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MessaggioInviato: 02/02/2010, 23:11 
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David Donnini è convinto che la città di origine di Gesù fosse Gamala (o Gamla), alture del Golan, 8 km a est di Bethsaida. Nazareth è solo la controfigura evangelica di questa città...



Ritrovamenti archeologici rinvenuti nei pressi dell'attuale Nazareth, o nella stessa città, hanno dimostrato che un abitato esisteva sicuramente nel primo secolo della nostra era, vale a dire quando visse Gesù di Nazareth. Probabilmente tale abitato ebbe le sue origini nel tardo VII secolo a.c. o al più tardi nei primi decenni del VI.

Al tempo in cui visse Gesù esso era un modestissimo villaggio, abitato prevalentemente dalle donne nazarene (Natzaroth o Notzoroth in ebraico), singolarità da cui, quasi sicuramente, derivò il nome Nazareth (attraverso una denigrante distorsione del termine 'Natzaroth', introdotta beffardamente dai giudei ortodossi, i quali detestavano i nazareni)

Uno straordinario elemento, rinvenuto dagli archeologi nel sito di Nazareth, ci conforta nella certezza che quello fu proprio il villaggio 'delle nazarene'. Si tratta di una vasca per le abluzioni. Ciò è del tutto congruente con le tradizioni dei nazareni e dei nasurei (v. Giovanni il Battista ed i Mandei) i quali, prima ancora che nazareni, erano degli 'esseni' e, come i loro 'cugini' di Qumran, prendevano ritualmente delle frequenti abluzioni.

Dalla letteratura patristica sappiamo che anche le donne esseno-nazarene seguivano gli stessi rituali 'acquatici' dei loro uomini: da qui l'origine della vasca rinvenuta nel sito archeologico di Nazareth. Oltre a ciò, la stessa fonte ci informa che le donne essene vestivano, come i nazareni (v. l'iconografia gesuana), con una tunica bianca e con una cinghia di cuoio stretta alla vita. Se si fa un po' di 'mente locale', ci si accorge con stupore che tali immagini richiamano prepotentemente alla mente le figure 'papiracee' di donne egizie.

Ciò, comumque, non dovrebbe stupire più tanto, dal momento che la cultura nazarena affondava profondamente le sue radici in quella mosaica: a sua volta strettamente legata alla cultura egizia. (Mosè, infatti, fu un sommo sacerdote del dio Amen/Amon presso il tempio dedicato a questo dio nella città di Tebe o Eliopolis).

Non è neppure escluso che le ritualità delle 'sacre' abluzioni (chiamate poi 'battesimi' dai teologi fondatori di culti) siano a loro volta connesse con dei rituali 'sacri' che, in Egitto, si svolgevano nei pressi del Nilo (il quale, come si sa, era considerato addirittura un dio dall'antica mitologia egizia). Da tenere presente, infine, che nella letteratura dei Mandei è riportata l'importantissima informazione secondo cui "..ai tempi di Mosè la religione vera era quella degli egiziani..": il che è tutto dire!..

Comunque, tutto questo non vuole assolutamente dire che la descrizione fatta da Luca nel suo presunto vangelo, sia stata quella relativa alla città di Nazareth, in quanto si trattò effettivamente di Gamala!.. Ciò non dovrebbe sorprendere più di tanto, dal momento che, quasi sicuramente, il vangelo di Luca che attualmente conosciamo, venne ottenuto, attraverso successivi e ripetuti 'rimaneggiamenti' e trasformazioni, da un archetipo che contemplava proprio la figura di Giovanni di Gamala. (non è neppure escluso che il vangelo canonico di Giovanni, sia stato titolato così proprio per obnubilare l'esistenza di questo primitivo vangelo riferito a Giovanni di Gamala)

E' altamente probabile, secondo un 'certo' ed autorevole indizio, che il nome di tale testo archetipo possa estere stato "il vangelo di Giovanni', laddove, ovviamente, il Giovanni in questione fu Giovanni di Gamala e NON il pseudo autore del IV vangelo canonico. E' anche probabile che l'utilizzo del termine 'vangelo' (euaggelion), per indicare un testo 'sacro', venne fatto per la prima volta proprio per descrivere tale testo.

Anche in questo caso abbiamo una giustificazione storico-logica, dal momento che tale termine ('buona notizia') era prevalentemente utilizzato negli ambienti di corte per richiamare, e sottolineare, eventi felici, come ad esempio la nascita di un erede al re, all'imperatore o al principe, e, quasi sicuramente, nella nascita del culto (giudeo- cristianesimo) che vide celebrata la figura di Giovanni di Gamala (la prima figura di messia 'evangelico'), rimase coinvolto in prima persona un importante personaggio dell'ambiente imperiale romano.

Ancora di più: in tale 'parto' evangelico potrebbe essere rimasto coinvolto persino lo storico Giuseppe Flavio!.. Questo potrebbe giustificare sia il fatto che lo scrittore ebreo Abelard Reuchlin (un pseudonimo) abbia indicato in Giuseppe Flavio uno degli autori del Nuovo Testamento, sia il fatto che le 'alte teste' porporate' affermavano, nel basso Medioevo, che Giuseppe si era convertito al cristianesimo! (il culto 'giudeo-cristiano' fu un culto rigorosamente filogiudaico, il quale nulla ebbe a che vedere con il 'catto-cristianesimo', nato vari decenni dopo di esso). Naturalmente, se Giuseppe Flavio vi partecipò davvero, il suo ruolo fu limitato a quello di preziosa fonte erudita: sia per quanto riguardava la religione ebraica nel suo complesso, sia per quanto riguardava la storia, anche quella più recente, degli ebrei.

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MessaggioInviato: 02/02/2010, 23:26 
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Cristiana ha scritto:

Anche Luigi Cascioli è dello stesso parere. La presunta città di Nazareth è collocata in una pianura e non a ridosso di una montagna e nelle vicinanze di un lago come invece fanno credere i vangeli canonici. Tale descrizione corrisponde a Gamala.



Nazareth, pur trovandosi su un altopiano (cosa che ha stimolato i pruriti mistificatori degli apologisti in malafede), giace, tuttavia, distesa in pianura rispetto al paesaggio circostante, e non su un'alta montagna, dalla cui cima (v. vangelo di Luca) si apriva un precipizio mortale!

La descrizione fornita da Luca, calza a pennello con la realtà di Gamala, e non con quella di Nazareth, dove, tra l'altro, NON è MAI esistita una sinagoga (come invece ci fu a Gamala!) e questo per una spiegazione semplicissima, ignorata tuttavia da tutti gli esegeti del mondo, 'appiattiti' sulla santa verità clericale secondo cui i Nazareni si chiamavano così perchè abitavano a Nazareth!...Pazzesco!

