiette...

E' per questo che continuo ad invitarvi a ragionare "come se"...


Come diceva il buon Icke l'anno scorso, ad una conferenza a Roma,
"non ribellatevi..... perchè questo è quello che vogliono"...

Ma per non ribellarsi, oltre che una coscienza collettiva che ancora non
ha abbracciato il salumiere e la casalinga di voghera, come minimo,
ci vuole un'INVERSIONE DI TENDENZA.

Tu cosa proponi, sezione?



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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Cita:
Thethirdeye ha scritto:
Come diceva il buon Icke l'anno scorso, ad una conferenza a Roma,
"non ribellatevi..... perchè questo è quello che vogliono"...

Ma per non ribellarsi, oltre che una coscienza collettiva che ancora non
ha abbracciato il salumiere e la casalinga di voghera, come minimo,
ci vuole un'INVERSIONE DI TENDENZA.


Il problema infatti è che si tende a vedere le cose o tutte in bianco (lasciamo fare) o nero (ribelliamoci), un pò di grigio ogni tanto non guasterebbe.
Icke ogni volta che esprime il suo concetto di "lotta" al sistema, per me ci vede meglio di tutti: non bisogna infatti ribellarsi al sistema, bisogna crearne uno nuovo, partendo da noi stessi.
"La nostra unione è la loro più grande paura." come spesso dice a molte delle sue conferenze.

Ammetto di aver "scoperto" da poco Icke come si deve, ma i suoi discorsi sono centomila volte migliori di quelli del PD quando parla di sostegno al governo....


Ultima modifica di Pegasus il 21/07/2012, 14:26, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Pegasus ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:
Come diceva il buon Icke l'anno scorso, ad una conferenza a Roma,
"non ribellatevi..... perchè questo è quello che vogliono"...

Ma per non ribellarsi, oltre che una coscienza collettiva che ancora non
ha abbracciato il salumiere e la casalinga di voghera, come minimo,
ci vuole un'INVERSIONE DI TENDENZA.


Il problema infatti è che si tende a vedere le cose o tutte in bianco (lasciamo fare) o nero (ribelliamoci), un pò di grigio ogni tanto non guasterebbe.
Icke ogni volta che esprime il suo concetto di "lotta" al sistema, per me ci vede meglio di tutti: non bisogna infatti ribellarsi al sistema, bisogna crearne uno nuovo, partendo da noi stessi.
"La nostra unione è la loro più grande paura." come spesso dice a molte delle sue conferenze.

Ammetto di aver "scoperto" da poco Icke come si deve, ma i suoi discorsi sono centomila volte migliori di quelli del PD quando parla di sostegno al governo....


Quoto pegasus al 1000 per 1000!

Costruiamo noi il mondo che vogliamo... è un concetto così difficile da capire e accettare?

Però Pegasus, prima di poterlo fare bisognerà pur 'demolire' in qualche modo l'attuale Sistema. Io non dico di farlo con le armi, propongo di farlo con la consapevolezza.. ma è estremamente difficile.

Ci stanno provando da migliaia di anni, ma il Potere ha sempre interferito impedendo ciò... per cui: quali sono i passi da compiersi per raggiungere l'obiettivo?

Ho cercato di proporne alcuni in questo thread:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=12607

ma temo di non essere ancora giunti a elaborare una soluzione concreta



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Atlanticus81 ha scritto:
Però Pegasus, prima di poterlo fare bisognerà pur 'demolire' in qualche modo l'attuale Sistema. Io non dico di farlo con le armi, propongo di farlo con la consapevolezza.. ma è estremamente difficile.


Infatti, chi le ha proposte, le armi....
Il grigio che ho menzionato va visto come la metafora della consapevolezza (non sono bravo a fare il poeta delle metafore [:D], però il senso è quello).

Usare le armi, equivale al vedere le cose in nero, quindi fare il gioco che altri avevano già progettato.

E credo che siamo nuovamente off-topic [:246]!



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MessaggioInviato: 21/07/2012, 16:11 
Quello che dite lo condivido: prima di "abbattere" bisogna avere in mente il nuovo sistema. Però, questo "nuovo sistema" io non lo vedo proporre, da chi incita alla rivolta (rivolta fiscale, contro la casta, contro i giudici, contro questo o quello...)

