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 Oggetto del messaggio: Una fede sostenibile
MessaggioInviato: 27/11/2009, 11:33 
Da una lettera inviata all'associazione Axteismo.
_____________


«Non si può spegnere un fuoco gettandovi sopra della benzina, anche se rispetto all'acqua è un argomento 'forte'...»

La lucida follia dei bertinottiani, i quali 'credevano' che minando i governi di centrosinistra si facevano gli interessi dei lavoratori, è la base delle sciagure che gli italiani onesti (ma anche buona parte di quelli disonesti) stanno vivendo e sopportando, per colpa di un governo di neofascisti, che definirlo 'allucinante' è solo un generoso eufemismo!

Occorre stare attenti a non fare lo stesso errore con i fedeli, i quali, in un modo o nell'altro, consapevolmente o inconsapevolmente, supportano un clero tra i più criminali della storia umana.

Se questo clero ha creduto di poter fare a proprio piacimento tutto ciò che ha fatto contro l'umanità, è stato soprattutto perchè consapevole del fatto che il 'popolino' avrebbe continuato a credere nelle sue menzogne, in quantochè la gente misera, che soffre senza speranza di veder migliorare la propria condizione umana, i malati che sopportano terribili dolori, i diseredati, la gente ancora oggi schiavizzata, etc., hanno un bisogno insopprimibile di credere: un bisogno ESISTENZIALE!.. Tale categoria fideistica rappresenta di gran lunga la stragrande maggioranza dei fedeli.

Non vedere e non capire tutto ciò, significa fare gli stessi errori dei bertinottiani, legati al loro scellerato concetto di purezza 'idealistica', il quale li ha spinti a comportarsi come ben sappiamo nei confronti della sinistra non massimalista.

Pretendere di emancipare i fedeli plagiati dal gioco criminale del clero cinico ed infame, oltre che falsario, proponendo l'ateismo come 'panacea', è come pretendere di spegnere il fuoco con la benzina! I fedeli, anzichè rimanere attratti dalle istanze atee, si stringono ancora di più attorno ai loro aguzzini in tonaca nera!

Tutto ciò perchè chi ha bisogno di credere, chi non può rinunciare alla speranza di venire 'premiato' per le ingiustizie che deve subire su questa terra, continuerà comunque a credere agli 'imbonitori' che, imperterriti, continuano a proporre i loro modelli di 'paradisi' ultraterreni. Chi fa questo secondo un'ottica laica, finisce in galera (v. Wanna Marchi); chi lo fa secondo un'ottica religiosa, finisce con l'essere protetto dalle istituzioni: le stesse che poi condannano le 'varie' Wanna Marchi! (lo sfruttamento della 'credulità popolare' E' UN CRIMINE, sia che venga commesso dagli operatori commerciali, si che venga invece commesso dagli 'operatori' religiosi!)

Ciò che torna più utile, invece, per combattere il millenario plagio clericale, è il concetto di 'sostituzione': vale a dire sostituire progressivamente nella mente dei fedeli l'attuale modello fideistico, basato sulle classiche religioni e quindi fallace (perchè TUTTE le religioni sono fallaci), con il modello DEISTA, nato e sviluppatosi in ambiente illuminista.

In tale modello fideistico, sopravvive SOLTANTO il dogma della fede in Dio, entità trascendentale che, da un punto di vista meramente filosofico, non può essere accettata o rigettata a priori, ma che è inutile 'combattere' perchè NON E' DI QUESTO che hanno bisogno i fedeli!....

I fedeli hanno bisogno di essere liberati dalle catene psicologiche che li tengono vincolati ai carrozzoni clericali! Solo una fede 'deista' potrebbe raggiungere un tale scopo!

Una fede costituita da un dogma 'minimo', vale a dire la sola fede in Dio e basta! Niente più religioni organizzate per lo sfruttamento dei plagiati, niente più sacerdoti, niente messaggi rivelati, nienti profeti, niente uomini della 'provvidenza', niente messia, niente 'figli di Dio': insomma, NIENTE DI NIENTE! Solo la fede in Dio e basta..

E' a questa fede che si possono legare stabilmente e solidamente i valori etici universali: cioè quei valori condivisi da tutti gli uomini del pianeta, a differenza dei valori etici 'sbandierati' dai vari imprenditori religiosi, assolutamente parziali e spesso anche deleteri, in quanto antagonisti tra loro!

Da tenere presente, infine, che il pensiero illuminista più avanzato, in merito al 'deismo', si basava sul modello filosofico spinoziano, il quale si riassumeva nella celeberrima locuzione 'DEUS SIVE NATURA', Dio come la stessa natura, vale a dire un entità trascendentale (che ognuno può chiamare come gli pare) increata, associata intimamente ed indissolubilmente ad un universo increato, coeterno con lo stesso trascendente. Gli intimi meccanismi che legano queste due realtà, sono destinati a rimanere sconosciuti, sia oggi che nel futuro, in quanto la loro completa visione comporterebbe fatalmente un limite ad una realtà che, per definizione, si vorrebbe infinita...Tuttavia, ciò non è assolutamente determinante per l'appagamento esistenziale dei bisogni della nostra mente...


