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Grigio
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MessaggioInviato: 19/04/2010, 14:22 
Nn ho tempo di leggere tutto quello che hai scritto, stò a lavoro

anche se devo ammettere che già le prime 5 righe mi stimolano ad ignorarti a 'sto punto...

ma te vengo incontro e come un bel pesciolino cado nell'esca...


D'accordo con te che l'evolversi delle religioni è un argomento interessante,

E t dico inoltre che la risposta nonè così nascosta, è sotto gli occhi di tutti invece, solo che pochi la riescono a vedere...

Ma il fatto che non capisco è perchè te ne voglia parlare propio quì, visto che e ti ripeto, il topic è IL DIO PRIMA DI DIO!!!

Non ho aperto il topic Il DIO DOPO DI DIO solo perchè te hai pubblicato per primo l'idea, un'idea che m'era già passata per la testa, ma siccome l'hai "pubblicata" per primo te stò aspettando che ti decida ad aprirlo sto benedetto topic.

Quì non t risponderò mai in materia, se poi voi fà un monologo per sentirti figo, e per dire:"sì, quà ci sono solo io! Gli altri non contano una ceppa! EddyCage è un pirla che crede di sapere tutto ma in realtà non sà niente perchè l'unica verità è la mia!" Benissimo fallo, a me nun me ne frega, continua pure a parlare da solo quì, sull'argomento il Dio dopo di Dio non ti risponderò mai fino a quando non apri un topic appropiato!!!

Sei out!!!

P.S.
T scrivo questo perchè secondo me a te và solo di rompere su questo topic e non vuoi concludere niente, perchè se volevi davvero concludere il topic Il Dio dopo di Dio lo avresti già aperto in modo che gli interessati sarebbero venuti a parlarti. Ma a te paice di più screditare gli altri per avere conferma delle tue conferme, avendo paura di esporti vermaente per mettere alla prova te stesso...

Bha, m'hai stufato.


Ultima modifica di EddyCage il 19/04/2010, 14:23, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 19/04/2010, 19:50 
Ora finalmente ho letto tutto che son tornato a casa

devo dire innanzitutto una cosa

1)scusa per i toni del mio messaggio di sopra, abbastanza polemici, ma te mi fai incacchiare come pochi (sì lo sò che questo ti piace)

il fatto non è che mi fai incacchiare perchè dici cose sensate, mi fai incacchiare perchè...AAAAARGH! Me fai incacchià xkè pensi di avere la verità quando la verità (credimi) non ce l'hai! E' questo che mi fa incacchiare

Mi fai incacchiare che dici qualcuno e non dici EddyCage, visto che mi pare di capire che a stò punto sta discussione la stiamo portando avanti io e te

Mi fà incacchiare che quello che te vuoi affrontare è un argomento davvero interessante, ma t ostini a riportarlo quì, e secondo me sei off topic.

E' come se te ci provassi gusto, è come se non ti fregasse niente di quello che ti dicono gli altri, te la verità già la sai, arrivi, ti intrometti e te ne vai, lasciando tutti spiazzati, creando così nel tuo mondo una specie di:"ho ragione io"

il fatto è che non hai ragione, così come non ce l ho io, così come non ce l ha nessuno...al momento...

stai filosofeggiando, chiedendoti se dio esiste oppure no, se l illuminazione è dovuta a cultura oppure no, ma non arrivi a niente.

Sono domande fritte e rifritte, saranno 5000 anni che si fanno ste domande.

IO (si, me lo scrivo in grande, ma guarda un pò!) non mi voglio chiedere ste cose, e lo sai perchè, perchè la risposta non la puoi trovare.

Puoi trovare invece un collegamento tra le religioni, così come trovi un collegamento tra le scritture.

E' razionale, si lo sò.
E' colpa mia se è razionale?!? E' colpa mia se da un certo punto di vista potrebbe dimostrare che quindi la verità illuminatrice superiore non esiste ma fa tutto parte della cultura umana?

E' colpa mia se il futuro della religione, quello che tu ti chiedi, è già segnato???

E lo si può vedere già da adesso il futuro, cosa diventerà la religione del futuro...

Apri stò benedetto topic, io ne voglio discutere con te, ma non ne voglio discutere quì



