Apro questo topic per presentare un progetto di studio riguardo l'effetto del suono sul cervello e sul fisico, oltre alla costruzione di un EEG (elettro encefalo-grafo) utile sia a misurare gli effetti dei suoni sia in condizioni di regressione ipnotica e stadi alterati di coscienza.
Partiamo dal suono.
I suoni udibili dall'orecchio umano si aggirano intorno ai 20Hz, ma non è detto che un suono di questo tipo induca il cervello a produrre onde a 20Hz.
Si usano allora delle onde sonore chiamate BINAURAL BEATS FREQUENCIES (frequenze di battimento binaurale) le "binaural beats" sono state scoperte nel 1839 dal tedesco H.W. DOVE e sperimentate sul cervello dal Dott. GERALD OSTER nel 1973 e si basano sul seguente presupposto: Le nostre orecchie registrano il suono in modalità stereo fondendo e trasformando in un'unica onda i due suoni che provengono dall'esterno, dai due suoni ne scaturirà un terzo che è la risultante dei primi due, questo terzo suono viene creato direttamente dal nostro cervello. Ecco allora come possiamo trasmettere al nostro cervello un'informazione sonora non udibile ed in più non controllabile dalla coscienza.
Queste frequenze faranno "vibrare" i due emisferi cerebrali a due diverse altezze, cosicchè il cervello mentre è al lavoro per decifrare gli stimoli sonori produce al di la della coscienza e quasi meccanicamente i battimenti binaurali, questi stimolano il cervello in diverse maniere: ad esempio possiamo agevolare il rilassamento, la meditazione, il sonno. Si può inoltre favorire l'apprendimento e la ritenzione mnemonica, l'attenzione e gli stati di allerta, queste frequenze agiscono fisiologicamente sul nostro corpo e possono alterare ad esempio il battito cardiaco o modificare la respirazione.
l fenomeno si esplica applicando due suoni differenti per mezzo di auricolari ad un soggetto.
Differenza Temporale Interaurale (ITD) dei toni binaurali
I suoni non devono essere troppo alti e troppo discostati come frequenza, altrimenti verrebbero percepiti come due suoni distinti, come in realtà sono effettivamente; per questo nei toni binaurali, vengono utilizzate frequenze tra i 1000 e 1500 hz, con una differenza tra orecchio destro e sinistro inferiore a 30 hz, che si dimostrano in grado di produrre l'effetto. Il cervello dal Ponte di Varolio, sulla via acustica, genera un terzo tono equivalente alla differenza tra le due frequenze e viene percepito dal soggetto in maniera nitida come un battimento acustico. Lo stimolo nell'area del nucleo olivare superiore inizialmente interessa la zona che normalmente sovrintende alla localizzazione tridimensionale del movimento dei suoni; i ritmi acustici rapidamente inducono le risposte motorie in uno stato di stabile sincronizzazione costante sotto e sopra le soglie di percezione cosciente nel tronco encefalico e nella sostanza grigia, regolando la risonanza di retroazione cerebrale sull'onda di sincronia indotta dai toni binaurali su regioni che includono aree primarie sensorimotorie, aree cingolate, aree premotorie bilaterali opercolari, corteccia ventrale prefrontale, e subcorticali, insula anteriore, putamen, e talamo.

Le frequenze uditive umane sono all'incirca ristrette alla percezione nell'intervallo che spazia nominalmente tra i 20 ed i 20000 hertz, mentre le frequenze rilevate per le attività cerebrali cognitive sono al di sotto dei 30- 40 hertz, rendendo difficile o impossibile l'input naturale attraverso l'udito di frequenze vicino o sotto la soglia inferiore acustica umana. Per riuscire a innescare tali frequenze, ad esempio sui 10 hz come le onde Alfa rilevate normalmente nelle fasi di rilassamento, tipicamente viene applicato ad un orecchio un tono da 315 Hz ed all'altro un tono da 325 Hz, cosicché il cervello generi un terzo tono con una frequenza da 10 Hz.
Come funzionano i Battimenti Binuarali?
Il cervello risponde ai battimenti binaurali per il fenomeno definito come: 'risposta in frequenza', ossia se stimolato adeguatamente (tipi di stimolo utilizzabili: visivo, sonoro, elettrico) esso si “sintonizza” su quella specifica frequenza. La capacità di “sintonizzarsi” ai battimenti binaurali aumenta con l'abitudine. In sostanza facendo più trattamenti la risposta del cervello sarà più rapida e profonda con il proseguire delle sessioni.
Frequenze e stati cerebrali
L'elettroencefalogramma è utilizzato per misurare le vibrazioni elettriche del cervello, applicando degli appositi strumenti sulla superficie del cuoio capelluto.
Nel cervello in vivo non viene rilevata un'unica frequenza, ma un misto di onde ad ampiezza differente; la frequenza dominante e' rilevata in specifiche attivita' e stati del soggetto. In un EEG su umani, e primati in genere, vengono normalmente rilevate delle frequenze leggermente variabili da soggetto a soggetto.
Il tracciato che ne risulta contiene, solitamente, frequenze al di sotto dei 40Hz.
- Onda Gamma: (>40Hz) - Attività mentale elevata, Percezione, Problem solving, Paura, meditazioni avanzate, stadi estatici (sono molto rare
- Onde Beta: (13-39 Hz) - veglia cosciente, Attività mentale vigile, Concentrazione, Cognizione, Paranoia
- Onde Alfa: (8-13 Hz) - veglia ad occhi chiusi, attenzione rilassata
- Onde Theta: (4-8 Hz) - emesse sotto ipnosi, nei sogni lucidi, in trance, nel dormiveglia prima di addormentarsi e poco prima del risveglio
- Onde Delta: (0,5-4 Hz) - stadi 3 e 4 del sonno (sonno profondo)
La frequenza dominante nell'elettroencefalogramma determina in quale stato il cervello si trova, e, se l'ampiezza delle onde alpha e' piu' alta delle altre, si dice che il cervello si trova nello stato Alpha.

Pur essendo un fenomeno scientifico, applicato, studiato e verificabile talvolta in taluni soggetti, non è possibile per tutti i soggetti, ed in ogni situazione ripetibile, sincronizzare per feedback l'onda dominante del cervello con l'onda generata dal tono binaurale applicato, in quanto:
ogni soggetto percepisce a livello differente i toni binaurali (temporaneamente o permanentemente)
ogni soggetto risponde in modo differente al fenomeno di retroazione convergente del sistema nervoso (con o senza training)
ogni situazione psicoemotiva oppone resistenze differenti alla sincronizzazione dell'onda dominante
Secondo gli utilizzatori dei toni binaurali, per tentare di raggiungere con successo la sincronizzazione è opportuno regolare il tono binaurale iniziale sulla sintonia della frequenza dominante al momento iniziale, per successivamente spostarsi con step da 20 hz fino a raggiungere per retroregolazione graduale la frequenza desiderata.
Fine prima parte.
Fonti:
http://sites.google.com/site/binauraltouchexperience/http://jaxxx67.wordpress.com/am423/brainmachines/http://it.wikipedia.org/wiki/Toni_binaurali