Ma nessuno parla più del satellite gioviano dove con molta probabilità ci sta un oceano sommerso con forme di vita??????? questo mi intriga di più dei misteri di marte
Messaggi: 2307 Iscritto il: 03/12/2008, 21:09 Località: roma
Oggetto del messaggio:
Inviato: 10/01/2010, 17:36
La missione più ambiziosa verso europa,sul quale è oramai accertato ci sia,al di sotto della crosta ghiacciata spessa diversi chilometri,un'immenso oceano di acqua,è stata soppressa nel 2006 per insormontabili difficoltà tecniche.La sonda avrebbe dovuto atterrare su europa e con una trivella propulsa da un motore nucleare perforare la superficie fino ad arrivare ad immergersi nell'oceano sottostante. La sonda spaziale Jupiter Icy Moon Orbiter (JIMO) faceva parte del progetto di esplorazione spaziale Prometheus e avrebbe dovuto raggiungere la superficie anche degli altri 2 satelliti gioviani su cui è stata rilevata la presenza di acqua allo stato solido: Callisto, Ganimede.
Le speranze che molti scienziati nutrivano nei confronti di questa missione spaziale sono state infrante nel febbraio del 2006, quando il governo americano ha sospeso i finanziamenti per questa missione ritenuta troppo ambiziosa per essere tentata. JIMO avrebbe utilizzato un innovativo motore nucleare a ioni il cui funzionamento non era stato ancora sperimentato su lunghe distanze e che non avrebbe fornito garanzie sufficienti a continuare il finanziamento del progetto.
Sebbene il progetto JIMO, che avrebbe dovuto portare a raggiungere la superficie di Europa intorno al 2015, sia stato cancellato, l'esplorazione di questo satellite e delle altre "lune ghiacciate" gioviane resta un'assoluta priorità all'interno della ricerca spaziale americana.
fonte:wikipedia
Ultima modifica di tommaso il 10/01/2010, 17:43, modificato 1 volta in totale.
_________________ "Bisogna cercare orizzonti lontani non solo per scopi pragmatici, ma perché l'immaginazione e l'anima vengano nutrite dalla meraviglia e dalla bellezza". Verner Von Braun,1972
_________________ "Bisogna cercare orizzonti lontani non solo per scopi pragmatici, ma perché l'immaginazione e l'anima vengano nutrite dalla meraviglia e dalla bellezza". Verner Von Braun,1972
il nuovo progetto che sostituira'la jimo e'molto riduttivo rispetto a quello preventivato,secondo mio parere,c'e'il rischio di non avere informazioni non ottimali,forse la nasa avrebbe fatto bene a proseguire ancora x qualche tempo con la sonda galileo che era ankora in buono stato,x avere informazioni ankora piu'dettagliate su europa io e gli altri satelliti galileani e preparare con piu' cura un'esplorazione successiva ubatuba
Ultima modifica di ubatuba il 12/01/2010, 00:24, modificato 1 volta in totale.
Chissà perchè per questo genere di cose mancano sempre i soldi, poi ne sprecano dieci volte tanto nell' ennesimo conflitto petrolifero - vedi alla voce: confronta budget Apollo e Desert Storm.
_________________ Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.
Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.
Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
Tutto è cominciato quando Paul Schenk (Lunar and Planetary Institute), Isamu Matsuyama (Carnegie Institution) e Francis Nimmo (University of California - Santa Cruz) hanno voluto vederci chiaro in merito ad alcune caratteristiche superficiali di Europa, uno dei satelliti Galileiani di Giove. L'idea era che quelle depressioni arcuate lunghe oltre 500 chilometri potessero raccontarci qualcosa del passato di un satellite che sta particolarmente a cuore dei planetologi. I tre ricercatori hanno dunque esaminato le immagini raccolte dal Voyager nel suo mitico tour, quelle inviateci dalla Galileo nel corso della sua lunga missione e anche quelle più recenti scattate dalla New Horizons quando, nel suo viaggio verso Plutone, è transitata dalle parti di Giove. Secondo quanto pubblicato da Schenk e collaboratori su Nature a metà maggio, l'andamento di quelle depressioni ricostruito attraverso le immagini delle tre sonde potrebbe essere spiegato con uno spostamento dell'asse di rotazione di Europa di circa 80 gradi. Tale spostamento sarebbe dovuto al ribilanciamento della sua rotazione a seguito dei cambiamenti che hanno interessato la distribuzione della sua crosta ghiacciata superficiale. All'origine del riorientamento dell'asse, insomma, ci sarebbe il formarsi di uno strato ghiacciato più spesso ai poli di Europa. "Un oggetto in rotazione - spiega Matsuyama - è più stabile quando la sua massa è più lontana dall'asse di rotazione. Le variazioni nello spessore della crosta più esterna di Europa hanno causato uno sbilanciamento della sua massa e questo ha indotto l'asse di rotazione a riorientarsi in un modo più stabile." Una simile spiegazione ha interessanti ricadute sui correnti modelli di Europa che prevedono la presenza di un oceano liquido sotto la crosta ghiacciata. "Affinchè possa avvenire un simile riorientamento - osserva ancora Matsuyama - è necessario che lo strato ghiacciato più esterno sia separato dal nocciolo più interno di Europa da uno strato liquido. Per questo motivo il nostro studio può costituire una prova indipendente della reale presenza di uno strato liquido sotto la crosta di Europa." Ma vi è anche una seconda interessante ricaduta sui modelli planetari ed è la possibilità che il riorientamento degli assi di rotazione dei corpi celesti possa essere più frequente di quanto si è pensato finora. Se lo scenario ipotizzato per Europa troverà altre conferme, infatti, sarà necessario mettere in conto anche la possibilità che le obliquità planetarie non siano dovute esclusivamente ai grandi impatti.
