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Astronave
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MessaggioInviato: 09/11/2009, 12:04 
Senza scendere in particolari, è chiaro, a questo punto, che ad una parte almeno degli 'arpiolidi' dà molto fastidio la tesi di un Gesù Cristo ottenuto sincreticamente per 'fusione' letteraria di due personaggi, di cui almeno uno, Gesù di Nazareth, è riconosciuto come personaggio storico dalla quasi totalità dell'erudizione ufficiale (se non addirittura da tutta), mentre dell'altro, Giovanni di Gamala, non si ha alcuna traccia storica: nè da parte cristiana, nè da parte ebraica, nè da parte pagana.

Eppure, cosa veramente allucinante, questa parte degli arpiolidi ritiene non-storica la figura di Gesù, in quanto esssi sostengono che le prove addotte non sono sufficienti a provarlo, mentre, al contrario, essi fondano le loro teorie sulla figura di Giovanni di Gamala, di cui NON ESISTE nessuna palese evidenza negli antichi documenti storici!... Tutto ciò è, per una mente abituata a processi mentali fondati sulla logica, semplicemente pazzesco!.. Come si fa a non prendere atto di tutto ciò?... Come si fa ad avanzare, in questo labirinto di contraddizioni, a testa bassa, senza guardare in faccia la realtà?...

Sono ormai riuscito a recuperare sufficienti indizi che portano INEQUIVOCABILMENTE alle figure di DUE 'Cristi', dietro quella ufficiale del Cristo catto-cristiano, quindi è assolutamente fuor di luogo cercare di convincermi dell'assurdità negazionista!.. Lasciamo allora a chi legge la libertà di decidere, in piena autonomia, quale 'linea' esegetica scegliere, in base a ciò che essi ritengono più credibile, limitandoci ad esporre le proprie convinzioni, senza cercare di demolire ad oltranza, e quasi sempre aldilà di ogni logica, le tesi altrui.

C'è infine da rilevare, e questo decisamente sconcerta molto, che la mia teoria della duplice natura del Cristo della fede cristiana, NON INFICIA minimamente la tesi secondo cui i padri falsari accumularono un numero notevole di menzogne e di inganni per dar vita al falso culto catto-cristiano.

Se anche l'obiettivo degli arpiolidi è quello di far emergere tutto ciò, allora a cosa si deve tanto ostracismo nei confronti della tesi dei DUE Cristi, la quale non fa altro che rafforzare l'aspetto truffaldino della fondazione del cristianesimo?.... A chi giova questo ostracismo?...Non certo alla verità storica, che la tesi negazionista cerca di affossare, piuttosto che farla emergere!..

Infine, per chiudere, giova rimarcare che la teoria 'negazionista' è, tra quelle 'antagoniste', decisamente la più preferita dal clero falsario, e non c'è bisogno di soverchie analisi per intuirlo. Infatti, sebbene la teoria negazionista data ormai ad oltre 200 anni fa, nulla è cambiato dalla sua 'nascita' sino ad oggi, e questo il clero volpino lo sa benissimo.

Dell'assoluta 'innocuità' della tesi negazionista, ne è un esempio emblematico la vicenda di L. Cascioli, il quale, sebbene abbia avuto una risonanza 'planetaria', non ha dato origine, sotto il profilo religioso, ad alcuna rivoluzione 'epocale' nel mondo classico occidentale. Il motivo è sin troppo ovvio: la vicenda è stata totalmente ignorata dall'erudizione ufficiale, i cui esponenti, di qualsiasi livello, non prendono in considerazione la teoria negazionista neppure per produrvi su delle barzellette!

Al contrario, una tesi fondata su due caratteri, di cui uno SICURAMENTE storico (Gesù di Nazareth) è suscettibile di destare l'interesse degli studiosi: ed è PROPRIO questo il pericolo che il clero volpino maggiormente teme, in quanto tutto ciò potrebbe spingere gli eruditi ad eseguire ricerche 'mirate', in base agli indizi offerti dalla teoria 'dualistica': cioè quella fondata sulle figure di Gesù di Nazareth e Giovanni di Gamala!


Saluti

Veritas

.



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MessaggioInviato: 09/11/2009, 16:10 
Cita:
Messaggio di Veritas


Al contrario, una tesi fondata su due caratteri, di cui uno SICURAMENTE storico (Gesù di Nazareth) è suscettibile di destare l'interesse degli studiosi: ed è PROPRIO questo il pericolo che il clero volpino maggiormente teme, in quanto tutto ciò potrebbe spingere gli eruditi ad eseguire ricerche 'mirate', in base agli indizi offerti dalla teoria 'dualistica': cioè quella fondata sulle figure di Gesù di Nazareth e Giovanni di Gamala!


Lucido e razionale nonchè logico oserei definirlo l'Odifreddi della Sabina.
Che che ne vogliano sminuire la sua ricerca, trovo sempre che la stessa è improntata alla logica e al farsi capire anche dai non adetti ai lavori.



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MessaggioInviato: 09/11/2009, 21:03 
Come dalle fucine dell' Etna , con Un Plutone Demiurgo e Alchimista,

si sta sollevando un grade polverone dal Crogiolo del Cristo Storico.

Da prima fila Arpiolide, e forgiatore del termine stesso vi annoto che

ARPIOLIDE ha un modo d'uso molto elastico et estensivo.

Ad esempio io stesso sono per l' idea di un Cristo nato dal sincretismo
tra 2 figure entrambe esistite , un grande profeta e un grande guerriero,

con innesti di tipo mitologico per descriverne la biografia.

Con una particolare predilezione per la tesi di Filipponi che vede un Mashìa addirittura impadronirsi di Gerusalemme durante il " Buco Storico "

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=3376


E mi sembra che anche l'Arpiolide Giorgio Tranfo sia di questo parere.

Ma le mie posizione sono del tutto fluide.

Continuiamo quindi a confrontarci con il massimo baccano possibile.

E che i tuoni della lotta facciano saltare per aria chi sappiamo ....




zio ot


Ultima modifica di barionu il 09/11/2009, 21:21, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 09/11/2009, 21:28 
Cita:
Sig. Barionu scrive:
Ad esempio io stesso sono per l' idea di un Cristo nato dal sincretismo
tra 2 figure entrambe esistite , un grande profeta e un grande guerriero,




Il risultato finale è un certo Gesù di Nazareth che il primo evangelista Marco o chi per Lui non conosceva.

Attraverso un'analisi strutturale e comparata dei vangeli si ricava che Nazareth è stato falsificato, interpolato, aggiunto nel vangelo di Marco, molto tardi.


Nazaret
Questa espressione appare in 13 versetti nel Nuovo Testamento:

Matteo 2,23
e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno».



Matteo 4,13
e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali,



Matteo 21,11
E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea».




Marco 1,9
In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni.



Luca 1,26
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret,



Luca 2,4
Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme,



Luca 2,39
Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret.



