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MessaggioInviato: 02/12/2012, 23:42 
IL FRUMENTO NASCONDE UN SEGRETO NEL SUO DNA

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Il grano possiede quattro volte più geni di noi uomini e un genoma di 17 miliardi di nucleotidi, oltre cinque volte più grande del nostro. È quindi una pianta eccezionale, cresciuta accidentalmente per la nostra fortuna e poi da noi selezionata e gelosamente tramandata, che sfama un quinto del pianeta, offrendo appunto un quinto dell'apporto calorico necessario per la nostra vita.

SEQUENZA - È terminato in questo periodo l'immane sforzo collettivo per determinare la sequenza del suo enorme genoma, che per la sua complessità aveva sfidato finora tutti i nostri sforzi. Nella sua sequenza determinata principalmente, ma non esclusivamente, a Liverpool in Inghilterra, e pubblicata su Nature, si possono vedere tante cose e impararne altrettante.

Perché tanti geni? Perché si tratta della fusione di ben tre piante diverse, due graminacee e una pianta erbacea, ciascuna delle quali aveva già i suoi geni. In verità nelle migliaia di anni che sono passati dalla fusione, il cui ultimo evento è da collocare circa 8 mila anni fa, ma che è cominciato molto prima, alcuni di questi geni sarebbero potuti andare persi. Ma non è così: la maggior parte di essi è stata conservata, e precisamente i geni della crescita e quelli che producono materiale nutritivo.

GENOMA - Si sa che i geni importanti per la sopravvivenza e la crescita, detti non a caso geni regolatori, sono presenti quasi uguali in tantissime specie diverse e sfidano i secoli e i millenni. Nel caso del grano sembra che siano rimasti anche nelle loro posizioni originali, come dire che ciò che funziona bene non si cambia. Questo è certamente uno dei misteri del processo evolutivo, che nella sua essenza cambia e trasforma un po' tutto, ma alcune cose le lascia addirittura intatte. Che cambi un po' tutto lo dimostra anche qui il fatto che la parte del genoma del grano che non porta geni utili è piena di "carcasse", cioè di geni morti e di corpi fossili di virus ormai irrimediabilmente, e fortunatamente, inattivi. Ma i geni che portano il materiale nutritivo sono rimasti invece tutti sorprendentemente attivi. Fecero proprio bene quindi i nostri antenati ad adocchiare questa piantina e a coltivarla con amore: nonostante la sua incredibile contorsione biologica, il frumento ha assicurato pane per tante generazioni e almeno dalle nostre parti ha favorito lo sviluppo di un'agricoltura e quindi in definitiva della civiltà che conosciamo meglio.

http://www.antikitera.net/news.asp?id=12153&T=5


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MessaggioInviato: 12/05/2013, 20:25 
Haplogroup H dominates present-day Western European mitochondrial DNA variability (>40%), yet was less common (~19%) among Early Neolithic farmers (~5450 BC) and virtually absent in Mesolithic hunter-gatherers. Here we investigate this major component of the maternal population history of modern Europeans and sequence 39 complete haplogroup H mitochondrial genomes from ancient human remains. We then compare this ‘real-time’ genetic data with cultural changes taking place between the Early Neolithic (~5450 BC) and Bronze Age (~2200 BC) in Central Europe. Our results reveal that the current diversity and distribution of haplogroup H were largely established by the Mid Neolithic (~4000 BC), but with substantial genetic contributions from subsequent pan-European cultures such as the Bell Beakers expanding out of Iberia in the Late Neolithic (~2800 BC). Dated haplogroup H genomes allow us to reconstruct the recent evolutionary history of haplogroup H and reveal a mutation rate 45% higher than current estimates for human mitochondria.
Fonte:http://www.nature.com/ncomms/journal/v4/n4/full/ncomms2656.html

Un riassunto della scoperta in italiano:
http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/ar ... 500-a.html



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MessaggioInviato: 12/05/2013, 22:58 
Cita:
Angel_ ha scritto:
reveal a mutation rate 45% higher than current estimates for human mitochondria.


Acciderbolina....

[:22]



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MessaggioInviato: 13/05/2013, 00:06 
Il che ci riporta dritti dritti ai tempi delle società gilaniche e al successivo arrivo dei Kurgan...

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=13799

Tutto torna!

[;)]



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MessaggioInviato: 13/05/2013, 00:12 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:
Tutto torna!


Eh gia', questo elemento non e' poca cosa. [^]



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MessaggioInviato: 13/05/2013, 03:47 
non capisco, 4500 anni fa non è un pò prestino? SE modifica c'è stata non dovrebbe risalire ad almeno uan decina di migliaia di anni fa se non 10 volte in più? In questo caso si tratterebbe di una sorta di "upgrade" se non ho inteso male...

Nella nostra storia i colli di bottiglia e quindi i momenti in cui sulla terra sono rimasti pochi esseri viventi e che quindi possano aver ereditato determinati tratti "minoritari" rispetto all'intera popolazione del tempo ma gli unici giunti fino a noi sono diversi, non potrebbe trattarsi dello stesso fenomeno piuttosto che di un "altro tipo di intervento esterno"?

link: http://it.wikipedia.org/wiki/Eva_mitocondriale

qualche stralcio:

Cita:
Una comparazione del DNA mitocondriale di appartenenti alla specie umana di diverse etnie e regioni, suggerisce che tutte queste sequenze di DNA si siano evolute molecolarmente dalla sequenza di un antenato comune. In base all'assunto che un individuo erediti i mitocondri solo dalla propria madre, questa scoperta implica che tutti gli esseri umani abbiano una linea di discendenza femminile che deriva da una donna che i ricercatori hanno soprannominato Eva mitocondriale. Basandosi sulla tecnica dell'orologio molecolare che mette in correlazione il passare del tempo con la deriva genetica osservata, si ritiene che Eva sia vissuta circa 200.000 anni fa. La filogenia suggerisce che sia vissuta in Africa.


Cita:
In altre parole Eva mitocondriale sarebbe il più recente antenato mitocondriale di tutti gli esseri umani viventi, ma, naturalmente, sua madre, sua nonna, e così via, erano anch'esse parte di questa linea materna.
L'Eva mitocondriale degli esseri umani viventi attualmente non era probabilmente la stessa Eva mitocondriale degli esseri umani che vissero migliaia di anni fa, o che vivranno tra qualche migliaio di anni[1].
Si noti che Eva non deve essere necessariamente il nostro più recente antenato comune.


Cita:
Il fatto sorprendente che nessun'altra linea esclusivamente femminile sia sopravvissuta dal periodo di Eva, viene assunto come un effetto del caso, piuttosto che della selezione naturale.