Tutto è cominciato quando Paul Schenk (Lunar and Planetary Institute), Isamu Matsuyama (Carnegie Institution) e Francis Nimmo (University of California - Santa Cruz) hanno voluto vederci chiaro in merito ad alcune caratteristiche superficiali di Europa, uno dei satelliti Galileiani di Giove. L'idea era che quelle depressioni arcuate lunghe oltre 500 chilometri potessero raccontarci qualcosa del passato di un satellite che sta particolarmente a cuore dei planetologi. I tre ricercatori hanno dunque esaminato le immagini raccolte dal Voyager nel suo mitico tour, quelle inviateci dalla Galileo nel corso della sua lunga missione e anche quelle più recenti scattate dalla New Horizons quando, nel suo viaggio verso Plutone, è transitata dalle parti di Giove. Secondo quanto pubblicato da Schenk e collaboratori su Nature a metà maggio, l'andamento di quelle depressioni ricostruito attraverso le immagini delle tre sonde potrebbe essere spiegato con uno spostamento dell'asse di rotazione di Europa di circa 80 gradi. Tale spostamento sarebbe dovuto al ribilanciamento della sua rotazione a seguito dei cambiamenti che hanno interessato la distribuzione della sua crosta ghiacciata superficiale. All'origine del riorientamento dell'asse, insomma, ci sarebbe il formarsi di uno strato ghiacciato più spesso ai poli di Europa. "Un oggetto in rotazione - spiega Matsuyama - è più stabile quando la sua massa è più lontana dall'asse di rotazione. Le variazioni nello spessore della crosta più esterna di Europa hanno causato uno sbilanciamento della sua massa e questo ha indotto l'asse di rotazione a riorientarsi in un modo più stabile." Una simile spiegazione ha interessanti ricadute sui correnti modelli di Europa che prevedono la presenza di un oceano liquido sotto la crosta ghiacciata. "Affinchè possa avvenire un simile riorientamento - osserva ancora Matsuyama - è necessario che lo strato ghiacciato più esterno sia separato dal nocciolo più interno di Europa da uno strato liquido. Per questo motivo il nostro studio può costituire una prova indipendente della reale presenza di uno strato liquido sotto la crosta di Europa." Ma vi è anche una seconda interessante ricaduta sui modelli planetari ed è la possibilità che il riorientamento degli assi di rotazione dei corpi celesti possa essere più frequente di quanto si è pensato finora. Se lo scenario ipotizzato per Europa troverà altre conferme, infatti, sarà necessario mettere in conto anche la possibilità che le obliquità planetarie non siano dovute esclusivamente ai grandi impatti.
ubatuba cerchiamo di riportare sempre la fonte degli articolo/brani/citazioni inserite, ok? Non solo per rispettare leggi varie di diritti d'autore e copyright ma anche per correttezza. Qui, conoscendo la provenienza, l'ho inserita io
Ultima modifica di 2di7 il 11/02/2010, 10:22, modificato 1 volta in totale.
Chissà perchè per questo genere di cose mancano sempre i soldi, poi ne sprecano dieci volte tanto nell' ennesimo conflitto petrolifero - vedi alla voce: confronta budget Apollo e Desert Storm.
Davvero ti domandi il perchè....???? E' come chiedersi: perchè tutti i ricchi e i potenti del mondo non impiegano tutti i loro mezzi per combattere la povertà, la droga, la violenza, l'ignoranza e le malattie, anziché perseguire i propri interessi personali? Scusa, ma la trovo una domanda ingenua....
Non puoi aprire nuovi argomenti Non puoi rispondere negli argomenti Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi inviare allegati