Qui si affrontano discussioni su argomenti riguardanti l'Ufologia moderna, ricerche e misteri.
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27/10/2011, 01:54

LaStampa - 04.01.1979 - numero 3 - pagina 1
[color=navy][color=blue]Un Ufo è stato visto nel cielo di Cigliano

Un Ufo è stato visto nel cielo di Cigliano Da un cantoniere che andava al lavoro

Ieri mattina fra le 8,10 e le 8,20, ha fatto la sua comparsa nel cielo di Cigliano un «Ufo».
E' stato avvistato da un cantoniere, Gioacchino Rigasio, abitante in via Fratelli Rosselli, il quale, in bicicletta, stava recandosi al lavoro percorrendo la provinciale per Livorno Ferraris.

Levato per caso lo sguardo in alto, l'uomo ha avvistato nel cielo, ad una certa quota, uno strano oggetto (decisamente diverso da un aereo) che procedeva con senso ondulatorio con direzione SudEst. L'Ufo, di forma ovale, era di colore biancastro, sprigionava una particolare luminosità e lasciava una scià al suo passaggio.

E' stato visto all'altezza della caserma dei carabinieri all'incrocio di strada Peirano con via Fuscaglia. Informati dal cantoniere sono usciti in strada anche i militari i quali hanno confermato la veridicità del racconto.

L'avvistamento è durato, come detto, una decina di minuti ed è stato particolarmente chiaro in relazione soprattutto alla radiosa mattinata. , L'Ufo, sempre in movimento ondulatorio, è poi scomparso verso Sud.
n. o.
Pagina 1
(04.01.1979) LaStampa - numero 3
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LaStampa - 04.01.1979 - numero 3 - pagina 1
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Un Ufo è apparso su Cocconato?


COCCONATO — Alcuni abitanti del paese avrebbero avvistato un Ufo. Un oggetto luminoso di forma ovale fermo sulla verticale tra Cocconato e Piova Massaia è stato scorto martedì verso sera e ieri mattina alle 7. Appena si è sparsa la notizia molti abitanti della zona sono rimasti in osservazione nel tentativo di scorgere l'oggetto misterioso che però non é più riapparso. Sono ormai in parecchi sulla collina dell'Astigiano, muniti di binocolo a «perlustrare» continuamente il cielo nel tentativo di poter dire «ho visto uh Ufo». (v.m.)


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LaStampa - 04.01.1979 - numero 3 - pagina 1

Mentre li vedono a Vercelli e li fotografano a Modena
[color=blue]"Notte degli Ufo" a Milano

Scorti da decine di persone in centro - Secondo uno scienziato si tratterebbe di pianeti Venere e Giove, per altri di fulmini globulari - Black-out a Benevento (per un disco volante?)

"MILANO — «Notte degli Ufo» a Milano: il primo avvistamento è avvenuto a mezzanotte, l'ultimo verso le 6 in corso Sempione: un «globo luminoso», secondo alcuni testimoni, emetteva anche strani lampeggiamenti». Parecchie altre persone hanno visto gli Ufo attorno alle 2 e alle 4 in piazza Duomo, In piazza Miani, in via Maggio, in piazzale Loreto, in corso XXII Marzo e all'aeroporto.

A Linate l'oggetto luminoso ha sostato per più di un'ora, alle 3, ed è stato scorto chiaramente anche dagli addetti alla torre di controllo. La polizia scientifica. Intervenuta alle 5,10, è riuscita a fotografare l'Ufo di corso XXII Marzo ed ora sta stendendo un rapporto da Inviare agli esperti. Il primo giudizio è che non si sia trattato di «oggetti misteriosi» bensì del pianeta Venere che, in questa stagione, è molto luminoso e lo è apparso ancora di più per le eccezionali condizioni atmosferiche di ieri.

Il professor Alessandro Manata, astronomo dell'Osservatorio di Brera, è stato esplicito: «Dalla descrizione fatta, dall'ora e dalla posizione sono propenso a credere che Venere sia stato «cambiato per un Ufo. Non dovrebbe trattarsi di un oggetto misterioso. Personalmente non credo agli extraterrestri. Sono convinto, che esistono fenomeni strani che non trovano ancora una spiegazione scientifica, ma tutto questo rientra in fatti naturali anche se misteriosi. Mesi fa a Porta Magenta la psicosi degli Ufo aveva contagiato tutta la zona. Anche allora erano state fatte foto. Le abbiamo esaminate, abbiamo controllato le condizioni atmosferiche di quel momento ed è apparso chiaramente che si era trattato di un fulmine globulare con una condensazione di scariche elettriche superiori al normale».

