26/01/2013, 16:47
22/04/2013, 00:01
RETRODATATA A 8 MILIONI DI ANNI LA NASCITA DELL'UOMO
Non siamo una specie così giovane come pensavamo. La nuova stima, che secondo gli autori dovrebbe consentire di reinterpretare i passi salienti dell'evoluzione dell'essere umano, è stata ottenuta integrando studi di matematica, di antropologia e di biologia.
La divergenza evolutiva tra esseri umani e scimpanzé dev'essere datata a 8 milioni di anni fa invece che a 5 milioni di anni fa, secondo un nuovo modello statistico elaborato da Robert D. Martin e colleghi del Field Museum i cui risultati sono riportati sulla rivista Systematic Biology.
Il confronto dei DNA di diverse specie animali permette com'è noto di seguire l'evoluzione di particolari geni determinando in particolare in che modo si siano separati i diversi rami filogenetici. Ma l'informazione molecolare non fornisce una scala temporale di quando sono avvenute tali divergenze. L'analisi dei resti fossili, d'altra parte, è l'unica fonte d'informazione diretta sulle specie estinte da molto tempo, ma le lacune nelle registrazioni fossili possono rendere tali informazioni difficili da interpretare.
Per molto tempo, i paleontologi hanno stimato, sulla base delle prove fossili, che le origini dell'uomo fossero da collocare temporalmente tra 5 e 6 milioni di anni fa. Considerando tutte le specie di primati attuali, i resti fossili e le analisi genetiche, i modelli al computer suggeriscono un arco temporale più lungo per la nostra evoluzione. Grazie a questa nuova analisi, le lacune nelle registrazioni fossili potrebbero essere colmate con metodi statistici.
Un esempio di simili discrepanze è rappresentato da un cranio fossile scoperto in Ciad agli inizi degli anni 2000. Il reperto della specie Sahelanthropus tchadensis ha suscitato molto interesse per le sue caratteristiche umane ma è stato datato a 7 milioni di anni fa, prima quindi dell'inizio dell'evoluzione umana generalmente accettato.
Un'altra questione dibattuta riguarda il più antico antenato comune degli attuali primati, vissuto, secondo un risultato pubblicato su Nature nel 2002, circa 85 milioni di anni fa. Ciò implica che i proto-primati si siano evoluti per 20 milioni di anni circa prima dell'estinzione dei dinosauri, contro la nozione comune secondo cui i mammiferi non avrebbero ottenuto un successo evolutivo prima della scomparsa dei grandi rettili.
Nonostante siamo più vecchi di 3 milioni di anni, l'umanità non sembra ancora acquisito la necessaria saggezza che solitamente arriva con l'età adulta. Sul pianeta ci sono ancora troppe questioni aperte: le disuguaglianze vergognose tra paesi ricchi e paesi impoveriti, disuguaglianze vergognose tra classi sociali ricche e classi sociali impoverite (mi stupisco a scrivere "classe sociale" a terzo millennio iniziato!), sfuttamento senza ritegno delle risorse dei paesi poveri che non partecipano i benefici economici, guerre tra paesi poveri, inquinamento e distruzione del nostro bellissimo pianeta... (potrei andare avanti per un pezzo!). Quanto tempo ancora ci vorrà perchè la coscienza umana ritrovi il buon senso e l'armonia con se stesso e con l'Universo?
22/04/2013, 00:09
22/04/2013, 00:33
22/04/2013, 00:50
22/04/2013, 00:57
MaxpoweR ha scritto:
Beh ciò che dici, seppur con tutte le cautele del caso, e com mille "se" e mille "ma" non lo negava a prescindere nemmeno Piero Angela ...
22/04/2013, 01:03
23/04/2013, 22:00
29/07/2013, 00:27
Lo strano caso del terzo Homo
Da una grotta russa spunta un nuovo mIsterioso membro della famiglia umana: l'uomo di Denisova. Gli uomini moderni sono anche suoi discendenti
fotografie di Robert Clark
Sui monti Altaj della Siberia meridionale, a circa 350 chilometri dal confine con la Mongolia, la Cina e il Kazakistan, nascosta sotto una parete di roccia che si erge per 30 metri su un piccolo fiume chiamato Anuj, c’è una grotta chiamata Denisova. [...] È qui che un giorno di luglio del 2008 il giovane ricercatore russo Alexander Tsybankov, scavando nei depositi che si pensava risalissero a un periodo compreso tra i 30 mila e i 50 mila anni fa, trovò un frammento di osso. Non sembrava un reperto eccezionale: piccolo e ruvido, aveva la forma e le dimensioni dei sassolini che a volte si incastrano nelle suole delle scarpe.
Nell'illustrazione di Jon Foster: non sono stati ritrovati crani o utensili che possano svelarci l'aspetto o lo stile di vita dei denisoviani. Nessuno sa che cosa accadde quando gli uomini moderni che erano emigrati dall'Africa li videro per la prima volta. Quel che è certo, e dimostrato da testimonianze genetiche, è che da questi incontri nacquero dei figli.
