ELEMENTO 115: NUOVE CONFERME ALLE RIVELAZIONI DI LAZAR?di Enrico Baccarini - 24/02/2005
affascinando i media su suoi presunti coinvolgimenti, all'interno di
strutture governative segrete, inerenti studi di retroingegneria su
velivoli di origine aliena. Fin da subito le affermazioni diffuse da
questo sedicente fisico, a tutt'oggi non è stato infatti ancora possibile
confermare la sua laurea in tale disciplina, scioccarono sia il mondo
ufologico quanto quello dei mass media americani.
Tali dichiarazioni portarono davanti al grande pubblico, forse per la
prima volta concretamente, la prova e la possibilità della reale esistenza
di velivoli alieni all'interno di installazioni militari americane ovvero
di studi correlati di retroingegneria finalizzati alla comprensione e
all'utilizzo delle tecnologie derivate. Affermazioni che, ormai da diversi
decenni, circolavano già nell'ambiente ufologico ma che non sembravano
possedere ancora quella base di concretezza che Lazar sembrò attribuirgli.
A differenza di altri rivelatori le affermazioni rilasciate da Lazar non
sembrarono infatti essere prive di quei fondamenti logici e scientifici
che altri prima di lui avevano dimostrato di non possedere.
Lo stesso Lazar si era infatti addentrato, in numerose occasioni, in
aspetti tecnico-scientifici che solo esperti o profondi cultori del
settore avrebbero potuto esporre e commentare senza problemi di sorta.
Vennero allo stesso tempo chiamate in causa diverse agenzie governative
americane, nonché diversi autorità della fisica, di cui il più noto fu
quell'Edward Teller padre della bomba H recentemente scomparso. Presunte
minacce di morte e alcuni attentati portarono Lazar a rendere ancor più di
pubblico dominio le proprie affermazioni, cercando in tal modo di
costruire una sorta di immagine pubblica che lo potesse proteggere
minimamente da attacchi alla sua persona.
Se questa strategia inizialmente sembrò funzionare, ritenendo ovviamente
che tutto l'affare Lazar sia reale, dopo poco tempo si poté assistere ad
una vera e propria campagna denigratoria nei confronti del fisico
traditore. Sicuramente, e se realmente la situazione è andata in questo
modo, coloro che cercarono di screditare questo individuo non trovarono
grosse difficoltà. Lazar infatti è sempre stato un soggetto molto
eclettico ovvero "particolare" che ha alternato i suoi presunti studi
universitari in fisica a divertimenti ben più mondani tra cui la gestione
di un bordello nello stato del Nevada. Proprio quest'ultima "attività" gli
costò una condanna in sede penale verso i primi anni '90, fatto questo
alquanto curioso visto che nello stesso stato del Nevada la prostituzione
è un'attività «legalmente regolamentata» e non punibile ai termini di
legge.
Questa breve panoramica ci rende edotti di come debbano essere prese con cautela le affermazioni e le ipotesi proposte da questo individuo nel
corso degli anni, personaggio che, come vedremo successivamente, potrebbe essere stato altresì l'abile esecutore di una longa manus intenzionata ad inquinare il campo ufologico. Quanto però di vero, o di possibile, ci potesse essere in alcune sue affermazioni non sembrò apparentemente manifestarsi fin da subito. Solo diversi anni dopo, principalmente verso la metà degli anni '90, si iniziò a rivedere in chiave critica ma costruttiva quelle che potevano essere basi scientifiche reali su cui Lazar sembrava avesse lavorato. Lo stesso sistema di propulsione da lui descritto, un motore warp-drive, o a curvatura spazio-temporale, inconcepibile scientificamente per la fine degli anni '80, venne studiato
e costruito a livello "teorico" già dagli inizi degli anni '90 portando
addirittura la NASA alla costituzione di un progetto denominato
«Breakthrough Propulsion Project » per lo studio della distorsione
spazio-temporale a fini spaziali ed esplorativi. Un bel salto di qualità
che però non ci permette di giustificare né di avvalorare in toto le
affermazioni di Lazar!
Elemento fondante del motore a curvatura sarebbe stato il combustibile che questi UFO avrebbero utilizzato per spostarsi nel cosmo, conosciuto fin dalle prime rivelazioni come l'elemento 115 della tavola periodica degli
elementi. Pur se la distorsione spazio-temporale potrebbe permettere di
"contrarre" enormemente le distanze che dovessero essere affrontate con
sistemi propulsivi convenzionali, la generazione di una bolla di curvatura
richiederebbe comunque l'utilizzo di quantitativi di energia veramente
esorbitanti ovvero di altrettanta potenza per poter far funzionare il
velivolo nelle diverse condizioni in cui si potrebbe venire a trovare.