I Nazareni, un gruppo religioso e NON dei semplici abitanti di Nazareth, facevano riferimento al loro tempio, costruito in una valle del Monte Carmelo (Wadi Essay), e NON alle sinagoghe, come i giudei ortodossi.


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MessaggioInviato: 04/02/2010, 13:20 
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Shazarahel ha scritto: (a proposito di alcuni aspetti della lingua ebraica)

..quello di cui tu fai accenno é l'approccio tipicamente Kabbalistico, approccio tuttavia che ritroviamo in tutti gli scritti rabbinici compreso il Talmud.
L'interpretazione che ne dà il tuo amico é la spiegazione classica che lega le due parole Mavet ed Emet.
Se é per questo lo Zohar approfondisce molto di più il significato delle lettere che compongono queste due parole.

Che Gesù ne fosse a conoscenza, é probabile, in quanto fu ebreo e studiò con maestri ebrei.

Ma non ho capito cosa c'entrano i geroglifici egiziani con la Kabbalah?!?!
Vi prego non facciamo i soliti polpettoni dove mescoliamo tutto insieme...

Buona giornata



"...Che Gesù ne fosse a conoscenza, é probabile, in quanto fu ebreo e studiò con maestri ebrei."

E', questa tua, una sorta di 'campanellino di allarme', il quale dovrebbe richiamare l'attenzione dei credenti cattolici o cristiani in generale, in quanto essa è la 'cartina al tornasole' che rivela una delle più sconcertanti mistificazioni storiche operate dai 'padri fondatori', al fine di nascondere aspetti oltremodo imbarazzanti e compromettenti, circa il castello di menzogne edificato dai primi padri per dar vita al culto catto-cristiano. Infatti, secondo i vangeli, ma contro tutta la marea di indizi ancora oggi esistenti (persino il Talmud, mi sembra, ha registrato questo aspetto), Gesù sarebbe cresciuto come una sorta di analfabeta, malgrado il fatto che avesse un nonno ricchissimo, sicuramente in grado di sostenere senza problemi le spese per la sua istruzione. Non solo Gesù frequentò le scuole (v. i vangeli dell'infanzia e la Lettera degli Apostoli), ma lo fece anche con ottimo profitto!

Ma allora perchè i 'santi' padri lo hanno fatto apparire come un analfabeta?...Cosa volevano nascondere con ciò?... Oggi, grazie alla nuova fase della 'Quest of Historical Jesus', la quale si avvale dei più potenti mezzi che la scienza abbia mai messo a disposizione degli studiosi, non è difficile intuire il vero motivo di tutto ciò: Gesù, a differenza di quanto si crede, scrisse ed anche molto!.. Ancora oggi, sebbene 'camuffati', esistono dei suoi scritti, anche se, probabilmente, integrati con materiale di 'terzi'.

"..Ma non ho capito cosa c'entrano i geroglifici egiziani con la Kabbalah?!?! "

Guardare con intenti storici all'ebraismo dall'esterno, non è come guardarlo dall'interno... Guardando dall'esterno, e facendo quindi gli inevitabili raffronti, si finisce con l'approfondire, e di molto, determinati aspetti critici presenti nel contesto biblico.

Grazie a tali analisi, io non solo mi sono reso conto che l'ebraismo delle origini era ben diverso da quello post-Giosia, in pratica un' "eresia" di quello originale mosaico, ma che lo stesso Abramo, a cui gli israeliti sembrano rifarsi più che a Mosè per ciò che attiene alle loro origini, non si spostò da Ur verso Harran, ma esattamente il contrario e ciò è giustificato dal fatto che ad Harran vi era il più importante centro di culto del dio Sin (il dio Luna) di tutta la Mesopotamia di allora.

L'ebraismo delle origini era un politeismo, così come tutte le religioni dei popoli che circondavano Israele. Due erano le maggiori divinità del pantheon ebraico delle origini: il D-o di Abramo, vale a dire il dio Luna (Yah o Yahu per i semiti occidentali) e il D-o di Mosè (Amen/Yehowah), vale a dire il dio Sole: il capo del pantheon egizio. Tutto ciò ha comportato il fatto che non sono rimasto per nulla sorpreso quando ho scoperto nel dizionario della H.P. Blavastky, redatto nel '800, la frase '..quando gli ebrei adoravano il dio Sole ed il dio Luna...'. Si è trattato per me di una 'semplice' conferma di ciò che avevo già ampiamente intuito.

La riforma monoteistica impressa dal re Giosia e dal suo sommo sacerdote Chelkya, non fu un semplice passaggio da un 'menage' politeistico ad uno monoteistico, ma comportò anche un allucinante stravolgimento della storia passata degli ebrei, i quali, di fatto, finirono con il perdere i legami con le loro vere radici storiche, le quali contemplavano un forte radicamento della cultura ebraico-mosaica delle origini nel tessuto di quella egizia.

I nazareni, così come pure i samaritani, avendo respinto la riforma di Giosia, sapevano perfettamente quali erano le vere radici religiose del popolo ebraico e si mantennero fedeli ad esse (non c'è alcunchè di cui vergognarsi circa il fatto che i nostri antenati erano politeisti!). E' per questo motivo che i samaritani (e quindi anche i nazareni) vennero indicati dai giudei 'ortodossi' come dei 'semi-pagani' (in quanto la radice ebraica era comune), dal momento che essi scelsero di rimanere fedeli all'ebraismo delle origini.

Il mancato approfondimento di tale aspetto, da parte degli eruditi di professione, ha impedito che venissero rivelati i motivi reali per cui il catto-cristianesimo presenta così tanti elementi pagani, rispetto al giudaismo ortodosso... La verità fu che lo stesso Gesù, in quanto di origini nazarene, fu all'atto pratico un pagano anch'egli.


Saluti


Veritas

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Ultima modifica di Veritas il 04/02/2010, 13:23, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 06/02/2010, 00:40 
Christos e Anti-Christos


Cita:
"Emma Bonino la mangiacristiani, non è l'anticristo perché è donna (direttore di Radio Maria)"

- Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, si esprime su Emma Bonino, la sua candidatura e sui radicali. Emma Bonino definita anticristiana e quasi un "anticristo"... Con un endorsement così come si fa a non votare per Emma Bonino?
.


Paradossalmente, esistono concrete possibilità che Gesù stesso possa essere stato definito l' "Anticristo', quando la sua figura storica venne utilizzata per sostituire la figura di Giovanni di Gamala, il sedicente pretendente al trono di Israele (era di discendenza Asmonea), fatto crocifiggere dai romani ai tempi di P. Pilato.

