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MessaggioInviato: 26/10/2013, 04:36 
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Raziel ha scritto:

Corso sosteneva che i Grigi fossero una sorta di "macchine" in effetti...

Vedi Max, il discorso linguistico però non è del tutto esatto. Di molti animali superiori qualcosa sappiamo, con Delfini e scimmie possiamo perfino comunicare informazioni piuttosto complesse.


E ti sembra tanto? sono esseri che appartengono alla nostra stessa famiglia. Possiamo comunicare ma non CAPIRE. Possiamo addestrare gli animali a svolgere le funzioni che vogliamo ma cosa ne sappiamo dei loro processi mentali e di come essi interpretano ciò che noi gli trasmettiamo? PEr trasferire concetti complessi è necessario capire come ragiona il tuo interlocutore e devono esserci molti punti di contatto. Come trasferisci il concetto di anima o di bellezza COMUNICANDOLO ad un delfino? E come fai a capire che questo lo ha compreso ed interpretato così come tu vuoi che venga recepito? Se non possiamo fare ciò con nostri cugini con i quali condividiamo il pianeta da milioni di anni, come è possibile pensare di farlo incontrando una specie del tutto aliena?

Anche perchè analizzando la complessità del linguaggio i cetacei ci superano di gran lunga ma pur essendo un linguaggio complessissimo ed indice di una intelligenza superiore non c'è alcun punto di contatto tra il nostro linguaggio ed il loro, c'è solo qualche sporadico tentativo di carpirne i segreti e di interpretarne i significati ma si brancola nel buio da sempre :)

MA pensiamo al modo di comunicare di altri animali intelligenti come i cefalopodi basati su cambiamenti infinitamente rapidi del pigmento della pelle o delle possibilità che tale comunicazione avvenga attraverso altre tipologie di sensi come la percezione della carica elettrica (gli squali) o degli infrarossi (i serpenti). A mio avviso sarebbe quasi impossibile trasferire informazioni da un sistema all'altro capendosi vicendevolmente ed avendo piena comprensione dei concetti astratti che i 2 interlocutori potrebbero esprimere.

Il tutto sempre che si possa riconoscere come tale il nostro interlocutore, perchè non è detto che lo si riesca a fare. Pensiamo ad una intelligenza di sciame, una singola parte di essa ci sembrerò un essere unicellulare, senza sapere che magari fa parte di un macro organismo... Le ariabili non sono infinite ma sono talmente tante da rendermi scettico sull'immediata possibilità di auto riconoscimento e di comunicazione complessa.

Il problema però non si pone visto che a quanto pare sono qui e sono tanti e ci hanno fatto a loro immagine [;)]


Ultima modifica di MaxpoweR il 26/10/2013, 04:42, modificato 1 volta in totale.


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la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
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MessaggioInviato: 26/10/2013, 05:15 
Le probabilità che l'Uomo può capire un Alieno può essere determinata solo da un solo fattore,quello della similitudine fisica.
Non potremmo capire mai un alieno con una fisicità e un metabolismo da insetto o da serpente.


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MessaggioInviato: 26/10/2013, 06:10 
Mi chiedo come si faccia ad essere così sicuri.


E' assolutamente vero che come ha detto Max,
"le variabili sono non infinite ma così tante da escludere di avere con tutti un immediato riconoscimento e comprensione".

Ma "non immediato" [?]

E' questione di studiarlo prima. Come detto, se il ventaglio è comunque finito, prima o poi - ci volesse una vita, o mille vite - ogni codice sarà decifrato.


E a quel punto basterà l' ausilio di un mezzo tecnologico adatto, con sufficiente potenza di calcolo l' immediatezza sarebbe garantita.


Le uniche cose non "traducibili" anche nel senso latino del termine, sarebbero effettivamente concetti astratti che fossero, attenzione al condizionale, propri di una specie e non un' altra.

Come spiegare il concetto di "amore" a una specie che non fosse in grado di amare [?] Impossibile.


Ma la domanda è: esiste una tale specie? Quei concetti comuni a tutti gli esseri umani da sempre, sono davvero esclusiva nostra e al limite di pochi altri, ma non tutti?