Oltretutto, nella Spagna degli Indignados, dopo le proteste dell'anno scorso, vinse la destra, in Grecia, la "gloriosa avanzata" della sinistra ha portato al governo ancora la destra... Insomma, manca sia la visione d'insieme che la "strategia", per non parlare della "tattica": fare manifestazioni di 100mila persone (o più) lasciandole in balìa di poche orde di delinquenti è scemo. E lo abbiamo visto anche a Roma da noi, come una pessima gestione della piazza possa distruggere completamente la credibilità di un "movimento".

Quindi io non ce l'ho con chi protesta, ovviamente, casomai ce l'ho con chi porta in piazza "pensionati e casalinghe" per poi far infiltrare violenti (magari invitati!) che portano la polizia a caricare. Caricare il corteo di persone pacifiche, ovviamente. Per questo continuo a dire che si devono fare discorsi di pratica spicciola.

Avete visto Lucarelli ieri sera, no? Certo, c'era Conan in contemporanea... Ma la lezione di Genova dovrà pure insegnare... Portare delle persone al macello è criminale, ed è poco previdente partecipare ad iniziative del genere senza sapere il minimo indispensabile... Che so, conoscere il percorso, avere-non avere documenti, avere sempre sott'occhio vie di fuga, non andare da soli ma in gruppo, non infilarsi in luoghi chiusi, non andare in ospedale... Cioè, davvero, ragionateci.

Quello che ci sarebbe da fare in alternativa l'ho già scritto varie volte. L'euro, l'Europa, le banche, il capitalismo... Sono tutti strumenti che possono essere usati bene o usati male. Negli ultimi 40 anni si è applicata la teoria del liberismo più estremo, e ora il mercato non sta "fallendo", non c'è in giro un mostro creato dalle nebbie del capitalismo, questo è la diretta conseguenza di una teoria. Per cui, si deve cambiare teoria, è qui il vero problema.

Pensare di "uscire dall'euro-Europa" solo per tornare a fare "come una volta" (inflazione alta e salari bassi per essere competitivi, come all'epoca del boom, quando in realtà facevamo solo i cinesi dell'epoca) significa restare all'interno della stessa teoria. E' come dire che se i tedeschi "giocano sporco" allora noi dobbiamo giocare più sporco di loro. Il risultato è semplicemente di perpetuare la guerra tra poveri, di mettere operai, piccoli imprenditori, "classe media" italiana contro quella degli altri Paesi.

Vi faccio un esempio, partendo dalle idee di Grillo. Lui vuole il ritorno della lira, la banca statalizzata e una svalutazione del 50%. E questa non è svalutazione competitiva? L'Italia è un Paese manifatturiero: compra materie grezze (compra TUTTO perchè non ha risorse, oltre all'ingegno) e le trasforma. Svalutare della metà significa comperare le materie prime al doppio e pagare i lavoratori la metà. Esporti a prezzi ribassati, facendo però pagare tutto ai lavoratori. In più, il debito pubblico diventa il doppio. Penso sia chiaro che questa non possa essere la strada...

Quello che serve, per me, è di riportare il capitalismo "in catene". Limiti, soprattutto alla finanza, che deve diventare solo di supporto all'economia, e non l'economia stessa. Per cui, tasse, vincoli e ogni disincentivo possibile alla finanza. La speculazione va disarmata con la possibilità per la banca europea di acquistare i titoli del debito (europei e non nazionali) sul mercato primario e non secondario, dove la speculazione ha già fatto il suo prezzo. Occorre parificare il diritto del lavoro e, progressivamente, i salari. Occorre avere un'Europa unita (perchè l'economia è mondiale, e un singolo stato non può controbattere ad un "nemico" globalizzato, a meno di non "giocare sporco" come dicevo prima). Serve riformare la struttura dell'Europa: parlamento eletto, che dà la fiducia al governo, composto da ministri che abbiano la piena competenza di decidere sui temi loro assegnati. Via il consiglio europeo (dove contano i governi: non è democratico e si fonda solo sulla potenza economica dei singoli stati). BCE che non si limiti a "controllare la stabilità dei prezzi" ma agisca come strumento del ministero del tesoro europeo, in modo da garantire la stabilità dell'ECONOMIA europea.