Luca 2,51
Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.



Luca 4,16
Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere.



Giovanni 1,45
Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret».



Giovanni 1,46
Natanaèle esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».



Atti 2,22
Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete -,



Atti 10,38
cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.

Su tredici versetti, quattro riportano la dicitura di città riferita a Nazareth, non un semplice villaggio o località.



Inizialmente, il primo vangelo ad essere scritto, cioè il Vangelo di Marco, non riportava il nome di Nazaret.

Infatti noi sappiamo che:

Sia Matteo sia Luca usano la struttura principale del vangelo di Marco per costruire la struttura portante del loro vangelo e poi copiano dalle altre fonti scritte anche modificandole nella forma letterale e contenutistica, ma in modo indipendente l’uno dall’altro e aggiungendo in pochi casi anche altro materiale.

Nella stesura dei loro vangeli, Matteo e Luca utilizzano il vangelo secondo Marco come struttura portante. Organizzano i contenuti, che traggono dal vangelo secondo Marco prevalentemente secondo la sequenza che già trovano in Marco.

Da ciò emerge che il filo rosso comune che Matteo e Luca seguono è il vangelo secondo Marco, a tratti i tre vangeli concordano nella sequenza, nel contenuto e nella lettera, rivelando parallelismi in alcuni testi identici parola per parola.

Il nome Nazaret nel vangelo di Marco compare solo una volta in 1,9; ebbene nei relativi versi sinottici di Matteo e di Luca non compare.

Evidenziazione dei testi


Marco 1,6 Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di locuste e miele selvatico 7 e predicava: «Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. 8 Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo».
9 In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10 E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. 11 E si sentì una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto».



Matteo 3,11 Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. 12 Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile».
13 Allora Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. 14 Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». 15 Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì.


Luca 3,16 Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 17 Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile».
18 Con molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona novella.
19 Ma il tetrarca Erode, biasimato da lui a causa di Erodìade, moglie di suo fratello, e per tutte le scelleratezze che aveva commesso, 20 aggiunse alle altre anche questa: fece rinchiudere Giovanni in prigione.
21 Ora, avvenne mentre tutto il popolo veniva battezzato, essendo stato battezzato anche Gesù e mentre pregava, il cielo si aprì 22 e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto».


Si può notare che Matteo e Luca in questi versi ricopiano tutto Marco, tranne il nome Nazareth, perchè evidentemente e certamente quando loro copiarono per scrivere i loro vangeli, non c'era il nome Nazareth, nel vangelo di Marco. Nazaret è stato quindi aggiunto dai falsari, nel vangelo di Marco molto più tardi nel tempo successivo alla stesura dei vangeli di Matteo e di Luca.

Un caro saluto.


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MessaggioInviato: 10/11/2009, 12:20 
Cita:
barionu ha scritto:


E mi sembra che anche l'Arpiolide Giorgio Tranfo sia di questo parere.


Giancarlo, si chiama giancarlo [;)] [;)] [;)]



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Cita:
peppe ha scritto:

Cita:
barionu ha scritto:


E mi sembra che anche l'Arpiolide Giorgio Tranfo sia di questo parere.


Giancarlo, si chiama giancarlo [;)] [;)] [;)]


zio ot una ne fa e 100 ne scapuzza ! [;)] [8D] [:I] [:o)]

Il sito di Giancarlo Tranfo

http://www.yeshua.it/

Tra l' altro Emilio Salsi mi parla di un suo prossimo arrivo qui al forum !



zio ot [^]



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MessaggioInviato: 11/11/2009, 18:29 
Carissimi tutti
queste pagine mi rimandano al saluto di benvenuto verso colui che avevo definito il "leone" Veritas, alcune settimane fa quando gli chiesi appunto se condivideva la tesi tranfiana della duplice componente generatrice del Gesù neotestamentario, quella messianica politica (Giovanni il Nazireo) e quella sacerdotal-spiritual-gnostica. Veritas mi rispose con un post interessante, ma fu un po' evasivo sulla domanda specifica. Oggi mi pare che abbia chiarito molto meglio la sua posizione e questo mi tranquillizza, per le stesse ragioni che lui stesso spiega nel post di questa pagina: evitare a tutti i costi di creare "materia" e "antimateria", col risultato di un'implosione annichilatoria che farebbe solo esultare chi invece dovrebbe oggi cominciare a tremare e sudare freddo.
Veritas, un combattente tenace come te non dovrebbe lasciarsi scoraggiare nel suo lavoro di ricerca della verità storica dal fatto che "sulla figura di Giovanni di Gamala, [...] NON ESISTE nessuna palese evidenza negli antichi documenti storici!... ", anzi, tu sai bene che maggiore sarà stato il peso di questo personaggio nel dare impulso alle sritture protoevangelice, più pesante sarà stata la censura del clero falsario. Censura che invece potrebbe essere stata più "leggera" nei confronti dell'altro messia perchè incompatibile con la nuova fede del giudaismo riformatore paolino essenzialmente per motivi teologici e religiosi, al contrario dell'incompatibilità di fondo con la figura del combattente di Gamala per evidedenti motivi ideologico-politici.
Ovviamente, da semplice lettore e curioso quale mi considero, nell'assistere alla débacle con Emilio Salsi quando si parla di interpretare personaggi praticamente a-storici come Paolo di Tarso, resto in platea e mi faccio un'idea personale che tengo per me.
Ora, ti chiedo, vista la tua esplicita dichiarazione di accettazione della dualità della figura gesuana, perchè non intraprendi la titanica impresa di "spiegare" il processo unificatorio letterario e dottrinale? E' chiederti troppo?

Inoltre (e chiudo)
Credo che nella formulazione di ipotesi o tesi storiche si debba procedere innanzitutto chiarendo, come facciamo noi nella ricerca medica scientifica, materiale, metodo, finalità, risultati, conclusioni.
Non è detto che le conclusioni debbano essere solo in termini di certezza, ci mancherebbe altro, ma quando sono in termini di probabilità o possibilità bisogna specificarlo, e bisogna anche graduare il livello di probabilità.
Io credo che a tutt'oggi le certezze vertono fondalmente su un insieme omogeneo di fatti (anzi misfatti) che va sotto il nome di FALSIFICAZIONE. Qui credo che il consensus tra Arpiolidi, meno arpiolidi e non arpiolidi (come te) sia altissimo.
Su fatti e interpretazioni "probabili" cimentiamoci pure, ma poniamoci innanzitutto obbiettivi prioritari basati sulle certezze storiche, per poche che esse siano.

