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Grigio
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MessaggioInviato: 13/02/2011, 09:08 
tanto parlare per tornare a quanto dicevo: il paradosso dei gemelli, ma l'avete letto?


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MessaggioInviato: 13/02/2011, 09:15 
Cita:
tommaso ha scritto:

Mai sentite tante bischerate tutte in una volta.
I viaggi interstellari devono essere concepiti come specie?E chi lo dice?Tu?
Non vedo perchè un'astronave che viaggia nel cosmo non possa essere pilotata a piacimento da un alieno o da un fututro terrestre che se ne vuole andare dove gli pare e piace senza rendere conto di nulla a nessuno...per turismo ad esempio...o per qualsiasi altro motivo che gli pare a lui




Cita:
tommaso ha scritto:
Le velocità superluminali darebbero il via al viaggio nel tempo?
Semmai chi viaggia a velocità suerluminali sperimenta un rallentamento del fluire del tempo...ma non "viaggia" nel tempo nel senso stretto del termine(senza considerare la formula e=mc2 che ci dice che la massa di un oggetto a velocità prox a quelle della luce aumenterebbe all'infinito).





Cita:
tommaso ha scritto:
Non hai aiutato alla comprensione di un bel niente...anzi come sempre mischi le pere con i cavoli nel solito minestrone incomprensibile.
Perdonate lo sfogo [:D]


Cita:
Lawliet ha scritto:
Sei un ignorante in materia, non cimentarti per cortesia.

http://en.wikipedia.org/wiki/Time_trave ... ght_travel

Hai bisogno di una traduzione?



Ahahaha...non c'hai capito un'acca!
Mi sa che sei te che hai bisogno di una traduzione(fatta bene però)
Nella tua solita citazione wikipediana(evidentemente non hai altre fonti) si parla di fenomeni di dilatazione del tempo e percezione alterata del fluire del tempo stesso a velocità prox a quelle della luce(tralasciando i limiti che la relatività ristretta ci impone per portare un corpo a quelle velocità).
A velocità superluminali invece si fa riferimento a sistemi chiusi in cui l'osservatore A invia un segnale a velocità superluminale all'osservatore B tanto che da quest'ultimo l'osservatore A riceve la risposta prima ancora di inviare il segnale originale.
I viaggi nel tempo sono tutt'altra cosa.
Sei proprio un tachione [:D]



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MessaggioInviato: 13/02/2011, 12:19 
Non pizzicatevi su cose a cui nessuno sà rispondere con certezza assoluta.[:)]
Quando parliamo di questi argomenti si sente la mancanza di Leandro, peccato che non intervenga più.



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MessaggioInviato: 13/02/2011, 12:59 
beh dire che non ne sappiamo nulla con assoluta certezza è sbagliato dai...
partiamo dalle cose NOTE e non dalla fantascienza...

1) la luce ha una doppia natura: corpuscolare (materia) ed ondulatoria (onda elettromagnetica), in quanto materia è soggetta alle leggi della materia, tra le quali anche lo scorrere del tempo.

2) più ci si avvicina alla velocità della luce più il tempo rallenta

3) per brevi distanze ( in termini di Anni Luce ) i viaggi POTREBBERO SEMBRARE istantanei; in realtà non è così, nemmeno per chi guida sta corriera che viaggia a circa 300.000 km/sec. cioè 3*10^8 metri / secondo Tornando all'esempio dei gemelli, infatti, compiendo un viaggio in cui la distanza non è così breve, si vivrebbe il paradosso secondo il quale per l'uno - quello rimasto a Terra - sono trascorsi 40 anni, mentre per l'altro ne sono passati solo 4. Fermo restando che non so esattamente quale sia il rapporto di dilatazione temporale in base alla distanza percorsa, è logico immaginare che il gradiente temporale incrementa quanto più lungo è il cammino da percorrere.

4) ribadisco: è un assurdità scientifica sostenere che un viaggiatore che si sposti alla velocità della luce non percepisca affatto lo scorrere del tempo, e tutto gli sembri istantaneo. Questa approssimazione grossolana è vera nel caso in cui la distanza coperta è breve.

esempio: se mi sposassi per un tragitto lungo " un secondo luce " giungerei a destinazione tra un secondo ( e già qui si vede che comunque sia mi colloco in un indice temporale diverso rispetto al precedente... un secondo è pur sempre un secondo!) e avrei coperto approssimativamente 300.000 km.
Per un uomo raggiungermi a piedi vorrebbe dire impiegare svariati secondi in più.. anzi vah considerando un'auto potente, e un pieno di benzina che non si esaurisce mai, con un tracciato rettilineo e una velocità costante di 120km orari ( circa 33,3 periodico metri al secondo ) direi che un viaggiatore subluce ci impiegherebbe qualcosa come ... 9000900 secondi , approssimativamente pari a 2500 ore cioè circa 104 giorni ... dunque poco più di tre mesi.

Ecco l'effetto "Istantaneo" descritto da Lawliet.

Cosa succederebbe se mi spostassi per 20 anni luce? ... per un'esterno sarebbe trascorso un infinità di tempo, per me sarebbero trascorsi VENTI ANNI, e non so te Lawliet, ma se "un secondo" mentalmente può non risultare rilevante, 20 anni si percepiscono eccome! anche viaggiando a velocità luce!

Quindi diverso - e condivisibile - è il pensiero secondo cui un viaggiatore di questo tipo avrebbe una percezione del tempo, nel suo sistema di riferimento, radicalmente diversa se confrontata con quella di un viaggiatore esterno a questo sistema. Questo è determinato dal fatto che come ho ripetuto milioni di volte e come tutti penso sappiamo, più si viaggia a velocità prossime a quelle della luce, più il tempo rallenta - PER CHI VIAGGIA A QUELLE VELOCIT/60A', e sottolineo: RALLENTA, NON FERMA.

Questo è quanto c'è dato di sapere allo stato attuale della conoscenza ufficiale.


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MessaggioInviato: 13/02/2011, 13:23 
Cita:
Sirius ha scritto:

beh dire che non ne sappiamo nulla con assoluta certezza è sbagliato dai...
cut
Questo è quanto c'è dato di sapere allo stato attuale della conoscenza ufficiale.

Conoscenza che potrebbe essere parzialmente o del tutto errata, magari perchè condizionata dal nostro punto di vista che è relativo, attenzione, non dico che lo sia...però da Plank in poi il determinismo scientifico (e quindi le "certezze") ha avuto un duro colpo.