Questo personaggio venne elevato 'post-mortem' a pseudo Maschiah (Messia) atteso dai giudei, ad opera dei fondatori del culto 'giudeo-cristiano', le cui caratteristiche vennero totalmente stravolte dai 'santi' falsari delle origini, preoccupati di obnubilare un'imbarazzante verità. (quella relativa al fatto che il culto catto-cristiano nacque sulla 'falsariga' di quello 'giudeo-cristiano'). Gesù, a Roma, venne conosciuto come CHRESTOS (il 'Buono') e NON come Christos!. Ergo, i pagani ed i giudei della diaspora, presenti a Roma ed in altre città importanti dell'impero, finirono con il definire Gesù l' 'Anti-Christos', in quanto egli venne utilizzato per sostituire la figura del 'Christos' Giovanni di Gamala.


Saluti

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MessaggioInviato: 08/02/2010, 08:51 
Lynn Picknett, Clive Prince
Il libro che Gesù non ti avrebbe mai fatto leggere
Newton Compton Editori, ottobre 2009, pp 379 - 381.

Gesù il nazoreo.
All’inizio della nostra ricerca del Gesù storico, ci siamo dovuti chiedere se “nazareno” significasse realmente “di Nazareth” o avesse una radice completamente diversa. Le due radici più accreditate sono nazir, che significa “ramo” (da un’associazione del Messia con il “ramo di Iesse”), e nazr (plurale nozrim), “guardiano/custode”.

Un tempo, nella parte settentrionale d’Israele – e precisamente in Galilea e in Samaria – esisteva una setta particolarmente interessante chiamata dei Nasaraioi (nasareni), che i primi scrittori ecclesiastici tendevano a confondere con gli eretici cristiani Nazoraioi (nazoreni), anche se fortunatamente Epifanio, che conosceva personalmente i primi, fornì il necessario chiarimento. Egli descrive i nasareni in modi tali da suggerire che avessero delle affinità sia con i samaritani sia con i dositeani, gli appartenenti alla setta fondata da Dositeo, il quale, secondo le opere pseudo clementine, era un discepolo di Giovanni il Battista e un compagno di Simon Mago.

In effetti, alcuni studiosi hanno identificato questi nasareni come gli antenati dei mandei, poiché erano “seguaci del battesimo di Giovanni”(50). Concorda Hugh Schonfield: “Ci sono buoni motivi per credere che gli eredi di questi nazarei[sic], anche se il tempo e le circostanze hanno operato molti cambiamenti, siano gli attuali nazorei (noti anche come mandei) del basso Eufrate”(51).

La maggior parte dei ricercatori – tra cui persino il normalmente scettico Kurt Rudolph – accetta qualche tipo di collegamento tra i nasareni e i mandei, anche se la sua portata rimane oggetto di controversie. Il fatto che i mandei chiamino i loro sacerdoti nasuraiia, da nasiruta o “conoscenza segreta”, conferma senz’altro il punto di contatto. Ma la cosa più significativa è che i nasareni esistevano prima di Giovanni il Battista, il che fa di lui – come in effetti asseriscono i mandei – non il fondatore, bensì un leader del movimento.

Il nome di questa setta deriva chiaramente dall’ebraico nozrim, “guardiano”. Secondo Schonfield, “si riferisce a una comunità i cui membri si consideravano i “mantenitori” o “preservatori” della vera fede d’Israele”(52). E poiché tale nome viene usato da gruppi collegati a Giovanni il Battista, è sen’altro perverso negare che Nazoraios significasse la stessa cosa se applicato al più famoso seguace di Giovanni, Gesù.

Ma “nasareno” e “samaritanosignificano esattamente la stessa cosa. Anche gli ebrei facevano risalire il nome Samaria a un antenato del popolo chiamato Shemer, gli stessi samaritani sostenevano che venisse da shamar, “guardare” o “mantenere”, indicando, secondo quanto afferma l’accademico britannico Matthew Black, che “si consideravano “custodi” o “guardiani” della vera legge e del vero patrimonio d’Israele”(53). Black avanza l’ipotesi che la setta nasarena rappresentasse una “sopravvivenza, nei tempi del Nuovo Testamento, del vecchio tipo di religione ebraica anteriore a Esdra” originatasi dallo “scisma samaritano” (ossia lo scisma che cominciò con la divisione di Israele nei regni settentrionale e meridionale e raggiunse il culmine dopo il ritorno degli ebrei da Babilonia)(54).

Infine, nella nostra ricerca di una setta esistente all’epoca di Gesù e i Giovanni il Battista, ma mantenutasi segreta abbastanza a lungo da preservare degli elementi dell’originale religione israelitica, dobbiamo ricordare la Grotta di Giovanni il Battista a Suba. Anche se associata a Giovanni e certamente usata, ai suoi tempi, per dei riti battesimali, la caverna stessa era stata costruita molti secoli prima. Avrebbero potuto costruirla i nasareni?
Oramai le componenti apparentemente eterogenee – la Samaria, la setta di Giovanni il Battista, Simon Mago, il particolare giudaismo di Gesù, con una sfumatura di misteri pagani, gnosticismo e femminino sacro, e il vero significato della messianicità – possono venir considerati non argomenti o enigmi distinti, ma chiavi intrinseche di un grande segreto. Tale segreto rivela che, tra i molteplici insabbiamenti della Chiesa, ce n’è uno che li supera tutti e che, una volta noto, cambia tutto.



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MessaggioInviato: 09/02/2010, 05:41 
Cita:
peppe ha scritto:

Lynn Picknett, Clive Prince
Il libro che Gesù non ti avrebbe mai fatto leggere
Newton Compton Editori, ottobre 2009, pp 379 - 381.

.......................

...Il nome di questa setta deriva chiaramente dall’ebraico nozrim, “guardiano”. Secondo Schonfield, “si riferisce a una comunità i cui membri si consideravano i “mantenitori” o “preservatori” della vera fede d’Israele”(52). E poiché tale nome viene usato da gruppi collegati a Giovanni il Battista, è sen’altro perverso negare che Nazoraios significasse la stessa cosa se applicato al più famoso seguace di Giovanni, Gesù.



Questo libro è uscito nel 2009, ma sono almeno 8 anni da che io vado ripetendo le stesse, identiche cose!!...

L'unica differenza è che io chiamo i seguaci di Giovanni il Battista 'nasurei' anzichè 'nasareni', come riportato nel libro di Lynn Pickenett, ma NON perchè me lo sono ineventato io, in quanto tutto ciò l'ho appreso studiando le caratteristiche dei Mandei su testi 'online' di vari autori, i quali tutti li definivano 'nasurei' (per l'esattezza, la maggior parte di questi autori sosteneva che l'attributo 'nasureo' era riservato ai soli sacerdoti della comunità)

Ora sarebbe il colmo che, quando uscirà il mio libro, questo Lynn Pickenett mi querelasse per plagio!... Per prudenza, comunque, ho diradato di molto i miei interventi in alcuni forum americani.. (dove, comunque, regna il più completo scetticismo circa le mie tesi: meglio così!..)