Saluti

Iron Iko


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MessaggioInviato: 11/11/2009, 19:03 
Cita:
Il Sig. Iron Iko scrive:

Carissimi tutti
queste pagine mi rimandano al saluto di benvenuto verso colui che avevo definito il "leone" Veritas, alcune settimane fa quando gli chiesi appunto se condivideva la tesi tranfiana della duplice componente generatrice del Gesù neotestamentario, quella messianica politica (Giovanni il Nazireo) e quella sacerdotal-spiritual-gnostica. Veritas mi rispose con un post interessante, ma fu un po' evasivo sulla domanda specifica. Oggi mi pare che abbia chiarito molto meglio la sua posizione e questo mi tranquillizza, per le stesse ragioni che lui stesso spiega nel post di questa pagina: evitare a tutti i costi di creare "materia" e "antimateria", col risultato di un'implosione annichilatoria che farebbe solo esultare chi invece dovrebbe oggi cominciare a tremare e sudare freddo.
Veritas, un combattente tenace come te non dovrebbe lasciarsi scoraggiare nel suo lavoro di ricerca della verità storica dal fatto che "sulla figura di Giovanni di Gamala, [...] NON ESISTE nessuna palese evidenza negli antichi documenti storici!... ", anzi, tu sai bene che maggiore sarà stato il peso di questo personaggio nel dare impulso alle sritture protoevangelice, più pesante sarà stata la censura del clero falsario. Censura che invece potrebbe essere stata più "leggera" nei confronti dell'altro messia perchè incompatibile con la nuova fede del giudaismo riformatore paolino essenzialmente per motivi teologici e religiosi, al contrario dell'incompatibilità di fondo con la figura del combattente di Gamala per evidedenti motivi ideologico-politici.
Ovviamente, da semplice lettore e curioso quale mi considero, nell'assistere alla débacle con Emilio Salsi quando si parla di interpretare personaggi praticamente a-storici come Paolo di Tarso, resto in platea e mi faccio un'idea personale che tengo per me.
Ora, ti chiedo, vista la tua esplicita dichiarazione di accettazione della dualità della figura gesuana, perchè non intraprendi la titanica impresa di "spiegare" il processo unificatorio letterario e dottrinale? E' chiederti troppo?

Inoltre (e chiudo)
Credo che nella formulazione di ipotesi o tesi storiche si debba procedere innanzitutto chiarendo, come facciamo noi nella ricerca medica scientifica, materiale, metodo, finalità, risultati, conclusioni.
Non è detto che le conclusioni debbano essere solo in termini di certezza, ci mancherebbe altro, ma quando sono in termini di probabilità o possibilità bisogna specificarlo, e bisogna anche graduare il livello di probabilità.
Io credo che a tutt'oggi le certezze vertono fondalmente su un insieme omogeneo di fatti (anzi misfatti) che va sotto il nome di FALSIFICAZIONE. Qui credo che il consensus tra Arpiolidi, meno arpiolidi e non arpiolidi (come te) sia altissimo.
Su fatti e interpretazioni "probabili" cimentiamoci pure, ma poniamoci innanzitutto obbiettivi prioritari basati sulle certezze storiche, per poche che esse siano.




Le sono infinitamente grato per la sua saggezza, che denota sicuramente, una personalità degna di profonda ammirazione.


Un caro saluto


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MessaggioInviato: 12/11/2009, 23:35 
Cita:
Iron Iko ha scritto:

Carissimi tutti
queste pagine mi rimandano al saluto di benvenuto verso colui che avevo definito il "leone" Veritas, alcune settimane fa quando gli chiesi appunto se condivideva la tesi tranfiana della duplice componente generatrice del Gesù neotestamentario, quella messianica politica (Giovanni il Nazireo) e quella sacerdotal-spiritual-gnostica. Veritas mi rispose con un post interessante, ma fu un po' evasivo sulla domanda specifica. Oggi mi pare che abbia chiarito molto meglio la sua posizione e questo mi tranquillizza, per le stesse ragioni che lui stesso spiega nel post di questa pagina: evitare a tutti i costi di creare "materia" e "antimateria", col risultato di un'implosione annichilatoria che farebbe solo esultare chi invece dovrebbe oggi cominciare a tremare e sudare freddo.



Ciao Iron Iko!

Ti ringrazio per le tue parole di apprezzamento!...... In questi tempi di 'dura' contestazione, esse contribuiscono a riscaldarmi l'animo ed a prepararmi con 'fede indomita' ai nuovi assalti!..

"..la tesi tranfiana della duplice componente generatrice del Gesù neotestamentario, quella messianica politica (Giovanni il Nazireo) e quella sacerdotal-spiritual-gnostica."

Giancarlo Tranfo, a differenza di quanto viene espresso qui in Ufoforum, ha il merito (almeno secondo il mio punto di vista) di aver sposato anch'egli la mia tesi riguardo a DUE personaggi (e quindi non uno solo), distinti e diversi, attraverso i quali i padri falsari di 19 secoli fa sintetizzarono lo sconcertante culto catto-cristiano, ottenuto manipolando fatti e personaggi a loro piacimento, dando poi la 'stura' alla più grande falsificazione della storia che uomo ricordi!!....

Tuttavia, le cose non stanno esattamente come il bravo Giancarlo le ha esposte nel suo primo libro, tant'è che egli ha già annunciato da tempo la stesura di una nuova versione.

Per la cronaca, Giovanni (di Gamala) NON fu un 'nazireo' e neppure Gesù di Nazareth lo fu. Giovanni fu un seguace della 'filosofia' ZELOTA, apparentemente fondata dal padre Giuda il Galileo. Tuttavia, quest'ultimo non fece altro che rifarsi alle premesse che già furono di stimolo al suo antenato Mattatia Asmoneo, da cui derivò la casata dei 'Maccabei' (o dei 'martellatori', stante il significato dell'attributo 'maccabeo', cioè 'martello', applicato ad uno dei figli di Mattatia: Giuda detto il Maccabeo).

Gesù di Nazareth fu invece inizialmente un 'NAZARENO', in quanto allevato presso un villaggio (Nazareth) abitato da famiglie 'nazarene': più esattamente da donne nazarene ('notzoroth' o 'natzaroth' in ebraico, da cui, sicuramente, Nazareth), in quanto i maschi vi abitavano solo sporadicamente. Ci sono indizi nella letteratura patristica che confortano ampiamente questa tesi.

Il termine Nazareno NON AVEVA alcuna attinenza con il termine Nazireo, sebbene entrambi derivassero dallo stesso gruppo consonantico (NZR), in quanto quest'ultimo attributo era riferito a quei giudei ortodossi che avevano espresso il voto di 'nazireato' (da cui l'attributo 'nazireo'), consistente in un voto di 'purezza', sia nel mangiare, nel bere e nel vestire. L'aspetto esteriore di questi 'nazirei' era inconfondibile, dal momento che essi lasciavano la loro capigliatura 'intonsa' per tutta la durata del loro voto.

