Mi piacerebbe riprendere qui un discorso su quella che viene non a torto definita come la Roswell britannica, ovvero l'avvistamento UFO di Rendlesham in Inghilterra.
Per farlo ricordo le vecchie discussioni caricate in merito:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=9868http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=5068http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=3114e l'articolo da dove è iniziata la mia ricerca:
http://zret.blogspot.it/2011/04/il-codi ... esham.htmlriproposto qui sotto
Cita:
La Rendlesham forest (Inghilterra) è il teatro di uno fra i casi ufologici più sbalorditivi e documentati, il più importante occorso in terra d’Albione.

Così lo ricostruisce Roberto Malini: “Il 27 dicembre 1980 tre addetti alla sicurezza della base aerea di Woodbridge, nel Suffolk (Inghilterra), all’interno della foresta di Rendlesham, avvistano in cielo alcune luci di natura sconosciuta. In seguito alla loro segnalazione, si verifica un insolito movimento di aerei e di altri mezzi militari che partono dalle basi della R.A.F. di stanza a Bentwaters, presidiate dalla forze armate statunitensi. Gli agenti descrivono un oggetto triangolare luminoso, fermo in alto sopra la base. L’U.F.O. è caratterizzato da una luce rossa intermittente posta sulla sua parte alta ed alcune luci blu sulla parte inferiore. Le guardie escludono che si tratti di un aereo. Il colonnello Charles Halt, vice-comandante della base, descrive l’evento in un rapporto ufficiale, aggiungendo che nei giorni successivi all’avvistamento alcuni militari in perlustrazione avrebbero rilevato tre profonde impronte al suolo, forse le tracce di un atterraggio. Contemporaneamente all’avvistamento riportato dal personale di Woodbridge, alcuni civili osservano luci notturne muoversi in cielo con traiettorie zigzaganti.[…] Ottemperando alla legge sulla libertà di informazione, nel dicembre 2002 il Ministero della "difesa" divulga alcuni files relativi al dossier sul caso di Rendlesham, insieme con altri documenti coperti, fino ad allora dal massimo riserbo, che tuttavia non offrono particolari novità”.
Risale alla fine del 2010 un rilevante sviluppo sul Rendlesham incident. Il militare statunitense Penniston, ora in pensione, già di stanza nella base britannica, diffonde alcune informazioni circa la sua esperienza. Egli racconta che il 27 dicembre 1980 fu tra i militari che videro l’ordigno triangolare atterrato in una radura. Egli si avvicinò all’oggetto per sfiorarlo con una mano. Il testimone si accorse che l’U.F.O. sprigionava calore, poi fu investito da un’immagine che si stampò indelebilmente nella memoria visiva: scorse nella mente una serie numerica formata da una lunga serie di 0 ed 1. Tornato alla base, Penniston sentì l’impulso irrefrenabile di trascrivere su un taccuino la sequenza che per lui rimase un enigma indecifrabile per molti anni, fino a quando, andato in pensione, consegnò il quaderno con la successione numerica ad un informatico affinché provasse a decodificarla. L’esperto, dopo vari tentativi, concluse che la serie era traducibile nel seguente messaggio:
“Esplorazione dell’umanità per l’avanzamento del pianeta”.
Non solo, un’altra parte della comunicazione conteneva le seguenti coordinate geografiche: 53 gradi 15 primi N; 10 gradi 08 primi W.
Queste coordinate potrebbero localizzare l’isola
Hy Brasil (dall’antico irlandese “Isola della bellezza”). Hy Brasil è una misteriosa isola, una sorta di paradiso terrestre alla stessa latitudine dell’l'Irlanda.
Anche se forse di origine irlandese, il concetto di Hy Brasil deve chiaramente molto ai miti che evocano l’Atlantide inabissatasi nell’oceano. L'isola di Hy Brasil appare, sotto molti nomi diversi, su carte medievali e fu disegnata dal cartografo Angelinus Dal Orto nell’atlante "L'Isola del Brasile" (Genova, 1325). Indipendentemente dalla sua origine, Hy Brasil è spesso citata nella tradizione irlandese.
