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Knukle ha scritto:
Si, mi trovi d'accordo praticamente in tutto tranne poche cose.
Anche io come te mi ritrovo nella sponda dell'agnosticismo, ma con una piccola riserva: sono sicuro che ogni religione esistente sia solo frutto dell'uomo.
Non ho mai affermato qualcosa di contrario: in pratica sfondi una porta aperta!...
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Ogni religione deriva da quella precedente, in un ciclo infinito di riciclaggio e modifica più o meno marcato. Difatti è possibile tracciare una linea abbastanza accurata delle evoluzioni delle varie religioni. Si è passati dalla religione della terra e della dea madre, ad una religione tribale più complessa fino alle religioni dette "pagane", che credevano in più divinità molto spesso umane ancor più degli umani. Da qui piano piano si è passati ad un'evoluzione sempre maggiore, fino ad arrivare alle grandi religioni monoteistiche di oggi. Ma le religoni odierne non sarebbero mai esistite senza quelle precedenti.
Per quanto la cosa possa soprenderti, io penso che sia più "naturale" una religione politeistica che non una monoteistica. L'esempio, in proposito, ci è dato proprio dalla religione catto-cristiana. Sebbene i cattofondatori si siano sforzati di far credere che il cattolicesimo sia stato una prosecuzione del monoteismo giudaico, tuttavia per "attecchire" nel contesto sociale dell'impero romano, hanno dovuto cedere molto alle caratteristiche pagane preesistenti nella società gentile dell'epoca. La stessa "trinità", assolutamente aliena all'immaginario comune giudaico, lo sta lì a dimostrare.
Non solo, sebbene ci sia stata inizalmente una sorta di rigetto dell'idolatria, al fine di riallacciarsi al modello giudaico, notoriamente antiidolatra, ben presto le autorità cattoliche hanno dovuto far ricorso agli stessi arnesi idolatri che tanto avevano contestato ai pagani. Non si trattava di dèi o demoni, ma di santi, di beati, etc, i quali, come gli dèi dei pagani, avevano la prerogativa di attuare prodigi soprannaturali (leggi 'miracoli'). Ben presto icone, statue ed ogni genere di "sacre reliquie", cominciarono ad affollarsi negli spazi "sacri" chiamati 'luoghi di culto'.
Tutto ciò fu dovuto al fatto che senza la "personalizzazione" della divinità, che i pagani ottenevano ricorrendo al pantheon deistico, non vi era molto seguito tra i fedeli ed a ciò le "furbesche" autorità ecclesiastiche cattoliche posero rimedio lasciando che gli idoli cristiani (statue ed icone dei componenti della "sacra", dei santi, dei beati, etc.) riempissero i luoghi di culto. Oltre a ciò, esattamente come accadeva per egli "ex voto" dei pagani, c'era anche un lucroso ritorno economico da tutto ciò!
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Non c'è nessuna verità dietro, e nemmeno inganno. Le religioni non sono ne negative ne positive, anche se possono essere utilizzate come potentissimo strumento di controllo (quando esiste una casta religiosa state certi che la religione diviene controllo, sempre). Le religioni sono lo specchio della cultura e delle credenze di un popolo.
"..e nemmeno inganno"La religione è essenzialmente inganno: quello effettuato dall'individuo più scaltro e più sveglio (oltrechè più cinico!) ai danni dei propri simili più sprovveduti. Spesso non si tratta neppure di "differenziale" culturale, ma di semplice inquietudine esistenziale, che porta anche le persone colte a rifugiarsi psicologicamente sotto le "ali" protettive di questi venditori di fumo, i quali si riempiono la bocca con parole tipo 'Dio', 'amore', 'sacro', 'divino' ed ogni altro arnese concettuale utile allo scopo: quello del plagio mentale!
