Cita:
Lawliet ha scritto: Se degli esponenti del CICAP han detto che è impossibile viaggiare nell'universo perché non si possono raggiungere velocità superluminali, allora questi sono degli ignoranti colossali. Il problema è come RAGGIUNGERE velocità prossime a quelle della luce, anzi, il problema è proprio nella fase di accelerazione/decelerazione (quanto tempo occorre raggiungerla e poi frenare!).
La velocità della luce, di per sé, è sufficiente a portarci dove ci pare e piace. E son sicuro che delle altre civiltà han già scoperto come farlo. ![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)
La stella più vicina al Sole è Proxima centauri e dista da esso 4,28 anni luce, il diametro della nostra galassia è pari a circa 100.000 anni luce...non la vedo perciò sufficiente per nulla a causa dell'esiguità della durata della vita di un ipotetico astronauta esploratore.
Senza contare che, come hai giustamente ricordato, ci sarebbero enormi problemi di massa dell'astronave e conseguenti accelerazioni e decelerazioni.
La logica mi suggerisce che, per rendere possibile il viaggio nel cosmo, si debba necessariamente provvedere ad una curvatura dello stesso che, di conseguenza, altererebbe anche il tempo necessario al viaggio.
Il tutto è stato teorizzato e l'unico problema che (per la nostra attuale e conosciuta tecnologia) sembrerebbe insormontabile è come produrre l'enorme energia necessaria alla curvatura spazio temporale.
Secondo me, civiltà tecnologicamente molto più avanzate di noi potrebbero avere realizzato dentro la nave spaziale un piccolo reattore nucleare atto a generare quell'enorme energia, magari utilizzando l'elemento 115 come combustibile.
Insomma, i racconti di Bob Lazar che all'epoca sembravano storielle, adesso cominciano a tornare...
http://www.alfredolissoni.net/lazar6.htmhttp://it.wikipedia.org/wiki/Ununpentio