La TV italiana gestita dagli uomini Delta

Aztlan ha scritto:

Qui non è questione di Signor B. o di politica, è diventata l' ossessione di questo Paese. Ormai parlano di lui anche nei programmi per bambini - vedere la scorsa puntata di "Chi ha incastrato Peter Pan" - il punto è un altro.

La TV da quando è che ha smesso di essere di qualità?

Da quando è diventata succube del Commerciale.

Scusami.... io non ne faccio una questione di Silvio o non Silvio.....
ma da quand'è che la TV è diventata succube del commerciale?

E' tutto cominciato così.... è questa è "storia".

Un vecchio articolo già postato nel forum altrove....
emhm.... lo poggio qui

---

RAI: SCOPERTA UNA STRUTTURA A DIFESA DEL "SEGRETO DI STATO"
di Marco Marsili
24/05/2007

Fonte: http://www.nexusedizioni.it/apri/Argome ... o-Marsili/

Stando a quanto scoperto dalla Voce, farebbero parte di questa struttura segreta circa 50 giornalisti – tra cui alcuni caporedattori – che avrebbero il potere di autorizzare il “Nulla osta di sicurezza” (Nos) sulla divulgazione di notizie sulle reti della tv pubblica. La rivelazione dell’esistenza di un organo preposto alla tutela del segreto di Stato in Rai, sarebbe stata fatta la settimana scorsa, durante una riunione dell’Autorità nazionale per la sicurezza (Ans), da parte del rappresentante del dicastero delle Comunicazioni - attualmente guidato da Paolo Gentiloni della Margherita -, dal cui Organo centrale di sicurezza (Ocs) dipenderebbe la struttura di viale Mazzini.

L’Ans è alle dirette dipendenze del Presidente del Consiglio dei ministri, al quale, secondo la legge n. 801 del 24 ottobre 1977 sull’Istituzione ed ordinamento dei servizi per l’informazione e la sicurezza e disciplina del segreto di Stato, è demandato il potere di decidere la secretazione delle informazioni. La materia è stata poi ulteriormente regolata dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 febbraio 2006 contenente le “Norme unificate per la protezione e la tutela delle informazioni classificate” (Berlusconi lo aveva usato per “coprire” l’abuso edilizio di villa Certosa in Sardegna). Tuttavia, il regolamento attuativo emanato da Palazzo Chigi è stato classificato come “riservatissimo”, e, quindi, occultato all’opinione pubblica. La scoperta ha lasciato stupefatti anche gli uomini del reparto Informazione e sicurezza del Centro intelligence interforze dello Stato maggiore della Difesa, che partecipavano all’incontro: persino i militari ne erano all’oscuro.

La Voce ha riscontrato in ambienti governativi che le indiscrezioni sull’esistenza di questo “filtro” sulle notizie circolano da tempo nella Capitale. Lo stesso ex ministro delle Comunicazioni del governo Berlusconi, Maurizio Gasparri, si sarebbe tenuto costantemente in contatto con l’organo esecutivo di sicurezza della Rai. Il rilascio del nulla osta di sicurezza consente alla pubblica amministrazione, all’ente, o all’organismo, già legittimati alla trattazione di informazioni classificate, di poter impiegare una persona in attività che comportano la necessità di trattare informazioni classificate “segretissimo”, “segreto”, “riservatissimo” (le classifiche di segretezza sono quattro – alle tre citate bisogna aggiungere “riservato” - e variano in funzione dell’entità del danno che sarebbe arrecato all’integrità dello Stato in caso di rivelazione non autorizzata).

Il possesso del Nos non implica tuttavia l’accesso automatico alle informazioni classificate, in quanto tale qualifica è subordinata all’effettiva “necessità di conoscere”. La normativa in vigore sul segreto di Stato stabilisce che sono coperti “gli atti, i documenti, le notizie, le attività ed ogni altra cosa la cui diffusione sia idonea a recar danno all’integrità dello Stato democratico, anche in relazione ad accordi internazionali, alla difesa delle istituzioni poste dalla Costituzione a suo fondamento, al libero esercizio delle funzioni degli organi costituzionali, all’indipendenza dello Stato rispetto agli altri Stati e alle relazioni con essi, alla preparazione e alla difesa militare dello Stato”.

