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MessaggioInviato: 16/02/2010, 21:03 
Ma queste notizie su Giovanni di Galimala e gli errori storici che grado di affidabilità hanno? [:0]

Se fosse così, tutto ciò che ci è stato detto sulla figura di Gesù sarebbe un'enorme bugia!!! Non si tratta solo del fatto che si sia sposato oppure no con Maria Maddalena!


Ultima modifica di Rubina71 il 16/02/2010, 21:05, modificato 1 volta in totale.

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Cita:
L'Egregia Sig.na Rubina 71 scrive:
Ma queste notizie su Giovanni di Galimala e gli errori storici che grado di affidabilità hanno?



Le notizie su Giovanni di Gamala si ricavano dagli scritti del più grande storico della Palestina di quel tempo, Giuseppe Flavio, il nipote del sommo sacerdote Caifa che secondo i vangeli canonici fece condannare la figura mitologica di Gesù Nazareno figlio di Dio.

Il più grande errore commesso dai padri della Chiesa, rientra tra il proverbio "Chi troppo vuole, nulla stringe". Se loro si accontentavano di scrivere i loro libri del nuovo testamento, e non avessero voluto legittimare la loro falsificazione attraverso altri scritti "laici", ora noi non saremmo in grado di scoprire la verità storica di quegli eventi. In poche parole se loro avessero eliminato i libri di Giuseppe Flavio come hanno fatto con altri autori invece di falsificarli, ora nessuno sarebbe in grado di dimostrare/interpretare la verità storica.

Il rapporto di parentela tra il sommo sacerdote Caifa, colui che giudicò il Gesù Cristo figlio di Dio negli scritti dei vangeli, e il grande storico Ebreo Giuseppe Flavio, venne abilmente censurato dai falsari cristiani.Infatti i cristiani non vollero far sapere che il grande accusatore del Gesù Nazareno il Cristo, fosse niente meno che il nonno del grande storico ebreo Giuseppe Flavio, perchè questo giustificherebbe maggiormente, le accuse di enormi censure e interpolazioni nei sui scritti, per rendere possibile la sostituzione del ribelle al potere romano, Giovanni di Gamala figlio di Giuda il Galileo, con il mito del messia Gesù Cristo.
Tali censure e falsificazioni per nascondere lo stretto rapporto di parentela tra il sommo sacerdote Caifa e lo storico ebreo Giuseppe Flavio, si possono individuare osservando e confrontando attentamente alcuni eventi riportati da Giuseppe Flavio, con alcune date storiche.
Esaminando attentamente lo scritto di Giuseppe Flavio, Autobiografia, 1,3:
"Questa è la mia genealogia, e la esporrò. Nostro bisavolo fu Simone, soprannominato «il Balbuziente»; visse al tempo del sommo sacerdozio del figlio del sommo sacerdote Simone, al tempo cioè di colui che per primo tra i sommi sacerdoti ebbe nome Ircano. 4. Simone il Balbuziente ebbe nove figli, dei quali uno, Mattia, chiamato <figlio d’Efeo>, prese in moglie una figlia del sommo sacerdote Gionata, il primo tra gli Asmonei a rivestire il sommo sacerdozio e fratello del sommo sacerdote Simone. Durante il primo anno del regno di Ircano, a Mattia nacque un figlio, Mattia detto «il Gobbo». 5. Da costui, nel nono anno del regno di Alessandra, nacque Giuseppe, e da Giuseppe nacque Mattia, nel decimo anno del regno di Archelao; infine, da Mattia nacqui io, Il primo anno dell’impero di Gaio Cesare Io ho tre figli: Ircano, il più grande, nato nel, quarto anno del regno del l’imperatore Vespasiano, poi Giusto, nato nel settimo, e Agrippa, nel nono. 6. Questa è dunque la genealogia della nostra famiglia: la riproduco come l’ho trovata registrata negli archivi pubblici, con buona pace di coloro che tentano di screditarci."

