[color=red][center][size=175][b]ROSWELL (POST DEFINITIVO)[/b][/size][/center][/color] [color=red][size=150][center][b]L’UFO “CRASH” DI ROSWELL : ORMAI E' STORIA ...[/b][/center][/size][/color]
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Pubblicato da centroufologicotaranto su Luglio 14, 2008
Articolo scritto da Franco Pavone (Centro Ufologico Taranto) Sull’incidente di Roswell è stato scritto tutto e il contrario di tutto , spesso anche a sproposito e anche il sottoscritto nonostante sia sempre stato quasi sicuro della veridicità di quel lontano evento post-guerra , almeno al 99 per cento , con quel 1 per cento di dubbio che deve sempre esserci in ogni studioso che si rispetti , dubbi che forse derivano anche dalla nostra cattiva visione antropocentrica dell’Universo , ma anche senza avere avuto mai assurdi preconcetti di sorta , mi ha fatto molto piacere leggere sulla rivista AREA 51 di Gennaio 2008 l’intervista che il noto ufologo inglese Philip Mantle ha fatto al Dott. Jesse Marcel jr. in occasione della Convention che la rivista UFO DATA ha organizzato nell’Ottobre del 2007 in Inghilterra , con Marcel ospite d’onore , sui misteriosi eventi che portano il nome della cittadina del New Mexico nel 1947 .Quell’ 1 per cento di dubbio è completamente svanito in me leggendo le risposte che il figlio del Maggiore Jesse Marcel senior ha proferito con grande sicurezza senza tentennamenti , che avvalorano ulteriormente quegli avvenimenti .
Anche il sottoscritto , senza remore psicologiche , con coraggio , con un po’ di esperienza militare e un po’ delle modeste conoscenze della materia acquisite in oltre 35 anni di studio e ricerca , mi sono ormai convinto al 100 per 100 che gli eventi alieni di Roswell sono reali . Bisogna dirlo con franchezza e senza perifrasi , come disse a suo tempo Walter Haut , in quel lontano Luglio del 1947 , in quella piana desertica cadde o atterrò una nave spaziale extraterrestre , frutto di una tecnologia a noi ignota , capace di viaggiare negli abissi cosmici e che forse i nostri scienziati sono riusciti parzialmente a replicare e a immetterla nella nostra cultura , a sentire le parole di Philip Corso , ex Colonnello dell’intelligence americana , morto non prima di aver rivelato segreti straordinari . Le credenziali di Jesse Marcel jr. sono acclarate , visto che è stato un medico militare , ora in congedo , avendo svolto 10 anni di servizio nella US NAVY , la Marina degli Stati Uniti e 13 mesi nella Guardia Nazionale di stanza in Irak come medico chirurgo oltre ad aver svolto un corso per elicotteristi . Questo a mio giudizio basta e avanza per essere sicuri che quello che ha raccontato è vero . Perché un medico , tenuto al giuramento deontologico della sua non certo facile professione oltre che un militare , e bisogna esserci stato in ambito militare per capire certe cose , non mette a repentaglio la propria reputazione per cose non vere o fantasiose . E non mi si venga a dire , con la solita maligna mentalità tutta italiana , che ha fatto queste rivelazioni per avere riscontri economici in conseguenza della pubblicazione del suo libro “ THE ROSWELL LEGACY “ .
Non mi sembra che il Dott. Marcel abbia bisogno di denaro , visto quello che guadagnano i medici , in special modo quelli di estrazione ed esperienza militare , ma queste malignità le lasciamo agli italiani , pratici in questo tipo di discorso . E poi non si specula sui problemi avuti precedentemente dal proprio padre , ufficiale dell’Aeronautica . La cosa che poi più mi ha divertito è stata quando Marcel jr. rispondendo a una precisa domanda di Philip Mantle sul fatto che il padre all’epoca fu screditato perché aveva scambiato un pallone sonda radar con un disco volante , egli ha risposto che la cosa era pressoché impossibile , visto che il padre aveva frequentato in Aeronautica un corso specialistico sui palloni sonda e i radar , che conosceva quindi alla perfezione . Un altro punto citato dal Dott. Marcel è la famosa foto che ritrae il padre con i resti del “ pallone sonda “ , con la faccia sconcertata ed interrogativa che chiede ai suoi superiori il perché dello scambio dei famosi rottami metallici . Anche la storia del Project Mogul è parzialmente errata visto che già nel 1948 questo progetto era già inutilizzabile e andò in vigore nel 1949 in forma di palloni che spiavano gli echi degli esperimenti atomici sovietici , se non servivano proprio a monitorare i voli degli allora dischi volanti , e la loro conformazione era eguale ad altri palloni sonda che avevano un target radar , solo lo scopo era diverso . Egli ha poi riferito del discredito subito dal padre come testimone , non potendo ovviamente screditare il caso , anche se poi andò in pensione con il grado di tenente colonnello , e il fatto che gli riferì che alcuni frammenti , piegati , ritornavano alla forma originale e da cui poi successivamente pare siano state create leghe a memoria di forma . Lo stesso Bill Brazel , figlio dell’allevatore William Mac Brazel che trovò i rottami al Foster Ranch , ha visto gli stessi geroglifici sulle barre strumentali viste da lui a casa sua portate dal padre nel 47 . Egli ritiene anche , come molti ufologi sostengono , che gli alieni probabilmente tenevano d’occhio il 509° gruppo bombardieri di Roswell , perché era l’unico contingente dotato e preposto all’uso di bombe atomiche vista la vicinanza dal poligono di Alamagordo, sganciate poi del resto nel 1945 su Hiroshima e Nagasaki .
Inoltre in quella zona è stata installata la più grande rete di parabole telescopiche del mondo (WLA), incaricate di captare segnali artificiali extraterrestri. Pare inoltre che il Dott. Marcel sia stato anche contattato qualche tempo fa da un agente della NSA che gli ha confermato in camera caritatis la connection aliena degli eventi di Roswell e che ha dovuto pubblicare alacremente il suo libro perché testimoni viventi sul caso ne sono rimasti pochi e bisogna rivelare a tutti i costi al mondo che non siamo soli nell’Universo e che il fenomeno UFO è reale , che il caso Roswell , da alcuni indicato come una grossa panzana , è una panzana di cui si discute e che dura da 60 anni , a dispetto delle smentite che non smentiscono . Quindi bisogna raccontare i fatti così come si sono succeduti , a prescindere anche da false autopsie basate però su eventi reali e disinformazioni varie . L’ ufologia non è solo statistica di avvistamenti in cielo , ma è ben altro : è agenzie di intelligence , è segretezza militare , è tecnologia , è economia , ma è soprattutto testimonianza di gente che ha visto e sentito , e se le testimonianze umane sono preponderanti nei processi penali , non vedo perché non debbano esserlo in questo sconvolgente avvenimento , forse il più importante della storia umana , che ha fatto la storia e forse ha cambiato il nostro stesso futuro .
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[color=red][size=150][center][b]IL MEMO DEL GENERALE RAMEY[/b][/center][/size][/color]
[center][img]http://img413.imageshack.us/img413/3653/rameygrofjpg.jpg[/img][/center]
[center][img]http://www.ufoforum.it/public/data/shantaram/200971216813_roswell.gif[/img] [/center]
Chi l'avrebbe detto che dopo 60 anni, Roswell, ci avrebbe riservato ancora sorprese e...conferme! Mentre il Gen. Roger Ramey, nella foto in cui fu immortalato ( che lo ritraeva mentre mostrava ipocritamente un pallone “Mogul”ai giornalisti, convocati in una concitata conferenza stampa per sviare i sospetti dei giornalisti, avvisati della caduta di un Disco Volante ), reggeva in una mano un telegramma ( evidentemente appena giunto ) nel quale, dopo tutti questi anni, si è riusciti a tirare fuori, grazie a sofisticatissimi software informatici, qualche parola che ci può convalidare l'UFO-CRASH di Roswell ! A parte tutto quello che ormai sappiamo riguardo tale avvenimento, questo fatto è in un certo senso la diretta conferma dell'accaduto... Ad aiutare a svelare il tutto è stato Donald R. Burleson, Direttore di un dei Laboratori di Informatica presso la Eastern New Mexic University, di Roswell. Per condurre la propria indagine, si è avvalso della foto scattata nel 1947, ma tratta da documenti provenienti da Internet elaborandola al fine di ottenere il meglio decifrabile. Il Sito dove è stata analizzata la foto è : http://www.adm2.ph.man.ac.uk/ftw-pi.../rmylet2.gif. L'immagine è stata trasformata nelle dimensioni 2331x1881 pixel a 2400 dpi, in un file di 2.5 Megabyte. Questo per renderla ad alta risoluzione. Poi è stata filtrata con un sofisticato programma ad uso commerciale, ma con il miglior software in campo scientifico: il LUCIS. Il lavoro di Burleson ha messo in contraddizione quello che aveva dichiarato l'USAF: che era precipitato un pallone sonda ! ( Infatti per un pallone sonda si mette quasi il coprifuoco ad una cittadina ! ). Dal telegramma, comunque, si sono evidenziate ben 9 righe, tranne qualche carattere.