E se fossero invece concetti universali [?]


In fondo è questo il punto:

Noi non comprendiamo la MENTE di una altra specie intelligente, perchè finora non ne abbiamo mai (ufficialmente) incontrata una.


Magari un giorno scopriremmo persino che questa non è più diversa dalla nostra di quella che potrebbe essere quella di un altro essere umano, nel bene o nel male. Oppure NO.

Fino ad allora... [8]


Confesso che ho deciso da tempo che questa è esattamente LA domanda che farei ad un alieno casomai avessi una sola domanda. [:I]

Aztlan


Ultima modifica di Aztlan il 26/10/2013, 06:13, modificato 1 volta in totale.


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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 26/10/2013, 12:05 
Cita:
Aztlan ha scritto:

Mi chiedo come si faccia ad essere così sicuri.


E' assolutamente vero che come ha detto Max,
"le variabili sono non infinite ma così tante da escludere di avere con tutti un immediato riconoscimento e comprensione".

Ma "non immediato" [?]

E' questione di studiarlo prima. Come detto, se il ventaglio è comunque finito, prima o poi - ci volesse una vita, o mille vite - ogni codice sarà decifrato.


E a quel punto basterà l' ausilio di un mezzo tecnologico adatto, con sufficiente potenza di calcolo l' immediatezza sarebbe garantita.


Le uniche cose non "traducibili" anche nel senso latino del termine, sarebbero effettivamente concetti astratti che fossero, attenzione al condizionale, propri di una specie e non un' altra.

Come spiegare il concetto di "amore" a una specie che non fosse in grado di amare [?] Impossibile.


Ma la domanda è: esiste una tale specie? Quei concetti comuni a tutti gli esseri umani da sempre, sono davvero esclusiva nostra e al limite di pochi altri, ma non tutti?

E se fossero invece concetti universali [?]


In fondo è questo il punto:

Noi non comprendiamo la MENTE di una altra specie intelligente, perchè finora non ne abbiamo mai (ufficialmente) incontrata una.


Magari un giorno scopriremmo persino che questa non è più diversa dalla nostra di quella che potrebbe essere quella di un altro essere umano, nel bene o nel male. Oppure NO.

Fino ad allora... [8]


Confesso che ho deciso da tempo che questa è esattamente LA domanda che farei ad un alieno casomai avessi una sola domanda. [:I]

Aztlan

Si.... quello che dici è vero però il fatto di capirsi e quello di comunicarsi sono due concetti un po' differenti. [;)]


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MessaggioInviato: 26/10/2013, 12:46 
Cita:
BOBBY ha scritto:

Con il "teletrasporto" si intende qualcosa di molto generico che identifica lo spostamento istantaneo da un luogo all'altro di un oggetto materiale.

Dal momento che nella realtà non si può spostare materia a velocità prossima a quella della luce (men che meno superarla!) possiamo solo ipotizzare che per spostare qualcosa con la massima velocità si deve, per forza di cose, utilizzare onde elettromagnetiche. [:I]

Nella realtà la fisica quantistica prevede, a livello teorico, una sorta di istantaneità di eventi tra due particelle anche lontanissime ma all'atto pratico è impossibile tradurre questo fenomeno in un dispositivo realmente funzionante. [8)]

È invece molto più realistico usare le onde elettromagnetiche di varie frequenze (luce, radio-frequenze etc.) per spostare ad una velocità interessante, quella della luce appunto, non tanto materia dotata di massa ma "INFORMAZIONI".

È complicatissimo spostare materia negli infiniti spazi interstellari. È molto, ma molto, più semplice spostare "informazioni". [;)]

Una volta reperita la materia prima nel luogo di destinazione si possono ricreare, grazie a queste "informazioni" oggetti tecnologici ma anche veri e propri esseri viventi. [:0]

Grazie alla clonazione un organismo alieno potrebbe essere ricreato sul pianeta Terra usando materiale biologico reperito in loco ma con istruzioni provenienti da un pianeta remoto che ha spedito un fascio di informazioni proprio qui per ricreare pari-pari quel soggetto. [^]