Saluti.



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MessaggioInviato: 29/11/2009, 07:20 
Cita:
giallop ha scritto:

Comunque se il Nuovo testamento è così diverso storicamente rispetto a quello che c'è scritto, non oso immaginare l'Antico Testamento...




Cita:
oro ha scritto:

...Ci sono molte verità nelle sacre scritture di ogni religione ma è necessario osservarle in termini esoterici e non solo essoterici, tra l'altro sono verità mal proposte.



Forse tu ci vedrai delle "profonde" verità nelle sacre scritture. Tuttavia, procedendo con buonsenso e spirito raziocinante, non si tarda a scoprire che dietro il presunto "messaggio" divino, dietro le 'verità' di questa o quella religione, ci sono solo volgarissimi inganni, menzogne e mistificazioni!

Dal momento che quasi tutta la storia antica ci è stata tramandata attraverso il veicolo religioso, sia per quanto riguarda il mondo occidentale, sia per quanto riguarda l'ebraismo, gli autori di tali inganni hanno potuto anche distorcere la storia, falsificandola e mistificandola secondo le loro esigenze. Questo è lo sconcertante quadro che è emerso dalle mie ricerche.

Dietro le religioni che oggi vanno per la maggiore, non c'è più verità di quanta ce ne sia dietro le esternazioni di sciamani o stregoni delle tribù africane, dal momento che all'origine del fenomeno c'è sempre il fattore uomo!

Credere in Dio, e SOLO in Dio, non è nè sciocco nè irrazionale. Chi crede in Dio, e solo in Dio, si pone sullo stesso piano dell'ateo, condividendone a pieno titolo la dignità razionale, dal momento che nè l'uno nè l'altro può dimostrare credibilmente la validità razionale di ciò in cui crede. Da qui la mia scelta agnostica.

Le religioni NON sono emanazioni di Dio, come cercano di far credere certe "volpi", a chi volpe non è. Le religioni sono volgarissime invenzioni umane e dell'uomo riflettono, spesso in modo estremamente cruento, tutti i vizi e le aberrazioni morali tipiche dell'uomo stesso. Prova ne sono gli agghiaccianti crimini commessi nel passato da esponenti religiosi di tutte le risme, i quali, sfruttando l'arma del plagio mentale, hanno indotto i loro seguaci a compiere gli stessi crimini: il tutto nel NOME DI DIO!.. (il LORO concetto di Dio, ovviamente!)

Credere nelle religioni non è solo irrazionale, ma anche controproducente, dal momento che esse NON avvicinano al trascendente, ma ne allontanano, per i motivi appena esposti.

Pensare che Dio, o comunque vogliamo chiamare l'eventuale trascendente, possa aver bisogno di "intermediari" per indurre gli uomini a credere in lui, non è semplicemente sciocco, ma decisamente folle!......



Saluti


Veritas
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Ultima modifica di Veritas il 29/11/2009, 07:21, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 04/12/2009, 08:56 
Cita:
Iside_velata ha scritto:

«La spiritualità è un ideale ed un modo di vita
che trae origine da una Religione universale,
fondata più sulla conoscenza delle leggi divine
che sulla credenza in Dio; »



Sono un agnostico 'sui generis' e come tale non accetto e neppure rifiuto a priori il concetto relativo al trascendente, comunque lo si voglia chiamare. Tuttavia, faccio mio il principio che traspare dalle tue parole (o di chi ne sia effettivamente l'autore, qualora tu non lo fossi).

Nessuna religione 'rivelata' è portatrice di un 'particolare' messaggio divino e la presunta 'spiritualità' legata ad esso è quasi sempre un costrutto infido, teso ad attrarre l'adesione tra i più deboli e sprovveduti del genere umano. Il trascendente, nell'eventualità che esso esistesse davvero, non ha alcun bisogno e motivo di 'incaricare' qualcuno di indurre gli uomini a credere in lui, in quanto, sotto tale prospettiva fideistica, basta ed avanza il messaggio insito nella natura stessa.

Il messaggio religioso invece, qualunque sia il suo colore, è sempre fraudolento, come la storia degli uomini insegna chiaramente. Esso non solo non avvicina al trascendente, ma addirittura ne allontana, a cagione della falsa spiritualità che lo accompagna e della intollerabile ed ingiustificabile parzialità dei presunti contenuti etici delle varie religioni, che spingono gli adepti a scontrasi mortalmente tra loro, a motivo del falso messaggio 'divino' propagandato dai vari imprenditori religiosi, secondo i quali la propria religione è più 'vera' di quella dei loro antagonisti religiosi.