1° riga : “...RECO...OPERATION WITH ROSWELL “DISK” 074 “MJ”...AT THE... ( operazione di recupero con il DISCO di Roswell 074 MJ....al )
2° riga:”THE VICTIM OF THE WRECK AND FORWARD TO THE... ( le VITTIME del disastro e traslate al... )
3° riga: “...TEAM AT FORT WORTH, TEXAS. ( ...il Gruppo di Fort Worth, Texas...)
4° riga: “....M-SS...ON THE “DISK” MUST HAVE SENT TWX A3-JM40 ADVANCED... (...messaggio sul DISCO deve inoltrarsi a TWX A3-JM40 avanzato...)
5° riga: “ ...URGENT POWERS ARE NEEDED SITE TWO AT CARLSBAD, NMEX... ( ...poteri sono urgentementi richiesti nel Sito Due a Carlsbad, Nuovo Messico...)
6° riga “...L – D SAFE TALK NEWSPAPER MEANING OF STORY AND A-... (... in un discorso sicuro il significato dato dai giornali alla storia e...)
7° riga”...ONLY TURN ...T TOP OF WEATHER BALLONS 400- KW WAVE.... (...dirigere solo...in cima palloni atmosferici con lunghezza d'onda di 400 Kw...)
8° riga: “...9 AND LAND L...DENVER CREWS... (... e atterrato ...equipaggi da Denver...)
9° riga: “ TEMPLE” ( firma )
Temple, un nome sconosciuto, l'unico indizio sembra essere un codice utilizzato dall'F.B.I. che corrispondeva proprio alla dicitura TEMPLE. Lo stesso direttore dell'F.B.I. J. Edgar Hoover, utilizzò questo stesso codice. Con queste poche, ma significative frasi, si può ricostruire lo scenario : nelle vicinanze di Roswell un Oggetto di forma discoidale sarebbe stato recuperato da un gruppo di militari. Insieme all'Oggetto Discoidale sarebbero stati recuperati dei corpi che sarebbero stati subito trasportati da detto luogo per essere esaminati sommariamente alla Base. Si nota anche un'interessante linea-guida che indica l'urgenza di queste operazioni con una “copertura di palloni sonda”... Non credo ci sia bisogno di ulteriori commenti... La storia ormai è pienamente ricostruita da varie testimonianze ( più di un centinaio ); questo Telegramma ne è praticamente la CONFERMA !
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[color=red][size=150][center][b]A PROPOSITO DI ROSWELL ...[/b][/center][/size][/color]
[center][b]Nuove rivelazioni dell'ex-astronauta McClelland verranno pubblicate negli USA [/b][/center]
Clark C. McClelland fu impiegato alla NASA come ingegnere aerospaziale dal 1958 al 1992 (anno del suo improvviso licenziamento). Fu Assistente Tecnico Responsabile della missione Apollo e lavoro' su 622 lanci tra cui la navetta e la stazione orbitale. Ora la situazione economica di Clark e' disastrosa in quanto e' parecchi senza impiego, ma finalmente e' riuscito a concludere un accordo con una famosa rivista Americana, ma che viene tradotta in altre lingue compreso l'Italiano.
McClelland ha affermato ufficialmente che "La divulgazione della mia esperienza sara' presentata nel prossimo numero di Nexus di Ottobre/Novembre 2008!. Il secondo evento sara' pubblicato due mesi piu' tardi nel numero successivo. " La storia ricordera' di ripercorrere passo per passo tutta la vicenda accaduta nella navetta spaziale quando l'ex-astronauta vide l'Alieno.
Il reale licenziamento della NASA di McClelland ancora oggi rimane un mistero. Donald E.Keyhoe alle'poca dei fatti invito' Clark a creare una succursale dell'associazione ufologica Nicap (Commissione di Indagini Nazionali per i fenomeni Aerei) a Cape Canaveral. Questo con tutta probabilita' fu il motivo che scaturi' la decisione dei vertici NASA.
McClelland sicuramente si esprimera' tramite NEXUS cio' che Werner Von Braun aveva affermato, circa la sua visita a Roswell nel Luglio 1947 per esaminare il relitto recuperato. McClelland: "Mi disse che la nave non pare essere fatta di metallo come lo conosciamo qui sulla terra. La sua consistenza era da considrarsi biologica tipo un strana pelle. I corpi degli occupanti recuperati inizialmente furono posizionati in una tenda. Erano piccoli, molto fragili, teste molto grandi e con grandi occhi. La loro pelle era di colore grigiastra e la consistenza poteva ricordare il tessuto dei rettili. Von Braun mi spiego' che la loro pelle assomigliaava a quella dei serpenti del deserto che piu' volte aveva visto a White Sands.
L'esame dei detriti recuperati dal disco lasciarono all'epoca tutti molto perplessi: erano una sorta di alluminio colorato, molto fine tipo le confezioni dei pacchetti di gomme da masticare. Molto leggero ed estremamente resistente, L'interno del velivole era quasi completamente privo di apparecchiature come se le creature aliene formassero un essere unico con il disco volante.
Secondo John Lear le dichiarazioni di McClelland per ora non possono essere confermate a pieno, ma sottolinea che le dichiarazioni hanno un certo valore: "So che Clark McClelland dispone di informazioni che ancora non ha divulgato....."
Raffaele Di Nicuolo (DigDug) http://www.centroricercheufoliguria.135.it/
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[color=red][size=150][center][b]TORNANDO A ROSWELL[/b][/center][/size][/color]
Poi, due settimane dopo l'avvistamento di Arnold, accadde qualcosa che doveva condurre alla maggiore teoria cospirazionista sugli UFO di tutti i tempi. Il 2 Luglio del 1947, giorno più o giorno meno, qualcosa precipitò nel deserto del New Mexico, vicino alla Base militare di Roswell.
Le autorità militari della base emisero un comunicato stampa che iniziava così: "Le molte voci che da tempo circolavano sui dischi volanti sono diventate una realtà ieri, quando gli ufficiali dei servizi di intelligence del 509mo stormo Bombardieri dell'Ottava Forza Aerea di stanza al campo di atterraggio di Roswell sono stati tanto fortunati da entrare in possesso di un disco".
I giornali uscirono con titoli di prima pagina così: "Disco Volante catturato dall'Aviazione".
Poi, appena 24 ore più tardi, i militari cambiarono la propria versione e affermarono che l'oggetto recuperato, erroneamente creduto un disco volante era, in realtà, un pallone sonda caduto in un pascolo nelle vicinanze. Stranamente, sia i mezzi di comunicazione sia l'opinione pubblica accettarono tale spiegazione senza problemi, con un'acquiescenza che oggi sarebbe impensabile. Roswell scomparve dalle cronache fino alla fine degli anni '70, quando alcuni dei militari coinvolti iniziarono a parlare. Il testimone chiave fu il Maggiore Jesse Marcel, l'ufficiale di intelligence che si era recato al ranch per recuperare i rottami. Egli descrisse il metallo di quei rottami come sottile come una sfoglia, ma incredibilmente resistente. Era leggero come legno di balsa, ma era impossibile sia tagliarlo che bruciarlo. Alcuni dei testimoni descrissero anche degli strani simboli incisi sui rottami.
Questi ed altri resoconti sull'incidente sono stati in gran parte ignorati, tranne che dai ricercatori più convinti.