Eventualmente la sua coscienza e la sua memoria potrebbero essere aggiunte una volta ricostruito l'"hardware". [:0]

Insomma il concetto di base è questo: perché fare viaggiare nell'Universo materia organica ed inorganica quindi sarebbe più saggio e intelligente fare viaggiare solo ed esclusivamente "informazioni"? [?] [?] [?]




quindi tu dici, magari l'uomo è colui che doveva studiare questo pianeta per conto di alieni ed è frutto dell'informazione (DNA) sparata verso la terra, evolutasi e ora in grado di raccogliere tutti i dati di cui una data civiltà extraterrestre era alla ricerca. Mi piace [;)]



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MessaggioInviato: 26/10/2013, 12:53 
Cita:
Aztlan ha scritto:

Cita:
BOBBY ha scritto:


"La questione dei viaggi interstellari è una spina nel fianco di qualunque ipotesi aliena e non è mai stata risolta neanche a livello teorico."



Inorridisco.


E' una spina nel fianco solo per chi è davvero poco e male informato.

La questione dei viaggi interstellari è stata analizzata, e risolta, perlomeno proprio a livello teorico, dallo stesso Einstein.


Se è vero infatti che la sua idea più famosa era quella del limite della velocità della luce,


è anche altrettanto vero, e malamente dimenticato, che per lo stesso genio più famoso del Novecento i viaggi interstellari in tempi brevi

- molto meno di quanto impiegherebbe la stessa luce a coprire quelle distanze -

sono possibili eccome.


E non si è limitato ad esprimere una sua mera opinione personale, ma ha fatto i necessari calcoli.


Infatti, le equazioni di Einstein permettono l' esistenza di oggetti detti Ponti di Einsten-Rosen (dal nome dei due teorizzatori),

resi poi famosi con molti altri nomi, come quello di wormholes o cunicoli spazio-temporali.


Attraverso questi oggetti,

dovuti al ripiegamento dello stesso tessuto spazio-temporale che compone l' Universo,

sarebbe possibile raggiungere un qualunque punto dell' Universo distante anni-luce in molto meno di quanto impiegherebbe un raggio a coprire la distanza che li separa,

pur rispettando il limite teorico della velocità della luce, accorciando le distanze che separano i due punti nel tessuto spazio-tempo.


In pratica si prenderebbe una scorciatoia.


E il bello è che questa è solo UNA delle soluzioni possibili ipotizzate dagli scienziati per il viaggio interstellare.

Vedere di seguito:


Cita:
BOBBY ha scritto:


Mettere qualcosa "in groppa ai fotoni" è [...] molto meno fantascientifica delle astronavi di STAR-TREK. [;)]



Difatti, protesto veementemente.


"Le astronavi di Star Trek", per usare le tue parole e per capirci,

immaginate muoversi tramite un campo di curvatura,

sono una possibilità teorica ammessa dalla Scienza e al momento allo studio.


Tra l' altro, significative e positive novità si sono avute di recente, come si è largamente discusso.


Infatti, fino a poco tempo fa si ritenevano necessarie improbabili quantità di energia

(pari a quelle prodotte da una quantità di ipotetica "materia esotica" grande quanto Giove).


MA recentemente nuove equazioni a firma del Dottor White della NASA hanno ricalcolato l' energia necessaria, scoprendo che ne basterebbe una quantità ragionevole.

Al momento, si attende l' esito di esperimenti pratici volti a verificare le equazioni.


Ora non ho qui i link sottomano, ma è una notizia che ha fatto rumore e di cui si è parlato diffusamente.


Cita:
BOBBY ha scritto:


in parole povere, il principio del "TELETRASPORTO". [:D] [:D] [:D]


In pratica si usano le onde elettromagnetiche (tra cui la luce, ma non solo...)
per veicolare "INFORMAZIONI" di qualunque genere.

Tra queste anche il DNA che altro non è che una sequenza lunga e complessa di informazioni pre-codificate.


