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 Oggetto del messaggio: Fast radio burst: tracce U.F.O.?
MessaggioInviato: 21/06/2014, 10:29 
Ogni giorno, i radiotelescopi rilevano segnali radio repentini e di una certa intensità, classificati come Fast Radio Burst. Gli scienziati come al solito vanno a scomodare oggetti celesti della più svariata natura, ma senza poterlo provare, della serie, tutto fa brodo pur di non considerare altre ipotesi, come quella di trasmissioni aliene. Il fenomeno è comunque reale. Io sono sempre stato scettico circa l'attività SETI, anche perchè le probabilità che due civiltà dispongano dello stello livello di tecnologia per comunicare a distanze accettabili, è molto bassa. Non dimentichiamoci che la nostra civiltà comunica nel radio da circa un secolo e, grazie ai progressi della fisica quantistica e delle proprietà di legame delle particelle, nonchè sulla fisica ottica, probabilmente fra 100 anni, comunicheremo pochissimo nel radio.Io penso che invece, dato il numero molto elevato del burst, che siano relativi all'intenso traffico di navi aliene visto che i modelli ipotizzati inerenti alla propulsione elettrogravitazionale, prevedono l'emissione di onde radio in 'coda' o in pieno spettro di emissione.



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MessaggioInviato: 21/06/2014, 11:43 
Si dovrebbe avere un "elenco" di questi e segnali e riuscire a "declassificarli".Per adesso accontentiamoci dei nostri crocevia stradali e dei nostri "traffici" istituzionali.Scherzo ovviamente.



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MessaggioInviato: 21/06/2014, 11:57 
Non dimentichiamoci che questi segnali, se veramente di origine aliena, sono segnali inviati in un passato più o meno lontano. Su scala galattica potrebbero appartenere addirittura a civiltà già estinte, vissute forse milioni di anni fa! [8)]

Se ci rapportiamo alle dimensioni dell'universo la velocità delle onde elettromagnetiche diventa ridicola! [;)]


Ultima modifica di BOBBY il 21/06/2014, 11:58, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 21/06/2014, 13:19 
Analizziamo la situazione.
1)I segnali sono di varia intensità, potenti e repentini;
2)Non sembrano riconducibili a una significatività logica(binaria, unaria);
3)Un segnale alieno, ci si aspetta che sia preceduto da uno a banda stretta e caratterizzato poi da uno a banda più larga;
4)Questi paiono segnali casuali più che 'intelligenti' ma se volessimo attribuire un'origine prettamente naturale, dovremmo veramente dedurre che nell'universo avvengono fenomeni violenti più di quanto ci si aspettasse ma le osservazioni non suggerirebbero questo;
5)Sulle distanze ci andrei cauto, anche perchè non sappiamo esattamente quali siano le fonti generatrici ne la loro natura e le triangolazioni e altre tecniche di rilevamento, non sono sicure quando le distanze sono notevoli. Inoltre, alcuni di questi FRB sono stati rilevati come 'vicini'; a questo proposito, perchè non sono stati rilevate evidenze fisiche parallele che denotino l'origine naturale?


Ultima modifica di marino il 21/06/2014, 13:21, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 21/06/2014, 13:23 
Io non dico che alcuni di questi FRB non siano riconducibili a fonti naturali ancora non identificate e non è detto che noi, per forza, dovremmo arrogarci il diritto di ritenere come dovrebbe essere un segnale alieno relativo a una trasmissione, ma credo che questi fenomeni, nella maggior parte dei rilevamenti, siano di origine elettrogravitazionale.



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MessaggioInviato: 22/06/2014, 14:28 
Del resto, anche a Canneto di Caronia si registrò, fino al 2005 dal 1938(emerso in un documento governativo dell'era fascista) una fenomenologia caratterizzata da impulsi elettromagnetici violenti e brevi che ovviamente emettevano in varie frequenze dello spettro. Fenomeni rapportati meno violenti ma di natura non dissimile e ormai è risaputo, sia dal rapporto conclusivo che tira in ballo anche la possibile attività di alieni, che da testimoni oculari, che nella zona è stata notata attività UFO.