Un governo europeo, pienamente funzionante e sotto controllo politico dell'elettorato, potrà così finalmente perseguire gli interessi degli elettori europei, e non solo di quelli dello stato più forte. E potrà finalmente sviluppare politiche di lungo termine, "pianificate" e concertate con le forze sociali europee, che dicano, a tutta l'Europa, in cosa investire, e come, dove trovare le risorse, chi paga e chi non paga eccetera.

Questo ovviamente non esclude che, con l'arrivo di una vera democrazia europea, possano vincere le stesse forze che ci hanno portato alla crisi attuale, ma almeno non sarà colpa "dei tedeschi" (anche se NON E' colpa dei tedeschi, non solo almeno), e sarà tutto il popolo europeo ad essere responsabilizzato.

Quello che ci deve essere, e l'idea mia lo garantisce credo, è un confronto sul futuro: vuoi le politiche del taglia e riduci la spesa? Bene, vota per X. Vuoi invece un aumento di spesa per gli investimenti a sostegno di lavoro-impresa-ricerca eccetera? Bene, vota Y. Vedo che in Francia hanno fatto così, solo da noi siamo bloccati (perchè c'è il governo tecnico e perchè abbiamo una politica incapace di dare risposte articolate: la destra è morta con la nascita di Berlusconi, la sinistra deve riscattarsi da 20 anni di fascinazione liberista). Ma questo non vuol dire che il metodo non funzioni.

Insomma, la politica per decenni ha pensato che non si dovesse occupare di pianificazione economica, che bastasse la mano invisibile del mercato. Ora serve che torni ad occuparsi di economia, e pesantemente. E già tornare, da subito, a impostare il dibattito politico sull'economia sarebbe un notevole passo avanti, per l'Italia...


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sezione 9 ha scritto:
Avete visto Lucarelli ieri sera, no? Certo, c'era Conan in contemporanea... Ma la lezione di Genova dovrà pure insegnare... Portare delle persone al macello è criminale, ed è poco previdente partecipare ad iniziative del genere senza sapere il minimo indispensabile... Che so, conoscere il percorso, avere-non avere documenti, avere sempre sott'occhio vie di fuga, non andare da soli ma in gruppo, non infilarsi in luoghi chiusi, non andare in ospedale... Cioè, davvero, ragionateci.


Quello che è successo a Genova, sicuramente non si ripeterà. Tuttavia, il problema in un certo senso esiste. Perchè il grado di esasperazione che ci porterà nelle piazze, sarà talmente alto, che pensare ad una "organizzazione" è praticamente una cosa improponibile. Sarà quindi il caos... qualora ci fosse davvero questa eventualità. Sempre imho.

Cita:
Quello che ci sarebbe da fare in alternativa l'ho già scritto varie volte. L'euro, l'Europa, le banche, il capitalismo... Sono tutti strumenti che possono essere usati bene o usati male. Negli ultimi 40 anni si è applicata la teoria del liberismo più estremo, e ora il mercato non sta "fallendo", non c'è in giro un mostro creato dalle nebbie del capitalismo, questo è la diretta conseguenza di una teoria. Per cui, si deve cambiare teoria, è qui il vero problema.


Non sono d'accordo. C'è proprio in giro un "mostro" creato dalle nebbie del capitalismo e, aggiungo, un potere transnazionale che sta prendendo letteralmente il sopravvento su tutti i fronti. Il che è ben diverso.....

Cita:
Pensare di "uscire dall'euro-Europa" solo per tornare a fare "come una volta" (inflazione alta e salari bassi per essere competitivi, come all'epoca del boom, quando in realtà facevamo solo i cinesi dell'epoca) significa restare all'interno della stessa teoria.


Stai scherzando? Caspita... questa teoria/sistema/matrix è fallita... per mille motivi. Cambiare quindi direzione e andare in senso opposto rispetto a dove stiamo andando ora, per te, vuol dire "restare all'interno della stessa teoria"? [:p] Annamo bene.....