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MessaggioInviato: 13/02/2011, 13:36 
certamente Angel, però volendo definire anche se sommariamente le conoscenze attuali dobbiamo appellarci alla scienza ufficiale attuale.


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MessaggioInviato: 13/02/2011, 13:47 
Ok abbiamo capito che viaggiare alla velocità della luce fa solo casini ed è meglio evitarla. Che ne dite di aggirare l'ostacolo?
L'unica soluzione plausibile è la curvatura (se possibile) dello spazio o il "Vacuum" di Diego. Non vedo altre soluzioni per poter viaggare nello spazio.. Gli altri sistemi sarebbero decisamente inutili per l'umanità.


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MessaggioInviato: 13/02/2011, 14:12 
Cita:
Sirius ha scritto:

beh dire che non ne sappiamo nulla con assoluta certezza è sbagliato dai...
partiamo dalle cose NOTE e non dalla fantascienza...


1) la luce ha una doppia natura: corpuscolare (materia) ed ondulatoria (onda elettromagnetica), in quanto materia è soggetta alle leggi della materia, tra le quali anche lo scorrere del tempo.

2) più ci si avvicina alla velocità della luce più il tempo rallenta

3) per brevi distanze ( in termini di Anni Luce ) i viaggi POTREBBERO SEMBRARE istantanei; in realtà non è così, nemmeno per chi guida sta corriera che viaggia a circa 300.000 km/sec. cioè 3*10^8 metri / secondo Tornando all'esempio dei gemelli, infatti, compiendo un viaggio in cui la distanza non è così breve, si vivrebbe il paradosso secondo il quale per l'uno - quello rimasto a Terra - sono trascorsi 40 anni, mentre per l'altro ne sono passati solo 4. Fermo restando che non so esattamente quale sia il rapporto di dilatazione temporale in base alla distanza percorsa, è logico immaginare che il gradiente temporale incrementa quanto più lungo è il cammino da percorrere.

4) ribadisco: è un assurdità scientifica sostenere che un viaggiatore che si sposti alla velocità della luce non percepisca affatto lo scorrere del tempo, e tutto gli sembri istantaneo. Questa approssimazione grossolana è vera nel caso in cui la distanza coperta è breve.

esempio: se mi sposassi per un tragitto lungo " un secondo luce " giungerei a destinazione tra un secondo ( e già qui si vede che comunque sia mi colloco in un indice temporale diverso rispetto al precedente... un secondo è pur sempre un secondo!) e avrei coperto approssimativamente 300.000 km.
Per un uomo raggiungermi a piedi vorrebbe dire impiegare svariati secondi in più.. anzi vah considerando un'auto potente, e un pieno di benzina che non si esaurisce mai, con un tracciato rettilineo e una velocità costante di 120km orari ( circa 33,3 periodico metri al secondo ) direi che un viaggiatore subluce ci impiegherebbe qualcosa come ... 9000900 secondi , approssimativamente pari a 2500 ore cioè circa 104 giorni ... dunque poco più di tre mesi.

Ecco l'effetto "Istantaneo" descritto da Lawliet.

Cosa succederebbe se mi spostassi per 20 anni luce? ... per un'esterno sarebbe trascorso un infinità di tempo, per me sarebbero trascorsi VENTI ANNI, e non so te Lawliet, ma se "un secondo" mentalmente può non risultare rilevante, 20 anni si percepiscono eccome! anche viaggiando a velocità luce!

Quindi diverso - e condivisibile - è il pensiero secondo cui un viaggiatore di questo tipo avrebbe una percezione del tempo, nel suo sistema di riferimento, radicalmente diversa se confrontata con quella di un viaggiatore esterno a questo sistema. Questo è determinato dal fatto che come ho ripetuto milioni di volte e come tutti penso sappiamo, più si viaggia a velocità prossime a quelle della luce, più il tempo rallenta - PER CHI VIAGGIA A QUELLE VELOCIT/60A', e sottolineo: RALLENTA, NON FERMA.

Questo è quanto c'è dato di sapere allo stato attuale della conoscenza ufficiale.


Ecco, ci siamo quasi (e concordo con quanto in neretto). Ora, come già detto, solo una particella priva di massa inerziale può raggiungere la velocità della luce, e quindi solo qualcosa come il fotone non subisce lo scorrere del tempo in tale situazione. Ma è comunque possibile (anche se richiederebbe una quantità di energia spropositata, ma questo ormai lo stiamo dando tutti per scontato [:p]) per un corpo dotato di massa, avvicinarsi sempre più alla velocità della luce.

Al 99,9999% di c il viaggiatore può percorrere 1 anno luce in 12 ore di viaggio (quindi i 20 anni luce di cui parli li percorreresti in appena 10 giorni, meno dei viaggi via mare che si facevano secoli fa). Ma all'aumentare della percentuale, il tempo diminuisce sempre più. Volendo immaginare un 9 di precisione (ad esempio) 10^-20, allora si potrebbe percorrere lo stesso tragitto in pochi secondi (e così via, fino a raggiungere i millisecondi, anche se l'energia aumenta di moltissimo) permettendo quindi in un secondo di muoversi per migliaia di anni luce. Ecco il viaggio "istantaneo", che solo una civiltà in grado, chissà come, di procurarsi questa spropositata quantità di energia, può sfruttare.

P.S. Concordo con l'invito di Angeldark, e aggiungo per Tommaso (che non si meriterebbe nemmeno una risposta per quello che dice, dovrebbe imbarazzarsi da solo ma a quanto pare non gli riesce..) che se si può mandare una navicella a velocità superluminale, allora il "segnale" di cui parla Wikipedia si può tranquillamente tradurre come materia, cioè come la navicella stessa.


Ultima modifica di Lawliet il 13/02/2011, 14:21, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 13/02/2011, 16:14 
Cita:
Sirius ha scritto:

certamente Angel, però volendo definire anche se sommariamente le conoscenze attuali dobbiamo appellarci alla scienza ufficiale attuale.