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MessaggioInviato: 20/04/2010, 23:06 
Un altro passettino nelle mie riflessioni su “Il Dio prima di Dio”, che implica anche la tematica opposta: “il Dio DOPO di Dio”.
Nel messaggio precedente ho specificato alcune basi della mia riflessione: la Storia delle Religioni e la Filosofia della Religione, e infine la Teologia.
Forse non sono stato abbastanza specifico, quindi definisco meglio tali basi.
Come ben sapete, la sezione in cui si trova tale discussione si chiama “Origine delle Religioni”. Cosa s’intende con tale termine? S’intende un’origine solo storica, che intende investigare sulle origini storiche del Cristianesimo, dell’Ebraismo o dell’Islamismo o del Buddismo, o intende porsi il problema di come vengono originate le religioni?
Infatti, uno degli interrogativi fondamentali della cultura umana è: da dove ci vengono le religioni? Qual è lo spirito che le fa nascere e crescere? Da dove ci viene la fede? Da dove ci viene la spiritualità?
Esse sono il frutto di un’illusione di eternità e di infinito dell’uomo, o nascono da un’aspirazione che ha un suo senso reale? Sono il frutto di una serie di superstizioni e di fraintendimenti logici sulla natura dell’universo e dell’esistenza, oppure sono il frutto del tendere continuo dell’uomo a trascendere i limiti del visibile?
Sono il frutto di fattori concomitanti completamente diversi fra loro, o hanno una radice comune da cui scaturiscono tutte quante? Cosa si definisce come “spirito religioso” o “fede religiosa” o pura e semplice “spiritualità”?
Questi interrogativi non sono compito specifico della Storia delle Religioni.
La Storia delle Religioni infatti si occupa di studiare i puri e semplici fenomeni della religione, senza porsi il problema di una loro eventuale origine trascendente.
Una volta lessi in un libro chiamato “Introduzione alla Storia delle Religioni” che lo storico delle religioni non deve neanche porre la possibilità di un intervento divino nella storia delle religioni, in quanto ciò renderebbe il suo studio anti-scientifico, in quanto la scienza, e la storia è anch’essa una scienza, si occupa solo dei fenomeni visibili, e non del trascendente invisibile, su cui non ha nessuna possibilità di controllo e di verifica.
Quindi gli interrogativi che ho posto prima devono essere posti in un altro campo del pensiero, non scientifico.
Tali interrogativi infatti se li pone la Filosofia della Religione, in quanto la filosofia non è una scienza, ma non è neanche una religione, una teologia.
Qual è la differenza fra la scienza e la filosofia? La scienza si occupa dei fenomeni, dell’insieme di ciò che appare, ed è un’insieme di metodi di ricerca per osservare e ordinare in una spiegazione razionale il meccanismo di ciò che appare secondo principi di causa ed effetto.
La scienza non è una visione della vita, non ti può neanche dire con assoluta certezza che l’oggetto osservato esista realmente. Dal punto di vista della scienza, l’universo intero potrebbe essere un miraggio, il suo metodo d’osservazione non cambierebbe. La scienza si occupa del fenomeno, cioè di ciò che appare, ma del significato ultimo e trascendente di ciò che appare non vuole sapere niente, perché non è compito suo.
La scienza si occupa dei singoli fenomeni, separati e ordinati in categorie: la biologia si occupa degli organismi viventi, cioè di quei fenomeni classificati come organismi viventi, ma non si preoccupa del fatto che un giorno tale classificazione potrebbe essere modificata o abolita.
Così anche la psicologia si occupa dei fenomeni psicologici, mentali, ma non si preoccupa di stabilire la natura spirituale o puramente fisica di tali fenomeni, altrimenti non sarebbe più scienza ma qualcos’altro, qualcosa di teologico o di filosofico (cosa che alcune dottrine psicologiche poi hanno fatto, in effetti):
La filosofia, invece, ha per oggetto qualcosa di completamente diverso: mentre la scienza si occupa di studiare razionalmente ed empiricamente i singoli fenomeni, la filosofia non si occupa della parte, bensì del Tutto, cioè dell’Essere stesso, e non di singole parti dell’Essere, come fa la scienza.
Di conseguenza la filosofia si pone proprio quegli interrogativi che la scienza ha rinunciato a porsi, e lo fa anche quando poi decide che a certi interrogativi non è possibile risposta razionale, come di fatto sono arrivate a fare certe filosofie.
Di conseguenza, tutti quegli interrogativi che ho posto prima, non se li pone la Storia delle Religioni, ma se li pone la Filosofia della Religione, in quanto sono interrogativi che riguardano il senso del Tutto, e non della parte, dell’Essere e non delle singole cose esistenti, o entità.
Ne consegue che gli interrogativi fondamentali sulla religione non sono posti dalla Storia delle Religioni, ma dalla Filosofia della Religione.
Tuttavia la Storia delle Religioni è comunque fondamentale, in quanto per poter capire il senso della religione in modo filosofico, cioè proiettato verso il suo senso globale e trascendente, bisogna capirne e conoscerne anche i singoli fenomeni.
Ne consegue allora che per condurre questa sezione del forum, e per condurre quindi anche questa discussione, sia necessario trattare sia di Storia delle Religioni, sia di Filosofia della Religione.
E la Teologia, che posto occupa in tutto questo?
Teologia è un termine di origine greco, che deriva dalla parola “theos”, cioè “dio”, e “loghìa”, cioè “discorso” inteso come discorso ragionato, logico appunto, dato che anche “logica” è una parola che deriva dal greco “logos”, termine che indica “la parola”, ma non in senso puramente religioso come potrebbe pensare qualcuno, ma come “ragione” che governa il mondo.
La Teologia è dunque “il discorso ragionato su Dio”, è quando l’uomo di fede riflette sulle fonti della sua religione e cerca di darle una visione coerente e fondata.
Il teologo cristiano, per esempio, è colui che, leggendo e meditando le Sacre Scritture, cerca di interpretare correttamente il loro significato, per capire come Dio si sia rivelato al mondo.
Il teologo non cerca di dimostrare l’esistenza di Dio: parte da un presupposto di fede e quindi parte dal presupposto che Dio esiste e si è rivelato. Ciò che discute, è come Dio si è rivelato.
Quindi la Teologia è una cosa diversa dalla Filosofia della Religione, perché quest’ultima mette in discussione tutto, a differenza della Teologia. La Filosofia della Religione si pone il problema anche se Dio esista e se si sia mai rivelato agli uomini, e quale religione sia quella vera, mentre la teologia, essendo già parte di una religione specifica, queste cosa le dà già per scontate, come dogma di fede.
E siccome questo non è un forum confessionale, e qui vi partecipa chiunque e non i seguaci di una specifica religione, ne consegue che solo una prospettiva a partire dalla Filosofia della Religione sia quella più adeguata agli interessi del pubblico.
Questo lo dico anche per far capire che spesso si fa filosofia senza accorgersene. Nel momento in cui ci si pone interrogativi sul senso assoluto e globale delle cose, sul significato dell’esistenza, sui grandi perché della vita, si fa filosofia.
Però la maggior parte della gente lo fa senza cognizione di causa, senza metodo. Non pensa a chi questi interrogativi se li è posti prima di lei e magari vi ha anche dato delle precise risposte. Non pensa che simili interrogativi possano essere posti in una forma più corretta e profonda di quanto normalmente l’uomo della strada se li pone.
Soprattutto, non sa che anche porsi interrogativi e affrontare problemi è una disciplina, un metodo, una dottrina di vita e un’etica con le sue regole ben precise.
Con questa serie di messaggi, vorrei dare al forum la possibilità di porsi nuovi interrogativi, e magari anche di darsi delle risposte chiare e precise.
Grazie dell’attenzione, alla prossima.