L'elemento 115, secondo Lazar, porrebbe rimedio a molti di questi
inconvenienti generando altresì egli stesso un "campo gravitazionale
inerziale" in grado di ottemperare al fabbisogno energetico e
gravitazionale della nave stessa. Ancora oggi discutere in maniera così
blanda di qualcosa che risulta essere ancora patrimonio quasi della
fantascienza potrebbe far sorridere i più, ma non scordiamoci quali e
quante siano state le scoperte effettuate solo negli anni '90 nel campo
scientifico. Nel corso di pochi anni, tre o quattro al massimo, dalle
prime affermazioni di Lazar la scienza Ufficiale (quella appunto con la
"U" maiuscola) ha avvalorato la possibilità di poter costruire, in un
lontano futuro, motori che possano sfruttare proprietà della materia
definite esotiche, come appunto la generazione di una contrazione dello
spazio-tempo per la formazione di worm-hole.
«La fonte energetica della navicella è il reattore che utilizza l'elemento
115 come carburante primario causando una totale annichilazione
dell'elemento che produce altresì una fonte di energia eccezionale [.]
solo 223 grammi di questo elemento potremmo essere utilizzati per 20 o 30 anni. All'interno del reattore l'elemento 115 viene bombardato da protoni che trasformano questo elemento in 116 a cui segue poi un decadimento quasi istantaneo con consequenziale produzione di antimateria. Questa antimateria viene incanalata all'interno di una struttura che la porta a reagire con la materia producendo altresì una reazione in cui si ottiene una conversione quasi totale in energia».
Affascinante ed intrigante questa descrizione, non tecnica, fornita da
Lazar ha suscitato fin da subito enormi discussioni in campo sia ufologico
che scientifico soprattutto per le ultime righe che vi abbiamo presentato.
Secondo i principi della termodinamica infatti la resa quasi ottimale, al
100%, come paventata da Lazar in una conversione di questo tipo non è
possibile per nessuna legge fisica conosciuta, violerebbe totalmente la i
principi della termodinamica ovvero andrebbe contro i principi dell'entropia. Quindi o Lazar ha fornito un dato falso, fattore non impossibile, oppure il nostro livello tecnologico non ci permette ad oggi
di possedere una struttura in grado di ottenere una reazione di questo
tipo. Su questo ultimo punto non ci si dovrebbe fermare tanto alla leggera
soprattutto se osserviamo come le recenti ipotesi e ricerche, soprattutto
della fisica quantistica e delle alte energie, stiano conducendo il
panorama scientifico internazionale ad una vera e propria rivoluzione
delle antiche concezioni, o "dogmi", fino ad oggi ritenuti inviolabili.
La scienza sembra però fornire ulteriori conferme a quanto affermato da
Lazar verso la fine degli anni '80. Nei primi mesi del 2004 un team di
scienziati del Lawrence Livermore National Laboratory ha infatti resa
pubblica la notizia della sintesi in laboratorio dell'elemento 115, una
nuova conquista della scienza che potrebbe altresì gettare nuova luce,
oppure nuove ombre, sulle affermazioni di Lazar. La ricercatrice americana Linda Multon Howe è riuscita a contattare uno degli scienziati che hanno sintetizzato tale elemento intervistandolo e chiedendogli apertamente cosa ne pensasse delle affermazioni di Lazar. Le risposte sono risultate molto più interessanti di quanto ci si potesse aspettare accreditando, in certi casi, un alone di veridicità a diverse affermazioni rilasciate dalla fine degli anni '90.
Joshua Patin (Ph.D., chimico nucleare del Lawrence Livermore) ha
innanzitutto confermato l'ipotesi che nelle vicinanze dell'elemento 115
possa esistere quella che i fisici hanno definito "un'isola di stabilità"
ovvero una zona in cui gli elementi transuranici non decadono rapidamente ma possiedono un tempo di vita medio relativamente alto, ovvero risultino a tutti gli effetti stabili. Tale isola di stabilità sarebbe direzionata proprio verso l'elemento 116, fatto questo asserito da Lazar ben quindici anni fa. Allo stesso tempo Patin ha confermato la possibilità che l'elemento 115, posto in condizioni particolari, possa essere altresì
"condensato" per risultare a tutti gli effetti "solido", e non in forma
"volatile" atomica come è per gli altri elementi.