Ma la scorsa settimana è giunta una nuova svolta per il mistero di Roswell e una nuova luce ha illuminato il caso, sollevando la possibilità che, in definitiva, quel giorno noi fummo veramente visitati da esseri alieni. Il Tenente Walter Haut era l'addetto alle pubbliche relazioni della Base di Roswell nel 1947 e fu colui che indisse la successiva conferenza stampa dopo l'incidente, per ordine del Colonnello William Blanchard, comandante della base. Haut è morto l'anno scorso, ma ha lasciato una dichiarazione giurata (affidavit) da divulgare soltanto dopo la sua morte. Recentemente, il documento è stato pubblicato e vi si sostiene che la storia del pallone sonda era una copertura e che il vero oggetto caduto era stato requisito dai militari e custodito in un hangar. Nel documento, Haut sostiene anche di aver visto non solo la navicella, ma anche dei corpi alieni. Egli non è il primo dei testimoni a parlare di corpi alieni: lo aveva già fatto il locale impresario di pompe funebri Glenn Dennis che da sempre sostiene che poco dopo l'incidente fu contattato dalle autorità della base di Roswell affinchè procurasse un certo numero di bare della misura adatta a dei bambini. Dennis, una volta giunto alla base incontrò una sua amica infermiera (in seguito misteriosamente scomparsa) che gli raccontò che un UFO era caduto e che erano stati recuperati corpi di piccoli umanoidi extraterrestri.
Il piano di disinformazione
Walter Haut, però, è l'unico dei partecipanti della prima ora ad affermare di aver visto corpi alieni. Nel suo affidavit, Haut parla di un meeting ad alto livello a cui partecipò insieme al comandante della base Colonnello William Blanchard e al Comadante dell'Ottava Forza Aerea, Generale Roger Ramey. Haut riferisce che in tale riunione vennero mostrati pezzi di rottami e che tutti li maneggiarono senza riuscire a identificare di quale materiale fossero fatti. Secondo Haut, la conferenza stampa si rese necessaria perchè la popolazione locale, a causa delle notizie filtrate, era ormai in grado di riconoscere il luogo dell'impatto ma, in realtà, esisteva un secondo luogo di impatto dove erano presenti molti più rottami. Il piano era quello di ammettere l'esistenza del primo sito di impatto, scoperto da un allevatore, e distogliere così l'attenzione dal secondo e ben più importante sito. Haut parla anche di un'accurata 'operazione di pulizia' durata mesi, durante la quale personale militare passò al setaccio entrambi i siti, alla ricerca di tutti i possibili rottami rimasti, rimuovendoli e cancellando tutte le possibili tracce dell'accaduto. Ciò concorda perfettamente con i racconti della gente del posto che afferma di essersi vista sequestrare dai militari i pezzi di rottami conservati come ricordo. Haut racconta anche che il Colonnello Blanchard lo portò all'Edificio 84, uno degli hangar della base di Roswell e gli mostrò la navicella. La descrive come un oggetto metallico a forma di uovo lungo 12-15 piedi (circa tre o quattro metri e mezzo) e largo meno di due metri, senza finestrini né ali né coda e senza alcun meccanismo di atterraggio o motore visibile. Sul pavimento egli vide due corpi parzialmente coperti con tela incatramata, descritti come alti circa quattro piedi (circa un metro e venti) e con teste sproporzionatamente grandi. Verso la fine del suo affidavit Haut conclude: "Sono convinto che quello che ho visto era un qualche tipo di astronave di un altro mondo con il suo equipaggio". Ciò che rende interessante la storia di Haut è il fatto che nelle tante interviste concesse prima di morire egli aveva sempre raccontato di aver avuto un ruolo marginale nella storia e non aveva mai fatto affermazioni così concrete. Se avesse cercato pubblicità avrebbe sicuramente parlato prima dell'astronave e dei corpi. Aveva forse paura del ridicolo, oppure il suo affidavit è una sorta di confessione in punto di morte da parte di qualcuno che aveva fatto parte del cover-up e che era rimasto fedele al giuramento dato fino alla fine?
La testimonianza di Philip Corso
Un altro testimone militare che ha detto di sapere che a Roswell era caduta una nave spaziale aliena è stato il Colonnello Philip J. Corso, ex ufficiale del Pentagono, il cui lavoro consisteva nel passare ad aziende americane tecnologie dedotte dall'astronave recuperata a Roswell. Corso ha affermato che scoperte come il kevlar dei giubbetti anti-proiettile, la tecnologia stealth, i visori notturni, il laser e i chip dei circuiti integrati, hanno tutti avuto origine dalla tecnologia aliena scoperta grazie all'incidente di Roswell. Corso morì a causa di un attacco di cuore poco tempo dopo aver detto queste cose e ciò suscitò una nuova ondata di ipotesi cospirazioniste. Per quanto bizzarra possa apparire la storia di Corso, essa è stata supportata da molti personaggi importanti, incluso l'ex Ministro della Difesa del Canada Paul Hellyer che, in tempi recenti, ha rivelato di aver verificato le parole di Corso con una fonte attendibile dell'apparato militare statunitense e quest'ultima gli ha confermato essere tutto vero.
Lanci ad alta quota
Negli anni '90 il Governo degli Stati Uniti venne messo sotto forte pressione da parte dell'opinione pubblica riguardo al caso Roswell. Nel 1994, in risposta a una richiesta da parte dell'Ufficio Generale Contabilità, l'ufficio della Segreteria dell'Aeronautica (USAF) pubblicò una relazione intitolata: "Rapporto su Roswell: Fatti e non Fantasie nel deserto del Nuovo Messico". Tale rapporto concludeva che l'incidente di Roswell era riconducibile al cosiddetto Progetto Mogul, segretissimo all'epoca dei fatti, che consisteva nell'uso di palloni in grado di volare ad altissima quota; i palloni erano equipaggiati con sensori capaci di percepire eventuali esplosioni nucleari sovietiche. Quindi il rapporto ammetteva che la storia del pallone sonda era stata una copertura della verità, ma tale verità avrebbe riguardato soltanto un nuovo tipo di spionaggio da parte degli Stati Uniti e non la presenza di extraterrestri." Nel 1997 venne pubblicato un secondo rapporto dell'USAF intitolato "Roswell, caso chiuso". Tale rapporto era focalizzato sulle testimonianze che parlavano del ritrovamento di piccoli corpi e concludeva che, a parte la massa di affermazioni del tutto inventate o fraudolente, una piccola parte dei resoconti di cittadini onesti poteva essere stata causata dall'aver visto i manichini lanciati da palloni nell'ambito di un progetto dell'Aviazione chiamato "Lanci da alta quota". Lo scopo di tale progetto era lo sviluppo di equipaggiamenti protettivi per piloti o astronauti costretti a lanciarsi da altitudini estreme.
Tali esperimenti si erano effettivamente svolti in New Mexico, ma soltanto a partire dal 1954 fino al 1959. Comunque, ciò non impediva al Governo USA di suggerire che proprio la vista di tali manichini sarebbe stata all'origine delle storie su alieni umanoidi e che, in seguito, la gente avrebbe confuso le date, collegando erroneamente questi fatti con la storia di un UFO precipitato nel 1947. Naturalmente gli scettici ignoreranno anche la testimonianza lasciata da Walter Haut, che dopo tutto, per quanto affascinante, è sempre e soltanto un'altra storia senza prove. Comunque, se non altro, queste ultime rivelazioni dimostrano che ancora oggi, a sessant'anni di distanza dai fatti, il mistero permane. Gli appassionati di UFO progettano di commemorare il sessantesimo anniversario dell'incidente di Roswell con una serie di eventi (le celebrazioni si aprono oggi, N.d.R.). Nella stessa Roswell è prevista una conferenza sponsorizzata anche dalle autorità cittadine e si prevede che saranno presenti migliaia di persone. Il caso Roswell non è più soltanto una grande notizia, è anche un grosso affare.
Rendlesham
Dai tempi dell'avvistamento di Kenneth Arnold e del caso Roswell gli UFO hanno continuato ad essere avvistati in tutto il mondo. Nel 1950, in Gran Bretagna, il Capo della Commissione Scientifica del Ministero della Difesa, Sir. Henry Tizard, affermò che gli avvistamenti di UFO non dovevano essere rigettati finchè non fossero stati compiuti seri studi scientifici sul fenomeno e il Ministero della Difesa britannico mise in piedi il comitato col nome forse più incredibile della storia: il Gruppo di Lavoro sui Dischi Volanti, ma le sue conclusioni furono scettiche.