Il trascendente, se esiste veramente, non può essere altro che VERITA' ASSOLUTA, infinita, in quanto deve comprendere tutto l'Universo. Nessun essere 'finito', cioè limitato, com'è appunto la mente dell'uomo, potrà mai comprendere nella sua completezza questa verità. Tuttavia, l'uomo non deve MAI cessare di cercarla, perchè è SOLO la instancabile ricerca della verità che può VERAMENTE avvicinarci al solo, possibile trascendente: unica entità a cui vincolare i valori etici universali, cioè quelli condivisi da tutti gli abitanti del pianeta.

I presunti 'valori etici' sbandierati dagli esponenti dei vari culti religiosi, non sono altro che vedute parziali da parte di 'occhiuti' personaggi, i quali, perseguendo un loro miserabile e materialissimo fine, non esitano a spingere cinicamente ed anche 'satanicamene' gli uomini gli uni contro gli altri. (la Palestina docet!)


Saluti


Veritas
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MessaggioInviato: 07/12/2009, 08:50 
caro spinoziano, beccati questa prefazione di Odifreddi...


Laicamente
Il profeta è nudo. La prefazione di Odifreddi al “Trattato dei tre impostori” di Spinoza

Per gentile concessione dell'editore pubblichiamo la prefazione di Piergiorgio Odifreddi alla nuova edizione del "Trattato dei tre impostori. Mosè, Gesù, Maometto" di Baruch Spinoza (Piano B edizioni, 2009).

di Piergiorgio Odifreddi

Molti anni fa, qualcuno ebbe il coraggio e la genialità di bollare i fondatori delle tre religioni monoteistiche mediorientali (Mosè, Gesù e Maometto) come «tre impostori»: un’espressione fortunata, nella sua concisa verosimiglianza, che attrasse immediatamente il plauso degli spiriti liberi e il disdegno di quelli coatti. L’identità di quel qualcuno non si conosce con precisione, ma gli indizi convergono (o meglio, divergono) su due sospetti: il filosofo arabo Averroè e l’imperatore cristiano Federico II, entrambi accusati di eresia e scomunicati (rispettivamente, nel 1195 dal re di Cordoba Almansur, e nel 1227 e 1239 dal papa di Roma Gregorio IX).

Una delle leggende che fiorirono attorno alla questione dei «tre impostori» fu l’esistenza di un fantomatico libro omonimo, variamente attribuito a ciascuno dei grandi atei e/o razionalisti del mezzo millennio successivo: dal dantesco Pier delle Vigne, segretario di Federico II, all’olandese Baruch Spinoza, radiato dalla comunità ebraica di Amsterdam, passando per i nostri connazionali Giovanni Boccaccio, Pietro Pomponazzi, Niccolò Macchiavelli, Pietro Aretino, Giordano Bruno, Tommaso Campanella e Lucilio Vanini.

Inutile dire che di tale libro, o di tali libri, non rimangono tracce. Il testo che oggi conosciamo come il Trattato dei tre impostori fu pubblicato in francese ad Amsterdam nel 1712 come La vita e lo spirito di Spinoza, e acquistò il suo attuale e più famoso titolo solo con la seconda edizione del 1721. Secondo il gusto dell’epoca, la prefazione editoriale si presentava come la risposta a una dissertazione che negava l’esistenza di quello stesso libro, e confutava la negazione con una sedicente testimonianza di prima mano sul suo ritrovamento in una libreria di Francoforte nel 1706.

Stando all’improbabile resoconto, il prefatore si era trovato in loco quando un ufficiale tedesco era entrato per cercare di vendere una vecchia copia de Lo spaccio della bestia trionfante di Bruno e due manoscritti in latino, tutti trafugati dalla Biblioteca dell’Elettore di Sassonia nel sacco di Monaco seguito alla presa della città. Uno dei manoscritti era, manco a dirlo, il Trattato dei tre impostori, che il libraio e il prefatore sarebbero riusciti a farsi prestare per un paio di giorni dal venditore, grazie all’aiuto di qualche bottiglia di Mosella, e avrebbero restituito solo dopo averlo copiato e tradotto (e in seguito, ovviamente, pubblicato).

La prefazione attribuisce il testo a un imprecisato membro della corte di Federico II, forse lo stesso Pier delle Vigne, che l’avrebbe scritto per ordine dell’imperatore. Ma non appena il libro fu stampato ci fu subito chi notò che lo stile era invece quello della «nuova filosofia»: lo provavano, e lo provano, non solo la generale struttura argomentativa, ma anche gli specifici richiami a Spinoza nel titolo originale, e a Cartesio nella discussione sull’anima (XIX, 7). Oggi l’unico indizio favorevole a una possibile retrodatazione sarebbe il ritrovamento di una copia latina del 1598, che però sembra essere semplicemente un falso: cioè, un altro episodio della goliardica vicenda associata a questo libro misterioso.

