Cita:
IdentFlyObj ha scritto: Forse,più che lampade (molte sono a banda UV piuttosto larghetta),sarebbe interessante fare qualche ricerca riguardante i diodi led: trattandosi di componenti elettronici molto stabili dal punto di vista della radiazione (monocromatici all'inverosimile,con piccoli slittamenti di frequenza imputabili solo ad un cambio veloce di temperatura) hanno dei costi bassissimi e sono commercialmente proposti in vari range dell'ultravioletto.Alcune tipologie di led UV sono anche laser,ma ciò che importa per ''test domestici' non è tanto l'intensità del fascio quanto l'esatta frequenza nello spettro che ci interessa.Fermo restando che ,come segnalato prima,al buio vedremo illuminarsi molte sostanze e non necessariamente il composto siliceo che andiamo a cercare in ambito domestico.
Chiusa questa parentesi,
vorrei rivolgere a Leandro (ma in realtà a chiunque altro di questa discussione
![Felice [:)]](./images/smilies/UF/icon_smile.gif)
) una domanda:
non so se ti sia mai capitato di avere sottomano qualche relazione di Santilli. E' un italiano piuttosto esperto di reattori adronici,plasma, e via dicendo. Tra i suoi incartamenti,vi è menzione di ''magnecole''. Si tratta di atomi,del tutto nuovi. Che conservano caratteristiche tipiche di tutti gli altri atomi,come numero atomico etc. etc.
Tuttavia,questo signore si è accorto che,dopo bombardamento di materia nei suoi reattori,ne è venuto fuori un atomo che presenta configurazione saturniana.
Le magnecole,lui le chiama così: si tratta ,dicevo,di atomi modificati da campi magnetici intensi,che presentano gli elettroni in orbita planare........a mo' di anello saturniano.Sono tutti giacenti sullo stesso piano.E queste ''magnecole'' ,in un materiale,risultano tutte impilate una sull'altra,in maniera ordinata.
Il quesito è quindi :
vi è possibilità che un elemento chimico,a seguito di forte stress magnetico-impulsivo,possa raggiungere lo stato di magnecolarità,ed esibire una luminanza al buio pur senza essere eccitato?
Che so.....una magnecola di silicio potrebbe interagire con gli infrarossi ambientali,oppure interagire (visto che gli elettroni si muovono di continuo) con il basso campo magnetico terrestre,liberando una discreta emissione di fotoni?
Se si nota,la luminescenza di quella sostanza su cui si indaga è sul verde-blu,la quale mi fa ipotizzare che sia una frequenza di risonanza magnecolare tipica del silicio-mica.E' curioso notare anche l'accostamento ''alieno'' della mica (isolante) con il silicio (semiconduttore).
Mi scuso con gli ufologi se questo discorso è relativamente incomprensibile,ma giuro che l'ho reso più grezzo possibile,trattandosi di argomentazioni piuttosto specifiche di fenomeni fotonici emissivi e termico magnetici..
PS ---sconsiglio vivamente la lettura ai non "entusiasticamente interessati" al tema

IdentflyObj, non posso purtroppo darti soddisfazione sul tema. Santilli è un "collega" che tutti quelli che lavorano nell'ambito della fisica subnucleare conoscono abbastanza bene. Purtuttavia sullo specifico della "magnecola", del "magnegas", e del famigerato reattore di Santilli dovrei trincerarmi dietro un comodo "no comment".
Anche perchè la discussione diventerebbe oltremodo tecnica e anche un tantino spiacevole, se riesci a inutire il senso...
Al tua domanda precisa invece rispondo con un "no" abbastanza netto. Avendo letto gran parte della (copiosa) produzione di Santilli (credo tutta quella che ha reso pubblica) ritengo, come praticamente tutti, che le "magnecole" oggi possono essere considerate solo un parto della fantasia.