Secondo questa definizione, potrebbe rientrare qualsiasi tipo di notizia, comprese quelle “politiche” (prima della riforma, il Regio decreto 11 luglio 1941, n. 1161 sulle Norme relative al segreto militare si riferiva infatti al “segreto politico o militare”). L’articolo 7 della legge sul segreto di Stato specifica che “è tenuto all'osservanza delle norme ed è responsabile di ogni infrazione alle stesse, chiunque, per ragione della sua carica, impiego, professione o servizio, ovvero in occasione dell'esercizio di essi, venga a conoscenza di notizie di carattere segreto o riservato”. L’articolo 262 del Codice penale stabilisce che “chiunque rivela notizie, delle quali l'Autorità competente ha vietato la divulgazione, è punito con la reclusione non inferiore a tre anni.”, e che “le pene si applicano anche a chi ottiene la notizia”. L’articolo 256 sul Procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato punisce inoltre “chiunque si procura notizie che, nell'interesse della sicurezza dello Stato o, comunque, nell’interesse politico, interno o internazionale, dello Stato, debbono rimanere segrete con la reclusione da tre a dieci anni”. L’articolo 261 sulla Rivelazione di segreti di Stato stabilisce inoltre che “chiunque rivela taluna delle notizie di carattere segreto indicate nell'art. 256 è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni”.

La Voce ha tentato inutilmente di ottenere un commento da parte del ministro delle Comunicazioni e dal presidente della Commissione parlamentare di vigilanza Rai, l’ex ministro Mario Landolfi, mentre alla Rai “non risulterebbe” una simile struttura. La scoperta di un centro preposto alla “censura” delle notizie da parte dell’emittente pubblica – se confermata - apre scenari inquietanti, soprattutto se si pensa ai legami con il ministero vigilante, il governo, ed il potere politico in generale, in spregio alla par condicio, al diritto di cronaca che i giornalisti dovrebbero garantire, ed al diritto dei cittadini ad essere informati. Si spiegherebbe così il meccanismo denunciato ieri da Pippo Baudo “contro ogni censura preventiva” in Rai in seguito alla polemica sollevata per la richiesta di Michele Santoro di acquistare della Bbc il documentario su alcuni casi di preti pedofili per la sua trasmissione Annozero.
Evidentemente la richiesta di Santoro era temporaneamente “sfuggita” al controllo dell’organo esecutivo di sicurezza di viale Mazzini, obbligando le istituzioni preposte ad un tardivo, quanto goffo, intervento, per cercare di bloccarne la messa in onda. Vedremo che impatto avrà questa clamorosa scoperta sulle proposte di legge del governo sulla riforma della Rai e dei servizi segreti. E se la Rai si trasformerà definitivamente da “servizio pubblico” a “servizio segreto”.

(Tratto da http://www.disinformazione.it; fonte originale La Voce, http://www.voceditalia.it)

Bel colpo TTE

Confermo quello che ha scritto TTE in quanto il marito di una collega della mia morosa , lavora alla rai e gli arrivano milioni di servizi al giorno e la maggior parte di questi vengono scartati , per conto di "forze maggiori" in quanto "scomodi"..
Quando mi è stato raccontato non ci credevo nemmeno io..

crywolsh ha scritto:

Confermo quello che ha scritto TTE in quanto il marito di una collega della mia morosa , lavora alla rai e gli arrivano milioni di servizi al giorno e la maggior parte di questi vengono scartati , per conto di "forze maggiori" in quanto "scomodi".. Quando mi è stato raccontato non ci credevo nemmeno io..

Emhm..... mi rendo conto che l'argomento è delicato. Ma si potrebbe conoscere almeno il criterio con il quale questi servizi vengono "filtrati"? Quali sarebbero, per sommi capi, gli argomenti occultati..... se è lecito sapere?

I nomi non mi verranno mai detti , oltre al fatto che non lavoro per la rai e sopratutto perchè nemmeno questa persona che ci lavora sa precisamente chi siano..
A lui vengono impartiti degli "ordini" precisi , diciamo piu precisamente dei criteri in base ai quali scegliere i servizi da montare per i TG...
Il punto che vuoi sapere te è "Chi sceglie i criteri o ordina quali servizi mandare in onda o no"
Questo per me è un po troppo , mi è stato raccontato da chi ci lavora appunto ma lui ne sa quanto me praticamente
Comunque quando rivedrò questa persona magari in disparte potrei chiedergli di mettere un post nel forum tramite il mio account..
Non posso dire il tempo preciso in quanto non vedo spesso questa persona e sopratutto lui è piu a Roma che qua..
Comunque ripeto e confermo ciò che hai scritto TTE , c'è chi decide cosa far vedere alla gente e cosa non deve venir fuori..
E sicuramente l' unico mezzo a disposizione per sapere di piu' (e non per molto sottolinerei) è internet , sarà un caso che vogliano regolamentare internet? (proposta del premier al G8)

Sicuramente come te ne sarai accorto pure te , in primis , la chiesa , vicende politiche (tutte le bravate del caro SB) , argomenti che potrebbero segnare il futuro di multinazionali , praticamente tutto quello che potrebbe far aprire gli occhi alla gente e migliorare il mondo..
PEr non parlare di affari di stato , terrorismo ecc ecc..
Nessuno ci dice con certezza che il terrorismo potrebbe essere il problema di una sola nazione e che magari per la sopravvivenza di un popolo si debba scendere a compromessi..
Sarà fantasia ma da quello che si vede in tv e si legge su internet , quello che noi sappiamo è il 10% di quello che si dovrebbe sapere.