Un po' di tempo fa un premio nobel, Luc Montagnier, ha ipotizzato che nientemeno che il DNA può replicarsi e spostarsi a cavallo di radiazioni a bassa frequenza. [8)]


A me sembrava la scoperta del secolo! Ma la cosa curiosa è che NESSUNO ne ha più parlato e la notizia è rimbalzata solo negli ambienti non ufficiali. La scienza ufficiale l'ha rimossa immediatamente senza uno straccio di commento. [:(]



Concordo con il Premio Nobel. [:D]


Per me questa ipotesi da lui formulata non solo è degna di nota, ma ne avevo da tempo fatto parte di una mia personalissima teoria in costruzione sull' Evoluzione,

aggiornata alle ultime scoperte e teorie come queste, per tentare di risolvere i problemi di quella classica e andare oltre,

spingendomi talvolta fino a lambire ed includere altre teorie e concetti esistenti o miei ben al di là della mera biologia, fino allo spirituale.


Una Teoria dell' Evoluzione 2.0, se vogliamo,

con annessi e connessi e conseguenze sulla visione del mondo come lo fu quella attuale che mostra ormai i suoi limiti. [8D]


Ci sto lavorando, se così si può chiamare l' ozioso rimuginare, nel senso nobile e latino del termine otium, da un pezzo. [;)]

Non mi piace però parlare quando non sono sicuro, e voglio prima rifinirla prima di dire solenni fesserie. [:o)]

Ergo come si suol dire vi suggerisco di non trattenere ancora il fiato, che non arrivereste a vedere una mia eventuale, remota pubblicazione. [;)]


In merito all' oggetto del topic,


ritengo questo tipo di "teletrasporto"

(è il termine disponibile più corretto, ancora più se lo si analizza nella sua etimologia)

perfettamente plausibile. [;)]


Tuttavia ritengo che questo meccanismo possa essere usato, largamente, dalla natura, per la stessa evoluzione

(penso alla possibilità di trasmissione a velocità luce di informazioni genetiche tra diversi punti dell' Universo)

mentre per le esigenze di una specie senziente ritengo siano infinitamente più semplici e pratici mezzi artificiali come quelli suggeriti.


Buona Discussione,

Aztlan


mi chiedo cosa possa succedere agli oggetti nelle vicinanze se io per accorciare le distanze piego lo spazio [8)]



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MessaggioInviato: 26/10/2013, 12:59 
Cita:
Raziel ha scritto:

io invece inorridisco quando si esula per far filare il proprio ragionamento dai più elementari principi della fisica relativa.
la nanomacchina, per quanto nana, avrà pur sempre una massa, quindi il fotone, che ha massa zero, e per questo, solo per questo, va a velocità luce, non potrà mai trasportare qualcosa dotato di massa, sia pur minima. Lasciando perdere a cosa si intende per "mettere in groppa", e non faccio facili e salaci battute dal dubbio gusto......

I discorsi stanno a zero. Mi spiace. O si scoprirà il modo di far curvare lo spazio ad una nave, oppure si scoprirà come creare dei tunnel, cosa che ritengo veramente al di là di ogni immaginazione quest'ultima, non fosse altro perché, ok apri il tunnel, ma poi dove porta sto tunnel?


Non l'ho scritto io, l'ho solo riportato e poi sviluppato.
Forse è stato spiegato malamente e la trasmissione riguardava qualcos'altro, vedo si reisco a recuperare il documento.



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MessaggioInviato: 26/10/2013, 15:12 
Riguardo alla questione delle nano macchine che viaggiano "in groppa ai fotoni" penso sia chiaro che ciò vada inteso in senso puramente metaforico. I fotoni veicolerebbero solo pura e semplice informazione e quindi la presenza di elementi dotati di massa è assolutamente inutile e fuorviante. [;)]

Io non escludo a priori i viaggi interplanetari utilizzando la curvatura spazio-temporale. Ritengo solo questa possibilità molto difficile da realizzare all'atto pratico, soprattutto se dobbiamo fare viaggiare sonde dotate di strumentazioni scientifiche complesse o, peggio ancora, esseri viventi che devono giungere vivi e senza alcun danno fisico e psichico a destinazione. [:(]

Abbiamo già enormi problemi a fare viaggiare astronauti che devono sopportare accelerazioni relativamente ridicole e tutto ciò che comporta, per un organismo normale, stare molti giorni in assenza di gravità continuamente bombardati da raggi cosmici letali. Questo giá solo con mezzi convenzionali che non scomodano la teoria della relatività. [:)]