MA guarda caso, mi viene da dire -.-

link:http://it.wikipedia.org/wiki/Homo_sapiens

Cita:
I genetisti Lynn Jorde e Henry Harpending dell'università dello Utah hanno suggerito che la variazione del DNA umano è piccolissima se comparata con quella di altre specie e che durante il Tardo Pleistocene, la popolazione umana fosse ridotta a un piccolo numero di coppie genitoriali - non superiori alle 10 000 e forse intorno alle 1 000 - con la conseguenza di un pool genico residuo molto ristretto, la fortissima riduzione della popolazione globale accennata nell'introduzione della voce. Sono state formulate varie spiegazioni per questo ipotetico collo di bottiglia, tra cui la più famosa Teoria della catastrofe di Toba (teoria della catastrofe di Toba tra 75.000 e 70.000 anni fa l'esplosione di un supervulcano al di sotto del Lago Toba, probabilmente il più grande evento eruttivo negli ultimi 25 milioni di anni, rese ancora più rigido il clima del pianeta che già stava attraversando un'era glaciale.)



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MessaggioInviato: 16/05/2013, 20:52 
non so se può essere d'aiuto per la discussione, ma questo mi pare conforme a quanto state dicendo:

http://www.antikitera.net/news.asp?id=12469&T=1

IL DNA DEGLI EUROPEI E' MUTATO 4500 ANNI FA ?
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tempo di lettura previsto 2 min. circa
Un nuovo studio pubblicato di recente sulla rivista Nature rende noto un enigma al quale gli scienziati genetisti non sanno dare ancora una spiegazione: i marcatori genetici della prima cultura paneuropea furono improvvisamente sostituiti circa 4500 anni fa.
La mutazione inspiegabile è stata rilevata grazie alle analisi condotte su alcuni scheletri recuperati in Germania e risalenti a circa 7500 anni fa, il cui DNA è stato utilizzato per ricostruire la prima storia genetica dettagliata delle popolazioni dell'Europa moderna.
Lo studio, condotto da un team internazionale di ricercatori del Centro per il DNA antico dell'Università di Adelaide in Australia (ACAD), da altri colleghi dell'Università di Mainz in Germania e dai componenti del Genographic Project della National Geographic Society, rivela una serie drammatica di eventi, tra cui grandi migrazioni provenienti dall'Europa occidentale e l'Eurasia, e segni di un'inspiegabile mutazione genetica verificatasi tra i 4 mila e i 5 mila anni fa.


I ricercatori hanno utilizzato il DNA estratto dalle ossa e dai denti prelevati da una serie di scheletri umani preistorici.
"Si tratta della prima storia genetica ad alta risoluzione delle popolazioni dell'Europa antica. E' uno studio affascinante perchè è come osservare in 'tempo reale' i drammatici cambiamenti demografici che hanno avuto luogo nel vecchio continente", spiega il dottor Wolfgang Haak dell'ACAD. "Siamo stati in grado di ricostruire più di 4 mila anni di preistoria, dai primi agricoltori, passando per la prima Età del Bronzo, fino ad arrivare ai tempi moderni".
"Il nostro studio dimostra che i primi agricoltori dell'Europa centrale provengono da una migrazione partita dalla Turchia e dal Vicino Oriente, dove l'agricoltura ha avuto origine, per poi fermarsi in Germania 7500 anni fa", dice Paul Brotherton, ricercatore presso l'ACAD e l'Università di Huddersfield, Inghilterra.
"Il fatto più curioso è che i marcatori genetici di questa prima cultura europea, che chiaramente aveva avuto molto successo, improvvisamente sono stati sostituiti circa 4500 anni fa, e non sappiamo il perchè", ammette il professor Alan Cooper. "Qualcosa di importante deve essere successo e tutta la ricerca ora è orientata a capire cosa".
Nonostante i recenti successi nel sequenziamento di porzioni di genoma nucleare ottenuti da campioni risalenti al Mesolitico e al Neolitico, il DNA mitocondriale (mtDNA) rimane il marcatore più studiato e meglio descritto nel campo della genetica delle popolazioni.
Le informazioni che si ricavano da questo tipo di DNA sono limitate dal fatto che si trasmette solo per via materna, ma i progressi nelle tecniche di analisi e la possibilità di analizzare un esteso numero di individui permettono insieme di ricostruire eventi passati di mutazione genetica con una notevole risoluzione temporale anche disponendo solo di mtDNA.
Questa nuova ricostruzione demografica, sottolinea l'autore, chiarisce molti aspetti della storia europea dell'uomo successiva all'ultima glaciazione, un periodo ricco di trasformazioni ancora non del tutto ricostruite e comprese nel dettaglio.


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MessaggioInviato: 07/07/2013, 21:23 
Sunday 7 july 2013 7 07 /07 /Lug /201317:01

NEGLI USA SONO NATI I PRIMI BAMBINI GM

I primi esseri umani geneticamente modificati del mondo sono stati creati. 30 bambini sani sono nati dopo una serie di esperimenti negli Stati Uniti. Questo evento ha provocato un altro furioso dibattito sull’etica.

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Finora, due dei bambini sono stati testati e sono stati trovati per contenere i geni da tre ‘genitori’. Quindici dei bambini sono nati negli ultimi tre anni a seguito di un programma sperimentale presso l’Istituto di Medicina della Riproduzione e della scienza di San Barnaba, nel New Jersey.

I bambini sono nati da donne che avevano problemi di concepimento. Geni extra da un donatore di sesso femminile sono stati inseriti nelle loro uova prima di essere fecondate, nel tentativo di consentire loro di concepimento.

Prove di impronta genetica su due bambini di un anno confermano che hanno ereditato il DNA da tre adulti, due donne e un uomo. Il fatto che i bambini hanno ereditato i geni in più e li hanno integrati nel loro ‘germinale’ significa che essi, a loro volta, sono in grado di trasmetterli.

Tratto da: ecplanet.com

[align=right]Source: NEGLI USA SONO NATI I PRIMI BA...rontediliberazionedaibanchieri [/align]


Ultima modifica di Wolframio il 07/07/2013, 21:25, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 07/07/2013, 21:50 
Cita:
Wolframio ha scritto:

Sunday 7 july 2013 7 07 /07 /Lug /201317:01

NEGLI USA SONO NATI I PRIMI BAMBINI GM

I primi esseri umani geneticamente modificati del mondo sono stati creati.


Questo mi riporta alla mente gli studi di Mengele durante la dittatura nazista.

Per questo dico che il nazismo non è mai morto... almeno parte di esso.

La "scienza" e i progressi tecnologici raggiunti durante il Reich sono proseguiti pari pari al di là dell'oceano dopo l'Operazione Paperclip.