Ben diverso era invece il significato dell'attributo 'nazareno' ('notzri' o 'notzori' in ebraico) dal momento che esso derivava dalla parola 'natzara', la cui accezione più diffusa (attestata nella Bibbia) era custodia, guardiania, conservazione. In pratica , dunque, i 'notzrim' (nazareni) erano i custodi, i guardiani, i conservatori. Ma di cosa erano 'guardiani' o 'custodi' i nazareni?...

A fronte della sconcertante riforma impressa all'ebraismo delle origini dal re Giosia e dal sommo sacercote Helkya, suo stretto collaboratore di 'merende', i nazareni (o più esattamente la comunità che più tardi sarà indicata con tale attributo) decisero di rimanere fedeli all'antico ebraismo, il quale fu alle origini un culto squisitamente politeistico, dominato dalle figure degli 'Elohim', vale a dire dalle figure mitologiche del Dio Yahweh/Amen, da quella del dio Yah/Yahu, il dio LUNA o dio di Abramo e dalla paredra di Yahweh, cioè la dea Asherath: l'Astharte dei fenici/canaanei e la 'Isthart' dei babilonesi. (da non dimenticare che Abramo proveniva dalla Mesopotamia)

E' altamente probabile che la figura del 'dio Luna' (Yah/Yahu) più tardi ispirerà i fondatori della gnosi giudaica (e, successivamente, quella giovannea e quella gesuana, essendo la seconda derivata dalla prima), i quali vedranno in tale figura quella del 'demiurgo', il quale realizza materialmente la volontà del 'Logos' o entità suprema primordiale, che i kabbalisti ebrei identificheranno con il Dio Amen/Yahweh. (gli gnostici antigiudaici, come ad esempio Marcione, i quali SAPEVANO PERFETTAMNETE che Gesù era stato lapidato da i giudei e NON crocifisso dai romani, affermeranno poi che il Demiurgo, o 'il dio inferiore' (cioè, quasi sicuramente, il dio Luna) era un dio malvagio e che quindi era il vero dio dei giudei!)

Sino alla riforma di Giosia, il termine Elohim (dal semitico Eloah, cioè Dio)(*) aveva conservato la sua accezione di nome plurale, in seguito, attraverso le mistificazioni sacerdotali, imposte obbligatoriamente dalle autorità politiche (esattamente come avvenne nell'impero romano per ciò che riguardò il cristianesimo, a partire dalla seconda metà del IV secolo d.c.), il termine plurale Elohim venne trasformato per 'legge' in uno 'strano' singolare (insomma, una sorta di plurale maestatis!).

A causa del profondo plagio che caratterizza ancora oggi la mente della quasi totalità dei fedeli ebraico-israelitici, ed al loro profondo senso della tradizione, tale palese evidenza è del tutto ignorata ed il fedele 'medio' (o 'della strada') rifiuta sdegnato tutto ciò quando gli viene palesato!..

Il termine 'notzrim', più tardi traslitterato nelle lingue occidentali con 'nazareni', preso isolatamente non dava un senso compiuto al suo utilizzo (guardiani, ma di che?..). In realtà il termine inizialmente faceva parte della locuzione ebraica "NOTZRIM HA-BERYTH" ( o 'Notzrim ha-B'ryth'), vale a dire guardiani dell'Alleanza o della Legge.

Dal momento che i nazareni, in assoluto contrasto con i falsari riformatori del tempio di Gerusalemme, affermavano che solo loro(**) custodivano, conservavano ed osservavano la VERA legge (o legge 'mosaica'), che Mosè aveva trasmesso oralmente al suo popolo (da qui l'avversione alla Legge scritta e corrotta dei sacerdoti del tempio), col tempo l'attributo 'noztrim' finì con l'acquisire il signifcato di "QUELLI DELLA VERITA'". (v. vangelo di Filippo)

Cita:
Veritas, un combattente tenace come te non dovrebbe lasciarsi scoraggiare nel suo lavoro di ricerca della verità storica dal fatto che "sulla figura di Giovanni di Gamala, [...] NON ESISTE nessuna palese evidenza negli antichi documenti storici!... ", anzi, tu sai bene che maggiore sarà stato il peso di questo personaggio nel dare impulso alle sritture protoevangelice, più pesante sarà stata la censura del clero falsario.



Rispondendo a Leviatan, io ho fatto presente che la figura di Giovanni di Gamala appare 'evanescente' per la fede degli 'arpiolidi' (o almeno di quella parte di loro che trova particolarmente interessante contestare 'ferocemente' le mie tesi) in quanto costoro cercano di far emergere tale figura attraverso 'parentele' e ruoli che, a mio avviso, appaiono assolutamente improbabili!.. Al contrario, io ho cercato di scovare degli indizi 'solidi' della sua presenza nella storia, ad onta dei maniacali tentativi del clero falsario di farne scomparire le tracce, in quanto la sua figura era diventata particolarmente 'ingombrante' dopo la fondazione dello sconcertante culto catto-cristiano!

Cita:
Censura che invece potrebbe essere stata più "leggera" nei confronti dell'altro messia perchè incompatibile con la nuova fede del giudaismo riformatore paolino essenzialmente per motivi teologici e religiosi, al contrario dell'incompatibilità di fondo con la figura del combattente di Gamala per evidedenti motivi ideologico-politici.
Ovviamente, da semplice lettore e curioso quale mi considero, nell'assistere alla débacle con Emilio Salsi quando si parla di interpretare personaggi praticamente a-storici come Paolo di Tarso, resto in platea e mi faccio un'idea personale che tengo per me.

Ora, ti chiedo, vista la tua esplicita dichiarazione di accettazione della dualità della figura gesuana, perchè non intraprendi la titanica impresa di "spiegare" il processo unificatorio letterario e dottrinale? E' chiederti troppo?



Se finalmente si decide di accettare come storica la figura di Gesù di Nazareth, senza per questo rigettare quella di Giovanni di Gamala, allora non ha più ragione di esistere la speculazione secondo cui Paolo di Tarso (***) non sarebbe stato un vero carattere storico.

"...E' chiederti troppo? "

Al momento sì, purtroppo.... Anche a te chiedo di portare ancora un po' di pazienza. Poi, quando avrò la fortuna di vedere pubblicato il mio libro, tu e gli altri che mi hanno rivolto una simile domanda, potrete sicuramente avere l'opportunità di soddisfare la vostra legittima curiosità!

Cita:
Inoltre (e chiudo)
..Credo che nella formulazione di ipotesi o tesi storiche si debba procedere innanzitutto chiarendo, come facciamo noi nella ricerca medica scientifica, materiale, metodo, finalità, risultati, conclusioni.



Parole 'sante'!!..

Cita:
Non è detto che le conclusioni debbano essere solo in termini di certezza, ci mancherebbe altro, ma quando sono in termini di probabilità o possibilità bisogna specificarlo, e bisogna anche graduare il livello di probabilità.
Io credo che a tutt'oggi le certezze vertono fondalmente su un insieme omogeneo di fatti (anzi misfatti) che va sotto il nome di FALSIFICAZIONE. Qui credo che il consensus tra Arpiolidi, meno arpiolidi e non arpiolidi (come te) sia altissimo.