Non dimentichiamo che tutta la fisica relativista descrive molto bene il mondo dell'infinitamente piccolo ma rischia di diventare inefficace quando si studiano sistemi complessi come l'uomo e le sue macchine. [;)]

Ovvio, tutto ciò potrebbe essere ridicolo per una civiltà nettamente superiore alla nostra. [^]

In ogni caso, rimanendo con i piedi per terra, rimane il fatto che è infinitamente più facile, sia per noi che per una civiltà extra - terrestre, sparare fasci di onde in destinazioni predeterminate. Se poi anche in DNA si "sposta" tramite queste onde... vi rendete conto delle infinite implicazioni che questa tecnologia potrebbe aprire??? [?] [?] [?] [?]


E poi, se tutto ciò ha un senso, può darsi anche, come acutamente ha notato morpheus85, che il nostro DNA non sia autoctono ma sia stato sparato da chissà dove in tempi remoti da chissà chi. [^]

Insomma chi ha progettato il nostro DNA lo ha reso replicabile non solo sul pianeta Terra ma anche nell' intero Universo grazia alla sua intrinseca "trasportabilità". [:D]

VI SEMBRA POCO??? [?] [?] [?] [?]



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MessaggioInviato: 26/10/2013, 18:28 
Il che renderebbe le cose accettabili anche da parte degli scettici più convinti, si tolgono di mezzo tanti problemi, potrebbe essere il mio nuovo cavallo di battaglia [8D]



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MessaggioInviato: 26/10/2013, 19:22 
Cita:
morpheus85 ha scritto:

Il che renderebbe le cose accettabili anche da parte degli scettici più convinti, si tolgono di mezzo tanti problemi, potrebbe essere il mio nuovo cavallo di battaglia [8D]


Sicuramente è un approccio più aperto e versatile.

I viaggi lunghissimi su enormi astronavi metalliche appartengono forse alla fantascienza più tradizionale. Potrebbero essere superate perché appartengono ad una visione convenzionale dei viaggi spaziali. [8D]

E questo senza violare i principi sacri della fisica, sia classica che moderna. [;)]

Anche nostri cari dischi volanti, che molti hanno visto con regolarità difficilmente contestabile, potrebbero essere solo dei mezzi leggeri di prossimità per muoversi all'interno del sistema solare , partendo da qualche avamposto relativamente vicino alla Terra (la Luna, oppure qualche asteroide, oppure qualche satellite artificiale, chi lo sa?).

Ovvio si tratta di vaghi spunti di tipo teorico. Ma molto verosimili. [^]