In questo caso gli studi di Josef Mengele effettuati sulle sue cavie nei campi di concentramento... [:(]



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MessaggioInviato: 08/07/2013, 02:49 
Se è per questo c'è quella città in argentina mi pare dove nascono SOLO gemelli e pare che il dottor morte si fosse rifugiato proprio lì continuando i suoi studi sulla fertilità prima sulle vacche per poi passare agli uomini con indubbi risultati ^_^



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MessaggioInviato: 16/12/2013, 01:14 
Cita:
La preistoria atomica lungo la linea di Orione

Al di là della vicenda delle piramidi, la cui edificazione mi aveva sempre lasciato parecchio perplesso, da alcuni anni mi sono occupato anche di un altro “filone di indagine archeologica” , e cioè quello riguardante l’apparizione improvvisa, ed ingiustificabile, di alcune tipologie di vegetali il cui sviluppo, nelle forme che ancora oggi ci sono ben note, era per lo meno incomprensibile. Mi spiego meglio : Se analizziamo, ad esempio, il mais, il grano ed il riso, sviluppatisi proprio in Centro America, in Medio Oriente ed in Cina (già interessante il fatto che siamo nei pressi di tre grandiosi siti piramidali), noteremo, grazie a studi di botanica approfonditi ed estremamente interessanti, che tali vegetali, nella forma in cui noi li conosciamo, non hanno certamente un’origine “naturale”, ma risultano essere il risultato di complesse operazioni di bio-genetica.

In tutta questa ricerca mi ha dato un aiuto notevole una valente Biologa Napoletana (che vuole mantenere l’anonimato) che mi ha pazientemente edotto sul fatto che soprattutto la vicenda che riguarda il mais ha letteralmente dell’assurdo. Se analizziamo questo vegetale, ci accorgiamo che in natura esso non è assolutamente in grado di riprodursi autonomamente, ma necessita dell’intervento esterno dell’uomo. I semi non si staccano da soli dal corpo della pianta, sono addirittura contenuti, o meglio serrati, da foglie molto strette, e detti semi, ove cadessero da soli, sarebbero troppo pesanti per spargersi sul terreno ; conseguenza : un sovraffollamento di piantine con sicuro soffocamento. Ora, dato che la natura non crea autonomamente un qualcosa che si estinguerebbe senza intervento umano, la risposta è semplicissima : c’è stato un intervento di biogenetica. Tralascio la comunque interessante considerazione che il Mais sia stato da sempre considerato, anche nella cultura Maya, un dono degli dei.

Mi sono basato solo e soltanto sui vegetali, le cui modifiche, ripeto, sono innegabili e soprattutto, fatto fondamentale, finalmente databili, in base a studi e ricerche molto accurati. E’ un punto chiave : le modifiche risalgono a circa 12.000 anni fa. Ora, tali modifiche si sono verificate nei pressi dei tre grandi siti piramidali che costituiscono l’anello che circonda il nostro Pianeta (Teotihuacan, Giza e Xian). Ebbene, nei pressi di tali tre siti, ci sono strutture circolari, ancora oggi molto ben visibili, in cui sono state effettuate tali modifiche genetiche, per mezzo di esposizione a raggi in grado di causarle, appunto. Discorso lungo e certamente delicato, ma finalmente proponibile in concreto, dal momento che finalmente si può entrare nel “merito” di tali modificazioni genetiche di cui tanto, e da tanto, si parla. Perché solo i vegetali ? Su di essi le prove di una “evoluzione” subitanea ci sono , e sono chiare. E su una materia così delicata è opportuno procedere con estrema cautela.

Ovvia obiezione : e chi garantisce, o può garantire, che sia andata così ? Ecco la novità, assoluta, rispetto ai panorami precedenti : garantisce il fatto che tali procedure e tali “esposizioni”, in tali strutture, (sconosciute esattamente come quelle antichissime), sono state ripetute in tempi molto, ma molto più recenti. In modo talmente identico da risultare sbalorditive. Misure, proporzioni, procedimenti, impianti. E nessuno, o quasi, ne sa nulla, assolutamente nulla. Ma ne ho “scovato” prove e, soprattutto, immagini inequivocabili. Anzi : si assiste ad un fenomeno curioso : spesso la “copia” moderna non è stata tanto “efficace” quanto l’originale antichissimo, cosa che ha obbligato i tecnici “moderni” ad escogitare soluzioni che eguagliassero tali risultati. Parliamo degli anni Cinquanta, laddove non si conoscevano ancora bene le conseguenze dell’esposizione alla radioattività e ben prima che si decidesse di operare attraverso interventi più mirati: i famosi O.G.M. , ossia gli Organismi Geneticamente Modificati.

Negli anni Cinquanta, appunto, si conoscevano talmente poco le implicazioni delle radiazioni, peraltro osservate solo in seguito alle terribili esplosioni atomiche del 1945 in Giappone, al termine del Secondo Conflitto Mondiale, che iniziò una vera e propria corsa alla “modifica atomica”, con tanto di pubblicità ed addirittura la produzione e la vendita di un gioco per ragazzi in cui si poteva fare pratica con materiale radioattivo naturale. Assurdo ma vero. Poi, lentamente, si comprese che c’erano parecchie controindicazioni, compresa la difficoltosa “stabilizzazione” delle mutazioni genetiche così ottenute, ovviamente nei vegetali.

Spesso ho sostenuto come la tecnologia antica sia stata “copiata”, ed il volerlo negare sta diventando stucchevole : la vicenda delle lampadine e delle lampade di Dendera, delle batterie, degli accumulatori, dei tubi a raggi X eccetera, è eclatante, ma certa archeologia ha sempre potuto trincerarsi dietro al solito : “non sono uguali”, “è una fandonia” rifiutando ogni confronto, soprattutto nel merito della questione riguardante una possibile “copiatura” tra antico ed attuale, o moderno. Adesso, ossia nel caso delle modifiche biogenetiche, è praticamente sconosciuto sia l’antico che il moderno, e la cosa diventa indifendibile : come è possibile che strutture vecchie di millenni siano state ricopiate in modo identico negli anni Cinquanta, e poi abbandonate in quanto non se ne riuscivano a stabilizzare i risultati ? I nostri antichissimi bio-esperti erano certamente molto più “esperti” dei nostri. Già negli anni Sessanta si decise di cambiare sistema, ma i campi rimasero, identici a quelli antichissimi. Stavolta, quindi, non c’è solo l’antico da “giustificare”, ma anche il “moderno”, e la cosa diventa particolarmente complessa, quasi stucchevole.