In esse si affermava che gli avvistamenti di UFO erano da attribuire ad errate interpretazioni di fenomeni celesti, a truffe o a illusioni ottiche ed il Rapporto Finale del Gruppo di Lavoro, datato 1951, stabilì che non valeva la pena di dedicare altri fondi a quel tipo di ricerca. Nel 1952 si verificò una serie di avvistamenti notevoli in cui gli oggetti vennero individuati anche dai radar e dai piloti della Royal Air Force. A quel punto il Ministero della Difesa fu costretto a riesaminare la questione e da allora non ha mai smesso di investigare. Fino a oggi il Ministero della Difesa ha ricevuto più di 100.000 rapporti.
Il più famoso incidente UFO avvenuto in Gran Bretagna avvenne nel Dicembre 1980 nella Foresta di Rendlesham, nel Suffolk. Nelle prime ore del mattino del 26 Dicembre il personale della RAF di stanza a Bentwaters (una base aerea inglese affittata all'Aeronautica degli Stati Uniti) riferì la presenza di strane luci nella foresta. Temendo che fosse precipitato un aereo, i militari andarono subito ad investigare. Ciò che trovarono, secondo i testimoni, fu un UFO. Gli uomini scattarono delle fotografie (in seguito, si disse dal loro sviluppo non era uscita alcuna immagine) dello scafo intensamente luminoso e uno di loro si avvicinò talmente all'oggetto da riuscire a toccarlo, immediatamente dopo l'oggetto si sollevò e volò via. Gli stupefatti militari fecero subito rapporto ai propri superiori, incluso l'incaricato del comando della base, il Tenente Colonnello Charles Halt.
Halt diede ordine ai suoi uomini di rendere accurate testimonianze ufficiali e di fare degli schizzi della navicella avvistata. La sera successiva Halt si trovava ad un ricevimento quando un aviere irruppe sconvolto nella sala, fece il saluto d'ordinanza e disse: "Signore, è tornato. Halt lo guardò interdetto e chiese: "Che cosa è tornato?". "L'UFO, signore. L'UFO è tornato" rispose l'aviere.
Halt e una piccola squadra di uomini andarono a vedere con l'intenzione, avrebbe detto in seguito Halt, di "ridimensionare quella sciocchezza". Non appena entrarono nella foresta le loro radio smisero di funzionare e i fari da ricerca si spensero. Improvvisamente, Halt e i suoi uomini videro l'UFO e cercarono di avvicinarsi ad esso. A un certo momento esso venne a trovarsi direttamente sopra di loro e li illuminò con un potente fascio di luce. Dopo questi avvenimenti Halt diede l'ordine di esaminare attentamente la zona dove l'UFO era stato avvistato la notte precedente. Nel terreno dove l'oggetto era atterrato vennero ritrovati tre buchi in corrispondenza dei quali il contatore Geiger diede segnali molto forti. Halt fece rapporto al Ministero della Difesa e venne avviata un'indagine. I risultati furono inconcludenti, ma lo Staff di Intelligence della Difesa dichiarò che le letture delle radiazioni prese sul luogo dell'atterraggio avevano registrato "livelli significativamente più alti di quelli attribuibili alla semplice radioattività di fondo". Il dossier del Ministero della Difesa sull'incidente è stato divulgato solo di recente grazie alla Legge sulla Libertà di Informazione.
http://blog.libero.it/ALFCOSMOS/7364985.html
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[color=red][size=150][center][b]Ancora Roswell : una eccezionale nuova testimonianza[/b][/center][/size][/color]
Il tempo è il nemico principale nelle indagini che riguardano gli eventi del 1947 perchè il passare dei decenni ha lasciato indietro la maggior parte dei testimoni diretti dell’episodio che ha cambiato il nostro rapporto con la questione “aliena”.
Ma per fortuna alcune testimonianze sono sopravissute e quella di June M. Crain rientra tra queste. Nel 1998, un anno prima di morire, probabilmente consapevole di questo, questa anziana signora di 72 anni contattò il ricercatore, ex ufficiale di polizia, James E. Clarkson confidandoli il suo diretto coinvolgimento nella storia.
Tutto questo episodio ha raggiunto il grande pubblico grazie al coinvolgimento di Linda Multon Howe, al cui sito vi rimando alla fine del post. Al Ryan Wood’s UFO Crash Conference recentemente tenutosi a Las Vegas, Clarkson ha fatto ascoltare un nastro sul quale aveva registrato l’intervista a June Crain.
[center][img]http://img251.imageshack.us/img251/2487/20101411165222.png[/img][/center] [center][b]Jule M. Crain[/b][/center]
L’intervista destò un grande interesse perchè le rivelzioni fatte dalla donna confermavano uno degli aspetti più controversi di tutto ciò che è seguito il crash nel New Mexico. Fatta eccezione per la testimonianza di Jessie Marcel Jr. non esistevano infatti testimonianze dirette di persone che avessero potuto vedere e toccare i resti dello schianto. Uno di questi “resti” era il famoso foglio metallico dotato di memoria, che ritrovava la sua forma originaria qualsiasi cosa gli venisse fatta. Il governo Usa ha messo a tacere questa “diceria” spiegandola con i fogli di alluminio che costituivano il bersaglio radar del pallone sonda e mentre per altri filoni di ricerca si è riusciti a smentire le affermazioni governative ( vedi manichini ) nel caso in questione invece non si era mai potuto fare un granchè.
June Crain, dopo il suo percorso formativo e le successive specializzazioni, finì per essere assegnata alla fine del 1942 al Air Materiel Command, di Wright Field Ohio ( poi divenuto Wright Patterson Field ) dove lavorando come impiegato giunse ad ottenere un livello di autorizzazione Q. ( en.wikipedia.org/wiki/Q_clearance )
Durante la sua permanenza presso lo AMC per ragioni del tutto casuali ebbe l’opportunità di vedere e toccare un pezzo di un materiale che secondo l’ufficiale che glielo aveva mostrato proveniva “Da una navicella spaziale”. Su invito dello stesso lei provò a stropicciarlo e tagliarlo con le forbici ma nonostante i suoi sforzi esso tornava sempre alla sua forma iniziale. Come ha raccontato più volte era grande quando un biglietto da visita, grigio e spessoo diversi millimetri ma eccezionalmente leggero. L’ufficiale, quando qualcuno entrò nella stanza, si affrettò a rimettere in tasca l’esotico reperto, dimostrando così che probabilmente non doveva ne averlo con sè ne tanto meno mostrarlo in giro.
A questo punto è bene ricordare che le credenziali di June Crain sono verificabili da diversi documenti, da lei stessa forniti, che dimostrano i suoi rapporti lavorativi con la base di Wright Field. La sua credibilità è importante anche perchè il suo racconto si è spinto oltre.
Un sergente maggiore, infatti, le avrebbe raccontato di esser stato alla guida di un aereo da trasporto che ospitò 4 cadaveri di esseri non umani. Questo sergente, di cui June ricorda solo il nome, li descrisse come “Piccoli uomini verdi”, poi volendo essere più preciso specificò che erano di un verde-blu e alti poco più di un metro.
Su http://www.earthfile.com potete trovare ulteriori dettagli e le trascrizioni delle interviste.
Non possiamo ancora porre la parola fine su Roswell. Interessante in questo senso è il lavoro dei due investigatori, Thomas J. Carey e Donald R. Schmitt, che ancora oggi scavano nei ricordi dei sopravissuti e letteralmente alla ricerca del sito dell’incidente. Una delle cose più rilevanti da loro scoperte è che ancora oggi alcuni testimoni diretti ed indiretti vengono costantemente intimati al silenzio con metodi non degni di uno stato democratico, ma ben noti alla comunità ufologica
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[color=red][size=150][center][b]LA SPIEGAZIONE DEL CASO ROSWELL SECONDO IL CICAP[/b][/center][/size][/color]
RAGAZZI, QUALCHE VOLTA MI DIVERTO ANCH'IO! Sono andato a dare un'occhiata al Sito del...CICAP ! Ebbene, sì, ho avuto questo coraggio! E vi ho proposto la LORO spiegazione di Roswell; Quindi "divertitevi" voi!
