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MessaggioInviato: 08/10/2012, 15:42 
E' una teoria...che poi sia o meno verificabile. Aggiungo che io sono una fan delle teorie sull'ettrodinamica quantistica coerente, e sempre di bioenergie si parla [:)]



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MessaggioInviato: 08/10/2012, 16:46 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Bè stiamo parlando di un periodo storico davvero "caldo". Tanto per fare un esempio, a Jung non sarà sfuggita la vicenda umana di Reich, altro discepolo di Freud, il quale già all'epoca si chiedeva "E possibile che il pianeta Terra ospiti esseri venuti dallo spazio? [...] Sono io forse un uomo dello spazio? Appartengo forse ad una nuova razza terrestre, generata dall'amplesso fra esseri provenienti dallo spazio esterno e donne terrestri? I miei figli sono forse i discendenti della prima specie interplanetaria? [...] Non è affatto impossibile che esseri provenienti dallo spazio esterno siano atterrati (o atterreranno in futuro) sulla Terra, e che, quali che possano essere le loro ragioni, abbiano incominciato a riprodursi qui."



Penso che Jung fosse già preso abbastanza dal suo scisma dall'amico Freud... [;)] :

Cita:
Reich e Jung non si parlavano né comunicavano tra loro. Soltanto alcuni sporadici commenti ci
indicano che Reich conosceva l'esistenza di Jung, e che questa sua conoscenza si basasse su valutazioni
superficiali. D'altro canto, non c'è nessuna menzione di Reich negli scritti di Jung...


http://www.biosofia.it/animacorpo_2009/ ... _Reich.pdf



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MessaggioInviato: 08/10/2012, 16:54 
Si Dekard, ma che Jung ne abbia parlato o meno, figurati se uno scienziato che faceva e diceva quello che faceva e diceva Reich non fosse argomento di discussione in ambiente ristretto come quello scientifico dell'epoca. Ma parte questo, quello su cui volevo porre l'attenzione, è che già all'epoca certe idee e certi vissuti fossero diffusi in una forma molto simile a quella odierna. Rieich è un esempio noto perchè scrisse anche diverse cose sull'argomento alieno, ma difficilmente sarà stato un caso unico.



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MessaggioInviato: 08/10/2012, 17:04 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Si Dekard, ma che Jung ne abbia parlato o meno, figurati se uno scienziato che faceva e diceva quello che faceva e diceva Reich non fosse argomento di discussione in ambiente ristretto come quello scientifico dell'epoca. Ma parte questo, quello su cui volevo porre l'attenzione, è che già all'epoca certe idee e certi vissuti fossero diffusi in una forma molto simile a quella odierna. Rieich è un esempio noto perchè scrisse anche diverse cose sull'argomento alieno, ma difficilmente sarà stato un caso unico.


Il fatto che reciprocamente non si citassero (o a mala pena lo facessero) è ben+ indicativo di qualsiasi IPOTESI ("figurati se" deve essere ben motivato) di interesse, accettazione o condivisione di Jung per queste teorie... Scusami, ma ancora non sono d'accordo. Quello che facevano Jung, Reich e lo stesso ben + accetto Freud nelle scienze ufficiali, a qell'epoca era argomento di discussione di una BEN ristretta cerchia di intelletuali e ben LONTANAMENTE poteva coinvolgere fenomeni di massa come oggi. Per questo ritengo che Jung abbia potuto operare in un periodo BEN meno contaminato da i media come oggi...



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MessaggioInviato: 08/10/2012, 17:21 
Io non so se mi esprimo male. Provo a riformulare. Tu dici:
Cita:
Deckard ha scritto:

Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Si, è straordinario come con così pochi elementi abbia colto l'essenza di un fenomeno all'epoca così poco delineato.


...ma anche decisamente MENO contaminato e saturo di cultura ufologica speculativa e mediatica (film, libri, TV generalista, internet, etc...) come oggi. [;)]


Io ti dico: meno contaminato si, ma nonostante questo anche all'epoca si parlava sostanzialmente delle stesse fenomenologie di oggi nello stesso modo e lo faccio citandoti Reich, che viene dallo stesso ambiente di Jung, ha il suo stesso maestro, fa i suoi stessi studi e la cui peculiare vicenda umana CERTAMENTE era nota anche allo stesso Jung. Tieni presente anche che erano gli anni del BOOM dell'interesse verso gli UFO. Di Reich abbiamo una testimonianza diretta in quanto scrisse anche un libro, Contact With Space, sull'argomento, ma non sarà stato l'unico a sostenere certe cose.. Non capisco dunque su cosa non sei d'accordo, sto esponendo dei fatti accaduti, reperibili da chiunque, non sto dando una mia opinione.



