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 Oggetto del messaggio: Emergenza rifiuti: comuni virtuosi penalizzati
MessaggioInviato: 01/07/2010, 12:23 
Il Comune Virtuoso messo fuori legge


Il Comune di Camigliano, in provincia di Caserta, è stato commissariato perché troppo virtuso nella raccolta differenziata dei rifiuti. Sembra un paradosso ma purtroppo è la dura realta. Sdegnato Marco Boschini, coordinatore dell'Associazione Comuni Virtuosi.

Il Comune di Camigliano, in provincia di Caserta, è stato commissariato perché troppo virtuso nella raccolta differenziata dei rifiuti. Sembra un paradosso ma purtroppo è la dura realta.

Antonio Cianciullo, giornalista ambientale di Repubblica nel suo blog ripercorre la cronistoria. "Il sindaco di Camigliano, un comune di 1800 abitanti della provincia di Caserta a nord del Volturno, da alcuni mesi ha avviato la sua contestazione alla legge 26 del 2010 che affida alle società provinciali della Campania la gestione del ciclo dei rifiuti. Un paio di mesi fa il primo cittadino Vincenzo Cenname, in una lettera indirizzata al prefetto di Caserta, spiegava “il comune di Camigliano ha da sempre gestito in forma diretta il servizio della raccolta differenziata avvalendosi di personale e mezzi propri”. La validità di questa scelta ha dato i suoi frutti: nel piccolo comune si è raggiunta una’alta percentuale di raccolta differenziata, senza dover aumentare la Tarsu e liquidando tutte le spettanze con debiti uguale a zero.

A Camigliano la raccolta differenziata è al 65 per cento, ben sopra gli obiettivi di legge. Si fa il compost e si recuperano gli olii usati. La tariffa rifiuti è bassa. Si usano i Led per una parte dell’illuminazione pubblica. E’ stata bloccata una cava abusiva e arginata la cementificazione. Insomma gli abitanti di questo paese possono essere soddisfatti.

Come denuncia l’Associazione dei Comuni virtuosi, per affrontare la cosiddetta emergenza rifiuti in Campania il governo ha emanato una legge specifica per la regione che, in buona sostanza, impone a tutti i Comuni di cedere la gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti a consorzi provinciali. Questo senza nessuna distinzione tra Comuni efficienti e non, tra chi spreca e chi risparmia, tra chi gestisce direttamente e in modo efficace e chi specula e sperpera denaro pubblico. Il risultato è che Vincenzo Cenname, sindaco di Camigliano, dovrà lasciare il posto a un commissario e che i cittadini del paese rischiano di spendere di più. A meno di un ripensamento dell’ultima ora dettato dal buon senso. Evento raro, ma non impossibile.

Durissima la lettera di Marco Boschini, coordinatore dei Comuni Virtuosi, che si dice "profondamente preso in giro, amareggiato".

Camigliano ha dato il buon esempio fino a questa mattina, quando il Prefetto di Caserta, e quindi lo Stato, ha deciso che nella provincia con la più alta densità di istituzioni colluse con il sistema camorristico, fosse giunto il momento di sciogliere il consiglio comunale e mandare a casa il sindaco più virtuoso dell’intera Campania.

"Provo una gran vergogna, nel mio piccolo" scrive Boschini sul blog dei Comuni Virtuosi "ad essere parte integrante di quello stesso Stato che si permette di compiere una nefandezza del genere".

http://www.aamterranuova.it/article4785.htm



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MessaggioInviato: 08/08/2010, 14:18 
Camigliano (Caserta): rimosso Cenname, unico sindaco virtuoso della provincia dell’emergenza

Con decreto firmato nella giornata di ieri dal Presidente della repubblica, è stato rimosso Vincenzo Cenname dalla carica di sindaco di Camigliano.

Cenname, nonostante sia stato più volte diffidato dal Prefetto di Caserta, si è rifiutato di trasmettere i ruoli relativi alla Tarsu alla società provinciale che si occupa della raccolta dei rifiuti, come previsto dalla legge 26 del gennaio 2010, che introduce la provincalizzazione integrata della raccolta dell’immondizia.

Motivo dell’opposizione il fatto che la raccolta dei rifiuti a Camigliano da anni viene effettuata correttamente, in modo efficace ed efficiente, con costi bassi, ed ha funzionato anche durante l’emergenza del 2007 e 2008. Il piccolo centro caleno ha livelli di raccolta differenziata che si attestano su percentuali intorno al 65%. Per il tasso di vivibilità alto, Camigliano rientra tra i comuni italiani a “cinque a 5 stelle”.

E’ chiaro che il motivo dello scioglimento dovrebbe essere il mancato rispetto di una legge che Cenname ha disatteso volontariamente sentendosi in dovere morale, nell’interesse dei suoi concittadini, di attuare una forma di disobbedienza civile, nella convinzione - forse -che il buon senso potesse prevalere sulla burocrazia.