Corretto, se volgiamo discutere delle teorie della scienza ufficiale dobbiamo obbligatoriamente attenerci all'ufficiale. Resta comunque il fatto che non si tratta di verita' assolute. Tutte le teorie si basano su dei principi che vengono presi per buoni perche' non dimostrabili. E questi principi sono il risultato delle osservazioni. Ne consegue che se non si puo' osservare e misurare un fenomeno, questo per la scienza non esiste e una teoria che si basasse su tale ipotesi rimarrebbe non dimostrabile.

Con questa premessa bisogna anche considerare che ci sono altre teorie che magari sono state frettolosamente accantonate proprio perche' non si e' riusciti a trovare delle verifiche sperimentali ed altre su cui, invece, ci si accanisce selvaggiamente (come ad esempio la ricerca del bosone di Higgs). Non e' quindi che alcune teorie siano meno valide di altre, solo ci sono meno sostenitori (o magari solo meno fondi), o magari i proponenti sono meno accademici di altri (pensiamo ad esempio cosa e' successo a Tesla).

Cita:
DarthEnoch ha scritto:

Ok abbiamo capito che viaggiare alla velocità della luce fa solo casini ed è meglio evitarla. Che ne dite di aggirare l'ostacolo?
L'unica soluzione plausibile è la curvatura (se possibile) dello spazio o il "Vacuum" di Diego. Non vedo altre soluzioni per poter viaggare nello spazio.. Gli altri sistemi sarebbero decisamente inutili per l'umanità.


Tornando invece alla questione del vacuum, e' una idea che comincia a trovare un sostegno teorico e accademico con una forte base matematica. Si tratta di una visione assolutamente rivoluzionaria che, se ulteriormente supportata, spazzera' via l'attuale visione fornita dalla scienza "ufficiale" (non aspettiamoci pero' dei tempi brivi per questo!!!).
In particolare riporto il seguente articolo che puo' dare un'idea approssimativa della portata di tale visione:

Cita:
Dopo 20 anni di profondo impegno nella sua ricerca dell’unificazione, la pubblicazione scientifica (ndt) più recente di Nassim Haramein, The Schwarzschild Proton, ha ricevuto un premio presso l‘Università di Liegi, in Belgio, durante la 9° Conferenza Internazionale CASYS’09 (Computing Anticipatory Systems).
Scelta da un panel di 11 peer reviewers, la pubblicazione di Haramein ha vinto il prestigioso Best Paper Award nel campo della “Fisica, Meccanica Quantistica, Relatività, Teoria di Campo e Gravitazione”. Questo lavoro incide un nuovo paradigma nel mondo della teoria quantica, descrivendo il nucleo di un atomo come un mini buco nero, dove i protoni sono attratti tra loro per gravitazione, invece che da una misteriosa e indefinita forza forte. Questa nuova visione del mondo quantistico produce una unificazione delle forze e predice appropriatamente i valori misurati per il nucleo degli atomi.

Nelle sue presentazioni in Crossing the Event Horizon, Haramein afferma che il problema nella fisica corrente è legato al credo per cui la gravità sarebbe una forza debole, che ci porta alla struttura di un atomo, dove sono iniziati tutti i problemi. Studiando l’atomo, i fisici sono rimasti confusi quando hanno scoperto un nucleo positivo molto denso nel suo centro, che violava la loro teoria della massa, quindi hanno scoperto gli elettroni negativi circostanti, con uno spin costante senza perdita di energia e segni di entropia. Questo ha creato il primo problema e invece di risolverlo con la fisica di Newton, hanno creato la fisica quantistica con nuove forze e particelle.

Con la fisica di Newton, se mettiamo assieme particelle positive, queste si respingono. Comunque, nel nucleo di un atomo, troviamo la densa struttura di un buco nero nel vacuum, ma i fisici non considerano la gravità come forza naturale che tiene assieme questa massa densa. Quindi invece di investigare nuovamente la gravità come forza più forte, che avrebbe risolto il problema strutturale, hanno creato nuove forze chiamate forza forte e debole e hanno aggiunto i gluoni per tenere tutto assieme. La semplicità della struttura della natura li ha elusi, portando a errori fondamentali che si sono sommati negli anni.
Per risolvere l’errore originale nel calcolare la struttura di un atomo, bisognava stabilire una relazione tra la gravità e la forza elettromagnetica. Haramein ha realizzato che l’interazione della gravità come una forza e la griglia elettromagnetica come forza, in una relazione di flusso e contrazione, ci descrive un lato implosivo ed uno esplosivo. Questo illustra la sinergia dinamica della struttura dell’universo, che è sempre in movimento. In fisica questo movimento è riconosciuto e si riferisce alla gravità come forza di contrazione e all’elettromagnetismo come forza di irradiazione. Applicando questa relazione alla struttura di un buco nero di qualsiasi dimensione, vediamo che le forze extra che sono state create, non sono necessarie.

Il passo seguente è stato guardare alla struttura del nucleo degli atomi. Haramein ha dimostrato che il nucleo degli atomi può essere descritto come mini buco nero, eliminando la necessità di una forza forte senza fonte di energia a definirne la forza, sostituendola con quella gravitazionale di un mini buco nero che estrae energia dal vacuum. Nel documento The Schwarzschild Proton, Haramein esamina alcuni problemi fondamentali relativi alla fisica dei buchi neri e all’ammontare di energia potenziale disponibile dal vacuum.

Trova che solo una piccolissima percentuale delle fluttuazioni nel vacuum disponibile nel volume di un protone, dev’essere convertita in massa-energia perchè il protone entri nella condizione di Schwarzschild per un buco nero. Questo protone nella condizione di Schwarzschild, ha una massa approssimativa di 38 ordini di magnitudine superiore a quella di un protone standard.

Esaminando quindi il ruolo della forza nucleare forte relativamente alle forze gravitazionali tra due protoni di Schwarzschild, Haramein arriva alla conclusione che il componente gravitazionale sia adeguato per il confinamento. Nel modello standard la forza forte viene definita di 38-39 ordini di magnitudine superiore alla forza gravitazionale. L’origine però dell’energia necessaria a produrre tale forza non viene fornita. Un protone di Schwarzschild con una massa di 38 ordini di magnitudine superiore a quella del protone standard, produce un effetto gravitazionale abbastanza forte da confinare sia i protoni che i quark.

Questo approccio fornisce la fonte dell’energia di legame come curvatura dello spaziotempo che risulta dall’interazione del protone con le fluttuazioni del vacuum. In questo modo offre una unificazione dagli oggetti cosmologici al nucleo di un atomo. Quindi, è possibile scrivere una legge scalare per scoprire che il protone di Schwarzschild cade appropriatamente nella distribuzione di massa della materia organizzata nell’universo.