Penso che si stia lentamente arrivando alla saturazione del sistema-archeologia. Si dovrebbe davvero aprire un “tavolo” che cominci ad accettare verità non più contestabili. Anzi, vere e proprie evidenze. Non se ne può più della mancata analisi di siti colossali, tra cui, tanto per fare un esempio, le piramidi in Cina. Fare finta che un sito di 2.000 ed oltre chilometri quadrati con oltre 200 piramidi non esista, è assurdo, o dare ancora per buono il concetto che le piramidi di Giza siano state edificate da Cheope – Chefren – Micerino, con una sorta di “Patente – Faraonica” esclusiva per la costruzione di questi colossi, quando se ne trovano dappertutto in giro per il pianeta, fa realmente ed amabilmente sorridere.

Un’ultima considerazione : gli enormi siti circolari che analizzo nel testo LA PREISTORIA ATOMICA LUNGO LA LINEA DI ORIONE ( ANGUANA EDIZIONI – Sossano – VC), che raccoglie i risultati di questa ricerca, sono talmente poco studiati, sebbene colossali, che uno di essi ho dovuto “nominarlo” io stesso , nel senso di dovergli dare un nome. Ho cercato di farlo nel migliore dei modi. In ogni caso tali grandi strutture circolari, sparse per il pianeta, sono state anche riprese, in fase post-tecnologica, quale modello di iconografia teistica e quale simbologia raffigurante la potenza, proprio come nel caso delle piramidi. Si è trattato di una opera di riproduzione colossale, durata millenni, di cui ci sono tracce evidentissime su tutto il Pianeta. Anche in questo caso si è finalmente potuta fare una analisi organica e completa del diffusissimo fenomeno delle riproduzioni circolari sparse letteralmente su tutti e cinque i continenti.



http://www.acam.it/la-preistoria-atomic ... di-orione/


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Codice Igazszolás, racconto di verità

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http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.9102.1

di Sandro Accorsi

Negli ultimi 40 anni, grazie a diversi autori e ricercatori, abbiamo visto che nelle tradizioni e nei testi scritti di tante civiltà sparse sul pianeta esiste traccia di esseri almeno tecnologicamente (non sempre anche spiritualmente) superiori agli esseri umani presenti sul pianeta in diverse epoche storiche. La presenza sul pianeta è diversificata anche in diverse aree geografiche, il che testimonia alcune cose:

- la probabile presenza in epoca antidiluviana e molto antica di civiltà molto più sviluppate di quanto si possa essere portati a pensare dalla storia ufficiale;
- il fatto che queste civiltà si siano sviluppate grazie all’intervento esterno di entità provenienti da civiltà non terrestri;
- il mantenimento di una memoria e di una certa quantità di tradizioni collegantisi a questi esseri superiori.


Quella di cui parlerò in questo articolo è la tradizione di un popolo di cui si è sempre sentito parlare molto poco, ma a torto in quanto, a mio parere, estremamente affascinante. Un popolo la cui lingua ha una grammatica particolare, che ricalca la costruzione dei casi grammaticali come la lingua dei sumeri, cioè avente una forma agglutinante, come dicono gli studiosi di linguistica, cioè i Magiari. Un popolo che ha in Nimrod e nei suoi due discendenti Hunor e Magor importanti figure di riferimento nella propria storia tanto che questi ultimi due sono considerati i progenitori delle stirpi unne e magiare tra loro imparentate strettamente e numerose sono le vie chiamate “Nimrod utca” nelle città ungheresi; anche quella che noi chiamiamo la Costellazione di Orione per loro è la costellazione di Nimrod, il grande cacciatore.

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La maggior parte di essi sono oggi rappresentati sicuramente dagli abitanti dell’Ungheria ma il concetto etnico-storico comprende anche gli abitanti della Transilvania e altre popolazioni viventi nelle attuali Slovacchia, Ucraina, Croazia, Slovenia e Serbia, oltre che minoranze presenti in Kazakistan, Georgia ed altri tra i paesi appartenenti alla ex Unione Sovietica. Ho accennato sopra alla lingua come ad una delle caratteristiche particolari di questo popolo ed infatti questa lingua ha uno sviluppo grammaticale praticamente matematico, in quanto la logica fa la parte del leone in questa lingua che prevede parole “seme” (in ungherese mag..e questo dice già qualcosa, credo) ed i vari formanti aggettivali, avverbiali, verbali che costituiscono aggettivi da sostantivi, verbi da sostantivi o da aggettivi, attivi o riflessivi, e tutto seguendo una logica matematica che comprende anche l’armonia vocalica, cioè i formanti dei vari casi devono essere scelti in base alle vocali presenti nella parola seme secondo una logica “musicale”.

Addirittura studiosi linguisti dell’Università della Sorbona di Parigi hanno riscontrato che la lingua ungherese sarebbe rappresentativa per il 68% (!!!) di quella che dovrebbe essere stata la lingua primeva dell’umanità ottenuta mettendo insieme ed elaborando con speciali programmi tutte le lingue viventi e morte presenti sul pianeta. Credo che cominciate a comprendere perchè conviene studiare la tradizione di questo popolo di cui buona parte reclama la propria connessione con i sumeri, anche se non in maniera così consequienzale come l’italiano dal latino. L’ultimo accenno alla linguistica che faccio per non tediarvi oltre perchè a mio parere può essere molto importante è legato al fatto che tale lingua appartiene al ceppo uralo altaico all’interno del gruppo ugro, di cui fanno parte anche:

- il Kartveliano che sarebbe, secondo alcuni studiosi, la radice della lingua Aymara;
- la lingua degli uighuri, minoranza etnica presente in Cina probabilmente discendente di quelle popolazioni che erano di stanza nella capitale della cultura magiara secondo quanto scritto nell’antico codice chiamato Arvisura Anyahita.

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Ed eccomi al dunque...

Questo testo è la ricostruzione di 20.000 anni di storia magiara (e la sua trascrizione continua segretamente pure oggi) e venne scritto dagli sciamani e dagli iniziati della cultura sciamana delle varie tribù che fondarono l’Alleanza della Nazione Magiara e contiene tutti i fatti rilevanti avvenuti alle varie tribù di cui i sciamani facevano parte ed erano chiamati a trascrivere. Come venivano trascritti questi fatti? Venivano trascritti solo da persone specialmente addestrate ed iniziate a conoscere i particolari caratteri runici che venivano incisi su lamine d’oro o di metallo. Questi avvenimenti venivano trascritti a distanza di anni dal loro verificarsi perchè si voleva evitare l’impatto emotivo sulla rendicontazione di quanto si raccontava e quindi la trasmissione ai posteri era la più oggettiva possibile, da cui questo codice prende l’aggettivo di “Igazszolás”, racconto di verità.