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MessaggioInviato: 20/04/2010, 23:45 
Poche idee, ma ben confuse.
Ecco come si potrebbe definire ciò che stai dicendo.
E' poi la caratteristica di chi si "inkakkia" non si sa bene perché né contro chi, anziché cercare semplicemente di capire cosa si sta cercando di dirgli.
La caratteristica di chi si "inkakkia" perché si dimostra, in fin dei conti, intollerante verso la libertà di espressione di altri.
Poche idee, ma ben confuse.
Questa è l'unica giustificazione che hai per lo sciorinamento di luoghi comuni, di giudizi superficiali nei miei confronti, di pretese assurde e di altre cose che preferisco non nominare al momento, e che hanno portato te, non me, decisamente "off topic".
Bello, tu non sai neanche di cosa stiamo parlando su questo post...
Poche idee, ma ben confuse.
Perché qui hai completamente sbagliato bersaglio, e mentre tu parli di come corrono i bisonti sulle praterie americane, io ho cercato molto modestamente e con calma di farti capire che qui non si parla di bisonti alla carica, ma di come fare gli spaghetti all'amatriciana..... come dire: i kavoli a merenda.
Tu dirai: e perché non me lo spieghi?
Io ti rispondo: e perché dovrei?
Tanto io sono solo uno che "crede di avere la verità in tasca", no? Cosa puoi imparare da uno come me?
Sì, perché scusa sai, ma io non credo proprio che riuscirei a chiarirti le idee.
Tu mi accusi di non aver letto quello che hai scritto... devo dirti la verità: io ho cominciato a leggerlo, e dopo poche righe mi son detto: non sta parlando di niente di ciò che riguarda questa sezione! Lo lascio fare e seguo la mia strada.
Ora invece ti dico: bellezza... quello che crede di avere già la verità in tasca sei tu, non io! Anche perché qua non si tratta di avere o non avere la verità in tasca: qua si tratta di studiare e leggere e poi saper riferire bene e in modo corretto le informazioni, tutto qua.
E POI, a partire da quelle informazioni, fare delle riflessioni personali, premettendo sempre che di riflessioni si tratta, ma sempre a partire da informazioni oggettive, documentate. Cioè quelle che trovi nei libri, nelle enciclopedie, nei manuali universitari... te capi???
Quando ho visto che non demordevi e pretendevi di stabilire TU cosa dovevo scrivere io su questa discussione, come se ne fossi TU il padrone e il gestore, mi sono deciso a leggere tutto quello che avevi scritto, anche se sapevo benissimo che saresti andato per la tangente.....
Ammazza! Altro che tangente! Sei andato completamente fuori argomento!
D'altra parte, l'avevo capito anche con la precendente discussione su Titano.
Quello che va off topic sei tu, non io! Fermati e calmati, ragazzo! Sei come un inglese al volante che guida in Europa come se fosse ancora in Inghilterra e rischia di finire contro un camion!
Tu parli di biologia delle razze umane, di Cro-Magnon, di Neanderthal (e per fortuna che specifichi di non saperne molto di storia, perché dalle cose che dici riguardo i Cro-Magnon, risulta che è assolutamente vero!), di Nephilim (e anche lì mi sembra che non la sai molto lunga), e di altre cose che al massimo potrebbero stare nella sezione "Paleoastronautica", non certo nella sezione "Origine delle Religioni" che ha per tema ARGOMENTI RELIGIOSI E NON ARCHEOLOGICI O STORICI, SE NON RIFERITI A TEMATICHE RELIGIOSE ESPLICITE.
Te capì, ciccio? No? Beh, non so che farci! I miracoli li sapeva fare uno solo, e non voglio finire in croce come lui...
Finché non la smetti di "incacchiarti" e cerchi di ragionare su ciò che leggi, non avanzerai nel cammino della conoscenza (una cosa che possono fare tutti, se leggono e studiano con pazienza), e non capirai che parlare di "possedere la verità" o "non possedere la verità" non ha alcun senso... qui si tratta di dire pane al pane e vino al vino... se tu il pane vuoi chiamarlo "scolopendra" il vino vuoi chiamarlo "fiordaliso", fai pure, ma non venirmi a dire che t'inkakki perché io non sono d'accordo....
Poche idee, ma ben confuse.
E per finire una cosa: i cromagnonoidi non sono mai stati definiti "giganti" da nessuno e non si tratta di un tipo razziale che abbia qualcosa di particolare.
Semplicemente, sono il primo tipo razziale europoide conosciuto comparso in Occidente e tendono ad essere più alti degli altri tipi razziali di homo sapiens, oltre ad avere una capacità cranica superiore ai tipi razziali più moderni.
La loro statura, nei maschi, andava circa dai 1,75 m ai 1,83 m, e per le epoche passate senz'altro era una statura imponente, ma i Nephilim biblici erano un'altra cosa, almeno secondo i testi tradizionali ebraici: non si trattava di esseri umani alti, ma di esseri semi-umani con caratteristiche molto anomale come l'esadattilia, una statura che doveva essere almeno di 3 metri, la pelle bianchissima, i capelli altrettanto bianchi, e gli occhi luminosi.
Ora, i Cromagnonoidi sono in gran parte depigmentati, e sicuralmente la maggior parte di loro è sempre stata dalla carnagione pallida e dagli occhi e dai capelli chiari, a parte quelli più "moderni" come i Sioux, che tendono ad essere scuri. Ma da qui a paragonarli ai Nephilim, che più che depigmentati appaiono semi-umani albini, penso che ce ne corra....
E poi, non mi risulta di nessun popolo cromagnonoide che abbia avuto contatto con le culture mesopotamiche in epoca storica, e anche se fosse non vedo perché bisognerebbe identificare i Nephilim con un popolo cromagnonoide, dato che nessun popolo cromagnonoide è stato definito "popolo di giganti", che io sappia, ma al massimo "popolo di omaccioni": nè i Longobardi, né i Libici, né i Berberi del Nord Africa, né le culture siberiane di Tagar e Afanasevo, e nemmeno i Guanci delle Canarie o i Sioux in Nord America sono mai stati definiti "giganti", quindi la tua definizione è arbitraria... e non c'entra niente con questo post!
Che i Nephilim possano avere dei legami con i Cro-Magnon è un'ipotesi del tutto campata in aria, che non ha nessun riferimento con dati storici.
E quello che dico non lo dico perché "ho in tasca la verità", ma perché ho letto, ho studiato, mi sono interessato, e solo DOPO ho parlato di ciò che ho imparato, per non dover fare la figura dell'ignorante che spara a vanvera.
Perchè se si parla di cose che non si conosce, caro mio, è questa la figura che si fa!
Studiare è fatica? Lo so! Nessuno meglio di me lo sa, perchè io faccio una fatica bestia a studiare! Però studiare paga, alla fine, se trovi persone rispettose dell'iter di studi e dell'impegno che ci hai messo! (ovviamente, fra queste persone non ci posso mettere te, che mi reputi uno "che crede di avere la verità in tasca". Tante grazie! Tanto tempo a studiare e cercare di imparare e poi quando cerchi di trasmettere le tue conoscenze trovi solo l'arroganza di chi parte dal presupposto di saperne più di te!)
Se tu pensi che parlare di Dio e di religioni sia inutile, poi, perché scrivi in questa sezione, dato che è questa una delle sezioni dedicate alla religione, come dice chiaramente il titolo?
Se hai già la pretesa di sapere tutto di ciò che voglio dire, come mai ti domandi perché mi ostino a dirlo? Dovresti saperlo, no?
Bello.... hai proprio le idee confuse!
Poche idee, ma ben confuse!
E con questo ho chiuso, per il momento... continuo per la mia strada, e sta sicuro che io non me ne frego degli altri... non me ne sono mai fregato di nessuno, qui!
Semplicemente, me ne frego delle tue PROVOCAZIONI!
Tu continua pure a provocare, io continuo per la mia strada.


Cita:
EddyCage ha scritto:

Ora finalmente ho letto tutto che son tornato a casa

devo dire innanzitutto una cosa

1)scusa per i toni del mio messaggio di sopra, abbastanza polemici, ma te mi fai incacchiare come pochi (sì lo sò che questo ti piace)

il fatto non è che mi fai incacchiare perchè dici cose sensate, mi fai incacchiare perchè...AAAAARGH! Me fai incacchià xkè pensi di avere la verità quando la verità (credimi) non ce l'hai! E' questo che mi fa incacchiare

Mi fai incacchiare che dici qualcuno e non dici EddyCage, visto che mi pare di capire che a stò punto sta discussione la stiamo portando avanti io e te

Mi fà incacchiare che quello che te vuoi affrontare è un argomento davvero interessante, ma t ostini a riportarlo quì, e secondo me sei off topic.