Haramein infine calcola il momento magnetico di tale sistema del protone di Schwarzschild e lo trova come una vicina approssimazione del valore misurato del cosiddetto momento magnetico anomalo del protone. Con la pubblicazione The Schwarzschild Proton, Haramein presenta l’evidenza per cui il protone può essere considerato buco nero e che tale sistema predice molto bene, anche approssimando con la meccanica semi-classica, il suo tempo di interazione, le sue emissioni di radiazione, il suo momento magnetico e persino l’origine della forza forte come componente gravitazionale. The Schwarzschild Proton suggerisce che la materia in tutte le scale possa essere organizzata da buchi neri e fenomeni simili e quindi portare ad una unificazione di scala delle forze fondamentali e della materia.



Nasce quindi una nuova concezione della realta' come risultato di una fluttuazione del vacuum:

Cita:
Lo spazio potrebbe essere veramente pieno invece che vuoto? Le strutture atomiche potrebbero essere solo il sintomo della fluttuazione dello spazio?
Questo non è nulla di nuovo; le civiltà più antiche credevano in una zuppa di energia onnipervadente incorporata nel tessuto dello spazio e più tardi molti dei grandi pensatori del mondo, inclusi scienziati come Albert Einstein, Nicolas Tesla, Buckminster Fuller e Walter Russell, hanno creduto in una energia onnipervadente alla base del tessuto dello spazio. La premessa di questa ricerca è semplice; lo spazio non è vuoto, è pieno! E’ pieno di una energia che crea le strutture atomiche stesse, la realtà. E’ un mare di flusso elettromagnetico che chiamiamo energia di punto zero, dimostrata oltre ogni ombra di dubbio, dato che i suoi effetti meccanici ora sono stati misurati nei laboratori e la costante cosmologica è stata aggiunta al vacuum in scala universale per rispondere all’accelerazione dell’espansione osservata.

(Estratto dal documento originale: http://www.planetpuna.com/haramein-semi ... 0SPACE.pdf)


Ora, tornando al tema iniziale, e cioe' quello dei viaggi interstellari, rimane da chiarire come si potrebbe sfruttare questa nuova conoscenza. Forse una risposta si puo' trovare nella struttura del vacuum, cioe' nella sua geometria:

Cita:
19.47122064 Latitude

Un tetraedro e una sfera sono una parte della geometria della realtà. Il tetraedro ha un rapporto molto interessante con la sfera. Esso interseca la sfera esattamente due terzi verso il basso, un terzo in su, quando un punto è a sud e di due terzi e un terzo in giù, se un punto è a nord. E si interseca la sfera esattamente al 19.47122064 grado di latitudine. La maggior parte delle antiche antiche costruzioni si trovano sulla terra esattamente dove un tetraedro si intersecano in una sfera, a latitudine 19,47. E 'come queste persone hanno cercato di comunicare qualcosa a noi, hanno provato a raccontarci la sfera e il tetraedro incorporato nella sfera.

(Estratto dal documento originale: http://hubpages.com/hub/vacuumgeometry)


a cui aggiungerei che a quella latitudine si trovano anche i grandi vulcani (in tutto il sitema solare), le tempeste di giove, le macchie solari, ecc.

Forse e' in questi punti che si puo' trovare una varco per il vacuum e forse e' sempre per questo motivo che gli avvistamenti sono molto frequenti nei pressi dei vulcani. Il vacuum dunque come punto di unione di tutta la materia: se fosse possibile attraversare il vacuum e spuntare fuori da qualche altra parte il gioco sarebbe fatto. Ora il supporto teorico e' stato trovato, non rimane che attendere ulteriori sviluppi.

PS: Per i piu' "coraggiosi" consiglio anche le seguenti letture:

http://theresonanceproject.org/pdf/scalinglaw_paper.pdf
http://www.theresonanceproject.org/pdf/plasma_paper.pdf
http://theresonanceproject.org/pdf/schw ... ton_a4.pdf



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L'energia di Punto Zero l'avevo già sentita nominare e inizierò a cercare qualcosa per conto mio ora. Tra l'altro Tesla era riuscito a ricavare energia dal "nulla" se non sbaglio, o così si dice. Possibile che avesse capito come attingere alla Punto Zero?


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Cita:
DarthEnoch ha scritto:

L'energia di Punto Zero l'avevo già sentita nominare e inizierò a cercare qualcosa per conto mio ora. Tra l'altro Tesla era riuscito a ricavare energia dal "nulla" se non sbaglio, o così si dice. Possibile che avesse capito come attingere alla Punto Zero?


Cita:
Thethirdeye ha scritto:

L’automobile spinta dall’etere di Nikola Tesla
Di Igor Spajic - tratto da Nexus Gold maggio-giugno 2005
http://www.nexusitalia.com

La città di Buffalo, nel nord dello stato di New York negli USA, fu silenziosa testimone di un fatto straordinario nel corso di una settimana durante l'estate del 1931. Nonostante la depressione economica avesse compromesso la produzione e i commerci, la città nondimeno rimaneva una fucina di attività. Un giorno, tra le migliaia di veicoli che ne percorrevano le vie, una lussuosa automobile si fermò accanto, al marciapiede presso il semaforo di un incrocio. Un passante notò come si trattasse di una berlina Pierce-Arrow ultimo modello, coi fari che s'integravano con grazia nei parafanghi nel tipico stile di questa marca. Quello che caratterizzava l'auto in quella fredda giornata estiva era l'assoluta assenza di emissione di vapore o fumi dal tubo di scarico. Il passante si avvicinò al guidatore e attraverso il finestrino aperto commentò l'assenza di fumi dallo scarico. Il guidatore ringraziò il passante per i complimenti sottolineando che era così perché l'automobile "non aveva motore".

Questa dichiarazione non è stravagante o maliziosa come potrebbe sembrare. C'era una certa verità in essa. Infatti, la Pierce-Arrow non aveva un motore a combustione interna; aveva invece un motore elettrico. Se l'autista si fosse preoccupato di completare la sua spiegazione al passante, avrebbe potuto dirgli che il motore elettrico non era alimentato da batterie - da nessun tipo di "carburante".