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MessaggioInviato: 08/10/2012, 17:47 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:
Io ti dico: meno contaminato si, ma nonostante questo anche all'epoca si parlava sostanzialmente delle stesse fenomenologie di oggi nello stesso modo e lo faccio citandoti Reich, che viene dallo stesso ambiente di Jung, ha il suo stesso maestro, fa i suoi stessi studi e la cui peculiare vicenda umana CERTAMENTE era nota anche allo stesso Jung. Tieni presente anche che erano gli anni del BOOM dell'interesse verso gli UFO. Di Reich abbiamo una testimonianza diretta in quanto scrisse anche un libro, Contact With Space, sull'argomento, ma non sarà stato l'unico a sostenere certe cose.. Non capisco dunque su cosa non sei d'accordo, sto esponendo dei fatti accaduti, reperibili da chiunque, non sto dando una mia opinione.


Bliss... scusa se sono rigoroso. Non ho nessun preconcetto sulla IPOTETICA condivisione da parte di Jung dei concetti di Reich. Ma vorrei proprio capire dove si possa reperire questo dato. Da quello che ho letto io, l'impostazione ed il campo di interesse Junghiano era ben diversa da quello di qualsiasi ufologo ante-litteram o del periodo del boom degli anni 50. Scusa, sembrerò rigido, ma NON conta nulla se hanno avuto stessi maestri, se Reich conoscesse l'"ambiente" di Jung... per il qual motivo CERTAMENTE... certamente? mmm. Ma anche se lo fosse stato è SINTOMATICO che Jung non abbia sviluppato testi o conferenze dove sposasse apertamente queste teorie! Se ci avesse creduto, penso che la cosa avrebbe lasciato tracce evidenti! Il campo di analisi di Jung è assolutamente introspettivo con legami trasversali con l'esperienza reale espressi nella teoria della Sincronicità. E cmnq, nei suoi studi ed ipotesi nel campo dell'ufologia si muove con le cosiddette "scarpe di piombo" cioè offre la sua interpretazione, legata ai suoi studi già approfonditi nel campo della psiche umana, offrendola come un ulteriore interpretazione, legata all'idea di subconscio collettivo e alla grave situazione bellica e post-bellica, dei fenomeni che iniziavo a diffondersi cospicuamente.

Sicuramente ALTRI avranno trattato +ESPLICITAMENTE il tema del contatto alieno... ma non mi parte sia stato Jung, +vicino all'ambito psicologico, mitologico/simbologico e medianico. Anzi: ricondurre la fenomenologia ufologica all'intimo umano lo portò forse ancora una volta contro-corrente, quando personaggi come Reich (e altri) parlavano di fenomeni BEN DEFINITI ed ESTERNI (appunto ALIENI) all'uomo.


Ultima modifica di Deckard il 08/10/2012, 18:01, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 08/10/2012, 18:35 
Scusa tu, ma continuo a non capire.
Se ti stai chiedendo se Jung ha scritto qualcosa su Reich, ti tranquillizzo subito, non ha scritto niente del genere [:)]. Ma chi l'ha sostenuto? Quello che io sto dicendo è che anche all'epoca di Jung, "nonostante fosse meno inquinato di adesso"come dici tu, si parlava di ibridazione aliena, di contatti con esseri di altri mondo, più o meno negli stessi termini di oggi. E se ne ha parlato uno psicanalista come Reich, vuol dire che era un'idea che già circolava all'epoca. E' questa è la riflessione numero uno, la più importante, quella che mi premeva mettere in evidenza.

In secondo piano viene la considerazione che Reich era un personaggio pubblico, famigerato all'epoca, perennemente sui giornali, spesso vittima di una diffamazione violenta, accusato di essere comunista e bla bla bla, che fa affermazioni sulla sua presunta alienità al genere umano in un periodo in cui l'interesse per queste tematiche è ad uno dei suoi apici storici. Ti pare che la cosa non fosse nota? E perchè Jung avrebbe dovuto ignorare questa cosa? Tanto più che all'epoca chi faceva studi di psicanalisi ad un certo livello erano Freud, Adler, Reich, Lacan, Rank e pochi altri, non si trattava di centinaia di persone che potevano restare anonime le une rispetto alle altre. L'unico modo per tenersi informati sui progressi della disciplina che queste persone stavano delineando era conoscere i reciproci studi, tenersi informati gli uni sui lavori degli altri, non è che avessero altra scelta.