La Rai apre indagine su “struttura Delta”,
il gruppo dirigente al servizio di Berlusconi

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07 ... ni/139572/

La Direzione Generale della Rai ha dato incarico all’Internal Auditing di avviare “immediatamente le procedure necessarie per l’acquisizione di tutta la documentazione per aprire l’indagine” sulle notizie che riguardano la vicenda della struttura “Delta”. Si tratta del gruppo di giornalisti e dirigenti che, a contatto con Deborah Bergamini, ex segretaria di Berlusconi, finita a guidare il Marketing della Rai, parlavano dell’indirizzo politico da dare ai programmi di informazione dell’azienda. La vicenda emerge dalle intercettazioni raccolte nell’ambito dell’inchiesta sul crac di Hdc, la società del sondaggista Luigi Crespi. Le intercettazioni rivelano i rapporti della bergamini con Clemente Mimun, direttore del Tg1 poi passato al Tg5 che, all’indomani della clamorosa sconfitta del centrodestra alle Regionali del 2005, le diceva: “Adesso vedrai che la colpa è nostra, intanto stamattina c’è il mio contratto per i prossimi cinque anni, un paio di cocuzze all’anno”. E ancora: “Qualcuno ha sentito il capo, ha avuto il coraggio? Non possiamo fare come quelli che dicevano al Fuhrer (parlo di cose che mi fanno schifo) che la guerra sarebbe vinta”. Anche Francesco Pionati, ex giornalista Rai, oggi deputato, si confrontava con la Bergamini: “Dobbiamo organizzare la Rai come se fosse Forza Italia. Tu fatti capo di una squadra che comunque si ripropone al presidente”.

Oggi il vice direttore generale della Rai Gianfranco Comanducci (che nelle intercettazioni parlava con la Bergamini delle sue preoccupazioni in merito alle possibili conseguenze sul voto del 4 aprile 2005 della morte di papa Giovanni Paolo II il 2 Aprile) chiede al direttore generale, Lorenza Lei, e al presidente del Cda Rai, Paolo Garimberti che venga aperto un audit aziendale volto ad accertare “eventuali mie responsabilità di alcun genere, anche per quanto concerne asserite militanze in fantomatiche organizzazioni”, al fine di poter “escludere qualsiasi forma di collusione o semplice connivenza con chicchessia, volta comunque a recare danno alla mia azienda”. Il direttore generale Lei ha subito accolto l’istanza volta a fare chiarezza sulla delicata vicenda e dato quindi incarico all’Internal Auditing Rai di avviare immediatamente le procedure necessarie per l’acquisizione di tutta la documentazione per aprire l’indagine.

Due anni dopo, qualcosa si è mosso...

...e poi dicono che in questo Paese nulla cambia.

Comunque "col senno di poi" concordo che il lato commerciale non basta, c' è sicuramente un intento di instupidimento delle masse.


Vorrei a questo punto sottolineare quella che per me è in assoluto la migliore soluzione qui proposta: scaricare i contenuti di qualità dalla rete.

E smettere di accendere la tv, io è da un pezzo che a parte qualche telefilm e poco più non la guardo quasi niente.

Il messaggio prima o poi arriverà e intanto ci si sottrae al loro gioco senza rinunciare a ciò che di buono c' è ancora, senza mettere sul piatto un occhio.


E vorrei sottolineare anche la profeticità di crywolsh:

E sicuramente l' unico mezzo a disposizione per sapere di piu' (e non per molto sottolinerei) è internet , sarà un caso che vogliano regolamentare internet?

Ora infatti stiamo combattendo una nuova battaglia a difesa della libertà d' espressione in rete... l' ultimo baluardo.


Saluti,

Aztlan

Non sono un esperto ma penso che sia una cosa abbastanza "logica" il pilotare la tv...del resto la maggior parte della gente la guarda e poter convincere le masse di quello che si vuole con l'ausilio di programmi televisivi studiati ad ok, beh rappresenta quanto di più semplice possa esserci oggi giorno. Del resto la televisione (o come dice Omer la tivvì) è un produttore di materiale senza scelta: guardi quello che ti viene propinato, punto. Cosa ben diversa di internet che ti da la possibilità di vedere e fare "quasi" quel che vuoi. Penso che la questione del pilotare le televisioni sia quasi come la scoperta dell'acqua calda, immagino che sia una cosa che in molti si siano elaborata nel cervello, certo non abbiamo prove ma per logica deduzione ci si arriva. Del resto nel recente passato, all'avvento delle prime trasmissioni tv, le più importanti propagande sono state mosse grazie a questo apparecchio, penso quindi che, anche se non è bello dirlo, sia quasi una cosa "normale".