L'unica cosa che sembra non aver capito l'autore è che il termine 'notzrim' (nazareni), la cui accezione era sicuramente quella di 'guardiani', 'custodi', presso i giudei del tempo, non è sempre stato 'isolato', in quanto in origine (probabilmente poco tempo dopo la riforma di Giosia) gli appartenenti a tale comunità si definivano 'NOZTRIM HA-BERYTH': letteralmente i 'Custodi dell'Alleanza' (o Legge mosaica). E' solo attraverso il tempo che la locuzione originaria si ridusse al solo termine 'notzrim' nella lingua viva parlata in Palestina.

Dal momento che i nazareni, cioè i 'noztrim', affermavano di custodire ed osservare la VERA legge che Mosè aveva consegnato al suo popolo, col tempo l'attributo 'noztrim' finì con l'assumere, quando riferito alla comunità dei nazareni, anche il significato di 'quelli della verità'. Questa, infatti, è la spiegazione che l'autore del vangelo di Filippo ha dato. Egli, per giustificare un tale significato, in quanto, probabilemente, non conosceva la storia dei nazareni, affermò che nazareno derivava da 'natsara' (o natzara), termine che, secondo lui, in aramaico significava 'verità' (convinzione del tutto errata, in quanto l'ebraico-aramaico 'natzara' si incontra sempre con il significato di 'custodia', 'guardiania', 'conservazione', etc: evidentemente tale personaggio non era ebreo!). In realtà, la parola ebraica per verità è EMETH e non natzara.

Cita:
...In effetti, alcuni studiosi hanno identificato questi nasareni come gli antenati dei mandei, poiché erano “seguaci del battesimo di Giovanni”(50). Concorda Hugh Schonfield: “Ci sono buoni motivi per credere che gli eredi di questi nazarei[sic], anche se il tempo e le circostanze hanno operato molti cambiamenti, siano gli attuali nazorei (noti anche come mandei) del basso Eufrate”(51).



Anch'io ho citato più volte Hugh Schonfield, un ebreo che si definì un 'nazareno e che si convertì alla tesi oggi cara ai cosiddetti 'messianisti', vale a dire quella secondo cui Gesù fu veramente il messia atteso dai giudei ma che, tuttavia, egli non ebbe alcuna relazione con il cristianesimo, visto che Gesù non 'era venuto' per fondare una nuova religione, ma solo per dare compimento alla vecchia, vale a dire all'esistente giudaismo. Tuttavia, le mie citazioni sono state limitate solo all'aspetto riguardante un'affermazione di Schonfield, vale a dire che, secondo lui, il giudaismo ortodosso aveva rimosso dalla memoria storica comune, la realtà riguardante un comunità (ovviamente quella nazarena) di tradizioni sensibilmente diverse da quelle del giudaismo ortodosso. Dal momento che Schonfield era di origine ebraica, le sue affermazioni hanno notevole peso.

Cita:
La maggior parte dei ricercatori – tra cui persino il normalmente scettico Kurt Rudolph – accetta qualche tipo di collegamento tra i nasareni e i mandei, anche se la sua portata rimane oggetto di controversie. Il fatto che i mandei chiamino i loro sacerdoti nasuraiia, da nasiruta o “conoscenza segreta”, conferma senz’altro il punto di contatto. Ma la cosa più significativa è che i nasareni esistevano prima di Giovanni il Battista, il che fa di lui – come in effetti asseriscono i mandei – non il fondatore, bensì un leader del movimento.



Anche questo è verissimo. Si può ritenere che l'origine della comunità nazarena (almeno con tale nome) risalga alla fine del VII secolo a.c. o ai primi decenni del VI. Tuttavia, tale comunità, sebbene in una 'veste' diversa (quella dei 'benè Abba' o 'figli del Padre'), esisteva già diversi secoli prima: probabilmente a partire dallo stesso periodo in cui visse Mosè. Prima di Giovanni fu il padre, Zaccaria, a guidare la comunità dei 'nasurei'. Dopo la morte di Giovanni, la comunità subì una drastica diaspora. Inizialmente, i seguaci superstiti si spostarono nell'alto corso del Giordano, a nord del lago di Tiberiade, non molto distante dalle sorgenti stesse del fiume. Successivamente essi si portarono più a nord, all'incirca del punto su cui insiste il monte Libano (sicuramente il monte da cui affermano di provenire gli attuali Mandei).

Un'altra parte dei nasurei superstiti si spostò verso la Frigia, in Gerapoli. Tuttavia, in Giudea rimase un nucleo di ex nasurei, i quali verranno chiamati dai giudei ortodossi 'ebioniti' (dall'ebraico 'ebion', cioè povero). Essi saranno guidati da Giacomo il Giusto, il fratello minore di Gesù e Giuda Tomaso: in pratica, l'erede spirituale di Giovanni il Battista. Come il padre di Giovanni, Zaccaria, anche Giacomo verrà ucciso dentro il tempio degli esseni, situato, quasi sicuramente, nel quartire esseno di Gerusalemme: in pratica, la 'casa' di Gerusalemme dove Gesù era solito riunirsi con i suoi 'discepoli' (in realtà condiscepoli, visto che all'epoca egli faceva ancora parte della comunità di Giovanni)

Cita:
Ma “nasareno” e “samaritanosignificano esattamente la stessa cosa. Anche gli ebrei facevano risalire il nome Samaria a un antenato del popolo chiamato Shemer, gli stessi samaritani sostenevano che venisse da shamar, “guardare” o “mantenere”, indicando, secondo quanto afferma l’accademico britannico Matthew Black, che “si consideravano “custodi” o “guardiani” della vera legge e del vero patrimonio d’Israele”(53).



Qui, a parer mio, Lynn Picknett ha toppato alla grande! Nazareno, per i motivi che ho appena esposti, non significa affatto 'samaritano', sebbene Gesù venisse indicato spregiativamente 'il samaritano' dai giudei ortodossi. Il motivo di tale grossolano errore, molto probabilmente risiede nel fatto che tanto i samaritani, quanto i nazareni avevano rigettato la riforma monoteistica di Giosia, ed erano rimasti fedeli all'ebraismo delle origini, il quale fu un POLITEISMO e NON un monoteismo, come lo è tutt'ora! In poche parole, i nazareni erano dei "semi-pagani" allo stesso modo di come lo erano i samaritani. E' noto, infatti, che gli 'eretici' giudei ortodossi definivano i samaritani dei 'pagani' o semi-pagani e davano per ciò una fantasiosa giustificazione per tale 'strana' singolarità. (in fondo, per ciò che attiene ai dispositivi mistificatori, i cristiani si sono inventati ben poco, visto che c'era stato chi, prima di loro, aveva già 'pensato' a tutto!)