Non c'è evidenza sperimentale e, soprattutto, non c'è nessuna dimostrazione teorica della loro esistenza: sono come...inventate. E vengono spesso spacciate come un elemento classico della fisica adronica, ove in realtà non vi sono neppure contemplate. Infatti nel 1980 Santilli si è letteralmente inventato la "meccanica adronica" (che non è la fisica adronica) come superamento della "fisica quantistica". Va da sè che la comunità scientifica l'ha completamente isolato...
Il problema è che l'idea della magnecola pare del tutto orientata a supporto dell'idea del Magnegas, un gas sintetico, un prodotto commerciale, proposto come sostituto dei carburanti.
Il succo è questo: le normali molecole sono atomi legati tra loro dal solito "legame di valenza" (prendila così: è un legame di tipo chimico espresso secondo i criteri della fisica quantistica); questi legami impediscono ai combustibili fossili di bruciare completamente, causando un'inefficienza energetica; allora prendiamo delle molecole normali e le sottoponiamo a forti campi elettromagnetici (un flusso di plasma in un reattore); i campi magnetici polarizzano gli elettroni e il nucleo e fanno sì che il legame che tiene insieme gli atomi all'interno della molecola diventi quello magnetico: si formerebbero così le Magnecole ovvero molecole in cui gli atomi sono legati tra loro da legami magnetici, in forma di "dimeri" cioè a coppie di atomi, a 2 a 2, tipicamente un H e un O, in una forma del tipo H-0. Il legame magnetico non si oppone alla combustione e permette una bruciatura del combustibile più efficiente.
Naturalmente nessuna dimostrazione teorica nessuna, empirismo allo stato brado. Mentre appare evidente che l'energia comunque spesa per la supermagnetizzazione del combustibile sarebbe superiore a quella ricavabile dalla maggior efficienza della successiva combustione. Da un po', guarda caso, Santilli ha abbandonato la ricerca pura per passare a quella...industriale: promuove e commercializza reattori e Magnegas.
Naturalmente ha fatto molti proseliti che vendono cose del tutto uguali: c'è Naudin con il BingoFuel, e poi ancora Aquafuel, Aqualene, Carbo-hydrogen, TrueFuel e chi più ne ha ne inventi...
Sullo stesso filone tpara-para-scientifico ti segnalo anche Pierluigi Ighina con l'Atomo Magnetico (un libro che va letto per essere creduto).
Per tornare alla tua domanda precisa comunque, il mio "no" è motivato dal fatto che un campo magnetico in senso stretto può polarizzare i componenti subatomici, ma non sposta gli elettroni sulle orbite. Può cioè smolecolarizzare la materia modificando i legami atomici, ma non energizza lo stato atomico, per cui non c'è un atomo eccitato che avvii un processo di decadimento liberando (anche) energia elettromagnetica (e quindi luminescenza). Questo anche nell'ipotesi, francamente assurda, che esistessero le magnecole.
Non c'è infatti un rapporto tra il tipo di legame atomico esistente in una molecola, e l'emissione di radiazione elettromagnetica. Il mondo è pieno di molecole "magnetizzate" (polarizzate è più corretto) che interagiscono con il campo magnetico terrestre, la radiazione infrarossa, quella ultra violetta, i raggi cosmici, gas radioattivi come il radeon, ma non per questo danno adito a fenomeni di luminescenza. La luminescenza è essenzialmente un fenomeno radiante derivante da liberazione di energia: se non immetti questa energia nell'atomo (eccitandolo), l'atomo non può crearsela da sola per diventare luminoso. Ricordo peraltro che la luminescenza è legata anche alla struttura del composto bombardato: per cui non è che bombardando di fotoni un albero si ottenga un albero luminoso. E' molto più probabile che gli si dia fuoco... Ecco perchè fatico a pensare che la polvere famose sia fatta di mica e silicio, soprattutto ove fosse stata (ma lo trovo francamente da escludere) luminiscente per 7 anni consecutivi
Mi scuso per l'OT mostruoso.