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dresda99 ha scritto: Cita:
Aztlan ha scritto:
Allora era da un' altra parte.
Io ho specificato subito che non ricordavo la fonte e non ero sicuro se fosse quella, ma che da qualche parte si parlava di questo.
Dove di preciso, purtroppo, non me lo ricordo.
"Se oltre a tutto quello che so dovessi ricordarmi anche dove lo ho appreso, dovrei essere una biblioteca".
Come scriveva Nietzsche.... o era qualcuno altro?
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Beh dell'infanzia di Gesù se ne parla in diversi Vangeli Apocrifi... vedi protovangelo di Giacomo, il Vangelo dell'infanzia di Tommaso, Vangelo arabo dell'infanzia e molti altri."
Ma parlano tutti del viaggio in Egitto.. sinceramente non mi viene adesso a memoria del viaggi in oriente... vabbè ma come dici giustamente tu "dovrei essere na biblioteca" eheheh
Forse ZIO OT o Veritas o Il Conte ci posso illuminare meglio.
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Una delle cose che ho imparato nel corso dei lunghi anni di ricerca e studio, è che raramente una leggenda o una semplice fiaba nascono 'ex novo'. Voglio dire con ciò che molto spesso alla base di tali racconti vi è un piccolo 'nucleo' di verità storica...
E' il caso, per l'appunto, della leggenda di Gesù in India.
Il Nazareno, quasi sicuramente, viaggiò verso Oriente, ma non raggiunse mai l'India. Egli si limitò alla Mesopotamia, soprattutto alla città di Babilonia e ad altre città del nord, prima di giungere in Armenia. Anche se poco probabile, tuttavia non è escluso a priori che egli possa aver fatto anche una 'puntata' nella Parthia occidentale, cioè quella confinante con la Mesopotamia.
Per i popoli occidentali di allora, la Parthia era considerata già India(*). Dal momento che nel I secolo d.c. la Mesopotamia orientale, e quindi anche Babilonia, era sotto il dominio dei Parthi, il viaggio in Babilonia di Gesù può essere stato inteso, per errore o per scelta, come un viaggio in 'India'.
Che Gesù si sia recato in Babilonia è la stessa letteratura neotestamentaria a confermarcelo!... Infatti, la cosiddetta 'Prima Epistola di Pietro', un documento assolutamente pseudoepigrafico, contiene del materiale che un tempo era appartenuto ad una lettera che Gesù scrisse ai parenti e discepoli che erano rimasti in Giudea, mentre si trovava in Babilonia.
Il figlio 'Marco', di cui si parla nell'epistola, altri non fu che Giovanni detto Marco (v. Atti degli Apostoli), figlio di Gesù e di Maria Salomè di Magdala. In pratica, si trattò dello stesso personaggio a cui verrà ascritto pseudoepigraficamente il quarto vangelo canonico, e lo stesso che in Gallia, in cui era 'emigrato' con la madre e con il fratello Giuseppe detto Barnaba, fondò la setta dei 'marcosiani' (cioè fondata da 'Marco')
L'eletta, di cui si parla nella prima epistola di 'Pietro', altre non fu che Maria Salomè, moglie di Gesù, e NON la chiesa di Babilonia, come hanno sempre cercato di far credere gli apologeti falsari!...'Eletta' perchè anche Salomè (v. i vangeli gnostici) era un'adepta della setta gnostica fondata da Gesù, dove gli aderenti, in modo del tutto analogo a quanto avveniva nella setta guidata da Giovanni il Battista, venivano definiti 'eletti', in quanto 'candidati' alla salvezza. (attraverso la 'gnosis' della verità gnostica)
Un altro aspetto importantissimo che conferma che Gesù, insieme alla sua famiglia (ma con esclusione di Giuseppe Barnaba), si recò in Mesopotamia, deriva dal fatto che sino a tutto il XVIII secolo la prima epistola di Giovanni era nota anche come 'LETTERA AI PARTI'!....Le altre due lettere, ancora oggi ascritte truffaldinamente a Giovanni Marco, in realtà furono attribuite dal canone 'gelasiano' a Giovanni il 'presbitero' (v. Papia di Gerapoli): all'atto pratico lo zio di Giovanni Marco, vale a dire lo stesso personaggio che negli elenchi dei fratelli di Gesù figura come 'Giuseppe'.
Saluti
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Nota:
(*) - forse a causa di un retaggio 'mnemonico' legato alla figura del grande conquistatore Ciro il Grande, il quale amava affermare che il suo impero si estendeva dall'India all'Etiopia. A causa di ciò, c'era anche chi pensava che gli etiopici fossero 'indiani'!
Veritas
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