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Qui si affrontano discussioni su argomenti riguardanti l'Ufologia moderna, ricerche e misteri.
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10/04/2010, 09:19

Questa discussione è veramente interessante, come dice il nostro caro Thethirdeye. Soprattutto mette in evidenza che ci sono persone che veramente hanno a cuore una sana e vera ricerca, che approcciano il fenomeno con metodologia scientifica e anche innovativa, come propone CRASH. Mi auguro che persone del calibro di Manny, roberto82, silve54, lo stesso CRASH e altri possano un giorno lavorare insieme ad un serio progetto di ricerca. Complimenti per la discussione e per la vostra preparazione.

10/04/2010, 09:59

strombidur ha scritto:
Intendo dire che gli esperti, pur utilizzando le stesse tecniche, suppongo, sono giunti a risultati discordanti. Permettetemi un pensiero filosofico: Con lo stesso bisturi un chirurgo salva un uomo, un altro lo uccide, un incompetente ci affetta il salame. [:)]


Ahahahah...... sono completamente d'accordo con te [:2]


strombidur ha scritto:
Mi auguro che persone del calibro di Manny, roberto82, silve54, lo stesso CRASH e altri possano un giorno lavorare insieme ad un serio progetto di ricerca.


Questo sarebbe davvero auspicabile..... [;)]

10/04/2010, 10:48

è meglio darsi da fare allora... solo ieri la notizia che in russia hanno scoperto (creato artificialmente) un nuovo elemento chimico della tabella mendeleev, lo hanno chiamato circa come il minerale del film di pandora "unuptanium" o qualcosa di veramente molto simile a quel nome.
CRASH: raccontami nei dettagli cosa vedi da un tuo esperimento, mi hai detto ne hai fatti tanti, mi puoi indicare i riscontri che hai avuto facendone uno? (tipo lampadina)..intendo: cosa era e quali bande hai rilevato..
Bisogna sondare potenzialità e limiti per capire come muoversi...quindi capendo già quali bande rilevi possiamo già ragionare in termini di accuratezza...
Ultima modifica di robertos82 il 10/04/2010, 10:49, modificato 1 volta in totale.

10/04/2010, 14:45

Ciao ROBERTOS82 e atutti...
...allora, sto facenso vari spettri suule luci artificiali conosciute, tipo lampadine o fari.
Da quello che ho dedotto, se la fonte luminosa è statica (per esempio un lampione), usando il diffarttore (con almeno 200linne/mm per avere una buona definzione) si ottiene uno spettro lineare, con tutte le righe in evidenza e l'effeeto doppler della fonte stessa, che ti sta ad indicare appunto che la luce è statica. Analizzando gli spettri (parlo ottenuti di notte), le righe son ben marcate e si può ottimizzare l'analisi, ricavando una elevata percentuale di similitudine delle frequenze di emissioni degli elementi con quelle fornite dalle tabelle standard di riferimento.
Per esempio, se vai ad analizzare lo spettro di una lampada al sodio (tipo quelle delle illuminazioni stradali), sapendo che il sodio emette una frequenza sui 5890Ang., processando con dei software appositi lo spettro ottenuto, si può ricavare le righe di emissione del sodio con una percentuale molto vicina al valore reale(dipende poi da che software viene anche usato, ovviamente si possono usare più software per verificare se i dati ricavati tendono ad essere simili e quindi ad avvalorare l'analisi stessa...)
Ovvio che bisogna tenere conto del fattore inquinamento, della composizione dell'atmosfera, dell'ottica stessa dove è applicato il diffrattore (ricordo che nell'applicare la tecnica del diffrattore applicato a uno zoom per fotocamera, si deve tener conto della composizione delle lenti stesse dello zoom, se poi presentano anche difetti minimi di aberrazioni, coma, ecc...)...tanti sono i fattori che concorrono ad inquinare un'analisi strettamente mirata, e BISOGNA tenerne conto.

I problemi aumentano poi se la fonte luminosa comincia a muoversi (o se si muove la fotocamera): in riprese notturne occorrono fotocamere ad elevata risoluzione, dotate di zoom il più possibile luminosi (e qui il costo si eleva, oppure bisogna optare per un rapporto qualità/prezzo o conoscere le caratteristiche e i difetti della propria attrezzatura per poterci lavorare al meglio), usare modalità di ripresa dove il connubbio tempo di scatto/valore ISO/apertura diafframma sia al meglio possibile per poter riprendere tanto la fonte luminosa quanto ottenerne uno spettro il più chiaro possibile.
E' MOLTO difficile ottenere tutto ciò in breve tempo, di notte, se magari si presenta un fenomeno luminoso in cui si vuole fotografarlo ad alta definizione e in tempi stretti, visto che non si può sapere quanto tempo può durare il fenomeno.