L'autista era Petar Savo, e nonostante stesse guidando quell'auto non era il responsabile delle sue incredibili caratteristiche. Queste erano il lavoro dell'unico passeggero, un uomo che Petar Savo conosceva come uno "zio": non altri che il genio dell'elettricità Nikola Tesla (18 56-1943).
Negli anni '90 del 19' secolo Nikola Tesla aveva rivoluzionato il mondo con le sue invenzioni per sfruttare l'elettricità, dandoci il motore elettrico a induzione, la corrente alternata (AC), la radiotelegrafia, il radiocomando a distanza, le lampade a fluorescenza ed altre meraviglie scientifiche. In realtà fu la corrente alternata polifase di Tesla e non la corrente continua di Thomas Edison ad inaugurare la moderna epoca tecnologica.

Tesla non rimase a dormire sugli allori ma continuò a fare scoperte fondamentali nei campi dell'energia e della materia. Scoprì i raggi cosmici decenni prima di Millikan e fu il primo a sviluppare i raggi-X, il tubo a raggi catodici e altri tipi di valvole.

Comunque, la scoperta potenzialmente più significativa di Nikola Tesla fu che l'energia elettrica può essere propagata attraverso la Terra ed anche attorno ad essa in una zona atmosferica chiamata cavità di Schumann. Essa si estende dalla superficie del pianeta fino alla ionosfera, all'altezza di circa 80 chilometri . Le onde elettromagnetiche di frequenza estremamente bassa, attorno agli 8 hertz (la risonanza di Schumann, ovvero la pulsazione del campo magnetico terrestre) viaggiano, praticamente senza perdite, verso ogni punto del pianeta. Il sistema di distribuzione dell'energia di Tesla e la sua dedizione alla free energy significavano che con l'appropriato dispositivo elettrico sintonizzato correttamente sulla trasmissione dell'energia, chiunque nel mondo avrebbe potuto attingere dal suo sistema.

Lo sviluppo di una simile tecnologia rappresentava una minaccia troppo grande per gli enormi interessi di chi produce, distribuisce e vende l'energia elettrica.

La scoperta di Tesla finì con la sospensione dell'appoggio finanziario alle sue ricerche, l'ostracismo da parte della scienza ufficiale e la graduale rimozione del suo nome dai libri di storia. Dalla posizione di superstar della scienza nel 1895, Tesla nel 1917 era virtualmente un "signor nessuno",, costretto a piccoli esperimenti scientifici in solitudine. Nei suoi incontri annuali con la stampa in occasione del suo compleanno, una figura sottile nel cappotto aperto di stile anteguerra avrebbe annunciato ai giornalisti le scoperte e gli sviluppi delle sue idee. Era un triste miscuglio di ego e genio frustrato.

Nel 1931, Nikola Tesla compì 75 anni. In una rara dimostrazione di omaggio da parte dei media, la rivista Time gli dedicò la copertina e un profilo biografico. L'anziano ingegnere e scienziato appariva emaciato anche se non sofferente, i suoi capelli ancora di un nero lucido e lo stesso sguardo lontano nei suoi occhi di sognatore.

Le Auto Elettriche Rimangono Indietro
All'inizio del ventesimo secolo, per le automobili elettriche le prospettive erano luminose. Futuristi come Jules Verne avevano anticipato veicoli elettrici alimentati da batterie che erano meccanicamente più semplici, silenziosi, inodori, facili da adoperare e con meno problemi di qualunque automobile con motore a benzina.

Nell'automobile con motore a benzina occorreva regolare la valvola a farfalla, l'anticipo dell'accensione, pompare sull'acceleratore e far girare il motore con una manovella. In un'auto elettrica bastava soltanto girare una chiave e premere l'acceleratore. Rilasciando l'acceleratore l'auto rallentava immediatamente.

Se necessario, in un'epoca in cui vi erano poche officine per auto, un normale elettricista poteva eseguire la manutenzione del semplice motore a corrente continua. Non vi era olio da cambiare, né radiatore da riempire, né pompe della benzina o dell'acqua da sistemare, nessun problema di carburazione, nessuna marmitta che si arrugginiva, nessun differenziale o trasmissione da controllare, e nessun inquinamento! Il grasso e l'olio erano limitati a un paio di cuscinetti a sfere del motore elettrico e ad alcuni raccordi del telaio.

Per le loro consegne i grandi magazzini impiegavano camion elettrici. I medici iniziarono a recarsi alle visite al domicilio dei pazienti con “l’elettrica”, sostituendo il proprio cavallo e calesse con qualcosa di altrettanto semplice da mantenere. Le donne preferivano le auto elettriche per la facilità di guida. Poiché le vetture elettriche erano limitate in velocità e autonomia dalle loro batterie, diventarono popolari come trasporti cittadini.

Al di fuori delle città, le strade dell'America di allora erano così primitive che diventarono riservate ai veicoli con motore a combustione interna, più veloci, con autonomia maggiore e in rapido progresso. Così, negli USA vi fu una specie di età dell'oro per i veicoli elettrici dopo che il resto del mondo iniziò ad abbandonarli. Detroit Electric, Columbia, Baker, Rauch & Lang e Woods furono le principali aziende tra quelle che producevano questo tipo di veicoli elettrici; si svilupparono nella loro nicchia di mercato con una serie di carrozzerie formali, spesso eleganti.

Il tallone d'Achille delle vetture elettriche, comunque, fu sempre la densità energetica delle sue batterie, ovvero la sua scarsità. Le batterie erano dei tipo al piombo, pesanti e ingombranti, e sottraevano molto spazio prezioso. Il peso eccessivo riduceva la maneggevolezza e limitava le prestazioni, anche per gli standard di quegli anni. I veicoli elettrici non potevano superare i 70- 80 Km/h , poiché a queste velocità la batteria si poteva distruggere in un attimo. Spunti attorno ai 60 Km/h si potevano sostenere per tempi brevissimi, e la tipica gamma di velocità dei percorsi era di 25- 35 Km/h . Le batterie richiedevano ricariche ogni notte e l'autonomia massima superava difficilmente i 160 chilometri . Nessun costruttore di veicoli aveva mai installato un generatore elettrico di corrente continua, che avrebbe potuto restituire piccole quantità di energia alle batterie mentre il veicolo era in movimento, aumentandone così l'autonomia. Vi furono promesse su future potenti batterie innovative sin dai tempi di Edison, ma alla fine non se ne vide traccia.

