Cita:
fgb ha scritto: Mamma mia (non solo il successo degli ABBA).
Enki, ora, stiamo a filosofare sul significato di un termine? Mediato o meno dal mondo religioso a me importa relativamente poco, anche perchè lo interpreto in modo assolutamente asettico.
Ora, già nella sua etimologia il termine "creare" ha tra gli altri il significato di "Fare dal nulla" vedi ad esempio qui:
http://www.etimo.it/?term=creare poi la definizione di creare che si trova nel primo dizionario italiano ripete ancora "Fare dal nulla" vedi qui:
http://www.dizionario-italiano.it/defin ... a=C0F4D400 o anche qui:
http://dizionari.corriere.it/dizionario ... eare.shtml Poi, essendo io un evoluzionista mi rammarico ancora del fatto che si cerchi di attribuire valore scientifico al racconto della creazione (che poi in ogni caso, paradossalmente, non si discosta molto dalla teoria evoluzionistica, se non pretendiamo di dire che tutto è stato creato in sei giorni).
Però, "in principio", vuol dire all'inizio del tempo e che il tempo abbia avuto un inizio è comunemente accettatto da tutta la comunità scientifica. Poi, siamo consci che tutta la materia che c'è nell'universo era compressa in un punto infinitesimale, quasi non esisteva nemmeno.
La scintilla che ha fatto partire tutto, per qualcuno è opera del caso, per qualcun'altro è opera di Dio.
Ora però non perdiamo di vista il fatto che ci dice Pietro nella sua seconda lettera (3,8)
Cita:
Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo.
anche qui non prendiamo per oro colato il significato di mille anni uguale un giorno, verrebbe da dire che in 6000 anni c'è stata la creazione.....
Signori, la creazione è l'impulso che (secondo me, cattolico) Dio ha dato nella storia dando il via al tempo. Poco importa se è durato 6 giorni, 6000 anni, o 4 miliardi di anni.
A parte la numerologia, i tempi bibblici sono allegorici, non sono verità di fede.
Perdipiù i primi 12 capitoli di genesi sono un racconto non storico, ma propedeutico alla spiegazione del "da dove arriviamo".
E quindi... Adamo ed Eva non sono esistiti, ma sono i nostri progenitori, la mela non centra nulla con il frutto proibito, probabilmente anche se molto diffuso nella cultura orientale ed araba, non si tratta nemmeno del dattero.
Per Hannah i rettiliani, se esistono, e questo forum è un posto dove postare quello che si sa, ma spesso si postano barzellette, i rettiliani, dicevo, non sono umani.
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Sì, stiamo a filosofeggiare sul significato di un termine religioso perché è di religione che si sta parlando.... che diavolo vuol dire che lo interpreti in senso "asettico"?
La teologia nasce dall'incontro della fede religiosa con la filosofia, e va compresa attraverso canoni filosofici, oltre che dall'esegesi linguistica dei termini.
Al tempo in cui la Genesi è stata scritta, non esisteva il termine italiano "creare", e non esisteva neanche la lingua italiana!
Non so che termine ci sia nell'originale ebraico per indicare il verbo "creare", ma sono sicuro che non indica l'idea di una "creazione dal nulla", o perlomeno non lo indica chiaramente e in modo univoco.
Probabilmente invece ha il significato di "formare" e "dare forma".
Non ho poi capito tutto il discorso che fai in seguito e che mi appare molto confuso....
Certamente, al tempo in cui è stata scritta la Genesi non esistevano le teorie sull'evoluzionismo e neanche sulla formazione dell'universo.
Ma... cosa c'entra questo?
Penso che nessuno oggigiorno, a parte i fanatici creazionisti, creda che la Genesi possa essere presa alla lettera.
I seguaci delle religioni monoteistiche penso che generalmente credano che la Genesi va presa come un'allegoria dell'azione di Dio.
Io, che non sono né cristiano, né ebreo, né musulmano, la prendo semplicemente come un testo mitico cosmogonico, come ce ne sono tanti a questo mondo.
Narra dei miti, tutto qui. Almeno, per me è così.
Miti che vanno compresi nel contesto culturale e religioso in cui sono nati.
La Genesi è stata scritta in un'epoca in cui non eistevano la maggior parte delle dottrine teologiche che sarebbero nate molti secoli dopo, con il progressivo formarsi della religione ebraica e con la formazione del Cristianesimo.
In origine, gli Ebrei non credevano in un aldilà con la retribuzione dei buoni e dei cattivi, in una resurrezione, né nell'esistenza di un Avversario di Dio, che sarebbe caduto dal Cielo dopo una guerra combattuta fra schiere di angeli, e nemmeno credevano che fosse stato lui a tentare Adamo ed Eva.
In origine, non credevano neanche che esistesse un solo Dio, bensì che ne esistessero molti, ma che gli Ebrei avessero il dovere di adorare e ubbidire solo a Jahwè, e non ad altri.
Tant'è vero che il primo dei Dieci Comandamenti dice: "Non avrai altro Dio al di fuori di me", anziché dire "Non esiste altro Dio al di fuori di me".
C'è una profonda differenza.
Ciò che voglio dire, è che io voglio leggere i testi biblici in modo scientifico non perché pensi che abbiano un conenuto scientifico, sarebbe ridicolo pensarlo, quanto piuttosto perché penso che essi ci parlano di come pensavano e credevano gli uomini di un passato remoto, che avevano un modo di vedere la vita e la realtà, e la Divinità stessa, molto diverso dal nostro.
Qualcuno lo chiamerà "relativismo storicista", io lo chiamo invece "visione scientifica della storia delle religioni".
Spero che questa volta io non venga frainteso...
Ma non ci conto molto.