E' come se te ci provassi gusto, è come se non ti fregasse niente di quello che ti dicono gli altri, te la verità già la sai, arrivi, ti intrometti e te ne vai, lasciando tutti spiazzati, creando così nel tuo mondo una specie di:"ho ragione io"

il fatto è che non hai ragione, così come non ce l ho io, così come non ce l ha nessuno...al momento...

stai filosofeggiando, chiedendoti se dio esiste oppure no, se l illuminazione è dovuta a cultura oppure no, ma non arrivi a niente.

Sono domande fritte e rifritte, saranno 5000 anni che si fanno ste domande.

IO (si, me lo scrivo in grande, ma guarda un pò!) non mi voglio chiedere ste cose, e lo sai perchè, perchè la risposta non la puoi trovare.

Puoi trovare invece un collegamento tra le religioni, così come trovi un collegamento tra le scritture.

E' razionale, si lo sò.
E' colpa mia se è razionale?!? E' colpa mia se da un certo punto di vista potrebbe dimostrare che quindi la verità illuminatrice superiore non esiste ma fa tutto parte della cultura umana?

E' colpa mia se il futuro della religione, quello che tu ti chiedi, è già segnato???

E lo si può vedere già da adesso il futuro, cosa diventerà la religione del futuro...

Apri stò benedetto topic, io ne voglio discutere con te, ma non ne voglio discutere quì


Ultima modifica di Enkidu il 20/04/2010, 23:57, modificato 1 volta in totale.

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vabbè ciaoooooooooooo...!



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MessaggioInviato: 21/04/2010, 14:27 
...

senza parole, uno tende una mano e l'altro ci gode a rifiutarla,

sai che t dico continua a parlà da solo

guarda veramente peccato

xkè il topic Il Dio dopo di Dio sarebbe stato un bellissimo topic

come al solito non leggi e vai avanti nella tua strada, dire che sei off topic non significa negare la libertà di espressione, nonostante le tue spiegazioni per me continui a essere off topic, non ho mai detto che non voglio sentire quello che hai da dire

bha

"prenditi" 'stò topic

continua a parlà da solo

Dio come al solito di un mondo di vuoto...