Non appena la velocità e l'affidabilità delle automobili a benzina migliorarono, le auto elettriche furono abbandonate e rimasero le preferite dai pensionati e dalle signore anziane. L'introduzione della messa in moto elettrica nelle auto a benzina mise il chiodo finale alla bara delle auto elettriche.

La Comparsa di Nikola Tesla
Negli anni '60 un ingegnere aeronautico di nome Derek Alilers incontrò Petar Savo e sviluppò una lunga amicizia con lui. Durante il loro sodalizio durato dieci anni, Savo gli parlò del suo illustre "zio" Nikola Tesla e delle sue realizzazioni negli anni '30. (Savo era un giovane parente di Tesla anche se non un nipote, ma si riferiva a lui come "zio".) Nel 1930 Nikola Tesla chiese a suo “nipote" Petar Savo di venire a New York. Savo (nato in Jugoslavia nel 1899, quindi 43 anni più giovane di Tesla) era stato nell'esercito austriaco ed era un esperto pilota, così colse fervidamente l'opportunità di lasciare la Jugoslavia (paese natale di Nikola Tesla). Si trasferì negli USA stabilendosi a New York. Nel 1967, in una serie di interviste, Savo descrisse la sua parte nell'episodio dell'auto elettrica di Tesla.

Durante l'estate del 1931, Tesla invitò Savo a Buffalo, nello stato di New York, per mostrargli e collaudare un nuovo tipo di automobile che aveva sviluppato di tasca sua. Casualmente, Buffalo è vicina alle cascate del Niagara - dove era entrata in funzione nel 1895 la stazione idroelettrica a corrente alternata di Tesla che lo aveva innalzato al culmine della stima da parte della scienza ortodossa. La Westinghouse Electric e la Pierce-Arrow avevano preparato questa automobile elettrica sperimentale seguendo le indicazioni di Tesla. (George Westinghouse aveva acquistato da Tesla i brevetti sulla corrente alternata per 15 milioni di dollari all'inizio del 20' secolo.)

La Pierce-Arrow adesso era posseduta e finanziata dalla Studebacker Corporation, e utilizzò questo solido appoggio finanziario per lanciare una serie di innovazioni. Tra il 1928 e il 1933 l 'azienda automobilistica presentò nuovi modelli con motori ad 8 cilindri in linea e 12 cilindri a V, i futuristici prototipi Silver Arrows, nuovi stili e miglioramenti di tecnica ingegneristica. La clientela reagì positivamente e le vendite della Pierce-Arrow aumentarono la quota aziendale nel mercato delle auto di lusso, nonostante nel 1930 quest'ultimo fosse in diminuzione. In una situazione così positiva, progetti "puramente teorici" come l'auto elettrica di Tesla erano all'interno di questa sfera concettuale. Nella tradizionale mistura di arroganza e ingenuità dell'azienda, niente sembrava impossibile.

Così, per le sperimentazioni era stata selezionata una Pierce-Arrow Eight del 1931, proveniente dall'area di collaudo dell'azienda a Buffalo, nello stato di New York. Il suo motore a combustione interna era stato rimosso, lasciando intatti la frizione, il cambio e la trasmissione verso l'asse posteriore. La normale batteria da 12 volt rimase al suo posto, ma alla trasmissione era stato accoppiato un motore elettrico da 80 cavalli.

Tradizionalmente, le auto elettriche montavano motori a corrente continua alimentati da batterie, dato che quella continua è il solo tipo di corrente che le batterie possono fornire. Si sarebbe potuto utilizzare un convertitore corrente continua/corrente alternata, ma a quei tempi tali dispositivi erano troppo ingombranti per essere montati su un'automobile.

Il crepuscolo delle auto elettriche era già passato da tempo, ma questa Pierce-Arrow non venne dotata di un semplice motore a corrente continua. Si trattava di un motore elettrico a corrente alternata progettato per raggiungere 1.800 giri al minuto. Il motore era lungo 102 centimetri con un diametro di 76, senza spazzole e raffreddato ad aria per mezzo di una ventola frontale, e presentava due terminali di alimentazione indirizzati sotto il cruscotto ma lasciati senza collegamento. Tesla non disse chi costruì il motore elettrico, ma si ritiene che fu una divisione della Westinghouse. Sul retro dell'automobile era stata fissata un'antenna di 1,83 metri .

L’Affare "Etere-Arrow"
Petar Savo raggiunse il suo famoso parente, come quest'ultimo gli aveva chiesto, e a New York salirono assieme su un treno diretto verso il nord dello stato omonimo. Durante il viaggio l'inventore non commentò la natura dell'esperimento.
Arrivati a Buffalo, si recarono presso un piccolo garage dove trovarono la nuova Pierce-Arrow. Il Dr. Tesla sollevò il cofano e fece qualche regolazione sul motore elettrico a corrente alternata sistemato al suo interno. In seguito si recarono a predisporre gli strumenti di Tesla. Nella camera di un hotel delle vicinanze il genio dell'elettricità si mise a montare il suo dispositivo. In una valigia a forma di cassetta si era portato dietro 12 valvole termoioniche. Savo descrisse le valvole “di costruzione curiosa", sebbene in seguito almeno tre di esse siano state identificate come valvole rettificatrici 70L7-GT. Furono inserite in un dispositivo contenuto in una scatola lunga 61 centimetri , larga 30,5 e alta 15. Non era più grande di un ricevitore radio ad onde corte. Al suo interno era predisposto tutto il circuito elettronico comprese le 12 valvole, i cablaggi e le resistenze. Due terminali da 6 millimetri di diametro e della lunghezza di 7,6 centimetri sembravano essere le connessioni per quelli del motore.

Ritornati all'auto del l'esperimento, misero il contenitore in una posizione predisposta sotto il cruscotto dalla parte del passeggero. Tesla inserì i due collegamenti controllando un voltmetro.

"Ora abbiamo l'energia", dichiarò, porgendo la chiave d'accensione a suo nipote. Sul cruscotto vi erano ulteriori strumenti che visualizzavano valori che Tesla non spiegò.