[b]Roswell di Massimiano Teso[/b]
L'8 luglio 1947 Il Roswell Daily Record usciva nell'edizione pomeridiana con un titolo a cinque colonne: "La Raaf cattura un disco volante in un ranch nella regione di Roswell". Si faceva riferimento a un presunto disco volante precipitato il 2 luglio nel Foster Ranch di Corona, circa 120 Km a nord-ovest di Roswell. I rottami del velivolo erano stati ritrovati da Mac Brazel, proprietario del ranch. Secondo la sua descrizione i frammenti erano costituiti da "pezzi di gomma, stagnola, carta piuttosto robusta e asticelle". Brazel decise di parlare della faccenda allo sceriffo, George Wilcox, solo dopo aver appreso la notizia dei "dischi volanti". Lo sceriffo, Brazel e "un uomo in abiti borghesi", sicuramente un militare, andarono sul luogo del ritrovamento e raccolsero quello che rimaneva del "disco". Il materiale pesava meno di tre chilogrammi ed era presente una gran quantità di nastro adesivo sul quale erano stampati dei fiori. Brazel aveva in passato recuperato due palloni sonda nel suo ranch ed era sicuro che quello appena ritrovato non era un oggetto di quel tipo. Il 9 luglio sul Fort Worth Morning Star-Telegram veniva riportato un articolo di James Bond Johnson il quale riferiva che il sergente maggiore Irving Newton, della stazione meteorologica della base aerea di Forth Worth, aveva identificato l'oggetto rinvenuto come un pallone ray wind, usato per determinare la direzione e la velocità dei venti in alta quota. Le foto scattate da Johnson ritraevano il giovane ufficiale meteorologo che sorreggeva i detriti del pallone recuperato, il quale non sarebbe stato immediatamente riconosciuto perché ignoto al personale della base di Roswell. A partire da quel momento, il caso Roswell venne dimenticato fino a che due ufologi americani, Stanton Friedman e William Moore, non lo riportarono all'attenzione dei media. I due, dopo aver raccolto una gran quantità di dati e avere intervistato circa sessanta persone collegate in un modo o nell'altro con il caso, pubblicarono nel 1980 il libro The Roswell Incident (pubblicato in Italia con il titolo Accadde a Roswell), contenente i dettagli sul caso. Il nuovo scenario che si stava ipotizzando, però, prevedeva l'esplosione di un disco volante e la conseguente caduta di frammenti sul ranch di Brazel (avvenuta la notte tra il 2 e il 3 luglio), ma il nucleo vero e proprio dell'oggetto sarebbe poi precipitato nella Piana di San Agustin a circa duecento chilometri a ovest di Roswell, dove sarebbero stati recuperati anche i cadaveri di alcuni umanoidi, presumibilmente l'equipaggio alieno del disco. Altri studiosi iniziarono a interessarsi al caso, tra questi due ufologi del Cufos (Centre for Ufo Studies), Kevin Randle e Donald Schmitt, i quali nel libro Ufo Crash at Roswell presentarono argomentazioni secondo le quali l'oggetto rinvenuto non era di origine terrestre. I due infatti passarono in rassegna le possibili "ipotesi terrestri", scartandole tutte (pallone meteorologico, razzo V-2, aereo sperimentale, pallone bomba giapponese Fugo, eccetera). Molte delle affermazioni di Randle e Schmitt vennero però confutate dal ricercatore Karl Pflock il quale, nella sua monografia Roswell in Perspective (marzo 1994), suggerì l'ipotesi che a cadere fosse stato un oggetto "Top Secret". Il 15 febbraio 1994, in risposta a un'inchiesta parlamentare sul caso Roswell, l'aeronautica militare aprì un'indagine interna, atta a chiarire, una volta per tutte, la faccenda: nel 1945, alla fine del conflitto mondiale, una delle preoccupazioni principali dell'America era l'avanzamento dell'Unione Sovietica in materia di applicazioni belliche dell'energia atomica. Il geofisico Maurice Ewing, in un promemoria spedito al generale Carl A. Spaats, comandante delle Army Air Forces, suggeriva un modo per poter rilevare eventuali test atomici sovietici. Aveva infatti scoperto che a una quota di 14 mila metri vi era un "canale acustico" in cui, se la sorgente sonora e il ricevitore si fossero trovate a questa altezza, si sarebbero potute "ascoltare" le esplosioni dovute ai test atomici sovietici. All'epoca però nessun aereo era in grado di arrivare a tali quote e quindi si decise di costruire dei palloni sonda; nasceva il Progetto Mogul. Per la realizzazione dei palloni l'aeronautica stipulò un contratto con la New York University che organizzò il cosiddetto balloon group, diretto da Athelstan Spilhaus. Dopo i primi lanci di prova effettuati tra aprile e maggio 1947 dal campo di football della Leigh University a Bethlehem, in Pennsylvania si decise di spostare il sito di lancio nella base aerea di Alamogordo, New Mexico. Il Volo 4, il primo dalla nuova postazione, fu effettuato il 4 giugno. Il grappolo di ventotto palloni in neoprene non era equipaggiato con cartellini per la ricompensa, come era in uso per i palloni meteorologici e forse questo fu uno dei motivi per cui Brazel non riconobbe il materiale come un semplice pallone sonda. Secondo la ricostruzione dell'aeronautica, fu proprio il grappolo di palloni del Volo 4 a cadere nel ranch e la descrizione di Brazel e altri importanti particolari non fanno che rendere estremamente probabile questa ipotesi. E' infatti plausibile che all'epoca si volesse mantenere segreto un progetto così importante e che a parte il balloon group e pochi altri, nessuno fosse a conoscenza del Progetto Mogul. Naturalmente anche questa, come quella extraterrestre, è un ipotesi ed è doveroso dire che non esiste alcun documento ufficiale che dimostri un legame tra il Progetto Mogul e il caso Roswell. L'ipotesi extraterrestre però è sicuramente meno solida dovendo fare ricorso a un'elaborata operazione di cover-up, finalizzata a nascondere fino a oggi le prove del ritrovamento di un disco volante precipitato nel 1947 e dei corpi dell'equipaggio alieno. Risulta inoltre difficile pensare che un'ipotetica astronave aliena possa essere costituita da materiale come gomma, stagnola, asticelle di legno di balsa e nastro adesivo.
http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=100426
Quindi per questa BOIATA, l'Aviazione degli Stati Uniti ha tenuto in scacco una cittadina intera epr più giorni, terrorizzando i suoi abitanti per convincerli a non rivelare niente di quello che aveva no visto, sentito o partecipato (agenti locali, vigili del fuoco, becchino compreso visto che dovette preparare alcune casse per ..."bambini"!). A parte l'affrettato dispaccio comunicato alla stampa da Walter Haut ...
Dico una sola cosa: ROBA DA MATTI!
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[color=red][size=150][center][b]DA ROSWELL SEMPRE PIU' CONFERME [/b][/center][/size][/color]
Importanti rivelazioni sull'UFO Crash di Roswell da parte dei discendenti dei proprietari terrieri del ranch nel quale lavorava Mac Brazel.
Il ricercatore Anthony Bragalia rivela dettagli interessanti sull'incidente di Roswell.
I ranch del New Messico sono tra i più suggestivi e spettacolari di tutti gli Stati Uniti. Ma c'è n'è uno venuto alla ribalta sin dal 1947, quando secondo molti cadde dal cielo un misterioso Disco Volante Alieno. Tutto il mondo ufologico conosce la storia e nonostante più di 50 anni passati ancora ci sono lati oscuri e perplessità.
Migliaia di frammenti generati dallo schianto furono recuperati dai militari ed ora emergono ulteriori interessanti dettagli da due discendenti dei Foster, i quali erano i proprietari dei campi e del ranch affidato all'ormai noto MacBrazel, testimone dei fatti.
Un documento federale recentemente acquisto indica chiaramente che il Governo letteralmente impedì lo ogni attività di scavo o di lavori che potesse riguardare il sottosuolo dell'area.. Alla luce di questi fatti potrebbe inoltre emergere che gli allevatori furono pagati per mantenere il silenzio sull'accaduto.
Quali segreti celesti custodiscono dunque i terreni e il ranch dei Foster?
All'epoca dello schianto, Mac Brazel era l'incaricato dai Foster per il mantenimento del ranch. Mac fu colui che per primo si accorse dell'enorme numero di detritie vista la particolarità del materiale portò alcuni frammenti in visione a Loretta e Floyd Proctor, proprietari di un ranch adiacente, per avere un parere.