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MessaggioInviato: 21/04/2010, 23:35 
Continuo la mia riflessione sul “Dio prima di Dio” (e quindi sul “Dio dopo di Dio”), procedendo passo dopo passo, cosa che implicherà molto tempo e molti piccoli passi.
Dopo aver specificato le basi concettuali in cui si svolge la mia personale ricerca spirituale, passo a specificare quali sono i problemi logici e concettuali alla base di una ricerca sul senso e sul significato della religione e del senso del Divino.
Cosa è una religione? Cosa accomuna tutte le religioni?
Storicamente parlando, nulla. Gli storici delle religioni non sono riusciti a trovare un elemento assolutamente comune a tutte le religioni, che possa definire perciò il concetto di “religione”.
Se qualcuno si illude che tale elemento possa essere la fede in un Dio o in più Dei, rimarrà stupito nel sapere che esistono religioni che non adorano nessun Dio o Dea, e che invece si può credere in una Divinità per motivi diversi da quelli religiosi, dato che per esempio si può credere in Dio per motivi filosofici.
Ci sono religioni di tipo sciamanico, o religioni di tipo mistico-filosofico, come il Buddismo e il Taoismo, che non credono in nessun Dio personale e superiore all’uomo.
Se poi qualcuno crede che una religione si fondi su una morale, l’argomento cade subito perché esistono religioni senza alcuna dottrina morale, come è il caso di tante religioni politeistiche, e ci sono morali senza alcuna base religiosa.
Se poi si crede che la religione si possa fondare sulla “fede in qualcosa di spirituale”, allora bisogna dire che anche tale fede spirituale, come la fede in una Divinità, è indipendente dall’appartenere a una religione. Tale fede può dipendere da scelte filosofiche, e anche il concetto di “spirituale” è di fatto abbastanza vago. Spesso per “spirituale” si intendono delle cose che normalmente non vengono definite “religiose”, come per esempio certe forme di arte, o certi aspetti dell’arte.
Ne consegue dunque che con tutta probabilità il termine “religione” è solo un termine convenzionale, una convenzione che gli storici adottano per classificare tutto ciò che in una cultura dà l’idea di qualcosa in qualche modo imparentato, anche alla lontana, con le religioni note da sempre all’Occidente.
Questo concetto contribuisce a mettere in crisi la fede nelle religioni tradizionali, in quanto la religione appare, storicamente parlando, come assolutamente relativa.
Se le religioni non hanno nessun vero carattere in comune, se esse sono solo un concetto convenzionale, come si può credere che una di esse possa essere “la religione vera”?
Di fatto, tutte le religioni sono prodotti storici. E sono anche quasi tutte prodotti storici recenti.
Noi non sappiamo quando l’uomo ha cominciato ad avere un qualcosa che si potesse chiamare “religione”, e non sappiamo quale sia stata la prima religione del mondo, né che caratteri possa avere avuto.
Qualcuno forse potrà credere che le prime religioni possano essere state fondamentalmente identiche o simili alle religioni dei popoli cosiddetti “primitivi”, cioè a popolazioni come gli Indios dell’Amazzonia o le tribù degli Aborigeni Australiani, o le tribù del Centro Africa.
Niente di più falso, perché anche i cosiddetti “primitivi” in realtà non lo sono affatto, dato che essi non sono una specie di “residuato bellico della preistoria”, non sono “rami morti dell’evoluzione”, ma in realtà anch’essi hanno avuto una loro storia come l’abbiamo avuta noi, anche se tecnologicamente noi ci siamo sviluppati e loro apparentemente hanno la stessa tecnologia di decine di migliaia di anni fa.
Inoltre, noi non sappiamo se i nostri antenati possano avere avuto una qualche religione. Dell’uomo preistorico non se ne sa abbastanza per poter dire quali fossero le sue credenze religiose, o se ne avesse qualcuna.
Sicuramente le rappresentazioni artistiche dell’uomo di Cro-Magnon possono indicare delle specifiche credenze religiose, legate a oggetti naturali quali gli astri e gli animali. Ma più in là non ci è dato spingerci.
Gli uomini di Neanderthal ricoprivano di fiori le tombe dei defunti, come hanno dimostrato certi ritrovamenti in Medio Oriente, il che fa pensare a una qualche forma di credenza nella vita oltre la morte, ma se sia davvero così nessuno può stabilirlo, dato che finora nessuno ha avuto la fortuna di poter parlare con un Neanderthal e chiedergli in cosa credeva.
Alcuni possono pensare che una qualche forma di religiosità sia una necessità dell’uomo, ma questa idea non ha nessuna base empirica.
Non c’è nessun motivo per negare la possibilità che l’uomo, come un tempo può non essere stato religioso, non possa perciò esserlo di nuovo in futuro. Non c’è alcun motivo per pensare che la religione sia connaturata all’uomo, come dimostra anche il fatto che esistono non poche persone, anche se in minoranza, che non sentono alcuna necessità di una fede di tipo religioso, o di una visione spirituale dell’esistenza. E nulla vieta di pensare che quella minoranza un giorno non possa diventare una maggioranza.
Questi fatti dunque gettano in una crisi profonda non solo il Cristianesimo, ma anche tutte le altre religioni.
Infatti, tutte le grandi religioni sono nate negli ultimi tremila anni, con fa formazione delle grandi civiltà che hanno formato le nazioni e le culture moderne, in Occidente e in Oriente.
E prima, il Dio delle religioni monoteistiche o gli Dei delle religioni orientali o delle religioni etniche sparse nel mondo, dov’erano?
E chi c’era al loro posto, se c’era qualcuno?
Se davvero Cristo è venuto ad annunciare un Dio che ama gli uomini e vuole rivelarsi a loro, perché questo Dio ha aspettato tanto? Il genere umano esiste sulla Terra da cinque milioni di anni, come minimo. L’Homo Sapiens esiste da circa 200.000 anni. Cristo è venuto solo duemila anni fa.
Mettere la storia del Cristianesimo a confronto con la storia dell’Homo Sapiens, è come mettere a confronto la vita di un bambino di un anno con la vita di un vecchio di cento anni!
Figuriamoci con la storia dell’intero genere umano, dalle prime origini in cui i primi ominidi si sono differenziati dalle scimmie antropomorfe in poi!
Se davvero Dio si è manifestato in Cristo e solo in lui, qual è stato il senso della vita di migliaia di generazioni che l’hanno preceduto?
Le possibilità sono due: o si tratta di un Dio insensato, che dice una cosa però poi ne fa un’altra, cioè dice di volersi far conoscere dagli uomini, però poi li lascia nell’ignoranza per ere innumerevoli. Oppure Dio, se esiste, si è rivelato anche prima del Cristo, e non ha aspettato il suo avvento per farsi conoscere.
Oppure non c’è nessun Dio che voglia farsi conoscere e voglia rivelarsi agli uomini. Forse Dio come è concepito dagli uomini non esiste, o esiste ma rimane nascosto, lontano e indifferente.
Ma la prima possibilità è incompatibile con una visione razionale del mondo, e la nostra civiltà non riesce più a fare a meno di visioni razionali del mondo e della vita, anche se poi si lascia andare, nella vita di tutti i giorni, ancora a molte irrazionalità e molte superstizioni.
Di fatto, però, non riesce più ad abbandonarsi a una fede irrazionale come riusciva a fare un tempo, quando l’ignoranza e l’istintività regnavano sovrane, esaltate da costumi di vita adeguati a tale mentalità.
Anche se ci sono persone che riescono ancora a pensare in modo primitivo e superstizioso, di fatto la nostra cultura rifiuta l’irrazionalismo religioso, almeno a parole, e rifiuta l’idea di un concetto del Divino contraddittorio o capriccioso o irrazionale, come quello che ci viene sovente presentato dalle religioni tradizionali, siano esse monoteistiche o politeistiche.
Quindi la prima possibilità va scartata a priori, semplicemente perché stiamo cercando di avere una visione razionale della religiosità.
La seconda possibilità forse è più razionale, ma implica problemi a non finire.
Se la Rivelazione divina è qualcosa di non unico, ma di molteplice ed evolutivo, tale evoluzione come è iniziata, come è proceduta, e come proseguirà?
La terza ipotesi è forse la più semplice di tutti. Negando la Rivelazione e negando persino Dio, risolve il problema in partenza.
È la soluzione degli atei, ma lascia un problema in sospeso anch’essa. Se Dio non esiste o non si rivela, il desiderio che ha espresso tanto spesso tutta la civiltà umana di capire il senso ultimo dell’esistenza, da dove viene?
Nel prossimo post, cercherò di analizzare meglio queste due possibilità, alla luce della Storia delle Religioni, e di dare quindi un’immagine più dettagliata del “Dio prima di Dio”.
Alla prossima, sperando che abbiate la pazienza di leggermi.


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EddyCage ha scritto:

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senza parole, uno tende una mano e l'altro ci gode a rifiutarla,

sai che t dico continua a parlà da solo

guarda veramente peccato

xkè il topic Il Dio dopo di Dio sarebbe stato un bellissimo topic

come al solito non leggi e vai avanti nella tua strada, dire che sei off topic non significa negare la libertà di espressione, nonostante le tue spiegazioni per me continui a essere off topic, non ho mai detto che non voglio sentire quello che hai da dire

bha

"prenditi" 'stò topic

continua a parlà da solo

Dio come al solito di un mondo di vuoto...


Grazie caro, anche se io non ho mai avuto l'intenzione di "prendermi" il topic, ma solo di farti capire che quello che dicevo non era affatto "off topic" come sostieni tu.... non ci sono riuscito, ma non importa: vedrai che saprò farne buon uso, come ho saputo farne di molte altre discussioni....
Tu invece continua pure a tendere una mano a chi non te l'ha mai chiesta e non ne ha mai avuto bisogno....
Poche idee, ma ben confuse.... mi raccomando, eh?


Ultima modifica di Enkidu il 21/04/2010, 23:55, modificato 1 volta in totale.

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xkè il topic Il Dio dopo di Dio sarebbe stato un bellissimo topic

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Grazie caro, anche se io non ho mai avuto l'intenzione di "prendermi" il topic, ma solo di farti capire che quello che dicevo non era affatto "off topic" come sostieni tu.... non ci sono riuscito, ma non importa: vedrai che saprò farne buon uso, come ho saputo farne di molte altre discussioni....
Tu invece continua pure a tendere una mano a chi non te l'ha mai chiesta e non ne ha mai avuto bisogno....
Poche idee, ma ben confuse.... mi raccomando, eh?