Su fatti e interpretazioni "probabili" cimentiamoci pure, ma poniamoci innanzitutto obbiettivi prioritari basati sulle certezze storiche, per poche che esse siano.

Saluti

Iron Iko


Solo il fortunoso ritrovamento di un testo antico, come ad esempio 'Del discorso veritiero' di Celso o 'L'amante della verità' di Hiorocles', oppure Antichità Giudaiche e Guerra Giudaica di Giuseppe Flavio, potrebbe permettere agli studiosi di riscrivere esattamente tutta la storia, che i santi falsari hanno mistificato o soppresso, relativa alle origini del cristianesimo. In mancanza di ciò, dobbiamo accontentarci di 'briciole' di verità che, tuttavia, grazie all'impiego dei computer, possono permetterci prima di ricostruire un confortevole profilo di massima dell'originario 'mosaico' e poi di affinare i dettagli man mano che affluiscono nuovi dati. (ve ne sono, disseminati nelle vari sorgenti, cistiane ed extracrsitiane, molto di più di quanto si pensi!)

"..Qui credo che il consensus tra Arpiolidi, meno arpiolidi e non arpiolidi (come te) sia altissimo. "

Stranamente, però, alcuni 'arpiolidi' sembrano essere interessati più alla 'demolizione' della mia tesi che a far risaltare l'attività ingannatrice e truffaldina del clero delle 'origini'. E' più che evidente, ad ogni persona dotata di buon senso, e facile da intuire che la tesi 'negazionista', se 'imposta' con la forza di un'assurda campagna demonizzante (nei miei confronti) avrebbe come effetto, qualora avesse successo, quello di allontanare i ricercatori dalle indagini sul Gesù storico: esattamente l'obiettivo del clero falsario!..


Saluti

________________________________

Nota:

(*) - Non è stata ancora stabilità con certezza l'esatta etimologia del termine. Secondo la conune accezione, questo termine semitico dovrebbe essere considerato quale sinonimo della parola 'Dio'. Dal momento, però, che già il termine semitico "El" è sinonimo di Dio, è legittimo ipotizzare che quell' 'oah' in più dovrà pur significare qualcosa. Sebbene non esistano ancora teorie in merito (che io sappia), non è tuttavia da escludere che il termine Eloah (o 'El-oah') sia stato, nelle antichissime origini, parallelato a quello di Elyahu (o 'El-yahu'), laddove il primo, "El-oah", stava per il "Dio Grande" (o 'quello grande'), vale a dire il Dio Sole, mentre il secondo, "El-yahu", stava per il "Dio piccolo" (o 'quello piccolo'), cioè il dio Luna. Tuttavia, come premesso, si tratta di una mera ipotesi, la quale necessiterebbe del consenso degli esperti del campo.

(**) - In realtà, i nazareni non furono i soli ad operare un tale scelta, in quanto essi vennero preceduti (o immediatamente seguiti) dai samaritani. Per cercare di mistficare la ben più grave testimonianza storica della frode riformatrice, rappresentata dalla realtà samaritana (che, in numero, era di sicuro molto più importante di quella dei nazareni), i falsari del tempio, al fine di ingannare le generazioni successive, lasciarono intendere che il carattere 'marcamente' pagano dei samaritani (in quanto rigidamente aderenti al primitivo ebraismo), era dovuto al fatto che i conquistatori assiri, dopo aver tradotto in cattività in Assiria un certo numero di samaritani, in seguito alla loro vittoria su Israele, trasferirono in Palestina vari 'coloni' assiri. Questi ultimi, secondo le allucinanti menzogne dei sacerdoti del tempio (ed ancora oggi parte integrante della Bibbia ebraica) avrebbero 'corrotto' i samaritani del posto, inducendoli ad abbandonare la religione ebraica e ad abbracciare quella pagana!.. Strano che tutto questo sia accaduto SOLO per la Samaria, visto che anche la Galilea passò sotto il dominio degli assiri! In realtà, il 'paganesimo' della Samaria NON C'ENTRA NULLA con gli assiri, ma dipese semplicemente dal fatto che i samaritani, come i nazareni, rigettarono la riforma giudaica di Giosia e rimasero fedeli all'antico ebraismo: cioè fedeli di un culto essenzialmente politeista. Come i nazareni, i quali costruirono il loro tempio in una valle del monte Carmelo, così anche i samaritani costruirono il loro tempio sul monte Gerazim (o 'Gorazim'), come risposta al clero falsaro del tempio di Gerusalemme. Il tempio samaritano sarà poi distrutto dai Maccabei, i quali obbligarono poi tutti i popoli dei territori vicini, inclusi gli arabi idumei, alla stretta osservanza del giudaismo 'ortodosso' (o ebraismo riformato), compreso l'obbligo della circoncisione: rigettata dai nazareni (e probabilmente anche dai samaritani) come pratica 'eretica', dal momento che Mosè non l'aveva comandata.

(***) - quello vero, non quello dell'attuale fede cristiana, essendo quest'ultimo il risultato della sovrapposizione o 'fusione' sincretica di DUE personaggi distinti: l'erodiano Paolo/saul ed il predicatore-viaggiatore Paolo di Tarso.



Veritas

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MessaggioInviato: 13/11/2009, 01:27 
Insomma signori, arpiolidi,nonarpiolidi, quasiarpiolidi

siamo tutti una famigllia !



Immagine:
Immagine
165,68 KB



zio ot , Fester , ovviamente.

ha ! Emilio è il cugino it. [:81]












-----------------------------



( Bologna , notte tra il 4 e il 5 Giugno 205 ,

nel delirio più totale ,

qualcosa mi ha fatto visita , non ero io che scrivevo ... )



--------------------




Immagine





Ricordarti che sei emanazione divina,

che non esiste distanza tra te e la Sorgente,

che la Sorgente vive in te.

Quindi puoi fare tutto, anche crearti l’aldilà a tua misura.




( Dai diari della principessa Miryam )




Per questo da sempre e per altre mile e mille vite so che sarò al tuo fianco

Principessa




א עַל-מִשְׁכָּבִי, בַּלֵּילוֹת, בִּקַּשְׁתִּי, אֵת שֶׁאָהֲבָה נַפְשִׁי; בִּקַּשְׁתִּיו, וְלֹא מְצָאתִיו.

ב אָקוּמָה נָּא וַאֲסוֹבְבָה בָעִיר, בַּשְּׁוָקִים וּבָרְחֹבוֹת--אֲבַקְשָׁה, אֵת שֶׁאָהֲבָה נַפְשִׁי; בִּקַּשְׁתִּיו, וְלֹא מְצָאתִיו.

ג מְצָאוּנִי, הַשֹּׁמְרִים, הַסֹּבְבִים, בָּעִיר: אֵת שֶׁאָהֲבָה נַפְשִׁי, רְאִיתֶם.