Cita:
Oramai le componenti apparentemente eterogenee – la Samaria, la setta di Giovanni il Battista, Simon Mago, il particolare giudaismo di Gesù, con una sfumatura di misteri pagani, gnosticismo e femminino sacro, e il vero significato della messianicità – possono venir considerati non argomenti o enigmi distinti, ma chiavi intrinseche di un grande segreto. Tale segreto rivela che, tra i molteplici insabbiamenti della Chiesa, ce n’è uno che li supera tutti e che, una volta noto, cambia tutto.



Ce ne sono molti altri di segreti legati alla figura di Gesù ed al cristianesimo delle origini, non meno stupefacenti di quello che immagina lo scrittore!


Saluti


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Lynn Picknett, Clive Prince
Il libro che Gesù non ti avrebbe mai fatto leggere
Newton Compton Editori, ottobre 2009, pp 381 - 382.

La clausola letale.

Sin dagli inizi della loro religione, i cristiani hanno cercato di sopprimere la verità sulla portata dell’influenza che Giovanni il Battista aveva su Gesù. La ragione di questa antica cospirazione è ovvia, ma nondimeno scioccante: le asserzioni su Gesù, su cui sono state costruite prima la loro fede, e poi la loro struttura di potere, crollerebbero se i cristiani ammettessero la verità.

Il loro primo di censura è consistito nell’aggiungere una riserva alla dichiarazione di Gesù “tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista”, distorcendo così le sue stesse parole. La spiacevole clausola aggiuntiva era “tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui”. Come abbiamo visto, questa seconda parte è stata aggiunta perché le parole di Gesù stesso ne minavano l’immagine che i cristiani stavano cercando di promuovere. Le loro asserzioni secondo cui Gesù era l’Eletto sarebbero state semplicemente confutate.

Avevamo sempre presunto che la cruciale frase fosse stata aggiunta molto presto. Tuttavia, la scoperta del “Matteo ebraico” dimostra che originariamente questo vangelo non conteneva una clausola del genere.

Stando a ciò che rivela la letteratura pseudo clementina, le parole non rivedute e corrette di Gesù venivano ancora usate contro i cristiani dai devoti di Giovanni il Battista, almeno fino alla metà del secondo secolo. La paura dei primi cristiani, che stava alla base della clausola aggiuntiva, era in effetti giustificata: la setta di Giovanni stava usando le parole dello stesso Gesù per avvalorare la propria tesi. Pertanto, il cambiamento del passaggio del “nato di donna”, nella forma in cui i cristiani l’hanno sempre conosciuto, dev’essersi verificato in seguito, con tanto di alterazione di più manoscritti.

Il Matteo ebraico rivela anche altri esempi di riscrittura della lode originariamente rivolta da Gesù a Giovanni il Battista. Talvolta bastava cambiare una parola soltanto: in origine era stata riportata la frase di Gesù secondo cui la legge e tutti i profeti avevano parlato di Giovanni, rendendolo il culmine di tutte le cose; poi però venne modificata in fino a Giovanni, sottintendendo che Gesù avesse cambiato tutto. Più radicalmente, l’originale identificazione, da parte di Gesù, di Giovanni il Battista con Elia – comprendente la memorabile rivelazione che Giovanni era venuto per “salvare il mondo” – nelle mani dei revisori divenne il più ambiguo “ristabilirà ogni cosa”. Dall’essere dichiarato Salvatore del mondo da Gesù stesso, Giovanni fu improvvisamente degradato ad annunciatore del Cristo.

Ciò risulta ancor più scandaloso quando si riconosce che Gesù doveva il suo prestigio e il suo seguito alla sua associazione con Giovanni, promuovendosi come il suo successore, il continuatore del lavoro del Battista. Anche questo doveva essere spietatamente sminuito dalla Chiesa primordiale, perché come avrebbe potuto il Cristo scegliere di agire secondo il programma di qualcun altro?

La sopravvivenza di varie sette che sostenevano la supremazia di Giovanni il Battista – tra cui la più longeva era quella dei mandei – minacciava sempre di rivelare la verità. In effetti, come abbiamo sostenuto in La rivelazione dei templari, (1997) il segreto di Giovanni aveva fatto capolino di tanto in tanto, soltanto per essere ogni volta spietatamente soppresso(55). Il letale “segreto di Giovanni” è sempre stato presente, sia pure nascosto sotto la superficie, minacciando di perseguitare la Chiesa romana. Ed esistono segni del fatto che ancora oggi si continua a cercare di impedire che trapeli, con manovre vecchie come la religione stessa.



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peppe ha scritto:

Lynn Picknett, Clive Prince
Il libro che Gesù non ti avrebbe mai fatto leggere
Newton Compton Editori, ottobre 2009, pp 381 - 382.

.......................................

....Ciò risulta ancor più scandaloso quando si riconosce che Gesù doveva il suo prestigio e il suo seguito alla sua associazione con Giovanni, promuovendosi come il suo successore, il continuatore del lavoro del Battista. Anche questo doveva essere spietatamente sminuito dalla Chiesa primordiale, perché come avrebbe potuto il Cristo scegliere di agire secondo il programma di qualcun altro?

La sopravvivenza di varie sette che sostenevano la supremazia di Giovanni il Battista – tra cui la più longeva era quella dei mandei – minacciava sempre di rivelare la verità. In effetti, come abbiamo sostenuto in La rivelazione dei templari, (1997) il segreto di Giovanni aveva fatto capolino di tanto in tanto, soltanto per essere ogni volta spietatamente soppresso(55). Il letale “segreto di Giovanni” è sempre stato presente, sia pure nascosto sotto la superficie, minacciando di perseguitare la Chiesa romana. Ed esistono segni del fatto che ancora oggi si continua a cercare di impedire che trapeli, con manovre vecchie come la religione stessa.



Secondo quanto si rinviene nella letteratura mandea, Giovanni il Battista eseguiva delle 'opere meravigliose' (leggi 'miracoli') più potenti di quelle di Gesù (esagerazione campanilistica!). Anche Simon Mago, per stessa ammissione dei padri della chiesa, eseguiva 'opere meravigliose' (come Gesù, era stato anch'egli un allievo di Giovanni). Penso che a questo punto non dovrebbero più esserci dubbi circa il fatto che tali 'opere meravigliose' non erano altro che giochi di illusionismo e trucchi da baraccone, attraverso i quali tanto Giovanni, tanto Gesù quanto Simon Mago solevano stupire e meravigliare le folle dei più sprovveduti, al fine di ricavarne il necessario carisma per veicolare il proprio 'messaggio'.

La differenza tra il maestro (Giovanni) e gli allievi (Simon Mago e Gesù) fu che il primo, quasi sicuramente, non abusava di tali 'poteri' per fini personali diversi da quello di semplice predicatore carismatico, mentre i secondi ne facevano anche un uso 'casareccio', per mero ritorno personale, cioè economico.