VERCELLI — Gli Ufo hanno fatte la loro apparizione anche nel Vercellese. Nel cielo di Cigliano, a Sud dell'abitato, alle 8,10 di ieri, un cantoniere che si recava al lavoro. L'avvistamento è avvenuto nei pressi della caserma dei carabinieri che, informati dal cantoniere, si sono precipitati sulla strada notando l'Ufo a loro volta. Il misterioso corpo, che si trovava a notevole quota, è apparso come un oggetto luminosissimo che, oscillando, lasciava «una scia biancastra».

Secondo il prof. Mario Fracastoro, direttore dell'osservatorio astronomico di Pino Torinese e docente di astronomia all'Università di Torino, gli oggetti luminosi osservati in questi giorni In diverse località del Piemonte e dell'Italia sono soltanto «un'eccezionale esposizione del pianeta Venere che in questo periodo sorge tre ore prima del Sole».

MODENA — Un Ufo è stato fotografato, da varie angolazioni, da agenti della «Scientifica» della questura di Modena, che lo hanno avuto ieri sotto il mirino per tre ore quaranta minuti. L'oggetto, che emetteva una luce verde e rossa, è stato scorto verso le 6 da una trentina di persona L'oggetto ha compiuto spostamenti proprio sulla verticale della zona fino alle 9,40 ed è poi scomparso allontanandosi velocemente in direzione di Milano.

TRIESTE — Due oggetti molto luminosi osservati ieri mattina nel cielo di Trieste da centinaia di persone (secondo le quali erano in leggero movimento e che sono stati an che fotografati) non erano altro che i pianeti Venere e Giove nella fase del loro massimo splendore. Lo ha detto la professoressa Margherita Hack, direttrice dell'osservatorio astronomico di Trieste, la quale ha spiegato che i due pianeti sono apparsi particolarmente luminosi data la giornata serena.

La professoressa Hack non crede agli oggetti extraterrestri: «Non perché — come ha dichiarato —non possa esistere vita intelligente nell'universo, ma perché la probabilità che questi esseri intelligenti possano venire a contatto con noi è estremamente piccola, praticamente nulla».

BENEVENTO — Un black-out, che è durato poco più di venti minuti, si è avuto poco dopo la mezzanotte a Benevento. Durante la mancanza di energia elettrica moltissime persone hanno affermato di aver visto per diverso tempo nel cielo una fortissima luce azzurra che ha il luminato una parte della città.

Immagine
Agenti con il naso in aria seguono i! punto luminoso poi fotografato (Telefoto Apj)
Pagina 9
(04.01.1979) LaStampa - numero 3
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27/10/2011, 01:56

Un bell'articolo...


LaStampa - 04.01.1979 - numero 3 - pagina 3
LA NOSTRA FUGA NEL FANTASTICO
[color=blue] L' Ufo e la Terra pianeta patetico


Qualche giorno fa, un mercoledì assolato e irrequieto, un mio giovane amico scrittore ebbe una esperienza che si può definire con molti aggettivi, anche simultaneamente: buffa, significativa, drammatica, rivelatoria, risibile. Si trovava in via Veneto, e notò un assembramento attorno a un'edicola: volti attenti, perplessi, tesi. Si avvicinò e vide quel che gli altri vedevano, lesse quel che tutti leggevano. Stava infatti esposta una copia, apparentemente degna di fede, del Corriere della Sera, con una grande scritta: «Da un'altra galassia / hanno raggiunto la Terra».

Oggi lo sanno tutti, era una burla di un settimanale satirico: ma in quel momento il mio amico credette; e sia chiaro che non intendo farmene beffe, perché con ogni probabilità avrei creduto anch'io. Quel che mi interessò specialmente fu il racconto, molte ore dopo, di quel che aveva provato quel mio giovane amico.

Per dieci minuti egli visse in un mondo in cui era arrivata una astronave dalla costellazione del Sagittario. E in quei dieci minuti egli cominciò saviamente ed angosciatamente a pensare che tutta la vita che era stata vissuta fino a quel momento sulla Terra era finita, chiusa, archiviata. Un gran frego su tutto, anche sui suoi libri, i libri che stava meditando, che pensava avrebbe scritto; i libri dei suoi amici, me incluso: tutta cenere, era arrivato il giorno dei giorni.