Se si ottiene uno spettro di un fenomeno in movimento, il discorso divento più complicato, perchè si può subito notare che le righe di emissione tendono a dare la caratteristica "impastata", cioè tendono a sovrapporsi, inquinandosi a loro volta e da cui si farà più fatica ad applicare delle analisi valutative.

Però, (personalmente) parto da un presuposto: se si ha un database proprio, di spettri luminosi di luci artificiali e naturali conosciute, e si sta monitorando una zona dove i fenomeni DA TEMPO vengono avvistati, segnalati e in prima persona OSSERVATI, allora si potrebbe monitorare tale zona per un periodo a tempo indetermninato, cercando di effetuare della spettrometria a tali fenomeni, con varie strumentazioni (sia fotografiche che telescopiche, tipo apocromatici o rifrattori...) ricavandone così un database appropriato.
Se poi tale metodologia viene ripresa su altri siti nel territorio Italiano, soggetti a fenomenologia, si potrebbe negli anni arrivare ad unire gli eventuali database creati da altri ricercatori (o gruppi di ricerca) e ricercarne dei punti comuni, in modo tale che si venga a realizzare un database comune a cui potersi riferire nell'eventualità di nuove fenomenologie.

N.B: uso il termine fenomeno, non ho ancora usato la parola O.V.N.I. o U.F.O. (perchè personalmente, prima di arrivare ad usarle nel contesto della ricerca tecnico/strumentale...la vedo lunga...è un mio personale pensiero eh.[:D])

Tornando al filtro diffrattore, ce nes ono a portata di tasca dai 110euro ai 300euro, ma si viaggia dalle 100linee/mm alle 225linee/mm. Se si vuole salire di definizione, bisogna ricerca filtri diffrattori più accurati, da 900linee/mm in su...ma qui i costi triplicano.

Fare spettrometria è validissimo, ma se si vuole aumentarne la precisione delle proprie ricerche, allora questo richiama in più altri campi di ricerca, come per esempio partire da un'analisi spettrografica per incappare nella possibilità se il fenomeno è soggetto a campi elettromagnetici e quindi ad emissioni di onde radio, che a sua volta implica studiare le anomalie delle onde radio lunghe/corte (ELF,ULF,VLF,HF,SHF...), e quindi studiarne il metodo per come tracciarli...ecc...ecc...[8D]

Comunque tornando all'inizio di questa mia risposta, si può creare un database delle righe di emissione delle luci conosciute, includendo ogni tipo di lampada conosciuta, dal tungsteno a quelle al Xenon usate anche su particolari elicotteri intercettori, possibilmente sia ferme che in movimento...lavoro LUNGHISSIMO ma VALIDISSIMO!

Cordiali e felici saluti...[;)]

10/04/2010, 16:57

Di seguito un mio consiglio di carattere generale su come procedere.
Innanzitutto bisogna ricordare che i reticoli difrattivi trasformano la luce (che è un’onda elettromagnetica incidente) in uno spettro. Prima di capire quale passo del reticolo debba essere scelto (e non è cosa da poco) bisogna sapere in partenza quali sorgenti luminose esistono ad oggi (tutti i tipi di lampada in commercio: non è poco..). Per questo si necessità dell’aiuto di tutti. Chi conosce un tipo di sorgente luminosa lo dica: neon, a filamento tungsteno, a vapori di sodio e mercurio ecc. Una volta determinate queste variabili si deve andare a riscontrare tramite il software o qualche manuale di fisica o chimica (magari la semplice wikipedia) quale è la lunghezza d’onda del primo massimo di diffrazione di ogni determinata sorgente luminosa (che è la riga dello spettro più spessa e più intensa). Ad esempio il sodio contiente due righe strettamente vicine di lunghezza d’onda 589 e 589,59 nm (nanometri 10^-9 m), quindi per ogni sostanza bisogna andare a misurare a che distanza sono i due massimi più intensi (detti massimi principali), poi via via laterlamente si sviluppano righe sempre meno intense dette massimi secondari, massimi terziari ecc.
La domanda quindi è, note le sostanze delle lampade e ricavate le posizioni almeno dei massimi principali (in lunghezza d’onda) e se possibile anche di quelli secondari, quante incisioni deve avere come minimo un reticolo per risolvere la luce “dell’ufo”?
Riporto un’esempio pratico così si capisce meglio.
DATI: supponendo di avereun reticolo con 12400 incisioni distrubite uniformemente si lungheza 2,5 cm. Si stanno analizzando i massimi al primo ordine del sodio m=1 (lunghezza d’onda 589 e 589,59 nm).