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MessaggioInviato: 22/06/2014, 20:01 
Da verificare l'attendibilità delle testimonianze.Ne ho lette e sentite troppe sul caso Caronia.Le immagini che ho visto come sempre confuse e sfocate.Niente di nuovo.



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MessaggioInviato: 22/06/2014, 23:43 
Cita:
BOBBY ha scritto:

Non dimentichiamoci che questi segnali, se veramente di origine aliena, sono segnali inviati in un passato più o meno lontano. Su scala galattica potrebbero appartenere addirittura a civiltà già estinte, vissute forse milioni di anni fa! [8)]

Se ci rapportiamo alle dimensioni dell'universo la velocità delle onde elettromagnetiche diventa ridicola! [;)]


Non ne sarei tanto sicuro.
Il concetto è che noi tendiamo a pensare che i segnali intelligenti debbano per forza arrivare da un pianeta abitato, quando però una civiltà in grado di viaggiare nello spazio può tranquillamente avere a disposizione delle piccole colonie su altri pianeti, o perfino delle stazioni orbitanti a un pianeta o addirittura stazioni orbitanti ad una stella (e incredibilmente difficili da individuare, visto le probabili, anche se mastodontiche, piccole dimensioni rispetto a un pianeta.).
Del resto una civiltà in espansione non solo cerca pianeti abitabili, ma anche risorse particolari in determinati mondi.
La casualità perciò di questi segnali non è da considerarsi, almeno su questa scala, un fattore discriminante.



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MessaggioInviato: 23/06/2014, 07:48 
Cita:
holocron ha scritto:

Cita:
BOBBY ha scritto:

Non dimentichiamoci che questi segnali, se veramente di origine aliena, sono segnali inviati in un passato più o meno lontano. Su scala galattica potrebbero appartenere addirittura a civiltà già estinte, vissute forse milioni di anni fa! [8)]

Se ci rapportiamo alle dimensioni dell'universo la velocità delle onde elettromagnetiche diventa ridicola! [;)]


Non ne sarei tanto sicuro.
Il concetto è che noi tendiamo a pensare che i segnali intelligenti debbano per forza arrivare da un pianeta abitato, quando però una civiltà in grado di viaggiare nello spazio può tranquillamente avere a disposizione delle piccole colonie su altri pianeti, o perfino delle stazioni orbitanti a un pianeta o addirittura stazioni orbitanti ad una stella (e incredibilmente difficili da individuare, visto le probabili, anche se mastodontiche, piccole dimensioni rispetto a un pianeta.).
Del resto una civiltà in espansione non solo cerca pianeti abitabili, ma anche risorse particolari in determinati mondi.
La casualità perciò di questi segnali non è da considerarsi, almeno su questa scala, un fattore discriminante.


Che le civiltà aliene possano creare degli avamposti in prossimità di pianeti abitati è verosimile. Inutile ricordare che sulla Luna potrebbero esserci basi aliene presenti da millenni.

Le onde elettromagnetiche però potrebbero attraversare gli spazi interstellari e vagare per un tempo indeterminato. È molto difficile capire la loro provenienza. [8]

La nostra Terra è da circa un secolo tutto un brulicare di onde elettromagnetiche prodotte artificialmente. Un pianeta abitato distante più di 100 anni luce al momento non avrebbe ancora ricevuto nulla.

Se le civiltà evolute si basassero solo sudi esse per conoscere altri mondi abitati da esseri tecnologicamente evoluti dovrebbero pagare lo scotto di un ritardo direttamente proporzionale alla distanza che li separa.

Del resto sappiamo tutti che la luce che noi osserviamo irradiata dalle stelle del firmamento é una luce che é partita, nella migliore delle ipotesi, alcuni anni fa... [^]


Ultima modifica di BOBBY il 23/06/2014, 07:50, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 23/06/2014, 14:34 
Bobby, non ti bastano due rapporti ufficiali ove entrambi parlano di emissioni elettromagnetiche brevi, potenti e di origine artificiale(il fenomeno esclude esperimenti americani, visto che un documento del 1938 parla già di questi fenomeni) e uno dei quali di possibile coinvolgimento alieno, testimoni ustionati e refertati dopo aver visto degli UFO da vicino e fotografie fatte da costoro, per prendere spunto per ulteriori riflessioni in proposito?