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MessaggioInviato: 26/10/2013, 22:59 
Cita:
Mediante l’entanglement quantistico i ricercatori di Tokyo e Magonza sono riusciti a teletrasportare qubit fotonici con estrema affidabilità. Un passo avanti decisivo è stato quindi realizzato circa 15 anni dopo i primi esperimenti nel campo del teletrasporto ottico.
Il successo dell’esperimento condotto a Tokyo è attribuibile all’uso di una tecnica ibrida in cui sono stati combinati due approcci concettualmente diversi e finora incompatibili. “L’informazione quantistica ottica digitale discreta può ora essere trasmessa continuamente – spingendo un bottone, se si vuole,” ha spiegato il professor Peter van Loock dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza (JGU). Come fisico teorico, van Loock ha consigliato i fisici sperimentali del gruppo di ricerca guidato dal professor Akira Furusawa, dell’Università di Tokyo su come si sarebbe potuto svolgere in modo più efficiente l’esperimento di teletrasporto per verificare in ultima analisi, il successo del teletrasporto quantistico. I loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature.
Il teletrasporto quantistico comporta il trasferimento di arbitrari stati quantistici da un mittente, soprannominato Alice, ad un ricevitore spazialmente distante, di nome Bob. Ciò richiede che Alice e Bob condividano inizialmente uno stato quantistico entangled attraverso lo spazio in questione, ad esempio, sotto forma di fotoni. Il teletrasporto quantistico è di fondamentale importanza per l’elaborazione dell’informazione quantistica (quantum computer) e la comunicazione quantistica. I fotoni sono vettori di informazioni ideali per la comunicazione quantistica in quanto possono essere utilizzati per trasmettere segnali alla velocità della luce. Un fotone può rappresentare un bit quantistico o qubit analogo a una cifra binaria (bit) . Questi fotoni sono noti come bit quantistici “volanti”.
I primi tentativi di teletrasportare singoli fotoni o particelle di luce sono stati effettuati dal fisico austriaco Anton Zeilinger. Vari altri esperimenti sono stati eseguiti nel frattempo. Tuttavia, il teletrasporto di bit quantistici fotonici con metodi convenzionali ha dimostrato di avere i suoi limiti a causa di carenze sperimentali e di difficoltà con i principi fondamentali.
Ciò che rende l’esperimento di Tokyo diverso è l’uso di una tecnica ibrida. Grazie ad essa è stato raggiunto un teletrasporto quantistico di qubits fotonici completamente deterministico e altamente affidabile. La precisione del trasferimento andava dal 79 all’82 per cento per i quattro diversi qubit. Inoltre, i qubit sono stati teletrasportati molto più efficiente rispetto a esperimenti precedenti, anche ad un basso grado di entanglement.
Il concetto di entanglement è stato formulato da Erwin Schrödinger e coinvolge una situazione in cui due sistemi quantistici, come ad esempio due particelle di luce, ad esempio, sono in uno stato comune, in modo che il loro comportamento è reciprocamente dipendente in misura maggiore di quanto non sia normalmente possibile.
Nell’esperimento di Tokyo, l’entanglement continuo è stata realizzata mediante l’aggrovigliamento di molti fotoni con molti altri fotoni.
Precedenti esperimenti avevano un entangled fra singoli fotoni, una soluzione meno efficiente. “L’entanglement dei fotoni ha funzionato molto bene per l’esperimento Tdi okyo – praticamente con la semplice pressione di un pulsante, il laser è stato attivato”, ha detto van Loock, Professore di Teoria di ottica quantistica e informazione quantistica all’università di Magonza.
Questo entanglement continuo è stato realizzato con l’aiuto della cosiddetta ‘squeezed light’, che assume la forma di un’ellisse nello spazio delle fasi del campo di luce. Una volta che l’entanglement è stato raggiunto, un terzo campo di luce può essere connesso al trasmettitore. Da lì, in linea di principio, qualsiasi stato e qualsiasi numero di stati possono essere trasmessi al ricevitore. “Nel nostro esperimento, c’erano precisamente quattro stati sufficientemente rappresentativi che sono stati trasferiti da Alice a Bob usando l’entanglement. Grazie a l’ entanglement continuo, è stato possibile trasmettere i qubit fotonici in modo deterministico a Bob”, ha aggiunto van Loock.
I precedenti tentativi di realizzare il teletrasporto ottico sono state eseguiti in modo diverso e, prima d’ora, i concetti utilizzati si sono rivelati incompatibili. Ora, grazie alla tecnologia ibrida, “i due mondi separati, il discreto e il continuo, stanno cominciando a convergere”, ha concluso van Loock.


Fonte: http://oloscience.blogspot.it/2013/08/linformazione-quantistica-ottica.html

Ricerca pubblicata da Nature, a questo link: http://www.nature.com/ncomms/2013/130912/ncomms3426/full/ncomms3426.html

Direi che se noi siamo oggi nella certezza del verificarsi e poter produrre questo trasporto d'informazione di stato a velocità luminale, qualcuno potrebbe essere in grado di saperne ancora di più...tra eventuali popoli extraterrestri giunti ad un grado superiore al nostro.

Teoria tutt'altro che bislacca, Morpheus.[;)]



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Come ho già detto nel post precedente, anche io non escludo affatto a priori questo tipo di teletrasporto, è perfetttamente plausibile.

Il problema come detto è che è in grado di trasportare solo informazioni: come le si fanno diventare qualcosa altro [?]

Il punto che sfugge è proprio questo: supponi anche di inviare il "progetto" di una mega base completa di personale su un altro pianeta... in che modo il progetto si auto-realizza [?]