Che sia stato pubblicato cinque secoli dopo la sua stesura, o scritto all’epoca della sua pubblicazione, il trattato vide comunque la luce agli inizi del Settecento. In un’epoca, cioè, in cui alla massa dei lettori tipici della Bibbia, addormentati in un «sonno dogmatico» e annebbiati dall’«oppio dei popoli», cominciava ormai ad affiancarsi uno sparuto ma qualificato drappello di lettori atipici, cioè svegli e critici: prima lo Hobbes del Leviatano (1651), lo Spinoza del Trattato teologico-politico (1670) e il Newton dell’Esame storico di due notevoli corruzioni delle Scritture (1690), poi il Diderot dei Pensieri filosofici (1746), il La Mettrie de L’uomo macchina (1748) e lo Hume della Storia naturale della religione (1757), tanto per citarne alcuni.

Tutte queste opere educavano in generale a «pensare ciò che si vuole e dire ciò che si pensa», secondo il motto di Spinoza, e stimolavano in particolare a guardare alla religione come a un fenomeno sempre meno divino e sempre più umano. In quest’opera di decostruzione il Trattato dei tre impostori fece la sua parte, più divulgativa che teoretica, familiarizzando il pubblico con l’idea che non si dovevano considerare le Scritture sacre come se fossero dei Vangeli, per dirla in maniera ossimorica, nè i profeti come se fossero dei chiaroveggenti. Anzi, i fondatori dei tre monoteismi mediorientali vennero bollati come torbidi impostori, appunto, e le religioni da loro fondate come un proseguimento del controllo politico del popolo con altri mezzi.

Nonostante il suo crudo anticlericalismo, il Trattato dei tre impostori è comunque un libro deista e non ateo. Anzi, rivelando anche in questo la sua collocazione storica, esso distingue nettamente l’idea astratta di Dio nella teologia dalle sue incarnazioni pratiche nelle religioni. E, rivelando anche in questo la sua collocazione filosofica, professa una fede nel Deus sive natura di Spinoza, affermando che «se tutto è in Dio, e se tutto deriva necessariamente dalla sua esistenza, occorre assolutamente che egli sia identico a ciò che contiene» (III, 1).

Ovviamente, la cosa non soddisfece molti contemporanei del libro, e continua a non soddisfare molti contemporanei nostri: d’altronde, allora come ora, «si crede ostinatamente a ciò che i profeti hanno detto, benchè questi visionari non fossero tra gli Ebrei che quello che gli àuguri e gli indovini erano fra i pagani, e ciò che gli astrologi e i fanatici sono fra noi» (III, 2). Meno ovviamente, la cosa non soddisfece neppure Voltaire, che nel 1768 scrisse una sorprendente Epistola all’autore del libro dei Tre Impostori in cui si trova la famosa affermazione: «Se Dio non esistesse, bisognerebbe inventarlo», che si meritò la risposta di Diderot: «E infatti, lo si è inventato».

La lettera mostra un Voltaire inaspettato, che bolla il trattato come un esempio di «ateismo grossolano, senza spirito e senza filosofia», si rivolge all’autore chiamandolo «insipido scrivano», lo accusa di essere un «quarto impostore», lo redarguisce a «correggere il valletto ma rispettare il padrone», afferma che la religione è «il sacro legame della società, il primo fondamento della santa equità, il freno dello scellerato, la speranza del giusto», domanda se senza la fede «i bambini sarebbero più docili, gli amici più sicuri, le mogli più oneste, i debitori più solventi», si vanta di «aver sempre distinto la religione dalla superstizione» e ritiene, con la sua cinquantennale opera, di «aver fatto adorare Dio dopo aver vinto il diavolo».

La posizione di Voltaire e di altri liberi pensatori della sua epoca, compreso l’autore del Trattato dei tre impostori, testimonia quanto difficile e graduale sia stato il percorso di liberazione dalle pastoie della religione, che ebbe appunto come sua prima tappa il «deismo, malattia infantile dell’ateismo». La seconda tappa, o la malattia adolescenziale, possiamo individuarla nell’ateismo tormentato, il cui esempio più tipico è l’aforisma di Nietzsche ne La gaia scienza (125): «Dio è morto, e l’abbiamo ucciso noi. Come potremmo sentirci a posto, noi, assassini fra tutti gli assassini? Nulla esisteva di più sacro e grande in tutto il mondo, e ora è sanguinante sotto le nostre ginocchia: chi ci ripulirà dal sangue? Non è forse la grandezza di questa morte troppo grande per noi?».