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Oggi disponiamo, grazie a due persone che si chiamano Szalavaré Tura e Paál Zoltan, di una parte di questo testo, circa il 15%, perchè l’assemblea degli sciamani che ancora oggi trascrivono il codice ha permesso la pubblicazione ritenendo giunto il momento per la divulgazione di una parte del contenuto, perchè per la restante parte il mondo non sarebbe ancora pronto. Durante la II Guerra Mondiale, il codice era sotto la responsabilità dei Manysi(per noi sono i Voguli, uno dei popoli etnicamente e linguisticamente più vicini agli ungheresi) nella zona di Ekaterinburg ed era nelle mani del capo sciamano della tribù, che era il il nonno di Szalavaré Tura. Sentendosi prossimo alla morte decise che era giunto il momento di trovare un magiaro all’altezza a cui affidare il racconto della parte del codice che l’assemblea aveva ritenuto divulgabile.

Così diede ordine al nipote di trovare una persona con queste caratteristiche di affidabilità, di onestà e di idoneità a sopportare tale compito. Szalavaré venne chiamato al fronte e trovò queste caratteristiche in un compagno di brigata, Paál Zoltan, un uomo originario di Ozd, nel nord est dell’Ungheria vicino all’attuale confine con la Slovacchia, in cui intravide certe caratteristiche che lo rendevano idoneo. Aveva un dono, su cui tornerò un po’ più avanti in questo articolo, che non sapeva di avere ma Szalavaré lo informò di questo e lo convinse a bere una certa pozione in un momento in cui avevano potuto appartarsi. Questa pozione lo fece entrare in trance ed al risveglio aveva poteri mai avuti prima e cominciò da subito a scrivere gli eventi che certe entità gli suggerivano durante gli stati alterati di coscienza.

Sfortunatamente Szalavaré morì dopo qualche tempo a causa di un bombardamento ma ormai la sua missione era compiuta e Paál Zoltan era stato iniziato. Non smise più di scrivere i fatti che gli venivano comunicati ed i nuovi avvenimenti e da queste trascrizioni venne dato alla stampa un libro di cui riproduco la copertina e che oggi è introvabile. Io ne sono in possesso di una copia in formato elettronico che ho avuto da mie conoscenze personali in Ungheria. Il libro è molto interessante ma anche molto difficile perchè scritto in un ungherese anche antico in diversi tratti del codice.

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Ma addentriamoci ancora più in profondità....
La scrittura runica utilizzata nella scrittura di questo codice, oggi chiamata “rovásirás,” era stata insegnata agli uomini da una figura femminile molto particolare a cui il codice deve il suo nome, Arvisura Anyahita. Questa figura femminile non è di origine terrestre, nel testo è chiaramente indicato, ma proverrebbe dal terzo pianeta nel sistema stellare di Sirio (!!! Toh, chi si rilegge!), chiamato Kaltes. Mi occuperò di questo aspetto in sede separata in quanto l’argomento merita di essere analizzato in maniera più profonda ed occuperebbe molto spazio in questa sede. La storia dell’arrivo di questa figura femminile aliena sulla Terra e la prima fase della coesistenza con i terrestri ricorda poi la storia dei dischi di Bayan Kara Ula.

Infatti Anyahita arrivò sulla Terra per controllare lo sviluppo della civiltà degli abitanti di Joli-Torem, la Terra, ma mentre sorvolò le Montagne di Cobalto l’astronave ebbe un avaria perchè la nebbia offuscò la visuale (ed il campo magnetico presente disturbò gli apparecchi di bordo probabilmente) e si schiantarono contro le montagne. ’equipaggio sopravvisse ma il mezzo fu irrecuperabile cosicchè i componenti della spedizione furono costretti a restare sulla Terra. La collocazione geografica di questi avvenimenti è anch’essa molto particolare perchè si tratta della parte più meridionale di Mu, che rimase emersa più a lungo della restante, il cui nome era Ataisz e si tratterebbe oggi della parte nord-nordoccidentale delle isole Hawaii. La collocazione storica di questo avvenimento è molto molto antica e si collocherebbe intorno al 12.800 a.C. Addirittura, secondo questa tradizione, alcuni di questi equipaggi portarono con se dal proprio pianeta di rigine alcuni cuccioli di animali e così fu che sulla Terra comparvero i primi cani di razza Puli ed i primi delfini, così come portarono con se alcuni tipi di semi di piante medicali e di grano.

Un'altra caratteristica importante riguardo al codice in questione è che si tratta dell’unico testo antico in cui viene scritto chiaramente un elenco delle date di arrivo delle spedizioni di esseri provenienti da altri pianeti sul nostro pianeta. Il primo equipaggio, quello in cui era presente Anyahita, arrivò come scritto più sopra intorno al 12.800 a.C. e viene addirittura descritto come composto da 3 uomini e 5 donne. A mio parere la precisione di questo dettaglio è importante perchè indica come effettivamente possiamo trovarci di fronte alla cronaca di un fatto reale.

Immagine

Le altre date approssimativamente si susseguono quasi ogni 100 anni, qualcosa di più e chiaramente sono da prendere con le molle perchè la lontananza nel tempo e le riforme dei calendari susseguitesi negli anni potrebbero fare sballare i conti di alcuni anni.
Anteporre quindi sempre il circa:

i.e. 12.788 undicesima visita

i.e. 12.679 dodicesima visita

i.e. 12.577 tredicesima visita

i.e. 12.475 14-ima visita

i.e. 12.373 A 15-ima visita

i.e. 12.281 A 16-ima visita

i.e. 12.069 A 17-ima visita

i.e. 11.867 A 18-ima visita

i.e. 11.765 A 19-ima visita

i.e. 11.663 A 20-ima visita

i.e. 11.658 Grande diluvio e inizio inabissamento di Atlantide.

i.e. 11.442 21-ima visita in cui i kaltesi provarono a deviare un meteorite ma questo comunque causò altri piccoli diluvi

i.e. 11.000 22-ima visita

i.e. 9000 23-ima visita

i.e. 8508 24-ima visita in cui Anyahita fece portare da Sirio le 12 pietre vibranti al pensiero che oggi troviamo nella Corona Ungherese

i.e. 7000 A 25-ima visita

i.e. 5758 A 26. Visita in cui avvisarono gli abitanti di Ataisz del pericolo in cui versa l’isola. Cominciarono le colonizzazioni degli Ataisiani in uscita dall’isola.

La cosa interessante è che morfologicamente questi esseri, oltre ad essere ben disposti nei confronti degli umani ed orientati ad aiutare l’uomo nel suo sviluppo, avevano sei dita nelle mani e nei piedi (altro elemento che torna spesso in più tradizioni!!) ed erano compatibili geneticamente, con la differenza che spiritualmente e tecnologicamente erano avanti di 10.000 anni. Dopo un primo periodo in cui si riprodussero tra loro inevitabilmente finirono con il mescolarsi con gli umani. Fu così che i gruppi sanguigni umani passarono da 2 a 4. La cosa sorprendente a mio parere è che il Codice si sofferma su questo particolare come per indicare l’innesto di materiale organico rinnovato, di un qualcosa che prima non c’era e che si viene a creare solo a causa di questo evento, sottolineandone l’importanza, quindi.