Una nanomacchina può pure auto-replicarsi raccogliendo le risorse locali e assemblando suoi simili, e avrebbe questa possibilità,

ma il progetto di una nanomacchina non si contruisce mica da solo, per il solo fatto di essere quello di una nanomacchina piuttosto che di una macchina per il caffè.

C'è un salto logico completamente ignorato tra le due cose che è la differenza tra la Scienza e il pensiero magico...


Il DNA è un altro discorso, in quanto se esiste una forma di vita compatibile, si può ipotizzare sufficiente la trasmissione dell' informazione ad essa, in quanto sarà questa a usare i suoi sistemi riproduttivi.

Ma tutto ciò che non è vivente, NO.

Supponi pure di teletrasportare con questo sistema il progetto di una nanomacchina, in che modo questa informazione, che è solo informazione, può mettersi a estrarre il metallo e costruire qualcosa [?]


L' unica possibilità di effettuare viaggi interstellari in tempi brevi che non sia pura fantasia ma possibile scientificamente, almeno allo stato attuale delle conoscenze teoriche, è la curvatura spazio-tempo.

Il teletrasporto, sempre allo stato attuale delle conoscenze, come dimostrato da questi esperimenti (sono stato il primo a citarli), è capace solo di inviare informazioni.


E quell' informazione, senza nessuno che la recepisce e utilizza, da sola non potrà generare alcunchè e verrebbe solo dispersa nelle profondità del cosmo.


Ultima modifica di Aztlan il 27/10/2013, 00:07, modificato 1 volta in totale.


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Per ora, Aztlan. Per ora.

L'informazione è precisamente un'informazione di stato quantico.
Ed è ancora poco, sicuramente.
Ma nell'ipotesi di una curvatura dello spazio-tempo, potrebbe incastrarsi in mille modi. Credo che solo un'insieme di "tecniche" potrà creare i presupposti al viaggio interstellare che tanto agogniamo. Questione di pazienza. Ora non si può, ma ogni giorno può essere quello giusto per l'ennesima scoperta da mettere "in cascina" per le future generazioni.
E...prima o poi...

Ricordo che fino a pochissimo tempo fa anche la sola informazione non era ritenuta inviabile a velocità superluminali.

La meccanica quantistica osservata nelle sue peculiarità in caso di entanglement fotonico, ci dice che due fotoni a distanza QUALSIASI, si trasmettono alcuni tipi di informazione in maniera istantanea. A prescindere dalla loro distanza.

Occorrono altri passi avanti, ma la strada è ormai più in discesa che in salita. IMHO.



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MessaggioInviato: 27/10/2013, 00:36 
Sì, Aztlan, lo so perfettamente manca un passaggio logico fondamentale. [:D]

Inviare informazioni che attraversano distanze formidabili serve a poco se una volta arrivate a destinazione non c'è un dispositivo che decodifica le informazioni stesse e le traduce in macchine funzionanti. È un po' come cercare di telefonare a una persona che non possiede il telefono. Posso parlare all'infinito dentro il microfono ma questi pacchetti di informazione vagano nell'etere senza un destinatario e si infrangono nel nulla. [:(]

Io ci ho ragionato molto. Non sono arrivato a una conclusione ma ho fatto alcune ipotesi:

1 - per attivare il processo bisogna mandare una prima sonda vera e propria che una volta arrivata a destinazione funzionerà da dispositivo ricevente. Magari ci vorranno migliaia di anni ma una volta attivato il canale tutto diventa più agevole...

2 - nel pianeta di destinazione esistono già civiltà intelligenti in grado di decodificare le informazioni spedite e di riprodurre macchine ed esseri viventi sulla base di istruzioni provenienti dal pianeta di partenza . Noi non siamo in grado di farlo ma una civiltà terrestre antica (Atlantide???) potrebbe averlo già fatto

Si tratta forse di ipotesi bizzarre e farneticanti se viste in un'ottica di breve periodo. Molto più verosimili se analizzate su scala millenaria. [^]

Ripeto, io non posso escludere che in realtà tutto avvenga grazie alla curvatura spazio-temporale. Ma in base alle attuali conoscenze umane l'ipotesi del tele-trasporto non mi pare così campata per aria. Almeno per ora. [:)]



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MessaggioInviato: 27/10/2013, 03:24 
Cita:
Aztlan ha scritto:
E' questione di studiarlo prima. Come detto, se il ventaglio è comunque finito, prima o poi - ci volesse una vita, o mille vite - ogni codice sarà decifrato.