"..il segreto di Giovanni aveva fatto capolino di tanto in tanto, soltanto per essere ogni volta spietatamente soppresso.."

Probabilmente ciò è accaduto anche ai giorni nostri con la guerra in Iraq.... Probabilmente non è un caso che si sia scelto, come sede logistica per il comando delle forze italiane in Iraq, proprio la città di Nasirya, antico luogo di insediamento della prima comunità mandea in Mesopotamia...Probabilmente non è un caso che il ministero della 'guerra' del primo governo Berlusconi abbia speso un patrimonio per i servizi di spionaggio.....

Sia i Càtari che i Templari vennero sterminati perchè avevano mutuato questo devastante segreto: devastante per il 'sacro' castello di menzogne su cui si regge ancora oggi il culto catto-cristiano. Mentre i Càtari avevano mutuato le loro verità dalla tradizione manichea, trasmessa al tessuto sociale della Francia del sud (Provenza-Linguadoca) dalle migrazioni 'bogomile', di origini balcaniche (i manichei 'bogomili' fiorirono nell'attuale Bulgaria), i Templari invece le mutuarono alla 'fonte', vale a dire attraverso contatti con appartenenti alla comunità mandea della Mesopotamia, durante la loro permanenza in Terrasanta.

Ache gli antesignani degli attuali Carmelitani avevano scoperto 'qualcosa' che doveva rimanere assolutamente segreto, tant'è che la loro regola, studiata 'ad-hoc' per questa confraternità, prevedeva il più assoluto silenzio per gli appartenenti all'ordine, ai quali era fatto anche assoluto divieto di avere contatti con persone estranee all'ordine stesso...


Saluti


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MessaggioInviato: 09/02/2010, 20:29 
propongo una domanda magari idiota e dalla risposta scontata, ma mè venuta in mente quindi ...

esistono documenti che parlino in qualche modo della morte di Gesù, però scritti da qualche storico Romano? una sorta di .. che ne so annali delle cronache di quei posti.. stile De Bello Gallico ecco, solo che anzichè parlare della guerra contro i galli, narra degli eventi accaduti in quei posti, e al tempo in cui Gesù fu crocifisso. O è TUTTO e solo a posteriori?
non sto chiedendo se esiste un libro scritto in latino in cui si parli SOLO di Gesù. Sto chiedendo se esiste un libro di storia, scritto da qualche storico romano, che tra le altre corse ricordi la figura e l'uccisione di Gesù. Per fare un paragone comprensibile a tutti, vorrei sapere se esiste "uno Hobbit" in cui un Tolkiein abbia avuto modo di accennare alla scoperta di "un anello".

Questo aiuterebbe a fare dei collegamenti incrociati, anche se m rendo conto che la risposta UFFICIALE a questa domanda sarebbe probabilmente "no". Se esistessero simili documenti, il Vaticano li terrebbe ben celati lontano da occhi indiscreti.


Ultima modifica di Sirius il 09/02/2010, 20:30, modificato 1 volta in totale.

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caro Sirius ,
non solo uno , ma..tanti
http://www.gesustorico.it/htm/fontinocr ... ocrist.asp
ma qui si contestano [;)]
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 10/02/2010, 01:08 
Caro Sirius non so chi sia Mauro, ma ti avverto di non dargli retta !
Di Tallo sono andate perduto tutte le sue opere.
Di Giulio Africano si sa poco e niente ,probabilmente la storiella relativa all’oscuramento del sole avvenuto negli anni 30 in Palestina e’ una mera invenzione del falsario per eccellenza,Eusebio,che mette in bocca all’iprobabile Giulio tale fesseria.
Mar bar Seriapion parla di un certo “re saggio”,pensa ,Sirius,non conosceva nemmeno il nome di Gesu’!
Giuseppe flavio:escludendo in modo piu’ assuluto il TF posto in VIII,63,di Antichita’ Giudaiche;resterebbe qualche dubbio su XX,9,1 ma il fatto che Flavio riferendosi a Gesu’ utilizzi il titolo “Soprannominato il Cristo” cosa assurda per uno competente come Flavio,rende il passo assai poco credibile.
Quanto a Plinio,l’unica cosa che possiamo dedurne,e’che i cristiani (esseni)non erano affatto perseguitati come la chiesa dipinge.
Svetonio,parla di un certo Cresto( il migliore),ad ogni modo siamo negli anni 50.
Petronio poi!
Tacito:ammesso che il passo sia stato davvero scritto da lui ,parlando di Pilato confonde il titolo di ” Prefetto” “con Procuratore””;il che per uno come Tacito sarebbe stata cosa assai grave. Seminando cosi seri dubbi sulla autenticita’ del passo. Inoltre in un’altra sua opera”Historia”non accenna ad un bel niente !
Escludendo il” dialogo “di Giustino per motivi di buon senso ;l’unico su cui non saprei esprimermi e’ Celso.
Ti ricordo che di quest’ultimo non siamo in possesso delle sue opere,tutto quello che abbiamo e conosciamo e grazie alle corrispondenza e alle critiche che questo scateno’ da parte dei padri della chiesa:materiale da prendere con le pinze !!


Un saluto

PS
Su questo forum,troverai sicuramente altri che ti potranno rispondere in modo piu' dettagliato e preciso di quanto abbia fatto io.


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MessaggioInviato: 10/02/2010, 06:18 
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Sirius ha scritto:

propongo una domanda magari idiota e dalla risposta scontata, ma mè venuta in mente quindi ...

esistono documenti che parlino in qualche modo della morte di Gesù, però scritti da qualche storico Romano? una sorta di .. che ne so annali delle cronache di quei posti.. stile De Bello Gallico ecco, solo che anzichè parlare della guerra contro i galli, narra degli eventi accaduti in quei posti, e al tempo in cui Gesù fu crocifisso. O è TUTTO e solo a posteriori?
non sto chiedendo se esiste un libro scritto in latino in cui si parli SOLO di Gesù. Sto chiedendo se esiste un libro di storia, scritto da qualche storico romano, che tra le altre corse ricordi la figura e l'uccisione di Gesù. Per fare un paragone comprensibile a tutti, vorrei sapere se esiste "uno Hobbit" in cui un Tolkiein abbia avuto modo di accennare alla scoperta di "un anello".

Questo aiuterebbe a fare dei collegamenti incrociati, anche se m rendo conto che la risposta UFFICIALE a questa domanda sarebbe probabilmente "no". Se esistessero simili documenti, il Vaticano li terrebbe ben celati lontano da occhi indiscreti.



"..Questo aiuterebbe a fare dei collegamenti incrociati, anche se mi rendo conto che la risposta UFFICIALE a questa domanda sarebbe probabilmente "no".

