Cita: Thethirdeye ha scritto: Ma tu guarda...... Era il 2007..... Tratto da: http://odearean.splinder.com/Odearea’n: La Costellazione del Cigno è il punto di riferimento più vicino a noi tra quelli da voi analizzati. State attualmente lavorando alla costruzione di apparecchiature potenti in grado di percepire realtà più lontane e complesse attraverso la decodifica delle immagini e dei suoni che vengono registrati dai vostri satelliti. Le pulsazioni nell'etere che hanno destato il vostro interesse sono i nostri messaggi. I buchi neri sono tunnel spazio-temporali che collegano tra loro le galassie.(...) Odearea’n: "La Costellazione del Cigno è già conosciuta, ma non ha le coordinate che conoscete oggi poiché nel tempo tutto si trasforma. A quel tempo l’intera costellazione era abitata dal mio popolo e la costellazione era il centro dell’universo conosciuto come adesso siete voi terrestri.
Notizia di OGGI: Astronomia: confermato il primo pianeta nella zona abitabilemartedì 6 dicembre 2011, 09:54 di Renato Sansone http://www.meteoweb.eu/2011/12/astronom ... le/101474/La missione Keplero della NASA ha confermato il suo primo pianeta nella “zona abitabile”, la regione dove potrebbe esistere acqua allo stato liquido sulla superficie di un pianeta. Keplero ha scoperto oltre 1.000 candidati nuovi pianeti, quasi raddoppiando il conteggio precedentemente conosciuto. Dieci di questi candidati sono vicini alla Terra in termini di dimensioni e di orbita nella zona abitabile della loro stella ospite. I candidati richiedono osservazioni ulteriori per verificare che siano effettivamente dei pianeti. Il pianeta appena confermato, Kepler-22b, è il più piccolo trovato in orbita nel bel mezzo della zona abitabile di una stella simile al nostro Sole. Il pianeta è di circa 2,4 volte il raggio della Terra. Gli scienziati non sanno ancora se Keplero-22b abbia una composizione prevalentemente rocciosa, gassosa o liquida, ma la sua scoperta è un passo ulteriore verso la ricerca di pianeti simili alla Terra. Precedenti ricerche avevano accennato all’esistenza di pianeti simili alla Terra in zone abitabili, ma le conferma si erano dimostrate sfuggenti. Due altri piccoli pianeti orbitano intorno a stelle più piccole e fredde del nostro Sole, e sono stati confermati di recente alla periferia della zona abitabile, con orbite molto più somiglianti a quelle di Venere e Marte. “Questa è una pietra miliare sulla strada per trovare un gemello della Terra“, ha detto Douglas Hudgins, del programma scientifico Keplero della NASA a Washington. “I risultati di Keplero continuano a dimostrare l’importanza delle missioni scientifiche della NASA, che mirano a rispondere ad alcune delle più grandi domande sul posto che occupiamo nell’universo“. La tecnica utilizzata per queste scoperte è quella del transito. Si valuta cioè la variabilità nella luminosità di oltre 150.000 stelle, alla ricerca di transiti planetari sulle rispettive stelle. Keplero richiede almeno tre transiti per decretare la presenza di un pianeta in un altro sistema solare. Il team scientifico Keplero utilizza telescopi terrestri e il telescopio spaziale Spitzer.
Credit: NASA / Ames / JPL-Caltech Il campo di stelle che Keplero osserva nelle costellazioni del Cigno e della Lyra non può che essere visto da osservatori a terra in determinati periodi. I dati di queste altre osservazioni consentono di determinare quali siano i candidati che possano essere convalidati come pianeti. Kepler-22b dista 600 anni luce dalla Terra. Nonostante il pianeta sia più grande rispetto alla nostra Terra, orbita intorno ad un stella simile al Sole in 290 giorni, un tempo se vogliamo abbastanza simile a quello del nostro mondo. La stella è di tipo G proprio come il nostro Sole, anche se è un pò più piccola e meno calda. Dei 54 candidati dei pianeti abitabili, segnalati nel mese di febbraio 2011, Kepler-22b è il primo ad essere confermato. Questo traguardo sarà pubblicato sul The Astrophysical Journal. Il team di Keplero ospita la conferenza inaugurale della scienza presso Ames dal 5 al 9 dicembre, annunciando 1.094 nuove scoperte. Dal momento che l’ultimo catalogo è stato rilasciato nel mese di febbraio, il numero di candidati a divenire pianeti, individuati da Keplero, è aumentato dell’89% e ammonta ora a 2326. Di questi, 207 sono simili alle dimensioni della Terra, 680 sono di dimensioni molto grandi, 1181 sono simili alle dimensioni di Nettuno, 203 come Giove e 55 sono addirittura più grandi anche di Giove. Keplero ha osservato molti grandi pianeti in orbite piccole. Gli ultimi dati a disposizione ci indicano che i pianeti di 1-4 volte le dimensioni della Terra possono risultare abbondanti nella nostra galassia. E ancora.......... SETI: captati strani segnali provenienti dalla Costellazione del Cigno08 Febbraio 2012 16:57 http://www.nextme.it/scienza/universo/3 ... seti-cignoLa ripresa della caccia all'alieno è solo una questione di denaro. Almeno così sembra. E se un ipotetico ET dovesse telefonarci e non fossimo pronti a rispondergli? È questo il dubbio sul quale si sono soffermati un gruppo di ostinati astronomi coadiuvati dagli incentivi dei milionari della Silicon Valley e da cittadini desiderosi di trovare la risposta all'eterna domanda: siamo soli nell'Universo?