"..Le religioni non sono ne negative ne positive"In linea di principio, non esistono religioni "positive". Se però si accetta la semplice fede in Dio (vale a dire il minor tasso di dogmatismo possibile) come una religione, allora si può dire che questa "religione" è positiva. Gli illuministi del '700 le diedero anche un nome: DEISMO(*), il quale non va assolutamente confuso con la fede negli "dèi", ma nella fede verso il solo trascendente. Niente 'figli di Dio' incarnati, niente madri di Dio, niente santi, niente beati, niente idoli, niente reliquie, niente preghiere, nienti 'profeti', niente 'messaggi rivelati': in una parola, niente di niente!.. Solo la fede in Dio è basta. Si tratta di un dogma, sicuramente, ma esso fa il paio con quello ateo, condividendone, quindi, la medesima dignità razionale. (dignità che, ovviamente, le religioni del "mesaggio rivelato" sicuramente non hanno!)
"..Le religioni sono lo specchio della cultura e delle credenze di un popolo" Io direi piuttosto che le religioni rappresentano lo 'specchio' del grado di coercizione, fisica e psicologica, a cui i vari popoli sono stati sottoposti da parte di una genia di personaggi cinici e protervi, i quali molto spesso (se non quasi sempre) non hanno rinunciato a ricorrere a qualsiasi mezzo, per quanto nefando potesse essere, pur di raggiungere i loro scopi. Uno di questi 'mezzi', sicuramente il più potente in assoluto, fu la religone, gestita da individui non meno cinici e spietati di coloro che, di volta in volta, hanno rappresentato il volto insanguinato del potere secolare.
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La fede, in realtà, è quella ad essere realmente negativa. Poichè la fede distrugge ogni senso critico e rende il credente niente meno che una spugna imbevuta di dogmi da controllare. Se le religioni venissero conservate solo come fattore culturale, e tutti noi si dipendesse dal dubbio metodologico, forse qualche cosa inizierebbe a cambiare, in meglio. Non ci sarebbe più controllo mediatico da parte di istituzioni forti come la chiesa, poichè nessuno sarebbe più disposto a credere alle loro favole.
"..La fede, in realtà, è quella ad essere realmente negativa." Come può una religione prescindere dalla fede?....
La fede subentra laddove vi è incapacità per una sana convinzione su base razionale! Neppure l'uomo più razionale del mondo potrà mai convincersi, attraverso una speculazione razionale, dell'esistenza o meno del trascendente: da qui il ricorso alla fede, sia quella atea che quella teista!
La fede "deista", come quella sopra accennata, se accettata largamente potrebbe portare alla soluzione di scottanti problemi, come ad esempio quello dell'odio e della contrapposizione religiosa tra "clan" ed interi popoli. Infatti, solo una fede "incolore", come quella deista, potrebbe spingere gli uomini a guardare in un unica direzione e ad accettare un bagaglio etico comune, che sia il più largamente condiviso. (sappiamo quanto siano "personalizzati" i bagagli etici delle varie religioni!)
Saluti
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Nota:
(*) - per la verità, il concetto deista non fu omogeneo tra i progressisti di quell'importante secolo; tuttavia, il concetto deista più sviluppato fu senza dubbio quello che poggiava sul panteismo spinoziano, chiamato anche "panteismo ateo', a motivo del fatto che i concetti del trascendente e dell'universo erano coincidenti. Entrambi increati ed entrambi coeterni. L'universo e Dio, secondo la speculazione spinoziana (di sicuro la più avanzata tra quelle che hanno sinora albergato nella mente umana) formano un tutt'uno e non vi è posto per un Dio esterno a tale presunta realtà: da qui il concetto di panteismo 'ateo'. Il concetto e la 'visione' di Spinoza si riassumevano nella frase "Deus sive natura". Altri tipi di panteismo (come quello abbracciato da Voltaire, a cui rimaneva incomprensibile quello di Spinoza, tanto che arrivò a convincersi che fosse ateo!) prevedevano invece un universo ed un trascendente distinti l'uno dall'altro. (panteismo 'teista')
Veritas
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