Non è stato così e noi, come redazione, esprimiamo la nostra solidarietà alla giovane e votatissima fascia tricolore. Per dare un segno tangibile della solidarietà, la redazione ha proclamato una settimana di stato di agitazione. La legge va rispettata da tutti, in particolare da chi rappresenta le istituzioni. Pur non giustificando l’atteggiamento del primo cittadino di Camigliano, riteniamo che nella provincia di Caserta e nel Sud ci siano sacche di illegalità che dovrebbero suscitare l’interesse delle prefetture, che negli ultimi anni in alcune circostanze sono diventate uffici di collocamento per le carriere politiche dei propri funzionari. Nella stessa provincia di Caserta abbiamo assistito a folgoranti carriere politiche di alti dirigenti dello Stato.
Com’è possibile, ci chiediamo, che si intervenga con solerzia e zelo per rimuovere un sindaco che ha sicuramente sbagliato nel non ottemperare alle disposizioni di una legge, ma che ha il pregio di non aver fatto mai sentire la puzza di monnezza ai suoi concittadini? Come mai, ci chiediamo inoltre, che altrettanto zelo e solerzia non siano stati applicati laddove la legge veniva disattesa, e dove la puzza della monnezza si espandeva dai Lidi domiziani fino alla Padania?

Perchè un sindaco che con poche risorse è riuscito a risolvere il problema della raccolta dei rifiuti nel suo piccolo comune rischia di essere rimosso mentre funzionari dello stato generosamente pagati con denaro pubblico, pur non avendo risolto l’emergenza dei rifiuti, sono stati promossi?

Perchè a sindaci pluri indagati, arrestati e condannati è stato permesso di concludere il loro mandato elettorale o di dimettersi mentre un sindaco che gode di un consenso plebiscitario che ha l’unico difetto di essere competente su temi ambientali e ha idee per risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti senza dissanguare le casse dello stato rischia di essere mandato a casa?

Evidentemente essere preparati e amministrare nell’interesse esclusivo dei propri concittadini, essere onesti, avere uno spiccato senso dell’etica e della moralità pubblica e assenza di propensione al compromesso sono dei difetti in un contesto sociale, culturale e politico che predilige dinamiche non del tutto coerenti con la cultura della legalità, della meritocrazia e del disinteresse. (comunedipignataro)

http://www.9online.it/blog_emergenzarif ... #more-9847



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MessaggioInviato: 11/09/2010, 14:21 
Acerra: inceneritore ko, ma Impregilo vuole i soldi dalla Regione
Tommaso Sodano e Nello Trocchia, IlFattoQuotidiano


Berlusconi lo aveva presentato come l’arma per sconfiggere il problema della monnezza. Disse: “E’ un dono di Dio da ricostruire in quattro regioni italiane”

Nel dicembre scorso Guido Bertolaso dichiarava: “Il dato inconfutabile è che ci sono 6 discariche a norma, 7 impianti Stir attivi e un termovalorizzatore che funziona come un orologio svizzero, non inquina e produce reddito (…) Aver risolto questa emergenza è dunque per me la maggiore soddisfazione possibile”. Sanciva la fine dell’emergenza rifiuti in Campania, almeno sulla carta, e la fine della gestione commissariale da lui guidata nel ruolo di sottosegretario di governo.

Oggi, però, le cose non sembrano più così rosee. L’inceneritore, infatti, è quasi fermo. E per due giorni si è fermata anche la terza linea . Il miracolo è compiuto, l’impianto più grande d’Europa, inaugurato in pompa magna da Berlusconi e Bertolaso, è andato in ferie a settembre. Solo una linea funzionava, una è chiusa per manutenzione, l’altra si è fermata per gravi problemi strutturali. Un simile quadro fa venire a galla tutte le preoccupazioni su un impianto che era vecchio già al momento dell’inaugurazione , anzi diciamo un pacco di rottami da riciclare in Campania. Era un impianto obsoleto già nel 1998, all’epoca della gara che assegnò la gestione degli impianti per il trattamento dei rifiuti in Campania e la realizzazione dell’inceneritore all’Impregilo e alle sue controllate. La Partenope ambiente, società dell’A2a che ora ha preso in gestione l’impianto, fa sapere che “siamo nella norma e sostanzialmente in linea con le previsioni, niente di preoccupante”.

A quanto risulta a ilfattoquotidiano.it, l’impianto ha seri problemi di tenuta, e non riesce a garantire la combustione delle 2.000 tonnellate al giorno previste, basta leggere i dati sulle quantità bruciate forniti dalla stessa proprietà. Nel marzo 2009 Silvio Berlusconi, quando schiacciò il pulsante rosso per accendere l’inceneritore, dichiarò la fine dell’emergenza. Assicurava: “L’impianto è davvero impressionante. Funziona benissimo. Dall’immondizia si riuscirà a ricavare energia Berlusconi lo aveva presentato come un “dono di Dioelettrica pulita. Non inquinerà e sarà come tre auto di media cilindrata in moto”.