Ecco la prima grande falsificazione si trova in "nel nono anno del regno di Alessandra, nacque Giuseppe, e da Giuseppe nacque Mattia, nel decimo anno del regno di Archelao; infatti il nono anno del regno di Alessandra corrisponde al 65 a. c.; mentre il decimo anno del regno di Archelao corrisponde al 6 d.c..
Se tutto ciò fosse vero Giuseppe avrebbe concepito Mattia all'età di ben settantauno anni circa, molto improbabile ma non impossibile.
Ciò che lo rende veramente impossibile, è un'altro scritto dello stesso storico Giuseppe Flavio, Antichità Giudaiche, libro XIV, 175:
"E non si sbagliava in alcuna parte della sua predizione. Infatti, quando Erode assunse il potere regio, uccise Ircano e tutti gli altri membri del sinedrio, eccetto Samaia; che teneva in grandissimo onore sia per la sua giustizia sia perché, più tardi, quando la città fu assediata da Erode e Sossio, consigliò il popolo ad accettare Erode, affermando che a motivo delle loro mancanze non avrebbero potuto sottrarsi a lui. Di questi eventi parleremo a suo luogo."
Erode uccise tutti gli altri membri del sinedrio dopo il 37 a.c. anno in cui iniziò il suo lungo regno.
Non possiamo dimenticare che lo storico ebreo Giuseppe Flavio sempre in Autobiografia 1,2 scrive:
"Per quanto mi riguarda, la mia famiglia non discende semplicemente da sacerdoti, ma dalla prima delle ventiquattro classi sacerdotali’, il che è già di per sé un segno di distinzione, e, all’interno di questa, dalla più illustre delle tribù. Inoltre, per parte di madre sono imparentato con la famiglia reale, giacché i discendenti di Asmoneo, dei quali lei è nipote, detennero per lungo tempo il sommo sacerdozio e il regno del nostro popolo."
Ecco evidenziato che da Giuseppe figlio di Mattia detto il Gobbo nato nel 65 a.c. e Mattia il padre di Giuseppe Flavio nato nel 6 d.c ci deve essere stata un'altra generazione rappresentata da colui che venne identificato successivamente sotto il nome di Caifa.
Per completare l'opera di censura, cancellarono il patronimico di Caifa, cioè il nome di suo padre, unico caso che io ho notato nell'elencazione dei sommi sacerdoti riportati negli scritti di Giuseppe Flavio.
Cioè il nome che avrebbe permesso di identificare l'anello mancante nella stirpe dello storico Giuseppe Flavio .
Senza quel nome la successione familiare si ferma, perchè rende impossibile ricondurre Caifa al Giuseppe figlio di Mattia il Gobbo.
Inoltre, solo una persona nata dopo il 37 a. c. poteva ragionevolmente essere ancora efficiente nel 36 d.c., quando avvenne il processo al mitico Gesù Nazareno e non una persona nata nel 65 a.c. con un'età di 101 anni e oltre.Essendo, Giuseppe Flavio, nipote del sommo sacerdote Caifa era pure parente, del sommo sacerdote Anna, cioè Anano figlio di Seth.
Infatti dal vangelo di Giovanni 18,13 "e lo condussero prima da Anna; era infatti suocero di Caifa, il quale era sommo sacerdote in quell'anno."

I cinque figli maschi del sommo sacerdote Anna, che furono a loro volta tutti sommi sacerdoti, (Antichità Giudaiche, libro XX, 198) furono zii di Mattia padre dello storico ebreo Giuseppe Flavio.
I falsari cristiani non riuscirono ad accettare l'idea che lo storico ebreo cosi ben inserito nell'ambiente familiare di coloro che secondo i vangeli, condannarono il Gesù Cristo e videro i miracoli potenti dovuti alla sua morte, non scrivesse neppure una riga a riguardo del loro Messia, perciò ne censurarono le origini.Per terminare un semplice e umile ragionamento.
Lo storico Giuseppe Flavio dichiara:"Per quanto mi riguarda, la mia famiglia non discende semplicemente da sacerdoti, ma dalla prima delle ventiquattro classi sacerdotali, il che è già di per sé un segno di distinzione, e, all’interno di questa, dalla più illustre delle tribù."; quindi Caifa che fu sommo sacerdote per un lunghissimo periodo dal 18 a 36 d.c. circa, caso unico, non poteva che appartenere anche lui, alla prima delle ventiquattro classi sacerdotali e dalla più illustre delle tribù.


Cita:
L'Egregia Sig.na Rubina 71 scrive:

Se fosse così, tutto ciò che ci è stato detto sulla figura di Gesù sarebbe un'enorme bugia!!! Non si tratta solo del fatto che si sia sposato oppure no con Maria Maddalena!