29/07/2013, 03:00
09/08/2013, 13:55
09/08/2013, 15:52
3. Abbiamo fatto sesso con i Neanderthal?
homo-neanderthal-2.jpgL'Homo Sapiens si è incrociato con l'Homo di Neanderthal? Nel nostro DNA esistono residui genetici dei nostri parenti più stretti? Alcuni scienziati affermano che i Neanderthal non si sono estinti, ma che siano stati assorbiti nella moderna umanità.
Una recente ricerca dell’Università di Montreal stabiliva con certezza che i Neanderthal e gli umani si siano incrociati sessualmente dopo la migrazione dall’Africa, tra 50.000 e 80.000 anni fa.
E questo frammento di Dna, che si trova sul cromosoma X umano e ci ricorda di queste passate relazioni, è presente nel 9 per cento degli esseri umani in tutto il mondo, ad eccezione dell’Africa.
2. Chi è stato il primo ominide?
Gli scienziati stanno scoprendo che l'origine degli omini è sempre più antica. Lo sforzo è quello di trovare il fossile del primo ominide, antenato diretto dell'Homo moderno. Un recente studio pubblicato sulla rivista Nature rivela che quasi ogni uomo attualmente vivente, può far risalire le sue origini da un singolo ominide vissuto circa 135 mila anni fa, e che questo uomo antico sia stato contemporaneo della donna, considerata la 'madre di tutte le donne'. Praticamente, lo studio dimostrerebbe l'esistenza di quelli che la Bibbia denomina 'Adamo ed Eva'.
09/08/2013, 17:05
MaxpoweR ha scritto:
Se fossimo noi quegli Elohim e gli umani i poveri Neandherthal?
10/08/2013, 01:21
Aztlan ha scritto:
Insomma, comunque la si gira
tutto quel poco che credevano di sapere sulla nostra origine e pretendevano di imporre senza spazio di discussione si rivela sempre più sbagliato con ogni scoperta scientifica.
18/08/2013, 23:24
UN'ALTRA SCOPERTA INTENSIFICA IL MISTERO DELLA SCOMPARSA DEI NEANDERTHAL
Un nuova scoperta, effettuata in due siti archeologici francesi, aggiunge un nuovo tassello alla definizione della civilta dei Neanderthal, che sempre di più va configurandosi come una civiltà evoluta e niente affatto meno sviluppata di quella dei Sapiens.La scoperta consiste nel ritrovamento di utensili in osso prodotti in serie, cioè con proceudre standardizzate. Si tratta di utensili utilizzati come lisciatoi e servivano a conciare le pelli.
I Neanderthal li ottenevano a partire dalle costole dei cervi. Fino ad oggi l'invenzione e l'utilizzo di questi utensili era stata attribuita ai Sapiens,
Negli scavi dei due siti archeologici Abri Peyrony e Pech-de-l'Azé, a sud-ovest della Francia, sono stati ritrovati i più antichi strumenti in osso per lavorare la pelli e renderli lucenti e resistenti: risalgono infatti a 50.000 anni fa.Sono stati due gruppi coordinati da Shannon McPherron, del Max Planck Institute a Lipsia, e Marie Soressi, dell'università di Leida nei Paesi Bassi ad aver fatto la scoperta in questi siti tipicamente neanderthaliani.
La ricerca è stata pubblicata su PNAS.
Secondo la teoria finora più diffusa, i Sapiens avevano una superiorità tecnica che permise loro di soprafare i Neanderthal. Ma oggi, questa, insieme ad altre scoperte, mettono in dubbio fortemente questa struttura.
"Per ora questi strumenti in osso sono una delle migliori prove che abbiamo che i Neanderthal stavano sviluppando in proprio una tecnologia precedentemente associata agli uomini moderni", osserva McPherron.
Questo fa pensare, secondo Soressi, "che i nostri diretti antenati abbiano acquisito questa tecnologia dai Neanderthal e questi strumenti sarebbero la prima prova della trasmissione di una tecnologia dai Neanderthal ai Sapiens".Infatti ciò che sappiamo riguardo ai Sapiens, ci dice che cominciarono a fabbricare i lisciatoi dopo essere arrivati in Europa, circa 40.000 anni fa.
Secondo la paleontologa Laura Longo, dei Musei Civici Fiorentini, questo è "un ulteriore tassello che testimonia la modernità comportamentale dei Neanderthal, che probabilmente hanno trasmesso molte più cose ai Sapiens di quanto si immagini".
Questa è la prima volta che si scoprono utensili in ossi per conciare le pelli per l'esperta significa molte cose. "Conciare le pelli indica che questi uomini avevano tempo da concedere a quest'attività e che quindi avevano raggiunto un'efficace strategia di gestione delle risorse, che accorciava i tempi per esempio per la ricerca del cibo, e che permetteva loro di dedicarsi anche ad altro".
Inoltre, spiega Longo "vi sono anche prove che questi uomini utilizzavano le piante officinali e i colori, come l'ocra".
Dunque anche secondo Longo la teoria della supremazia tecnologica dei Sapiens non tiene più. Altri devono essere stati i motivi, spiega Longo, "come l'aver indotto i Neanderthal, che erano abituati ai grandi spazi, a vivere in aree più ristrette, alterando l'equilibrio raggiunto e riducendo gli incontri fra i diversi gruppi che di conseguenza ha fatto diminuire il flusso genico e ha indebolito la popolazione".