Non c’è da stupirsi che i religiosi contemporanei abbiano nostalgia per quel genere di ateismo, che in fondo concedeva loro l’onore delle armi dopo averli sconfitti. Oggi, invece, l’ateismo maturo e rilassato guarda alla religione senza rimpianti e con compassione, e invece che al motto di Voltaire si rifà a quello di Bakunin in Dio e lo stato (1871): «Se Dio esistesse, bisognerebbe abolirlo». Quanto a Mosè, Gesù e Maometto, più che considerarli come tre impostori li declassa a tre pericolosi matti da spedire in manicomio, «come quelli che noi chiamiamo lunatici, pazzi, furiosi, epilettici, e come quelli che parlavano una lingua sconosciuta» (XXI, 7).

Il Trattato dei tre impostori è dunque da leggere come un punto di partenza, più che un punto d’arrivo. Ma è da apprezzare storicamente, soprattutto quando prefigura chiaramente il ruolo della ragione e della scienza nel processo di liberazione dal «pregiudizio trasformato in superstizione» (II, 4), come in questo passo: «Se invece di rimettersi alla propria immaginazione, si consultassero i lumi dell’intelletto e la matematica, e non si superassero i limiti di ciò che si arriva a concepire con l’aiuto dei lumi naturali, tutti converrebbero della verità, e i giudizi sarebbero più unanimi e più ragionevoli di quel che sono» (II, 8). Non si potrebbe esprimerlo meglio, a meno di essere lo Schopenhauer che nei Parerga e paralipomena (1851) scrisse che «le religioni sono figlie dell’ignoranza, e non sopravvivono a lungo alla madre».

(7 dicembre 2009)

fonte>>> http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... i-spinoza/



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MessaggioInviato: 08/12/2009, 12:02 
L'Illuminismo ha dimostrato il suo fallimento già tre secoli fa, nel suo voler cambiare la fede del popolo. Ridurre la fede "al minimo" significa semplicemente farla sparire, ed è già ciò che è successo dopo l'Illuminismo.
Se si toglie tutto alla fede, lasciando solo Dio, alla fine ci si chiede: "ma perchè non abbiamo buttato via anche Dio?".
E infatti è così. Dio non sta mai da solo, ma assieme sempre a "qualcos'altro", qualcosa che gli dà senso.
Sì, perché il senso di Dio non è in se stesso, ma nell'uomo che crede in Lui (o Lei) e nelle cose che lo circondano.
A parte il fatto che io non credo che il popolo italiano sia così "cattolico" come si crede. E' lo Stato che è cattolico, non il popolo. Solo una ristretta minoranza va regolarmente in Chiesa, anche se la maggior parte della popolazione è battezzata.
E nella vita di tutti i giorni, io non vedo nessuna preoccupazione di seguire i precetti della Chiesa, né da parte dei giovani né da parte dei meno giovani.
La verità è che il popolo semplicemente subisce l'oppressione e l'ingerenza della Chiesa nello Stato per pigrizia, per paura, ma soprattutto per sfiducia.
Che ci si possa liberare del Vaticano, nessuno lo crede.
Nessuno crede nelle fregnacce vaticane, e il Vaticano lo sa. Ma nessuno pensa che sarebbe una buona idea quella di esiliare il Papa, perché ormai fa parte della storia italiana, e si sa che per gli italiani la Storia è sacra, dato che sono il popolo più ricco di storia al mondo.
Non sono tanto i preti il peso che opprime il popolo italiano, quanto piuttosto il terribile peso del passato, che blocca gli italiani dal progredire e diventare un popolo avanzato come tanti altri popoli nel mondo. Noi abbiamo il peso della Roma dei Cesari, la Roma dei Papi, il Rinascimento, l'enorme accumulo di beni culturali e artistici e archeologici che non permettono che si muova foglia che le Belle Arti non voglia.
Non puoi neanche fare una metropolitana perché il sottosuolo delle città è pieno di rovine!
Ecco il fatto! L'Italia è un museo, ed è anche un museo del pensiero, di cui la Chiesa è il "pezzo forte", l'attrazione turistica che ti fa toccare con mano un'epoca che non esiste più, un'epoca di oscurantismo che inorridisce la gente, ma nello stesso tempo la affascina.....
Insomma, non c'è speranza... a meno che uno tzunami spazzi via Roma....


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MessaggioInviato: 08/12/2009, 13:05 
Cita:

Enkidu ha scritto:

L'Illuminismo ha dimostrato il suo fallimento già tre secoli fa, nel suo voler cambiare la fede del popolo. Ridurre la fede "al minimo" significa semplicemente farla sparire, ed è già ciò che è successo dopo l'Illuminismo.
Se si toglie tutto alla fede, lasciando solo Dio, alla fine ci si chiede: "ma perchè non abbiamo buttato via anche Dio?".