In una recente intervista la donna novantacinquenne confermò che i detriti che vide erano davvero unici, no si trattava sicuramente di legno, di metallo, di vetro, insomma materiale sconosciuto. Ben presto la notizia si diffuse e tutti compreso le autorità militari vennero a conoscenza dell'accaduto.
I proprietari del ranch erano i fratelli gemelli Foster, di nome Henry Foster e Jap o Jasper Foster. La famiglia benestante aveva possedimenti in molti luoghi nel New Mexico e nel Texas.
Spesso si trascura il fatto che i Foster, in quanto proprietari del ranch, dovevano aver avuto un ruolo molto importante nella saga dell'incidente. Dopo tutto si trattava di una loro proprietà e ovviamente erano interessati, anche perchè per un certo periodo gli fu negato l'accesso. Il figlio di Mac, Paul Brazel recentemente in una rara intervista ha rivelato che, all'epoca i militari impedirono addirittura di far abbeverare gli animali del ranch durante le operazioni di recupero dei detriti e tutto il periodo dell'occupazione dei militari.
Causa i militari Mac Brazel perse i profitti derivati dal lavoro al ranch di quel periodo, ed avendo inviato soldati ed attrezzature avevano letteralmente sequestrato il ranch. Occuparono la zona per diverso tempo, impedendo ogni accesso non autorizzato. I Foster in quel periodo si trovavano in Texas e tramite la stampa erano venuti a conoscenza dello schianto. La notizia era nota in tutto il Paese e secondo le notizie i Brazel avevano avvisato i Foster sul fatto che il loro terreno era stato momentaneamente confiscato.
La signora Geraldine Perkins che all'epoca gestiva un negozio di alimentari a Corona, vicino a Roswell, interpellata in una intervista recentemente ha confermato che Mac chiese di utilizzare il telefono sito all'interno del negozio per comunicare al suo datore di lavoro lo schianto. Una volta rientrati nel New Mexico Brazel, secondo la figlia di Jab Foster ricorda come Mac cambiò lettarlmente atteggiamento circa lo schianto come se avesse avuto paura di parlare del reale accaduto. Molte volte si incontrarono, ma la storia del pallone meteorologico non convinse i proprietari che si accorsero della reale paura nel diffondere la verità.
Cody Derek, un pronipote dei Foster, afferma che e' giunta l'ora di affermare che la sua famiglia seppe che si tratto veramente di uno schianto extraterrestre. Nel 2005 scomparve il padre di Cody, il quale era sempre stato reticente nel discutere sulla questione, e quando si rivolse allo zio, all'epoca diciasettenne egli rispose: "Quei ragazzi lassù mi assicurarono che si tratto' di un reale disco volante, ma non sapeva nulla dei corpi alieni.
IL DIVIETO GOVERNATIVO
DECISION RECORD Reference: Environmental Assessment (EA) for Grazing Authorization, #NM-066-99-003 U.S. Department of the Interior Bureau of Land Management Roswell Field Office Roswell, New Mexico One of the alleged UFO crash sites of 1947 is located on this allotment. The UFO crash site has been excluded from rights- of-way and mineral leasing. The site will be withdrawn from mining claim location, and designated a NSO for oil and gas leasing.
Il Governo degli Stati Uniti emise un decreto - sopra si puo' leggere l'originale -: "Nessun lavoro di scavo doveva essere intrapreso in quei territori". US Department of Interior's Bureau of Land Management (BLM) gestisce centinaia di milioni di acri di terreno in tutta la nazione. Tra le altre responsabilità amministrative c'e' quella di esaminare e approvare i trasferimenti terrieri e le leggi federali concedono le autorizzazioni per l'esplorazione del sottosuolo.
All'interno del documento depositato al BLM cita testualmente: "Presunti detriti dello schianto UFO del 1947 potrebbero trovarsi in questo lotto. Il luogo dello schianto e' interdetto dal passaggio e dall'estrazione minerale, petrolifero." Ciò significa che reti elettriche, fibre ottiche, ferroviarie e autostrade non potranno mai essere costruite su quella terra.
Favori e denaro in cambio di silenzio.
L'azienda dei proprietari la "Foster's Greay Grandson Cody", secondo quanto affermato da Cody derek acquisì altre proprietà dopo il 1947. Afferma che fecero letteralmente fortuna con il petrolio. Furono agevolati nell'acquistare dalle autorità federali terreni in cui era possibile estrarre il petrolio in cambio forse del silenzio sulla questione. Nei documenti ritrovati al BLM si possono notare 8 voci di trasferimento di proprietaà verso Henry Foster, ma purtroppo i dettagli dei trasferimenti ad tutt'oggi non sono disponibili, in quanto quando furono redatti, stando alle informazioni cartacee, non furono soggetti ad un sistema di automazione.
Sicuramente qualcosa di insolito accadde. questo ce lo confermano i discendenti e i documenti, chiaramente il Governo tentò con ogni mezzo di mettere a tacere coloro che potevano rivelare informazioni scomode alla verità.
( 11 Dicembre 2009 - Di: DigDug - Fonte: UfoPlanet di Ufoforum.it)
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[size=125][b]Traduzione e recupero informazioni a cura di http://ufoplanet.ufoforum.it[/b][/size]
[center][img]http://img824.imageshack.us/img824/604/cordes.jpg[/img][/center] [center][quote]Generale Harry N. Cordes[/quote][/center]
[b]Una recente ed interessante testimonianza della vedova di un anziano Generale dell'US Air Force rivela che l'incidente di Roswell avvenuto nel 1947 fu davvero un evento extraterrestre. La sua confessione afferma che la vera natura del relitto è stata tenuta nascosta per decenni, anche al personale del Governo di alto livello.[/b]
Suo marito, il Generale Harry Nations Cordes, che all'epoca aveva accesso alla documentazione classificata top secret, fu in una posizione unica per essere al corrente di tale faccenda. Forse nessun altro uomo nella storia militare può vantare di essere stato di stanza presso il Roswell Army Air Field nel luglio del 1947, in seguito presso la Wright Patterson Air Force Base, di aver lavorato presso l'Area 51, essere stato impiegato alla CIA, di aver avuto il compito di Vice Capo di Stato Maggiore presso la sede centrale di Intelligence per lo Strategic Air Command (SAC) e più tardi di aver ricoperto molte funzioni di Intelligence per il Pentagono.
La carriera di Cordes è ineccepibile e conferma che l'oggetto che precipitò dal cielo nel deserto del New Mexico sei decenni fa non proveniva dalla Terra.
Harry Cordes si laureò presso La Emory University ad Atlanta in Georgia e ricevette un MBA (Master in Business Administration) dalla George Washington University di Washington D.C. Poco dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, HArry si arruolò nell'esercito dell'Air Force, laureandosi primo della classe alla scuola di volo come pilota. La carriera di Cordes durò quattro decadi e fu protagonista di molti eventi storici. Volò a bordo di 25 tipi differenti di aerei. Effettuò voli di combattimento e voli di ricognizione in missioni in Europa, nel Pacifico ed in Vietnam. Gary Powers che riuscì a guadagnarsi l'attenzione a livello mondiale durante la "Guerra Fredda" fu sotto il comando di Cordes.
Cordes fu pilota dell'U-2 (Ndr: Il Lockheed U-2 è un aereo statunitense da ricognizione ad alta quota) e fu il primo uno a volare in una tuta spaziale. Cordes vide di persona le azioni presso la cosiddetta "Baia dei Porci", la crisi Missilista Cubana ed il test della Bomba Atomica nell'Atollo di Bikibi.Partecipò attivamente al più alto livello per le decisioni sulle questioni più riservate della nazione, tra le quali "Star Wars" - l'iniziativa della Difesa Strategica nello spazio.
[b]Il periodo a Roswell[/b]
Cordes, nel 1947 si trovava di stanza a Roswell (RAAF) come Operatore Radar. E fu lì che incontrò Rogene, la sua futura moglie. Il padre di Rogene aveva un ranch di bovini e pecore vicino a dove avvenne l'incidente a Roswell. E proprio con Rogene Cordes che l'autore di questo articolo (Anthony Bragalia) ha avuto un ampio dialogo nell'arco di diversi mesi. Fu la stessa Rogene Cordes - vedova del Generale - che si sentì in dovere durante la vecchiaia, di raccontare tutto quello che lei e suo marito venirono a conoscenza sullo schianto di Roswell con tutte le implicazioni storiche.