Immagine:
Immagine
19,56 KB
a) Potere risolutivo: R = 589 nm / (589,59-589)=998
b) Numero di incisioni N= R/m=998/1=998 incisioni

Per cui se un reticolo ha 200 incisioni/mm ed è lungo 5 mm, 5x200=1000 sarebbe appena sufficiente per riconoscere la luce del sodio.
Tuttavia fermarsi ai massimi principali è un po’ approssimativo, per cui bisognerebbe considerare anche i massimi del secondo ordine m=2 (le frange meno intense disposte lateralmente al massimo principale più intenso). Misurata la distanza dei massimi secondari si procede come sopra.
Quindi, prima di incominciare a fare tutte le possibili analisi bisogna verificare se il reticolo di diffrazione di cui si dispone è “pronto” per procedere!


Ps: bisogna concentrarsi sulla luce visibile, perchè la parte anomalie delle onde radio lunghe/corte (ELF,ULF,VLF,HF,SHF...) è veramente un casino e bisogna disporre di apparecchiature non da poco, perchè gli effetti di cui tener conto (interferenza ecc. DIVENTANO ASSURDE E IMPROPONIBILI)
Ultima modifica di robertos82 il 10/04/2010, 17:00, modificato 1 volta in totale.

12/04/2010, 00:53

Ti rispondo solo ora ROBERTOS82...
...QUOTO PERFETTAMENTE QUELLO CHE HAI SCRITTO! [;)] (PREPARATO, si vede)

Per quello che riguarda le onde radio lunghe/corte, se si possiedono attrezzature è bene già cominciare a rafforzare le ricerche sfruttandole e anche qui crearsi un database (se invece si resta fermi alla sola teoria mettendo poco in pratica, non si può avere delle esperienze complete nel campo...)

GIUSTISSIMO quello che hai detto riguardo il filtro diffrattore, ma devi tenere conto dei costi non indifferenti che presentano particolari filtri ad elevata definizione (sempre se si trovano...).
Comunque ti voglio segnalare un OTTIMO sito web e il relativo forum, dove potrai constatare come si può fare spettrometria anche di meteoriti in entrata nell'atmosfera, usufruendo di spettrografi a bassa risoluzione (applicati a telecamere astronomiche di elevata sensibilità [;)]), ottenendo delle OTTIME analisi con valori spettrometrici in percentuale molto vicini a quelli reali: http://www.imtn.it e http://meteore.forumattivo.com/forum.htm

Hanno sviluppato una rete di monitoraggio di meteoriti, bolidi e TLE (Transient Louminos Events) talmente ENORME, che copre quasi totalmente il territorio Italiano, con risultati di portata (con citazioni su riviste specializzate come COELUM... [;)])...

...dai un'occhiata, e poi fammi sapere che ne pensi... [:D]

Ciao

19/04/2010, 20:51

visto? se avessero montato un filtro diffrattore sulla videocamera che ha ripreso l'ufo triangolare nel vulcano.. molto probabilmente sarebbe già stato svelato il nuovo mistero della probabile fuoriuscita lavica su un fianco del vulcano, luce visibile appunto perchè ai margini dell'oscurità delle polveri, dove non era ne troppo chiaro, ne troppo scuro e appunto la polvere non era sufficientemente spessa da impedire la vista del terreno!
Altro che onde radio, come ti dissi, rimanessimo anche soltanto nello spettro della luce visibile, che è molto ristretto, 99% dei presunti ufo avrebbero una risposta scientifica...