Naturalmente cominciò a diffondersi anche l’esadattilismo perfetto, quello in cui le sei dita dei piedi e delle mani sono perfettamente allineate come se fossero la normalità per l’essere umano. Qui voglio ricordare ora solo che le persone che hanno ereditato questi caratteri genetici particolari sono in particolar modo frequenti rispetto al pianeta proprio tra le popolazioni magiare e le popolazioni imparentate geneticamente e che spesso sono dotate anche di particolari poteri che rendono loro dei “táltos”, cioè degli esseri con particolari poteri sciamanici e di chiaroveggenza. Mi sono occupato di loro in un precedente articolo intitolato appunto “Táltos, una nuova visione della storia” che fu pubblicato su Area di Confine qualche anno fa e che è rintracciabile anche sul sito . La scrittura runica e tutta la cultura, le arti ed i mestieri, e la tradizione di Kaltes vennero insegnate agli uomini quando, in seguito al parto del suo figlio minore dal marito anch’esso di Kaltes, Anyahita rimase paralizzata alle gambe.

Allo stesso modo la fede monoteista e l’insegnamento della creazione del mondo sarebbero arrivate all’umanità ed avrebbero coperto tutto il pianeta. Da questa fede ebbero origine le attuali religioni terrestri. Da loro originerebbe la prima scrittura per immagini, i geroglifici, ed i nomi per i nuovi nati. Mi soffermo un attimo perchè lo ritengo interessante su un aspetto di questa fede monoteista insegnata dai Kaltesi, se vogliamo così chiamarli. Secondo questa fede ogni uomo possiede due anime: una è quella che rimane attaccata al corpo umano e che si spegne con lo spegnersi della vita umana, una che alla morte del soggetto si stacca dal corpo e migra in un nuovo nato. Alcuni soggetti però, non tutti gli uomini ma solo alcuni, hanno una terza anima che li rende esseri dotati di particolari poteri e di particolari qualità, gli iniziati. Questa era la caratteristica di Paál Zoltan di cui si avvide Szalavaré Tura.

Al di là dell’originalità della compresenza di due diverse anime nello stesso individuo, con l’evidente collegamento alla reincarnazione ed ai cicli di diverse vite presenti nelle religioni orientali, è la presenza di questa terza anima solo in certi soggetti, come caratteristica peculiare di pochi individui che attrae la mia attenzione, soprattutto in riferimento a quel qualcosa oggetto delle ricerche degli alieni nelle analisi del Prof. Malanga riguardo i fenomeni di abduction, quel qualcosa che noi terrestri avremmo ma che non sarebbe presente in tutti gli uomini. La somiglianza dei due concetti a mio parere è veramente interessante, anche perchè in entrambi i casi il diretto interessato non sa di avere questa caratteristica se non gli viene “risvegliata” da qualcuno che sa come riconoscerla e come attivarla; credo che questo aspetto meriti ulteriore approfondimento che non mancherò di portare avanti in un'altra sede.
Il Giornale OnlineUn altro aspetto interessante è la somiglianza estetica della figura di Anyahita con quella della madre di Gesù nel Cristianesimo. Le loro rappresentazioni iconoclastiche sono davvero molto simili, entrambe rappresentano il concetto della maternità, che nella figura di questa tradizione viene abbinata, così come nello Zoroastrismo ad una figura avente quasi lo stesso nome (qui chiamata Ard-visura Anahita), la fertilità e l’acqua. La somiglianza con la madonna è così forte e il culto di Arvisura ed il concetto di dea madre sono così presenti nella antica tradizione “pagana” magiara che, dopo la conversione al Cristianesimo dell’Ungheria operata da Re Stefano, la Chiesa non riuscì a cancellare il culto di questa figura e quindi decise di sovrapporre a questa figura quella di Maria abbinandola anche a tutte le varie “qualità divino-agricole” che Arvisura Anyahita ha nel Calendario pagano magiaro poi adattato a quello cristiano.

Cosicchè ancora oggi abbiamo diverse feste della “Boldog Asszony” nel calendario ungherese, a testimonianza di questa sovrapposizione delle due figure femminili. A questo proposito faccio notare che in un museo che si trova a Kesthely, città ungherese sul Balaton, al secondo piano appena saliti dalle scale in basso a destra c’è una targa che rivendica il collegamento con i sumeri e che spiega come Boldog Asszony derivi dal sumero “bau dog hassan”, felice beata signora. Ma su questi temi ci sarebbe da perdersi...Permettetemi solo una riflessione:

perchè escludere a priori la possibilità che nelle apparizioni di Fatima la figura femminile apparsa non sia in realtà un ologramma di questa figura femminile, che presentata in un contesto fortemente cattolico è stata subito identificata nella Madonna, all’interno di una serie di avvenimenti che presentano caratteristiche simili agli incontri ravvicinati del 2° tipo? Sappiamo tutti benissimo che quell’oggetto che alcuni testimoni raccontano avere mostrato riflessi di tipo metallico e che compì straordinarie evoluzioni nel cielo non poteva essere il Sole perchè altrimenti oggi non esisterebbe più la vita sulla Terra...Potrebbe essere stato invece una astronave di quella civiltà che conosce bene l’uomo essendone alla base del suo sviluppo e che tramite la figura ben conosciuta voleva mandare un messaggio di allerta all’umanità?

Ma ora focalizziamoci su un altro parte del testo molto interessante, cioè quella in cui si descrive la fuga da Atais verso le colonie “culturali” di quella civiltà. Ebbene, intorno al 5800 a.C., come accennato poco sopra, i Kaltesiani avvisano gli abitanti di Ataisz che entro breve tempo l’isola si inabisserà totalmente sommergendo anche la parte in cui era insediata la loro civiltà. Così questi partono dall’isola verso diverse direzioni verso zone che non erano loro sconosciute ma bensì rappresentavano colonie culturali, cioè posti dove le genti presenti avevano già avuto contatto con loro e che in parte avevano già assimilato diversi aspetti della loro cultura, seppure ancora molto arretrati rispetto a loro. I punti di approdo vi meraviglieranno e vi daranno molto da pensare:

- in territorio egiziano arriva Menes e fonda Hicksos-óm;
- tra il Tigri e l’Eufrate, in Mesopotamia viene fondata Anina-óm;
- nell’alta valle dell’Indo, Parsi-óm;
- nella costa nord della Cina da cui penetrarono nell’entroterra fondando Ordosz, che diventerà il centro culturale dell’Alleanza delle Tribù Magiare, dove si formeranno i capi tribù e gli sciamani, Agaba-óm;
- nel Centro America fondano Indijó-óm;
- in Sud America Kuszkó-óm.