E la sai una cosa buffa ?

Ho come la strana certezza

che nelle vite passate

giocando con il Tempo

ci siamo dati dei figli

ma non so chi dei due avesse il previlegio

di essere Donna


Il ghilgul , la ruota che gira con grande umorismo.



Percè tutto sta diventando fuoco

e tutto mi parla

non sento distanza tra la materia e il pensiero

questa forza questo suono infinito

che sembra farmi volare e toccare ogni cosa che esiste


Le stelle cono canditi di datteri e miele

che posso toccare con le mani nel cielo

e spostarle nello spazio che si espande come io voglio

e tutto è fuori e dentro di me


E' questo fuoco che sento crescermi dentro


Niente è nascosto

la materia parla

sento la sua voce mi racconta ogni segreto

l'universo mi ama , mi vuole

perchè questo fuoco è il mio amore per lui


Le mie mani sono due vortici che lancio nel cielo

e tutto quello che esiste nel cielo gioca con me

mi parla mi cerca

perchè vuole diventare il mio fuoco


E' un silenzio come un tuono che urla

lo sento lo tocco

lo posso espandere fino a dove

il mio pensiero è energia


Questa energia da dentro non ha confini

ha la stessa forma dello spazio in cui mi muovo

sento un' onda di desiderio che parla a tutto e tutto mi parla


Tutto è possibile



io ti ho evocata

io ti ho voluto

piccola ombra di merlo

piccolo fiore infinito

tu che sai crescendo dentro di me












------

Principessa

sono stato Donna molte volte nelle mie vite precedenti

Questo sento quando vedo

come tu guardi leolam il Mondo




Immagine















Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato

l’amore dell’anima mia;

l’ho cercato, ma non l’ho trovato.


Mi alzerò e farò il giro della città

Dovè l' amore mio ,

lo vedo cercando per le piazze e per le strade

voglio cercare l’amore dell’anima mia.

L’ho cercato, ma non l’ho trovato.


Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città:

«Avete visto l’amore dell’anima mia?».


Da poco le avevo oltrepassate,

quando trovai l’amore dell’anima mia.

Lo strinsi forte e non lo lascerò,

finché non l’abbia condotto nella casa di mia madre,

nella stanza di colei che mi ha concepito.




----------------------


Ultima modifica di barionu il 13/11/2009, 01:50, modificato 1 volta in totale.


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Nozrim (ebraico), Nazorai (aramaico), Nazoraios (greco); che invece dagli Atti degli Apostoli 24,5 viene abbinato a una setta che in quel tempo provocava sedizioni tra i Giudei, cioè atti di ribellione collettiva, tumulti di popolo,manifestazioni di mal contento anche nel tentativo di rovesciare l'autorità costituita.  I Nazir erano quelle persone che avevano o rivestivano posti di comando e di responsabilità all'interno degli Hassedin (una setta ebraica da qui nacque successivamente il movimento degli esseni) fin dai tempi di Giuda figlio di Mattatia ai tempi delle guerre dei Maccabei.

Nazirei, « uomini di Dio, furono con i leviti e i profeti l’anima della resistenza del puro iahwismo, contro l’influenza cananea. La loro astinenza era una protesta vivente contro l’idolatria e il disordine morale, e un’affermazione della loro fedeltà al culto del solo vero Dio.
Oltre alle pratiche esteriori tale consacrazione a Iahweh comportava infatti una vita morale e religiosa più elevata di quella degli altri Israeliti.
All'VIII sec., nel regno di Samaria, Amos (2, 11 s.) ritiene manifestazione della benevolenza divina l’istituzione dei profeti e dei nazirei, in Israele.
Il nazireato era molto in onore nel Giudaismo (I sec a.C.); vi si ricorreva per ottenere grazie e per purificarsi.

BIBL. — L. DESNOYERS. Historje du peuple h I, Parigi 1922, pp. 195 ss. 311-14; A. CLAMER, La Ste flible (ed. Pirot. 2) 1940, pp 269.75.

Un caro saluto.


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Questa storia di Giovanni di Galimala non la conoscevo!!! Interessantissimo!!!


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Naturalmente ognuno è libero di farsi l'idea che vuole; tuttavia, al fine di fornire una più ampia gamma di 'scelte' a chi legge, torno a ripetere che tra l'attributo NAZIREO e quello NAZARENO (dall'ebraico 'notzri', a sua volta derivato da NATZARA) non vi fu ALCUNA relazione.

I 'Nazirei', infatti, erano degli ebrei ortodossi (che non erano affatto usi riunirsi insieme e dare origine a sètte di qualsivoglia tipo) i quali avevano espresso il famoso voto noto come 'voto di NAZIREATO.

Si trattava di un voto attraverso il quale ci si impegnava a condurre uno stile di vita rigidamente morigerato, con scrupolosa attenzione per i cibi assunti ed astenendosi totalmente dalle bevande alcooliche. Per tutta la durata del voto, i 'Nazirei' si impegnavano a mantenere intonsa la propria capigliatura, 'sagomata' in lunghi riccioli discendenti dall'alto del capo.

I 'Notzrim', da cui il termine occidentale 'nazareni', erano invece gli appartenenti ad un antica comunità ebraica, quella dei NOTZRIM HA-BERYTH o 'Guardiani dell'Alleanza', o 'Legge mosaica', la quale aveva scelto di non seguire il nuovo corso dell'ebraismo monoteista, impresso con la riforma del re Giosia e del sommo sacerdote Helkya, nella seconda metà del VII secolo a.c.

Ancora oggi gli ebrei (ma anche molti popoli del Medioriente) chiamano i cristiani 'notzrim' (o 'notzorim', o 'netzarim') a conferma che tra questo termine ed i movimenti di ribellione giudaici NON VI ERA alcun nesso storico.


Ciò che è riportato nelle 'sacre scritture' catto-cristiane, va sempre vagliato con cura, attraverso riscontri oggettivi. E' un grave errore ricorrere ad un'interpretazione meramente letterale quando un determinato termine, come ad esempio quello 'nazireo-nazareno', si presta ad interpretazioni ambigue.


Saluti


Veritas

.


Ultima modifica di Veritas il 13/11/2009, 19:16, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 14/11/2009, 16:41 
Cita:
Giovanni dalla Teva ha scritto:

Nozrim (ebraico), Nazorai (aramaico), Nazoraios (greco); che invece dagli Atti degli Apostoli 24,5 viene abbinato a una setta che in quel tempo provocava sedizioni tra i Giudei, cioè atti di ribellione collettiva, tumulti di popolo,manifestazioni di mal contento anche nel tentativo di rovesciare l'autorità costituita.  I Nazir erano quelle persone che avevano o rivestivano posti di comando e di responsabilità all'interno degli Hassedin (una setta ebraica da qui nacque successivamente il movimento degli esseni) fin dai tempi di Giuda figlio di Mattatia ai tempi delle guerre dei Maccabei.