Una sensazione violenta di insensatezza lo invase, come se si fosse scoperchiata una inveterata, losca città negativa, e qualcosa stesse sopraggiungendo, qualcosa che egli viveva come punitivo, giustamente, radicalmente punitivo. In quei pochi minuti, ebbe tempo di pensare pensieri irrilevanti: che ne avrebbe pensato il tale scrittore, suo amico? Era la fine, quell'evento, o il coronamento delle sue fantasie cosmiche?

Provò un acre piacere a pensare il volto spaurito di un fine letterato, così come nel Giorno del Giudizio qualcuno ci dirà di farci da parte, perché «lui non vede niente». Ebbe tempo di meditare sulla vanificazione delle case editrici, dei giornali, e sull'inutile fatica patita dall'Homo erectus per diventare Homo sapiens. Si sentì nella tasca il denaro come vecchie monete romane. La Storia era finita, e a lui ed alla sua generazione era toccato assistere alla fine di ciò che si era chiamato il Mondo. Quando la risata di un barista lo riportò alla realtà, egli era un uomo diverso: per un tempo breve era stato sconvolto alle radici, aveva sentito il fiato caldo della belva finale.

Nessuna astronave era atterrata nel Messico, né le Nazioni Unite avevano lanciato lo storico annuncio. E tuttavia tanto poco assurda e incredibile era stata giudicata la notizia inventata da un foglio sarcastico, che un uomo intelligente e cauto era stato del tutto travolto. Può essere che non accada mai quell'evento terribile e liberatorio; può essere che accada la prossima settimana. Ma la reazione del giovane scrittore mi dice cose che sono già accadute, annunzi che sono stati proclamati. La fine del mondo può non venire, ma noi siamo ansiosi di assistere alla fine del mondo. Siamo in attesa di una cosa dai molti nomi, ed è la Fine. Intanto, i dischi volanti imperversano sull’Italia.

Jung aveva scritto, in Cose che si vedono in cielo che i dischi volanti, esistano o meno, sono oggetti o fantasmi carichi di nostre proiezioni. Diciamo che in questo scorcio di secolo l'Italia è irrequieta, e «fa proiezioni»; i giornali raccontano di ormai quotidiani avvistamenti, incontri, burle e ghiribizzi di oggetti non identificati. In genere i giornali ne danno un resoconto sommario e lievemente ironico. Io non so se esistano e si aggirino per i pittoreschi paesi d'Abruzzo ambasciatori fosforescenti di altri mondi; non so se fotografie raccolte da Hynek nel suo Rapporto sugli Ufo (Mondadori), l'unico libro sull'argomento che metta conto di leggere, siano autentiche, illusionistiche, o false. So soltanto che dentro di me, come dentro quel mio giovane amico, e certo molti degli avvistatori, c'è una brama che quella cosa insensata, scientificamente impossibile, sia vera.

Non ho mai visto dischi volanti, e questa è l'unica prova a favore della loro esistenza che sono in grado di addurre. Infatti, se fosse un caso di psicosi collettiva, come qualcuno dice, non c'è dubbio che io ci sarei cascato. Insomma, se non ci fossero stati, io certamente li avrei visti. Ma non li ho visti: dunque non è improbabile che esistano.

La Terra sta diventando un pianeta patetico: gente che piega forchette con lo sguardo, telepati che mandano messaggi al Polo Nord, prestigiatori che leggono nel pensiero; l'uomo sta modificando i propri lineamenti, o semplicemente è diventato insopportabile a se stesso? Sta preparando i documenti falsi, per introdursi in un mondo diverso, cui non ha diritto, o è tutta una burla da settimanale umoristico? Che differenza intercorre tra lo spettacolo da baraccone e la fine del mondo?

I primi dischi volanti dell ultima generazione — come si dice dei cervelli elettronici — vennero avvistati durante la guerra, in Oriente; e leggo in una nota del libro I Greci e l'irrazionale, di Dodds, ora ristampato (Sansoni) che durante una battaglia del 1914, in Francia, vennero visti degli angeli.

Sono, angeli e Ufo, della stessa razza? Sono luminosi, eterei, elusivi ed agili; soprattutto, sembrano provenire da un oltre, un luogo che, per il solo fatto di essere più colto e tecnicamente superiore, noi supponiamo anche benevolo, generoso, non ignaro del patetismo di questo pianeta. Sono una via d'uscita? O un ennesimo errore di questo animale sapiente? Dopo tutto, anche quando arrivarono gli uomini di Colombo, gli indios pensarono che, essendo dèi di incredibile potenza, essi sarebbero stati benevoli e generosi. La terra non ha ancora dimenticato i loro roghi.
Giorgio Manganelli
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