A questo punto desidero soffermarmi a fare tre riflessioni.

La prima è questa ed è riferita a quanto racconta Beroso, sacerdote babilonese di Be, astrologo e storico vissuto tra il 350 ed il 270 a.C., riguardo l’arrivo di esseri dal Golfo Persico metà uomo e metà pesce i cui nomi erano Oannes, Aneddoto, ecc ecc. Riguardo a questi testi di Beroso, potremmo forse trovarci nell’Arvisura di fronte al racconto riportato dalla parte di chi arriva ad insegnare? Potremmo quindi in sostanza trovarci di fronte al racconto di coloro che arrivano tra il Tigri e l’Eufrate ad insegnare e sviluppare la civiltà e che vengono accolti appunto come esseri superiori? Così superiori da essere considerati come dei? E che dire del fatto che la colonia che viene fondata assume un nome come Anina-óm, che ricorda così da vicino il termine Anunnaki? E come potrebbe questo collegarsi con quanto scritto su altri testi provenienti da quelle terre a noi più conosciuti? Penso alle tavolette sumere, alle traduzioni ufficiali ed a quelle di Sitchin, alla traduzione letterale della Bibbia fatta da Biglino ed alle ricostruzioni compiute da Biagio Russo nel suo “Schiavi degli Dei”…..

La seconda osservazione riguarda il fatto che è evidente a chiunque si occupi della storia e dei misteri delle antiche civiltà che i punti di approdo degli esuli di Ataisz corrispondano, per date e per località, alle primissime civiltà di cui abbiamo informazioni meno nebulose. Tra l’altro le date indicate sono tali da potersi incastrare quasi perfettamente nelle date di inzio ufficiali per ognuna di queste civiltà, per le civiltà mesoamericane e sudamericane adirittura molto antecedenti le date che vengono indicate nella storiografia ufficiale.

La terza si collega invece alle ricerche di János Moricz nelle grotte equadoregne in cui fu accompagnato da indios locali, le “Cavas de los Tajos” le grotte sacre in cui solo Padre Crespi prima di lui fu ammess dove il ricercatore si imbattè in manufatti simili alla arte magiara e dove ancora si nasconderebbe addirittura una astronave degli dei antichi di queste popolazioni, i Tajos appunto, parola molto simile al “Táltos” magiaro. Potremmo quindi trovarci di fronte ad un codice che racconta la storia della prima civiltà presente sul pianeta Terra, in una fase antecedente la venuta dei Sumeri, che costituisce la prova dell’esistenza della civiltà di Mu?

Il ritrovamento di strutture a forma piramidale su tutto il pianeta potrebbe essere il segno di riconoscimento di questa primeva civiltà? E la pietra ritrovata all’interno della piramide bosniaca di Vissoko riportante lettere runiche corrispondenti a quelle originarie della scrittura del codice potrebbe essere un reperto indicante la validità di questa storia? Come vedete le domande sono tante e qui mi è impossibile approfondire tutti gli aspetti legati all’esistenza di questo codice, in cui vengono descritte pure le fasi di crescita delle varie colonie culturali. È un lavoro enorme che merita di essere sviluppato più ampiamente. Mi riprometto di farlo adeguatamente da oggi nel minor tempo possibile, che comunque non potrà essere breve.

Fonti:
Arvisura, Igazszólás – Paál Zoltán-Bolyky János, Puski Kiadó, 1998
Hihetlen Magazin: “A magyarság 20.000 éves történelme” 1 e 2.
http://www.regevilag-arvisura.eoldal.hu/
http://www.arvisura.van.hu/



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 23/03/2014, 14:36 
Cita:
Infatti Anyahita arrivò sulla Terra per controllare lo sviluppo della civiltà degli abitanti di Joli-Torem, la Terra, ma mentre sorvolò le Montagne di Cobalto l’astronave ebbe un avaria perchè la nebbia offuscò la visuale (ed il campo magnetico presente disturbò gli apparecchi di bordo probabilmente) e si schiantarono contro le montagne.


Mah mi sembra un pò una inverosimile. Una astronave intergalattica precipitata per un pò di nebbia... Bah

MA soprattutto:

Cita:
La collocazione storica di questo avvenimento è molto molto antica e si collocherebbe intorno al 12.800 a.C. Addirittura, secondo questa tradizione, alcuni di questi equipaggi portarono con se dal proprio pianeta di rigine alcuni cuccioli di animali e così fu che sulla Terra comparvero i primi cani di razza Puli ed i primi delfini,


Posso capire portarsi dietro dei cani, ma i delfini? hahaahah


Ad ogni modo più che la parte più mistica di questo articolo e cioè quella che parla di anime di poteri speciali e di pozioni magiche è interessanti soffermarsi su un pò di punti in particolare:

Esseri venuti dal cielo su mezzi volanti.
Permanenza forzata (per volontà propria o per cause esterne)
Civilizzazione dei popoli
Accoppiamento tra sangue misto
Esadattilismo
Comparsa di nuovi gruppi sanguigni.

A mio avviso è un'altra dimostrazione di come i fatti avvenuti nel nostro passato abbiano avuto un impatto incredibile che è stato RIELABORATO dalle varie culture a modo loro; tutte queste "storie" però hanno sempre una linea conduttrice comune, ed è questa la cosa sorprendente più dei fatti in se che queste descrivono.

Cita:
perchè escludere a priori la possibilità che nelle apparizioni di Fatima la figura femminile apparsa non sia in realtà un ologramma di questa figura femminile, che presentata in un contesto fortemente cattolico è stata subito identificata nella Madonna, all’interno di una serie di avvenimenti che presentano caratteristiche simili agli incontri ravvicinati del 2° tipo? Sappiamo tutti benissimo che quell’oggetto che alcuni testimoni raccontano avere mostrato riflessi di tipo metallico e che compì straordinarie evoluzioni nel cielo non poteva essere il Sole perchè altrimenti oggi non esisterebbe più la vita sulla Terra...Potrebbe essere stato invece una astronave di quella civiltà che conosce bene l’uomo essendone alla base del suo sviluppo e che tramite la figura ben conosciuta voleva mandare un messaggio di allerta all’umanità?


Ottima constatazione!

Cita:
- in Sud America Kuszkó-óm.


Kuzko? ^_^

Io comunque non ho ben capito cosa sia questo codice. E' una sorta di cronistoria redatta dalla "stirpe" magiara in cui a rotazione le varie tribù inserivano le loro vicissitudini? Ho capito bene? Un libro della storia magiara in sostanza. E dov'è? PErchè non è pubblico? Insomma sempre la solita storia del non siamo pronti... Inizia un pò a stufare questa scorciatoia.


Ultima modifica di MaxpoweR il 23/03/2014, 14:53, modificato 1 volta in totale.