In pratica hai risposto da te stesso alla tua domanda. Non esiste alcun documento 'pagano' che narri di Gesù e della sua tragica vicenda (la lapidazione, NON la crocifissione!), e questo per lo stesso motivo a cui tu hai accennato: vale a dire che un documento del genere non sarebbe mai giunto sino a noi!.. Ma che nell'antichità esistessero è fuor di dubbio: basta leggere ciò che rimane degli antichi scrittori pagani come Celso, Hierocles, Porfirio, l'imperatore Giuliano l'apostata, etc. I documenti relativi, redatti da tali personaggi, vennero fatti sparire dal 'mercato', in quanto non si 'adattavano' alla santa verità dei padri falsari. La maggior parte di essi venne bruciata sui roghi, tuttavia esiste un'alta probabilità che copie di una parte di essi siano state conservate nei capienti archivi vaticani.

Tra gli antichi scrittori, più o meno contemporanei di Gesù, i quali, quasi sicuramente, parlarono del Nazareno, dobbiamo annoverare innanzitutto Svetonio; infatti, il famigerato "impulsore Chrestus", che i disinformatori clericali tendono ad identificarlo con uno 'schiavo', altri non fu che Gesù di Nazareth. Tuttavia, i testi di Svetonio, come del resto quelli di altri storici latini dei primi secoli della nostra era, vennero pesantemente manipolati e prova ne sia il fatto che la famigerata espulsione dei giudei dalla capitale dell'impero, NON avvenne sotto l'imperatore Claudio Tiberio, come ancora oggi si cerca di far credere, ma sotto il regno del genero-nipote CLAUDIO Nerone!

Anche Tacito sicuramente parlò di Gesù: ma NON come appare ancora oggi nel cap. 44 del XV libro dei suoi Annales, dato che Tacito non avrebbe MAI potuto scrivere che Gesù venne fatto crocifiggere da Pilato, in quanto che Gesù non venne MAI crocifisso, dal momento che egli venne giustiziato dai giudei attraverso la lapidazione! La 'crocifissione' letteraria di Gesù (perchè di questo si trattò!) risale al 140-150, quando si diede vita al culto catto-cristiano. A quell'epoca Tacito era ormai morto da alcuni decenni e di certo non poteva sapere che dopo di lui ci sarebbe stato qualche 'buontempone' che si sarebbe inventato la crocifissione di Gesù! (avversata con rabbia e con decisione dal mondo gnostico-gesuano, il quale, dopo essersi visto defraudare della loro figura carismatica, non potevano tollerare la menzogna della crocifissione di Gesù, inventata dai falsari per i loro scopi).

La certezza che Tacito abbia veramente scritto di Gesù, ci viene dal fatto che laddove compare la parola 'christiani', sempre negli Annales, in origine figurava la parola CHRESTIANI, in quanto la 'i' che oggi vi compare inizialmente era una 'e', trasformata fraudolentemente in una 'i' attraverso la parziale cancellazione della vocale originaria!.. Questa scoperta è ormai conosciuta da tutto il mondo erudito, anche se c'è qualche esilarante 'macchietta' esegetica pronta a strapparsi i capelli nel sostenere che si tratti di un'invenzione (sic!).

'Chrestiani', ovviamente, deriva da Chrestus e NON da Christos. Del resto, un erudito del calibro di Tacito, profondo conoscitore della lingua greca, MAI avrebbe confuso il termine Christos con Chrestos, dal momento che i significati che essi sottengono sono nettamente diversi!

Infine, abbiamo la letteratura rabbinica, dove non mancano, sebbene in forma di 'aneddoti', registrazioni storiche circa Gesù di Nazaret, le quali ci danno un preziosissmo resoconto di chi fu Gesù nella realtà storica (affermazioni che trovano conferma nell'opera di Celso, citato ampiamente da Origene), oltrechè di sua madre e di alcuni altri 'personaggi' evangelici.

Quando divenne noto che i giudei della diaspora si tramandavano, di generazione in generazione, aspetti scottanti riguardanti le figure centrali del culto catto-cristiano, si scatenò rabbiosa e violenta la reazione dell'infernale clero del tempo. Centinaia di ebrei vennero arsi vivi, insieme a tonnellate di copie del Talmud, di altri lavori rabbinici e persino di Bibbie, considerate sacre dagli stessi cristiani!! (ciò fu dovuto, molto probabilmente, al fatto che gli smaliziati rabbini erano in grado di trasmettersi, per iscritto, determinate informazioni in modo del tutto 'trasparente', attraverso una codificazione 'segreta' fondata sulla particolare grafia adottata per ricopiare i testi della Bibbia, la quale risaliva ai tempi biblici più antichi)

Oggi, malgrado il massacro dei giudei, i moderni apologeti cattolici hanno la spudoratezza di affermare che lo 'Yeshu ben Pandera' o 'ben Stada' del Talmud non è Gesù di Nazareth, il che vorrebbe dire che i loro 'santi' predecessori hanno massacrato tutta quella gente per mero divertimento!..


Saluti


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Ultima modifica di Veritas il 10/02/2010, 06:25, modificato 1 volta in totale.


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leviatan ha scritto:

Caro Sirius non so chi sia Mauro, ma ti avverto di non dargli retta !
Di Tallo sono andate perduto tutte le sue opere.
Di Giulio Africano si sa poco e niente ,probabilmente la storiella relativa all’oscuramento del sole avvenuto negli anni 30 in Palestina e’ una mera invenzione del falsario per eccellenza,Eusebio,che mette in bocca all’iprobabile Giulio tale fesseria.



Cosa significa 'non dargli retta'??...Anche tu sei di quelli che non tollerano altre 'verità' oltre la propria?... Ma cos'è'...Avete mangiato tutti spezzatino di volpe?

Chi ti ha detto che la storia dell'oscuramento del Sole per 3 ore sia stata inventata?...Non si riporta una cosa tanto assurda, almeno apparentemente, se dietro non vi è almeno un fondo di verità storica.... Tale evento è sicuramente avvenuto, MA NON IN PALESTINA!!

La notizia di tale evento venne riportata a Roma da Flegone, liberto dell'imperatore Adriano, il quale era nativo della Bitinia: regione che abbracciava un territorio fortemente tellurico. (ancora oggi la Turchia nord-occidentale va soggetta a tali apocalittici cataclismi).

Con molta probabilità, ciò che raccontò Flegone fu un accidente locale, connesso, probabilmente, all'esplosione di un vulcano, il quale riversò nell'aria milioni di tonnellate di ceneri (da cui il pesante oscuramento solare). Al fenomeno dell'esplosione si assocciò anche una forte manifestazione tellurica, la quale dovette devastare pesantemente il territorio di qualche città della Bitinia, tanto che vennero rovesciati i loculi ed i cadaveri o ciò che rimaneva di essi sparsi all'esterno degli stessi. Scene del genere non sono infrequenti neppure ai giorni nostri...