Mi sembra un discorso riduttivo il tuo. Nel IV secolo il clero cattolico, con la violenza delle sue 'squadracce' di fanatici fondamentalisti cattolici, costrinse i pagani a gettare alle ortiche tutti i loro Dei, verso i quali nessuno era forzato a credere, a differenza di ciò che accadde con la chiesa cattolica nei confronti di coloro che venivano definiti, di volta in volta, 'eretici' e miscredenti. Eppure nessuno disse "ma perchè non gettiamo alle ortiche anche il Dio dei cattolici?.."

Le religioni DEVONO sparire, perchè è solo così che si può innescare quel processo virtuoso che dovrebbe portare gli uomini verso la fede in un Dio universale e NON parziale, come quello delle attuali religioni! Gli effetti deleteri di tali parzialità sono sotto gli occhi di tutti!... Non vorremmo mica infilare la testa nella sabbia per non vedere?!....

"..L'Illuminismo ha dimostrato il suo fallimento già tre secoli fa..

Chi ha detto che l'Illuminismo è fallito??!... Questo è il 'leit motiv' che guida l'apologetica di certi ameni cattofondamentalisti: i veri sconfitti dalla storia, visto che le condizioni sociali, di assoluta servile dipendenza delle masse plagiate e proletarie nei confronti di un clero cinico ed 'occhiuto', sono cambiate considerevolmente, oppure nemmeno di questo vogliamo accorgerci?...

Cita:
E infatti è così. Dio non sta mai da solo, ma assieme sempre a "qualcos'altro", qualcosa che gli dà senso.
Sì, perché il senso di Dio non è in se stesso, ma nell'uomo che crede in Lui (o Lei) e nelle cose che lo circondano.



"...Dio non sta mai da solo, ma assieme sempre a "qualcos'altro"

Dio NON ha bisogno di nessun altro.. Sono gli uomini che hanno bisogno dei loro simili in grado di aprire loro gli occhi e non cadere nelle 'fauci' dei ciarlatani che si riempiono la bocca di 'spiritualità', di messaggi divini, di presunti messia inviati da Dio ed altre mille corbellerie del genere!..

Per poter arrivare a Dio, gli uomini hanno bisogno di accostarsi quanto più possibile alla verità, perchè Dio, o comunque vogliamo chiamare il trascendente, è VERITA' ASSOLUTA, infinita! Al contrario, le religioni non sono altro che cumuli di menzogne e di inganni, costruiti dagli uomini a danno di altri uomini. Seguire le religoni significa ALLONTANARSI da Dio e NON viceversa!

Affermare la necessità di preservare il clero, la chiesa ed il vaticano, è un non-senso!...

Il Vaticano, attraverso il capillare controllo della macchina statale italiana (*) è in grado di controllare la vita pubblica del nostro paese, imponendo scelte politiche ed economiche a tutto vantaggio della cinica macchina clericale e dell'infinita miriade clientelare: vera sanguisuga delle risorse del nostro paese, ormai portato all'estremo delle sue capacità di resistenza. (ormai il 'botto' finale è dietro l'angolo, purtroppo!)

Se vogliamo evitare la catastrofe totale, è assolutamente necessario costringere l'infernale macchina clericale, responsabile, in un passato non molto lontano, dei crimini più agghiaccianti, (**) a 'mollare la presa e questo non può certo avvenire con una 'paterna' pacca sulle spalle!... Parafrasando il poeta, è assolutamente necessario mostrare ai fedeli plagiati, '... di che lacrime grondi, e di che sangue"!...


Saluti

_____________________________________

Note:

(*) - grazie alle 'pedine' inserite nei gangli più importanti e più delicati della macchina pubblica, durante il dominio incontrastato del partito del Vaticano, vale a dire l'ex Democrazia Cristiana.

(**) - specialmente se si pensa che essi sono stati commessi da chi si arroga le prerogative di agire per 'mandato' divino!


Veritas
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Ultima modifica di Veritas il 08/12/2009, 13:12, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 15/12/2009, 15:28 
Da una lettera inviata all'associazione Axteismo.

Cita:
Gesù Cristo non è un personaggio esistito

Viterbo - Dopo l’archiviazione della seconda querela sporta da Luigi Cascioli, nel novembre 2008 contro la Chiesa Cattolica nella persona di Mons. Lucio Soravito de Franceschi, vescovo di Rovigo, per presunti reati di abuso della credulità popolare (Art. 661 C.P.) e sostituzione di persona (Art. 494 C.P.), Cascioli fa appello alla Corte Suprema di Cassazione Penale. Luigi Cascioli, il cristologo autore dei saggi “La favola di Cristo – Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù” e “La morte di Cristo – Cristiani e Cristicoli” http://www.luigicascioli.eu dimostra che il personaggio Gesù detto il Cristo, non è un personaggio storico, ma fu costruito sulla persona di certo Giovanni di Gamala, figlio di Giuda il Galileo della Casta degli Asmonei, sedicente discendente della stirpe di Davide.
.