Non era una mano di aiuto, lo sò che nn ne hai bisogno, era una mano di: famo pace...

una parola che forse te non conosci...

una mano di:"te vojo venì in contro perchè se pure non condivido il tuo atteggiamento mi piacerebbe portare avanti una discussione con te xkè qualcosa da dire ce l hai..."

ma forse è meglio così, se non sai capire nemmeno i più semplici segnali d'amicizia è pure inutile continuare a parlarti

i paroloni si perdono al vento, così come i giri di parole, i sentimenti quelli non muoiono mai...

vabbè stamme bene,

un saluto e un abbraccio

Edo


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MessaggioInviato: 24/04/2010, 10:58 
Nel precedente post ho cercato di cominciare a profilare alcuni dei problemi che implica l’idea della Rivelazione divina nella storia.
L’idea della Rivelazione di Dio nella storia non è una questione secondaria, non è una questione evitabile, perlomeno se non ci si pone in una prospettiva completamente atea.
Se Dio esiste, si rivela, o forse non si rivela. Parlare dell’esistenza di Dio, cioè del mistero del senso stesso dell’esistenza, implica anche il problema che tale mistero possa in qualche modo svelarsi a noi oppure no.
Nel secondo caso, allora tutte le religioni sarebbero solo autoillusioni, che l’uomo crea per colmare un vuoto che non può colmare: quello che lo separa da Dio.
Anzi, nel secondo caso, ogni problematica riguardo il mistero dell’esistenza diverrebbe inconsistente, in quanto irrisolvibile.
Nel primo caso, ci si domanda: se Dio si rivela, quale religione, o quali religioni, sono frutto almeno in parte di una Rivelazione, e quali no? E tale Rivelazione avviene solo attraverso le religioni, o anche attraverso altre vie, per esempio la filosofia? O anche attraverso l’esperienza mistica ed esistenziale personale?
La fede ha la risposta facile e pronta: è vera la religione che ti va di credere, quella che senti come “vera” o che ti è stato insegnato credere come "vera".
C’è chi crede senza porsi tante problematiche: sono i cosiddetti fideisti, coloro che si affidano alla fede infischiandosene delle obiezioni della ragione. Credono perché sono presi da una sorta di entusiasmo, di sentimento totale della vita che purtroppo sfocia molto spesso nel fanatismo.
Un fanatismo che a volte, nei casi peggiori, spinge alla violenza fisica nei confronti di chi tale fede non la condivide, e in casi meno gravi, ma comunque estremamente nocivi, spinge all’oppressione, al rifiuto dell’altro, alla violenza psicologica e all’avvelenamento dei rapporti umani.
Penso che chiunque può aver avuto tristi esperienze con persone come queste. Io ne ho avute parecchie nella mia vita, e non mi ha consolato il fatto che, in molti casi, si trattava di ignoranza nera o, ancora peggio, di più o meno serie patologie mentali o disturbi gravi della personalità.
Normalmente, è inutile cercare di far ragionare tali persone. I fideisti si rifiutano di ragionare per partito preso, per educazione ricevuta, perché chi vive secondo solo i propri sentimenti, non riesce a portare alle giuste conseguenze persino i ragionamenti più elementari, per quanto intelligente possa essere nella sua vita quotidiana per quanto riguarda altre questioni che non siano religiose.
Questa è la nefasta influenza di tutte quelle culture che credono che insegnare a pensare e usare la testa che Dio ci ha dato, sia un optional per intellettuali o per ricchi che possono permettersi di andare in università prestigiose.
Invece no. Se il cervello ce l'abbiamo, dobbiamo imparare a usarlo con la stessa disciplina con cui impariamo a usare le mani e le gambe, come può farlo un artigiano o un atleta.
Fanatici ce ne sono e ce ne saranno anche in futuro, e non vorranno mai che si ragioni su temi religiosi, perché sanno che introdurre l’idea di una spiritualità più razionale porterebbe a negare tutte le forme di fede sentimentali, o superstiziose, o fanatiche, su cui si fonda la loro fede.
Ma il fatto che i fideisti siano una piaga inevitabile della cultura umana non significa che bisogna semplicemente rassegnarsi e lasciare il pensiero religioso e mistico in mano a bande di sedicenti portavoce di Dio che vogliono far passare per eventi storici alcuni racconti mitologici di duemilacinquecento anni fa (mi riferisco soprattutto alla prima redazione della Bibbia), o che a Dio può dispiacere il fatto di compiere un certo atto, in sé assolutamente innocuo, come mangiare determinati cibi o bere certe bevande o compiere determinati atti sessuali. Proibizioni che non hanno molto di diverso, in sé, della paura superstiziosa dei gatti neri o della rottura degli specchi.
Ora più che mai è importante parlare di Dio in modo nuovo, anche e soprattutto perché la ricerca storica sta spazzando via molte mitologie che prima avevano offuscato la nostra visione della spiritualità.
Capire religioni e forme di pensiero religioso antecedenti al Cristianesimo, capire “il Dio prima di Dio” è dunque fondamentale, per capire il Dio di oggi e di domani.
Dunque, riprendendo il discorso più sopra, possiamo ragionevolmente dire che, se dal punto di vista storico e razionale, appare inverosimile che una sola religione possa essere assolutamente “vera” mentre le altre sarebbero “false”, lo è altrettanto una delle tesi opposte: che siano tutte “vere” e nessuna sia “falsa”, in quanto le religioni sono così diverse le une dalle altre, che non esiste un comune denominatore.
Non si può credere in un Dio che si rivela in tutte le religioni, perché sarebbe un Dio del tutto insensato. Un sincretismo assoluto non è possibile.
Per esempio, non ci sono dubbi che anche il Satanismo sia una forma di religione, per quanto moralmente aberrante agli occhi di ogni persona civile e probabilmente anche pre-civile, ma penso che nessun sincretista, neanche il più estremo e relativista, potrebbe arrivare a pensare che anche il Satanismo venga da Dio.
Quale sarebbe allora una strada più opportuna del sincretismo assoluto?
Tanto per cominciare, penso che sarebbe opportuno emanciparsi dal concetto di “religione” per cominciare a entrare in una categoria mentale più duttile e malleabile, come la “spiritualità”.
Una persona può avere una visione spirituale e mistica del mondo e dell’esistenza anche senza dover appartenere a una religione specifica.
In fin dei conti, l’idea di dividere il mondo in “religioni” è un vizio occidentale nato appunto da una tradizione di tipo monoteistico, cristiano-ebraica dove ogni individuo deve appartenere a una religione definita.
In molti paesi, presso molti popoli, questa divisione in religioni definite non è in alcun modo seguita, perché non ci sono religioni definite e separate in base a canoni religiosi precisi.
Per esempio, se noi prendiamo due popolazioni non-occidentali diverse, che vivono vicine e hanno tratti culturali comuni, magari due popoli dell’Africa Nera o dell’Amazzonia o dell’Asia Meridionale, vediamo che hanno culti simili ma non identici. Gli Dei e gli Spiriti adorati e pregati da una popolazione saranno simili a quelli della popolazione accanto, ma non identici. I loro riti, le loro tradizioni saranno simili ma non identiche.
Possiamo dire che seguono due religioni distinte? In un certo senso sì, ma non certo nel senso in cui diciamo che Ebrei e Cristiani hanno due diverse religioni. Potremmo anche dire che hanno una religione unica, ma dove troveremmo i canoni precisi che danno una definizione unica di questo culto? Più in là potremmo trovare un’altra popolazione che ha un culto per certi aspetti simile alle prime due, ma di meno. Lo classificheremmo come un’altra religione ancora, o come una “eresia” delle prime due?
Domande del genere non hanno senso, perché riguardano concetti religiosi occidentali, che non hanno niente a che vedere con contesti culturali completamente diversi.
Per fare un altro esempio, capita in Oriente che una persona possa appartenere a diverse dottrine, e che il fatto di essere taoista, buddista o confuciano appaia solo una faccenda di gusto personale, non di scegliere cosa è "vero".
Esiste poi un detto che riguarda il Giappone, secondo cui "i Giapponesi nascono Shintoisti, si sposano Cristiani e muoiono Buddisti", per significare che i loro riti si adeguano, a seconda del momento della loro vita, all'una o all'altra religione, e il tutto senza che debba essere sentito come una contraddizione.
Così, per andare al “clou” di questa discussione, potremmo anche dire che gli Dei che hanno preceduto il Cristo, e che hanno una qualche somiglianza con lui, come Mitra, Osiride, Tammuz Adone e Dioniso possono essere parte di una “religione unica” con Gesù Cristo, ma sarebbe un’affermazione priva di senso perché tali Dei sono solo imparentati con il Cristo, hanno solo delle somiglianze, ma si tratta invece di culti diversi dal culto cristiano. Sono religioni diverse? Sì, se si vuole concepire la "religione" in un certo modo. E' una religione unica? Sì, se si vuole concepirla in un altro modo..... ma in realtà la questione è priva di senso, perché non le religioni sono importanti, ma i concetti e le credenze che vi sono associate. Due religioni diversissime possono avere credenze simili, e due religioni simili possono avere credenze diversissime. Non è quindi in termini di "religioni" che dobbiamo pensare.
Se si ragiona in termini di “religioni” e basta nel capire il mondo della spiritualità, ci si trova alle prese con una marea di religioni diverse o anche no, che si moltiplicano sempre più, in un mosaico inestricabile che sinceramente finisce per confonderci più le idee che chiarirle.
Parlare invece in senso generico di “spiritualità”, analizzando i vari concetti del Divino, può rendere tutto più semplice, anziché dividere tutto in religioni, alcune simili, altre identiche, altre ancora diverse e altre ancora “ibride”, nate dalla mescolanza di culti profondamente diversi, o addirittura da mescolanze fra religioni e forme di cultura non-religiosa, come la politica, la scienza o la filosofia.
Così forse “il Dio prima di Dio” può diventare un argomento più semplice da discutere, ma soprattutto si può cominciare a pensare a una forma di Rivelazione decisamente nuova, non legata all’idea, in sé mitologica, che Dio per rivelarsi abbia bisogno di un Inviato prestabilito, un profeta o un maestro spirituale unico, che ponga dei canoni precisi e un culto definito, cioè in pratica una religione nel senso occidentale del termine.
In pratica, ciò di cui sto parlando, è di una Rivelazione senza Messia. Riuscite a provare a immaginare una cosa del genere? Il Dio prima di Dio forse era appunto un Dio che si è rivelato così, e lo sarà anche il Dio del futuro.
Ho compiuto un altro passettino nella mia trattazione.
E sono solo all’inizio….
Portate pazienza, se potete, altrimenti tornate a rileggermi molto più in avanti, quando saranno stati fatti molti altri piccoli passi.