Diciamo che la figura del mito di Gesù di Nazareth, è nata da una serie di falsificazioni, giustificate dalla più cupa disperazione di una moltitudine di persone che avevano visto e constatato il naufragare dei loro sogni e convinzioni nelle peggiori tragedie che potevano capitare all'umanità di quel tempo.

La storia quella vera non ci dice che Giovanni di Gamala, un figlio di Giuda il Galileo, colui dal quale fu mutuato il mito di Gesù di Nazaret fosse o non fosse sposato e con chi. Sappiamo solo da "La guerra giudaica" di Giuseppe Flavio VII -8-252 e seguenti, che :

" 252 Intanto al governo della Giudea, essendo morto Basso, era succeduto Flavio Silva. Questi, vedendo che tutto d resto del paese era stato sottomesso con le armi tranne un'unica fortezza che era ancora in mano ai ribelli, raccolse tutte le forze che stavano nella regione e mosse contro di essa. Masada è il nome di questa fortezza.
253 A capo dei sicari che l'avevano occupata c'era Eleazar, un uomo potente, discendente di quel Giuda che, come sopra abbiamo detto, aveva persuaso non pochi giudei a sottrarsi al censimento fatto a suo tempo da Quirinio nella Giudea.
"


Quindi questo Eleazar era un figlio di un figlio o di una figlia di Giuda il Galileo. Perciò teoricamente poteva anche essere un figlio di Giovanni di Gamala, come anche non esserlo perchè figlio di un suo fratello o di una sua sorella. Quasi certamente l'autore del vangelo di Giovanni prese lo spunto dalla figura di questo Eleazar per riportare nel suo vangelo la ressurezione di Lazzaro da parte di Gesù. Io propendo fortemente per l'ipotesi, che questo Eleasar fosse figlio di una sua sorella sposata ad un certo Giairo come riportato in Guerra giudaica di Giuseppe Flavio libro II,447.

Un caro saluto e mi chieda pure se nutre qualche altro dubbio.


Ultima modifica di Giovanni dalla Teva il 16/02/2010, 22:45, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 17/02/2010, 09:59 
Carissimo Giovanni

Quale altra prova, ancora occorre per scoprire, che è Giuseppe Flavio il vero autore di questo spartito, e che il vero attore è Giovanni (“ha nozri”-setta con voto di nazireato)-detto il Galileo.
Gli amanuensi-(falsificatori) cambiando qualche parola, raccontano la stessa canzone scritta da G. Flavio.

Libro VII:263 Eppure Giovanni(“ha nozri”)fece sì che anche costoro sembrassero più moderati di lui; egli infatti non soltanto eliminò chiunque dava giusti e utili consigli, trattando costoro come i suoi più accaniti nemici fra tutti i cittadini, ma riempì la patria di un'infinità di pubblici mali, quali inevitabilmente doveva infliggere agli uomini chi già aveva osato di commettere empietà verso il Dio.

Libro VII:264 La sua mensa era infatti imbandita con cibi proibiti ed egli aveva abbandonato le tradizionali regole di purità, sì che non poteva più far stupore se uno che era così follemente empio verso il Dio non osservava più la bontà e la fratellanza verso gli uomini.

Mt.[11/18] È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio.

Mt.[11/19] È venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.

Lc.[7/33] È venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio.

Lc.[7/34] È venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.

Salutissimi Cecco


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MessaggioInviato: 17/02/2010, 11:43 
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Ti ringrazio infinitamente della risposta, carissimo amico Cecco ed ecco una mia riflessione al tuo pensiero.

La descrizione che lo storico Giuseppe Flavio fa di Giovanni di Gamala e della sua famiglia è estremamente negativa, direi pessima , la peggiore che compare nei suoi scritti, derivante da odio di faida tra famiglie di parenti nemiche che si contendono il potere (di cui una, quella di Giuseppe Flavio) con interessi totalmente contrapposti.

Il mito di Gesù Nazareno sui Vangeli è l'opposto in positivo, tranne poche eccezioni ad esempio i cibi impuri e le purificazioni, eccetera.

Quindi una persona a cui è stato insegnato le caratteristiche del personaggio del mito storico di Gesù Nazareno non riesce a immaginare psicologicamente e inconsciamente la sua reale fonte di ispirazione, completamente negativa e pessima, fatta da Giuseppe Flavio, cioè inconsciamente e mentalmente è portato a rifiutarla.