Nazirei, « uomini di Dio, furono con i leviti e i profeti l’anima della resistenza del puro iahwismo, contro l’influenza cananea. La loro astinenza era una protesta vivente contro l’idolatria e il disordine morale, e un’affermazione della loro fedeltà al culto del solo vero Dio.
Oltre alle pratiche esteriori tale consacrazione a Iahweh comportava infatti una vita morale e religiosa più elevata di quella degli altri Israeliti.
All'VIII sec., nel regno di Samaria, Amos (2, 11 s.) ritiene manifestazione della benevolenza divina l’istituzione dei profeti e dei nazirei, in Israele.
Il nazireato era molto in onore nel Giudaismo (I sec a.C.); vi si ricorreva per ottenere grazie e per purificarsi.

BIBL. — L. DESNOYERS. Historje du peuple h I, Parigi 1922, pp. 195 ss. 311-14; A. CLAMER, La Ste flible (ed. Pirot. 2) 1940, pp 269.75.

Un caro saluto.



Secondo te,Giovanni D.T. Paolo di Tarso ,ammesso che sia mai esistito,fece parte della setta dei nazirei?Ebbe esperienze a Qumram.?


Ultima modifica di leviatan il 14/11/2009, 16:42, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 14/11/2009, 22:23 
Cita:
Il Sig. Leviatan scrive:

Secondo te,Giovanni D.T. Paolo di Tarso ,ammesso che sia mai esistito,fece parte della setta dei nazirei?Ebbe esperienze a Qumram.?




Egregio Sig. Leviatan, quando scrivo di Paolo di Tarso, cerco di aggiungere sempre, o chi per lui.

Di certo, come dato oggettivo ci sono delle Lettere, ma di molto soggettivo rimangono non l'autore ma gli autori.

Come minimo e con certezza sono almeno due, constatato che ci sono Lettere di Paolo dichiarate autentiche e altre dichiarate false.

Le lettere considerate autentiche sono:

Prima lettera ai Tessalonicesi;
Prima lettera ai Corinzi;
Seconda lettera ai Corinzi;
Lettera ai Galati;
Lettera ai Romani;
Lettera ai Filippesi;
Lettera a Filemone;


Le lettere pseudoepigrafiche (false) sono:

Seconda lettera ai Tessalonicesi;
Lettera ai Colossesi;
Lettera agli Efesini;
Prima lettera a Timoteo;
Seconda lettera a Timoteo;
Lettera a Tito;
Lettera agli Ebrei.

Dall'analisi di diversi documenti che esporrò, ci fu una persona di nome Paolo ben inserita nell'ambiente Esseno- Ebionita che venne dichiarata apostata.

... (gli Ebioniti) seguono unicaniente il Vangelo che è secondo Matteo e rifiutano l'apostolo Paolo, chiamandolo apostata della legge..." (Ireneo, Adv. Haer, 1, 26).

Il vangelo di Matteo non è quello canonico, ma bensì quello degli Ebioniti

http://www.storiacristianesimo.it/vange ... ioniti.htm


«Costoro [gli ebioniti] pensavano che fossero da rifiutare tutte le Lettere dell'apostolo [Paolo], chiamandolo apostata della Legge, e servendosi del solo Vangelo detto secondo gli ebrei, tenevano in poco conto tutti gli altri». (Eusebio dì Cesarea, Hist. Ecci., 111, 27).

apostata, chi commette apostasia;

apostasia rinnegamento pubblico e solenne della propria religione per seguirne un'altra;

Quindi Paolo interpretò una religione diversa da quella essena-ebionita, chiamata successivamente cristianesimo.

Il cristianesimo è stato la gnosi, cioè un'insieme di idee filosofiche e religiose generalmente simboliche e allegoriche originate dall'oriente inserite sulla quarta filosofia di Giuda il Galileo, che ha vinto sulle altre gnosi in un determinato tempo riferito all'epoca dell'impero romano.

Come per le altre gnosi di quel tempo, mitraica, dei misteri, di Dionisio, o eretiche rispetto a quella ortodossa cristiana, eccetera; l’idea di salvezza per l’uomo o redenzione dipendeva dalla conoscenza di Dio, del mondo e del suo scopo. Da tale conoscenza dipendeva unicamente la possibilità di rendere la propria condotta conforme ai voleri divini e diventare partecipi di alcune caratteristiche del divino. In tutti i casi si istruivano i fedeli e seguaci, attraverso degli atti di fede, in una conoscenza religiosa e rivelata ad altri già più vicini al divino. I fedeli venivano convinti di poter penetrare nei segreti di Dio e dei rapporti fra Dio e il mondo-uomo. Con la gnosi, e quindi il cristianesimo compreso si ottiene la redenzione, per cui chi ha percorso le diverse fasi della conoscenza rivelata è già redento.

L’atto della conoscenza è un sapere misterioso frutto delle immaginazioni altrui (nel nostro caso San Paolo), un ricevere dall’alto, non un’attività dell’intelligenza e della coerenza logica ma qualcosa di illogico e di insensato che deve essere fatto proprio dai fedeli, in cambio della partecipazione futura alla vita divina.

S. Paolo o chi per Lui ha il merito di inventarsi la gnosi migliore, quella che in seguito trionferà su tutte le altre. Infatti nelle gnosi, precedenti o contemporanee a S. Paolo l’oggetto della conoscenza erano delle entità, concetti, personaggi, obbiettivi spirituali non ben determinati cioè vaghi.

S. Paolo o chi per Lui trasforma, tutto questo in un fatto concreto: la redenzione storicamente compiuta.


I fedeli diventano partecipi della nuova gnosi sempre con forti contenuti simbolici o allegorico, non con la pura conoscenza, ma con l’obbedienza al divino volere ( 2,20; 2 Cor 2,14): non è la conoscenza che opera la salvezza, ma la fede, la speranza e la carità (1 Cor 13,13). Quanto alla scienza o conoscenza, è imperfetta e destinata a sparire (1 Cor 13,8-9) assume importanza e potere la struttura organizzativa (la chiesa) derivante dalla fede nelle novità proposte.

Tale gnosi, si appropriò di ciò che apparteneva alle altre gnosi e ad alcuni contenuti e personaggi del Vecchio Testamento.
Tale sviluppo fu ancorato alla storia dagli evangelisti, collegandolo in parte all'epopea storica della famiglia di Giuda il Galileo.

A un certo punto tale legame risultò pericoloso, incominciò quindi un procedimento inverso da parte dei padri apostolici, un continuo modificare secondo le esigenze avvertite.

Infine quando la gnosi cristiana riuscì ad emergere su tutte le altre, dichiarò le altre eretiche e se stessa la verità assoluta da difendere con il ferro e con il fuoco.


