bleffort ha scritto: Io invece sono propenso a considerare che
la Terra fu a sua volta sconvolta come Venere e Marte da una catastrofe planetaria e che
parte del DNA dell'Uomo sia di natura
esterna al nostro sistema Solare,vi spiegate il perchè tutte le Religioni si rifanno alla nostra
origine Stellare ![Domanda [?]](./images/smilies/UF/icon_smile_question.gif)
.
E' un' ottima domanda.
Io ritengo, come ho già espresso all' inizio della discussione, che la tesi postata da DeMultaNocte abbia
alcuni elementi di verità: tra questi,
l' origine stellare dell' uomo.
In qualche modo, non so quale, se sia stato un esodo da Marte, da Venere, da entrambi, o più probabilmente un incrocio genetico, in qualche modo comunque
noi veniamo da lassù.
Ecco come si spiega
l' attrazione che proviamo per le stelle, attrazione
che non ha pari, neppure in quella per l' acqua degli oceani....
da cui pure proverremmo, secondo la teoria dell' evoluzione.
E tale
irresistibile richiamo va ben oltre la pur sconfinata curiosità umana, a mio avviso, come dimostrato dal fatto che già si parla di
turismo spaziale mentre nessuno ha ancora pensato ad un "turismo abissale"
Qualcuno si è mai chiesto
come si spiega tutto ciò? Questa è una possibile risposta.
Due soli luoghi nell' Universo esercitano su di noi una simile attrazione: uno è
l' Africa, ovvero
l' habitat originario dei primi ominidi da cui, vuoi secondo la teoria ortodossa, vuoi grazie al contributo alieno, ci siamo evoluti fino al livello di Homo Sapiens.
E infatti ci la visita la lascia soffrendo
il noto "mal d' Africa", che altro non è se non un immensa
nostalgia.
La
nostalgia delle nostre origini, della nostra vita ancestrale al tempo in cui ci aggiravamo per la Savana?
E l' altro è l' infinita quanto sconosciuta
distesa cosmica, di cui niente è per noi più lontano ed insieme affascinante, cui aneliamo
in cerca di risposte prima ancora che in ricerca del nostro destino futuro.
Forse perchè
è da lì che viene l' altra metà del nostro essere?
E' da lì che venne
l' altra razza, che si incrociò con i nostri antenati?
Abbiamo dunque un "genitore" sulla Terra ed un altro tra le stelle?O si trattò forse di
un freddo programma di ingegneria genetica, voluto
per scopi a noi tuttora ignoti e forse poco rassicuranti?
Questo penso possa essere
il nucleo di verità della tesi di DeMultaNocte.
Per il resto, penso che sia solo una bella favola, bella come quella di
Enkidu, cui voglio però chiedere
come è giunto a tale teoria, poichè essa è originale e, almeno a mio avviso, più credibile.
Ma torniamo al post di bleffort.
Una catastrofe planetaria sconvolse la Terra, Marte e Venere.
Può essere forse
la distruzione del famoso quanto misterioso, sfuggente - ed ipotetico -
Pianeta X? Causata forse dallo
scontro con una altro corpo celeste (Nibiru?) ?
Ma questa è più probabilmente
l' origine della Terra, come si discute altrove.
Allora fu forse uno
sciame meteorico, che
estinse la vita su Marte e Venere e
pose fine alla civiltà di Atlantide sulla Terra?
E' forse questo
il motivo dell' ipotetico esodo verso il terzo pianeta del sistema solare? E quindi anche
della nostra origine, programmata in tempo prima che avvenisse su Marte e Venere
la catastrofe annunciata?
Ecco che
le teorie che abbiamo esposto finora trovano punti di contatto, in
una relazione causa-effetto: la catastrofe spinse le civiltà marziane e/o venusiane al
disperato tentativo di far sopravvivere se non loro, almeno parte del loro
patrimonio genetico?
E' forse questo che ci rende
tanto unici e preziosi per i misteriosi visitatori che hanno intrapreso
da millenni uno studio sistematico su di noi: il fatto di
riunire nel nostro patrimonio genetico il DNA di altre due stirpi solari?
Siamo forse la chiave per la colonizzazione del sistema solare?