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Grazie caro, anche se io non ho mai avuto l'intenzione di "prendermi" il topic, ma solo di farti capire che quello che dicevo non era affatto "off topic" come sostieni tu.... non ci sono riuscito, ma non importa: vedrai che saprò farne buon uso, come ho saputo farne di molte altre discussioni....
Tu invece continua pure a tendere una mano a chi non te l'ha mai chiesta e non ne ha mai avuto bisogno....
Poche idee, ma ben confuse.... mi raccomando, eh?



Non era una mano di aiuto, lo sò che nn ne hai bisogno, era una mano di: famo pace...

una parola che forse te non conosci...

una mano di:"te vojo venì in contro perchè se pure non condivido il tuo atteggiamento mi piacerebbe portare avanti una discussione con te xkè qualcosa da dire ce l hai..."

ma forse è meglio così, se non sai capire nemmeno i più semplici segnali d'amicizia è pure inutile continuare a parlarti

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Alla faccia della "mano tesa per amicizia"!
Chissà cosa mi avresti detto se invece avessi voluto dimostrarmi inimicizia!
Per fortuna, il mio concetto di "amicizia" è molto distante dal tuo.
Io quando "tendo una mano in amicizia" per prima cosa cerco di essere diplomatico e comprensivo, e poi cerco di capire ed ascoltare e capire il pensiero dell'altro.
E soprattutto, cerco di non essere provocatorio, polemico e ipercritico.
Tantomeno dico alla persona di cui voglio essere amica "mi fai inkakkiare" semplicemente perché segue la sua linea di pensiero.
Questo è il sistema per suscitare la battaglia, non l'amicizia!
MA STIAMO SCHERZANDO? MA LE RILEGGI LE COSE CHE SCRIVI O COSA?
Tu invece finora non hai fatto altro che dirmi che quello che scrivo è tutto inutile e privo di senso, che quello che scrivo sono solo "parole" (e cosa dovrebbero essere? La logica si fonda sulle parole, sul linguaggio. Non lo sapevi? Qua i fatti non li si può portare, al limite si può portare documenti autorevoli, non certo prove fisiche!).
Inoltre, non hai minimamente cercato di farti spiegare cosa dicevo. Sei partito in tromba sicuro di avere capito tutto, di cose di cui tra l'altro credo che tu non sappia niente. Questa è presunzione, bello!
Non hai minimamente cercato di rispondere alle mie obiezioni, non hai minimamente cercato di spiegare cosa stai facendo e cosa diavolo cerchi di spiegare e come possa essere collegata la biologia delle razze umane con l'evoluzione della religione.
E per quanto io abbia cercato di spingerti a fare chiarezza nel gran guazzabuglio di idee confuse che hai portato, tu non hai fatto altro che scantonare e attaccarmi con critiche piuttosto arrampicate sugli specchi, e altrettanto confuse, del tipo (che sganasciate che mi sono fatto, scusa) "ti poni delle domande a cui nessuno può rispondere, sono 5000 anni (chissà perché poi 5000 e non 50.000: che ne sai tu?) che se le pongono".
Ma scusa, ma cosa ne sai tu delle domande che si ponevano 5000 anni fa od oggi? Manco si sa cosa mangiavano a pranzo, figuriamoci cosa pensavano!
E poi sono io che lancio paroloni al vento? Grazie, caro, ho proprio bisogno di amici che mi dicano queste cose così carine e poi dicono le stesse cose che loro ti rimproverano....
Alla faccia dell'amicizia! E chi lo vuole un amico così???
E quando alla fine mi decido a rispondere per le rime alle tue provocazioni, ai tuoi fraintendimenti, facendoti capire che stai sbagliando tutto l'atteggiamento nei miei confronti (e non lo faccio per amicizia o per inimicizia, lo faccio solo perché è ora di dirtelo o continui a trattarmi ingiustamente), tu sai solo fare l'offeso e dire "tientiti il topic" come se il topic fosse un osso che va conteso fra una muta di cani rabbiosi....
Bello, tu non hai capito! Qua ognuno è libero di dire quello che vuole quando vuole lasciando gli altri liberi di dire a loro volta quello che vogliono, e le uniche limitazioni sono:
1) insultare.
2) deridere.
3) raccontare menzogne su di se e sugli altri al fine di creare disturbo o nuocere agli altri componenti del forum (in pratica, fare i troll, o molestare qualcuno a causa di rancori personali, magari nei confronti del forum intero).
4) andare fuori discussione volutamente e consapevolmente. Quest'ultimo limite è a volte piuttosto aleatorio, perché è difficile capire quali siano gli esatti confini di una discussione, soprattutto quando l'argomento è molto vasto e ha riallacci con molti altri argomenti.
Dio, per esempio, è uno di quei temi in cui è molto difficile definire la discussione, perché è un argomento vastissimo.