Che ogni sistema utilizzi i mezzi di comunicazione di massa ("media" oggigiorno") a fini di propaganda è come dici tu normale.

Nessuno può pretendere che in un mezzo simile manchi una comunicazione del governo, un discorso del presidente, l' informazione e il dibattito politico etc.

NON lo è che questo sovverta e soverchi lo scopo originario e principale del mezzo, cioè appunto comunicare, utilizzando tecniche di lavaggio del cervello. Questo si chiama dittatura.


Credo che il limite si trovi da qualche parte nel mezzo, e che noi (terrestri) lo abbiamo (da sempre) passato di parecchio.


Si tratta solo di riconoscerlo e agire di conseguenza.

Aztlan

Aztlan ha scritto:

Vorrei a questo punto sottolineare quella che per me è in assoluto la migliore soluzione qui proposta: scaricare i contenuti di qualità dalla rete.

E smettere di accendere la tv, io è da un pezzo che a parte qualche telefilm e poco più non la guardo quasi niente.

Già.... ma il popolino, con la TV, ci fa colazione, pranzo e cena.
Gli italiani invecchiano. E si informano con i tg di regime.

La democrazia (insieme alla pluralità dell'informazione), fortunatamente, è un'altra cosa...

Aztlan mi tiene precisare che io ho usato la parola "normale", virgolettato, non per identificare il mio punto di vista ma per provare a dare un giusto appellativo (lo vogliamo definire giusto?) per chi elabora quello che la maggior parte delle persone vede. Ho visto con piacere i video postati da Thethirdeye e, se ascolti attentamente quello che dice la psicologa in video intervista, specifica proprio questo: la televisione è nata in USA ed è stata sviluppata per un pubblico di età media sui 12 anni, purtroppo in Italia viaggia ancora su questa lunghezza d'onda.

Tempo fa vidi il documentario verità su Berlusconi, uscito se non erro in Inghilterra e guarda caso censurato in Italia, beh lì i giornalisti rai denunciavano proprio la questione del veto su ogni servizio che doveva andare in onda, tutto doveva passare sotto le mani del presidente.

Aztlan ha scritto:
[ Questo si chiama dittatura.

Parole sante. Conosci però la frase famosa: la dittatura è un modo per sottomettere i popoli, la democrazia è un modo affinché i popoli si sottomettano da soli. Beh penso che in Italia questa modo di vedere le cosa possa andare più che bene. Scusate l'OT.

Davide Petrachi ha scritto:

Non sono un esperto ma penso che sia una cosa abbastanza "logica" il pilotare la tv...del resto la maggior parte della gente la guarda e poter convincere le masse di quello che si vuole con l'ausilio di programmi televisivi studiati ad ok, beh rappresenta quanto di più semplice possa esserci oggi giorno. Del resto la televisione (o come dice Omer la tivvì) è un produttore di materiale senza scelta: guardi quello che ti viene propinato, punto. Cosa ben diversa di internet che ti da la possibilità di vedere e fare "quasi" quel che vuoi. Penso che la questione del pilotare le televisioni sia quasi come la scoperta dell'acqua calda, immagino che sia una cosa che in molti si siano elaborata nel cervello, certo non abbiamo prove ma per logica deduzione ci si arriva. Del resto nel recente passato, all'avvento delle prime trasmissioni tv, le più importanti propagande sono state mosse grazie a questo apparecchio, penso quindi che, anche se non è bello dirlo, sia quasi una cosa "normale".

La cosa che non è normale (almeno rispetto al resto del mondo) è che l'informazione venga pilotata da un uomo solo, attraverso le reti commerciali e, ahinoi, attraverso quelle del servizio pubblico pagate dai contribuenti.

Bada bene.... questo "signore" e le organizzazioni al seguito, potrebbero chiamarsi pure Pippo, Pluto e Topolino..... il prodotto non cambierebbe.

Thethirdeye il 15 giugno di quest'anno è venuta a mancare mia nonna materna, 99 anni. Sai cosa diceva ogni volta che lo vedeva in tv e lo sentiva parlare? Ehh questo è un altro Duce...Non penso che fossero parole buttate lì a caso, era una persona lucidissima, amava leggere molto e solo un'ischemia l'ha portata via. Ha conosciuto bene il periodo delle due guerre e penso che un po' avesse affinato, nel corso degli anni, un sesto senso nel capire le persone. Ci siamo un po' fatti mettere nel sacco...purtroppo.

Scusate ancora se il mio intervento è apparso di tipo politico, so che ne è proibito parlare e ne son contento, ma era l'unico modo per poter rispondere.