Caro amico, ti ricordi come siamo stati scacciati come lebbrosi solo perchè si sosteneva che il mito era Gesù Nazareno e il personaggio storico veramente esistito era Giovanni di Gamala o comunque un figlio di Giuda il Galileo e non l'incontrario?

Ora io non voglio fare alcuna polemica ma solo cercare di interpretare una possibile realtà storica e fare delle semplici riflessioni con te carissimo amico, rispettando tutte le persone che ci sono state, che ci sono e che ci saranno in questo mondo, indipendentemente dal loro credo.

Il messianismo rivoltoso e armato per la costruzione di uno stato teocratico nel nome di Jahweh si trasformò nel cristianesimo primitivo in modo molto lento e nascosto, [size=175]approfittando quasi sempre della rovinosa disperazione del vivere quotidiano di molta gente di quei tempi.
Successivamente quando il cristianesimo ebbe la forza di presentarsi ufficilamente come nuova religione, trovò un popolo Ebreo sfinito, diviso, privo di difesa e maltrattato dal destino. Quelle povere persone, nel senso di sfortunate, Ebree di allora, non trovarono la forza, o neppure il ricordo di rispondere molto tardivamente, come effettivamente si svolsero i fatti reali. Cercarono di difendersi, sempre tardivamente dalla nuova religione cristiana, facendo se potevano, il verso agli scritti della nuova religione e non difendendosi con la vera storia.
Nella loro grande tragedia, di cui io sono rispettoso al massimo, avevano perso anche i documenti dimostrativi e la memoria storica di generazione in generazione di quegli eventi spiacevoli da ricordare, prima, durante la guerra degli anni 70 e poi quella definitiva degli anni 130, sempre d.c.; seguite dalla morte, dalla carestia, dalla schiavitù o nei casi più fortunati dalla fuga in luoghi ostili lontani e dispersi.

Inoltre, carissimo Cecco le analisi storiche sono confortate e avallate dalle grandissime incongruenze degli scritti cristiani.[/size]

Un caro saluto


Ultima modifica di Giovanni dalla Teva il 17/02/2010, 11:57, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 17/02/2010, 22:33 
Caro amico, ti ricordi come siamo stati scacciati come lebbrosi solo perchè si sosteneva che il mito era Gesù Nazareno e il personaggio storico veramente esistito era Giovanni di Gamala o comunque un figlio di Giuda il Galileo e non l'incontrario?


Scacciare e' niente, ,nel caso specifico,cioe' quando ci si arrischiava a parlare di Giovanni di Gamala si andava a finire diritti su "Miti e Religioni"
Evidentemente il passo citato da Cecco cioe' VII 263 di Guerra Giudaica e tutto il resto ,per gli eruditi di quel forum non aveva alcun valore.
Come si dice..non c'e' peggior cieco di chi non vuol vedere ecc ecc ..


un saluto


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Fatemi capire bene:
Giovanni di Gamala non compare in alcun manoscritto storico.
Spiegate questo dicendo che è stato censurato.

Di Gesù ne parla qualche scritto.
Spiegate questo dicendo che è stato modificato.

Cascioli non ha ne gli strumenti ne i mezzi per fare un'indagine storica.
Spiegate questo dicendo che non c'è bisogno di un titolo.

Mi sembra che con questo modo di procedere si possa dimostrare praticamente qualunque cosa. Non mi sembra un approccio ne serio ne tantomeno scientifico. Sarà forse per questo che solo in Italia è sorta una teoria del genere?

Tra i tanti problemi di siffatta teoria, resta anche il seguente: spiegare perchè generazioni di studiosi, dall'illuminismo in poi non abbiano scoperto quello che avrebbe notato un profano.
A dir poco assurdo.

Il Signor Della Teva è impegnato in un'ardua ricerca di Giovanni il Galileo, e parla del mito di Gesù.
Io troverei più opportuno ricercare Gesù e parlare del mito di Giovanni il Galileo


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Duncan.

Benvenuto.

zio ot [;)]



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MessaggioInviato: 18/02/2010, 07:29 
Scusate la mia scetticità, ma di Gesù parlano fonti storiche, mentre di questo Giovanni di Galimala non avevo mai sentito parlare prima, forse ignoranza mia o forse l'essere andata a scuola dalle suore dall'asilo alle superiori, non so!!!