Resta da sottolineare che San Paolo o chi per Lui, non rivestì mai di storicità il suo Gesù Cristo figlio di Dio.

La conoscenza di Gesù Cristo figlio di Dio, San Paolo sosteneva di averla ricevuta direttamente da Dio.

Venuto a conoscenza che altri insidiavano la sua predicazione contrapponendogli un Vangelo (bisogna ricordare che in quel tempo quelli canonici, i famosi quattro, Marco, Matteo, Luca, Giovanni, non erano ancora stati scritti) molto diverso dal suo e mettendo in dubbio la sua autorevolezza di apostolo (non paragonabile a quella dei veri apostoli (che non conoscevano i successivi vangeli canonici) che avevano ricevuto l'insegnamento direttamente da Gesù).

Paolo passò al contrattacco ribadendo che la sua autorità gli derivava direttamente dallo stesso Gesù Cristo per rivelazione divina (ben superiore alla conoscenza carnale), e che il Vangelo da lui predicato, essendo di ispirazione celeste, era l'unico valido e quello degli apostoli di Gerusalemme assolutamente falso.

E di fronte alle contestazioni dei suoi denigratori (gli inviati degli apostoli) che per essere veri cristiani non bastava affidarsi al Cristo ma occorreva osservare la Legge e accettare la circoncisione, Paolo afferma categorico che essere cristiano non consisteva nel vivere secondo la Legge, secondo le opere compiute, e nell'aver ricevuto la circoncisione, ma nel vivere nella fede di Gesù, il figlio di Dio: «Infatti se la giustificazione [la salvezza] viene dalla Legge, Cristo è morto invano» (Gal 11, 21). Affermazione gravissima per i nazarei o ebioniti i in quanto denunciava la rottura più netta col mondo ebraico e con la chiesa di Gerusalemme.

Questa, infatti, imponeva a quei pagani che volessero abbracciare la religione di Cristo di circoncidersi e di accettare l'obbligo della Legge.

Paolo con un colpo di spugna cancella l'una e l'altra perché annullate dalla grazia e dalla fede in Gesù Cristo. che peò non specifica chi fosse storicamente.

Quindi o la Legge o il Vangelo, l'una escludeva categoricamente l'altro.

Stabilendo che la via della salvezza passava attraverso la fede e non attraverso le opere, ogni possibile compromesso tra il cristianesimo paolino e la religione giudaica essena veniva escluso.


E Dio, per mezzo della fede, giustificava tanto gli ebrei quanto i gentili, uniformando il genere umano nella medesima salvezza.

La decisione di opporsi alle seicentotredici norme della Legge (e quindi anche alla circoncisione) venne presa da Paolo nelle consapevolezza che la loro osservanza sarebbero risultata un'impresa disperata per i pagani; molte di queste norme, del resto, si configuravano in forma puramente cerimoniale ed esteriore, prive di autentica spiritualità.

Fu la Lettera ai Galati a segnare l'inizio della nuova era paolina. In essa, infatti, troviamo alcune affermazioni che sono di enorme importanza per capire il suo nuovo orientamento e la sua netta e categorica opposizione alla chiesa di Gerusalemme.


Paolo dichiarava di essere divenuto apostolo per nomina diretta di Gesù Cristo. «Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre» (Gal 1, 1). Come a dire che lui, col Cristo risorto, aveva un filo diretto che gli apostoli non avevano e che lo rendeva superiore a tutti. E' evidente, quindi, che lui dipendeva solo da Dio e che nessuna autorità terrena, nemmeno quella degli apostoli, gli era superiore.


E la Chiesa sostiene che il primo papa è stato Pietro!

Seconda affermazione importante: quello che lui predicava, essendo di origine divina, era l'unico Vangelo valido, l'unico possibile; tutti gli altri Vangeli (predicati dagli apostoli di Gerusalemme) erano falsi. «In realtà, però, non ce n'é un altro [Vangelo]; solo che vi sono alcuni [gli inviati degli apostoli] che vi turbano e vogliono sovvertire il Vangelo di Cristo» Gal 1,7


Per poi concludere, categorico: «Se un angelo del cielo vi predicasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, sia anatema!» (Gal 1, 8).

Perciò anche gli angeli erano inferiori a lui.


«Vi dichiaro dunque fratelli, che il Vangelo da me annunciato non è modellato sull'uomo; infatti non l'ho ricevuto né l'ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo» (Gal 1, 11-12) ma non dice mai chi poteva essere storicamente il Gesù Cristo

Trovandosi in una posizione di debolezza nei confronti degli Apostoli che avevano vissuno accanto al Messia, Paolo reagisce con sarcasmo senza mai nominare il suoi avversari e presentandoli in maniera anonima e impersonale.


Egli scrive nella Seconda Lettera ai Corinzi: «Se infatti, il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se si tratta di recepire uno spirito diverso da quello che avete ricevuto e un altro Vangelo (quelli canonici ancora non esistevano) che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. Ora io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi superapostoli» (2 Cor XI, 4).


E rincara la dose con più acredine dicendo: «Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. Ciò non fa meraviglia, perché anche Satana si maschera da angelo di luce. Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere, per la miseria!» (2 Cor XI, 13).

Questa poi!!!!!!!!


E per mascherare la sua inferiorità di fronte a chi aveva conosciuto e frequentato Cristo nella carne, cioè nella vita reale, dichiara la superiorità della sua conoscenza ultraterrena di Cristo oltre la carne e inventa una sua ascensione al cielo per l'ascolto diretto della parola di Gesù, della qual cosa però negli Atti non v'è traccia. «Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa - se col corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio fu rapito fino al terzo cielo» (2 Cor XII, 2). Anche se non cita il suo nome, sappiamo che è lui il rapito.

A questo punto una piccola riflessione è d'obbligo.

Paolo vuol far credere ai suoi fedeli (e la Chiesa che lo ha accettato come apostolo la pensa come lui), che Gesù Cristo, dopo essersi prodigato per circa due anni ad istruire gli Apostoli nella sua dottrina, alla fine abbia affidato, mediante una visione celeste, l'intero suo apostolato all'unico personaggio che da vivo non l'aveva mai conosciuto, che non aveva ricevuto lo Spirito Santo, che non sapeva niente del suo insegnamento, che si era distinto nella persecuzione dei suoi seguaci e che, nei quattro brevi incontri avuti con gli apostoli (verso i quali nutriva il massimo disprezzo), ebbe solo degli acerbi conflitti, l'ultimo dei quali quasi mortale.

Quindi abbiamo degli scritti, ma non sappiamo con accettabile attendibilità, chi li abbia scritti, ma possiamo bensì comprendere, l'esaltazione spirituale/religiosa dell'autore o degli autori, e il tutto inserito in un contesto di falsità.

Un caro saluto.


Ultima modifica di Giovanni dalla Teva il 14/11/2009, 23:12, modificato 1 volta in totale.

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