CRASH ha scritto:

Ti rispondo solo ora ROBERTOS82...
...QUOTO PERFETTAMENTE QUELLO CHE HAI SCRITTO! [;)] (PREPARATO, si vede)

Per quello che riguarda le onde radio lunghe/corte, se si possiedono attrezzature è bene già cominciare a rafforzare le ricerche sfruttandole e anche qui crearsi un database (se invece si resta fermi alla sola teoria mettendo poco in pratica, non si può avere delle esperienze complete nel campo...)

GIUSTISSIMO quello che hai detto riguardo il filtro diffrattore, ma devi tenere conto dei costi non indifferenti che presentano particolari filtri ad elevata definizione (sempre se si trovano...).
Comunque ti voglio segnalare un OTTIMO sito web e il relativo forum, dove potrai constatare come si può fare spettrometria anche di meteoriti in entrata nell'atmosfera, usufruendo di spettrografi a bassa risoluzione (applicati a telecamere astronomiche di elevata sensibilità [;)]), ottenendo delle OTTIME analisi con valori spettrometrici in percentuale molto vicini a quelli reali: http://www.imtn.it e http://meteore.forumattivo.com/forum.htm

Hanno sviluppato una rete di monitoraggio di meteoriti, bolidi e TLE (Transient Louminos Events) talmente ENORME, che copre quasi totalmente il territorio Italiano, con risultati di portata (con citazioni su riviste specializzate come COELUM... [;)])...

...dai un'occhiata, e poi fammi sapere che ne pensi... [:D]

Ciao

20/04/2010, 11:23

robertos82 ha scritto:

Altro che onde radio, come ti dissi, rimanessimo anche soltanto nello spettro della luce visibile, che è molto ristretto, 99% dei presunti ufo avrebbero una risposta scientifica...



Peccato però che solo una piccola percentuale dei (presunti) UFO
si muove nello spettro - molto ristretto - della luce visibile.

Immagine

Sarà ANCHE per questo che la scienza dice che non abbiamo
la "prova scientifica"?? [:246]

Qui un filmato che testimonia quello che molti affermano:
L'invisibilità ad occhio nudo di alcuni velivoli sconosciuti.



La stessa ripresa con l'aggiunta della modalità infrarossi
evidenzia nel cielo un'oggetto metallico sferico.

20/04/2010, 14:39

con spettro "visibile" intendevo (a modo mio e mi scuso per l'approssimazione) anche l'ultravioletto e l'infrarosso, perchè adiacenti allo spettro della luce e quiudi facilmente rilevabili con apparecchiature in commercio: termocamere ecc.
Tengo comunque a sottolineare l'origine della discussione di Crash: individuare dallo spettro di emissione il materiale, dove spettro si intende anche onde radio ecc..

Ma come identificare un materiale da uno spettro di emissione radio, gamma ecc?
Le emissioni radio, gamma ecc. nascono solo da reazioni nucleari (fissione e o fusione).
Il principio di una fissione o fusione?
Da un pezzo di uranio 235 si possono ottenere tutti gli elementi atomici presenti in natura (oro argento ferro rame ecc. ecc..) più una serie di altri 10000 isotopi (per ora conosciuti) per cui di ogni sostanza ad esempio il ferro: quello naturale è Fe 26, e da un decadimento radioattivo si produce: Fe 27, Fe 28...Fe 56 altri ferri di cui la nostra abitudine comune non è abituata a convivere, infatti possono possedere le proprietà più bizzarre ma sempre di ferro si tratta!
Voglio solo dire che nemmeno "Dio" riuscirebbe a mappare e identificare un materiale dallo spettro delle onde elettromagnetiche, figuriamoci l'uomo, o meglio magari ci sono riusciti i ricercatori che hanno a disposizione una centrale nucleare.
E comunque sia: visto che l'uomo è stato in grado di creare in laboratorio tutti gli elementi che l'universo possiede, come poter differenziare i materiali "ufo" dai materiali "uomo" ?

Purtroppo in internet non riesco a trovare la tabella periodica degli elementi radioattivi, altrimenti risucirei meglio a sottolineare l'impossibilità pratica di realizzare quanto sopra.
Inoltre come lavorare nel campo di onde radio in una umanità di telecomunicazioni? come separare l'ufo dall'emissione terrestre??
Quindi per conto mio, fuori dal campo visibile, infrarosso e ultravioletto, è come andare a sbattere la testa contro un muro!





