Signor Giuseppe,
vedo che non ha ancora sottoscritto la dichiarazione richiesta e dalla quale non può sottrarsi perché lei ha avviato questo dibattito. Sa di essere con le spalle al muro: se firma che
"l’analisi di Emilio Salsi su Giacomo il Minore è sbagliata" sottoscrive la sua incapacità a comprendere le prove che la storia ci ha consegnato aprendo una voragine che inghiotte apostoli e tutta la “tradizione” ecclesiastica.
Se, viceversa, ammette che il mio studio è giusto, anche in questo caso si darebbe del bischero da solo perché è venuto a parlare di “tesi” con chi evidenzia constatazioni storiche.
Ma, se mi è concesso, credo proprio ci sia dell’altro. Mi pongo una domanda: come è possibile che una persona che ha smesso di credere stia fisso H24 davanti a un computer a discutere di “cristi”, “apostoli”, “madonne” ecc. ecc.?
E’ materia che io ho studiato soltanto quando, casualmente, cercai un riscontro storico alla mancata testimonianza di Tacito sulla persecuzione dei Giudei da parte dell’imperatore Claudio. Quello fu l’inizio. Ma da allora la mia è stata una ricerca, solitaria, finalizzata a scoprire realtà storiche. Fu Barionu a telefonarmi per convincermi ad entrare in “cristianes. prim.”.
Tuttora parlare di “santi” mi dà fastidio, mi “dequalifica”: sono sciocchezze. Ho dovuto approfondire solo per necessità storica … ma lei? …
Un uomo costretto dalla verifica a rinunciare al proprio ideale, credo, ideologia, dottrina, che lo ha “assistito” sin da piccolo … può succedere che perda “fede” in Tutto.
Se l’insieme dei “dati” o “precetti”, che un tempo sono stati punti di riferimento inattaccabili, crollano, non deve apparire strano che in lui si crei un effetto contrario:
il rigetto di Tutto.
Nessun principio, dottrina, ideologia, informazione, religione: niente è più sicuro.
Tutto deve essere respinto.
L’unica “ricerca-difesa”, obbligatoriamente autonoma, è quella di sviluppare una “filosofia della negazione”. Un nichilismo usato come “ginnastica intellettuale”, ben diverso dallo scetticismo istintivo o dall’umile agnosticismo … ma , senza rendersene conto, sta rischiando di cadere ancora una volta nell’irrazionale.
Diventa inevitabile che proprio le persone più deboli psicologicamente, le stesse portate ad essere abbindolate o indottrinate, siano portate a reagire irrazionalmente quando si rendono conto di essere state “tradite”. Lei, Giuseppe è una di queste. In preda di una sorta di eccitazione morbosa di cui non può fare a meno, avendo tempo da perdere, si sfoga continuamente, tramite un computer, usando la ginnastica mentale nichilista contro la dottrina che lo ha tradito e, per difendersi da una “antidottrina”, attacca anche quella. E’ un modo per “vendicarsi” e sentirsi “ripagato” … della sua debolezza.
E’ il primo ad ammettere di non conoscere la storia ma non si fa alcuna remora a “distruggerla”.
Tacito, Svetonio, Giuseppe Flavio, Cassio Dione e tutti coloro che scrissero le vicende del lontano passato non sono più attendibili. Non si rende conto, né gli interessa, che, fra tutti gli imperi del lontano passato, quello romano è il più ricco di vestigia sparse in un territorio di gran lunga superiore all’attuale Europa Unita. Monumenti, epigrafi, eventi storici scolpiti su pietra, monete, diplomi militari, di cittadinanza, commemorazioni su lapidi, trionfi, guerre, movimenti particolareggiati delle legioni romane, lutti, terremoti, eruzioni, pestilenze, carestie, flotte travolte da tempeste. Tutto ciò è stato riferito dagli scribi dell’epoca imperiale romana e, ancor prima, della grande potenza mediterranea pre imperiale. Trascorsi i secoli, rinvenimento dopo rinvenimento, tutto ritorna alla luce, e tutto viene confermato. Allora, chi scriveva lo faceva al preciso scopo di tramandare a noi posteri le cronache di cui era informato.
Una persona equilibrata che non conosce abbastanza questi aspetti evita di entrare nel merito e non si sognerebbe mai di crearsi uno “scudo” psicologico basato su sofismi mirati a negare tutto: storia e religione. Per Bizzini, viceversa, si tratta solo di “dottrina” e poiché conosce solo quella cristiana entra nei particolari per demolirla … usando la dottrina.
Fondamentalmente, ha una sola “tesi” … l’unico vero “comandamento”:
“qualsiasi tesi è indimostrabile perché i presupposti su cui si basa non si possono provare, dal momento che non li riconosco … e ammetto di non conoscerli”. E così ha chiuso il “cerchio”.
Questa “logica” appartiene ad una personalità debole due volte: la prima quando ha ceduto all’indottrinamento; la seconda, quando, per difendersi e non cadere più in “trappola”, ha deciso che non esiste la possibilità di conoscere. E lo “prova” a se stesso evitando di leggere tutto ciò che può servire a “dimostrare” … sino a scartare gli stessi reperti archeologici.
Quando lo ho capito non ho fatto altro che “bersagliarla” di link … che lei si è imposto di non leggere, e che non avrebbe mai potuto sottoscrivere né a favore né contro.
Orbene, in fin dei conti, non vedo perché il consiglio di rivolgersi ad un dottore debba essere considerato un’offesa … forse non ho colto il “succo” della parabola del “buon samaritano”?.
Per quanto concerne l’appellativo
“beati i poveri di spirito”, riconosco, e chiedo venia, per la mia mancanza di tatto: avrei dovuto aggiungere:
“perché ad essi appartiene il regno dei cieli”.
Però, abbiate pazienza, dovreste tutti capire che da un ateo non si può mica pretendere troppo in “escatologia” … specialmente se gli si offre un “regno” dopo morto.
Con la speranza di trattare fatti concreti, non cervellotici,
… ad maiora.
Ah … Bizzini, lei deve firmare la dichiarazione. Ecco i link:
http://www.vangeliestoria.eu/approfondimento.asp?ID=5http://www.vangeliestoria.eu/approfondimento.asp?ID=21Emilio Salsi