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 Oggetto del messaggio: Se incontraste un alieno...
MessaggioInviato: 19/08/2010, 18:12 
Forse può sembrare una domanda banale, non so, ma riflettevo chiedendomi come avrei reagito se mi trovassi di fronte ad un extraterrestre. Io penso che ne avrei paura, non conoscendo quali siano le sue intenzioni, di solito poi, sono descritti come esseri non proprio belli d'aspetto.
Probabilmente me la darei a gambe levate, lancerei un urlo, non so!
Mi consola il fatto che i miei due personaggi preferiti, Goldrake e Superman
sono due alieni che amano l'umanità e anche belli!
Voi come reagireste?


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MessaggioInviato: 19/08/2010, 18:22 
...sinceramente non lo so.


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MessaggioInviato: 19/08/2010, 18:25 
Risposta semplice: DIPENDE.

Dipende SE l' ipotetico alieno fosse ostile o amichevole.

Nel primo caso, la risposta che hai dato tu: fuga urlante. Nel secondo, ma solo se si è sicuri al 100%, allora gli farei dozzine di domande.


Abbiamo aperto un topic riguardo a quello che domanderemmo ad un essere alieno:

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=2325

Puoi dari un' occhiata, è molto interessante.



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 19/08/2010, 19:05 
Non conosci mai abbastanza un alieno fino a che non ci combatti [:198]


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MessaggioInviato: 19/08/2010, 19:35 
...darsela a gambe levate?
Giammai! E quando mai mi ricapita di fare un incontro di tale portata?
Al 99% mi obbligherei a mantenere la calma più assoluta,il tutto finalizzato ad un lento avvicinamento all'essere alieno,e con l'unico pensiero di instaurare un tentativo di comunicazione. Comunicazione verbale,mentale,usando segni,magari anche toccare con mano l'alieno.
Lui per me è alieno,ma,alla fin fine,in quest'universo io pure sono alieno per lui.Anche se confrontiamo la diversità della sua vita con la mia,sempre uomini del cosmo siamo.Forse ho una visione troppo allargata della vita,ma confido molto nel loro quoziente intellettivo.
In casistica,vi sono stati molti piccoli contatti alieni con i terrestri,parecchie volte si è tutto concluso senza incidenti nè traumi,ma con stupore e assoluta meraviglia per la novità.Non ce la farei a lanciargli pietre o scappare o gridare minaccioso,mi sembrerebbe una reazione da uomo primitivo.



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MessaggioInviato: 19/08/2010, 21:53 
Cita:
IdentFlyObj ha scritto:

...darsela a gambe levate?
Giammai! E quando mai mi ricapita di fare un incontro di tale portata?
Al 99% mi obbligherei a mantenere la calma più assoluta,il tutto finalizzato ad un lento avvicinamento all'essere alieno,e con l'unico pensiero di instaurare un tentativo di comunicazione. Comunicazione verbale,mentale,usando segni,magari anche toccare con mano l'alieno.
Lui per me è alieno,ma,alla fin fine,in quest'universo io pure sono alieno per lui.Anche se confrontiamo la diversità della sua vita con la mia,sempre uomini del cosmo siamo.Forse ho una visione troppo allargata della vita,ma confido molto nel loro quoziente intellettivo.
In casistica,vi sono stati molti piccoli contatti alieni con i terrestri,parecchie volte si è tutto concluso senza incidenti nè traumi,ma con stupore e assoluta meraviglia per la novità.Non ce la farei a lanciargli pietre o scappare o gridare minaccioso,mi sembrerebbe una reazione da uomo primitivo.


Lo penso anch'io; io penso che queste cose accadano del tutto inaspettatamente, quindi la scena più probabile secondo me è caratterizzata da sorpresa e stupore, non penso che si abbia molto tempo per riflettere, se non a posteriori.



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MessaggioInviato: 19/08/2010, 22:30 
Se incontrassi un alieno non scapperei ma starei comunque attento a mantenere le distanze ,in molti casi di incontri ravvicinati del terzo tipo questi esseri provenienti da altri mondi hanno utilizzato armi non letali nei confronti di umani troppo curiosi ,sicuramente prima di tentare un dialogo cercherei di fare fotografie o filmati con il cellulare.Se poi mi trovassi propio faccia a faccia con un alieno senza possibilità di osservarlo senza farmi vedere cercherei di comunicare senza apparire in alcun modo minaccioso per scoprire la verità su tutto.