Dietro richiesta dello zio, Savo mise in moto. “Il motore è partito", disse Tesla. Savo non sentiva alcun rumore. Nonostante ciò, coi pioniere dell'elettricità sul sedile del passeggero, Savo selezionò una marcia, premette sull'acceleratore e portò fuori l'automobile. Quel giorno Petar Savo guidò questo veicolo senza combustibile per lungo tempo, per circa 80 chilometri attorno a Buffalo, avanti e indietro nella campagna. Con un tachimetro calibrato a 190 chilometri orari a fondo scala, la Pierce-Arrow venne spinta fino a 145 km/h , e sempre con lo stesso livello di silenziosità del motore.

Mentre percorrevano la campagna Tesla diventava sempre più disteso e fiducioso sulla sua invenzione; cominciò così a confidare a suo nipote alcuni suoi segreti. Quel dispositivo poteva alimentare le richieste di energia del veicolo per sempre, ma poteva addirittura soddisfare il fabbisogno energetico di un'abitazione - e con energia in avanzo. Pur se riluttante, inizialmente, a spiegarne i principi di funzionamento, Tesla dichiarò che il suo dispositivo era semplicemente un ricevitore per una "misteriosa radiazione, che proviene dall'etere" la quale "era disponibile in quantità illimitata".

Riflettendo, mormorò che "il genere umano dovrebbe essere molto grato per la sua presenza". Nel corso dei successivi otto giorni Tesla e Savo provarono la Pierce-Arrow in percorsi urbani ed extraurbani, dalle velocità estremamente lente ai 150 chilometri all'ora. Le prestazioni erano analoghe a quelle di qualunque potente automobile pluricilindrica dell'epoca, compresa la stessa Pierce Eight col motore da 6.000 cc di cilindrata e 125 cavalli di potenza. Tesla raccontò a Savo che presto il ricevitore di energia sarebbe stato utilizzato per la propulsione di treni, natanti, velivoli e automobili.

Alla fine della sperimentazione, l'inventore e il suo autista consegnarono l'automobile in un luogo segreto, concordato in precedenza - il vecchio granaio di una fattoria a circa 30 chilometri da Buffalo. Lasciarono l'auto sul posto, ma Tesla si portò dietro il suo dispositivo ricevitore e la chiave d'accensione. Questo romanzesco aspetto dell'affare continuò. Petar Savo raccolse delle indiscrezioni secondo le quali una segretaria aveva parlato delle prove segrete ed era stata licenziata. Ciò spiegherebbe un impreciso resoconto sulle sperimentazioni che apparve su diversi quotidiani.

Quando chiesero a Tesla da dove arrivasse l'energia, data l'evidente assenza di batterie, egli rispose riluttante: "Dall'etere tutto attorno a noi". Alcuni suggerirono che Tesla fosse pazzo e in qualche modo collegato a forze sinistre e occulte. Tesla fu incensato. Rientrò assieme alla sua scatola misteriosa al suo laboratorio di New York. Terminò così la breve esperienza di Tesla nel mondo dell'automobile.
Questo incidente dell'infrazione nella sicurezza può essere apocrifo, dato che Tesla non disdegnava di utilizzare la pubblicità per promuovere le sue idee ed invenzioni, sebbene quando questi dispositivi mettevano in pericolo lo status quo dell'industria egli aveva ogni buona ragione per essere circospetto nei suoi rapporti.

L’azienda Pierce-Arrow aveva già toccato il culmine del suo successo nel 1930. Nel 1931 era in calo. Nel 1932 l 'azienda perse 3 milioni di dollari. Nel 1933 vi furono problemi amministrativi anche nell'azienda madre Studebacker che vacillò sull'orlo della liquidazione. L’interesse passò dall'innovazione alla pura sopravvivenza, e qui la Pierce-Arrow abbandona il nostro racconto.

Un mistero all'interno di un enigma
Circa un mese dopo la pubblicazione dell'episodio, Petar Savo ricevette una telefonata da Lee DeForest, un amico di Tesla e pioniere nello sviluppo delle valvole termoioniche. Egli chiese a Savo se i test lo avessero soddisfatto. Savo rispose con entusiasmo e DeForest lodò Tesla come il più grande scienziato vivente al mondo. In seguito, Savo chiese a suo "zio" sugli sviluppi del ricevitore energetico in altre applicazioni. Tesla rispose che era in contatto con uno dei principali cantieri nautici per realizzare una nave con un dispositivo simile a quello dell'automobile elettrica sperimentale. Tuttavia, non gli si potevano chiedere maggiori dettagli dato che era ipersensibile riguardo alla sicurezza del suo dispositivo - e non si può dargli torto. In passato, potenti interessi avevano cercato di ostracizzare Tesla, ostacolando ogni suo sforzo per promuovere ed applicare le proprie tecnologie.

Chi scrive non è a conoscenza di alcun documento pubblico che descriva un esperimento nautico, o se quest'ultimo accadde. Non venne divulgata alcuna informazione. Il New York Daily News del 2 aprile 1934 riportava un articolo intitolato "Il sogno di Tesla di un'energia senza fili vicino alla realtà", che descriveva un "esperimento programmato per spingere un'automobile utilizzando la trasmissione senza fili di energia elettrica". Questo successe dopo l'episodio e non vi era menzione di "free energy".

Nel periodo in cui l'automobile dovrebbe essere stata svelata, la Westinghouse Corporation , sotto la presidenza di F. A. Merrick, pagò per la sistemazione di Tesla al New Yorker, il più nuovo e lussuoso hotel di New York. In esso l'anziano scienziato visse gratuitamente per tutto il resto della sua vita. Tesla venne anche reclutato dalla Westinghouse per ricerche non ben specificate sulle trasmissioni senza fili ed egli interruppe le sue dichiarazioni pubbliche sui raggi cosmici.

Forse che la Westinghouse comprò il riluttante silenzio di Tesla sulle sue scoperte free energy? Oppure venne finanziato per proseguire dei progetti segreti talmente speculativi da non costituire una minaccia per il complesso industriale nell'immediato futuro? Cala il sipario su un mistero all'interno di un enigma.