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MessaggioInviato: 18/02/2010, 08:47 
[quote]DuncanIdaho ha scritto:

Fatemi capire bene:
Giovanni di Gamala non compare in alcun manoscritto storico.
Spiegate questo dicendo che è stato censurato.

Di Gesù ne parla qualche scritto.
Spiegate questo dicendo che è stato modificato.

Cascioli non ha ne gli strumenti ne i mezzi per fare un'indagine storica.
Spiegate questo dicendo che non c'è bisogno di un titolo.

Mi sembra che con questo modo di procedere si possa dimostrare praticamente qualunque cosa. Non mi sembra un approccio ne serio ne tantomeno scientifico. Sarà forse per questo che solo in Italia è sorta una teoria del genere?

Tra i tanti problemi di siffatta teoria, resta anche il seguente: spiegare perchè generazioni di studiosi, dall'illuminismo in poi non abbiano scoperto quello che avrebbe notato un profano.
A dir poco assurdo.

Il Signor Della Teva è impegnato in un'ardua ricerca di Giovanni il Galileo, e parla del mito di Gesù.
Io troverei più opportuno ricercare Gesù e parlare del mito di Giovanni il Galileo

Ricercare Gesu'? Cioe' ?
Sii piu' chiaro!!


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MessaggioInviato: 18/02/2010, 09:07 
Scusate la mia scetticità, ma di Gesù parlano fonti storiche, mentre di questo Giovanni di Galimala non avevo mai sentito parlare prima, forse ignoranza mia o forse l'essere andata a scuola dalle suore dall'asilo alle superiori, non so!!!

Andare a scuola dalle suore per cosi' tanto tempo non causa ignoranza ma solo "complessi"molti complessi !
Giovanni di Gamala e' alla stessa stregua di un portafoglio pieno di soldi che lei perde in piazza San Pietro .Non lo trovera' piu'!Tantissimi anni addietro Giovanni di Gamala fu proprio come un portafogli pieno di soldi, che la chiesa raccolse subito.Liberi la sua mente , e trovera' Giovanni di Gamala,ci sono riuscito io,puoi farlo anche tu,nonostante le .....suore!!!

TI saluto e.....dai ridiamo un po'!


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DICE Duncan

Tra i tanti problemi di siffatta teoria, resta anche il seguente: spiegare perchè generazioni di studiosi, dall'illuminismo in poi non abbiano scoperto quello che avrebbe notato un profano.
A dir poco assurdo

Questo sarebbe vero se si trattasse di "fisica" "matematica" "genetica"ma la storia non e' una scienza ,non esistono profani !!

Non tutti possono permettersi il lusso di poter parlare di Giovanni di Gamala!Paura,oppurtunismo,carriera,stipendi,ecc ecc l'hanno fatta sempre da padroni!Pensi veramente che tanti storici non abbiano capito niente?Hanno semplicemente messo sul piatto della bilancia Giovanni da una parte e la loro tranquillita' dall'altra ,e indovina cosa hanno scelto?e scelgono ?
D'altra parte ,pero,non si puo' negare che altri storici non abbiano capito una amata mazza!!Questo succede in tutte le famiglie.


Un saluto


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Benvenuto Sig. DuncanIdaho e grazie per il suo bel intervento.



Cita:
Il Sig. DuncanIdaho scrive:
Giovanni di Gamala non compare in alcun manoscritto storico.
Spiegate questo dicendo che è stato censurato.



Certamente e sappiamo anche in quali libri storici e dove; a causa delle incongruenze che son rimaste o che si son verificate per le censure subite.

Cita:
Il Sig. DuncanIdaho scrive:
Di Gesù ne parla qualche scritto.
Spiegate questo dicendo che è stato modificato.



Certamente e sappiamo dimostrare perchè è frutto delle interpolazioni o interpretazioni di parte.

Cita:
Il Sig. DuncanIdaho scrive:
Cascioli non ha ne gli strumenti ne i mezzi per fare un'indagine storica.
Spiegate questo dicendo che non c'è bisogno di un titolo.



Certamente, invece la chiesa cattolica ha avuto tutto il tempo e tutti i mezzi per armonizzare le sue falsificazioni, e se qualche curioso ci metteva il naso finiva arrosto dopo esser torturato secondo i loro manuali. Scusi ma la chiesa aveva un titolo per fare tutto questo?