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MessaggioInviato: 19/08/2010, 22:36 
Più che dalle sue intenzioni (che non possiamo conoscere a priori), dipende dal contesto dell'incontro: se avviene di notte, mentre dormi, credo che nessuno resterebbe immune dal farsela (letteralmente [:D]) addosso... se viceversa avvenisse all'aperto, o comunque in piena luce, allora credo che ci possano essere gli estremi per non darsela a gambe alla velocità di Flash [8D]



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MessaggioInviato: 20/08/2010, 00:04 
Cita:
Messaggio di Rubina71

Forse può sembrare una domanda banale, non so, ma riflettevo chiedendomi come avrei reagito se mi trovassi di fronte ad un extraterrestre. Io penso che ne avrei paura, non conoscendo quali siano le sue intenzioni, di solito poi, sono descritti come esseri non proprio belli d'aspetto.
Probabilmente me la darei a gambe levate, lancerei un urlo, non so!
Mi consola il fatto che i miei due personaggi preferiti, Goldrake e Superman
sono due alieni che amano l'umanità e anche belli!
Voi come reagireste?



Beh, ti dico la mia esperienza diretta con loro faccia a faccia:
Paura, ma di quella profonda che ti affossa il cuore, tipo da lasciarti senza fiato.
L'aspetto loro è una cosa che devo ammettere, ti smonta completamente la realtà in cui vivi.
Il dover pensare che un essere del genere, con quella forma (parlo dei grigi) sia vivo e ti fissa con quegli occhi neri profondi, ti lascia spiazzato in qualunque caso, sia che siano amichevoli che nemici.
Almeno, questo è il primo impatto che subisci alla loro presenza, se non riesci a svenire (io sono svenuto l'istante dopo l'attimo di terrore) cominceresti ad avere un attacco di panico serio, ma di quelli che ti fanno diventare i capelli bianchi.

Poi puoi pensare che io stia esagerando, ma ti posso garantire che a vista, ti senti immergerti in una fantascienza e non capisci + nulla.
Personalmente ti auguro di non avere con loro un faccia a faccia, io ci ho messo 3 anni a superare la paura di ribeccarmeli faccia a faccia, meglio per te che puoi ancora dormire sonni tranquilli [:)].



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MessaggioInviato: 20/08/2010, 00:49 
Cita:
holocron ha scritto:

Beh, ti dico la mia esperienza diretta con loro faccia a faccia:
Paura, ma di quella profonda che ti affossa il cuore, tipo da lasciarti senza fiato.
L'aspetto loro è una cosa che devo ammettere, ti smonta completamente la realtà in cui vivi.
Il dover pensare che un essere del genere, con quella forma (parlo dei grigi) sia vivo e ti fissa con quegli occhi neri profondi, ti lascia spiazzato in qualunque caso, sia che siano amichevoli che nemici.
Almeno, questo è il primo impatto che subisci alla loro presenza, se non riesci a svenire (io sono svenuto l'istante dopo l'attimo di terrore) cominceresti ad avere un attacco di panico serio, ma di quelli che ti fanno diventare i capelli bianchi.

Poi puoi pensare che io stia esagerando, ma ti posso garantire che a vista, ti senti immergerti in una fantascienza e non capisci + nulla.
Personalmente ti auguro di non avere con loro un faccia a faccia, io ci ho messo 3 anni a superare la paura di ribeccarmeli faccia a faccia, meglio per te che puoi ancora dormire sonni tranquilli [:)].


Hai reso perfettamente l'idea holocron....

Leggendoti (pelle d'oca a parte) mi viene da pensare che per loro, dopo aver visto le nostre reazioni (in lungo e in largo per il mondo), l'idea di farsi vedere platealmente, potrebbe non essere la migliore.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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Dopo il breve ma intenso "qualsiasicosavolesserofaredime", mi devo ricordare di non lasciargli biglietti da visita.



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MessaggioInviato: 20/08/2010, 07:40 
Cita:
Aztlan ha scritto:
Dipende SE l' ipotetico alieno fosse ostile o amichevole.

quindi nel caso fosse ostile, pensi che te lo direbbe? [:255]

io non so come reagirei. Ad esempio: se me lo trovassi davanti mentre dormo (ogni tanto mi capita di svegliarmi, mi giro e mi riaddormento), penso schizzerei sul soffitto come una molla [:D]

Poi dipende; se è un "bestione" di rettiliano/dinoide alto 2 metri incaxxato come una iena, beh... [xx(]
se è una mantide/insettoide, idem [xx(]

Penso mi comporterei in modo differente se fossero pleiadiani o comunque MOLTO simili a noi [:12]