Sia Rogene che Henry erano ben consapevoli dello schianto di un "disco volante" avvento nello nell'estate del 1947. Come residenti di Roswell, all'epoca, lessero i giornali e conobbero personalmente molti dei protagonisti coinvolti. Ma fu solo nel 1980 quando la storia di Roswell fu tornata alla ribalta dell'opinione pubblica, che cominciarono a discutere dell'evento e sulla verità di cosa si schiantò lì. Rogene ricorda che il marito sapeva molto circa l'incidente. Anche lei era interessata a sapere cosa realmente fosse accaduto.
Rogene mi disse che usò ogni strumento a sua disposizione per farlo parlare. Ciò incluse anche quello che lei definisce "Beaty" e "Pillow Talk" (Ndr: in italiano di può tradurre "chiacchere sotto le lenzuola) per convincerlo a rivelare di più su quello che sapeva dello schianto. Harry disse che fisicamente non si trovava alla base la settimana del "Crash" e che si trovava in viaggio in quel periodo. Lei non si convinse sul fatto che il marito le rivelò tutto quello che sapeva. Era una questione di dovere verso il Paese. Infine dopo ripetuti tentativi, Harry disse: "Ero un operatore radar presso la RAAF come sai. L'oggetto volante non era identificato. La macchina volante fu rintracciata dai radar di White Sands e quelle persone non sapevano cosa diavolo stesse accadendo". Lei insistette ulteriormente e gli chiese: "Ascoltami, era un pallone? Harry rispose che non si trattò di un pallone (atmosferico). Jesse Marcel disse la verità. Ma se rivelo i dettagli non ci vedremo più in vita." Poi bisbigliò a lei di non chiedere oltre. Ma lei lo fece lo stesso. Harry sbottò " Rogene, se ti dico di più… dovrò ucciderti. La donna pensò che lui stesse scherzando. Ma Harry non stava ridendo.
Tempo dopo, Rogene decise di andare a fondo della cosa. Ella le chiese direttamente. "Dove lo tenete il velivolo nell'Area 51?" Lei sapeva che il marito aveva lavorato nel Nevada presso il Site Test per certo un periodo. Lui rispose che non se lo ricordava. "Forse lavorò anche presso la Base Wright Patt, in un area riservata".
Rogene nel tempo proseguì con le domande sapendo che il marito aveva fatto parte anche della CIA. Gli chiese "Che cosa siete venuti a conoscenza circa lo schianto quando si trovavi alla CIA? Lui fece una inaspettata affermazione. "Quando andai a lavorare per la CIA una delle prime cose che feci fu quella di cercare il file relativo a Roswell. So che esiste, ma non c'era. Anche se me lo nascondevano."
Rogene si chiese per tutta la vita il motivo dell'insabbiamento, e il perché non lo dissero alla gente.
Anche se Harry Cordes diede pochi dettagli su Roswell, durante la usa carriera le raccontò in maniera approssimativa la storia di un suo incontro UFO. Raccontò alla famiglia (tra cui le due sue figlie) che una volta mentre si trovava in volo a 70.000 piedi (la quota limite mai superata fino a quel momento), personalmente aveva assistito a quello che lui definì "astronave aliena".
[b]I Segreti di Rogene su Roswell[/b]
Rogene, nacque e crebbe fuori Roswell, in un ranch. Era impiegata presso una banca di Roswell nell'estate del 1947. Rogene conosceva molte persone nella comunità, nomi i quali sono ben noti in relazione allo schianto di Roswell.
Parlò in maniera criptica di Butch Blanchard, che era al comando della RAAF al tempo dell'incidente. "Butch era un credente" Lei sapeva che lui ordinò a tutto il personale della base (molti dei quali si trattennero con lei e suo marito a casa loro , con cene, giochi di carte e barbecue) di non rivelare l'accaduto. Ogni qualvolta lei provò di trattare dell'argomento ricevette dei gran silenzi da parte loro. Rogene affermò che "Chi voleva rimanere in campo militare doveva semplicemente non parlare! Era il loro dovere patriottico nel dire poco e di non fare troppe domande." Rogene conosceva la moglie di Blanchard all'epoca, Ethel. Lei crede che Ethel fu stressata emozionalmente per via del coinvolgimento del marito nel recupero del velivolo, e questa situazione avrebbe contribuito al loro divorzio.
Rogene viveva vicino allo sceriffo di Roswel il signor George Wilcox e sua moglie Ines. Ancora oggi Rogene non gli piace parlare del coinvolgimento di Wilcox. "George Wilcox e Ines furono minacciati ed ebbero paura. Egli non volle mai parlare, nemmeno con gli amici. "George cambiò, dopo tutta questa storia".
Rogene si dice sicura anche circa la storia vissuta dall'imbalsamatore ed impresario di pompe funebri Glenn Dennis. Andava a scuola con Glenn. Lei lo conosceva come un tipo a posto. E secondo lei quello che che raccontò, realmente accadde.. Il giorno dopo l'incidente di Roswell, Rogene stava cercando di prendere del ghiaccio per la soda e la birra per le vacanze del fine settimana. Dovette fare un giro strano per trovare il ghiaccio, incluso il super mercato Clardy sito in città. Gli fu riferito che l personale della base aveva prelevato tutto il ghiaccio, lo comprarono tutto. In seguito si recò presso la stazione ferroviaria, posto nel quale il ghiaccio secco poteva essere acquistato. Con sua grande sorpresa, gli fu di nuovo riferito che il personale della base si era recato lì e lo aveva preso tutto. Le intere scorte di ghiaccio della città erano finite. Questo non era mai accaduto e non accadde più durante il week-end. In seguito Glenn disse che il ghiaccio fu necessario per aiutare a preservare i corpi alieni dopo l'impatto. Lei collegò i fatti.
Molto interessate inoltre, è la conferma che ci furono dei cordoni militari attorno alla zona dei ranch presso il sito dell'incidente. Con i propri occhi lei vide militari armati, che non facevano passare la gente. Le strade erano state interdette nella zona. In seguito sentii in banca alcuni allevatori affermare di aver visto un lungo camion coperto di tela dirigersi verso la base.
Infine, lei rivelò di conoscere molto anche bene l'Ufficiale Walter Haut. Haut era Ufficiale presso il Roswell Army Air Field e fu colui che informò il pubblico circa lo schianto del "disco volante" in un primo momento. Rogene sostiene che la storia originale fu quella raccontata all'inizio e non quella ritrattata il giorno successivo. "So che Walter alla fine della sua vita confermò che il velivolo non proveniva dalla Terra. Walter finalmente disse la verità."
La vedova del Generale ha finalmente messo a posto la coscienza. Harry morì nel 2004. Egli non mi raccontò tutto quello che sapeva, ha affermato la donna. "Ma mi sono sentita di raccontare tutto quello che so. La gente dovrebbe sapere ciò che accadde realmente a Roswell."
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[center][b][color=red][size=150]L’Affidavit di WALTER G. HAUT[/size][/color][/b][/center]
Si tratta di un documento ufficiale nel quale viene detto in modo esplicito cosa avvenne e di cosa fu testimone realmente l'Ufficiale:la caduta, il recupero e gli Occupanti del Disco precipitato aRoswell. Da principio disse la verità ma quelle importanti rivelazioni dovettero essere subito coperte dal "Cover-up". Ora che è morto emerge la testimonianza diretta di quel che successe...
Quanto segue è l’affidavit ufficiale rilasciato da Walter Haut prima della sua morte. Ne riportiamo il testo integrale:
DATA: 26 Dicembre 2002 TESTIMONE: Chris Xxxxxx NOTAIO: Beverlee Morgan
(1) Mi chiamo Walter G. Haut (2) Sono nato il 2 Giugno 1922 (3) Il mio indirizzo è 1405 W. 7th Street, Roswell, NM 88203 (4) Sono in congedo. (5) Nel 1947 ero di stanza presso la Base Aeronautica di Roswell, New Mexico, come responsabile delle Pubbliche Informazioni della base. Trascorsi il fine settimana del 4 Luglio (sabato 5 e domenica 6) nella mia abitazione, a circa 10 miglia a nord della base, situata a sud della città.