L' unica specie in grado di adattarsi - magari con
ulteriori evoluzioni - agli ambienti marziani e venusiani divenuti ormai ostili, una volta
resi abitabili?
Il sistema solare consta di diversi pianeti, ma facciamo due conti:
gli unici pianeti abbastanza simili alla Terra da poter essere terraformati
sono Marte e Venere. Dunque il conto dei
pianeti abitabili in futuro dall' uomo nel nostro sistema solare arriva a tre: Marte, Venere, e naturalmente la Terra.
Per "abitabili" intendo ovviamente
senza bisogno di tute pressurizzate, ma solo di un
adattamento evolutivo, operabile senza bisogno di aspettare i lunghi tempi della natura grazie all' ingegneria genetica.
Gli altri pianeti sono esclusi e ve lo dimostro:
Mercurio è troppo caldo per essere abitato non solo adesso, ma persino in futuro. E' il più vicino al Sole, e molto anche.
Giove e Saturno sono Giganti Gassosi: su di essi nessuno potrà mai mettere piede, poichè
non sono nemmeno solidi (senza contare la spaventosa gravità)
Urano e Nettuno sono come i precedenti, oppure, suggeriscono altri, sarebbero dei "Giganti di Ghiaccio", ma in ogni caso, grandi rispettivamente 14 e 17 volte la Terra, sono oppressi da
una gravità proibitiva per ogni forma di vita, o almeno per come noi la conosciamo.
Vi sono è vero innumerevoli
lune, asteoridi e pianeti nani, ma le loro
ridotte dimensioni sono inadatte alla sopravvivenza umana, a causa della
scarsa gravità; ma non è questo il punto.
Pensate considerato tutto questo ad una
ipotetica civiltà che vi risiedesse, che, magari provenienti da un pianeta di un altro sistema stellare con dimensioni ed habitat simili,
abbia colonizzato le lune di Giove, Saturno, Urano, Nettuno,
i pianeti nani, gli asteroidi maggiori.
Tale civiltà avrebbe ovviamente tutto
l' interesse a non volere la nostra espansione. Per un motivo semplice semplice.
Gli asteroidi che loro sfruttano potrebbero diventare ai nostri occhi
le nostre miniere.
Le lune e pianeti minori su cui risiedono potrebbero diventare le nostre stazioni di ricerca scientifica.
La nostra ipotetica colonizzazione spaziale minaccerebbe giocoforza le loro colonie, una volta che le nostre navi fossero in grado di giungervi. E data
la nostra natura espansionista, aggressiva, paranoica, paurosa del diverso, è facile prevedere, sia per noi che per degli osservatori, che molto probabilmente
noi li considereremmo come dei nemici.
E
per quanto possano essere avanti a noi con la tecnologia, lo scontro vedrebbe sui due fronti
una civiltà con sede su piccole lune contro un' altra, molto aggressiva,
che può contare su ben tre pianeti.
Quanto può essere facile, anche per una civiltà avanzata,
conquistare non uno, ma ben
tre pianeti diversi
contemporaneamente?
E quanto invece, per una istintivamente portata allo sterminio,
lanciare qualche tonnellata di atomiche su delle insignificanti lune?
Se anche un solo nostro attacco giungesse a termine,
la luna in questione
diverrebbe inabitabile per le radiazioni, ma soprattutto, distrutto uno dei loro centri, potrebbero essere
costretti alle trattative (vedi Hiroshima).
Senza contare che
una luna molto piccola verrebbe sgretolata e
i suoi frammenti bombarderebbero le lune vicine, devastandole: l' ipotetica "minaccia da Saturno" potrebbe essere così debellata in un sol colpo.
Pensiamoci. Forse è questo il loro scopo:
prevenire la nostra colonizzazione dello spazio. E così si spiega anche il perchè al tempo delle missioni Apollo con cui siamo andati
sulla Luna ci hanno detto di stare alla larga, secondo la testimonianza di astronauti della NASA.
E
molte cose acquistano un senso.
Ovviamente non pretendo che questa teoria sia per forza quella giusta, anzi io stesso la propongo solo come
un' ipotesi. Ma un' ipotesi che mi sembra valida.
Aztlan
Ultima modifica di
Aztlan il 03/05/2009, 23:00, modificato 1 volta in totale.