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MaxpoweR ha scritto:

Posso capire portarsi dietro dei cani, ma i delfini? hahaahah



Cosa c'è che ti fa ridere Max?

Delfini come persone? Gli scienziati dicono sì

“La loro definizione più adatta è persone non umane”, dichiarano.
Il loro modo di comunicare è simile a quello dell’uomo, e sono
più brillanti degli scimpanzé.

http://www.giornalettismo.com/archives/ ... cienziati/



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E cosa c'entra quell'articolo? Mi sfugge il nesso :)

mi fa ridere il fatto che l'arrivo dei delfini sulla terra sia dovuto allo schianto della navicella e che questi se li fossero portati dietro. Se li sono portati per compagnia? ^_^ Quanti ne avevano nella navicella qualche migliaio?

Cita:
La collocazione storica di questo avvenimento è molto molto antica e si collocherebbe intorno al 12.800 a.C. Addirittura, secondo questa tradizione, alcuni di questi equipaggi portarono con se dal proprio pianeta di rigine alcuni cuccioli di animali e così fu che sulla Terra comparvero i primi cani di razza Puli ed i primi delfini



Cita:
I primi antenati[modifica | modifica sorgente]

La teoria tradizionale dell'evoluzione dei cetacei era che questi animali fossero correlati con i Mesonychidae, un ordine estinto di ungulati carnivori, simili a lupi e affini agli artiodattili. Questi animali possedevano degli insoliti denti triangolari, simili a quelli delle balene fossili. Per questo motivo, i ricercatori hanno per lungo tempo creduto che i cetacei si fossero evoluti da un mesonichide.
Dai primi anni novanta analisi molecolari su un grande numero di proteine e sequenze di DNA, hanno messo in dubbio questa teoria, asserendo che i cetacei fossero più strettamente imparentati con gli artiodattili, molto probabilmente con gli ippopotamidi. Questo ha portato molti scienziati alla proposta dell'istituzione del taxon Cetartiodactyla, che racchiude al suo interno sia gli artiodattili sia i Cetacei.[1]
La scoperta del Pakicetus, la prima protobalena, supporta i dati molecolari. Lo scheletro del pakiceto dimostra che i cetacei non derivano direttamente dai mesonichidi. Invece, essi sono una forma di artiodattili che tornarono in acqua dopo che questi si separarono dai mesonichidi. In altre parole, le protobalene erano artiodattili primitivi che mantennero degli aspetti dei loro antenati mesonichidi, come i denti triangolari, che invece i moderni artiodattili hanno perso. Un'interessante conseguenza di ciò è che i primi antenati dei moderni artiodattili erano probabilmente almeno parzialmente carnivori, mentre oggi tutti gli artiodattili sono erbivori. I Cetacei, a causa della maggiore disponibilità di prede animali rispetto ai vegetali in acqua, mantennero la dieta carnivora dei mesonichidi.
Pakicetidi, i primi cetacei[modifica | modifica sorgente]



Ricostruzione di Pakicetus, il primo cetaceo
I pakicetidi erano ungulati classificati come i primi cetacei.[2] Vissero nell'Eocene, circa 53 milioni di anni fa. Erano simili a cani con zampe dotate di zoccoli e lunghe e spesse code. Sono state collegate ai cetacei per le orecchie: la struttura della bolla timpanica è costituita solo dall'osso ectotimpanico che circonda il timpano. La forma della regione auricolare del pakicetus è altamente insolita e ricorda solo quella del teschio delle balene, in cui questo carattere è diagnostico. Inizialmente si era pensato che le orecchie dei pakicetidi fossero adattate per riuscire ad udire sott'acqua, ma questi animali invece erano in grado di sentire solo sulla terraferma. La capacità di sentire sott'acqua posseduta dai Cetacei si deve quindi essere evoluta successivamente.[3] Secondo il Dr. Thewissen, i denti del pakiceto ricordano quelli delle balene fossili, essendo simili ai denti di uno squalo, con una forma triangolare.[4]


Ricostruzione di Indohyus
Thewissen ha poi ritrovato la stessa struttura dell'orecchio posseduta dal pakiceto, nei fossili di un piccolo animale simile ad un daino, l'Indohyus, che visse circa 48 milioni di anni fa in Kashmir.[5] Delle dimensioni di un gatto domestico, questo erbivoro condivideva alcune delle caratteristiche dei Cetacei e mostrava segni di adattamento alla vita acquatica, come la presenza di uno spesso e pesante rivestimento attorno alle ossa simile a quello posseduto dalle ossa di alcune creature moderne, come gli ippopotami.[6]

Primi Odontoceti[modifica | modifica sorgente]

Durante il Miocene, l'ecolocalizzazione si è sviluppata nella sua forma attuale, e in questo periodo comparvero diverse famiglie di animali simili a delfini.
I primi Odontoceti includono Kentriodon e Hadrodelphis. Questi possedevano crani simmetrici e probabilmente sono gli antenati delle specie moderne di odontoceti. vissero dal tardo Oligocene al tardo Miocene. Si nutrivano di piccoli pesci ed altri organismi nectonici. Si pensa usassero l'ecolocalizzazione e che vivessero in branchi.
Evoluzione dello scheletro[modifica | modifica sorgente]

Oggi gli arti posteriori dei cetacei sono scomparsi e rimangono solo delle ossa vestigiali nascoste all'interno del corpo. Esse sono usate come ancora per i muscoli dei genitali.
Mentre i primi cetacei come il Pakicetus possedevano le aperture nasali all'estremità del muso, nelle specie successive, come il Rodhocetus, le aperture sono "scivolate" sulla sommità del capo.
Le narici dei cetacei moderni si sono modificate in sfiatatoi. Le orecchie cominciarono ad approfondirsi sempre più, e nel basilosauro, l'orecchio medio cominciò a ricevere le vibrazioni dalla mandibola. I moderni Odontoceti usano il melone per la produzione dei suoni usati per l'ecolocalizzazione.

fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Evoluzione_dei_cetacei



Ma fa ridere anche il fatto che l'astronave intergalattica sia precipitata a causa della nebbiolina.

A parte questo e la parte della pozione magica ho trovato l'articolo molto interessante, non conoscevo questa tradizione magiara e ripropongo la mia domanda:

Cita:
Io comunque non ho ben capito cosa sia questo codice. E' una sorta di cronistoria redatta dalla "stirpe" magiara in cui a rotazione le varie tribù inserivano le loro vicissitudini? Ho capito bene? Un libro della storia magiara in sostanza. E dov'è? PErchè non è pubblico? Insomma sempre la solita storia del non siamo pronti... Inizia un pò a stufare questa scorciatoia.


Ultima modifica di MaxpoweR il 24/03/2014, 03:40, modificato 1 volta in totale.


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