Poi se tu pensi che io stia insinuando sottilmente che Jung abbia psicanalizzato Reich per chiedergli della sua abduction, non lo pensare. Non l'ho detto e non l'ho nemmeno ipotizzato fra me e me.
[:)]



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MessaggioInviato: 08/10/2012, 19:10 
Cita:
Angeldark ha scritto:

Cita:
Blissenobiarella ha scritto:
quello che ne segue poi è che queste persone ci fanno ciao ciao e cercano spazi di discussione dove ci sono persone che hanno vissuto esperienza simili alle loro in modo che si possa discutere degli aspetti del fenomeno a 360 gradi e cercare di capirne un po' di più invece di stare eternamente sulla questione Vero/Falso. E non c'è mica nulla di cui poterli biasimare. Fanno bene loro.

Mi stupisco di vedere quanto tu abbia inquadrato a perfezione la questione.
Mi permetto di osservare che basterebbe molto poco per...

Non riesco a starvi dietro, sono fermo ad un paio di pagine fa ...
Condivido anche io queste parole di Blisse.

Non siamo qui per giudicare falcon, dobbiamo solo ascoltare quello che ha da dire, qualunque cosa dica. Poi ognuno farà le sue considerazioni ...
Penso che nemmeno lui abbia la pretesa di essere creduto sulla parola, desidera solo raccontarci la sua storia.
Forse sono solo fesserie, forse è un problema psichico ... non lo sapremo mai poichè non avremo mai un riscontro.
Quindi è ovvio che questa testimonianza va presa per quello che è ma penso valga la pena ascoltarla.
Per chi non desidera ascoltarla poichè la ritiene inutile il web è grande e le discussioni sono tantissime.

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Considerando il tuo discorso se commetto un reato ma non vengo ripreso dalle videocamere non dovrei andare in galera poichè i testimoni non contano nulla.


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gippo meglio che ci fermiamo un pò,studiamoci jung e reich che un minimo di cultura fa sempre bene.


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Cita:
falcon ha scritto:

gippo meglio che ci fermiamo un pò,studiamoci jung e reich che un minimo di cultura fa sempre bene.

Si, il mio intervento è tardivo, quando blisse si mette a scrivere è dura stargli dietro [:D]


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MessaggioInviato: 09/10/2012, 09:50 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Scusa tu, ma continuo a non capire.
Se ti stai chiedendo se Jung ha scritto qualcosa su Reich, ti tranquillizzo subito, non ha scritto niente del genere [:)].


.. E fin qui siamo d'accordo!

Cita:
Blissenobiarella ha scritto:
In secondo piano viene la considerazione che Reich era un personaggio pubblico, famigerato all'epoca, perennemente sui giornali,...
Ti pare che la cosa non fosse nota? E perchè Jung avrebbe dovuto ignorare questa cosa? Tanto più che all'epoca chi faceva studi di psicanalisi ad un certo livello erano Freud, Adler, Reich, Lacan, Rank e pochi altri, non si trattava di centinaia di persone che potevano restare anonime le une rispetto alle altre. L'unico modo per tenersi informati sui progressi della disciplina che queste persone stavano delineando era conoscere i reciproci studi, tenersi informati gli uni sui lavori degli altri, non è che avessero altra scelta.

Poi se tu pensi che io stia insinuando sottilmente che Jung abbia psicanalizzato Reich per chiedergli della sua abduction, non lo pensare. Non l'ho detto e non l'ho nemmeno ipotizzato fra me e me.
[:)]


