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Quei segnali radio misteriosi provenienti dal Passato
Cosa sono quei segnali radio provenienti da misteriose sorgenti nelle profondità del cosmo ? Numerosi organi di informazione nazionale e internazionale se lo chiedono, raccontando una storia dai contorni affascinanti. Segnali, potenti e rapidissimi, della durata di pochi millisecondi. Le caratteristiche esatte sono state descritte da Science: i segnali sono stati individuati un gruppo di ricerca internazionale del quale l'Italia fa parte insieme a Regno Unito, Germania, Australia e Stati Uniti. Per l'Italia hanno partecipato il Sardinia Radio Telescope (Srt) dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e l'universita' di Cagliari. I dati sono stati acquisiti dal radiotelescopio australiano Parkes. La caratteristica straordinaria dei segnali appena intercettati è la distanza da cui provengono: otto miliardi di anni luce. Il loro viaggio nello spazio è iniziato quando l'universo aveva poco più della metà dell'età attuale e il Sistema Solare non esisteva ancora.
I ricercatori non sono in grado di determinare le cause esatte di queste emissioni radio. Secondo le prime ipotesi le possibili sorgenti potrebbero essere stelle di neutroni o anche buchi neri, oggetti in cui la materia si trova in condizioni estreme. Nonostante i segnali non siano ancora perfettamente chiari, e necessitino di ulteriori approfondimenti è scattata la riconcorsa a trovare un indizio di matrice Aliena. In fondo il Search for Extra-Terrestrial Intelligence insegue un segno da altri mondi da 40 anni ormai.
La Nasa ha emesso un comunicato nel quale spiega la grandezze e l'utilità della scoperta:
“Il nostro cielo è pieno di emissioni di energia di varia natura. Per esempio, le esplosioni di raggi gamma si versificano quando una stella collassa in un buco nero. I vari telescopi a Terra e quelli in orbita riescono a registrare questo fenomeno, e a fornirci le coordinate esatte. Ma queste onde radio hanno un’origine diversa da quella dei raggi gamma e sono la testimonianza di un evento avvenuto a grandi distanze. L’obiettivo è mettere a punto un sistema in grado di identificarne l’origine, per poterle studiare”.
Il segnale wow.
Wow! passò allo storia come l’appunto accanto a una sequenza di numeri e frequenze, scritto di getto in un giorno d’estate - il 15 agosto 1977 - da Jerry R. Ehman, mentre lavorava per il «Progetto Seti» con il radiotelescopio Big Ear dell'Università dell’Ohio. Indicava un segnale alieno, il primo - e unico - mai individuato. Non solo aveva avuto una durata anomala, 72 secondi, ma (ecco l’altro elemento incredibile) possedeva le caratteristiche previste un ventennio prima da altri due ricercatori, Giuseppe Cocconi e Philip Morrison: il valore di 1420 Mhz corrispondeva infatti alla radiazione dell’idrogeno, l’elemento più comune nel cosmo, e quindi - supponiamo noi, da un punto di vista umano - rappresenta il messaggio universale per antonomasia, quello che qualunque mente può concepire come l’alfa e l’omega.
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