Insistere sul tema dell'inesistenza storica di Gesù di Nazareth, significa andare incontro, puntualmente, a sconfitte legali. Neppure l'1% dell'erudizione ufficiale condivide la tesi di un Gesù inventato a 'tavolino' e di questo qualunque corte di giustizia non può non tenerne conto.

Luigi Cascioli ha perfettamente ragione quando afferma che vi fu una sostituzione di persona e che l'uomo crocifisso a Gerusalemme negli anni 30 non fu Gesù ma Giovanni di Gamala, probabilmente il figlio primogenito di Giuda il Galileo. I dati raccolti mi confermano tale mia convinzione.

Tuttavia Luigi sbaglia profondamente quando afferma che Gesù di Nazareth non fu un carattere storico. Al contrario, il Nazareno FU un personaggio STORICO, solo però che il suo profilo umano e la sua vicenda terrena furono totalmente diversi da come sono stati 'commercializzati' dal clero falsario.

Persino il nome è stato falsificato, o, per meglio dire, 'obnubilato', dal momento che 'Iesous' fu, presso le provincie occidentali dell'Asia Minore (Grecia ionica), un mero attributo significante 'guaritore', con i quali gli abitanti di tale area lo etichettarono.

A Roma, in Siria, in Armenia, in Palestina ed in Egitto, egli venne conosciuto con altri nomi e con altri attributi. Solo in Palestina egli venne conosciuto con il suo nome 'anagrafico': YESHAY, che nei linguaggi occidentali è stato traslitterato con IESSE (emblematico è il fatto che Epifanio affermò che i primi cristiani vennero chiamati 'IESSEI'!)

Sicuramente, per i tempi di allora, Gesù fu un carattere più unico che raro, e questo giustifica ampiamente la scelta dei padri falsari di utilizzarlo quale figura carismatica per il loro culto sincretico, vale a dire il 'catto-cristianesimo'. (assolutamente diverso dal 'giudeo-cristianesimo', fondato circa 50 anni prima, con spiccate caratteristiche filogiudaiche).

Oltre ad avere avuto eccezionali doti di illusionista ipnotico (tecnica che egli apprese ed affinò durante i circa tre anni che trascorse in Egitto, prevalentemente nella città di Alessandria), Gesù fu un carattere estremamente poliedrico ed estroverso, con frequenti cambiamenti di identità e di riferimenti teologi, molti dei quali appartenenti al mondo mitologico greco-romano.

Questo e non altro rappresenta la causa della sua difficile identificazione storica. Praticamente, a lui si sarebbero dovuti interessare SOLO scrittori, storici e romanzieri, e NON i teologi!.. Anche se appare incredibile, tuttavia in parte è proprio ciò che è avvenuto...


Saluti


Veritas
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MessaggioInviato: 22/12/2009, 01:08 
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Veritas ha scritto:

Cita:

Enkidu ha scritto:

L'Illuminismo ha dimostrato il suo fallimento già tre secoli fa, nel suo voler cambiare la fede del popolo. Ridurre la fede "al minimo" significa semplicemente farla sparire, ed è già ciò che è successo dopo l'Illuminismo.
Se si toglie tutto alla fede, lasciando solo Dio, alla fine ci si chiede: "ma perchè non abbiamo buttato via anche Dio?".



Mi sembra un discorso riduttivo il tuo. Nel IV secolo il clero cattolico, con la violenza delle sue 'squadracce' di fanatici fondamentalisti cattolici, costrinse i pagani a gettare alle ortiche tutti i loro Dei, verso i quali nessuno era forzato a credere, a differenza di ciò che accadde con la chiesa cattolica nei confronti di coloro che venivano definiti, di volta in volta, 'eretici' e miscredenti. Eppure nessuno disse "ma perchè non gettiamo alle ortiche anche il Dio dei cattolici?.."

Le religioni DEVONO sparire, perchè è solo così che si può innescare quel processo virtuoso che dovrebbe portare gli uomini verso la fede in un Dio universale e NON parziale, come quello delle attuali religioni! Gli effetti deleteri di tali parzialità sono sotto gli occhi di tutti!... Non vorremmo mica infilare la testa nella sabbia per non vedere?!....

"..L'Illuminismo ha dimostrato il suo fallimento già tre secoli fa..

Chi ha detto che l'Illuminismo è fallito??!... Questo è il 'leit motiv' che guida l'apologetica di certi ameni cattofondamentalisti: i veri sconfitti dalla storia, visto che le condizioni sociali, di assoluta servile dipendenza delle masse plagiate e proletarie nei confronti di un clero cinico ed 'occhiuto', sono cambiate considerevolmente, oppure nemmeno di questo vogliamo accorgerci?...