Cita:
Il Sig. DuncanIdaho scrive:
Mi sembra che con questo modo di procedere si possa dimostrare praticamente qualunque cosa. Non mi sembra un approccio ne serio ne tantomeno scientifico. Sarà forse per questo che solo in Italia è sorta una teoria del genere?



Con questo modo di procedere si dimostra che il mito era Gesù Nazareno e il personaggio storico veramente esistito era Giovanni di Gamala o comunque un figlio di Giuda il Galileo e non l'incontrario e niente altro.

Allora sarà stato serio e scientifico trasformare il messianismo rivoltoso e armato per la costruzione di uno stato teocratico nel nome di Jahweh nel cristianesimo primitivo in modo molto lento e nascosto, approfittando quasi sempre della rovinosa disperazione del vivere quotidiano di molta gente di quei tempi.

Celso Intorno al 180 questo filosofo già più volte citato, il primo grande avversario del Cristianesimo, pose acutamente in dubbio l'attendibilità storica delle scritture cristiane.
Celso non era certo uno sprovveduto: dotato di una formazione culturale criticamente fondata e polivalente, come afferma il suo miglior conoscitore moderno, condusse la propria battaglia contro il Cristianesimo a un livello non attinto da altri critici del Cristianesimo quali: Epitteto, Marco Aurelio, Luciano e lo stesso Porfirio.

"Celso non mancava di sottolineare come i Cristiani provenissero dai ceti sociali più ignoranti e, perciò più facilmente attratti dai miracoli, come la loro dottrina, "elementare e destituita di qualsiasi fondamento scientifico", avesse conquistato soprattutto la "gente più semplice". In tal modo avevano adescato le persone più credulone, raccontando loro "cose grandiose" e spiegandogli che "non occorreva rispettare il padre o i maestri, bastava, piuttosto, credere in coloro che predicavano la religione cristiana. Mentre i primi, infatti, facevano unicamente discorsi stupidi e insensati... solo i Cristiani sapevano come fosse giusto vivere, e se i giovani li avessero seguiti, avrebbero conquistato la beatitudine... Così, dunque, parlavano. Se si accorgevano, tuttavia, che un maestro, o un padre o, semplicemente un uomo dotato di buon senso, era nelle vicinanze, i più accorti si allontanavano rapidamente; i più sfacciati, invece, facevano capire ai giovani che, in presenza del padre o del maestro, non avrebbero potuto parlare liberamente; li istigavano, dunque, alla disobbedienza, dicendo loro che, continuando a vivere con gente inetta e traviata, sarebbero finiti per cadere nella rovina più profonda. Pertanto, se non volevano incorrere nel castigo, dovevano abbandonare il padre e i maestri...".


In italia si sono ripresi e approfonditi gli studi di IL MISTERO DI GESU’ CRISTO

De Daniel Massé – 1926

Cita:
Il Sig. DuncanIdaho scrive:
Tra i tanti problemi di siffatta teoria, resta anche il seguente: spiegare perchè generazioni di studiosi, dall'illuminismo in poi non abbiano scoperto quello che avrebbe notato un profano.
A dir poco assurdo.




Generazioni di studiosi hanno contribuito dall'illuminismo in poi a ritrovare la verità, ultimamente aiutati da internet.

Poco tempo fa, quando tutto il potere culturale apparteneva alla chiesa che lo esercitava con la violenza e la forza non c'era la possibilità di riunire i diversi saperi verso la verità.


Cita:
Il Sig. DuncanIdaho scrive:

Il Signor Della Teva è impegnato in un'ardua ricerca di Giovanni il Galileo, e parla del mito di Gesù.
Io troverei più opportuno ricercare Gesù e parlare del mito di Giovanni il Galileo



Il Sig. Giovanni Della Teva da buon cristiano impegnato nella ricerca di Gesù Nazareno per consolidare maggiormente la sua convinzione di ritrovarsi tra poco in paradiso si è scontrato con la dura realtà storica di un figlio di Giuda il Galileo da cui è stato mutuato il Gesù Nazareno per opera di un certo Paolo di Tarso o chi per Lui.
Il Sig. Giovanni Della Teva è sempre a sua disposizione per chiarire qualsiasi aspetto della falsificazione del cristianesimo storico, e le sarebbe estremamente grato se Lei gli dimostrasse l'incontrario.