Cita:
Vi faccio un esempio, partendo dalle idee di Grillo. Lui vuole il ritorno della lira, la banca statalizzata e una svalutazione del 50%. E questa non è svalutazione competitiva? L'Italia è un Paese manifatturiero: compra materie grezze (compra TUTTO perchè non ha risorse, oltre all'ingegno) e le trasforma. Svalutare della metà significa comperare le materie prime al doppio e pagare i lavoratori la metà. Esporti a prezzi ribassati, facendo però pagare tutto ai lavoratori. In più, il debito pubblico diventa il doppio. Penso sia chiaro che questa non possa essere la strada...


Il 50% di svalutazione è una cosa che ti sei inventato tu. Le teorie, perchè di teorie si tratta (se non addirittura di "ipotesi", visto che il caso non ha precedenti) sono tutte a analizzare. E' per questo che Silvio (tanto per dirne una), una volta sentito il "profumo del cambiamento" innescato proprio dal pensiero di Grillo su questo preciso argomento, ha radunato premi Nobel per l'economia, intorno ad un tavolo, e ha deciso (direttamente o indirettamente) di valutare l'ipotesi/teoria e - contemporaneamente - di "cavalcare l'onda"....

Sapessi che darei, per sapere cosa si sono detti..... non hai idea [:D]

Cita:
Occorre avere un'Europa unita (perchè l'economia è mondiale, e un singolo stato non può controbattere ad un "nemico" globalizzato, a meno di non "giocare sporco" come dicevo prima).


Santa miseria..... certe volte mi chiedo come abbiano fatto le NAZIONI a sopravvivere PRIMA dell'avvento dell'Euro! A sentir parlare te (che mi sembri esprimere il Letta-pensiero) sembra davvero irreversibile ciò che è stato attivato in questi decenni... Non ne usciamo più...... in nessun modo.... [:D] Ma perchè non la smetti di infondere paura con questo spauracchio di cartapesta, in stile mainstream, e non apri un pò gli orizzonti?



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sezione 9 ha scritto:

Quello che dite lo condivido: prima di "abbattere" bisogna avere in mente il nuovo sistema. Però, questo "nuovo sistema" io non lo vedo proporre, da chi incita alla rivolta (rivolta fiscale, contro la casta, contro i giudici, contro questo o quello...)


Non è del tutto vero... io credo che la pars costruens stia già lavorando in tal senso di modo da essere pronta quando la pars destruens avrà terminato il lavoro, ovvero 'demolito' il Sistema.

Verrà il giorno che i 100.000 della Puerta del Sol, diventeranno 1.000.000 e verrà il giorno che questi milioni di persone saranno davanti ai palazzi del potere di Bruxelles, Strasburgo, Francoforte.

E' da lì che parte tutto. Rajoy è solo un fantoccio, cos'altro può fare? E per uno che ne abbatti altri ne verranno posizionati come le teste di un'idra.

Allora bisogna colpire il cuore dell'idra... l'oligarchia rappresentata dal potere europeo.

Dopo possiamo anche discutere di quello che propone sezione nel suo post, a mio parere condivisibile sotto certi aspetti:
- istituzioni europee democratiche e orientate al bene pubblico
- governo europeo sotto controllo politico dell'elettorato
- sovranità nelle mani quindi dei cittadini d'europa

Ci vedo un limite. Il nazionalismo e il campanilismo dei popoli d'europa. Per farti un esempio negli Stati Uniti un cittadino dell'Arkansas si sente AMERICANO come un cittadino della California o del Texas.

Non credo che in Europa la cosa sia simile - è mancata quella che definisco nel mio pensiero l'Unione Sociale

Inoltre, ti faccio una domanda. Pensi davvero che le riforme che tu suggerisci siano fattibili senza una pars destruens efficace? E cosa sarebbe più efficace dell'uscita dall'euro di tutti i paesi in crisi?

Se Spagna, Grecia, Italia, Irlanda uscissero dall'Euro contemporaneamente tutta la UE sarebbe distrutta e allora potremmo pensare di ricostruirla.

L'uscita dall'euro corrisponde alla pars destruens
Ricostruire la UE su nuovi modelli socio-economici alla pars costruens

La domanda è: i popoli d'europa sono realmente pronti a un fenomeno di questo genere?



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