La ricercatrice Linda Howe, ospite all'ultimo Simposio Mondiale ufologico
organizzato a San Marino, ha poi parlato a Patin di Bob Lazar, delle sue
affermazioni e dei dati tecnici forniti oltre un decennio fa. Se sul
versante ufologico Patin non si è pronunciato, sono stati oltremodo
interessanti i suoi commenti ad alcune rivelazioni fornite da Lazar. Patin
si è espresso principalmente sulle proprietà di stabilità che questo
elemento potrebbe possedere. Analizzando la collisione tra atomi di calcio
ed americio, il procedimento attraverso il quale si è ottenuto l'elemento
115 a Livermore, è stato possibile ipotizzare una sua forma nettamente
stabile ovvero in grado di non decadere e quindi essere utilizzata per
svariati scopi. Sulle proprietà intrinseche dell'elemento Patin non si è
ovviamente pronunciato soprattutto perché l'anomalia dell'isola di
stabilità non ha permesso ancora oggi, neanche a livello teorico, di
predire le proprietà che questi elementi potrebbero possedere.
Indubbiamente, afferma sempre Patin, elementi di questo genere potrebbero possedere proprietà veramente uniche che potrebbero ipoteticamente allinearsi con le descrizioni fornite anni fa da Lazar. Solo ulteriori esperimenti potranno confermare o smentire le affermazioni di questo sedicente fisico, anche se per negli ultimi anni al dubbio si sono sommate molte verifiche e molti riscontri.
Proprio per tali motivi, come affermavamo precedentemente, si potrebbe
anche pensare ad un abile piano ben architettato. Da sempre, e non solo
nel campo ufologico, il miglior modo per far conoscere e veicolare
informazioni sensibili o destabilizzanti è sempre stato quello di integrarle con la pura fantasia, con dati che fossero inverificabili ovvero parto della creatività umana. In questo modo si sarebbero potute veicolare informazioni che sarebbero state allo stesso tempo attaccabili ed inverificabili, ma che avrebbero posseduto un "core" di realtà. In una
parola si sarebbe compiuto del debunking. Lazar è stato più volte
sottoposto al poligrafo, la macchina della verità, un metodo che pur se
non attendibile totalmente pone comunque anche un soggetto ben allenato a mentire di fronte all'alto rischio di essere scoperto. La mente umana è una macchina fallibile e nessuno è in grado di mentire sempre e comunque.
Tre test al poligrafo hanno invece attestato la totale buona fede di
quest'uomo rispetto a quanto aveva detto e gli era stato chiesto durante i
test. Lo studioso Jacques Vallée, come anche altri ricercatori, sono
rimasti stupefatti dalla preparazione che Lazar sembrava possedere in
campo fisico e scientifico. Indice probabilmente di una reale conoscenza
da parte di questo individuo di discipline e materie così complesse.
Un'altro dato che potrebbe confermare ulteriormente le sue affermazioni
sono i registri del laboratorio di Los Alamos in cui affermava di aver
lavorato e in cui sarebbe stato contattato le prime volte per lavorare
all'Area 51. Nella causa intentata contro di lui il governo e l'istituto
in questione negarono totalmente un suo qualsiasi ruolo, ovvero contratto,
all'intero di tale centro di ricerca, fatto che fu ben presto smentito dai
suoi ex colleghi di lavoro ovvero da un cedolino di riconoscimento che
attestava la sua presenza all'interno del LANL.
Tutto questo ci fa sorgere dubbi su quali e quanti siano gli artefici di
questo grande gioco. Da una parte Lazar, pur trattandosi di un individuo
alquanto controverso e discutibile, ha dato modo di attestare un certo
livello di veridicità alle proprie affermazioni, veridicità che si è costruita principalmente negli anni e grazie alle scoperte e alle nuove ipotesi compiute dalla scienza. Allo stesso tempo nella sua storia e nella sua vita rimangono ancora dei lati oscuri, dei punti poco chiari, che lasciano presumente una qualche sorta di coinvolgimento in piani ben più ampi.
I dati di fatto su cui oggi ci possiamo basare hanno però in larga misura
confermato molti dati forniti da Lazar, hanno altresì avvalorato la possibilità di costruire, in un lontano futuro, sistemi propulsivi che si
basino sulla distorsione spazio-temporale ovvero hanno comprovato
l'esistenza di un'isola di stabilità entro l'elemento 115 testimoniando in
questo modo la presenza di una famiglia di elementi dalle proprietà
fisiche veramente uniche. Mistificatore o rivelatore genuino? Il distico
su Bob Lazar non sembra aver trovato ancora una soluzione ma a quanto pare il tempo ha trovato il modo avvalorare molte delle sue affermazioni.
Quanto dovremmo ancora aspettare? ...
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