Cita:
La Sig. na Rubina71 scrive:

Scusate la mia scetticità, ma di Gesù parlano fonti storiche, mentre di questo Giovanni di Galimala non avevo mai sentito parlare prima, forse ignoranza mia o forse l'essere andata a scuola dalle suore dall'asilo alle superiori, non so!!!



Mi scusi Sig. na o Sig.ra ma si dice Gamala o Gamla.

La scoperta archeologica risale al periodo della cosiddetta Guerra dei Sei Giorni (1967) dove lo stato di Israele invase e occupò buona parte della regione chiamata Golan. Durante le operazioni militari qualcuno notò la presenza delle rovine di un vecchio insediamento umano su una montagna circondata da dirupi situata a breve distanza dalla riva nord-orientale del lago Kinneret "Lago di Tiberiade" o "Mare di Tiberiade nel linguaggio evangelico. Nel 1968 un certo Itzhaki Gal suppose che quelle rovine potessero essere i resti della città di Gamala, o Gamla. Nel 1976 attraverso dei lavori guidati dall'archeologo Shmarya Gutman si riconobbe con certezza che quei resti appartenevano alla città di Gamala che da secoli si aveva perse le tracce.

La storia di Gamala si ricostruisce leggendo le opere di Giuseppe Flavio il quale scrive che:
Gamala era il quartier generale della lotta zelota.
Gamala era la patria di un certo rabbì Ezechia capo di un movimento di intransigenti fondamentalisti yahwisti messianici ucciso da Erode il Grande nell'anno circa 47 a.C.
Gamala diventerà la patria di Giuda "il Galileo" suo figlio.


Ciò si verificò non perché Giuda fosse galileo di provenienza (non lo era affatto, essendo nato e vissuto a Gamala, nel Golan) ma in quanto il teatro delle sue prime operazioni di lotta fu la Galilea. Oggi sappiamo che i termini romani galilaei, latrones, sicarii, sono sinonimi dei termini greci zelotes, lestes, e dei termini ebraici qannaini, baijonim, tutti riferiti ai partigiani e ai terroristi messianisti.


Il messia Gesù dei Vangeli veniva chiamato "il Galileo"
"Gesù"il Messia era perciò figlio di Giuda il Galileo,che a sua volta era figlio del Rabbì Ezechia ucciso da Erode il Grande.
Giuda il Galileo alla morte di Erode il Grande dopo aver istituito o riorganizzato la setta degli zeloti ebbe degli scontri armati con i romani dove riscosse significativi successi militari.
Giuda il Galileo sollevò un'altra grande rivolta durante il censimento della Palestina organizzato da Quirino, ma questa volta forse (causa censure non si sa con precisione) venne ucciso dopo l'anno 6 d.C (il grande storico Emilio Salsi identifica con precisione e documentazione ragionata nell'anno 18 d.c.).
Gamala era la città dei figli di Giuda il Galileo, Giacomo e Simone anch'essi convinti di essere i depositari di un mandato messianico continuarono la lotta armata finché non vennero catturati e giustiziati nell'anno 45/46 d.C esattamente quando secondo la tradizione evangelica, furono arrestati proprio gli apostoli Giacomo e Simone, con l'accusa di attività sovversive.
Gamala era la città di Menahem ultimo figlio di Giuda il Galileo che durante la spaventosa guerra giudaica settembre del 66 d.c. riuscì per poco tempo ad indossare la veste rossa del Re dei Giudei come in precedenza nel 36 d.c. suo fratello maggiore Giovanni il Galileo (il Gesù Cristo dei cristiani).


Un caro saluto a tutti.


Ultima modifica di Giovanni dalla Teva il 18/02/2010, 10:34, modificato 1 volta in totale.

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Carissimo PADRE DuncanIdaho, e carissima SUOR Rubina71;

affacciandovi a questa finestra, penso abbiate un po’ di conoscenza di Flavio, mi accontento solo di poco, no, solo Flavio. Invece di aprire bocca e cantare l’avemaria e tu scendi dalle stelle. Sciorinate il vostro grande intelletto, da GRECISTI, (grande conoscenza de nulla). Spiegatemi, chi è il Giovanni del paragrafo VII/263, e poi commentatemi il raccordo, da me esposto con i passi evangelici seguenti. Non sarà per voi così difficile, penso. Però spero non vi rimettiate a cantare le solite canzoncine che abbiamo imparato da INFANTI all’asilo.