Riferimenti
- Abram, Arthur, "The Forgotten Art of Electric-Powered Automobiles", The Cormorant, bollettino del Packard Club (data sconosciuta)
- Intervista di Derek Ahiers a Petar Savo, 16 settembre 1967 (dagli archivi di Ralph Bergstrasser)
- Childress, David H., The Fantastic Inventions of Nikola Tesla, Adventures Unlimited Press, Illinois , 1993, ISBN l932813-19-4
- Childress, David H. (ed.), The Tesla Papers, Adventures Unlimited Press, Illinois , 2000, ISBN 0-932813-86-0
- Decker, Jerry, "Tesla's Electric Car - The Moray Version", KeelyNet BBS, postato il 31 gennaio 1993
- Extraordinary Technology, vol. 1, nr. 2, aprile/maggio/giugno 2003
- Greene, A.C., "The Electric Auto That Almost Triumphed", Dallas Morning News, 24 gennaio 1993
- Nieper, Hans A., Revolution in Technology, Medicine and Society, MIT Verlag, Oldenburg, 1985, ISBN 3-925188-07-X (inizialmente pubblicato in Germania come Revolution in Technik, Medizin, Gesellschaft, 1981)
- Siefer, Marc I., Wizard. The Life and Times of Nikola Tesla, Birch Lane Press/Carol Publishing Group, NJ, 1996, ISBN 1-55972-329-7
- Seife, C., "Running on Empty", New Scientist, 25 aprile 1998
- Southward Car Museum Trust Inc., The illustrated Motor Vehicle Collection, Paraparaumu, Nuova Zelanda, ISBN 0-47305583-X
- TFC Books FAQ, http://www.tfcbooks.com/tesiafaq e Vassilatos, Gerry, "Tesla's Electric Car, KeelyNet BBS


http://www.disinformazione.it



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DarthEnoch ha scritto:

L'energia di Punto Zero l'avevo già sentita nominare e inizierò a cercare qualcosa per conto mio ora. Tra l'altro Tesla era riuscito a ricavare energia dal "nulla" se non sbaglio, o così si dice. Possibile che avesse capito come attingere alla Punto Zero?


Direi proprio di si. Tesla ci era riuscito. Non solo riusciva ad estrarre l'energia ma aveva anche scoperto come trasmetterla attraverso l'etere.
Vi segnalo, come punto di partenza, questo intervento di Giuseppe Pezzella sulla questione Tesla e ZPE.









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MessaggioInviato: 13/02/2011, 22:23 
Se quello che dice Pezzella fosse tutto vero, questo avrebbe dello sconvolgente.

1- Sembra molto semplice far breccia nel vacuum e prelevare energia. Basta variare rapidamente il potenziale in un posto, ma di quanto? Di che unità di grandezza parliamo?
2- Il potenziale scalare varia istantaneamente in tutto lo spazio. [o.o] In tutto?? Ho nella porzione vicina alla breccia fatta nel vacuum? Possibile che vari in tutto lo spazio?? (sarebbe un metodo FANTASTICO per comunicare nell'infinità dello spazio, riuscendo ad inventare un qualche tipo di modulazione per la codifica delle informazioni!)
3- Le onde scalari Trasmettono energia!

4- Ha parlato delle scie chimiche, tunguska ecc... quindi è un "complottista" come me.. Ma chi è costui? Non trovo molte cose su internet su di lui..


Ultima modifica di DarthEnoch il 13/02/2011, 22:23, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 13/02/2011, 22:58 
Cita:
DarthEnoch ha scritto:

Se quello che dice Pezzella fosse tutto vero, questo avrebbe dello sconvolgente.

1- Sembra molto semplice far breccia nel vacuum e prelevare energia. Basta variare rapidamente il potenziale in un posto, ma di quanto? Di che unità di grandezza parliamo?

2- Il potenziale scalare varia istantaneamente in tutto lo spazio. [o.o] In tutto?? Ho nella porzione vicina alla breccia fatta nel vacuum? Possibile che vari in tutto lo spazio?? (sarebbe un metodo FANTASTICO per comunicare nell'infinità dello spazio, riuscendo ad inventare un qualche tipo di modulazione per la codifica delle informazioni!)
3- Le onde scalari Trasmettono energia!

4- Ha parlato delle scie chimiche, tunguska ecc... quindi è un "complottista" come me.. Ma chi è costui? Non trovo molte cose su internet su di lui..


Ti riporto quanto ho trovato, essendomi posto la tua stessa domanda:

Cita:
Giuseppe non è un prof., lavora al CNR di Napoli in qualità di certificatore di apparati sofisticatissimi.
Il suo dispositivo produce over-unity pompando energia dal vuoto quantico che vuoto tanto poi non è, usa le batterie come antenne.
Hai presente Tesla?
Qualcosa di molto simile...............
Il cop ottenuto è di 658, probabilmente si può ottenere molto di più, attualmente lavora con ordini di grandezza di milli watt e sta realizzando un apparato demo un po più grosso.
Abbiamo provato a convincerlo a divulgare la sua scoperta in forum come questo, ma per il momento non ne vuole sapere, probabilmente pensa di diventare ricco, glielo auguriamo tutti.
La mia opinione è che scoperte come questa devono essere assolutamente divulgate dando la possibilità di replicarla a chiunque, ma purtroppo la sindrome di Tesla continua a mietere vittime


Cita:
DarthEnoch ha scritto:
3- Le onde scalari Trasmettono energia!


Be questo e' vero per definizione e tra l'altro sono anche istantanee.



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MessaggioInviato: 13/02/2011, 23:53 
Cita:
zakmck ha scritto:



Be questo e' vero per definizione e tra l'altro sono anche istantanee.


Si ma in quantità esponenzialmente maggiori delle trasversali, mica cose da ridere...
Sono istantanee ecco, ma ri-chiedo: fino a che distanza? all'infinito? possibile??
Infatti avevo detto prima che se questo fosse vero si potrebbe usare per una comunicazione a grande distanza. Credo che sia ovvio che non vi possano essere varie onde scalari diverse come per le trasversali, che ad esempio variano in frequenza e ampiezza. Credo pure che essendo un campo, quello scalare, sia un solo valore e quindi unico possibile di quella natura in quel luogo (cioè non possono essere più campi zpe nello stesso luogo). L'unico tipo di comunicazione possibile sarebbe massimizzare il valore del campo e azzerarlo in modo da formare una sorta di codice binario galattico.. Ma se qualcun'altro lo facesse pure dall'altra parte della galassia? Per questo sono convinto che l'effetto sia circoscritto, altrimenti se una razza aliena lo facesse aumentare, noi l'avremmo notato, o potremmo notarlo..


Ultima modifica di DarthEnoch il 13/02/2011, 23:55, modificato 1 volta in totale.

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