Cita:
Atlanticus81 ha scritto: E' l'inizio della dislocazione della crosta terrestre!
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Magari sta per succedere di nuovo...
Ottimo spunto Atlanticus, come sempre. Forse magari meritava un 3D a parte. Vabbe.
Comunque, Charles Hapgood era principalmente uno storico e la sua teoria era fondamentalmente basata su elementi appunto storici e non geologici, anche se poi alcune sue intuizioni hanno avuto dei riscontri effettivi. Probabilmente questo e' anche il principale motivo per cui tale teoria e' stata tanto avversata, anche se ad onor del vero, bisogna dire che a quei tempi presentare nuove idee non era affatto semplice. A titolo comparativo, anche Alfred Wegener impiego piu' di 15 anni per far considerare la sua teoria della deriva dei continenti.
Comunque, tornando alla teoria del "Pole Shift" di Hapgood, bisogna pensare che e' stata elaborata intorno agli anni '50, quando ancora non era stato fatto tutto il lavoro sul paleomagnetismo e la rilevazione geologica dei fondali oceanici. Lavoro che ha poi consentito di ottenere nel 1991 la "Mappa Geologica Mondiale". I dati relativi al paleomagnetismo hanno di fatto invalidato le ipotesi di Hapgood in quanto gli spostamenti magnetici non sono assolutamente compatibili con il dislocamento dell'intera crosta terrestre, mentre lo sono con la sola inversione dei poli magnetici (vedi fenomeno del magnetic striping), cioe' per capirci:

da cui si evince che se il fenomeno fosse dovuto alla dislocazione della crosta in pratica si ballerebbe di continuo, o perlomeno con una frequenza che non trova alcun riscontro ne nelle ere glaciali ne nelle grandi estinzioni.
Si aggiunga a questo che, a quanto mi risulta, secondo tale teoria, tutta la crosta si sposterebbe e quindi non ci sarebbero attinenze con la separazione dei continenti.
A mio parere quindi, l'articolo citato fa solo un bel minestrone di cose che poco c'entrano tra loro.
Al di la di questo, comunque e indipendentemente da Hapgood, l'idea che i continenti si possano essere separati in modo improvviso e' assolutamente incompatibile anche con i dati rilevati per la "Mappa Geologica Mondiale" dalla quale invece si evince molto chiaramente che questo processo di allontanamento e' durato milioni di anni.
Con questo non voglio certo dire che sia tutto da archiviare e che si debba abbracciare ad occhi chiusi la teoria della tettonica a placche. Anzi.
Infatti, proviamo ad osservare la citata "Mappa Geologica Mondiale":


In essa sono ben evidenti le linee di frattura oceaniche e l'eta' delle rocce (ogni colorazione indica un periodo). Quindi, ad esempio, le strisce gialle, poste tra le strisce rosse (più giovani) e le strisce arancioni (più vecchie ), sono le rocce vulcaniche fuoriuscite lungo le dorsali durante il Miocene (circa da 6 a 23 milioni di anni fa). Ovviamente in quel momento, le rocce rosse e rosa (più giovani) non esistevano e le due strisce gialle erano congiunte assieme lungo la rispettiva dorsale. E cosi via anche per le altre colorazioni (si notino in particolare le zone azzurre, corrispondenti ai fondali piu' antichi).
Ora, se operiamo con un po' di immaginazione e trasponiamo questa mappa in 3D sopra ad una sfera, e cominciamo a togliere tutte le strisce colorate partendo dalle dorsali verso l'esterno, cosa otteniamo? Otteniamo, secondo un percorso a ritroso nel tempo, la conformazione e la posizione dei continenti nel periodo corrispondente alla zona rimossa.
Si proceda ora con questa operazione fino alla completa rimozione di tutte le strisce: cosa otteniamo? Incredibilmente, si ottiene che tutti i continenti si riuniscono fino a combaciare in modo praticamente perfetto da tutti i lati. Si ottiene cosi una terra piu' piccola, e priva di bacini oceanici. In pratica otteniamo questo risultato:

Ebbene questa e' la teoria della "tettonica di espansione", formulata da Ott Christoph Hilgenberg e poi ripresa da Sam Warren Carey. Si tratta ovviamente di una teoria alquanto controversa e generalmente non accettata dalla geologia ortodossa. Tuttavia, il modello e lo studio fatto sulla base della mappatura geologica portano al risultato che ho illustrato e che rappresenta un elemento del tutto inspiegabile con le altre teorie, sempre ovviamente che non si scomodi la solita coincidenza.
Qui una serie di scatti suddivisi per oceano:

Per chi volesse approfondire gli elementi di questa teoria consiglio il libro di James Marlow, un geologo australiano, dal titolo "Terra non Firma Earth: Plate Tectonics is a Myth" che illustra molto bene tutti gli studi recenti ad essa connessi.
http://www.jamesmaxlow.com/main/index.php?module=pagemaster&PAGE_user_op=view_page&PAGE_id=6&MMN_position=5:5A mio parere si tratta di una teoria molto interessante, che si basa su una profonda analisi geologica, anche se devo ammettere che almeno due punti sono piuttosto controversi e di impegnativa spiegazione.
Mi riferisco in particolare a dove fosse l'acqua quando le terre erano tutte unite e perche' e come cambia il raggio della terra. In realta' soprattutto quest'ultimo punto ha rappresentato la causa principale di avversione alla teoria. Inoltre recentemente, delle misurazioni satellitari particolarmente precise hanno escluso che il raggio terrestre aumenti secondo quanto previsto da questo modello, mentre in precedenza si era misurato una velocita' di accrescimento di circa 18 mm/anno rispetto ai 22 mm/anno stimati dalla teoria (ma siccome tale valore non era consono con quanto ci si sarebbe aspettato, si disse che l'accrescimento medio in verticale sarebbe nullo
http://www.agu.org/pubs/crossref/1993/93GL01380.shtml).
Personalmente ritengo che questo genere di misurazioni siano un elemento troppo debole sia per supportare che per affossare tale modello in quanto oltre alle oggettive difficolta' di misurazione (e di interpretazione delle misure), non e' possibile determinare se questa velocita' sia una costante, o se, per esempio, vi siano dei periodi con maggiori o minori velocita' di accrescimento o, addirittura, se non ci siano degli accrescimenti per scatti successivi.
Inoltre, l'aumento di raggio previsto e' fortemente dipendente dall'eta' stimata della terra. Quindi un piccolo errore nella stima dell'eta' farebbe cambiare di molto la velocita' di accrescimento stimata (cioe' una terra piu' vecchia porterebbe a calcolare una velocita' di accrescimento minore).
Quanto alle cause dell'accrescimento, scartando le piu' fantasiose, come ad esempio l'accrescimento meteorico, la terra cava e la trasformazione dell'energia in materia, si potrebbe pensare ad una deformazione dovuta alla forza centrifuga di rotazione da una parte e dall'altra al cambiamento del volume complessivo del pianeta con una conseguente diminuzione della densita' media, dovuto ad esempio al progressivo raffreddamento del nucleo che da liquido tende a solidificarsi aumentando quindi di volume. Ma queste sono per lo piu' mie opinioni.
Infine l'acqua. Morlow propone un modello in cui l'acqua era originariamente in gran parte contenuta all'interno della crosta e poi fuori uscita in seguito alle fratture dorsali. Io credo invece che la terra fosse originariamente una specie di water-world e che le terre siano emerse lentamente mano a mano che l'acqua si concentrava nelle depressioni oceaniche che mano a mano si creavano in prossimita' delle dorsali.
Ora, non so dire quale delle due teorie sia quella giusta, di fatto differiscono esclusivamente per la costanza del raggio terrestre, ma una cosa e' certa: in entrambi i casi vi e' una consistente probabilita' che i movimenti della crosta non avvengano a velocita' costanti e che siano invece caratterizzati da momenti di accelerazione anche piuttosto violenti. Forse e' proprio questo tipo di azione che e' in atto, magari collegata all'inversione dei poli magnetici data la recente accelerazione in questo senso:


Rimango comunque ancora piuttosto scettico sul fatto che questi tempi siano comunque cosi brevi da essere contati in mesi cosi come proposto dall'esagerazione hollywoodiana.
PS:
Mi si scusi per la lunghezza del post.
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)