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MessaggioInviato: 23/06/2014, 14:39 
Holocron, secondo me civiltà più evolute hanno abbandonato la trasmissione radio. Quello che sostieni comunque è in ogni caso plausibile, in un certo contesto temporale, in quanto ritengo che tutte le possibili civiltà tecnologiche, abbiano, per un periodo, comunicato nel radio. Quantomeno è probabile che sia così.


Ultima modifica di marino il 23/06/2014, 14:40, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 20/01/2015, 17:25 
Fast radio burst studiato in tempo reale
Lo studio di un lampo radio veloce, a 5 miliardi di anni luce da noi, rilevato pochi secondi dopo la sua apparizione, non ha fornito risposte sulla natura della radiosorgente, ma ha permesso di escludere alcune ipotesi.

Un enigmatico Fast radio burst (FRB, lampo radio veloce), della durata di qualche millesimo di secondo, è stato individuato grazie al telescopio di Parkes in Australia pochi secondi dopo la sua apparizione, nel 2014. La rilevazione ha dato immediatamente avvio a una serie di osservazioni nel tentativo di trovare una spiegazione all'origine del fenomeno.


Dalla loro scoperta, nel 2007, nessuno era mai riuscito a osservarne uno "in diretta", ovvero nel momento in cui si manifesta. Questo perché i cosiddetti lampi radio veloci sono brevissimi - la loro durata è di appena qualche millesimo di secondo - e possono presentarsi senza alcun preavviso praticamente in qualunque punto della volta celeste. Ora però un team internazionale di astronomi, tra cui Andrea Possenti, dell'INAF, ha osservato uno di questi lampi radio nel momento del suo arrivo a terra, captandolo con il radiotelescopio australiano da 64 metri di diametro di Parkes, appartenente al Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization (CSIRO).

«Questi eventi erano di solito scoperti settimane o mesi dopo la loro comparsa. Noi siamo i primi ad averne osservato uno in tempo reale», afferma Emily Petroff, prima autrice dell'articolo pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. http://arxiv.org/abs/1412.0342 Grazie a questa osservazione, appena pochi secondi dopo l'evento, avvenuto il 14 maggio del 2014 e denominato FRB140514, il team ha subito attivato una serie di osservazioni con altri strumenti - dalle onde radio ai raggi X - puntati il più rapidamente possibile in direzione della regione di cielo del lampo radio.

Dodici telescopi, in Australia, California, Isole Canarie, Germania, Hawaii e nello spazio, tutti uniti per cercare di indagare l'origine di questi enigmatici ed imprevedibili segnali.


Risposte sfuggenti.
L'analisi dei dati non ha portato ai risultati attesi, ma - spiega Andrea Possenti, direttore dell'INAF-Osservatorio Astronomico di Cagliari, «permette di cominciare a escludere qualche ipotesi, come quella che i lampi siano associati a normali eventi di Supernova che hanno luogo nell'Universo vicino a noi».


Altrettanto difficile è calcolare la distanza percorsa dai segnali. L'analisi delle proprietà di quello osservato in questa occasione, basata sulla registrazione di tempi di arrivo leggermente diversi al variare della lunghezza d'onda di osservazione, indica che la sorgente doveva trovarsi fino a 5,5 miliardi di anni luce da noi. «Dai calcoli», spiega Daniele Malesani, astronomo italiano presso l'Università di Copenhagen, che ha partecipato alla campagna di osservazioni successiva alla scoperta, «si può stimare che in pochi millesimi di secondo quella sorgente ha liberato tanta energia quanta quella che il nostro sole irraggia in un giorno intero».

Per dare nuove risposte al fenomeno sarà dunque necessario attendere che se ne verifichi un altro, per concentrare nuovamente lì gli strumenti di osservazione.

http://www.focus.it/


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MessaggioInviato: 23/01/2015, 19:36 
Cita:
Messaggio di marino
Io penso che invece, dato il numero molto elevato del burst, che siano relativi all'intenso traffico di navi aliene visto che i modelli ipotizzati inerenti alla propulsione elettrogravitazionale, prevedono l'emissione di onde radio in 'coda' o in pieno spettro di emissione.