A volte è associata alle Isole Aran ed alle saghe dei Tuatha Dé Danann. Nell’opera “Il crepuscolo celtico” (1893), il poeta W.B. Yeats riferisce i racconti di pescatori che descrivono un'isola edenica dove si può godere la conversazione di
Cúchulainn.
Hy Brasil, citata pure da Plinio il Vecchio nell’enciclopedia “Naturalis historia”, generalmente si ritenne si trovasse nel mezzo dell'oceano, a centinaia di miglia ad ovest dell'Irlanda, anche se non mancò chi ne segnò la posizione non lontano dalle Azzorre.
Se le informazioni di Penniston sono veritiere, siamo di fronte ad un indizio di una presenza aliena sul pianeta Terra. Il messaggio decriptato si potrebbe interpretare come il riferimento ad una ricognizione di Gaia per opera di una civiltà dello spazio,
legata altresì ad Atlantide di cui Hy Brasil fu forse un vestigio.
Si potrebbe tracciare il seguente canovaccio: una nazione stellare in un lontano passato fondò delle colonie sulla Terra, tra cui l'Atlantide o influì sulla evoluzione di antiche culture. In seguito ad un cataclisma naturale o artificiale, gli extraterrestri abbandonarono il pianeta per ritornarvi millenni dopo al fine di verificare l’avanzamento della civiltà umana e per stabilire le strategie idonee a riprendere il controllo della situazione.
Questa ricostruzione è probabilmente fantasiosa
[non per le ricerche portate avanti dal Progetto Atlanticus
]: nondimeno è indiscutibile che il caso di Rendlesham è una pietra miliare nella storia dell’Ufologia, nonché una questione scomoda per l’establishment a tal punto che, come denuncia Whitley Strieber nell’articolo “La verità rubata”, le carte inerenti sono scomparse: distrutte o occultate? È plausibile che la documentazione più scottante sia stata nascosta, mentre al pubblico sono state distillate notizie marginali.
La tenebrosa foresta di Rendlesham continua a custodire il suo inquietante segreto.
Fonti:
Documentario di History channel, Enigmi alieni: messaggeri dallo spazio, 2011
J. MacKillop, A dictionary of celtic mythology, 2004
R. Malini, U.F.O. il dizionario enciclopedico, Firenze, Milano, 2003, s.v. Rendlesham
W. Strieber, La verità rubata, 20La cosa che mi ha colpito di più di tutto l'articolo non è stato tanto l'avvistamento in sé, né il messaggio in codice binario su cui si è dibattuto ampiamente sulla sua originalità e veridicità, ma su cui comunque mi piacerebbe riprendere il dibattito, poiché rimasto a mio parere senza conclusioni.
E' stato un altro aspetto a suscitare in me grande curiosità: il fatto che un'isola leggendaria al largo delle coste irlandesi, dimora dei mitologici eroi della cultura celtica, sia la patria di un certo Cú Chulainn, il cui nome ricorda in maniera straordinaria il dio azteco Kukulkan.
"isola" le cui coordinate, se confermate, identificano in una porzione di oceano il cui fondale, prima della fine della glaciazione di wurm, ovvero prima dell'innalzamento del livello del mare, poteva ragionevolmente essere un tutt'uno con, all'epoca, l'"altopiano" irlandese.

Inoltre chi conosce l'estremo occidente irlandese forse conoscerà la cultura megalitica dell'Irlanda preistorica caratterizzata da Dolmen, Menhir, Dun Aengus, il più celebre dei tanti forti in pietra preistorici presenti sulle Isole Aran, noto arcipelago irlandese della Contea di Galway, che prende il nome dal dio pagano pre-cristiano Aengus (il nome sta infatti per forte di Aengus)

Sembra quasi che la terra sia sprofondata in mare tagliando a metà quello che rimane del forte (e forse anche dei villaggi vicini)
Scusate la divagazione, ma era importante dal mio punto di vista collegare l'avvistamento e il messaggio al mito di Hy Brasil e alla tradizione celtico-irlandese, per potere aggiungere un tassello all'indagine dell'avvistamento di Rendlesham.
Quindi i temi 'scottanti' di questo avvistamento sono:
- la dinamica dell'avvistamento di per sè
- il messaggio in codice binario (testo e coordinate)
- la mitologica isola legata alla tradizione pagana irlandese
- l'assonanza tra Cu Culhain, eroe celtico, e Kukulkan, dio azteco