(6) Venni a sapere che qualcuno aveva segnalato i rottami di un veicolo precipitato, verso metà mattina, dopo aver ripreso servizio alla base, lunedì 7 Luglio. Seppi che il Maggiore Jesse A. Marcel, responsabile dell’intelligence, era stato inviato ad investigare, dal comandante della base, il Col. William Blanchard.
(7) Nel tardo pomeriggio di quello stesso giorno, avrei appreso che erano pervenuti ulteriori rapporti civili, riguardo un secondo sito proprio a nord di Roswell. Trascorsi gran parte della giornata svolgendo le mie regolari mansioni, e a riguardo mi giunse poco altro all’orecchio.
(8) Il martedì mattina dell’8 Luglio, partecipai alla riunione dello staff, come da programma, alle 7:30. Oltre a Blanchard e Marcel erano presenti il capitano Sheridan Cavitt del CIC (Counterintelligence Corp), il Colonnello James I. Hopkins, addetto alle operazioni, il tenente Colonnello Ulysses S. Nero, ufficiale di complemento e, provenienti dalla Base aeronautica di Carswell, a Fort Worth, Texas, il capo di Blanchard, il Brig. Generale Roger Ramey e il suo direttore del personale, il Colonnello Thomas J. Dubose. L’argomento con priorità di discussione venne introdotto da Marcel e Cavitt, a proposito di un grande campo coperto da rottami nella contea di Lincoln, approssimativamente 75 miglia a nord-ovest di Roswell. Blanchard fornì un briefing preliminare sul secondo sito, a circa 40 miglia a nord della città. Campioni dei rottami vennero mostrati a tutti i convenuti. Erano diversi da qualsiasi tipo di materiale che io avessi o abbia mai visto in vita mia. Pezzi simili a lamine di metallo, sottili come fogli di carta anche se molto resistenti, e pezzi con impressi insoliti segni vennero fatti passare di mano in mano, mentre ognuno esprimeva le proprie opinioni. Nessuno fu in grado di identificare quei resti del crash.
(9) Una delle questioni più importanti discusse in riunione, riguardò la decisione di rendere pubblica la scoperta o meno. Il Gen. Ramey propose un piano, che credetti provenire dai suoi capi al Pentagono. Avremmo dovuto deviare l’attenzione dal sito principale, a nord della città, mentre avremmo reso pubblico l’altro. Ormai, erano coinvolti troppi civili e la stampa era già informata. Non mi informarono con esattezza di come questo sarebbe avvenuto.
(10) Alle 9:30 circa del mattino, il Col. Blanchard telefonò nel mio ufficio e dettò il comunicato stampa in cui si dichiarava che avevamo in nostro possesso un disco volante, recuperato in un ranch a nord- ovest di Roswell e l’invio per via aerea, da parte di Marcel, del materiale ai quartier generali di più alto grado. Io avrei dovuto trasmettere il comunicato stampa alle stazioni radio KGFL e KSWS e ai quotidiani Daily Record e il Morning Dispatch.
(11) Una volta diffuso il comunicato stampa, il mio ufficio venne inondato da telefonate da tutto il mondo. La mia scrivania si riempì di messaggi, ma anziché occuparmi delle pressioni dei media, il Col. Blanchard mi suggerì di andare a casa e togliermi di mezzo.
(12) Prima di lasciare la base, il Col. Blanchard mi accompagnò personalmente al Building 84 (l’Hangar P-3) l’hangar dei B-29 situato sul lato est dell’area. Subito al primo approccio all’edificio, notai che era strettamente sorvegliato sia all’esterno che all’interno. Una volta dentro mi fu permesso di osservare, da una distanza di sicurezza, l’oggetto appena recuperato a nord della città. Era lungo approssimativamente dai 12 ai 15 piedi, non molto largo, alto circa 6 piedi e di forma ovoidale. L’illuminazione era scarsa, ma la sua superficie sembrava metallica. Non si vedevano finestre, portelli, ali, coda, o ruote per l’atterraggio.
(13) Da quella distanza potei scorgere anche un paio di corpi sotto un telone. Al di fuori del telone sporgevano solo le teste, ma non ne riconobbi i lineamenti. Le teste sembravano più grandi del normale e le curve del telone suggerivano le dimensioni di un bambino di 10 anni. Più tardi, nel suo ufficio, Blanchard stese il braccio a circa quattro piedi dal suolo per indicarne l’altezza.
(14) Venni a sapere che era stato allestito un obitorio temporaneo per ospitare i corpi recuperati.
(15) Venni informato che il relitto non era “caldo” (radioattivo).
(16) Al suo rientro da Fort Worth, il Maggiore Marcel mi disse di aver portato alcuni rottami nell’ufficio del Gen. Ramey e, dopo essere tornato dall’ufficio cartografico, scoprì che durante la sua assenza dall’ufficio di Ramey, erano stati sostituiti con i resti di un pallone sonda. Marcel si mostrò molto contrariato dalla situazione. Non ne parlammo più.
(17) Mi fu consentito, almeno una volta, di visitare uno dei siti di recupero, mentre i militari ne effettuavano la bonifica. Tornai alla base con alcuni rottami che collocai nel mio ufficio.
(18) Venni a sapere che due squadre diverse tornarono su entrambi i siti, mesi dopo, per effettuare ulteriori ricerche di qualunque altra prova residua.
(19) Sono convinto che ciò che vidi con i miei occhi era un qualche tipo di velivolo e il suo equipaggio provenienti dallo spazio esterno.(20) Non sono stato pagato, né mi è stato dato alcunché di valore per il rilascio di queste dichiarazioni e questa è la verità, al meglio della mia ricostruzione dei fatti.
Firmato: Walter G. Haut 26 Dicembre 2002
(7 Agosto 2007 Tratto da Area51 n.23) http://www.dnamagazine.it/affidavit-haut.html
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[center][b]Traduzione a cura di http://ufoplanet.ufoforum.it[/b][/center]
[center][color=red][b][size=150]Gli scettici affermano che il caso di Roswell se ne iniziò a parlare quando fu menzionato in un libro nel 1980. Si sbagliano![/size][/b][/color][/center]
Gli scettici affermano che l'incidente UFO di Roswell non è mai stato menzionato o discusso prima del 1980 e se ne è iniziato parlare solo dopo attraverso la pubblicazione del libro "The Roswell Incident". In realtà, l'evento del 1947 avvenuto nel New Mexico è stato trattato in diversi modi e molte volte nel 1950, 1960 e nel 1970.
Gli oppositori della storia sostengono che i testimoni si fecero avanti solo quando la storia di Roswell diventò popolare grazie a numerosi libri, film, spettacoli televisivi, documentari andati in onda negli anni 1980 e 1990, quindi dopo molti anni dall'incidente. Costoro vorrebbero farci credere che dopo la prima pubblicazione della stampa dell'articolo del luglio 1947, nessuno disse qualcosa in merito fino al 1980. Facendo un esame della letteratura si possono trovare le conferme delle storie raccontate e ci rivela che l'episodio "alieno" era noto e fu discusso ben prima dell'esplosione del caso.
[b]WILHELM REICH – 1955[/b]
[center][img]http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines_articoli_immagini_th/HL_PRD_8449/eva/reich22.jpg[/img][/center] [quote][center]DR. WILHELM REICH[/center] [/quote]
Il Dr. Wilhelm Reich era uno psichiatra e un psicoanalista che lavorò a stretto contato con Sigmund Freud. Noto per lo sviluppo delle teorie radicali legate ad una "energia vitale" denominate "energie organiche", Reich fu molto interessato inoltre al tema della vita extraterrestre ed agli UFO. Reich morì nel 1957, ma nel suo ultimo libro, pubblicato nel corso del suo ultimo anno di vita, fa riferimenti all'incidente di Roswell e agli UFO.
Nel 1957 nel suo libro "Contact With Space" Reich racconta di un viaggio del 1955 a Tucson in Arizona. In quel viaggio condusse "esperimenti energetici atmosferici" utilizzando un dispositivo progettato da lui chiamato "Cloudbuster" e altri strumenti per attirare gli UFO. Sulla strada verso Tucson, racconta di essere "stato costretto" a fermarsi presso un piccolo paese chiamato Roswell nel New Mexico. Reich decise di fare "osservazioni sul campo" proprio lì a Roswell. Nel libro del 1957, Reich specifica (anche se in modo breve) che nella zona di Roswell c'era "uno strano squilibrio" che interpretava come "energia UFO" relazionate a forze che chiamava
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