Ciò che è difficile stabilire è quando si verificò storicamente un tale evento(*), in quanto è possibile che Flegone abbia raccontato un evento verificatosi in un passato a lui lontano. Il fatto che i santi falsari chiamino a testimonianza Flegone per un tale evento, piuttosto che un testimone o più testimoni palestinesi, come sarebbe stato ovvio, la dice lunga sul fatto dell'estemporaneità dell'evento e della sua fraudolenta localizzazzione (Palestina) !..


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Nota:

(*) - verrebbe voglia di pensare a Santorini, tuttavia tale evento era troppo lontano nel tempo..



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Newton Compton Editori, ottobre 2009, pp 382 - 384.

“Dinamite teologica”.

Oramai la maggior parte della gente è consapevole dei peculiari eventi che circondano i rotoli del Mar Morto, nonché di come per decenni un “cartello” di studiosi (termine coniato dall’eminente esperto dei rotoli Geza Vermes)(56) abbia controllato i testi, limitando l’accesso a essi, in modi che sono andati ben oltre l’istinto di protezione accademico. La storia completa è stata raccontata in The Dead Sea Scroll di Baigent e Leigh (1991), ma il nodo della questione è che, non appena si è venuto a sapere dell’esistenza dei rotoli, il Vaticano, attraverso la cattolica École Biblique, ha assunto il controllo sia dei documenti stessi sia degli scavi a Qumran.

I primi rotoli furono rinvenuti in una caverna vicino a Qumran, allora in Giordania, alla fine del 1946 o all’inizio del 1947. gli archeologi scoprirono altre caverne tra il 1951 e il 1956 e, a poco più di un chilometro di distanza, furono ritrovati i resti di un insediamento. Si è sempre presunto che la comunità avesse nascosto i rotoli nelle caverne sulle scogliere soprastanti durante la repressione romana della prima rivolta giudaica. Si istituì quasi subito una “chiusura” accademica, e l’intero progetto – consistente nel decifrare, tradurre e analizzare i testi e nel continuare gli scavi del sito – divenne responsabilità dell’ École Biblique, che la mantenne anche quando, dopo la guerra dei sei giorni nel 1967, il sito di Qumran divenne territorio israeliano.

Per decenni lo studio dei rotoli è stato controllato da dei sacerdoti domenicani francesi, prima padre Roland de Vaux e poi, dopo la sua morte nel 1971, da Pierre Benoît, che mantenne lo stretto controllo del progetto fino alla morte, avvenuta nel 1987. nel 1990 – dopo il breve incarico di John Strugnell, costretto alle dimissioni a causa di una sua tirata antisemitica pronunciata in occasione di una intervista – venne formata una nuova squadra sotto la direzione di Emanuel Tov dell’Università Ebraica, ma neanche lui riuscì a superare, secondo quanto afferma senza mezzi termini Vermes, “la regola della segretezza imposta sui rotoli da de Vaux e dai suoi eredi accademico-imperialisti”(57).

Nel 1960 il grosso dei testi e dei frammenti era stato identificato, decifrato e catalogato, quando apparve una concordanza delle parole, che però venne messa a disposizione del team accademico che avrebbe dovuto studiare i documenti solo alla fine degli anni Ottanta, e in via rigorosamente confidenziale, per giunta(58). Fu solo nel 1991, pochi mesi dopo la pubblicazione di The Dead Sea Scroll che la cospirazione cominciò a svelarsi. A settembre due studiosi americani inclusero in uno studio un testo precedentemente inedito, provocando minacce di azioni legali. Per tutta risposta, la Huntington Library di Los Angeles rese pubbliche le fotografia della collezione completa, che gli era stata concessa in via confidenziale. A novembre la Biblical Archaeology Society statunitense, con l’assistenza di Robert Eisenman, che era stato anche una fonte essenziale per Baigent e Leigh, pubblicò una raccolta di due volumi di illustrazioni di quasi tutta la collezione. Il quarantennale embargo era stato finalmente interrotto.

Di solito si presume che il Vaticano fosse così determinato a tenere i rotoli del Mar Morto lontani dagli occhi sia degli studiosi indipendenti sia dal pubblico, nell’eventualità che contenessero informazioni in grado di mettere in discussione o di minare i suoi insegnamenti su Gesù o la sua versione delle origini del cristianesimo. Ma perché mai la scoperta di documenti appartenuti a una setta ebraica isolata – che si presumeva fosse quella degli esseni – avrebbe dovuto far perdere il controllo le autorità cattoliche? Sarebbe stato più comprensibile se si fosse trattato di un antico insediamento cristiano. E invece, perché presumere che dei testi apocalittici ebraici potessero contenere qualcosa d’importante per il cristianesimo?

Chi credeva in una cospirazione dovette quindi supporre non che il Vaticano temesse possibili scoperte, ma che avesse già trovato qualcosa di profondamente nocivo per la sua sopravvivenza, e che stesse tentando di eliminarlo. Tuttavia, il problema, sottolineato da Vermes nella sua critica del 2005 alla teoria di Baigent e Leigh, è che, da quando è stato interrotto l’embargo, non è venuto alla luce niente, riguardo a Gesù, che avrebbe potuto giustificare un tale tentativo: niente di ciò che Vermes definiva la “dinamite teologica” come richiesto dalla teoria(59).

Ma se consideriamo la questione dal punto di vista di potenziali rivelazioni non su Gesù, ma su Giovanni il Battista, allora all’improvviso abbiamo ottime ragioni per spiegare l’immediata ansia di Roma.



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MessaggioInviato: 10/02/2010, 11:22 
eih... se ho suscitato un tale vespaio forse la mia domanda non era così idiota come pensavo. Penso che dibatterne in modo costruttivo arricchirebbe il 3D.

Date le risposte ricevute però .. mi viene tristemente in mente un filosofo di fine 800, famoso per il suo tractatus... "su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere".
E' impossibile arrivare alla verità storica, se partiamo dal presupposto che non ci sono fonti storiche attendibili poichè tutte manipolate in qualche modo oppure occultate dalla Chiesa 2000 anni fa.

E mi domando allora: se non ci può venire in aiuto in modo oggettivo la storia narrata dagli antichi romani, può farlo la tradizione africana / orientale ? non c'è nessuno che - apocrifi a parte - abbia in qualche modo perpetuato la memoria di una simile serie di eventi? ricordo una puntata di Voyager in cui si parlava degli anni buii della vita di Gesù, e di alcune testimonianze - da quel che ricordo - + che attendibili, del suo passaggio in India, nella fase che va tra l'adolescenza e la vita adulta, prima della crocefissione.


Ultima modifica di Sirius il 10/02/2010, 11:24, modificato 1 volta in totale.

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