se leggete Verso una civiltà senza padre" di Alexander Mitscherlich capirete una cosa importante.
Questo libro é stato scritto circa 40 anni fa e spiega bene l'evoluzione-incoluzione della società umana.
La figura del padre,e,in generale,dell'autorità paterna in senso generale,é scomparsa dal mondo:da Dio fino al pater familias,dal "maestro" di vita al "maestro " elementare...i padri sono stati uccisi socialmente,cujlturalmente,ideologicamente,ecc..
Questo ha originato una società di pseudo-pari,fratelli insomma,la rivalità generazionale ha lasciato il posto all'invidia fraterna:al mito di <Edipo é subentrato,semmai,il mito di Caino e Abele.
I risultati sono quelli che vediamo,in attesa della analoga uccisione delle "madri" e cosî via.
Ho l'impressione che la specie stia estinguendosi in una specie di orfanotrofio presuntuoso,in cui ognuno é convinto di essere da un lato speciale e di avere chissà che cosa da dire,esibire,essere e fare e,dall'altro,si sente confuso,allo sbando,senza prospettive e con un bel po' di sensi di colpa....ben mimetizzati da atteggiamenti spavaldi,noncuranti,menefreghistici,facciatostici.
Vedete,il problema non sono gli alieni,Dio,ecc...
IL problema é l'essere umano: la specie é palesemente squilibrata e fuori di testa,lo é sempre stata,salvo qualche eccezione ogni tanto, cammina sul filo di un rasoio e ogni tanto si taglia di brutto.
Il fatto é che la soluzione non sta nell'eliminare...la specie,quindi anche le sue debolezze,difetti o patologie,ma nel saperle capire e gestire: con Dio o senza Dio,con gli alieni e senza alieni...lûomo resta quello che é ed é questo che lo spaventa e lo spinge a cercare di NON esserlo ,a fuggire,nel meglio o nel peggio,oppure girando attorno a questa fifa.
La terra é una prigione,in un certo senso,da cui nessuno può scappare,un obbligo,una coercizione,per alcuni una benedizione,prer altri una condanna,per ip iù un luogo dove perlomenare in attesa del rigor mortis.
Allora,ci chediamo ma..é tutto qui?
Certo,é tutto qui.
Io sono credente,non appartengo a nessuna religione,ho simpatie buddistiche come filosofia di vita,ho un ottimo rapporto con Dio anche perché il MIO Dio sta tutto dentro la MIA esperienza del mondo,non interferisce ma é presente e quando occorre mi dà una mano come me la darebbe un amico,anche meglio a dire il vero.
Sono grato a mio padre e mia madre,li ho perdonati per gli errori che hanno fatto con me e mi sono perdonato io per quelli che ho fatto verso di loro,sono grato al mondo valendo quello che ho scritto poc'anzi per i genitori,sono grato alla vita,alla terra,insomma sono grato e basta.
L'invidia non mi appartiene,anche quella fraterna:non vedo alcuna differenza,in quanto risultati,tra il mondo attuale e quella di un tempo,anche antico,se non per aspetti sovrastrutturali che non hanno cambiato di un millimetro le problematiche del vivere su questo pianeta,anzi,le hanno pure comlicate e rese quasi irrisolvibili.
Quindi,per me,il problema non esiste:semmai credo in mé stesso,in altri,nelle possibilità ancora presenti e reali di cambiare le cose, e,per fortuna,nel fatto che ciò é determinante,in fin dei conti,é il tutto e il senso del tutto che io,come uomo,non posso neanche capire né tanto meno...gestire.
Se lo fa Dio mi va bene,se lo fa qualcuno altro che é in grado di farlo e ci é amico davvero anche,se cerca di farlo qualcuno per interessi suoi,di casta,di specie,di religione,di partito,ecc... no.
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