Un saluto Cecco


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MessaggioInviato: 18/02/2010, 11:22 
Cita:
Cecco ha scritto:

Carissimo PADRE DuncanIdaho, e carissima SUOR Rubina71;

affacciandovi a questa finestra, penso abbiate un po’ di conoscenza di Flavio, mi accontento solo di poco, no, solo Flavio. Invece di aprire bocca e cantare l’avemaria e tu scendi dalle stelle. Sciorinate il vostro grande intelletto, da GRECISTI, (grande conoscenza de nulla). Spiegatemi, chi è il Giovanni del paragrafo VII/263, e poi commentatemi il raccordo, da me esposto con i passi evangelici seguenti. Non sarà per voi così difficile, penso. Però spero non vi rimettiate a cantare le solite canzoncine che abbiamo imparato da INFANTI all’asilo.

Un saluto Cecco




Allora Cecco, premetto che non sono grecista e ammetto la mia ignoranza in materia, sono laureata in lingue straniere, non classiche, ti parlo l'inglese, il francese e sto studiando giapponese, ma il greco antico e le basi classiche proprio mi mancano.
Perciò non mi sembra di aver offeso nessuno ammettendo la mia ignoranza e, da cattolica, diciamo praticante, chiedere informazioni e chiarimenti in merito.
Se uno mi dice che quello in cui ho creduto per 38 anni della mia vita è una bufala avrò il diritto di informarmi!
Il fatto poi che io abbia studiato dalle suore non vuol dire che sia suora anch'io, anzi ultimamente sto cercando di capire per bene quello in cui credo, perchè a volte neanche io condivido alcuni dictat della chiesa.
Ultima cosa il forum dovrebbe essere uno strumento di confronto nel rispetto però, delle opinioni altrui, non si dovrebbe perciò deridere o offendere qualcuno solo perchè ha idee diverse dalle proprie!


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MessaggioInviato: 18/02/2010, 12:00 
Dunque, vediamo di capire bene.
Per mettere le cose in chiaro, sono ateo. Quindi è inutile che il buon cecco mi chiami "Padre" Duncan, può benissimo evitare. Il fatto che io non stia dietro alle teorie di Padre Cascioli (lui è stato pure un seminarista), dopo che ha avuto una brillante carriera di agronomo, e non di storico del cristianesimo non vuol dire che io sia un credente.

Punto numero due.
Le stesse incongruenze che voi vedete in certi scritti, sono note a risme di storici, senza che parlino di scandalo o di censura da parte della Chiesa.
Detto questo, rispondendo al Buon Della Teva quando mi dice che è dall'illuminismo che si fa ricerca e che grazie a internet la verità sta venendo a galla, vorrei ricordate che la tesi mitica su Gesù è stata abbandonata da un centinaio d'anni.

Punto numero tre
Le stesse interpolazioni che voi sapete dimostrare (suppongo facciate riferimento al Testimonium Flavianum), non tengono conto del fatto che altri scritti (faccio per dire, la versione araba del TF) compaiano senza le interpolazioni, e che parlino comunque di Gesù

Punto numero quattro
Non mi pare di aver letto che qualche storico abbia mai parlato di censure volte a nascondere la figura del fantomatico Giovanni di Gamala. Se però siete a conoscenza di uno storico (di professione, beninteso) che parla di questo Giovanni, sarei lieto se mi indicaste in quale testo posso trovare il frutto del suo lavoro.

Punto numero cinque
Il Signor Della Teva parla anche di Luciano. Il quale però scrive di un legislatore, crocifisso in Palestina, che ha convinto i suoi seguaci di essere fratelli gli uni degli altri.
Forse il nostro Luciano dimenticava che questo Gesù fosse uno zelota, o ne metteva in dubbio l'esistenza storica?

Punto numero sei
Nella storia, così in ogni campo del sapere esistono i professionisti e i profani. Chi ha studiato letteratura ad esempio conosce le analisi filologiche. Analisi che non sono alla portata di tutti, e che permettono di fare una serie di considerazioni.

Punto numero sette
Quando il Signor Cecco mi chiede di parlare dei paragrafi di guerre giudaiche, rispondo semplicemente che fior di studiosi (quelli di professione, beninteso) hanno analizzato il passo senza che si ipotizzasse nessun Giovanni di Gamala.
Strano a dirsi, ma non risulta che esistano dei professionisti che supportano siffatta teoria.


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