Thethirdeye ha scritto:

robertos82 ha scritto:

Altro che onde radio, come ti dissi, rimanessimo anche soltanto nello spettro della luce visibile, che è molto ristretto, 99% dei presunti ufo avrebbero una risposta scientifica...



Peccato però che solo una piccola percentuale dei (presunti) UFO
si muove nello spettro - molto ristretto - della luce visibile.

Immagine

Sarà ANCHE per questo che la scienza dice che non abbiamo
la "prova scientifica"?? [:246]

Qui un filmato che testimonia quello che molti affermano:
L'invisibilità ad occhio nudo di alcuni velivoli sconosciuti.



La stessa ripresa con l'aggiunta della modalità infrarossi
evidenzia nel cielo un'oggetto metallico sferico.


Ultima modifica di robertos82 il 20/04/2010, 14:47, modificato 1 volta in totale.

20/04/2010, 18:28

robertos82 ha scritto:

Quindi per conto mio, fuori dal campo visibile, infrarosso e ultravioletto, è come andare a sbattere la testa contro un muro!



E' proprio per questo motivo che è sbagliato cercare di dare una risposta "umanamente accettabile" al TUTTO. La Scienza ha dei limiti e, ahimè, non possiede ancora gli "strumenti" per poter riconoscere tutto quello che esiste al di fuori del "campo visibile". Tuttavia, la Scienza di ieri non è di certo paragonabile a quella di oggi. Allo stesso modo, la nostra Scienza di oggi non è di certo paragonabile alla conoscenza di una plausibile forma di vita "esterna alla terra" che a buon conto è più progredita della nostra di 100, o 1000 o addirittura 10.000 anni [:18]

23/04/2010, 01:19

Carissimo ROBERTOS82...
ti rispondo ora, perchè ho un pochino di tempo.

Intanto riconfermo la tua preparazione [;)]...quando parlavo di spettro,intendevo solo quello luminoso, per la ricerca della possibilità di analizzare la eventuale composizione di un probabile feonomeno ufo.

Per quello che riguarda le onde elettromagnetiche, so benissimo che siamo saturi di onde (sono anche radioamatore patentato, e oltre a fare ricerche su onde radio lunghe faccio anche esperimenti di trasmissione radio via LASER...) da ogni parte, dalla tv alla telefonia...per analizzare una eventuale emissione di onde radio da un fenomeno, intanto giustamente, bisognerebbe essere in prossimità del fenomeno (quindi magari impostare la ricerca su zone dove i fenomeni possano avere una certa ricorrenza, se invece sono sporadici serve a nulla...) con apparecchiature sensibili che permettano uno studio diretto su particolari frequenze, riuscire a ricavarne un eventuale database per poterci studiare sopra.
La rilevazione migliore si può ottenere usando delle antenne direttive accoppiate precaricate (il top sarebbero antenne direttive accoppiate precaricate, servoassistite da un motore comandato da un sistema tracking che, una volta individuato il fenomeno, permetta di inseguirlo...ma qui i costi lievitano!), spaziando dalle onde ELF-VLF alle HF per arrivare alle microonde.

Ovvio che, dallo studio di un'onda radio, non si riesce a capire di che materiale può essere composto un fenomeno, ma...se, RISOTTOLINEO eh, se la ricerca viene fatta in luoghi dove i fenomeni si manifestano con una certa cadenza oppure il luogo è soggetto a una tipologia, allora si può creare un database che riporti quei valori che riconducono con un'elevata percentuale a considerare che certi fenomeni sono di origine naturale (tipo plasmi per piezoelettricità...)o artificiale conosciuta, in modo tale che quando si presenta un fenomeno che esula dal database, si può arrivare a dedurre se rientra nelle fenomenologie conosciute o no.

E' dura (tanta pazienza, strumentazione e...tempi lunghi di ricerca e attesa del fenomeno), lo so, ma si può fare.

E il dato ricavato sarà pure contestabile ancora (ma a questo punto dalla comunità scientifica e non dalla massa internauta, ferma sulla poltrona di casa e non a fare RICERCA sul campo sotto ogni condizione meteorologica!!! [8D] [;)]), ma...sempre più di ELEVATA QUALITA' E PRECISIONE, che starsene lì a scervellarsi a guardare una foto o un video postato nel tubo fatto in un annoiato tardo week end!

Purtroppo in Italia, a far RICERCA SUL CAMPO, siamo in pochi... [:(]

Saluti... [;)]
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