Su questo sono totalmente d'accordo, la penso anche io così in linea teorica, ma volendo rimanere con i piedi per terra, limitandoci a quelle che sono ora le nostre capacità, purtroppo i presupposti non ci sono, o quanto meno io ne ho una visione molto meno ottimistica.
Mi rifaccio agli esempi di prima riguardanti nostri parenti vicinissimi evolutivamente parlando come sono i primati o i cetacei per non parlare dei cefalopodi.
Condividiamo la stessa struttura del dna gli stessi componenti gli stessi ecosistemi le stesse origini e lo stesso pianeta e pure non comunichiamo se non in maniera rozza pur essendo tutte a modo proprio specie altamente intelligenti e pur provandoci da decine di migliaia di anni come può essere per gli animali domestici.

Altro discorso andrebbe fatto su cosa sia una specie intelligente e cosa sia l'intelligenza ma andremmo troppo off topic temo, ma anche lì si sommano variabili ad altre variabili quasi tutti classificabili come incognite.

Cita:
Aztlan ha scritto:
Le uniche cose non "traducibili" anche nel senso latino del termine, sarebbero effettivamente concetti astratti che fossero, attenzione al condizionale, propri di una specie e non un' altra.

Come spiegare il concetto di "amore" a una specie che non fosse in grado di amare [?] Impossibile.


L'amore non è astratto se inteso per quello che è e l'attitudine inconscia di eleggere un altro individuo come partner ideale ciò è comandato dall'istinto e quindi è frutto dell'evoluzione e cioè è comune a tutte le specie. Altro discorso è l'incastellatura ideologica e filosofica che c'è sopra e che cerca di spiegare "a parole" eventi fisiologici governati dalla chimica e dall'istinto. Non potremo mai spiegare cosa voglia dire essere innamorati perchè per noi ha un significato astratto che quasi nulla ha a che fare con la reale natura del processo biologico che lo regola.

Cita:
Aztlan ha scritto:
Ma la domanda è: esiste una tale specie? Quei concetti comuni a tutti gli esseri umani da sempre, sono davvero esclusiva nostra e al limite di pochi altri, ma non tutti?

E se fossero invece concetti universali [?]


Probabilmente sono "concetti" comuni a tutte le specie simili a noi ma dubito lo siano in assoluto. Esseri viventi basati su una diversa chimica potrebbero sviluppare costruzioni logiche del tutto diverse dalle nostre ed avere valori e principi che esulano da quelli classici della morale "umana".


Cita:
Aztlan ha scritto:
Noi non comprendiamo la MENTE di una altra specie intelligente, perchè finora non ne abbiamo mai (ufficialmente) incontrata una.


Questo non è del tutto vero, sul nostro pianeta ci sono specie intelligenti come l'uomo ma in maniera diversa. Penso ai cetacei o ai cefalopodi. Non è detto che l'intelligenza umana sia l'unica in grado di produrre una specie "evoluta" e non è detto che il nostro tipo di intelligenza sia il migliore o abbastanza elastico da poter entrare in contatto con altre intelligenze affini. Pensa alle Orche le quali sviluppano veri e propri modelli culturali che si tramandano nei gruppi sparsi qui e la per il mondo generando una vera e propria varietà culturale con usi e costumi differenti a seconda del gruppo che si esamina. Non è forse questa intelligenza superiore? E pure ci è impossibile comunicare, anzi continuiamo a considerarle specie a noi inferiori.


Il punto è questo, siamo in grado di definire una specie intelligente o ciò che possiamo fare è cercare specie simili a noi di cui riusciamo a riconoscerne le peculiarità? Secondo me questo è il nostro limite che palesiamo anche sul nostro stesso pianeta.



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