Tuttavia, la ricerca di intelligenza extraterrestre, o SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) era stata interrotta lo scorso anno per mancanza di fondi. Ma, all'inizio di dicembre del 2011, un esercito di 42 radio telescopi, noti come Allen Telescope Array, pare abbia rilevato dei segnali provenienti di stella in stella nella costellazione del Cigno. Forme di civiltà aliene? Al momento tutte le ipotesi sono aperte e a riportarne la notizia è il Miami Herald.
L'interesse scientifico si è subito riacceso. Quantomeno per le intercettazioni radio che si sono avute a Lassen Peak, ossia il luogo dove i radio-telescopi sono situati. E gli astronomi sono ora al corrente del fatto che la galassia è ricca di pianeti, i primi deputati ad ospitare forme di vita, quanto di stelle. Dalla quale, appunto, provengono tali segnali.
Forme di vita avanzata potrebbero essere molto rare nel cosmo, sostiene Geoffrey W. Marcy, professore di Ricerca di forme di vita extraterrestre presso l'Università della California. "Ma sicuramente sono là fuori, da qualche parte, perché il numero di pianeti simili alla Terra all'interno della Via Lattea è decisamente molto alta", aggiunge Marcy.
Secondo lo scienziato, inoltre, basterebbe un segnale, un suono o un'incomprensibile sequela di numeri senza apparente significato, catturato da almeno una delle antenne dell'Hat Creek Radio Observatory dell'Università di Berkeley, a porre fine alla nostra solitudine nell'universo. Cambierebbe il consueto svolgersi della storia. Per non parlare della scienza.
Dopo anni di predominio nello spazio di sonde e di miliardi di dollari della NASA spesi nella causa della ricerca di forme di vita aliena, la conclusione è sempre e solo quella: l'unica forma di vita finora conosciuta è il DNA. Afferma Jill Tarter, astronomo al SETI Institute di Mountain View: "In questo campo il numero due è quello fondamentale. Noi contiamo uno, due, infinito. Stiamo cercando il numero due".
Ma la storia del SETI #279; la storia di un sogno la cui strada è da sempre stata lastricata di discorsi e aspettative politiche, dalla mancanza di finanziamenti e da una sfida tecnologica decisamente troppo costosa. Una sfida che gli astronomi definiscono "cosmica" con i suoi 100 miliardi di stelle nella galassia e 9 miliardi di canali radio a onda-corta per mezzo dei quali gli alieni, se dovessero esistere, potrebbero raggiungerci. Ma la crisi che ha immobilizzato il mondo negli ultimi anni ha in qualche modo interrotto il cammino degli mondo astronomico nell'incontro con forme di intelligenza aliena.
Era solo la primavera dello scorso quando l'Università della California ha realizzato che i propri fondi erano in rosso e si è vista costretta a "congelare" i propri telescopi. Il proseguimento della ricerca, a quanto sembra, dipenderà dalla scelta o meno di condividere le proprie risorse con l'Air Force, interessata all'utilizzo dei telescopi nella tracciabilità dei suoi satelliti. Un contributo, quello dell'Air Force non da poco se si considera che 1.5 milioni di dollari sarebbero destinati alle operazioni di Hat Creek ed un altro milione stanziato negli studi degli astronomi.
Insomma, quelli di Allen Array più che segnali alieni sembrano essere stati segnali di speranza. Che la domanda "siamo soli nell'universo" possa, forse e finalmente, trovare una risposta?Federica Vitale
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_________________ "…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo
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