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MessaggioInviato: 20/08/2010, 09:10 
Forse vado un po' fuori tema, ma vorrei fare una breve digressione sulla paura: ho notato che quasi sempre, quando si parla di grigi, lo si fa con timore o addirittura con vero e proprio terrore. Ora, io non ho mai vissuto un incontro con questi presunti esseri quindi parlo da "outsider", però non riesco proprio a capire tutto questo terrore; posso capire che spesso (domanda: ma sempre sempre oppure no ?) l'incontro con questi ipotetici esseri sia associato ad esperienze sgradevoli, ma quanta gente vive o ha vissuto esperienze tremendamente reali e altrettanto tremendamente sgradevoli? Moltissima. In certe zone del sud per esempio ci sono persone incolpevoli che vivono col terrore quotidiano di avere la vita rovinata (sotto forma di attività commerciale distrutta, dolore fisico o perfino morte) dai criminali di turno; cosa ci può essere di peggio di questo timore molto concreto? Eppure vivono, ci convivono, lo dominano. Voglio dire che la paura è qualcosa di relativo alle esperienze di ciascuno.
Il più grande dolore della mia vita l'ho provato in quasi totale assenza di paura per la perdita di una persona a me carissima. Non credo che ci siano molte altre cose in grado di farmi raggiungere quelle vette di dolore, tutto il resto sta in basso. Il mio più grande spavento invece, un vero e proprio terror panico, l'ho provato quando, a passeggio da solo in mezzo ai boschi e del tutto inaspettatamente, sono stato caricato da un cinghiale; lì è stata la sopresa che, in modo del tutto irrazionale, mi ha scatenato un panico durato una decina di secondi (il tempo di scappare, poi il cinghiale ha mollato) che però sono bastati a farmi venire la febbre; in quei 10 secondi circa mi sono immaginato ferito a morte, la paura era tutta nella mia mente, adesso rido della mia stupidità. Questo fa capire che la paura è associata all'attaccamento che ciascuno ha per il proprio corpo, in definitiva per il proprio io. E' un attaccamento molto naturale, ma è pur sempre un vincolo. Infatti non a caso nel buddhismo delle origini, che aveva un taglio molto più ascetico della religione popolare che poi sarebbe in gran parte divenuto, tra le altre cose si prendeva di petto anche la paura, quindi si diceva: se stai camminando osservala e continua a camminare, se si in piedi osservala e continua a stare in piedi, se sei seduto osservala e continua a stare seduto, se sei sdraiato osservala e continua a stare sdraiato; erano insegnamenti rivolti ad asceti che vivevano nei pericoli della giungla, sfidando se stessi, malattie, fame, sete e briganti; però funzionavano. Ancora in tempi recenti, un grande maestro del buddhismo Hinayana, il Thailandese Achaan Chah morto nei primi anni '90, raccontava della sua esperienza di novizio alle prese con la paura in un cimitero Thai, come da tradizione. Questo racconto è riportato in un libro di cui non ricordo il titolo, in un capitolo intitolato "nel cuore della notte" ed è interessantissimo, sia per l'esperienza descritta (un incontro ravvicinato con qualcosa di non ben definito, visto che Achaan Chah sedeva immobile ad occhi chiusi, ma forse non semplicemente umano e nemmeno animale), sia soprattutto per la descrizione del livello di terrore raggiunto e poi dissolto trasmutandosi in un baleno in un fortissimo e straripante sentimento di forza/invulnerabilità/libertà/serenità/totale assenza di paura; questo perché la paura è un'energia potente associata all'istinto di conservazione ed al senso dell'io ed essere in grado di dominarla prima e soprattutto di trasmutarla poi significa dominare e disporre di una potentissima energia di liberazione; lo strumento grazie al quale questa vera e propria alchimia interiore è riuscita è la classica illuminazione (intesa in un senso non meramente intellettuale) provocata dall'interiorizzazione profonda di alcuni potenti pensieri tipici di quella tradizione (nel caso specifico quella Hinayana dei monaci della foresta). Questa descrizione è interessantissima e secondo me molto istruttiva. Quindi la paura è qualcosa di relativo che può essere sempre superato.
Ancora, qualche volta ripenso alle lettere che uno dei fratelli di mio nonno, morto nella guerra del 15-18, mandava a casa. Anche lì, in mezzo a quella grandine di proiettili e a quei reticolati di filo spinato, la morte era presente ad ogni respiro; chissà quanti uomini hanno avuto paura ogni giorno, ogni ora, forse ogni secondo eppure molti ne sono usciti vivi; un altro fratello di mio nonno, uscito vivo sempre da quella guerra, una volta tornato a casa non aveva più paura di niente (tra l'ansia di mio nonno, il minore dei fratelli, che invece aveva paura di molte cose); non riusciva nemmeno a riadattarsi al letto di casa, d'estate dormiva all'aperto.
Tornando agli extraterrestri io penso proprio che, almeno nel mio caso, lo stupore e la curiosità sarebbero più forti di ogni paura, almeno finché non si manifestassero atti apertamenti ostili.


Ultima modifica di quisquis il 20/08/2010, 09:17, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 20/08/2010, 11:18 
Se foose possibile cercherei di nascondermi e di filmare e/o fotografare, se possibile l'alieno. E' anche possibile che la curiosità abbia il sopravvento sulla paura...chissà.
Di certo "paura" è la prima emozione che mi viene in mente.


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MessaggioInviato: 20/08/2010, 11:19 
Quisquis, scusa la franchezza: tu hai mai visto la morte in faccia?

E non intendo in senso figurato, ma nel senso: hai mai rischiato di morire?

Io ho rischiato di annegare da piccolo nel mare agitato dal vento, e ti assicuro che la paura c' era ed è più che naturale.



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