Cita:
E infatti è così. Dio non sta mai da solo, ma assieme sempre a "qualcos'altro", qualcosa che gli dà senso.
Sì, perché il senso di Dio non è in se stesso, ma nell'uomo che crede in Lui (o Lei) e nelle cose che lo circondano.



"...Dio non sta mai da solo, ma assieme sempre a "qualcos'altro"

Dio NON ha bisogno di nessun altro.. Sono gli uomini che hanno bisogno dei loro simili in grado di aprire loro gli occhi e non cadere nelle 'fauci' dei ciarlatani che si riempiono la bocca di 'spiritualità', di messaggi divini, di presunti messia inviati da Dio ed altre mille corbellerie del genere!..

Per poter arrivare a Dio, gli uomini hanno bisogno di accostarsi quanto più possibile alla verità, perchè Dio, o comunque vogliamo chiamare il trascendente, è VERITA' ASSOLUTA, infinita! Al contrario, le religioni non sono altro che cumuli di menzogne e di inganni, costruiti dagli uomini a danno di altri uomini. Seguire le religoni significa ALLONTANARSI da Dio e NON viceversa!

Affermare la necessità di preservare il clero, la chiesa ed il vaticano, è un non-senso!...

Il Vaticano, attraverso il capillare controllo della macchina statale italiana (*) è in grado di controllare la vita pubblica del nostro paese, imponendo scelte politiche ed economiche a tutto vantaggio della cinica macchina clericale e dell'infinita miriade clientelare: vera sanguisuga delle risorse del nostro paese, ormai portato all'estremo delle sue capacità di resistenza. (ormai il 'botto' finale è dietro l'angolo, purtroppo!)

Se vogliamo evitare la catastrofe totale, è assolutamente necessario costringere l'infernale macchina clericale, responsabile, in un passato non molto lontano, dei crimini più agghiaccianti, (**) a 'mollare la presa e questo non può certo avvenire con una 'paterna' pacca sulle spalle!... Parafrasando il poeta, è assolutamente necessario mostrare ai fedeli plagiati, '... di che lacrime grondi, e di che sangue"!...


Saluti

_____________________________________

Note:

(*) - grazie alle 'pedine' inserite nei gangli più importanti e più delicati della macchina pubblica, durante il dominio incontrastato del partito del Vaticano, vale a dire l'ex Democrazia Cristiana.

(**) - specialmente se si pensa che essi sono stati commessi da chi si arroga le prerogative di agire per 'mandato' divino!


Veritas
.


Non credo che il mio discorso sia riduttivo. Credo invece che tu semplicemente hai frainteso il senso del mio discorso. Per Illuminismo io intendo dire il Deismo, il voler sostituire il Dio delle religioni tradizionali con un Dio fatto a tavolino, elaborato razionalmente con certi canoni filosofici.
E' un disegno che si è dimostrato fallimentare e infatti la gente del Dio del Deismo non se ne è mai fatta niente. Il Deismo è sparito ed è stato sostituito dalla propaganda ateista. Non ha mai attecchito presso il popolo, perché era un Dio astratto e lontano, un puro concetto intellettuale. E il popolo, dei concetti puramente intellettuali non se ne è mai fatto niente. E ha ragione, a infischiarsene. La vita non è fatta di concetti astratti.
Dio ha bisogno degli uomini, e infatti ribadisco che Dio è sempre accanto a qualcos'altro, cioè la ricerca di felicità degli uomini. Senza essa, Dio è un concetto senza senso.
Gli uomini cercano Dio perché cercano la felicità, o almeno un senso da dare alle loro sofferenze.
Perciò Dio è sottoposto a così tante interpretazioni diverse, e anche per questo nascono, ancora oggi, nuove religioni.
Voler combattere i sentimenti cattolici della gente non ha alcun senso, soprattutto quando c'è gente che si sente felice ad essere cattolica. A queste persone, il parlare male dei preti appare solo come una propaganda come un'altra, una delle tante che infestano questo mondo. E poi, come ho detto: io non credo che gli italiani siano più un popolo cattolico.
E' la laicità dello stato che manca, e quello non dipende necessariamente dal grado di cattolicità del paese, dato che in Francia la laicità dello Stato è un dogma acquisito anche per i cattolici.
Semmai appunto bisogna fare capire ai cattolici che devono lasciare libere le persone non-cattoliche di vivere come vogliono e che la laicità dello stato è importante per impedire che le varie fazioni religiose si scannino. Bisogna far capire ai cattolici che in Italia non esistono più solo loro, ma che ci sono tanti altri gruppi o persone che semplicemente non si riconoscono più nella religione cattolica.
Questo è per me il sistema migliore per liberare l'Italia dal clericalismo.


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