Ora, io non ho fatto niente di tutto questo.
I moderatori, cosa più importante, non hanno mostrato nessuna disapprovazione nei confronti né dell'uno né dell'altro, il che significa che ENTRAMBI possiamo continuare a condurre la discussione come vogliamo.
Dove è il problema? Il problema è SOLO TUO, bello! C'è la dimostrazione empirica di questo, dato che finora i problemi li hai posto SOLTANTO TU, e nessun altro! Ok?
Ho semplicemente esercitato il mio diritto alla critica e al dissenso. Tu dicevi che ero "off topic" non si sa bene perché (non hai minimamente spiegato la ragione di questo), e che dovevo aprire un altro topic.
Perché tu volessi questo, non lo si è capito. Non hai portato una sola argomentazione razionale al riguardo.
Dici che non vuoi limitare la mia libertà d'espressione, ma per me questa tua affermazione vale quanto quella in cui dici che hai voluto "tendermi una mano": non è credibile.
Per me, quello che lancia paroloni al vento, sei solo tu.
A me sembra che quando non riesci a convincere gli altri, tu parti dal presupposto che siano gli altri a non capirti, e non tu piuttosto che non sai essere convincente.
E per tua norma e regola, io ho letto con attenzione tutto quello che hai scritto in questa discussione, e non sono rimasto convinto proprio per niente. E non perché non sapessi leggere e capire.


Ultima modifica di Enkidu il 25/04/2010, 10:32, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 08/05/2010, 10:39 
Nel precedente post, ho parlato, anche se forse indirettamente, di come sia importante evitare ogni estremismo nel concepire la storia delle religioni.
L’estremismo nella storia delle religioni si manifesta in tre modi:
1) Tutte le religioni sono assolutamente false.
2) Tutte le religioni sono relativamente vere.
3) Una sola religione è assolutamente vera, e tutte le altre sono assolutamente false.
La prima ipotesi è quella degli atei. Non è una convinzione scientifica, bensì filosofica. È un sillogismo privo di certezza e di fondamento, insomma è anch’essa una fede, poiché anche l’ateismo, inteso come convinzione che non esista nessun principio assoluto ed esista solo questo mondo fisico e fenomenico, è anch’esso una fede, così come è una fede quella del primitivo che, non sapendo che nello spazio esistono infiniti mondi, crede che il mondo che vede è l’unico che esiste. La sua è una fede in ciò che appare e solo in esso, come la fede religiosa è fede in ciò che non appare. E quando questa fede è assoluta, è altrettanto fanatica della fede religiosa, anche se può avere manifestazioni e caratteri del tutto opposti o diversi.
La seconda è la posizione del sincretismo relativista che, per risolvere l’impasse del fatto che nel mondo esistono innumerevoli religioni, e molti conflitti religiosi, crede che sia opportuno risolvere la cosa dicendo che ogni religione sia portatrice di una verità parziale (non si sa bene quale), ma non assoluta, poiché tutte le religioni sono prodotti imperfetti dell’uomo e del suo imperfetto rapporto con la Verità.
Simili posizioni le si trova soprattutto in Oriente, da parte anche di grandi maestri spirituali come Gandhi, per esempio, e in certe correnti di spiritualità moderna come la New Age.
Tale relativismo estremo è ugualmente una fede assoluta e non meno rigida dell’ateismo: vuole appianare tutte le religioni su di un unico livello, rischiando così di mettere sullo stesso piano i più elevati insegnamenti spirituali con le più orrende e brutali superstizioni, in un insipido minestrone che appiattisce tutto.
La terza ipotesi, come sappiamo bene, è la posizione dei tradizionalisti preferibilmente delle religioni monoteistiche, ma anche di quelle di altro tipo, come dimostra l’esistenza di movimenti integralistici nell’Induismo.
Questa posizione, che ha imperversato per secoli sulla Terra, ha portato solo divisioni, conflitti e odio collettivo a non finire. E non può essere che falsa, in quanto ogni religione nasce da una serie di componenti provenienti da altre religioni precedenti, quindi non è possibile credere che una sola religione possa essere assolutamente vera, mentre le altre sarebbero false.
Quale dunque l’alternativa?
Penso che la cosa più ragionevole sia dunque di considerare le varie religioni come diversi tentativi dell’uomo di evolversi, e che quindi esse non vanno viste in modo statico, come una serie di dottrine stabilite una volta per tutte, bensì come organismi viventi che si evolvono e si influenzano reciprocamente, in un perenne tentativo di evolversi verso forme di spiritualità più elevate.
Questa idea è anch’essa una fede, una teologia, e non una convinzione scientifica, in quanto il concetto di evoluzione spirituale non è un concetto scientifico.
E infatti non di scienza voglio parlare, ma di teologia della storia delle religioni.
Ma se davvero si può parlare di “un Dio prima di Dio”, di quale Dio bisogna parlare?
Personalmente, penso che sia bene innanzitutto andare alle radici della civiltà occidentale, e vedere come il concetto di Dio è nato nella nostra civiltà, fino ad evolversi nel Dio del Cristianesimo.
E per fare questo, bisogna innanzitutto guardare alla filosofia greca.
Compiuto un altro piccolo passo, mi fermo qui, annunciando il Dio dei filosofi greci e in particolar modo il Dio di Platone, il vero primo Dio dell’Occidente.


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