Scusate se intervengo nella discussione ma avendo avuto la fortuna di conoscere di persona alcuni dei protagonisti delle vicende di "Amicizia", credo di poter fornire alcuni elementi utili. Innanzitutto vorrei ribadire che la storia di Amicizia E' ASSOLUTAMENTE VERA. Su questo, credetemi, non c'è alcun dubbio. Il punto è un altro. La storia di Amcizia così come è raccontata in Contattismi di Massa non è TUTTA la storia e soprattutto è solo la versione che ne ha dato Sammaciccia attraverso il lavoro di "riassetto" che ne ha fatto Stefano Breccia. Tutti i testimoni che si vedono nel video, come Gaspare, sono emersi allo scoperto solo dopo che il libro era uscito, quindi, ancora una volta, quanto raccontato nel libro di Breccia, è unicamente basato sui ricordi di Sammaciccia. Anche alcuni particolari che emergono dai racconti di Bruno so per certo che non sono sempre del tutto attendibili, anche forse a causa del fatto che lo stesso Bruno, quando ha dettato le sue memorie a Breccia era già in una fase molto avanzata della sua vecchiaia e della sua malattia. Questo è un punto fondamentale da tenere presente perché la vicenda è durata più di vent'anni ed ha coinvolto moltissime persone diverse, e non tutti hanno vissuto gli stessi eventi per lo stesso tempo. C'è chi, per esempio, come Gaspare De Lama, è stato in Amicizia solo cinque anni, dal 1960 al 1965 (tra l'altro introdotto da Ghibaudi) per cui non ne ha vissuto in prima persona né gli inizi, né la fine. Altri, hanno vissuto solo singoli episodi e altri ancora, penso a Ghibaudi o lo stesso Perego, hanno partecipato alla vicenda per più tempo e forse in un modo che ancora oggi non è stato del tutto chiarito, ma certamente molto più profondo di quanto non si creda. Quanto ad alcune osservazioni riguardanti il materiale proposto da Caria nel suo documentario, posso dire di aver visionato a casa di Gaspare oltre ai famosi disegni della scrittura dei W56 anche i negativi originali del suo primo avvistamento su Milano che poi furono consegnati alla Domenica del Corriere che li pubblicò assieme alla celebre tavola di Walter Molino. Ripeto, la storia è molto più complessa di come viene raccontata nel libro di Breccia. Ma, ripeto, è assolutamente vera. Chi esprime dei dubbi a riguardo, lo fa solo in base a dei ragionamenti teorici e senza aver conosciuto di persona i protagonisti, senza aver parlato con loro, senza aver "percepito" quanto queste esperienze li abbiano cambiati positivamente nel profondo del loro animo. Purtroppo questo tipo di esperienze non possono essere vissute o giudicate da dietro lo schermo di un pc o leggendo un libro, o guardando un documentario che in ogni caso giudico un ottimo, seppur incompleto, lavoro. Ci sono pur sempre delle persone dietro queste vicende e per quanto ad alcuni possano apparire frutto di mistificazione, non dimentichiamoci mai che il valore della testimonianza umana va sempre giudicato con rispetto e umiltà.
Ivan Ceci
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