Ma queste onde radio prodotte dalla propulsione delle navi aliene, sono diffuse in una gran parte del cielo, o sono localizzate in un punto?

Se sono direzionali, e' strano che raggiungano la terra (e' come essere colpiti da un meteorite)

Invece se sono omnidirezionali, le energie prodotte devono essere davvero immense (come una stella!)


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 Oggetto del messaggio: Re: Fast radio burst: tracce U.F.O.?
MessaggioInviato: 29/02/2016, 20:27 
Cita:
Trovata per la prima volta l’origine di un lampo radio

Scoperto, per la prima volta, il luogo di nascita di un fast radio burst: intensi e brevi lampi radio. Un nuovo strumento per studiare l’Universo


Immagine

Impulsi, lampi radio altamente energetici e brevissimi, tanto da durare generalmente appena qualche millisecondo. Sono i Fast radio burst (FRB), fenomeni astronomici per lo più misteriosi e poco conosciuti, tanto che meno di una ventina sono stati finora osservati. Eventi un po’ meno misteriosi da oggi dopo che un team di ricercatori internazionali è riuscito a identificare la localizzazione di uno di questi lampi. Il racconto della scoperta è stato pubblicato sulle pagine di Nature.

Gli FRB sono segnali apparentemente casuali, che possono avvenire ovunque nel cielo e la loro natura breve rende difficile studiarli e fermarli nello spazio, localizzarli. Anche perché vengono identificati spesso analizzando gli archivi dei radiotelescopi. Stavolta però le cose sono andate diversamente grazie a uno speciale sistema di allerta che si è messo in moto non appena un segnale è stato scovato. Il segnale in questione è stato avvistato per la prima volta il 18 aprile scorso (e non a caso il suo nome è diventato FRB 150418) da parte del radiotelescopio Parkes del Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (Csiro), in Australia allarmando immediatamente la comunità di scienziati.


Così tanto che nel giro di poco tempo in molti hanno cercato di beccare i segnali lasciati dl flash iniziale, sia con radio telescopi che telescopi ottici. Uno studio cui ha preso parte anche il Sardinia Radio Telescope (SRT) dell’Inaf, riferisce il notiziario dell’istituto.

In questo modo – anche grazie alle osservazioni dell’Australian Telescope Compact Array (Atca) del Csiro e del telescopio Subaru del National Astronomical Observatory of Japan – i ricercatori sono stati in grado di identificare un bagliore residuo (afterglow) durato circa sei giorni prima di scomparire, permettendo così di identificare l’FRB mille volte più precisamente di quanto sia mai stato possibile per eventi precedenti. È così emerso che FRB150118 arriva da molto lontano, nello specifico da una galassia ellittica distante sei miliardi di anni luce, con un redshift di 0.492 (ovvero lo spostamento verso il rosso che stima la velocità con cui una galassia si sta allontanando da noi a causa dell’espansione accelerata dell’Universo).

Immagine

Spiegando i segnali osservati, i ricercatori hanno quindi aggiunto che a originare questo lampo radio potrebbe essere state due stelle a neutroni in collisione. Ma ancora di più, aggiungono gli scienziati, l’analisi dell’FRB ha permesso loro di studiare la distribuzione di materia nell’Universo, trovando corrispondenza delle osservazioni con i modelli teorici e dando loro la possibilità di indagare e scovare la cosiddetta materia mancante.

“La conferma che almeno una frazione di FRB proviene da distanze lontanissime”, ha concluso quindi Andrea Possenti dell’Inaf, tra i firmatari del paper: “certifica l’apertura di una nuova era nella cosmologia osservativa, in cui gli FRB potranno giocare un ruolo complementare a quello di altri indicatori cosmologici, come le supernovae”.


http://www.wired.it/scienza/spazio/2016 ... -galassia/


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 Oggetto del messaggio: Re: Fast radio burst: tracce U.F.O.?
MessaggioInviato: 01/03/2016, 12:46 
Se di "lampo radio" si tratta allora può essere gente come noi, non più "avanti".



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