Qui invece prima mi decolli poi vai per la tangente. Tangente a parte, se tu dai per certi dei contatti tra Jung e Reich (SMENTITI dall'assenza di pubblicazioni e/o conferenze e/o citazioni nei trattati: un CHIARO segno di INDIFFERENZA) con convalida di una loro reciproca influenza solo per via IPOTETICA, qui non ti seguo. A meno che non ci sia della documentazione in merito. Sarei preoccupato se questo parametro "garantista" di giudizio fosse usato anche nelle analisi dei soggetti addotti o contattisti...
Continuo anche a considerare la diffusione odierna della cultura ufologica un elemento molto determinante nell'analisi del fenomeno contattista nella popolazione attuale. Certo se Reich godette di molta considerazione all'epoca l'argomento era compreso da molti, ma, almeno secondo me, da NON molti come oggi. Gran fette di popolazione negli anni 40, 50 e 60 (sto parlando della MASSA) potevano solo essere sfiorati da queste teorie, per quanto dotate di grandiosità immaginifica; cioè esse costituivano una intrigante avanguardia senza però il potere in penetrare la loro vita abituale, forse + condizionata da eventi di tipo medianico o dai presunti prodigi legati all'ambito religioso proprio di ogni cultura. Oggi il contattismo ha proprio tutti i connotati di una religione ufologica, accettata come una degna interpretazione della realtà, messa al confronto e sincretizzante con le religioni storiche... questo per me non è da sottovalutare.


Ultima modifica di Deckard il 09/10/2012, 10:06, modificato 1 volta in totale.


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falcon ha scritto:

gippo meglio che ci fermiamo un pò,studiamoci jung e reich che un minimo di cultura fa sempre bene.


Per iniziare su Jung vi consiglio questo:

Ricordi, Sogni, Riflessioni

Immagine

Praticamente è la sua autobiografia, dalle scioccanti visioni da bambino fino alla maturità, passando dallo scisma con l'amicone Freud.
Si legge molto bene, mentre la sua bibliografia classica è un po duretta...


Ultima modifica di Deckard il 09/10/2012, 10:03, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Deckard ha scritto:

Per iniziare su Jung vi consiglio questo:

Ricordi, Sogni, Riflessioni

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http://it.scribd.com/doc/34923702/Ricor ... ustav-Jung

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=2621


Ultima modifica di Angel_ il 09/10/2012, 10:10, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 09/10/2012, 10:53 
Al link sottostante, una recensione del trattato Junghiano sl fenomeno UFO:

"Un mito moderno, le cose che si vedono in cielo"

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http://www.arpajung.it/sorgenti/mandala ... spazio.htm

Da cui traggo:

All'inizio del saggio, Jung aveva posto il problema in questi termini: o "si tratta di un processo obbiettivamente reale, cioè fisico, che costituisce il terreno su cui si genera un mito concomitante", oppure "è un archetipo a provocare una determinata visione. A questi rapporti di causalità bisogna aggiungere una terza possibilità: quella di una coincidenza sincronica, cioè acausale, significativa […]". Il libro si sviluppa poi sulla linea della seconda ipotesi, per la quale i dischi volanti hanno una esistenza immaginaria, anche se non per questo meno produttrice di effetti. Nelle ultime pagine però Jung riprende l'ipotesi della realtà fisica degli UFO, allo scopo dichiarato di introdurre il discorso sulla sincronicità, un argomento che lo aveva lungamente appassionato, che egli aveva già utilizzato nel commento al libro oracolare cinese I Ching , e a cui infine aveva dedicato un saggio, apparso nel 1952 con il titolo La sincronicità come principio di nessi acausali . Nell'intento di introdurre il lettore al tema della sincronicità, porterò un esempio di vita vissuta. Un uomo, dopo essere stato abbandonato dalla fidanzata, sogna una grande farfalla dalle ali nere. Mentre sta raccontando questo sogno al suo analista, una farfalla scura, simile a quella sognata, entra improvvisamente dalla finestra e se ne va a morire in un angolo della stanza. Egli scoppia in lacrime, rendendosi conto che un periodo della sua vita si è definitivamente concluso. Jung avrebbe chiamato questo insieme di accadimenti un evento sincronistico. Se analizziamo gli elementi che lo costituiscono, notiamo anzitutto la improbabile contiguità tra due fatti, di cui uno puramente psichico (il sogno, associato a sua volta alla fine di un amore) ed uno esterno (la farfalla che entra dalla finestra). Questi eventi non sono legati da un rapporto causale (la farfalla sognata non ha causato la farfalla reale, né viceversa) ma da un significato simbolico comune: entrambi sembrano alludere alla morte di qualcosa di delicato e volatile, come può essere un amore o l'anima stessa (in greco farfalla si dice psyché, e chi ha visto il gruppo statuario Amore e psiche di Canova ricorderà che Amore tiene per le ali appunto una farfalla). Sembra anche che la concomitanza dei due eventi sia per così dire retta dalla condizione psichica particolarmente turbata del sognatore, e quindi da una speciale attivazione dell'inconscio. La connessione appare infatti immediatamente significativa all'interessato, come se essa fosse voluta intenzionalmente da una qualche misteriosa entità che regge i destini umani. Naturalmente, ci si potrebbe facilmente sbarazzare di tutto questo parlandone come di una coincidenza fortuita, e non pensarci più. Jung però, che aveva sperimentato, direttamente e indirettamente, numerose coincidenze di questo tipo, elaborò, con l'aiuto del fisico Wolfgang Pauli, un modello interpretativo delle relazioni tra fenomeni che sembrano avere un significato ben definito ma non possono essere spiegate in termini causali. Il modello, che non intende scalzare il principio di causalità ma ad esso affiancarsi, ha un suo retroterra culturale di tutto rispetto. Dal punto di vista scientifico, esso utilizza la relativizzazione di spazio, tempo e causalità operata dalla fisica contemporanea e, per quel che riguarda i processi inconsci, dalla psicoanalisi. Dal punto di vista filosofico, si riallaccia sia all'idea kantiana secondo cui spazio, tempo e causalità non sono proprietà intrinseche delle cose ma piuttosto aspetti del nostro modo di esperire la realtà, sia alla monadologia leibniziana, che postula un parallelismo di natura non causale tra eventi interni ed esterni (l'"armonia prestabilita"). Ancora più indietro, la sincronicità richiama la concezione greca della simpatia che unisce armonicamente tutte le cose, e la nozione medievale di unus mundus, che implica una corrispondenza sistematica fra macrocosmo e microcosmo. E' appena il caso di aggiungere che anche il pensiero orientale tende a considerare le cose come un insieme e a cogliere omologie tra vari ordini di realtà. Naturalmente, se ammettiamo che, nei fenomeni sincronistici, il mondo della materia appare, per così dire, come una immagine riflessa del mondo della psiche, e viceversa, allora la dualità di psiche e materia viene essa stessa relativizzata, in base alla presunzione che la molteplicità del mondo fenomenico poggi appunto sulla unità fondamentale di tutto ciò che è. Se consideriamo la questione da un punto di vista letterario, salta agli occhi che la sincronicità è stata spesso utilizzata come espediente romanzesco, cioè come un modo per mettere o rimettere in movimento l'azione e farla procedere verso l'esito prestabilito. Procedimento che si accorda senza difficoltà con l'idea di un romanziere demiurgico che, come accade soprattutto nella tradizione ottocentesca, governa le vite dei suoi personaggi. Ribaltata su un piano metafisico, questa idea suggerisce l'immagine di un dio "romanziere" che, organizzando astutamente l'intreccio di fenomeni psichici e fisici, tesse i destini degli uomini. Non c'è motivo di credere che Jung trovi in queste corrispondenze qualcosa di provvidenziale. Ci sono romanzi di ogni genere, e il dio può essere cieco, o giocare ai dadi, o volersi divertire. Non così pensa la cultura New Age, che si è impadronita del tema sincronistico, ma distorcendo il pensiero junghiano nella direzione di un generalizzato provvidenzialismo. In questa prospettiva il male e la sofferenza vengono ridotti a incidenti di percorso che preludono a un sicuro riscatto; la vita umana si trasforma in una sorta di fiaba manierata; la realtà diventa realtà romanzesca; il buonismo annega tutto nella sua melassa. Jung ha sempre esposto l'ipotesi sincronistica con molta cautela, proponendo i suoi punti di vista come tentativi di affrontare problemi complessi e forse insondabili. Così fa brevemente anche in questo saggio a proposito dei dischi volanti. Sebbene il numero degli avvistamenti sia notevolmente aumentato a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, tra la condizione psichica dell'umanità e il fenomeno degli UFO in quanto realtà fisica non esiste ovviamente una relazione causale. Si può ipotizzare però una coincidenza significativa i cui elementi essenziali sono, da un lato, le proiezioni che gli uomini fanno sugli UFO e, dall'altro, la forma fisica di questi ultimi: una forma che nelle più diverse culture evoca l'unione dei contrari, e dunque rinvia a uno schema ordinatore che si sovrappone al caos interiore.



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gippo ha scritto:

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Considerando il tuo discorso se commetto un reato ma non vengo ripreso dalle videocamere non dovrei andare in galera poichè i testimoni non contano nulla.




Se dimostrano circostanziando quello che dicono la tua colpevolezza vai in galera, se non sono in grado di dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio che hai commesso tu il reato non devi andarci :)



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