Nella zona di Acerra, Pantano dove sorge l’inceneritore, le polveri sottili, hanno sforato i limiti consentiti in ben 250 giorni su 500, secondi i dati Arpac (il limite è di 35 sforamenti annuali). In realtà al momento inquina meno di tre auto in moto, visto che, nel silenzio generale, funziona a scartamento molto ridotto. Ma il primo ministro pensava addirittura di esportarlo: “ Questo impianto è un dono di Dio, si tratta di un prototipo da ricostruire in almeno quattro regioni italiane”. Non pago Berlusconi parlò dei manager di Impregilo come degli eroi, manager sotto processo, insieme con l’ex commissario Antonio Bassolino, per la gestione dei rifiuti campani. Intanto, la società milanese vuole i soldi per la costruzione del megaforno. Si parla di una cifra superiore ai 350 milioni di euro ( secondo uno studio dell’Enea). Questi soldi potrebbero essere versati dalla Regione Campania a Impregilo. Tutto a carico dei cittadini. Oltre al danno, la beffa. Una valanga di soldi per l’inceneritore che non fa miracoli.

http://www.9online.it/blog_emergenzarif ... a-regione/



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MessaggioInviato: 25/02/2012, 11:41 
Ponte delle Alpi, il paese "riciclone" troppo bravo per il Crescitalia



Il Comune gestisce i rifiuti
in proprio, ha portato all'89%
la raccolta differenziata e ridotto
le tariffe con una propria società
che ha bilanci in utile. Le nuove
regole del governo penalizzano
questo modello. Appello a Monti
giuseppe salvaggiulo
torino
Duecentomila italiani hanno conosciuto Ponte delle Alpi (8500 abitanti) visitando la mostra "Stazione Futuro" alle Officine Grandi Riparazioni di Torino. La mostra, allestita per il 150° anniversario dell'unità d'Italia, celebrava questa cittadina veneta tra le realtà più innovative del paese, grazie alle straordinarie performance nella gestione dei rifiuti.

Vincitore negli ultimi due anni del premio di Legambiente "Comune più riciclone d'Italia", Ponte delle Alpi vanta una serie di record: raccolta differenziata porta a porta all'89% contro il 30% della media italiana, riduzione della produzione di rifiuti da discarica (quattro volte meno che in Italia) e delle tariffe per i cittadini (160 euro a famiglia contro 240 euro di media nazionale).

Record ottenuti in soli quattro anni. Nel 2007, infatti, la giunta decide di gestire i rifiuti in proprio, creando una società ad hoc, la Ponte Servizi Srl, per avviare la raccolta porta a porta. Ma senza sprechi: niente consiglio di amministrazione, dipendenti spostati da altri uffici comunali, costi ridotti all'osso, esperti senza casacche politiche nei ruoli chiave. Risultato: differenziata quadruplicata, riduzione dei rifiuti prodotti (-91%) e delle tariffe (-15%), bilanci in utile.

Oggi Ponte delle Alpi viene considerato un esempio da copiare non solo nell'Italia delle eterne emergenze rifiuti, ma anche in Europa. Nei giorni scorsi l'assessore all'ambiente Ezio Orzes è stato convocato a Bruxelles per illustrare le caratteristiche del "modello Ponte delle Alpi", che l'Unione Europea vuole utilizzare per promuovere "pratiche virtuose" nella gestione dei rifiuti.

Sarebbe una bella storia italiana, se negli stessi giorni il decreto "CrescItalia" del governo Monti non contenesse una norma che seppellisce il "modello" tanto celebrato e studiato in Italia e all'estero. La norma obbliga i Comuni, anche quelli virtuosi (perfino quelli più virtuosi dei tedeschi!) a chiudere le proprie società di gestione e a bandire una gara per l'affidamento del servizio ai privati.

"Le regole sugli appalti premiano i soggetti che azzardano il massimo ribasso con logiche di dumping, servizi peggiori e manodopera mal pagata, salvo poi aprire contenzioni con gli enti locali e alzare i prezzi. Una follia", spiega l'assessore Orzes, che insieme ad altre decine di comuni veneti, che gestiscono i rifiuti di 1,2 milioni di persone con ottimi risultati, ha scritto una lettera al premier Mario Monti proponendo un semplice emendamento: obbligo di affidamento all'esterno dei servizi pubblici per i Comuni spreconi e inefficienti, mentre chi ha una gestione efficiente (bilanci in utile, investimenti nel servizio, tariffe basse, rispetto dei parametri ambientali di eccellenza) può continuare a fare da solo. Cosa che peraltro fanno anche in Germania (il 35% dei lavoratori del settore sono in aziende pubbliche), Francia (12%), Svezia (35%).

Nel settore ambientale, la Germania ha 1336 società pubbliche, l'Italia solo 512. Ha senso chiudere le migliori?Sulla loro proposta i Comuni virtuosi hanno chiesto adesioni nel mondo politico e intellettuale. Non c'è molto tempo per evitare che Ponte delle Alpi si trasformi da "Stazione Futuro" a "Stazione Passato".
http://www3.lastampa.it/ambiente/sezion ... tp/443973/



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Iscritto il: 01/02/2009, 13:35
Località: Cagliari
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MessaggioInviato: 25/02/2012, 13:20 
questo paese mi fa sempre più schifo! [:(!]



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